Mons. Robert Le Gall, nominato Arcivescovo di Tolosa nel 2006 da Papa Benedetto XVI, è Presidente della Commissione per la Liturgia e la Pastorale sacramentale della Conferenza Episcopale Francese. Insomma: l'esperto istituzionale di liturgia in Francia. Non solo: è anche membro della Congregazione romana per il Culto divino ed è stato, prima della nomina episcopale, per molti anni abate del monastero benedettino di Kergonan.
In questo austero monastero, appartenente alla congregazione benedettina di Solesmes, tutte le messe ed uffici sono rigorosamente cantati nel più puro gregoriano, pur se il rito è quello moderno.
Ebbene: nonostante il curriculum, i precedenti e la cultura del presule, il suo modo di celebrare è quello raffigurato nella foto sopra. Che non è certo un'eccezione.
In un suo articolo apparso sul laicardo Le Monde del 5 luglio 2008, ha pesantemente criticato i tradizionalisti che insistono a chieder la Messa antica, accusandoli di "pressioni insopportabili che esagerano i loro reali effettivi". Al tempo stesso ha riconosciuto in quell'articolo che "occorre reintrodurre più silenzio, ieraticità, interiorità, bellezza nelle vesti liturgiche" nel rito ordinario di Paolo VI. La foto qui sopra ci mostra quanto si stia sforzando per realizzare questo suo auspicio.
Di fronte a ciò, è allora da apprezzare, quanto meno per la sincerità, questa risposta data da un suo confratello, l'ex arcivescovo di Strasburgo Doré, ad un fedele che si lamentava dell'onniprensenza di abusi nel rito ordinario:
Volere che la liturgia sia celebrata conformemente al Messale Romano sarebbe contrario a quanto si pratica abitualmente nelle nostre parrocchie.Fonte: Perepiscopus
Come si nominano, sbagliando, certi vescovi, così, riparando all'errore commesso, si depongono.
RispondiEliminaLa situazione è molto più complessa di quel che appare in quest'articolo tratto da Perepiscopus anche se da perlomeno un'istantanea della problematica e giudizi da due spiccioli non aiutano mai.
RispondiEliminaUn vescovo nella sua funzione è di certo il mediatore per eccellenza della liturgia nella sua diocesi e quindi potrebbe, teoricamente, opporsi a tutti questi abusi sistematicamente.
D'altro canto è anche in carica dell'unità di questa stessa diocesi: ne è segno di raduno e non di divisione, è colui che va alla ricerca della pecorella smarrita e fa di tutto per riportarla all'ovile.
Il vescovo medio, in quelle situazioni, si trova dunque in una situazione amletica che tutti i managers conoscono: gestire una situazione ambigua. C'è chi lo fa meglio di altri, dipendente dal carattere del personaggio. Chi è perfetto scagli la prima pietra,
A questo si aggiunge il fatto che in molte diocesi cetri laicardi post-sessantottini hano preso il potere di fatto in posti chiavi come la pastorale e la liturgia (sic).
Situazione complessa, che va disseccata senza faciloneria ma che necessiterà tempo per essere sanata: nuova generazione di vescovi, di preti e ... di laici
...l'ulteriore riprova che non basta il gregoriano, non basta l'ambiente monastico per garantire dalla deriva modernista: questa gente contestualizzata nelle giocose iperpartecipazioni attive si fa prendere la mano, si sente al centro della scena.
RispondiEliminaMi ricordo un vescovo che in occasione di una processione popolare che terminava sulla banchina del porto, giunto al molo dove avrebbe dovuto tenere un fervorino per i fedeli che seguivano la processione, ebbe la (s)fortuna di trovare nei pressi un traghetto attraccato e carico di gente che aspettava di partire per le vacanze in Sardegna.... naturalmente il fervorino per i devoti in processione non ci fu; ci fu una grande predica con lazzi e battute e auguri di buone vacanze mentre dalle murate della nave più di un migliaio di incuriositi turisti fotografavano, battevano le mani, urlavano.... Brutta cosa la fissa per i riflettori e la sindrome da "mattatore".
gli abusi (non solo in campo liturgico) sono prassi consolidata in cotesta chiesa postconciliare. E la prassi vale più del diritto.
