Non è un tema del quale solitamente ci occupiamo (non perché sia meno importante di quello liturgico, anzi), ma facciamo un'eccezione. Un articolo del nostro amico Francesco Agnoli, che vale come un grosso sasso in uno stagno. Certamente è vero che all'estero il movimento pro life inanella strepitosi successi di opinione: negli USA ormai la maggioranza dell'opinione pubblica sotto una certa età è divenuta contraria all'aborto, ribaltando i sondaggi dei sondaggi scorsi. E in Italia? Il testo integrale dell'articolo (qui riportiamo solo un estratto) è a questo link.
Il Movimento per la Vita in Italia è fermo. Ingessato. Quasi inesistente. Mi spiego meglio. Non che manchino persone valorose, coraggiose, con idee e buona volontà. Ci sono, qua e là. Neppure mancano volontarie e volontari attivissimi, straordinari, che rendono il loro servizio, ogni giorno, nei Centri Aiuto alla Vita, dando speranza e salvando molti bambini dalla morte. Quello che manca è un movimento culturale per la vita forte, che sappia intervenire, dire la propria nel dibattito pubblico, quando se ne parla, sui giornali, in televisione, nelle strade.
Chi lo ha mai visto? Si parla ormai da anni di bioetica, e il Movimento per la Vita in quanto tale dimostra la sua estrema debolezza. Perché? Perché in America, ma anche in altri paesi europei, il mondo pro life appare più attivo, dinamico, giovane? Anzitutto vi è un motivo di carattere generale: da troppi anni il mondo cattolico fatica a capire l’importanza di una battaglia per la vita. Già all’epoca della legge 194 e poi del referendum, il mondo pro life italiano era diviso, ma soprattutto, solo. Erano gli anni in cui buona parte delle gerarchie ecclesiastiche e del mondo cattolico “progressista” ritenevano inutile e perdente la battaglia. In cui vigeva l’idea secondo cui è meglio “cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide”, che significò poi farsi da parte, per non disturbare. Per tanti anni nello stesso mondo cattolico certi temi sono stati tabù. Essere del Movimento per la vita significava rimanere emarginati, essere guardati come dei matti, residui del passato, non solo rispetto alla cultura radicale e di sinistra, ma anche nel mondo cattolico stesso.
Il concetto di “valori non negoziabili” non godeva buona stampa: tutto nel clima del post concilio permanente sembrava negoziabile, anzitutto a molti cattolici. Perché litigare su queste questioni “marginali”, si diceva? “Altri sono i problemi”…
Oggi che ci troviamo nell’inverno demografico più nero, forse qualcuno si ricrede…Oggi, grazie al referendum sulla legge 40, promosso dai radicali, e all’azione di personaggi come Ruini e Boffo, in campo cattolico, e Ferrara in campo laico, qualcosa sta cambiando…
Ma i problemi del Movimento per la vita italiano rimangono, e sono enormi. Mi permetterò di elencarne alcuni, anche se so che scontenterò molti, anche amici, che mi rimprovereranno di non aver capito, oppure di aver detto cose in parte giuste, ma da tener segrete, “tra di noi”. Eppure, dopo averle sentite e risentite, viste e riviste, a me sembra che occorra dirle. Oportet ut scandala eveniant, se gli scandali non sono fini a se stessi, ma servono a rilanciare un dibattito ormai sepolto, e a portare linfa nuova, vitalità nuova. Il primo di questi motivi interni è sicuramente una presidenza troppo lunga.
Lungi da me negare a Carlo Casini i suoi meriti. Non ritengo però possibile che certe cariche diventano quasi vitalizie, senza conseguenze per tutti! L’attuale presidente del Movimento è in carica da ben 20 anni, cioè dal lontano 1991. Le presidenze troppo lunghe, inevitabilmente, soffocano l’attività, paralizzano l’innovazione e la creatività. Anzitutto perché si crea intorno ad esse un nocciolo duro che tende a perpetuarsi e ad escludere nuove forze e nuove soluzioni. In secondo luogo perché anche la persona più brillante del mondo non può avere, dopo tanti anni, la voglia, lo slancio, le idee, il tempo, dei primi anni. Soprattutto se l’età avanza e le cariche, numerose, si sovrappongono. Soprattutto se colui che riveste quel ruolo, invece di delegare il più possibile, per creare sinergie e responsabilizzare nuove persone, accentra il più possibile.
L’altro problema della presidenza attuale è poi la sovrapposizione tra la militanza pro life e l’appartenenza ad un partito (sovrapposizione che per esempio Paola Binetti ha evitato, dimettendosi da presidente di Scienza e Vita prima di entrare in politica, o che si potrebbe comunque scongiurare dimettendosi dalla politica, qualora da lì si provenga, una volta eletti presidenti del MPV). In primo luogo, infatti, non sembra realistico poter svolgere nel contempo i compiti tanto gravosi di Presidente del Movimento per la vita italiano e di europarlamentare, a Bruxelles. In secondo luogo perché l’appartenenza ad un partito limita inevitabilmente la libertà d’azione e di parola che dovrebbe caratterizzare un incarico così delicato come quello di guida dei pro life italiani. Recentemente per esempio l’Udc, partito in cui milita Carlo Casini, si è schierato a fianco della Bonino piemontese, Mercedes Bresso, senza che la posizione del presidente del movimento per la vita risuonasse forte e sicura: non possumus! Analogamente Buttiglione, presidente dell’UDC, ha recentemente dichiarato che i pro life italiani si sarebbero sbagliati a prendere la posizione che presero nel 1981, senza che Casini contraddicesse pubblicamente il suo superiore di partito, al fine di tutelare l’onore di chi non ritiene assolutamente vere le parole del politico-filosofo-ondivago per eccellenza.
