Il 3 ottobre prossimo Sua Santità Benedetto XVI visiterà Palermo in occasione del raduno ecclesiale regionale delle famiglie e dei giovani. Il Papa partirà alle 8.15 in aereo dall'aeroporto di Roma Ciampino, e atterrerà circa un'ora dopo allo scalo palermitano "Falcone e Borsellino". Alle 10 è previsto il saluto alla città al Foro Italico di Palermo, dove alle 10.30 il Pontefice presiederà la Messa conclusa dalla recita dell'Angelus. Dopo il pranzo con i vescovi della Sicilia, Benedetto XVI si intratterrà alle 17 con i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i seminaristi nella Cattedrale cittadina, quindi - alle 18 - sarà la volta dell'incontro con i giovani in Piazza Politeama. Conclusi gli appuntamenti, alle 19.15 l'aereo papale ripartirà per Roma-Ciampino, dove l'arrivo è previsto per le 20.45. Il Papa probabilmente [mah!] richiamerà all'ordine i vescovi siciliani, a cominciare dall'Arcivescovo di Palermo Mons. Paolo Romeo, che con il collega Francesco Montenegro di Agrigento ed altri prelati siciliani, si sono spesso dimostrati in collisione con quanto auspicato dal Santo Padre nella Summorum Pontificum e la liberalizzazione della Messa in latino secondo il rito tradizionale.
Dopo Palermo il Papa, nei giorni 6 e 7 novembre prossimi, compirà un Viaggio apostolico in Spagna recandosi a Santiago de Compostela, in occasione dell'Anno Giubilare Compostelano, e a Barcellona per la dedicazione del Tempio della Sagrada Familia. Il Papa arriverà a Santiago alle 11.30 di sabato 6 novembre, dove incontrerà la famiglia reale. Quindi, alle 13 visiterà la Cattedrale dove rivolgerà un saluto ai pellegrini. Nel pomeriggio, il Papa celebrerà la Santa Messa dell'Anno Compostelano nella Plaza del Obradoiro a Santiago de Compostela. In serata, poi, si trasferirà a Barcellona, dove domenica, alle 10, presiederà una Messa nella Chiesa della Sagrada Familia. Dopo il pranzo con i cardinali e vescovi spagnoli, il Papa visiterà una struttura cattolica per l'infanzia bisognosa per poi rientrare in Vaticano
Fonte: Italia.news
<span>Il Papa probabilmente</span> <span>[mah!]</span><span> richiamerà all'ordine i vescovi siciliani, a cominciare dall'Arcivescovo di Palermo Mons. Paolo Romeo, che con il collega Francesco Montenegro di Agrigento ed altri prelati siciliani, si sono spesso dimostrati in collisione con quanto auspicato dal Santo Padre nella Summorum Pontificum e la liberalizzazione della Messa in latino secondo il rito tradizionale</span>.
RispondiEliminaForse saranno Romeo e Montenegro che rimproveranno Ben. XVI per aver firmato il M.P....
Insomma...addirittura accostare Benedetto XVI a San Benedetto mi pare un po' fuori luogo, pur con tutto l'affetto per il Pontefice felicemente regnante. Mi pare che anche nel catechismo ci sia scritto di non paragonare persone ai santi.
RispondiEliminaConcordo pinamente con il primo post. Ci vorrà tutto lo stomaco del papa a stare vicino e magari concelebrare con quei loschi individui ben sapendo che avversano le sue disposizioni, facendo atto di superbia ed insubordinazione. Ma si sa ,da dopo il concilio, ormai queste cose sono la norma nella chiesa cattolica nella quale i vescovi non sono nè cum Petro nè sub Petro o se lo professano è solo a parole.
RispondiEliminaCaro sigore o signora milanese, aver paragonato il nostro amato Pontefice in maniera simpatica e affettuosa a San Benedetto da Norcia non mi pare che contravvenga ai canoni del catechismo... niente più che vero se così fosse stato, la stessa Santa Caterina da Siena, patrona d'Europa a dottore della Chiesa non sarebbe stata nominata tale qualora avesse preso un abbaglio e fosse caduta nell'offesa ai principi dottrinali o catechetici contenuti nel magistero, avendo lei chiamato, a più riprese e ancor più affettuosamente e in maniera ancor più Cattolica il nostro Sovrano Pontefice ... 'DOLCE CRISTO IN TERRA'.... se ho sbagliato mi corregga... buona serata.