RispondiEliminaProvate voi a estirpare gli abusi dei neoterici, se ci riuscite. E' più facile strappare loro il cuore, e anche il fegato, che estirpare del tutto gli abusi.
Il novus ordo ormai è questo. raddrizzare un albero storto è cosa praticamente impossibile.
Tutto questo, invece, dimostra che il problema non è la riforma liturgica, ma la sua applicazione.
RispondiEliminaLa mia esperienza, peraltro, è che il principale abuso sia la sciatteria, l'usare il Messale a meno di 1/10 delle sue potenzialità.
Se i sinceri amanti del Vetus Ordo volessero contribuire agli sforzi per una migliore applicazione della riforma - e dei dettami del Messale - sarebbero i più preziosi alleati. Se invece lavorano per svilirlo, deprezzarlo e abolirlo diventano i peggiori nemici della liturgia e, soprattutto, perdono tempo per un'impresa vane.
Sarei curioso di sapere in quale parte dell'inferno paga il male che ha fatto alla chiesa ed alle anime dei fedeli Paolo VI. E chissà dove sarà Giovanni XXIII?Penso che nell'aldilà conti poco che nell'aldiquà lo abbiano beatificato. Non voglio aggiunger di piu'.
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>La trasformazione di mons. Le Gall è impressionante!Consapevole di non essere molto ripettuosa nei suoi confronti, mi viene però da dire che sembra un caso di schizofrenia liturgica, di dissociazione...</span></span>
<span><span>C`è una tale differenza fra ciò che mons. Le Gall mostrava prima, i segni che dava, i messaggi che trasmetteva, e ciò che ci mostra oggi che si resta sconcertati e raggelati!</span></span>
<span><span>Niente e nessuno può obbligarlo a celebrazioni spettacolo degradanti, anzi è lui che dovrebbe EDUCARE o RIEDUCARE i fedeli.</span></span>
<span><span>Beh è anche lui che ha firmato il messale con le feste liturgiche in cui sono menzionate,in parallelo, anche tutte le feste ebree e musulmane...</span></span>
<span><span>Mi domande se il Papa è al corrente, se conosce la strana e repentina trasformazione di monsignor Le Gall che, con ogni probabilità, aveva scelto per riportare dignità e sacralità alla Liturgia!</span></span>
Se non ricordo male era la processione della Santa Patrona, ma non sono sicurissimo perché una volta arrivò al porto, proprio sotto le navi dei vacanzieri in partenza, la processione del Corpus Domini.
RispondiEliminaIl punto però è sempre quello: la liturgia riformata (!) pone il celebrante al centro dell'attenzione. E' lui che gestisce la situazione, determina tempi e modi, aggiunge e toglie...E come resistere alla tentazione della vanità di sentirsi prim'attori e riscuotere anche qualche applauso? Pochi anni fa, al termine della Processione del Corpus Domini, il vescovo sedeva sulla cattedra posizionata al centro dell'ex altare maggiore e più giù, in basso, sulla mensa conciliare, l'ostensorio col SS.Sacramento.Non vi dico la sciatteria del clero durante la processione: diaconi chi col cingolo (messo come sottopancia) chi senza, alla moda dei camicioni arabi, mani ciondolanti, sguardi sempre in movimento, a destra, sinistra, in alto, salutini a conoscenti lungo il percorso...Solo una volta il nuovo rettore della cattedrale impose almeno ai caninici il piviale (piviali antichi fatti restaurare); proteste generali (roba da medioevo!) . L'anno scorso, con la nomina dei nuovi canonici tra i quali uno aveva pubblicamente dichiarato la sua avversione al Motu Proprio, un altro è ferocemente avverso al latino (è il mio superparroco purtroppo) il Rettore, in quanto presidente del Capitolo, non è stato rieletto (troppo latino, troppa attenzione alla liturgia!!!) Scusate, mi lascio prendere la mano ma ogni volta mi vengono a mente episodi nuovi...
è vero che il problema è anche l'applicazione.... ma nessuna delle applicazioni per le quali siamo costretti ad inorridire PERCHE' NON SONO VERO CULTO A DIO sarebbe stata possibile senza le Riforma... e questo termine mi ricorda già Lutero e, credo, non a caso...