In terzo luogo l’appartenenza del leader del MPV italiano ad una fazione, limita la sua stessa capacità di manovra, che dovrebbe essere invece a 360 gradi: come chiedere un appoggio a destra e a manca, se colui che chiede è già schierato? In questo campo, purtroppo, le appartenenze politiche vengono spesso prima della battaglia per il bene e la verità.
Infine, l’ultimo inconveniente della sovrapposizione tra politica e presidenza del Movimento, sta nella mentalità che può (non che deve) venirsi a creare. Uno dei problemi principali del MPV italiano è infatti che ha cessato di portare avanti battaglie di testimonianza, culturali, capaci di attrarre ed educare i giovani agli altissimi valori del rispetto della vita. La battaglia pro life è divenuta quasi esclusivamente, con l’appoggio di qualche ecclesiastico molto politicante, un affare di politica e di parlamenti: incontri tra Casini, qualche vescovo e altri politici di alto rango. Senza coinvolgere più di tanto il Movimento stesso: “ce la vediamo noi”. In questi incontri, alla fine, si è spesso ragionato da politici: io cedo qui, tu cedi là…così di compromesso in compromesso si è dimenticato che alle nuove leve, alle generazioni che crescono, il Movimento non deve dare solo leggi che siano il “meno peggio possibile”, ma anche valori non negoziabili, verità complete per cui valga veramente la pena battersi. Il pontefice Benedetto XVI lo ha fatto capire in molte occasioni, e difficilmente certe posizioni del MPV oggi possono dirsi compatibili con documenti magisteriali assai chiari e ben poco “diplomatici” (vedi l’ “Evangelium vitae” e la “Donum vitae”)
Pensiamo al movimento pro life americano: è forte perché accanto alla strada della politica, che ci vuole, che non va trascurata, non cessa di dire tutta la verità, e nient’altro che la verità (almeno per un pro life). Invece in Italia accade che proprio nel Movimento per la vita questa mentalità abbia portato a dissociazioni mentali inconcepibili. Mi è capitato di sentire: “sì, è vero, hai ragione a dire così, ma ora è politicamente inopportuno dirlo, come ha spiegato bene Casini”! Portare la battaglia quasi solo nel campo della mediazione politica ha generato un ulteriore indebolimento: perché la mediazione politica la può perseguire soltanto qualcuno, soltanto chi rappresenta il movimento ai suoi vertici.
Ecco così immobilizzata la base, ma anche il resto della dirigenza! Mentre si consumavano mediazioni qui e incontri pre-parlamentari là, dibattiti col vescovo di turno e col politico di turno, quasi sempre ad opera di un solo interlocutore, il presidente nazionale, o qualche suo beniamino, il pro life medio non poteva che dirsi: “ed io che faccio?” E così il pro life di tutti i giorni, magari del Movimento da anni e anni, si è trovato quasi senza possibilità di agire, senza supporto. Lo dimostrano tantissimi fatti. Uno per tutti. In tanti anni dall’interno del Movimento per la vita non sono sorti né pensatori né opere pro life di rilievo! Anche i movimenti si sono fatti portatori sempre e soltanto delle stesse pubblicazioni, se possibile del presidente e solo sue. Non si sono valorizzati i giovani, non si sono valorizzate le penne abili, gli oratori interessanti e carismatici, con il risultato che alla fine girano sempre le solite, le medesime facce (o i più generosi, o i più “carrieristi”) . Eppure, compito della guida di un movimento è anzitutto creare spazi per altri, che possano proseguire la battaglia intrapresa. E’ creare una classe dirigente valida, il più possibile ampia e capace. Tanto altro ci sarebbe da dire, ma voglio concludere con il fatto che a mio avviso ha fatto traboccare il vaso: il continuo stillicidio di espulsioni dal Movimento (come se ci si potesse permettere di farlo!).
Negli anni ho visto lasciare il Movimento personalità e intelligenza troppo numerose e troppo importanti: Angelo Francesco Filardo, Maria Paola Tripoli, Mario Palmaro, e tanti altri della direzione nazionale! Ho visto molte persone che avrebbero potuto essere valorizzate per la loro intelligenza, farsi piano piano da parte, perché quasi si temeva facessero ombra [..]
Il Movimento per la Vita in Italia è fermo. Ingessato. Quasi inesistente. Mi spiego meglio. Non che manchino persone valorose, coraggiose, con idee e buona volontà. Ci sono, qua e là. Neppure mancano volontarie e volontari attivissimi, straordinari, che rendono il loro servizio, ogni giorno, nei Centri Aiuto alla Vita, dando speranza e salvando molti bambini dalla morte. Quello che manca è un movimento culturale per la vita forte, che sappia intervenire, dire la propria nel dibattito pubblico, quando se ne parla, sui giornali, in televisione, nelle strade.
Chi lo ha mai visto? Si parla ormai da anni di bioetica, e il Movimento per la Vita in quanto tale dimostra la sua estrema debolezza. Perché? Perché in America, ma anche in altri paesi europei, il mondo pro life appare più attivo, dinamico, giovane? Anzitutto vi è un motivo di carattere generale: da troppi anni il mondo cattolico fatica a capire l’importanza di una battaglia per la vita. Già all’epoca della legge 194 e poi del referendum, il mondo pro life italiano era diviso, ma soprattutto, solo. Erano gli anni in cui buona parte delle gerarchie ecclesiastiche e del mondo cattolico “progressista” ritenevano inutile e perdente la battaglia. In cui vigeva l’idea secondo cui è meglio “cercare ciò che unisce piuttosto che ciò che divide”, che significò poi farsi da parte, per non disturbare. Per tanti anni nello stesso mondo cattolico certi temi sono stati tabù. Essere del Movimento per la vita significava rimanere emarginati, essere guardati come dei matti, residui del passato, non solo rispetto alla cultura radicale e di sinistra, ma anche nel mondo cattolico stesso.