RispondiEliminaConfido nel viaggio apostolico di Sua Santità nella nostra terra!
RispondiEliminaFigurati se quel pappone di Romeo non andrà dal papa a elemosinare la nomina a cardinale... e costui, ovviamente, gliela concederà, stante quello che questo presule ha combinato negli anni recenti. Quanto sarei contento di continuare a vederlo vestito di viola...
RispondiElimina...il grave elemento che emerge da queste considerazioni è che oggi, dopo 45 anni di post-concilio, ciò che dice il Papa non è più oggetto di obbedienza, ma argomento di discussione. Secondo questa logica perversa, il Papa non insegnerebbe più una dottrina da ritenere, ma proporrebbe una opinione da confrontare con tutte le altre... Il caso Summorum Pontificum ne è l'esempio più emblematico.
RispondiEliminaE perché no di nero?
RispondiElimina<span>quel </span><span>pappone</span><span> di Romeo</span>
RispondiElimina???????
E in FRANCIA?
RispondiEliminaEcco le ultime buone idee di un vescovo francese, Monsignor BALLOT vescovo di Chambéry, ...nominato dal Papa via il card. Rè nel 2009: ha terminato l`Anno sacerdotale allontanando dalla sua diocesi tre sacerdoti!
Il loro gravissimo e imperdonabile torto? : quello di essere troppo romani!
Per il primo, parroco di saint Pierre d’Albigny. il vescovo ha ceduto alle pressioni di una signora...liturgista della Diocesì (!)
Per il secondo, rettore del santuario Notre Dame de Myans, ha ceduto alle pressione del vicario generale nominato in luglio...il solo a presentarsi in civile durante la visita di Papa Benedetto a Lourdes...
Per il terzo, parroco del Sacré Coeur de Chambéry, ha ceduto alla pressione degl altri preti che hanno voluto la sua testa e l`hanno ottenuta!
Mail vescovo non si limita a questo, a forza di allontante sacerdoti, ha deciso di raggruppare le parrocchie e di rimodellare la sua diocesi .
Ma non ha finito qui...ha promulgato un PGDC = progetto globale di catechesi che non riprende niente della forma del catechismo della Chiesa cattolica, nè delle direttive romane.
La resistenza essendosi organizzata, 100 famiglie intervengono presso il vescovo per salvaguardare la Liturgia e l`insegnamento secondo il Magistero...risposta? Mons. Ballot parla di "soppressione di privilegi" di "saper soffrire non fosse che dueante 50 anni" e che preferisce vederli lasciare la diocesi!
Magnifico esempio di cura pastorale, di ascolto e di carità!
Ancora un vescovo dei tempi, ultissimi tempi, del card. Rè...cambieranno le cose con il card. Ouellet !?
http://www.perepiscopus.org/diocses/il-y-a-du-rififi-dans-le-diocese-de-chambery
Per la seconda volta esorto colui che si firma "Un amico" a moderare i termini che utilizza.
RispondiEliminaCambieranno le cose con Oullet? Secondo me, no. Lo vedremo presto con Torino e ho paura che ci sarà soltanto da piangere.
RispondiEliminaEcco un'ottima occasione per abolire la concelebrazione. (Rima non voluta).
RispondiEliminaQuali termini? Leggi il significato della parola, se non lo conosci: il significato numero uno, non quello recondito o improbabile! Orsù, non facciamo gli sbadati.
RispondiEliminaFigurati, il fatto che a decidere il vescovo di Torino sarà il segretario di stato la dice lunga. E il papa continua a fare lo "yes-man"...
RispondiEliminaIo mi chiedo ancora come ci si possa circondare di uno come Bertone, allucinante! Non solo, a capo dei vescovi italiani un altro di buono, che risponde al nome di Angelo Bagnasco... Che coppia d'eccezione, ragazzi!
In effetti per non essere degli yes man bisogna essere uomini tutti di un pezzo. E visto quello che scrivi tu, che sicuramente non sei uno yes man, devi essere un autentico pezzo di ..... non essere sbadato! Pensa al primo significato! Sì! Bravo è quello giusto!