RispondiEliminaè il 'sensus fidei' cattolico che è stato violentato
Il vostro parlare sia SI,SI, NO,NO. Cosa che certi vescovi non sanno visto che parlano a sproposito poi fanno tutto il contrario di ciò che dicono. Ma non sono terrorizzati dal giudizio di Dio? Ci credono a Dio?
RispondiEliminaOspite Paolo VI e Giovanni XXIII sono beati secondo la Chiesa post conciliare, dunque se la Chiesa post conciliare è la Chiesa di Roma, non possono essere all'inferno perchè è infallibile(si vede che il Buon Dio è infinitamente misericordioso), se invece un giorno un Papa stabilirà che la Chiesa post conciliare è una chiesa scismatica con un credo diverso, beh allora non so dirti dove possano essere, assieme al "santo subito" penso, spero in Paradiso, anche se non li vedo come esempi da seguire. A mio parere i santi devono avere virtù eroiche imitabili, o quanto meno edificanti per chi li osserva, li legge, vi ci si affida.
RispondiEliminaPurtroppo la Chiesa Cattolica è rimasto l'unico organismo in cui, per il vertice, non è possibile controllare e rimuovere le parti malate. Non solo non si licenzia più, non è neppure pensabile lo stop delle carriere (il caso Schonborn insegna) Il tempo ormai stringe. Senza anticorpi un organismo muore...... Oppure se non "riconosce" il capo "muta" in qualcos'altro.
RispondiEliminabravo, taci!
RispondiEliminaAnnarita, la beatificazione comunque consiste in un culto circoscritto e permissivo e non impegna l'infallibilità pontificia.
RispondiEliminaGiustissimo, bisogna aver pazienza. Ma intanto qualcosa si può fare e l'autorità non può fingere che gli abusi non siano tali. Quando il Vescovo diventa complice o addirittura autore di certe buffonate passate per liturgia, allora bisogna richiedere un intervento e non si può stare a guardare. Ma in ogni caso l'intervento non arriva.
RispondiEliminaQuesti son giudizi inopportuni, privi di valore ed estremamente temerari. Noi possiamo giudicare in foro esterno, inquadrando cause, svolgimenti ed effetti di certi provvedimenti, riforme e talora insegnamenti.. Nient'altro. In foro interno giudica Dio.
RispondiElimina<span>A parere di Annarita "i santi devono avere virtù eroiche imitabili"!
RispondiEliminaE non credi che sia facilmente imitabile fare le ole col bastone?
8-) (troppo cattivo?)</span>
Se il vescovo è custode e mediatore della liturgia e dà di simili esempi, figuriamoci coloro che rifiutan la mediazione! Come fa ad eliminar gli abusi quando trasforma la liturgia eucaristica in una fiera?
RispondiEliminaPaolo VI non è mai stato beatificato. C'è un processo agli esordi ma da anni arenato.
RispondiEliminaTipicamente il Vescovo può sempre dare l'esempio: come fa il Papa. L'esempio vale più di cento discorsi: e lo può7deve fare tipicamente nella sua cattedrale.
RispondiEliminaSarebbe interessante sapere dove la foto qui sopra è stata scattata: probabilmente ( non ne so niente) in una celebrazione parrocchiale in mano ai soliti quattro laici che dettano legge e lui si è trovato intrappolato.
Dato il passato inneccepibile di Mgr Le Gall in materia liturgica ( e non solo) questo mostra in realtà la difficoltà obiettiva nella quale si trovano i Pastori in carica di gestire queste ambiuità: più ch egettare le pietre bisognerebbe pregare per loro.
Imitabili nel senso che in coscienza pensi che sarebbe bene fare come loro. Un po' cattivino lo sei stato! O:-)
RispondiEliminaDante Pastorelli. Mi pareva che l'avessero già fatto beato, beh, meglio così. In quanto a Giovanni Paolo II, mi pare che sia saltato il miracolo della suora.
RispondiEliminaPenso che l'infallibilità pontificia si abbia con la canonizzazione, non per niente riservata al Pontefice, e Benedetto XVI, ecco il Papa teologo, non fa più beatificazioni. La beatificazione però permettere il culto pubblico, anche se circoscritto ai luoghi del Beato, ed è un pronunciamento solenne che non può essere preso alla leggera.Toglietemi un dubbio: se il beato è un Papa, avendo esercitato il ministero su tutta la Chiesa, il culto può essere universale? Il processo di Paolo VI è arenato...io cado spesso nel giudizio temerario, e Montini lo metto sempre in Purgatorio!
