Gli articoli di Sandro Magister nei confronti dell'attuale direttore della Sistina, il Maestro Liberto, sono sempre stati di una criticità estremamente caustica, aggravata dalla ponderatezza e competenza con cui venivano redatti. In pratica, Liberto ne usciva come nulla più che il direttore delle "ole" nelle messe campali woityliane à la Piero Marini. Leggere ora, dallo stesso Magister, che Palombella è peggio, con l'augurio che resti Liberto indefinitamente pur di non intronizzare il musico bertoniano... beh, fa davvero temere che al peggio non vi sia mai fine.
ROMA, 17 settembre 2010 – La messa celebrata da Benedetto XVI al Bellahouston Park di Glasgow nel primo giorno della sua visita nel Regno Unito resterà impressa nella memoria non solo per l'intensa devozione delle decine di migliaia di presenti, ma anche per la musica che l'ha accompagnata.
L'autore, James MacMillan, scozzese, cattolico, sposato con tre figli, terziario domenicano, ha composto la messa per l'occasione, intitolandola al beato John Henry Newman.
MacMillan è un musicista di tutto rilievo. Nel 2008 la prima mondiale della sua Passione di San Giovanni, commissionata della London Symphony Orchestra e della Boston Symphony Orchestra, è stata diretta da Sir Colin Davis.
Le sue composizioni rivelano una profonda ispirazione di fede. Ma echeggiano anche i motivi tradizionali della Scozia. Le sue messe contengono passaggi che l'intera assemblea dei fedeli può cantare con relativa facilità. Nel 2000 gli commissionò una messa la cattedrale di Westminster.
I critici non sono concordi. In ogni caso MacMillan è uno dei rari compositori odierni di musica liturgica capaci di coniugare felicemente la tradizione con la modernità.
La messa del papa a Glasgow è stata ecumenicamente preceduta dal canto di uno dei più grandiosi inni protestanti, l'Old Hundredth. Ed è stata seguita dall'Inno alla Gioia della Nona Sinfonia di Beethoven. Il Kyrie è stato cantano in gregoriano, da tutta la folla.
ROMA, 17 settembre 2010 – La messa celebrata da Benedetto XVI al Bellahouston Park di Glasgow nel primo giorno della sua visita nel Regno Unito resterà impressa nella memoria non solo per l'intensa devozione delle decine di migliaia di presenti, ma anche per la musica che l'ha accompagnata.
L'autore, James MacMillan, scozzese, cattolico, sposato con tre figli, terziario domenicano, ha composto la messa per l'occasione, intitolandola al beato John Henry Newman.
MacMillan è un musicista di tutto rilievo. Nel 2008 la prima mondiale della sua Passione di San Giovanni, commissionata della London Symphony Orchestra e della Boston Symphony Orchestra, è stata diretta da Sir Colin Davis.
Le sue composizioni rivelano una profonda ispirazione di fede. Ma echeggiano anche i motivi tradizionali della Scozia. Le sue messe contengono passaggi che l'intera assemblea dei fedeli può cantare con relativa facilità. Nel 2000 gli commissionò una messa la cattedrale di Westminster.
I critici non sono concordi. In ogni caso MacMillan è uno dei rari compositori odierni di musica liturgica capaci di coniugare felicemente la tradizione con la modernità.
La messa del papa a Glasgow è stata ecumenicamente preceduta dal canto di uno dei più grandiosi inni protestanti, l'Old Hundredth. Ed è stata seguita dall'Inno alla Gioia della Nona Sinfonia di Beethoven. Il Kyrie è stato cantano in gregoriano, da tutta la folla.
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Ad acuire l'interesse suscitato dalla messa di Glasgow si è aggiunto però un secondo elemento più generale, che riguarda il futuro musicale di tutte le messe celebrate a Roma dal papa.
Alla vigilia della partenza di Benedetto XVI per il Regno Unito, infatti, si sono moltiplicate a Roma le voci che danno per imminente il cambio del direttore del coro della Cappella Sistina: il coro, cioè, che per statuto accompagna le liturgie pontificie.
Da molti anni, da quando nel 1997 fu defenestrato il suo direttore "perpetuo", il maestro Domenico Bartolucci, il coro della Cappella Sistina è solo l'ombra della passata grandezza.
All'epoca della cacciata, l'unico dirigente curiale che prese le difese di Bartolucci – grandissimo interprete della scuola polifonica romana che ha il suo capostipite in Palestrina – fu l'allora cardinale Joseph Ratzinger.