RispondiEliminaEd adesso redazione mi autocensuro e me ne vado!
Matteo Dellanoce
Nomina a cardinale? Se la Chiesa si incardina su gente del genere, stiamo surgelati!!!
RispondiEliminaVedi di temperare un po' il linguaggio! Prima dei del peppone, del pippone, del popone, del puppone o del puzzone a non so chi, poi te la prendi con uno perché ha un berrettone e con un altro perché bagna! Scusa, ma shtai trascententu i limmiti!!
RispondiEliminaCome declassare un signorile blog sul rito antico.
RispondiEliminaNon è affatto recondito. E' usato abitualmente in tutt'Italia nell'accezione gergale.
RispondiEliminaMi scrive proprio ora un amico che segue il blog: "Ho notato che hanno riaperto le gabbie". REDAZIONE, ramazza!
RispondiEliminaD'accordo Milord, come desidera. Piangerò molte lacrime per la tua mancanza.
RispondiEliminaRomeo, ne ha combinate così tante..... ma proprio tante..... che anche il clero della sua diocesi desidererebbe vederlo fuori dal concistoro.
RispondiEliminaIn effetti, sono lontanissimi gli anni di Pappalardo con quella frase memorabile ai funerali di Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia. "Mentre a Roma si parla, Sagunto viene espugnata. .... E questa volta Sagunto è la nostra Palermo..Povera Palermo!".
Frase che si potrebbe appioppare alla gestione dell'arc. Romeo. Mentre Roma continua a discutere la Chiesa in Sicilia è proprio combinata male.
Si Benedetto XVI, dovrà avere uno stomaco di ferro per andarsi a sedere a pranzo con vescovi che hanno molto da ridire sul suo pontificato. Quante volte abbiamo sentito dai sacerdoti dopo l'ennesimo incontro diocesano con il vescovo, che la visione che Benedetto ha della liturgia è una visione "personale" che non è il pensiero della Chiesa, e del rinnovamento Conciliare..... insomma in nome del Concilio in Sicilia si sono fatte scelte nefaste e in più si accusa questo Pontefice di andare indietro.
Tempo fa mi risulta che in una parrocchia alcuni laici si erano fatti promotori di una iniziativa. Pregare per il papa . Le cose sembrarono andare bene, si prepararono i temi per i tre giorni. Solo che quindici giorni prima si decis eimprovvisamente di cambiare tema. Non più il papa ma .....un altro tema più attuale.
Insomma la preghiera per il papa saltò. Fu detto che anche un vescovo invitato per l'occasione avrebbe preferito quell'altro tema scottante anzicchè quello sul ministero Petrino.
Ecco il futuro della Chiesa in Sicilia: autocefala e con un sinodo ......poi naturalmente i discorsi di rito di Romeo faranno da leccapiedi al papa per avere quella porpora che tutti speriamo non venga data.
Così per usare un termine di Leonardo Sciascia: GIUSTIZIA E' FATTA
Mi sento di dire che, se sarà confermata la nomina a cardinale di Romeo (e non solo lui, ma anche altri) ormai potremo intonare il De profundis su questo pontificato.
RispondiEliminaOsservate attentamente: il tenore dei discorsi del Pontefice del 2005-2006 (Discorso alla Curia, Discorso di Ratisbona) era tutt'altro, se confrontato con quello di adesso: un ricordo lontano e offuscato.
Vediamo un po' le nomine chiave di questo pontificato: una notevole è stata Levada alla Congregazione per la Dottrina della Fede... Se qualcuno lo ha visto in giro me lo dica, a me risulta "non pervenuto"
Vogliamo citare Hummes al clero? Il miglior risultato ottenuto è stata la censura di san Giovanni Maria Vianney quale patrono dei sacerdoti... complimenti.
5 anni alla Sistina di mons. Liberto, e il progressivo sfacelo della qualità delle esecuzioni musicali (andate ad ascoltare il coro della cattedrale cattolica di Westminster): la risposta qual è? Palombella. Ogni commento si spreca.