RispondiEliminaSi, un pò troppo! ;)
RispondiEliminaQualcuno gli avrà promesso la berretta cardinalizia in cambio di un ritorno alla creatività liturgica...
RispondiEliminaTroppo cattivo?
BLASFEMO
RispondiEliminaPregare perchè abbiano il coraggio cacciare i mercanti dal tempio! Sbaraccando tutto e ricominciando da zero. Altrimenti è tempo perso.
RispondiEliminaIo raccontavo di una processione nel quartiere Venezia, non era quella né della Patrona né del Corpus Domini... ma se è accaduto anche in quel contesto deduco che il mitriato, ora emigrato a nord in Diocesi ben più popolosa e polposa, ce l'avesse di vizio....
RispondiEliminaStendiamo pietose omertà su come s'agghindano liturgicamente e non i preti di qua: se ne salvano due o tre... quando son tutti assieme danno vita a deprimenti defilée.
No, via! M'ha strappato un moto d'ilarità. Un po' di leggerezza!
RispondiEliminaSpassoso quanto riportato da Socci sul miracolo per il quale GPII avrebbe girato la richiesta all'attenzione del predecessore Pio XII =-O ;)
RispondiEliminaFinché non ci sarà un seminario tradizionalista diocesano saremo a questo punto: i vescovi se la prendono con quelli che vedono come estremisti perché nessuna realtà regolare (diocesana) ha il coraggio di aprirsi alla Sacra Liturgia del VO con un seminario diocesano!
RispondiElimina<span><span>Tutto questo, invece, dimostra che il problema non è la riforma liturgica, ma la sua applicazione. </span></span>
RispondiElimina<span></span>
<span>Questo concetto espresso da noi viene definito amabilmente come "dar la colpa al filobùsse" (quando il bambino arrivava tardi in classe si giustificava incolpando lo sgangherato servizio pubblico).
Mi spiego: non si può decentemente sostenere -ormai dopo quarant'anni- che un innovativo stravolgimento dell'esistente non abbia funzionato per una sua scorretta applicazione. E' lo stesso giro mentale dei marxisti che tutte le volte, di fronte all'evidenza del l'ennesimo fallimento del socialismo reale, accampano il motivo della scorretta applicazione delle teorie del tedesco barbone....
Il NOM ha limiti evidenti ed ha trascinato nel gorgo della negligenza spirituale intere generazioni. Mi spiace, ma è un dato di fatto: arrendiamoci con mansuetudine all'evidenza e non culliamoci in consolatori vagheggiamenti né in improponibili "tradizionalizzazioni" del rito bugniniano. Quello sì che sarebbe un tentativo d'addirizzar le gambe a' cani.</span>
Anche tra aspiranti beati esiste l'omaggio alla virtù del più grande.
RispondiEliminaIl sigaro non si nega a nesuno, specie se causa il cancro.
RispondiEliminaOppure gli aspiranti beati ora che sono difronte alla Verità in persona e vedono tutto più chiaramente, non aspirano più tanto agli onori degli altari.
RispondiEliminaPenso vada chiarito, una volta e per tutte, che il monachesimo non è un'isola immune dalla deriva generale. Nei monasteri non si sperimenta altro, oggi, che la fine del monachesimo. I monaci hanno perso identità e nei monasteri non si accettano giovani vocazioni se queste hanno tendenze tradizionali.Il vescovo, già abate, di cui sopra, è il perfetto emblema vivente di questa catastrofe che porta il seme della fine. Il cristianesimo in Francia sarà forse il primo ad estinguersi in Europa.
RispondiEliminain quel caso di "delega" del miracolo, narrata sui giornali qualche mese fa, non si è trattato semplicemente dell'omaggio al più grande, ma pare che nel sogno raccontato dal testimone della guarigione, il Papa Woytila abbia detto (con volto serio):
RispondiElimina"Io non posso fare niente: devi pregare questo sacerdote...." (indicando una foto di Pacelli giovane).
Dire "Non posso fare niente" mi sembra un segno un po' grave di <span>non-possibilità,</span> piuttosto che di intercessione minore, in omaggio a maggiore virtù....
