Il Papa ha ricevuto in questi giorni i 14 Vescovi di due Regioni del Brasile del Nord, in visita ad limina, che si preparano al Congresso Eucaristico.
Dopo i saluti, il sostegno e la vicinanza dei Vescovi brasiliani espressi e partecipati al Santo Padre, è il Papa che prende la parola, e pronuncia un discorso imperneato sulla liturgia, sulla S. Messa e sul SS.mo Sacramento (15 aprile 2010).
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Ecco alcuni tratti del discorso (traduzione non ufficiale).
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"Sottovalutare il culto del Santissimo Sacramento costituisce il segno e la causa dell'indebolimento del senso cristiano del mistero, come se Gesù non fosse più al centro durante la Messa, e la comunità fosse presa da molte cose invece che raccogliersi e lasciarsi attrarre dall'unico elemento necessario: il suo Signore".
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"Ad ogni modo la prima ed essenziale attitudine del fedele Cristiano che partecipa alle celebrazioni liturgiche, non è quella di fare, ma di ascoltare, di ricevere, di accogliere ... Ovviamente in questo caso, ricevere non significa in modo passivo ed indifferente a quello che accade, ma cooperare. Se nella liturgia non emerge la figura di Cristo, non si avrebbe la liturgia cristiana."
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Benedetto XVI ha ribadito: "Se nella liturgia non emerge la figura di Cristo, (...) non abbiamo una liturgia cristiana. (...) Come sono lontani da tutto questo coloro che, in nome dell'inculturazione, nella celebrazione della Santa Messa, cadono nel sincretismo, introducendo riti presi in prestito da altre religioni, o nei particolarismi culturali".
Benedetto XVI ha ribadito: "Se nella liturgia non emerge la figura di Cristo, (...) non abbiamo una liturgia cristiana. (...) Come sono lontani da tutto questo coloro che, in nome dell'inculturazione, nella celebrazione della Santa Messa, cadono nel sincretismo, introducendo riti presi in prestito da altre religioni, o nei particolarismi culturali".
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"Il mistero dell'Eucarestia è un regalo troppo grande - scrisse il mio venerabile predecessore, Papa Giovanni Paolo II - per tollerare ambiguità o riduzioni, soprattutto circa il suo significato sacrificale, e se celebrato solo come un semplice e fraterno banchetto."
"Il mistero dell'Eucarestia è un regalo troppo grande - scrisse il mio venerabile predecessore, Papa Giovanni Paolo II - per tollerare ambiguità o riduzioni, soprattutto circa il suo significato sacrificale, e se celebrato solo come un semplice e fraterno banchetto."
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"Ma il culto divino" - ha proseguito il Pontefice - "non può nascere dalla nostra immaginazione, che sarebbe un grido nell'oscurità o una semplice affermazione di sé. La verità liturgica presuppone che Dio risponda e ci mostri come possiamo adorarlo. (...) La Chiesa vive di questa presenza e la sua ragione di essere ed esistere è di espandere la sua presenza nel mondo".
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Grazie a Caterina per la segnalazione."Ma il culto divino" - ha proseguito il Pontefice - "non può nascere dalla nostra immaginazione, che sarebbe un grido nell'oscurità o una semplice affermazione di sé. La verità liturgica presuppone che Dio risponda e ci mostri come possiamo adorarlo. (...) La Chiesa vive di questa presenza e la sua ragione di essere ed esistere è di espandere la sua presenza nel mondo".
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Intervento di enorme importanza !
RispondiEliminaE' vitale per la Chiesa rigettare le sterili argomentazioni di Bugnini, riprese poi dal suo fedele fratello Piero Marini, dell'inculturazione liturgica dei popoli.
Concetto rigettato, con onorevole nobiltà, dalla maggior parte dell'Episcopato Africano " No, grazie ".
Prassi non solo sterile ma perniciosa per la Chiesa e per la Liturgia fortemente imposta, nella prassi, da Mons. Piero Marini non solo nelle visite di Giovanni Paolo II in tutto il mondo ma persino nel cuore del cattolicesimo : Roma.
Chi non ricorda con orrore l'apertura della Porta Santa in Vaticano?
Chi non ricorda con sdegnosa nausea le tante performances di ballerini di ogni parte del mondo in occasione dei Sinodi in San Pietro?
