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domenica 7 marzo 2010

Meditazione del Curato d'Ars sul sacerdozio

da una Catechesi di San Giovanni Maria Vianney…

Oh! Il prete è veramente qualcosa di straordinario! Dopo di Te, o Dio, il prete è tutto! Se incontrassi per strada un Tuo Angelo e un Tuo sacerdote, saluterei prima il sacerdote, perché l’Angelo non può assolvermi dai peccati, non può aprire la porta della vita eterna, non può mutare il pane in carne. Le dita del prete, che hanno toccato la carne adorabile di Gesù Cristo, che sono state immerse nel calice contenente il suo sangue, nel ciborio contenente il suo corpo, non sono forse più preziose? Eppure nulla al mondo è più infelice di un prete. Al vedere Dio offeso. Sempre il suo santo nome bestemmiato! Sempre violati i suoi comandamenti! Sempre oltraggiato il suo amore! Il prete non vede che questo, non ode che questo. È continuamente come san Pietro nel pretorio di Pilato, con sotto gli occhi il Signore insultato, deriso, coperto di obbrobri. Gli uni gli sputano in faccia, gli altri gli tirano schiaffi, altri gli mettono una corona di spine, lo si getta a terra, si pesta sotto i piedi, lo si crocifigge, gli si trapassa il cuore… Ah! Se avessi saputo cos’è un prete, invece di andare in seminario, sarei fuggito.

5 commenti:

  1. E oggi quale sarebbe  la scelta del Santo Curato? Resisterebbe  in un seminario?

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  2. Quanta saggezza nelle parole del Curato! Da quando ho letto la sua biografia, tanti anni fa, dove lui manifesta un grandissimo amore e devozione per il suo sacerdozio l'ho subito ammirato e pensato come modello per i preti.

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  3. roba d'altri tempi8 marzo 2010 alle ore 08:38

    <span>...santità? roba d'"<span>altri tempi"!</span>    
    a proposito di Santi simili a questo, qualcuno ha parlato qui, tempo fa, di "spiritualità antiquata": probabilmente dalla maggior parte dei cattolici odierni, cominciando da preti e prelati, fino a tantissimi fedeli ADULTI, anche questo Santo è considerato "antiquato, sorpassato"....da che cosa? dalla nuova era inaugurata dal Concilio, ovviamente, che, secondo loro, ha proposto una spirituallità moderna; quale ? non si è capito ancora.    
    Nei discorsi della gente comune facilmente si può constatare quanto sia diffusa la convinzione che la santità stessa sia diventata un "oggetto" sorpassato e fuori moda, e come la parola stessa <span>SANTITA</span>' susciti -nell'orecchio interno del cattolico medio di oggi- un sentore di "anticaglia", quasi come i pizzi e merletti delle (bis)nonne; la santità è ritenuta una qualità che intralcia e impedisce all'uomo moderno di vivere la sua auto-realizzazione, auto-determinazione, la sua (vera?...)libertà!    
    (sì è dimenticato, da mezzo secolo ormai, che il Santo, liberato dalla schiavitù al suo egolatrico IO, ed essendo unito e conformato a Cristo, è l'uomo più libero che esista, perchè, elevato al di sopra della natura, per Dono di Grazia, è partecipe della libertà soprannaturale di Dio stesso, come dimostrano le virtù in sommo grado, le estasi e le manifestazioni miracolose, segno del dominio dello Spirito sulla natura, in tanti di loro, come S. Padre Pio....)</span>

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  4. Andare in seminario?8 marzo 2010 alle ore 09:44

    Ah! Se avessi saputo cos'è un prete oggi, anziché andare in seminario sarei fuggito!

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  5. La santità oggi è proiettata quasi soltanto su sfondo sociale. La preghiera, la penitenza, il confesionale, la direzione spirituale, la vita pura, la formazione dei sacerdoti ecc. son meriti di secondaria importanza. La grandezza del Santo Curato è nella sua umiltà e mitezza da cui scaturisce un magistero eccezionale.

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