Il concetto di “valori non negoziabili” non godeva buona stampa: tutto nel clima del post concilio permanente sembrava negoziabile, anzitutto a molti cattolici. Perché litigare su queste questioni “marginali”, si diceva? “Altri sono i problemi”…
Oggi che ci troviamo nell’inverno demografico più nero, forse qualcuno si ricrede…Oggi, grazie al referendum sulla legge 40, promosso dai radicali, e all’azione di personaggi come Ruini e Boffo, in campo cattolico, e Ferrara in campo laico, qualcosa sta cambiando…
Ma i problemi del Movimento per la vita italiano rimangono, e sono enormi. Mi permetterò di elencarne alcuni, anche se so che scontenterò molti, anche amici, che mi rimprovereranno di non aver capito, oppure di aver detto cose in parte giuste, ma da tener segrete, “tra di noi”. Eppure, dopo averle sentite e risentite, viste e riviste, a me sembra che occorra dirle. Oportet ut scandala eveniant, se gli scandali non sono fini a se stessi, ma servono a rilanciare un dibattito ormai sepolto, e a portare linfa nuova, vitalità nuova. Il primo di questi motivi interni è sicuramente una presidenza troppo lunga.
Lungi da me negare a Carlo Casini i suoi meriti. Non ritengo però possibile che certe cariche diventano quasi vitalizie, senza conseguenze per tutti! L’attuale presidente del Movimento è in carica da ben 20 anni, cioè dal lontano 1991. Le presidenze troppo lunghe, inevitabilmente, soffocano l’attività, paralizzano l’innovazione e la creatività. Anzitutto perché si crea intorno ad esse un nocciolo duro che tende a perpetuarsi e ad escludere nuove forze e nuove soluzioni. In secondo luogo perché anche la persona più brillante del mondo non può avere, dopo tanti anni, la voglia, lo slancio, le idee, il tempo, dei primi anni. Soprattutto se l’età avanza e le cariche, numerose, si sovrappongono. Soprattutto se colui che riveste quel ruolo, invece di delegare il più possibile, per creare sinergie e responsabilizzare nuove persone, accentra il più possibile.
L’altro problema della presidenza attuale è poi la sovrapposizione tra la militanza pro life e l’appartenenza ad un partito (sovrapposizione che per esempio Paola Binetti ha evitato, dimettendosi da presidente di Scienza e Vita prima di entrare in politica, o che si potrebbe comunque scongiurare dimettendosi dalla politica, qualora da lì si provenga, una volta eletti presidenti del MPV). In primo luogo, infatti, non sembra realistico poter svolgere nel contempo i compiti tanto gravosi di Presidente del Movimento per la vita italiano e di europarlamentare, a Bruxelles. In secondo luogo perché l’appartenenza ad un partito limita inevitabilmente la libertà d’azione e di parola che dovrebbe caratterizzare un incarico così delicato come quello di guida dei pro life italiani. Recentemente per esempio l’Udc, partito in cui milita Carlo Casini, si è schierato a fianco della Bonino piemontese, Mercedes Bresso, senza che la posizione del presidente del movimento per la vita risuonasse forte e sicura: non possumus! Analogamente Buttiglione, presidente dell’UDC, ha recentemente dichiarato che i pro life italiani si sarebbero sbagliati a prendere la posizione che presero nel 1981, senza che Casini contraddicesse pubblicamente il suo superiore di partito, al fine di tutelare l’onore di chi non ritiene assolutamente vere le parole del politico-filosofo-ondivago per eccellenza.
In terzo luogo l’appartenenza del leader del MPV italiano ad una fazione, limita la sua stessa capacità di manovra, che dovrebbe essere invece a 360 gradi: come chiedere un appoggio a destra e a manca, se colui che chiede è già schierato? In questo campo, purtroppo, le appartenenze politiche vengono spesso prima della battaglia per il bene e la verità.
Infine, l’ultimo inconveniente della sovrapposizione tra politica e presidenza del Movimento, sta nella mentalità che può (non che deve) venirsi a creare. Uno dei problemi principali del MPV italiano è infatti che ha cessato di portare avanti battaglie di testimonianza, culturali, capaci di attrarre ed educare i giovani agli altissimi valori del rispetto della vita. La battaglia pro life è divenuta quasi esclusivamente, con l’appoggio di qualche ecclesiastico molto politicante, un affare di politica e di parlamenti: incontri tra Casini, qualche vescovo e altri politici di alto rango. Senza coinvolgere più di tanto il Movimento stesso: “ce la vediamo noi”. In questi incontri, alla fine, si è spesso ragionato da politici: io cedo qui, tu cedi là…così di compromesso in compromesso si è dimenticato che alle nuove leve, alle generazioni che crescono, il Movimento non deve dare solo leggi che siano il “meno peggio possibile”, ma anche valori non negoziabili, verità complete per cui valga veramente la pena battersi. Il pontefice Benedetto XVI lo ha fatto capire in molte occasioni, e difficilmente certe posizioni del MPV oggi possono dirsi compatibili con documenti magisteriali assai chiari e ben poco “diplomatici” (vedi l’ “Evangelium vitae” e la “Donum vitae”)
Pensiamo al movimento pro life americano: è forte perché accanto alla strada della politica, che ci vuole, che non va trascurata, non cessa di dire tutta la verità, e nient’altro che la verità (almeno per un pro life). Invece in Italia accade che proprio nel Movimento per la vita questa mentalità abbia portato a dissociazioni mentali inconcepibili. Mi è capitato di sentire: “sì, è vero, hai ragione a dire così, ma ora è politicamente inopportuno dirlo, come ha spiegato bene Casini”! Portare la battaglia quasi solo nel campo della mediazione politica ha generato un ulteriore indebolimento: perché la mediazione politica la può perseguire soltanto qualcuno, soltanto chi rappresenta il movimento ai suoi vertici.
