Passano i giorni, passano le settimane, e sui rimpatri dei rom illegittimamente presenti in Francia e in altri paesi d’Europa le autorità della Chiesa continuano mantenersi sul vago, senza affondare le critiche contro il “misfatto”.
“L’Osservatore Romano” non ne parla se non con rari cenni telegrafici e asettici. Tace, dopo il suo ritiro in pensione a fine agosto, persino il loquace e pugnace monsignor Agostino Marchetto, che poco prima di dimettersi aveva accusato le autorità di colpire “persone deboli e povere che sono state perseguitate, che furono anch’esse vittime di un ‘olocausto’ e che vivono sempre fuggendo da chi dà loro la caccia”.
La verità è che le autorità della Chiesa si sono convinte, in Francia e altrove, che i rimpatri dei rom fuori regola, così come di ogni altra persona illegalmente presente nell’uno o nell’altro paese, non sono affatto di per sé irrazionali o, peggio, criminosi.
Un esempio di questa linea moderata l’ha dato l’arcivescovo di Parigi, il cardinale André Vingt-Trois, proprio il giorno in cui la comunità rom sfilava per protesta nelle vie della capitale francese.
Il 6 settembre, in una messa nella cattedrale di Notre-Dame gremita, il cardinale ha dedicato l’omelia alla questione posta in Francia da nomadi e immigrati.
“La questione è complessa – ha affermato – e vi sono molti aspetti da considerare. Per coloro che commettono reati è giusto che il governo disponga che siano ricondotti alla frontiera. Le municipalità chiedono leggi per poter espellere i nomadi, ma la mia preoccupazione è dove andranno queste persone. Quindi piuttosto che suscitare una sorta di nomadizzazione permanente, ovvero che questa gente continui a spostarsi da una parte all’altra senza mai fermarsi, il governo francese ha disposto una politica di rientro nei paesi di origine”.
“Altri elementi da considerare – ha continuato – sono l’assistenza sanitaria e sociale. La legge, infatti, prevede per tutti i residenti nel territorio francese il diritto all’assistenza, ma anche il pagamento dei contributi. Si tratta di un costo considerevole. Per tutte queste ragioni il governo francese intende ridurre il numero dei rom. Dunque la questione è legittima. Non si tratta di espulsioni gratuite, perché ricondurre i rom alla frontiera è costoso. Il governo francese si è impegnato con un aiuto economico di 300 euro a persona, pari a tre mesi di salario in Romania, a cui si aggiungono 100 euro per figlio e le spese di viaggio”
“Detto questo – ha proseguito – c’è una questione relativa al modo di mettere in pratica questi respingimenti, che vanno effettuati nel rispetto delle persone, tutelando i principi di umanità e soprattutto evitando misure collettive. Bisogna dire no al trattamento globale e massiccio, ma serve un trattamento individuale. Questo chiediamo al governo francese, e ci auguriamo che lo faccia”.
Dell’omelia dell’arcivescovo di Parigi, che aveva in precedenza incontrato il presidente Nicolas Sarkozy, ha riferito il quotidiano della conferenza episcopale italiana “Avvenire”, in una corrispondenza da Parigi.
Da allora, tra le alte autorità della Chiesa. nessun’altra voce si è discostata da questa.
Mentre tra gli esperti ed operatori sul campo ha fatto colpo ciò che ha detto il presidente dell’Opera Nomadi in Italia, Massimo Converso, al settimanale “Tempi” del 7 settembre:
“Francamente non vedo lo scandalo: i cosiddetti rimpatri hanno coinvolto in realtà poche centinaia di persone, mentre la maggioranza dei rom francesi, e parliamo di decine di migliaia di famiglie, si è sistemata da tempo. Come del resto accade in Spagna, in Germania e nei Paesi Bassi. Vivono in casa, pagano un affitto, e ritrovano l’habitat che hanno lasciato in Romania, dove certo non ci sono campi nomadi. I campi non possono essere una soluzione: sono scuole di devianza e soprattutto di emarginazione. Finché ci saranno campi nomadi come luoghi di passaggio continuerà questo peregrinare, da parte dei rom romeni e bulgari, verso la Spagna, la Francia e l’Italia, se non si trovano soluzioni serie e durature. Basta con le idee romantiche che vorrebbero i rom ‘figli del vento’ in eterno. Facciamo un appello anche ai rom che sono nei campi: seguite l’esempio dei vostri parenti e fratelli che in decine di migliaia hanno deciso di vivere in una casa in affitto”.
Condivido le equilibrate e realistiche affermazione del Cardinal Ventitre e di Massimo Converso. Francamente trovo invece incredibile che la cattedrale di Parigi fosse gremita durante una Messa feriale. Io ci sono andato di domenica ed eravamo in cinquanta. Ma forse la curia parigina in quell'occasione prevedeva un contributo sulla falsa riga di quello che il governo francese elargisce ai nomadi prima di farli partire per la Romania!!?
RispondiEliminaSaranno anche parole sacrosante, giuste e come pare ben ponderate, ma l'omelia di una Messa è proprio il posto adatto?