(e fa una certa impressione....)
per me non è stato "spassoso", ma inquietante se consideriamo la condizione attuale di sbandamento in primis dei pastori e poi del Gregge, che non riesce a capire chi deve seguire e chi considerare un "Santo modello": angoscioso, altro che spassoso....
RispondiElimina<span>no, beh dai.. il primato va al Belgio. In Francia hanno almeno la Fsspx e una forte componente tradizionale.. Pensa all'Austria invece? Che c'hanno? ..gnente. Finirà tutto a birra e kebab, visto che Obstler e Kaiserschmarr'n sono "troppo" tradizionali, ai turchi non piacciono..</span>
RispondiEliminaEra proprio lui!!!
RispondiEliminaSbaraccando: è il verbo appropriato. Il tempio in questi casi si trasforma baraccone. Chissà dove s'è cacciata la donna barbuta.
RispondiEliminaNeanche io dicevo troppo seriamente,c'è l'occhiolino strizzato! Dobbiamo ringraziare Dio perchè i veri tradizionalisti sono (siamo) seri, non seriosi, né bigotti nè bacchettoni, il contrario cioè dei moralmodernisti. :)
RispondiEliminaSi sbrigheranno ora con Papa Pacelli o aspettano ancora il placet rabbinico >:o (l'avevo già detto ma repetita...).
RispondiEliminaCattivella, questa.
RispondiEliminaSperiamo, invece, che. terminata la purificazione, se proprio era necessaria agli occhi di Dio, sia da tempo nella pace eterna e che interceda per la Chiesa. Se hai dubbi, offri qualche suffragio, che in ogni caso non andrà perduto.
RispondiEliminaPrendiamo tutto col beneficio dell'inventario. Si deve pronunciar la Chiesa. Cautela.
RispondiEliminaI candidati alla beatificazione non aspirano certo agli onori dell'altare. Essi, presupponendo la loro visione beatifica, non possono aspirar ad altro. Sono colmi di felicità. En la sua volontà è nostra pace, si legge nel Paradiso dantesco, c.III. Non mancan di nulla. E'la Chiesa militante che li vuole elevare, per i loro meriti e l'esempio di virtù eroiche, a modelli di santità con relativo culto.
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RispondiElimina<span>à l'intention du responsable du site : </span>
<span>a proposito dell'arcivescovo di tolosa, veder il sito Toulouse chapelle saint Jean Baptiste photos visita del prelato. Una Voce Tolosa.</span>
<span>Ti ringrazio: effettivamente qui ci sono fotografie con Mgr Le Gall celebrando secondo la forma straordinaria il sacramento della Cresima!</span>
RispondiEliminahttp://www.icrsp-toulouse.fr/photos/confirmations-du-15-mai-2010
E qui con Mgr Le Gall celebrando una la messa dell'Ascensione
http://www.icrsp-toulouse.fr/photos/messe-de-l-ascension-du-13-mai-2010
Quindi tornando al mio post all'iniizio si dimostra quanto questo vescovo sia di buona volontà e quanto sia stato "intrappolato" e che è troppo facile fare giudizi temerari da persone che non hanno in mano tutti i parametri
http://www.icrsp-toulouse.fr/photos/messe-de-l-ascension-du-13-mai-2010
RispondiEliminahttp://www.icrsp-toulouse.fr/photos/confirmations-du-15-mai-2010
"Prendete esempio da Me che sono mite e umile di cuore".....altro che sigari per il cancro!!!!
RispondiEliminaCattivella se presa alla lettera: metaforicamente in modo ironico commentavo quanto sopra affermato da Christus spes. Una porpora purché si continui ad eroder la sacralità della messa. Non credo che si arrivi a tanto. Ma forse non era chiaro il mio pensiero, come può accadere. Se credi che sia o appaia cattiva la cancello.
RispondiEliminaTanto, se quello che dirà la Chiesa non vi piacerà, direte che in quel caso non è vincolante.... O:-)
RispondiEliminaOvvìa che piagnistèo: la richiesta di intercessione era stata fatta in buona fede e è andata a segno perché il Papa invocato ha indicato "l'ufficio competente". La situazione attuale non è bella ed è pure angosciante, t'assicuro che ne soffro e non poco, ma piangersi sempre e comunque addosso non aiuta.