Vogliamo parlare di Canizares? Io l'ho conosciuto, e, me lo si consenta, sarà anche un uomo pio ma, sotto il profilo di uomo di governo, è una totale delusione. Un bluff bello e buono (e parlo per conoscenza diretta)
Veniamo a Bagnasco alla CEi (con la non secondaria nomina del comunista Mariano Crociata), dopo, peraltro, che Scola era stato trombato (con buon gioco proprio di Romeo): è sotto gli occhi di tutti in che stato si trovi la Cei, che di fatto è diventata una dependance della Segreteria di Stato.
Vogliamo parlare di Padre Lombardi? No, credo che non ne vogliamo parlare.
Qualcuno si è forse dimenticato della storia della Congregazione per i Vescovi? Sarebbe stata la prima delle vere nomine di peso, con il card. Pell che si preparava DA ANNI a quel delicato incarico: risultato? Trombato anche lui. In due e due quattro si è messa su la nomina del "meno peggio", il quasi sconosciuto Ouellet, che c'entra coi vescovi come i cavoli a merenda.
Capitolo a parte gli episcopati d'oltralpe e non solo, col mattacchione di Schoenborn che tiene banco, e come premio ha quello di essere invitato nel cenacolo degli "allievi" e degli "amici" del Papa.
Veniamo allora alla nomina delle nomine: quel Bertone "amico del Papa", che ha inanellato una figura di m.... dietro l'altra. Non ha il profilo del diplomatico, e neppure quello di pastore, in compenso ha pensato bene di riempire la curia dei suoi fedelissimi, proprio secondo l'insegnamento di Don Bosco.
Avrei in serbo una vagonata di altre cose, ma penso mi fermerò qui, per ora, ce n'è abbastanza. E non potete dire che sono di parte, perché è la pura e semplice verità.
È possibile descrivere ciò che salta agli occhi, ricordare ciò che è stato descritto e verificato, SENZA diventare volgari, irrispettosi, offensivi?
RispondiEliminaÈ possibile rispettare la persona pur descrivendone il comportamento, rammentandone le parole e gli atti ?
Mi sembra che debba essere possibile, anche se una viscerale antipatia, e ancor più di un`antipatia, ci abita mentre scriviamo, ci esprimiamo.
Difficilissimo quando la persona in questione è ad esempio l`ex-vescovo di Bruges, o altri criminali del suo genere.
Non facile evitare di lasciarsi andare ad apprezzamenti sulla persona, quando si vede l`ipocrisia, le menzogne, la ribellione, la codardia, le lotte di potere, con cui ad esempio certi prelati si distinguono.
Non siamo ciechi o sordi, e ancor meno condannati al silenzio, ma è vero che il rispetto della persona, deve restare un principio valido anche su questo blog, pur sapendo che la frontiera fra il rispetto della persona e la condanna o il giudizio dei suoi atti può essere molto sottile e facilmente valicabile.
Ad esempio quando vedrò mons. Romeo accogliere il Papa sorridendogli, non potrò evitare, e ancor meno sopprimere, il pensiero, l`apprezzamento che spontaneamente mi verrà alla mente...esercizio pratico di come restare nei limiti della correttezza.
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RispondiElimina<span>È possibile descrivere ciò che salta agli occhi, ricordare ciò che è stato descritto e verificato, SENZA diventare volgari, irrispettosi, offensivi?
È possibile rispettare la persona pur descrivendone il comportamento, rammentandone le parole e gli atti ?
Mi sembra che debba essere possibile, anche se una viscerale antipatia, e ancor più di un`antipatia, ci abita mentre scriviamo, ci esprimiamo.
Difficilissimo quando la persona in questione è ad esempio l`ex-vescovo di Bruges, o altri criminali del suo genere.
Non facile evitare di lasciarsi andare ad apprezzamenti sulla persona, quando si vede l`ipocrisia, le menzogne, la ribellione, la codardia, le lotte di potere, con cui ad esempio certi prelati si distinguono.
Non siamo ciechi o sordi, e ancor meno condannati al silenzio, ma è vero che il rispetto della persona, deve restare un principio valido anche su questo blog, pur sapendo che la frontiera fra il rispetto della persona e la condanna o il giudizio dei suoi atti può essere molto sottile e facilmente valicabile.