Ecco così immobilizzata la base, ma anche il resto della dirigenza! Mentre si consumavano mediazioni qui e incontri pre-parlamentari là, dibattiti col vescovo di turno e col politico di turno, quasi sempre ad opera di un solo interlocutore, il presidente nazionale, o qualche suo beniamino, il pro life medio non poteva che dirsi: “ed io che faccio?” E così il pro life di tutti i giorni, magari del Movimento da anni e anni, si è trovato quasi senza possibilità di agire, senza supporto. Lo dimostrano tantissimi fatti. Uno per tutti. In tanti anni dall’interno del Movimento per la vita non sono sorti né pensatori né opere pro life di rilievo! Anche i movimenti si sono fatti portatori sempre e soltanto delle stesse pubblicazioni, se possibile del presidente e solo sue. Non si sono valorizzati i giovani, non si sono valorizzate le penne abili, gli oratori interessanti e carismatici, con il risultato che alla fine girano sempre le solite, le medesime facce (o i più generosi, o i più “carrieristi”) . Eppure, compito della guida di un movimento è anzitutto creare spazi per altri, che possano proseguire la battaglia intrapresa. E’ creare una classe dirigente valida, il più possibile ampia e capace. Tanto altro ci sarebbe da dire, ma voglio concludere con il fatto che a mio avviso ha fatto traboccare il vaso: il continuo stillicidio di espulsioni dal Movimento (come se ci si potesse permettere di farlo!).
Negli anni ho visto lasciare il Movimento personalità e intelligenza troppo numerose e troppo importanti: Angelo Francesco Filardo, Maria Paola Tripoli, Mario Palmaro, e tanti altri della direzione nazionale! Ho visto molte persone che avrebbero potuto essere valorizzate per la loro intelligenza, farsi piano piano da parte, perché quasi si temeva facessero ombra [..]
Qui in Alto Adige -Südtirol viene stampata una rivista estremamente interessante ed esplicativa sul tema prevenzione dell'aborto intitolata LEBE che sgnifica VIVI. Purtroppo é solo in lingua tedesca, ma é veramente fatta bene e di sicuro é stata di aiuto a molte famiglie o giovani in difficoltá. Se si moltiplicassero simili iniziative sarebbe veramente una buona idea per sensibilizzare molte persone su questo problema tanto drammatico.
RispondiEliminaDevo dire che questo articolo non mi stupisce affatto. Conoscendo un minimo la politica politicante italiana per esperienze familiari posso dire che è assolutamente nella norma questo essere idealisti secondo opportunità. È il modo italiano di far politica che lo incoraggia e le conseguenze si vedono (non solo su questo tema).
RispondiEliminaNon che la politica americana sia esente da difetti, ma ha di bello che prende gli ideali tremendamente sul serio. Poi questo porta talvolta a estremismi che mai vorremmo vedere (vedi alcuni episodi di terrorismo dinamitardo pro-life), ma sono pochi e controllabili, a differenza delle devastanti conseguenze del nostro progressivo appiattimento morale e ideale.
Devo dire che questo articolo non mi stupisce affatto. Conoscendo un minimo la politica politicante italiana per esperienze familiari posso dire che è assolutamente nella norma questo essere idealisti secondo opportunità. È il modo italiano di far politica che lo incoraggia e le conseguenze si vedono (non solo su questo tema).
RispondiEliminaNon che la politica americana sia esente da difetti, ma ha di bello che prende gli ideali tremendamente sul serio. Poi questo porta talvolta a estremismi che mai vorremmo vedere (vedi alcuni episodi di terrorismo dinamitardo pro-life), ma sono pochi e controllabili, a differenza delle devastanti conseguenze del nostro progressivo appiattimento morale e ideale.
Anche noi abbiamo ideali, e tanti. Ma non siamo disponibili a morire per essi (amara verità)..
RispondiEliminaSono daccordo, il Pro-Life italiano è praticamente inesistente, affogato da un 'sinistrismo' dominante in tutte le posizioni chiave.
RispondiEliminaMa occhio!!! in america il 'contentino' dei contenuti 'pro life' è il prezzo da pagare per strumentalizzare i cristiani e portarli tutti allegramente in guerra in giro per il mondo. Basta cercare in giro un pò di informazioni sui 'motori occulti' del Tea Party per capirlo....
Purtroppo si tratta di un problema senza soluzione. F<span>inchè la chiesa cattolica non accetterà la "procreazione responsabile" ammettendo anche (non solo) l'uso del preservativo sempre vi saranno donne che, con le motivazione più diverse, più o meno condivisibili, vorranno o dovranno ricorrere all'aborto (che per me è semplicemente un OMICIDIO!!)</span>
RispondiEliminaAnche Papa Luciani di santa memoria, quando era Patriarca di Venezia fu deluso dalla Humane vitae di Paolo VI; certo che obbedì, come era sempre stato Suo costume, a quanto stabilito dal Papa. Chissà se fosse vissuto ancora per qualche anno che cosa avrebbe deciso in merito. Papa Luciani è stato più unico che raro, a mio modesto avviso (e non solo per questo aspetto).