Via Bartolucci, le messe papali furono brutalmente purgate dal gregoriano e dalla polifonia classica, per volere dei registi delle messe di Giovanni Paolo II, con in testa l'allora maestro delle cerimonie Piero Marini.
A dirigere la Sistina chiamarono Giuseppe Liberto, che ne è tuttora il direttore.
Da quando Ratzinger è papa, la Sistina ha ripreso timidamente a eseguire qualche frammento del repertorio classico, ma senza elevarsi da una invincibile mediocrità.
Se però – come ora si dice – a Liberto dovesse succedere Massimo Palombella, per la Sistina sarebbe ancor peggio.
Don Palombella è un salesiano – come salesiano è il suo sponsor, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone – e non ha altra credenziale se non quella di dirigere da una quindicina d’anni il Coro Interuniversitario di Roma, composto da studenti delle università romane sia statali che private e religiose. Con questo coro esegue anche brani della polifonia romana dal Cinquecento a oggi, cioè da Palestrina allo stesso Bartolucci, ma la qualità della sue direzioni solleva le critiche impietose di molti, compreso colui che gli fu inutilmente [caspita!] maestro, Valentino Miserachs Grau, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra, successore di Bartolucci come maestro di cappella della basilica di Santa Maria Maggiore e altro interprete di rilievo della scuola polifonica romana.
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La stranezza di coloro che si agitano pro Palombella è che non tengono conto che il papa regnante ha una sensibilità e una competenza incomparabili in curia, nel campo musicale e liturgico.
Si sa, le preferenze di Ratzinger sono più per Haydn, Mozart e Bruckner che per Palestrina. Per motivi biografici oltre che musicali. Pochi giorni fa – era l'8 settembre – dopo aver ascoltato a Castel Gandolfo la Messa da Requiem di Mozart, si è rivolto così ai concertisti:
"Ogni volta che ascolto la musica di Mozart non posso non riandare con la memoria alla mia chiesa parrocchiale, quando, da ragazzo, nei giorni di festa, risuonava una sua 'Messa': nel cuore percepivo che un raggio della bellezza del cielo mi aveva raggiunto, e questa sensazione la provo ogni volta, anche oggi, ascoltandolo".
Benedetto XVI sa anche, però, che le tradizioni musicali nella Chiesa latina sono varie. Che la scuola tedesca, ad esempio, è altra cosa rispetto alla polifonia romana. E altra ancora è la tradizione musicale scozzese, ascoltata a Glasgow.
Benedetto XVI sa anche che ogni tradizione musicale è geograficamente situata. Per questo, è impensabile per lui chiamare a Roma un tedesco – sia pur di bravura eccelsa – a dirigere la Cappella Sistina.
A Roma, la musica liturgica che accompagna le liturgie pontificie non può essere che in continuità creativa con la scuola polifonica romana.
Di conseguenza, se Benedetto XVI non ha ancora deciso di cambiare il direttore del coro della Cappella Sistina, è perché all'interno della tradizione musicale romana non ha intravisto finora nessuno all'altezza delle sue aspettative, a parte il grandissimo Bartolucci, novantatreenne.
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Dal caso Williamson alla pedofilia, Benedetto XVI ha dovuto spendere enormi energie per riparare i danni fatti da altri esponenti della gerarchia.
Ma qualora – ennesimo danno – Palombella fosse nominato direttore della Sistina, per il papa sarebbe molto difficile riparare. La Sistina è il coro del papa. Questo papa ha una risaputa competenza in musica liturgica e le sue liturgie sono un modello agli occhi del mondo. Quindi la responsabilità della nomina sarebbe assegnata inesorabilmente a lui. Non importa chi in concreto se ne fosse occupato.
O meglio, riparare il danno è facile, facilissimo. Basta impedire che avvenga. Ce n'è tutto il tempo. Era capitato così anche lo scorso gennaio, quando la nomina di Palombella sembrava fatta, e poi tutto fu bloccato.
Liberto è alla direzione della Sistina da tredici anni. Ci resti. Se non al papa, il cardinale Bertone dia retta al suo fratello musicista, monsignor Georg Ratzinger. Anche lui, tutto sommato, preferirebbe tenere la Sistina com'è.