RispondiEliminaIl cardinale Ventitrè esprime una giusta posizione, ovviamente nel linguaggio politichese che lo accomuna ai suoi fratelli cardinali, non si sa mai che non diventi troppo inviso ad uno o all'altro elettorato, in caso di "elezione"...
RispondiEliminaDetto questo, la mia posizione sui nomadi rimane la medesima, il Vaticano dovrebbe prenderseli in casa, o meglio potrebbero anche andare negli appartamenti principeschi che i cardinali ricevono nell'Urbe di diritto, sono convinto che qualche stanzetta è vuota, a meno che non siano riempite delle amenità di cui questi amano circondarsi.
Amico di chi? Della Chiesa non mi pare...
RispondiEliminaDici a me?
RispondiEliminaForse , caro UN AMICO, anche a casa tua hai una stanzetta vuota che puoi mettere a disposizione di una famigliola di nomadi! Cosí oltre a dare consigli , puoi fare una azione coerente.
RispondiEliminaConcordo: ci sono profanazioni a non finire dei sacramenti, vescovi che non hanno più la Fede ecc ecc...non c'era proprio niente di meglio da dire durante un'omelia?
RispondiEliminaComunque sì, il commento è buono...chissà se verrà passato per le armi dalla nostra fanghiglia pagana?
E quanti appartamenti sarebbero? se hanno stanze vuote quante persone potrebbero ospitare? decine, centinaia... oltre non credo. La Chiesa propone soluzioni globali, non temporanei tamponi.
RispondiEliminaSebastiano P.
Io non lancio sentenze politiche dai pulpiti: è facile parlare quando si ha la pancia piena. Io almeno me ne sto in silenzio. E i cardinali che anche in passato tanto hanno parlato sanno, per esempio, che l'accattonaggio è proibito in Vaticano? Ipocriti!
RispondiEliminaSe vuoi una cifra precisa sul numero di stanze credo la dovresti chiedere al Cardinal Sepe...
RispondiEliminaChe poi la Chiesa proponga "soluzioni" già questa è una panzana, figuriamoci poi "globali"! Le "soluzioni" è compito dei governanti trovarle, non della Chiesa, altrimenti tutti i parrucconi parlamentari e ministri vari che ci stanno a fare?
No, la Chiesa deve GUIDARE NON GOVERNARE! Sono due piani diversi ed è bene che restino separati, per evitare il ritorno a governanti "per volontà divina" che si sentano autorizzati a fare le peggiori nefandezze in nome della Fede, salvo poi fare peggio di Pilato e scaricare la colpa di tutto sulla Chiesa! La cristianità ci è già passata attraverso questa fase e la legittimazione divina del potere alla lunga ha portato a scismi ed eresie.
La Chiesa deve pascere il gregge di Dio. Il pastore forse dice alle pecore come masticare l'erba? No, le pecore sanno regolarsi da sole. E' il pastore che stabilisce quali sono il maschio e la femmina dominanti? Ancora no, queste sono dinamiche in cui il pastore non interviene. Ma chi è però che conduce il gregge ai prati dove l'erba è più fresca? Ecco, qui interviene il pastore che GUIDA il gregge, ma questo si GOVERNA da sé.
Spero di aver reso l'idea.
Eh Primo, avresti pure ragione, ma ricordati che parliamo della Francia. Lì mica intervistano un prelato al TG un giorno sì e l'altro pure! Non c'è un "pulpito mediatico" distinto da quello in chiesa. Se un prete o un vescovo devono dire qualcosa, il più delle volte, devono dirla nelle omelie, perché è l'unico modo che resta a loro per farsi sentire.
RispondiEliminaFaccio notare che Redazione di Messainlatino parla con due voci diverse: Enrico e Sebastiano. Sebastiano è spesso censorio, Enrico molto liberale. Sebastiano deve ancora crescere un po', Enrico, coraggio, insegnali tu! :-D
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RispondiElimina<span><span>beh stanze per stanze... </span></span>
<span>Ricordiamoci che mezza Roma è composta da appartamenti di proprietà della Chiesa… (affittati talvolta a personaggi che possono pagare super canoni, oppure dati per pochi soldi ad amici e nipoti…), ma tralasciando questi, <span> </span>pensiamo a tutti quelle case, conventi, seminari, istituti semivuoti o vuoti sparsi un po’ dovunque…</span>
<span><span>Non parliamo poi degli appartamenti papali… penso sappiate che con la recente ristrutturazione del sottotetto si sono realizzate ben quattordici stanze, che il Santo Padre non utilizzerà mai…</span></span>
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<span><span>beh stanze per stanze... </span></span>
RispondiEliminagiusto per la cronaca...