Concludendo: finchè la chiesa romana non ammetterà la "procreazione responsabile" come sopra esposta è, a mio avviso CORRESPONSABILE DI OMICIDIO nei confronti dei bimbi mai nati.
Veramente, la procreazione responsabile fa parte della dottrina morale cattolica...chi crede (e, soprattutto, chi insegna) che le mogli e le madri cattoliche siano delle macchine procreatrici, sbaglia di grosso...
RispondiEliminaQuesta è una balla. Che Papa Luciani fosse favorevole alla contraccezione è stato smentito una valanga di volte. Che Papa Luciani fosse a conoscenza di come fu studiato e trattato l'argomento è certo perchè prese parte alle commissioni di studio ( se al posto di vedere fiction si studiasse sarebbe meglio).
RispondiEliminaIn tutto il mondo occidentale dove la distribuzione di pillole ed affini è ai massimi gli aborti aumentato anzichè calare. ma quando si tratta di usare gli strumenti che ci dona la ragione e la tecnica il solito cazzismo culturale si dimostra per quello che è: una enorme cazzata come la conclusione del post sopra. Io sono contrario all'aborto ed a tutti i mezzi abortivi e sono corresponsabile di omicidio? Una enorme cazzata. Ed adesso censuratemi per la parolaccia!
MD
scusa guglielmo hotel ma il tuo ragionamento mi sembra specioso. Secondo te davvero una persona si fa scrupoli nel rispettare i precetti della chiesa in ordine al preservativo e poi però non li rispetta in ordine alla vicenda dell'aborto ?
RispondiEliminaIo credevo che la procreazione responsabile fosse quella cosa per cui se un uomo e una donna concepiscono un bambino si assumono la responsabilità davanti alla società e davanti a Dio della creatura che arriverà....
RispondiEliminaDue domande:
1 - non capisco il ruolo della Chiesa nella corresponsabilità (sia nel concepimento che nel seguito...);
2 - in Italia, dove avvengono mediamente 130.000 (!!!!!!!!) aborti all'anno (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1010_allegato.pdf), sono forse tutti vittime della "chiusura" della Chiesa? Non ci sono abbastanza farmacie che vendono preservativi? Dobbiamo impiantare distributori anche sul sagrato e regalarne al catechismo?
Sempre restando che la contraccezione non è, nonostante sia la soluzione più semplice, una soluzione accettabile, caro Hotel.
RispondiEliminaSebastiano P.
Per smentire scientificamente altre castronerie sull'argomento, ed in particolare su preservativo e diffusione dell'AIDS, c'è l'ottimo libro di Puccetti e Cavoni “Il Papa ha ragione! L’Aids non si ferma con il condom” di Fede e Cultura.
RispondiEliminaA Guglielmo H. dico semplicemente di istruirsi in materia del sacramento del matrimonio: se non cambia idea sta sulla via dell'inferno . Forse non ha mai letto neppure un piccolo catechismo. Ti ricordero' nella s. Messa. A Bellarmino chiedo di esser più chiaro sul contentino dei contenuti pro life, per favore. Ringrazio di cuore, / (e suggerisco a tutti la lettura dell'edizione integrale del santo Catechismo Romano Tridentino. Purtroppo forse in italiano è difficile trovarlo.) Adios.
RispondiEliminaA specificazione e come ottimo riassunto...
RispondiElimina"La prima sfida da vincere è questa: riuscire a far riscoprire il valore profondamente umano della castità, come discorso fatto da Dio sull’uomo attraverso il Vangelo e la sua Chiesa. Per riuscirci, bisogna riconoscere e neutralizzare una serie di luoghi comuni che la nostra società ha elaborato, in particolare intorno alla castità nel matrimonio. Vediamone alcuni: la castità è un valore superato, una parola che oggi non ha più senso; la castità è una faccenda che riguarda preti e suore, ma non le persone normali; la castità è un impegno che termina con il matrimonio: dopo, ogni coppia stabilisce le sue regole; la castità riguarda solo la nostra anima"....
Per il resto:
http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=article&sid=530
...sarà pure un contentino, però i risultati ci sono e le coscienze a favore della vita stanno aumentando, ciò che si contesta da noi è IL BLOCCO, siamo FERMI da anni...NOI SIAMO FERMI AL RISORGIMENTO, ALL'UNITA' D'ITALIA, AI PATTI LATERANENSI... fu grazie a don Benzi con la sua Giovanni XXIII e le Case Famiglia a ridare imput alla responsabilità del tenersi quel figlio...
RispondiEliminaLa carità del Papa, per volere di Giovanni Paolo II finanzia da tempo anche progetti in favore delle regazze Madri.... il problema da noi è che la burocrazia invece di rendere tutto trasparente e divulgare certe notizie, le offusca come se fossero un pericolo per la libertà politica del Paese....
Dagli americani prendiamo sempre il peggio, mai il meglio....per una volta tanto, imitiamoli in questa scuola.... ;)
Hotel dice:
RispondiEliminaConcludendo: finchè la chiesa romana non ammetterà la "procreazione responsabile" come sopra esposta è, a mio avviso CORRESPONSABILE DI OMICIDIO nei confronti dei bimbi mai nati.
***********************
se lei parla della chiesa romana in minuscolo conconrdo, se parliamo della Chiesa maiuscolo perchè SPOSA DI CRISTO, APERTA ALLA VITA non possiamo sostenere quanto lei dice.... ;)
qui si parla anche di concepimenti avuti da uno stupro.... o perchè concepiti con rilevazione di qualche malattia, per esempio Down....che facciamo li sopprimiamo?