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I precedenti del tentato cambio di direttore del coro pontificio:
> Ratzinger "giù". Un requiem per la Cappella Sistina (4 gennaio 2010)
> "Se sbaglio mi corrigerete". La Cappella Sistina resta com'è (10 gennaio 2010)
Fonte: Magister blog
Domenica 19 è l'anniversario dell'apparizione della Madonna a La Salette. Le parole accorate della Santa Vergine sono di grande attualità:
RispondiElimina" Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più sostenerlo.
Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di pregarlo continuamente per voi; voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potreste compensare la pena che mi sono presa per voi.
Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo e non me lo volente concedere. E' questo che appesantisced tantgo il braccio di mio Figlio.
Coloro che guidano i carri non sanno imprecare senza usare il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appresantiscono il braccio di mio Figlio".
P.S.
RispondiEliminanon ho messo il messaggio sopra per controbattere il testo sopra, ma per rafforzare le suppliche che dobbiamo rivolgere a Maria se vogliamo davvero essere esauditi....
Il grande Maestro Domenico Bartolucci meriterebbe di essere fatto Cardinale nel prossimo Concistoro per dare un segno di stima ecclesiale alla vera musica liturgica, che nel rito latino poggia su due colonne: il gregoriano e la polifonia romana. Se vengono fatti Cardinali ultraottantenni rappresentanti del mondo teologico o esegetico (vedi Vanhoye) perché non rappresentare anche nel Collegio Cardinalizio l'unico che se ne intende veramente di canto sacro e liturgico?
RispondiEliminaL'autore, James MacMillan, scozzese, cattolico, sposato con tre figli, terziario domenicano, ha composto la messa per l'occasione, intitolandola al beato John Henry Newman.
RispondiElimina*******************************
Finalmente qualche buona notizia :)
ho seguito la diretta della Messa, effettivamente ci siamo mantenuti sulla Riforma per la Messa NOM voluta dal Pontefice sia per i canti, sia per il latino nella parte della Consacrazione, sia per la compostezza generale....e si che di gente ve ne era un mare disteso....
Che brutto promuovere gli incapaci e degli inetti perchè amici dei potenti
RispondiEliminache brutto che bertone sia ancora segretario di stato.
RispondiEliminaOrmai il Vaticano ha la musica che si merita e che ha deliberatamente scelto negli anni.
RispondiEliminaMa siete mai stati in San Pietro alle celebrazioni capitolari dove un coro è diretto da un religioso (aridaje coi consacrati a tutti i costi) che non si sa nemmeno cos'ha studiato (meglio non entrare nei meriti delle esecuzioni) e l'altro coro ancor più raccogliticcio è diretto da un ex ragioniere della fabbrica di san Pietro. L'organista poi fa dei disastri immani ogni volta, ma non viene ancora pensionato.
Il peggio di tutto questo disastro sarà a mio avviso la commissione vaticana di musica sacra che secondo le voci che corrono verrà appositamente creata per dare una poltrona a Mons, Liberto. Un organismo inutile in mano ad uno con certe idee del concilio vaticano secondo me, che non farà che complicare la vita a chi cerca di seminare qualcosa di buono per la musica sacra.
Dovremo ringraziare per tutto questo il Santo Padre e il suo Segretario di Stato?
Io spero davvero che avvenga un miracolo e la Madonna ci aiuti, le difficoltà dovute alla pessima gestione di questo aspetto della pastorale liturgica sono già enormi, non abbiamo bisogno di altri guai e di un supercommissario che si crede il padreterno secondo il concilio.
La Santa Sede crea personaggi artisticamente discutibili (Liberto, Palombella, ecc ecc)che per il mondo accademico non esistono, tanto sono mediocri: poi al momento in cui deve disfarsene, la curia non sa mai come procedere allo smaltimento perchè la regola è che non puoi retrocedere di incarico.
Quante ne dovremo soppportare ancora da uomini di Chiesa che anzichè il colloquio con Dio e il bene delle anime hanno come priorità la scalata al potere o il mantenimento dello stesso?
a m non è parsa una gran musica.. uno stile molto britannico ed anche un po' da musichetta televisiva... ma ad ogni modo alcune cose non erano da buttare nel modo come sono state eseguite. Ovvio nulla a che vedere con la nostra tradizione musicale... ma se andiamo avanti così tra non molto non ne avremo più una.
RispondiEliminaPerche' la Musica Sacra, dal postconcilio in poi, preferisce le ragazzine che si dimenano come veline, chitarre e bonghi al Gregoriano ed alla Polifonia... del resto volete mettere una fanciulla (magari poco vestita) ad un tizio in talare, cotta e Liber Usualis??? :-D :-D :-D
RispondiEliminae allora, se pensi che la profezia di s. Malachia sembrerebbe indicarlo come prossimo Papa, che diresti ?