<span>Ricordiamoci che mezza Roma è composta da appartamenti di proprietà della Chiesa… (affittati talvolta a personaggi che possono pagare super canoni, oppure dati per pochi soldi ad amici e nipoti…), ma tralasciando questi, <span> </span>pensiamo a tutti quelle case, conventi, seminari, istituti semivuoti o vuoti sparsi un po’ dovunque…</span>
<span><span>Non parliamo poi degli appartamenti papali… penso sappiate che con la recente ristrutturazione del sottotetto si sono realizzate ben quattordici apapartamenti, che il Santo Padre non utilizzerà mai…</span></span>
<span><span>Altrettanto si dica per gli stabili inutilizzati dello Stato italiano...</span></span>
<span><span>qui a mio avviso non è il problema degli alloggi, il vero problema è se si vuole o no risolverlo!</span></span>
<span><span>quando si vuole la soluzione si trova, quando non si vuole si trovano le soluzioni opposte... ovvio</span></span>
In questa precisa materia parlo per esperienza professionale: quando dai a qualcuno un alloggio gratis et amore Dei (sia esso di proprietà pubblica o privata) prima d'andarsene a trovarne un altro te lo distrugge. Dunque non si risolvono con queste trovate -soprattutto nel tentativo di rendere residenziali i Rom- i problemi ma si fa solo stupida retorica.
RispondiEliminaLos gitanos in Ispagna sono stati resi stanziali e hanno una loro collocazione sociale abbastanza definita nel rispetto della loro identità e delle loro tradizioni. Evidentemente la maniera per risolverli i problemi qualcuno l'aveva trovata....
punta di lapis offre delle correzioni ortografiche e lessicali che vanno apprezzate: la qualità di un blog si misura anche dalla corretta capacità di esprimersi dei partecipanti. Per carità un lapsus può cogliere tutti, ma ritengo un'opera di carità e non un puntiglioso esercizio di libera docenza cercare di affrancare il prossimo dall'errore.
RispondiEliminaCompito del moderatore è essere IMparziale ( diverso da neutrale) e garantire reciprocità! Mi sembra che Enrico garantisca di più e meglio il forum.
RispondiEliminaIo noto che ultimamente la imparzialità sia stata un po' cestinata a favore della parzialità. Ciò nega la reciprocita. Mi posso anche sbagliare; ma la sensazione è quella. Poi con i giovani è sempre bene portare pazienza! altrimenti non troveranno la retta via.
MD
ma certo: le correzioni vanno fatte con un tantino di humour, per sdrammatizzare l'errore, ma rispettando la lingua italiana, richiamando al giusto riferimento delle parole ai loro contenuti,.... e senza ferire chi scrive di getto e con tanti refusi, come capita anche a me, spessissimo ! :)
RispondiElimina....ed io non infierisco mai, (9 volte su 10 lascio correre, com'è naturale in un blog, vicinissimo alla lingua viva....): anche se da lei, caro Moscardò, ho molto da imparare in garbo, precisione e soprattutto humour, di cui lei è maestro sopraffino, mentre corregge cum grano salis, sorridendo sempre di sè e degli altri ! :)
ehehe Luis ora non montarti la testa...
RispondiEliminaresti comunque unico.
è vero, sono molto giovane! Migliorerò! ;)
RispondiEliminaUna cosa, noi moderatori siamo più di due: oggi prenderà servizio una "New entry" e io non modererò per qualche tempo.
Sebastiano P.
Ecco, appunto, come diceva Sebastiano P., adesso sarò io a moderare per un po'.
RispondiEliminaSpero di rendere un buon servizio a questa comunità, tenendo la linea giusta nell'attività di moderatore, senza dare l'impressione di un atteggiamento eccessivamente censorio (mi conosco e so che potrebbe anche accadere), in modo che nessuno si senta ingiustificatamente discriminato.
È la prima volta che svolgo un compito simile, quindi vi prego di portare pazienza,
Francesco
A Sebastiano il mio grazie! Non è facile avere a che fare con Lupi di doppio pelo! A Francesco il mio augurio di buon lavoro!
RispondiEliminaReciprocità! Dove viene meno ... zac! Si censura!
Buon lavoro!
Matteo Dellanoce
E' di alcuni minuti fa la notizia secondo di come il Ministro Maroni pensa di risolvere il problema: (ANSA) - MILANO, 27 SET - Nessuna casa popolare ai rom allontanati dai campi nomadi regolari di Milano e che hanno i titoli per restare in citta', ....
RispondiEliminaBen venuto Francesco, per un attimo ho temuto che la "New entry" fosse chi pensavo io... grazie a Dio mi sono sbagliato.
RispondiElimina<span>Ben venuto Francesco, per un attimo ho temuto che la "New entry", annunciata da Sebastiano, fosse chi pensavo io... grazie a Dio mi sono sbagliato.</span>
RispondiEliminaAver titoli per restare in città non equivale all'esser in cima a una graduatoria di aventi diritto che aspettano con grandi sacrifici magari da lungo tempo.... Aver titolo per restare in città non equivale a avervi residenza. Non cerchiamo di levarci un pelo dal naso con i guantoni da boxe....
RispondiElimina...comunque, se ti solleva, noto fatua retorica anche in questa affermazione del ministro Maroni...
RispondiEliminaGrazie, Multinìcche (scusa il toscanismo), anzi, punta di lapis è veramente troppo generoso: mi cospargo il capo di cenere, avanti a te verso il quale spesso ho usato la correzione in modo polemico. E chiedo scusa. (mammamìa mi sto perdendo nel veltronismo stamattina...)
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