Qui la "procreazione responsabile" non centra, NON ESISTONO CONCEPIMENTI DI SERIE A E DI SERIE B caro Hotel....
lei parte da una responsabilità esclusivamente UMANA dimenticando IL DONO.... ci sono prove e statistiche di figli nati nonostante la contraccezione.... e di malati di AIDS nonostante la contraccezione....
La soluzione c'è eccome senza per questo pensare di risolvere il problema definitivamente perchè FINO A CHE CI SARA' QUESTO MONDO, CONTINUERA' AD ESISTERE QUESTA BATTAGLIA.... è fondamentale che si educhi da quale parte stare, e quale battaglia combattere e non è certa quella dei compromessi, quella che seleziona i figli.... quella decisa dagli uomini....
la Procrazione responsabile E' LA CASTITA' CONIUGALE che non significa nè castrarsi, ne fare i celibi, ma AUTO-EDUCARSI AD UNA VITA SESSUALE APERTA ALLA VITA..... se quella del sesso è infatti definita "VITA- sessuale" non si comprende poi perchè questa VITA la si nega agli spermatozoi che PER NATURALE PROCESSO CORRONO PER DARE LA VITA.... ;)
Lei Hotel usa la cultura della morte per cercare di risolvere un problema IRRISOLVIBILE, la Chiesa e NOI usiamo la cultura della VITA per diventare davvero responsabili e comprendere che la VITA E? DONO e se comprendiamo che è un DONO, come si fa a rifiutarlo?
Il problema ci sarà sempre, ripeto, già la Didachè sottolineava che i Cristiani si distinguevano perchè NON uccidevano i propri figli, fin dal primo secolo i cristiani avevano imparato a PRESERVARE LA VITA E DONARLA...IL CRISTIANO DA LA VITA, NON LA NEGA A NESSUNO!
questo è l'unico principio che conta.....
.... caro Bartimeo.... Luciani per quella Enciclica PRIMA CHE USCISSE, RISPONDENDO A DELLE DOMANDE SULL'ENCICLICA CHE SAREBBE USCITA E CHE AVREBBE PARLATO DELLA CONTRACCEZIONE...che ritenne INOPPORTUNA in quei tempi molto delicati.. qui si disse AMAREGGIATO.....e lui stesso invitava ad una "procreazione RESPONSABILE" sostenendo che non fosse necessario dire in confessionale in quale modo ciò avvenisse, bisognava in sostanza EDUCARE LE COSCIENZE....ma quando l'Enciclica uscì, Luciani ridimensionò le sue risposte e si fece OBBEDIENTE...
RispondiEliminaCaro Bartimeo, in quel periodo moltissimi vescovi ERANO CONVINTI CHE PAOLO VI AVREBBE AUTORIZZATO LA CONTRACCEZIONE....l'atteggiamento di Luciani va letto in quel contesto e non altro... ;)
basta leggere le cronache del tempo: prima l'entusiasmo alla novità che il Papa avesse convocato una Commissioni fatta anche di medici LAICI per studiare il problema e poichè nella Commissione LA MAGGIORANZA sembrava aperta alla contraccezione seppur limitata, tutti si aspettavano che nell'Enciclica il Papa, definito appunto progressista, desse una svolta alla morale della Chiesa...
ma fu una delusione che per molti teologi e vescovi si tramutò anche in disobbedienza e rabbia...e contestazione...
A dirlo è anche l'emerito cardinale Martini.... nei mesi scorsi, per l'anniversario dell'Enciclica di Paolo VI Martini è ritornato ai suoi ricordi e non nasconde di quanti Vescovi fossero SPERANZOSI che il Papa avesse dato ascolto alla Commissione....
Non solo, ma lo stesso Luciani non nascose di essersi sentito MORTIFICATO quando riconobbe che il suo pensare NON poteva dissociarsi da quello del Papa e chiese umanamente perdono per aver dato adito a pensieri diversi....
La ragiona ci dona lo strumento NATURALE..... e san Paolo parla anche di periodi di astinenza da prendere in comune accordo per RITEMPRARE LO SPIRITO... il cazzismo è quello di non valutare che siamo TUTTI corresponsabili di omicidio giacchè PAGHIAMO LE TASSE e una parte di queste finanziano gli aborti e la distribuzione delle pillole abortive.... per questo dobbiamo svegliarci!
non possiamo nè agire come Pilato, ma neanche facendo compromessi che negano alla vita di svilupparsi....il metodo naturale infatti è utile anche alla coppia e l'astinenza ragionata ritempra lo spirito ed accende le emozioni...
è la cultura sessualista che va cambiata, non il controllo delle nascite.... per altro siamo a quota ZERO!
"MANCA LA SENSIBILIZZAZIONE" scrive Caterina 63. "E....i santi Padri Vescovi avrebbero ...infiltrato tra i cattolici quelli del Mov.neocat. che sarebbero ..... obbligati a fare figli, ecc. ecc." Sinceramente non mi suonano intonate queste espressioni (chiaro che non sono un neocatec). OGGI , mi sembra manchi l'AMORE VERO E LA FIDUCIA NELLA DIVINA PROVVIDENZA: basterebbe che i cuniugi cominciassero a credere davvero alla grandiosità del DONO DI UN FIGLIO. Perchè non si predica più che tutto l'universo gira intorno alla culla del bambino futuro uomo così bisognoso di tutto ma oggetto dell'Amore più tenero di un Dio Padre-Figlio-e Spirito Santo? (Questo non lo dico io, ma è scritto nella Summa di san Tommaso, in verità). E' venuta meno la fede la vera fede e con la fede l'amore alla Croce. Cara Caterina essendo il mondo oggi impastato di impurità cerca compromessi con la voce della Coscienza che grida in tutti i cuori la legge naturale dataci dal Padre celeste e predicata per 2000 anni dalla santa Chiesa. Occorre vera catechesi, perchè torni la gioia nelle famiglie, la benedizione e l'innocenza dei bambini. /// Devo dirle grazie per l'intervento di ieri in difesa del Papa pellegrino in Gran Bret. , e per quanto scritto in merito alla Risposta del Card. Ratz. a P.Augè. Se non ci appoggiamo a questa PIETRA dove mai andremo a finire? Grazie di nuovo e Ave Maria Purissima!