Erano stati richiesti dai vescovi locali ? No, Ne abbiamo le prove.
Erano stati richiesti dalle organizzazioni missionarie ? In parte no. Ne abbiamo le prove.
Erano le solite imposizioni " democratiche " delle gaie menti creative che, anzichè guardare alla Croce, volgevano le loro attenzioni verso i "piani programmatici" anzi le "officine liturgiche "( come venivano chiamate durante il Pontificato di Paolo VI )del defunto Bugnini.
Officine liturgiche, oltretutto, assai costose, se ne parlerà in seguito.
Il Mons. Piero Marini, dopo l'apertura della Porta Santa in San Pietro, in perfetta linea con i piani dell'alta vendita bugniniana dell'inculturazione dei popoli, venne sconfessato, a piena voce, persino dai diversi suoi ex alunni al Sant'Anselmo.
Fu l'inizio del declino del Pierino anti-liturgico portato solo a termine dall'attuale Papa.
L'importanza, ripeto, della frase di ieri del Papa ai Vescovi Brasiliani è enorme e andrebbe evidenziata in ogni modo.
Auguri Santo Padre !
Ringraziamo il Santo Padre per aver riaffermato il valore cattolico del SS.mo Sacramento e di aver detto parole chiare circa l'inculturazione che ha fatto divenire la liturgia una vera e propria babele. Ma quanti seguiranno le sue parole? Ormai c'è l'imoressione che nessuno dia più retta al papa e questo è il primo gradino verso la dissoluzione della chiesa fondata da Nostro Signore proprio su Pietro.
RispondiEliminaIeri sera si parlava con mia figlia quale fosse il modo migliore per festeggiare questo Genetliaco del Sommo Pontefice (oggi 16 e il 19 per l'elezione al Pontificato)....bè naturalmente la PREGHIERA, ma poi discutendo dei fatti di questi tempi ci siamo entrambe convinte che il regalo più grande ce lo sta facendo Lui....
RispondiEliminaSiamo in Battaglia, spiegavo a mia figlia....ma con una differenza enorme che ci contraddistingue quale segno di "contraddizione", ossia, le nostre armi non sono quelle del mondo... la nostra disciplina è la sana Dottrina; il nostro scudo è la santa Fede; il baluardo è la santa Croce; noi disarmiamo con la potenza della vera Carità; porgiamo pure l'altra guancia, ma non cediamo all'errore....non vogliamo la morte del nemico, ma che si converta e creda...
E così leggevamo queste parole del Papa ieri sera ai Vescovi del Brasile, ma che riguardano anche noi tutti.... e vedavamo come le nostre file si siano talmente scomposte da richiedere davvero, per noi stessi, un serio esame di coscienza....Spesso usiamo parlare di DOTTRINA agli altri, dimenticando che essa per prima cosa la nostra disciplina.... e siamo perciò indisciplinati se il Papa continua a richiamare all'ordine delle cose...Come possiamo pretendere che il "mondo" ci ascolti e creda se in questo Ovile la gramigna cresce in modo sproporzionato e gli indisciplinati disperdono il gregge?
Il Pastore sta ri-chiamando alla disciplina!
Cari Sacerdoti e Vescovi, ascoltiamolo!
Parla di penitenza non solo per i casi di abusi, ma anche per gli abusi della Liturgia, primo grave e grande peccato che dissacralizza e fa perdere alle Anime l'occasione di santificarsi....
Non facciamo i moralisti rinchiudendo la penitenza e il disappunto esclusivamente per i casi di pedofilia, molti sacerdoti rischiano di dannarsi, e con essi le Anime, perchè profanano l'Eucarestia e perchè nel confessionale esprimono le proprie opinioni sbagliate sull'aborto e il divorzio, assolvendo Anime che restano invece in grave peccato mortale dando ad essi l'Eucarestia....
Ecco, in questo giorno del Genetliaco del Santo Padre, vogliamo davvero fare penitenza di tutto questo e regalare al Santo Padre la nostra autentica adesione non di parole proponitrici, ma di fatti concreti, intonando un Te Deum per il dono che ci ha fatto il Signore chiamandolo alla guida della Chiesa, ed assicurando a Lui la nostra obbedienza attraverso la Buona Battaglia...