RispondiElimina...una gitarella a Camaldoli?
RispondiEliminaNO, No, sta bene lo dicevo in tono scherzoso anzi, mi rammenta un aneddoto che si racconta su un papa fumatore di sigaro il quale, offrendone uno ad un cardinale si sentì rispondere: "Grazie Santità, ma non ho questo vizio". " Se fosse un vizio lo avreste di sicuro". L'ho letto da qualche parte e credo sia attribuito a S Pio X ma di questo non sono sicuro e ora non posso controllare.
RispondiElimina... sì, probabilmente i giudizi personali rischiano la temerarietà; anche se scegliere come guida uno che si fa "intrappolare" ...
RispondiEliminaIl pastorale è ricurvo per chiappar al collo le pecore che sbagliano strada, non per togliere le ragnatele dagli angoli....
<span>Sì, sì Luis: continuate a fare giudizi temerari sui vescovi che amano e praticano la forma starordinaria! Di certo questo aiuterà gli altri vescovi che ci riflettono e che vi leggono su questo blog ad avere ancora più simpatia per la causa del M.P. S.P....</span>
RispondiEliminaDante Pastorelli, la mia era una battuta, perchè non credo che Papa Giovanni Paolo II sia proprio un esempio da seguire, mi sarebbe molto difficile baciare il Corano o farmi spargere cacca di mucca sacra sulla fronte. Per quanto spero sia in Paradiso, naturalmente. Sarà la Chiesa a pronunciarsi, ma per ora mi pare non ci siano elementi concreti, se non quelli affettivi e sentimentalisti dei Papa boys, per dedurre che sarà santo subito. Ci hanno messo tanto per far santo Padre Pio.....
RispondiEliminaContrario alle rapide beatificazioni lo sono e si sa. G.P. II ha dalla sua non solo i papa boys, che sarebbe il meno, ma le folle rimbambite dai media. Le commissioni romane spero che agiscano a ragion veduta e non in preda a facili entusiasmi. La parola poi spetta al papa. E sia quel che Dio vorrà.
RispondiElimina...noi evidentemente non ci capiamo... forse non mi sono spiegato. Sul vescovo in questione non ho avanzato giudizi; ho detto genericamente che l'ambiente monastico e l'amore per il canto gregoriano non bastano in sé a garantire da certi coinvolgimenti che un vescovo dovrebbe saper evitare dettando e non subendo le linee guida. Certo è che se uno un giorno è così e l'altro cosà rischia di apparire quello che "stasera si celebra a soggetto". E spero che questo rischio non coinvolga il vescovo di cui si parlava nel post.
RispondiEliminaQuanto a chi legge, saprà leggere cum grano salis: questo è un blog: vi scrivono tante persone e di idee non sempre sovrapponibili, non sempre corrette, non sempre moderate e spesso c'è anche qualche cialtrone che s'intromette a affossare lo scambio d'idee.
Non prendiamoci alla leggera, convengo con te, ma non prendiamoci neppure troppo sul serio (tipo "tutto quel che dice potrà esser usato contro di lei").
Va bene così: la mia sola preoccupazione è che prima di suonare l'hallalì per assestare il colpo di grazia ad un vescovo sulla base di una malcapitata fotografia ci si pensi due volte.
RispondiEliminaMgr Le Gall ha un'ottima reputazione da tutti i punti di vista.
Penso davvero che "messainlatino.it" dovrebbe essere uno strumento dove chi è simpatizzante da vicino o da lontano della messa gregoriana si senta appoggiato e motivato a perseguire in quella direzione.
Purtroppo troppi provocatori in questo blog fanno apparire chi ama la Santa Messa come un'accozzaglia di brontoloni che sarebbe meglio tenersi il più lontano possibile dalla propria curia.
E se il provocatore fosse lei, cher Simon?
RispondiEliminaA leggere i suoi contributi da Tornielli potrei pensarlo.....
Per te conta poco che lo abbiano beatificato? allora conta poco anche chi hanno scomunicato?
RispondiEliminaMa per te la Chiesa è Corpo Mistico di Cristo oppure è un'associazione a scopo culturale? che razza di catechismo hai studiato?
Sebastiano P.
il Purgatorio è comunque Paradiso.
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