RispondiEliminaI tradizionalistI, (quelli anteMP, quelli, come scrivo io, con l'inizale minuscola e la finale maiuscoLA) ne fanno un punto qualificante, quanto & più dell'attaccamento alla liturgia ed alle devozioni tridentine, non solo & non tanto dell'ovvio RIFIUTO della contraccezione artificiale, ma anche della, quanto meno, "diffidenza", verso l'astinenza (giuro che la rima è stata involontaria), non solo periodica, ma anche assoluta, se fatta allo scopo di limitare il numero dei figli. Ci ricordiamo e ricordiamo a tutti/e, che, (e lo dice anche la "FAMILIARIS CONSORTIO" di Giovanni Paolo II) senza il permesso del direttore spirituale, anche questo comportamento (appunto l'astinenza, peridioca o anche assoluta) è *P<span>ECCAMINOSO</span>* . Robert Malthus, infatti, fu condannato dalla Chiesa, per aver proposto la limitazione delle nascita, anche se il metodo che consigliava era non solo lecito, ma perfino "ascetico" e difficile da attuare. Appunto, una volta giunti al numero di figli desiderato, l'astenersi DEFINITIVAMENTE.
RispondiEliminaChi la pensa diversamente, si comporti come crede. Sappia che:
a) quanto meno all'altro mondo, saprà di essersi sbagliato;
b) saranno i nostri discendenti che erediteranno anche questo mondo. O, quanto meno, a loro toccherà l'onore & l'onere di combattere per esso, contro coloro che vorrano impadroniserne.
circa luci ed ombre del MpV, fin dal suo sorgere, ne ho tanto da dire.
RispondiEliminaconcordo pGM la mia era una battuta....una constatazione di fatto a favorire quei gruppi che fanno figliare come conigli come se la risoluzione del problema fosse tutto qua... la procreazione RESPONSABILE correttamente intesa fa parte integrante del SACRAMENTO del Matrimonio... ;)
RispondiEliminae concordo sul fatto che occorre ritornare a vere Catechesi sul Figlio COME DONO e non come spauracchio della nascita zero o dell'invasione islamica... MANCA LA FIDUCIA NELLA PROVVIDENZA!! ed è assente il concetto di DONO, e di quel DARE LA VITA nel riceverla un altra in dono...
grazie a lei per avermi fatto fare queste precisazioni!
DILLE! CORAGGIO! La cosa certa è che i responsabili dei MPV sono spesso di scelta Vesco-VILE.... e sappiamo che il coraggio ai Vesco_VILI ultimamente scarseggia!
RispondiEliminaMD
Concordo pienamente; dove, come, quando si sente mai parlare della bellezza della generosità, della grande grazia che è un figlio? Provvidenza? Mai sentita nominare! Com'è possibile che anche tanti cattolici scelgano la sterilità de facto, quando i figli sono una benedizione che rende felici? Con tutte le lodi sperticate alla Humanae Vitae che si sentono in giro, mi sembra che comunque siano tanti quelli che la leggono in modo da far diventare l'astinenza periodica una specie di controllo delle nascite "cattolico"; sbagliando, trasformando la morale cattolica in un arido distinguo fra lecito e illecito, da virtuoso equilibrista, in un gretto calcolo di giorni sull'agendina, in un rincorrere la moda dei non credenti che non vogliono figli. Già il grande Cardinal Schuster vedeva nel calo delle nascite un segno della scristianizzazione progressiva, incalzante, della società della sua epoca. La Chiesa non ci propone più l'ideale della famiglia numerosa, che è l'espressione positiva della vita coniugale cattolica, invece ci resta il moralismo arido dei conservatori (che si denunciava in un post più vecchio) e vai con una filippica contro il preservativo (e ci sta anche bene) ma ... dov'è la difesa della famiglia numerosa, della prole, delle notti insonni, dei pannolini, della stanchezza, delle sgridate, dei compiti da fare insieme (odiata matematica!), dell'amore incondizionato e vicendevole tra genitori e figli? Scusate lo sfogo ...
RispondiEliminaDopo quest'articolo Agnoli è stato espulso dal MpV.
RispondiElimina...macché permettere preservativo e preservativo. Corresponsabile di omicidio? Ma che accusa imbecille.
RispondiEliminaSta a vedere ora che chi si sollazza allegramente tra lenzuola pre-(o extra-, o post-)matrimoniali si fa cruccio della posizione del Magistero: dico io.. se già stanno facendo qualcosa di contrario alla Fede... ma pensiamo veramente che si preoccupano di chiedere alla Chiesa come farlo? Ma ce li immaginiamo due diciottenni, felici e incoscienti che si rotolano tra l'altre e profumate erbe d'una campo d'estate... e nel vortice della passione uno fa all'altra: "no, non usiamolo.. è peccato!" Muhahahahahah!
Ma siamo seri.. Quando si pecca, alla Chiesa si chiede l'assoluzione, non la benedizione e un preservativo omaggio.
<span>...macché permettere preservativo e preservativo. Corresponsabile di omicidio? Ma che accusa imbecille.