Con le parole di Santa Caterina da Siena esprimiamo questi voti Augurali al Santo Padre Benedetto XVI:
<span>" Nella dolce Sposa di Cristo (in comunione con la Chiesa) voglio terminare la vita mia, con lagrime, con sudori e con sospiri e dare il sangue e la midolla dell'ossa! E se tutto il mondo mi cacciasse (a cagione dei miei peccati) io non me ne curerò, riposandomi con pianto nel petto della dolce Sposa..."</span>
<span></span>
Sono testimone dello stato pietoso in cui si trova il Brasile liturgicamente parlando. Per anni ho girato quel Paese da Nord a Sud e con ciò mi capitava di trovarmi lì di sabato o domenica per andare a Messa. Non vi dico quanto dolore ho provato! Tranne un paio di volte la Messa ben celebrata (Rio de Janeiro e Salvador), il resto... :-( Indimenticabile è stata la prima (e l'ultima) volta che, con stupore, ho ricevuto la comunione nelle mani perché così facevano tutti! Poi mi sono pentita. In un'altra occasione mi hanno negato la comunione in bocca (era una Messa con consacrazione episcopale!) e mi hanno mandato da un'altro prete che sì me l'ha data. Speriamo questa volta i vescovi brasiliani mettano in pratica le parole del Papa!
RispondiEliminao Dio mio Miserere, anche io ho girato il nord est del Brasile, non mi risulta però quello che tu hai sperimentato, anzi per me sono stati momenti in cui ho avuto molte grazie
RispondiEliminaSono stato un mese a San Paolo del Brasile.
RispondiEliminaC'ero andato " prevenuto" pensando di trovare chissà quanti e quali "abusi" liturgici.
Ho trovato, invece, la stessa situazione " populistica " che viviamo in Italia, ne' più ne' meno.
Diversamente dall'Italia ho veduto nei fedeli brasiliani tanta devozione, espressa secondo le loro caratteristiche e tanto "colloquio" con Dio.
A differenza con l'Italia ho veduto nella più importante chiesa di San Paolo, la basilica benedettina di San Benedetto :
- una Messa festiva ( affollatissima) con il Novus Ordo quasi totalmente in latino ed in canto gregoriano;
- una ( affollatissima ) Messa festiva con il messale del 1962 : roba da far piangere per la presenza di bambini e giovanissimi;
- tutta l'officiatura, feriale e festiva, del Monastero in latino ed in gregoriano.
Nella citata basilica terminata la messa festiva ( NO ) viene tolto l'altare ( tavolino ) verso il popolo per rendere fruibile l'Altare verso Dio per i vespri, l'adorazione eucaristica e la Santa Messa Tridentina pomeridiana.
Ho anche visitato altri centri di messa antica con delle cappelle e chiese e soprattutto con delle attività collaterali ( catechismo, canto sacro, persino teatro ...) che mi hanno fatto pensare all'ipotesi di rimanere di trasferirmi in quella metropoli.
Ne avessimo in Italia dei centri di messa antica ( completamente autogestiti ) che provvedono anche all'educazione cattolica globale dei giovani !
Concordo , questa volta, con Lux nel parere altamente positivo sulla Liturgia che ho avuto la grazia di sperimentare in Brasile.
Mi rendo conto, però, di essere stato solo a San Paolo e pure a ridosso della visita di Papa Benedetto XVI, che ha avuto molto seguito fra la popolazione.
Secondo me la Chiesa dovrebbe investire "molto" sull'America Latina : la gente è rimasta devota e molto attaccata alla fede.
I gruppi legati all'antica liturgia lo stanno facendo .
Immaginate di visitare un "college", con tanto di teatro, che è sorto, ad iniziativa di due coniugi, di origine italiana, attorno alla chiesa dove si celebra <span>solo</span> la liturgia antica.
Decine di bambini vengono "salvati" dalla strada e nel college ricevono un'ampia educazione anche musicale e teatrale.
Cose che avvengono solo in Brasile !
Beato te se hai sentito così! Purtroppo non è stato il mio caso.
RispondiEliminaPurtroppo a San Paolo non sono mai stata ma sì a Messa in molti porti del Brasile tipo Santos, Itajaì, Porto Alegre, Sao Francisco do Sul e quelli nominati nel mio post precedente. Però sono 12 anni che non vi sono più tornata quindi non so come è adesso la situazione.
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