RispondiEliminacondivido in pieno, Picconatore. Il Vaticano ha la musica che si merita, perché l'ha voluta lui, permettendo, con una ermeneutica della rottura, che dalle liturgie sparissero il gregoriano e la polifonia diffuse in tutto l'orbe cattolico. Adesso è troppo tardi per rimediare, lo stile celebrativo cattolico è scaduto così tanto che sembra ormai impossibile recuperare qualcosa...
RispondiEliminaSono un'appassionato di musica sacra, grosso modo da Ockegem a Mozart. Proprio per questo le considerazioni di Magister mi sembrano piuttosto modeste. Mettendo da parte i pettegolezzi da sacrestia e anche le rivelazioni della Madonna de la Salette (a nessuno dei due siamo tenuti a credere), per quel che riguarda l'uso liturgico della musica le preferenze di Benedetto XVI sono del tutto inafferenti: ve la immaginate una messa di Bruckner come modello per le comunità parrocchiali? Ma anche la cosiddetta tradizione polifonica della scuola romana (quale tradizione? Palestrina, Allegri e poi?) non può assurgere a modello: perché non provare con le laudi dell'Oratorio, oppure (se non è eresia) con quella dei corali luterani? Erano in volgare, abbastanza\facili e, musicalmente, niente male
RispondiEliminaIo propongo di richiamare Bartolucci e Miserachs ...Palombella e Liberto vadano al macero con buona pace di Bertone e dei massoni che il 20 settembre abbraccerà a Porta Pia!
RispondiEliminaCinquant'anni di malgoverno ci hanno ridotto in queste condizioni miserevoli:Roncalli,Montini,Voitila...sfascio liturgico ,protezioni ai pedofili,eresie in tutti i campi....chi è il più colpevole?
RispondiEliminaIn alcuni CORI DI PAESE (e intendo piccoli paeselli lombardi) fino a 40 anni fa cantavano (almeno così mi hanno riferito) anche le messe di Perosi...
RispondiEliminaTante volte basta solo un pizzico di impegno e tanta buona volontà...
Questo per i paeselli.
La Basilica Vaticana merita e deve avere IL MEGLIO! Anche perchè deve dare esempio a tutto l'orbe!
Il nostro coro di paese canta - con ottimi esiti - il Sicut Cervus e gli Improperia di Palestrina, l'Ave Maria di Aichinger e altro... Coraggio! Servono però:
RispondiElimina1. un parroco che ci tiene davvero, perché ritiene il coro più importante del fubal e delle salamelle
2. un buon maestro di coro
3. poche voci-guida ben intonate (esistono ancora!) e adeguatamente motivate.
Confermo quanto le hanno riferito sui cori parrocchiali di paese. Da ragazzo sentivo ( e mi sono rimaste nella memoria ) messe e mottetti di Perosi. Musica facile senza essere banale, scritta appositamente per cori di limitate possibilità ma di ottimo effetto. Ma vuol mettere Perosi con i vari Palombella, Liberto, Frisina...
RispondiEliminaDirei che con il tuo intervento, caro ospite musicale, dimostri di non aver colto il succo del discorso.
RispondiEliminaPoi chi l'ha detto che la messa del Papa non è la messa parrocchiale, questo è un grosso fraintendimento del concilio vaticano secondo loro.
Deve essere esempio per le parrocchie nell'atteggiamento celebrativo, non certo nelle dimensioni del rito.
<span>Direi che con il tuo intervento, caro ospite musicale, dimostri di non aver colto il succo del discorso. </span>
RispondiElimina<span>
Poi chi l'ha detto che la messa del Papa è la messa parrocchiale??? questo è un grosso fraintendimento del concilio vaticano secondo loro.
Deve essere esempio per le parrocchie nell'atteggiamento celebrativo, non certo nelle dimensioni o in certe forme.</span>
mi sa che l'articolo non l'hai letto da come scrivi, oppure non hai capito cosa c'è scritto.
RispondiEliminaAbbiamo scritto molto sia qui che al post precedente, ora bisogna solo attendere gli infausti eventi, la superbia, l'arroganza, l'incompetenza facciano pure il loro corso, Bertone ha deciso, B16 benedicente sorriderà e muoverà le sue manine da pianista benedicendo anche Palombella...
