Su Fides et forma c'è un articolo di Francesco Colafemmina da leggere assolutamente. E' la relazione preparata per un convegno romano sull'arte sacra. Eccone un breve assaggio:
Anche se tutti possiamo convenire sull’attuale decadenza delle arti sacre, probabilmente a non tutti noi è chiaro il senso di questo termine: decadenza. Decade ciò che per processo fisico e naturale passa da una condizione di pienezza, di fiorita vigoria, ad un’altra miseranda, fatta di vecchiaia e deperimento. Le arti e l’architettura sacre sembrano invece decadere per un atto volitivo e programmatico, non per inerzia o fisica reazione. E siccome gli atti di volontà nella Chiesa sono eminentemente personali e non impersonali o stratificati in ciò che siamo soliti definire “tradizione” è agli uomini che ci tocca guardare.
E dopo questa brillante constatazione, si passa a cercare i responsabili di questo processo discendente che è stato tutt'altro che ineluttabile. Ma non vogliamo svelare trama ed assassini: andate a leggere al link.
Enrico
Il testo preparato da Francesco è veramente ottimo!
RispondiEliminagliel'ho fatto presente nel suo blog, inutile ripetermi....
Sottolineo il coraggioso tentativo di Francesco di aver messo a nudo un giochetto di Paolo VI sulla strumentalizzazione di alcune frasi e concetti estrapolati dalla Mediator Dei di Pio XII, leggetelo.... ;)
Non so se, quanto chi doveva, ha recepito questo messaggio, la speranza è l'ultima a morire...
Il Giusti disse in una sua poesia: "il buon senso, che un dì fu caposcuola, or nella scuola non esiste affatto. La scienza, sua figliola, l'uccise per veder com'era fatto".
RispondiEliminaQuale "buon senso" o "buon gusto" chiama "arte" certi prodotti contemporanei?
La gente comune, ad esempio, davanti a certi obbrobri di chiese moderne, dicono: come è brutta!
Ed è vero!
ma alla "gente comune" un pò di buon senso è rimasto, ed grazie a quello che di fronte a una scatola di cemento dice "com'è brutta".
RispondiEliminai responsabili curiali d'arte sacra invece di fronte alla medesima scatola vanno in estasi, ma non perché capiscono d'arte o perché ne son convinti, no, vanno in estasi perché essendosi fatti schiavi della modernità credono che quella scatola di cemento sia moderna.
Poverino, non si sono ancora accorti che la modernità è finita; da un pezzo.
Se l'arte è lo specchio dell'anima, poveri noi!
RispondiEliminaNon si può parlare di "decadimento dell'arte", perché arte non c'é n'é più.
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