Ad esempio quando vedrò mons. Romeo accogliere il Papa sorridendogli, non potrò evitare, e ancor meno sopprimere, il pensiero, l`apprezzamento che spontaneamente mi verrà alla mente...esercizio pratico di come restare nei limiti della correttezza. </span></span>
<span>Il "misericordioso" Papa dara' il cardinalato premio a Paolo Romeo</span>, in fondo se lo merita, insieme a Liberto e Valenziano nan fanno che insultarlo privatamente e "pubblicamente" senza vergogna alcuna. Che banda di prelati malvagi. e Che Papa merviglioso, accontenta sempre tutti.
RispondiEliminaSulle opinioni non discuto. Ma a titolo di curiosità:
RispondiEliminaMons. Crociata comunista! così per sapere, in base a quei discorsi, atteggiamenti, atti me lo identifica con il comunismo?
Così glielo dico di persona! E diamo Lui la possibilità di redimersi!
Matteo Dellanoce
Guarda che il cardinalato è rimasta una delle poche prerogative di esclusiva competenza del pontefice: se la concedesse a Romeo, non sarebbe affatto misericordioso, ma un'altra cosa che è meglio non dire...
RispondiEliminaMeno male che dovevi andartene... povera Italia...
RispondiEliminaTermini come "maiali" e "pappone".
RispondiEliminaNon mi sento di dare torto all'ultimo post dell'Amico delle 09:14, comunque, in riferimento alla imminente visita del Santo Padre a Palermo, tante sono le attese dei fedeli laici dell'Isola e molti di questi fedeli laici avrebbero voluto chiedere al Vicario di Cristo il perchè di certe nomine recenti e meno recenti nelle diocesi siciliane che decisamente risultano molto ma molto deludenti. Bisogna vivere in queste diocesi, piccole o grandi della Sicilia per rendersi conto della situazione. I problemi nell'Isola sono tanti e spesso irrisolti: disoccupazione, possibilità d'impiego praticamente zero. Quanto all'applicazione del Motu Proprio, sono sicuro che i nostri vescovi diranno al Santo Padre che non hanno avuto alcuna richiesta e che i fedeli laici dell'Isola preferiscono sentirsi "parte integrante" della comunità ecclesiale anzichè avventurarsi tra gruppettini tradizionalisti chiusi, spesso mormoratori, disobbedienti e incapaci di fare "comunione" con gli altri credenti. Dove non vedrete mai l'applicazione del Motu Proprio in Sicilia? Patti, Messina, Nicosia, Ragusa, Siracusa, Trapani, Mazara, Cefalù, Piazza Armerina. Qualche piccola possibilità ci sarebbe a Noto e Caltagirone, ma i fedeli che amano il Rito antico spesso non riescono a formare un gruppo stabile e non se ne comprende la ragione. Temo che non si badi più alla formazione delle coscienze, alla santità di vita dei fedeli, quanto piuttosto a solidarizzare con i loro problemi di vita che sono e rimangono gravissimi. Per tale ragione i vescovi locali preferiscono non cedere a richieste di applicazione del Motu Proprio, applicazione ritenuta infeconda e che isola i fedeli dal resto della cosìddetta comunità ecclesiale. Ho sentore che il Santo Padre darà retta ai vescovi e parlerà contro la Mafia. Occorerebbe tuttavia spendere qualche parola contro la mafiosità, incollata nel tessuto sociale dell'Isola e che di fatto la paralizza.
RispondiEliminaNessun problema invece con i neocatecumenali che fanno tutto a lato della comunità parrocchiale, il sabato sera tardi, nelle loro salette orivate, con il loro "rituale" rigidamente codificato, le loro danze e i loro simboli ebraici !
RispondiEliminaPrima almeno dovevano unirsi al resto della parrocchia una volta al mese, con lo statuto definitivo Arguello ha ottenuto anche la soppressione di quel minimo di "unione", chissà mai perchè quei cari vescovi cosi recalcitranti e ribelli vedono problemi solo con i fedeli legati alla Santa Messa Tridentina e non ne vedoon alcuno con chi ha fatto della diversità un principio, con chi collabora con grande difficoltà...mah!