RispondiEliminaQuanto a noi: la Madonna tenga salda su di noi la sua MATERNA mano per non farci perdere la FEDE!
Suvvia, c'è di peggio. Bertone è un politico.. e in fondo, sta bene dove sta..
RispondiEliminaSarebbero altre le natiche da far alzare da ben altre Cattedre e poltrone... Ma tant'è..
Sullo stato della musica ecclisiastica del post-VatII, basti dire che il più eseguito degli autori di essa musica, Marcello Giombini, pace all'anima sua, era un CONTATTISTA. Ovvero, non il semplice iscritto ad un gruppo ufologico, che si "accontenta" di avvistarli, i Dischi Volanti, (caso particolare un altro mio amico, anche lui passato a miglior vita,UNA +PRECE a tutti e due, che era compione regionale di tiro con l'arco, e pertanto, sperava di abbatterli, gli UFO, con le sue frecce!). NO! Giombini era convinto di avere comunicazioni, contatti e realzioni con gli Alieni. Non escludo che pensasse di riceverne anche ispirazioni per le sue composizioni.
RispondiElimina??? ??? ??? =-O
RispondiEliminaSto ascoltando la messa di Westminster...riguardo la musica siamo su un altro pianeta in quanto a solennita' accuratezza di esecuzione,professionalita'.Che tristezza...Il Papa notera' sicuramente che,in casa d'altri,si danno solenni e sonore lezioni ai musicanti di casa nostra.Spero che,in un sussulto di umilta',il Card.Bertone non si immischi in questa ennesima casella da occupare.Sta esagerando.In Vaticano il malcontento e' diffuso(tranne che nei Salesiani).E cio' fa male alla Chiesa ed alla Fede.
RispondiEliminaMa, in sincerità, avete mai letto una partitura di Liberto? La sua musica è solidissima e ben scritta, certo non è l'ultimo arrivato e non è assolutamente da mettere a confronto con le filastrocche di Frisina o con l'inettitudine più assoluta di Palombella che scopiazza (male) i brani di Bartolucci. Liberto non è "il confezionatore delle canzonette da stadio" così come definito nei vari blog. E'un musicista serio e come tale nel comporre ha un suo stile, che può piacere o meno. Se parliamo invece dell'esecuzione tutti sappiamo che la Sistina potrebbe cantare molto meglio, e poteva cantare meglio anche con Bartolucci (che pure è uno dei più grandi compositori viventi). Se proprio si vuole cambiare il direttore e si vuole che sia un consacrato, che sia Miserachs. Io almeno non vedo altri sacerdoti musicisti in grado di prendere il posto che attualmente è di Liberto. Ma tanto ciò non accadrà perchè abbiamo capito tutti che la sostituzione del maestro della Sistina è l'ennesima bertonata di papa Tarcisio I.
RispondiEliminaSOLIDISSIMA???? Mediocre compositore in italiano, pessimo compositore il LATINO! Chi conosce un po' di grammatica musicale e di composizione sacra non può dire diversamente.
RispondiEliminae tu chi metteresti al suo posto... mica si puo lasciare vacante!
RispondiEliminaPio XII lo fece
RispondiEliminaLiberto è un analfabeta musicale.
RispondiEliminaPalombella, probabilmente, è perfino peggio.
Se avete ascoltato stamane a Westminster Cathedral, penso che i nostri compari di Roma hanno di che vergognarsi.
Vaticano= quasi tutti sono un branco di pusillanimi. Ma un tempo un grande aveva sentenziato: non v'è più spazio per la pusillanimità.
Hai perfettamente ragione. Comunque pare che Liberto dalla Sicilia stia smentendo la notizia.. È anche possibile che lui non abbia ancora avuto informazioni ufficiali.. È tipico della Santa Sede
RispondiEliminaal di la dei musici che da sempre hanno avuto" protettori", mi chiedo : Che ci trova mai il Santo Padre in quel Bertone, a meno che se lo tenga accanto per umiliarsi, come si farebbe con un cilicio
RispondiEliminatroppo bella : " Il concilio vaticano secondo loro"
RispondiEliminaVeramente bella, credo che il copyright sia di Wilhelm Eugen, almeno io l'ho trovata la prima volta in un suo intervento e me ne sono approriato. La uso sistematicamente ogni volta che sia possibile.
RispondiEliminaEcco Magister che concede il bis.
RispondiEliminahttp://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/09/20/ecumenismo-in-musica-la-westminster-abbey-insegna-al-coro-pontificio-come-si-canta-in-chiesa/