RispondiEliminaSta a vedere ora che chi si sollazza allegramente tra lenzuola pre-(o extra-, o post-)matrimoniali si fa cruccio della posizione del Magistero: dico io.. se già stanno facendo qualcosa di contrario alla Fede... ma pensiamo veramente che si preoccupano di chiedere alla Chiesa come farlo? Ma ce li immaginiamo due diciottenni, felici e incoscienti che si rotolano tra l'alte e profumate erbe d'una campo d'estate... e nel vortice della passione uno fa all'altra: "no, non usiamolo.. è peccato!" Muhahahahahah!
Ma siamo seri.. Quando si pecca, alla Chiesa si chiede l'assoluzione, non la benedizione e un preservativo omaggio.</span>
Veritas odium parit.
RispondiEliminaSegnalo.
RispondiElimina<p>CONGRESSO MONDIALE DI PREGHIERA PER LA VITA A ROMA
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</p><p>Intervista al suo principale organizzatore, il prof. Dietmar Fischer
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</p><p>di Antonio Gaspari
</p><p>ROMA, mercoledì, 22 settembre 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Roma, dal 5 al 10 ottobre, il quinto Congresso mondiale di preghiera per la vita. Parteciperanno a questo congresso oltre cinquecento delegati e almeno cinque personalità della Curia romana, così come molti esperti di fama internazionale. È prevista anche un’udienza privata con il Papa.
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</p><p>I momenti di preghiera durante il Congresso sono il cuore che conferisce ad esso il suo fondamento. Ogni giorno del Congresso, verrà celebrata una messa in entrambe le forme ordinaria e straordinaria. L'Angelus e la Coroncina della Divina Misericordia saranno svolti ogni giorno così come ci sarà la possibilità di praticare l’adorazione eucaristica e la confessione.
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</p><p>Di particolare importanza sarà la Messa di Espiazione celebrata dal Cardinale Angelo Comastri, nella Basilica di San Pietro, venerdì 8 ottobre. Altri punti focali del Congresso sono: una Messa e una fiaccolata alla Grotta di Lourdes in Vaticano, guidata dal Cardinale Cañizares (nella festa della Madonna del Rosario, 7 ottobre) e la Messa celebrata in S. Maria Maggiore da mons. Raymond Burke (sabato, 9 ottobre).
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</p><p>http://www.zenit.org/article-23807?l=italian
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RispondiEliminaCONGRESSO MONDIALE DI PREGHIERA PER LA VITA A ROMA
Intervista al suo principale organizzatore, il prof. Dietmar Fischer
di Antonio Gaspari
ROMA, mercoledì, 22 settembre 2010 (ZENIT.org).- Si svolgerà a Roma, dal 5 al 10 ottobre, il quinto Congresso mondiale di preghiera per la vita. Parteciperanno a questo congresso oltre cinquecento delegati e almeno cinque personalità della Curia romana, così come molti esperti di fama internazionale. È prevista anche un’udienza privata con il Papa.
I momenti di preghiera durante il Congresso sono il cuore che conferisce ad esso il suo fondamento. Ogni giorno del Congresso, verrà celebrata una messa in entrambe le forme ordinaria e straordinaria. L'Angelus e la Coroncina della Divina Misericordia saranno svolti ogni giorno così come ci sarà la possibilità di praticare l’adorazione eucaristica e la confessione.
Di particolare importanza sarà la Messa di Espiazione celebrata dal Cardinale Angelo Comastri, nella Basilica di San Pietro, venerdì 8 ottobre. Altri punti focali del Congresso sono: una Messa e una fiaccolata alla Grotta di Lourdes in Vaticano, guidata dal Cardinale Cañizares (nella festa della Madonna del Rosario, 7 ottobre) e la Messa celebrata in S. Maria Maggiore da mons. Raymond Burke (sabato, 9 ottobre).
http://www.zenit.org/article-23807?l=italian
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Trovarlo in italiano è difficile per chi non se ne interessa: se una persona è realmente interessata a qualcosa su internet la trova ( con pazienza e costanza ); io stesso, appassionato di film di fantascienza anni '50 cercando su internet ho trovato pellicole incredibili ( e addirittura alcune, in lingue estere) che qualcuno considerava perdute.
RispondiEliminaPazienza e costanza.
Sebastiano P.
In Italia c'è una cultura della morte dilagante.
RispondiEliminaGli aborti a qualsiasi età gestazionale sono la prassi. Al più piccolo segnale di un problema nel corso della gravidanza i medici sanno solo proporre l'uccisione del feto o al massimo non fanno nulla e aspettano che muoia da solo. E anche sui feti nati morti si ci accanisce ultieriormente: i feti nati morti fino alla 30-35ma settimana vengono gettati nella spazzatura e se i genitori (come è successo a me) vogliono seppellirli devono accollarsi estenuanti trafile burocratiche (l'autorizzazione di ben 7 uffici) e tutte le spese (io ho pagato 1500 euro).
Io per l'inerzia dei medici ho perso il mio Angelo.
So anche di medici che non rianimano i feti abortiti nati vivi.
Tutto ciò è mostruoso, alto che Italia paese cattolico. E anche i preti non dicono nulla dai pulpiti!
E' una vergogna!
che se avesse dato retta alle "saggezze" del mondo, ne avrebbe forse 1, di età intermedia tra la seconda (19) e la terza (16).
RispondiEliminaLa gioia di avere sempre la casa piena, la Provvidenza che stringe, ma non spezza, e la sperimentazione dell'Amore di DIO(che, ohimè, spesso e volentieri calpesto, usando male ciò che mi ha concesso) TUTTO CIò VALE PIù DI TUTTO L'ORO DEL MONDO!