Non penso sia una scandalizzante novità il fatto che Crociata abbia idee spiccatamente anti-Berlusconiane (e per un presule essere anti qualcuno è proprio il massimo, direi); viene anche citato dai siti e giornali dei comunisti per far vedere al mondo che la Chiesa è con loro (uno tra i tanti vescovi, parliamoci chiaro: Crociata non è il solo): vedi ad esempio qui: http://www.comunisti-italiani.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=5840&mode=thread&order=0&thold=0 (la redazione mi perdoni se ho linkato questa roba). Quindi Bartimeo può andare tranquillo da monsignore e dirgli di persona "Lei è un comunista"; penso che lui lo ringrazierà.
RispondiEliminaCrociate a parte, mi dà un po' fastidio quanto scrive l'amico qui sopra; mi dà fastidio, ma non posso dire che non sia vero. Se per la nomina di Romeo arcivescovo di Palermo (ricordo che Romeo ha cominciato a sparlare del papa da Nunzio apostolico, quindi prima della nomina siciliana) potevamo "assolvere" il Santo Padre dando la colpa al prefetto dei vescovi, per la berretta non credo che vi siano alibi. Se siamo al punto che il papa è costretto (oserei dire quasi "ricattato") a dare la porpora anche a coloro che lo osteggiano in maniera così aperta e sfacciata altrimenti chissà cosa succede...Siamo al si salvi chi può!
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RispondiElimina<span>Nessun problema invece con i neocatecumenali che fanno tutto a lato della comunità parrocchiale, il sabato sera tardi, nelle loro salette private, con il loro "rituale" rigidamente codificato, le loro danze e i loro simboli ebraici !
Prima almeno dovevano unirsi al resto della parrocchia una volta al mese, con lo statuto definitivo Arguello ha ottenuto anche la soppressione di quel minimo di "unione", chissà mai perchè quei cari vescovi cosi recalcitranti e ribelli vedono problemi solo con i fedeli legati alla Santa Messa Tridentina e non ne vedono alcuno con chi ha fatto della diversità un principio, con chi collabora con grande difficoltà...mah!</span></span>
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RispondiElimina<span>Nessun problema invece con i neocatecumenali che fanno tutto a lato della comunità parrocchiale, il sabato sera tardi, nelle loro salette private, con il loro "rituale" rigidamente codificato, le loro danze e i loro simboli ebraici ! Prima almeno dovevano unirsi al resto della parrocchia una volta al mese, con lo statuto definitivo Arguello ha ottenuto anche la soppressione di quel minimo di "unione", chissà mai perchè quei cari vescovi cosi recalcitranti e ribelli vedono problemi solo con i fedeli legati alla Santa Messa Tridentina e non ne vedono alcuno con chi ha fatto della diversità un principio, con chi collabora con grande difficoltà...mah!</span></span>
Bisognerebbe essere come Pio IX e Leone XIII che negarono la porpora ad un predecessore di Romeo, perchè ritenne giusto celebrare funerali di stato a Rosolino Pilo nel Pantheon di Palermo alla presenza di quello sciagurato Garibaldi, che tanto male fece all'isola( ricordarsi delle violenze perpetrate da N. Bixio e i garibaldini a Bronte).
RispondiEliminaPer Romeo. credo che abbia avuto più coraggio il clero palermitano dalla Curia romana. Infatti il clero palermitano per far capire al suo pastore la infelicità di certe sue scelte decise qualche tempo fa di lasciarlo solo nella più importante processione cittadina. Quella della Santuzza per il festino.
Ma poichè , come si suol dire dalle nostre parti, l'amico Romeo, ha faccia tosta, fece finta di niente.
Vedrete che con l'amico manlio Sodi, creerà una liturgia anti benedettiana......e chi vuol capire capisca.
Lo Spirito Santo avrà da lavorare sodo nel prossimo conclave con gente dalla stazza di Romeo.
Beh! Non essere berlusconiani non significa essere comunisti!
RispondiEliminaMi sembra che il link riporti parole semplici e sagge che possono essere rivolte a tutti. Soprattutto a chi del libertinaggio fa ideologia vedi comunisti, radicali e democratici.
Un po' poco come prova a carico. Altro?
Matteo Dellanoce
Qualcuno ci vede tracce di comunismo?
<span>Mons.Crociata (Cei): "Degrado morale, troppa sregolatezza su sesso. Libertinaggio non è affare privato"</span>
<span>“Assistiamo a un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria”. E su questo “nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio”. E' quanto ha detto monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, che questa mattina ha celebrato una messa nella casa del martirio di Santa Maria Goretti, a Le Ferriere (Latina).</span>
<span>"Una libertà intesa come sfrenatezza e sregolatezza", ha denunciato Crociata, porta soltanto "alla sottomissione e all'annullamento" dell'altro come persona.</span>
<span>Oggi, per il numero due dei vescovi italiani, è "un paradosso" che "si sia arrivati ad agire e a parlare con sfrontatezza senza limiti di cose di cui si dovrebbe veramente arrossire e vergognare, e che invece si arrossisca per tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, per dirla con san Paolo". </span>
<span>"Qui non è in gioco un moralismo d'altri tempi, superato; è in pericolo il bene stesso dell'uomo", ha proseguito monsignor Crociata.</span>
Redazione ... dare dello Yes-Man al Papa invece non è offensivo e da censurare? Poi non lamentatevi se vi si accusa di incoerenza e di similsedevacantismo!
RispondiEliminaMah!
MD
Son postumi della legge Basaglia.
RispondiEliminaNon voglio buttarla in politica, ma ti dirò francamente: nell'intervento di Crociata non si ravvisano i temi comunisti, intesi come la dottrina Marxista del Capitale, come dall'altro tali temi non si ravvisano nella condotta politica di quelli che oggi si chiamano comunisyi; si ravvisa, però, la tipica ipocrisia moralista che i comunisti usano, la stessa con cui Giordano, nel primo discorso che fece alla camera come capogruppo di rifondazione, citò il profeta Isaia dicendo che il suo sogno era un sogno pacifista. Nello specifico del citato, queste parole, dici bene, POSSONO essere rivolte a tutti, ma in realtà sono state rivolte a Berlusconi (e non per niente Crociata è citato nel sito dei Comunisti Italiani, vi rendete conto? un vescovo citato come esempio dai comunisti!!). Perché Crociata non commenta allo stesso modo quando gli scandali toccano a Sircana, Marrazzo e lo stesso Fini (anche se non sessuale)? Perché non fa bene alla causa comunista. E, purtroppo per i comunisti e per fortuna per noi (altrimenti, forse, vincerebbero le elezioni), l'antiberlusconismo oggi è sinonimo di comunismo, non quello di Marx, Lenin e Stalin, ripeto, ma è pur sempre comunismo.
RispondiEliminaChiudo l'off-topic politico, che poco ha a che fare col thread, anche se molto interessante.
Mah! Il diavolo da sempre imita il Signore. Mi sembra che le parole di Mons. Crociata siano state usate pro domo loro. Mi sembra una disamina un tantino superficiale. Tuttavia concordo:
RispondiEliminaSiamo OFF Topic. Qui il topic è tirare le solite palate di gioioso sterco sul Papa, sulla Chiesa, sulla Messa ecc ecc ecc.
Matteo Dellanoce
Se lo dici tu...
RispondiEliminaSe tanti preti non ritengono mons. Romeo degno del cardinalato, la smettano d'esser siciliani omertosi, scrivano una pubblica lettera al Papa, con firme autenticate, in cui si elenchino i motivi per cui Romeo non solo debba esser privato della futura porpora, ma anche della sede episcopale. Insomma, si comportino, se non da preti, almeno da uomini.
RispondiEliminaQualche prova sarebbe desiderabile ad es. a proposito di Hummes che non avrebbe voluto la proclamazione a protettore di tutti i sacerdoti di del S. Curato d'Ars.
RispondiEliminaA supporto di quanto dice il Prof. posto ciò che scrisse Sciacca ne Il giorno della Civetta. C'è ancora qualche uomo ( o mezzo uomo) nel clero?
RispondiEliminaparole che il boss Mariano arena rivolge al capitano Bellodi:
“Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità e ci riempiamo la bocca a dire l'umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz' uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) piglianculo e i quaquaraquà...i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini... E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse cose dei grandi... E ancora più giù i piglianculo che vanno diventando un esercito <span>( profetico!!!!!)...</span> E infine i quaquaraquà che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere che la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre...Lei anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo...”
Matteo Dellanoce
Dici che a nominare il vescovo di Torino sarà il Segretario di Stato: cosa ne sai? Che prove hai? Dai tutto per scontato. E ne approfitti per dare addosso al Papa, e tanto per gradire, a Bertone e a Bagnasco.
RispondiEliminaPaolo VI ha fatto tanti danni ma, come si dice, spesso il diavolo fa le pentole ma non i coperchi: la "Ingravescentem aetatem" faciliterà il compito dello Spirito Santo togliendo dagli elettori i vecchi cardinali sclerotizzati nello "spirito del concilio", e speriamo in quelli "giovani" di apertura mentale più elastica e non condizionati. Quelli alla Romeo (ma è sicura la porpora?) saranno in monoranza e non determonante. Oremus pro Pontifice, Dominus conservet eum et vivificet eum...
RispondiEliminaLasciare l'Arcivescovo solo nella processione cittadina è un gesto che, per quanto simbolico, rimane circoscritto alla citta e non credo abbia avuto grandi effetti. Altra cosa se, come scrive sopra il prof. Pastorelli, avessero fatto una bella lettera, con tutte le firme autenticate, e spedito tutto a Roma e, in nel caso di non considerazione, diffuso per mezzo della stampa.
RispondiEliminaQualche conoscenza siciliana ce l'ho e, pertanto, anche qualche informazione. Il quieto vivere impedisce di formar gruppi stabili lì dove il vescovo, i curiali influenti anche nel pubblico son contrari. Persone intimamente interessate temon l'esposizione. La Sicilia, spesso il meridione in genere, ha, purtroppo, le sue "leggi".
RispondiEliminaMio caro prof. Pastorelli come scriveva il buon Leonardo Sciascia nel libro "il giorno della civetta" in Sicilia esistono tre categorie di uomini: uomini, uominicchi e quaquaraqua. Dobiamo dunque essere certi che hanno creato un clero i curiali che fanno parte delle ultime due categorie. (uominicchi e quaaquaraqua) per loro comodità. poichè i novelli seminaristi entrano uomini che conoscono bene il mondo....ma alla fine indottrinati a dovere ..... e paurosi e stanchi di resistere , esister resistere, lasciano cadere le reti alla loro sinistra.Cosicchè le cose vanno come vanno. Alla fine vedremo pure pochi uomini arrivare alla dignità episcopale, ma allineati e coperti.. Questi dovranno continuare a predicare ciò che i padri Conciliari non si erano mai sognati di afermare e indottrinano ai fedeli laici che è il Concilio che affermò queste verità.
RispondiEliminaA loro volta i laici adulti e impegnati adeguatisi alla mentalità di clero industriosamente indottrinato fanno carriera ricoprendo incarichi curiali e divenntando una specie di ragnatela -
Insomma,. solo una buona formazione di sacerdoti giovani dal cuore libero e fedeli alla TrADITIO E AL pAPA potranno riportare la Chiesa siciliana agli antichi fasti.
Devo capire, caro Dante, che chi ha i mezzi, è in grado di comperare il silenzio e i favori di chi conta, e in seguito è libero di fare quello che vuole, come e quando lo vuole e che, sopratutto, chi conta è in grado di "terrorizzare" e dissuadere chi vorrebbe domandare l`applicazione, e non concessione, di un diritto, se questo diritto non va proprio giù alla sua sovrana "coscienza"?
RispondiEliminaPerchè altri che pur si distinguono con le loro prassi diverse e il rifiuto se non scherno delle pratiche devozionali, chiamati vuoti devozionismi e sentimentalismi, riescono a dilagare e invadere anche la Sicilia, non temono d esporsi e fanno proselitismo, anche se poi il segreto verso quelli di fuori regnerà sovrano, mentre coloro che chiedono la Messa di sempre temono di esporsi?
OK gli uni hanno potenti appoggi e mezzi gli altri no, ma basta questa spiegazione?
E questo succede solo in Sicilia o anche altrove?