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venerdì 26 febbraio 2010

Matrimoni omo in chiesa

Oggigiorno sempre meno persone si sposano: si preferiscono convivenze più o meno (in)stabili, se non vivere da single in relazioni ancor più volubili. C'è solo una categoria di persone che tiene spasmodicamente al matrimonio, come in altri tempi le fanciulle di paese: sono i gay!

Ed ecco allora che il Padre Germain Dufour (nella foto), parroco della chiesa di St. Servais a Liegi, Belgio, ha orgogliosamente organizzato e pubblicizzato la celebrazione del "primo matrimonio omosessuale nella Chiesa"; cerimonia, se così si può definire, svoltasi il 13 febbraio scorso, vigilia di San Valentino.

Il Padre Dufour è da manuale. Cappuccino di 65 anni, già senatore nel partito dei Verdi, poi candidato comunista, è stato, manco a dirlo, un prete operaio. Per chi non lo sapesse: quella dei preti operai fu un'esperienza che Pio XII vietò, ma naturalmente risorse nell'immediato postconcilio. Oggi i preti operai si sono estinti da soli: restano solo preti operai in pensione, data la loro età media...

Ma quel che ci colpisce della vicenda non è tanto il Padre Dufour. Si potrebbe dire che di spiriti originali è pieno il mondo. Il problema è che qui tanto originale e singolare non è: il sistema mediatico belga naturalmente esalta la scelta "coraggiosa" (giudicherete tra poco quanto l'aggettivo sia inappropriato) che va incontro ai reietti e ai discriminati superando odiosi ed obsoleti divieti imposti dal Vaticano.

Come ha reagito la Curia di Liegi? Ecco, qui viene il bello. A voi le parole del vicario generale della diocesi, Alphonse Borras:

Parlare di matrimonio in questo caso è un abuso di linguaggio. La Chiesa non riconosce che il matrimonio di due persone di sesso differente. Qui, è meglio parlare di unione. Un'unione che aveva tutte le apparenze della cerimonia del matrimonio.

Credo che il P. Germain Dufour, che è molto vicino ai poveri e a certe categorie della società, abbia fatto quello per benevolenza, ma non è quello che propone la Chiesa.

E alla domanda se ci saranno provvedimenti, ecco la risposta del vicario:

No, non ci saranno sanzioni. In effetti, il P. Dufour dipende dal suo superiore cappuccino, e anche dal vescovo di Liegi, beninteso. Ci sarà senz'altro una nota, ma poco di più...

76 commenti:

  1. basta!!!!! fate schifo,schifo!!!! potessi prenderli tutti a schiaffi!!! Monsignor Leonard, alzate la voce!!

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  2. Ora non resta che conoscere i "provvedimenti" del superiore cappuccino...!

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  3. Con tutto il rispetto per la Curia di Liegi, ma questa finta diplomazia, fa venire semplicemente il voltastomaco. Soprattutto pensando alla filosofia del lasciapassare che c'è dietro.

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  4. "Un'unione che aveva tutte le apparenze della cerimonio del matrimonio".
    Quindi mutatis mutandi, per la Curia di Liegi non ci sarebbe problema ad organizzare una messa che non è la S. Messa ma che ne ha tutta la parvenza!

    Sempre più mi convinco delle ragioni di colafemmina in Fides et forma: la sostanza è data anche dalla forma o dall'apparenza!

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  5. Nobis quoque peccatoribus26 febbraio 2010 alle ore 16:44

    In tutta la faccenda i grandi assenti sembrano essere i cosiddetti......
    Il piu' deluso di tutti sara' il cappuccino che sperava nel suo momento di gloria progressista seguito da una lotta vittoriosa contro gli oscurantisti.
    FdS

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  6. O.T. Sarà vero che sta per essere pubblicata l'Istruzione sull'applicazione del Summorum Pontificum? (fonte: Blog Raffaella)

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  7. c'è da giurare che se un prete avesse detto messa antica lo avrebbero cacciato fuori a pedate, con la benedizione di Roma, come avvenne un paio di anni fa a quei preti del nord Italia che passarono al vetus ordo integralmente e vennero cacciati via dalle loro parrocchie e esiliati.

    se avessero celebrato matrimoni omo sarebbero ancora al loro posto

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  8. Che abominio! Se i Cappuccini belgi sono come i Domenicani belgi o olandesi (quelli per i quali ogni cristiano, dal basso, può presiedere la messa - minuscola volontaria e... bassa! - presbitero o laico, uomo o donna, eterosessuale od omosessuale) lo eleggeranno subito Provinciale dell'Ordine, nuovo <span><span>Bernardino Ochino, il famoso secondo Superiore generale dell'Ordine dei Cappuccini, divenuto luterano. Chiarezza, questa, che </span></span>Padre Dufour non ci darà, tanto meno la diocesi di Liegi.

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  9. Beh! Direi cappuccino con brioches...
    Matteo Dellanoce
    PS quella dell'unione....che fa tanto compagni comunisti!!!

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  10. Basta, arrivato a un certo punto, mi verrebbe di dire basta e passare con una qualsiasi delle Chiese orientali ortodosse, hanno la pienezza della vita sacramentale e dei dogmi fondamentali della fede Cristiana, c'è solo la questione del Primato e dell'Infallibilità, materialmente non hanno alcuni nostri articoli di fede, ma li hanno nella pratica, voglio vivere e morire da Cattolico, ma se nella Chiesa non si fa un serio esame di coscienza, sinceramente non lo so più!!!! ho questa tentazione, ma è ovvio che non lo farò, per me sarebbe come tradire nostro Signore, in momenti come questi mi viene solamente di ripetere la sua Promessa, non praevalebunt, non praevalebunt, anche se sembrano prevalere, non praevalebunt... preghiamo tanto per la Chiesa, preghiamo che quando ritorna il Signore la trovi un po' di fede sulla terra, nonostante tutte le abominazioni che le mie orecchie stanno ascoltando e i miei occhi vedendo, voglio continuare a fidarmi del Signore, preghiamo, preghiamo, preghiamo, nostra madre ha le vesti tutte lacere per gli scismi e le divisioni, e il corpo tutto ferito per il tradimento delle sue mebra, sopratutto quelle più elette che rovinano sè stesse e rovinano coloro che il Signore gli ha affidati! altro che scribi e farisei, siamo nelle mani di Dio, solo Lui può fare qualcosa!!! Memendo Domine congregationis, quam possedisti ab initio. Memento Domine, memendo!

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  11. puoi sempre avvicinarti alla provvidenziale FSSPX, è lei ad oggi la vera custode della tradizione cattolica (almeno per me)

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  12. Quella è un alternativa, ma c'è dell'altro.
    Su Rinascimento Sacro Daniele di Sorco pubblica l'ultima puntata del suo articolo dal titolo: La frequenza dei fedeli alla Messa in forma straordinaria: problemi e soluzioni, auspicando la trasformazione del <span>coetus fidelium in comunità,</span>.
    Questa è una soluzione: trasformare il "centro di messa" in  uno spazio comunitario di pastorale più ampia, dove ci sia istruzione e catechesi, formazione, direzione spirituale ecc. Dove un povero cristiano disorientato possa trovare il conforto spirituale che gli è negato nelle parrocchie moderniste.
    Qualcosa esiste in Italia: Poggibonsi, Verona, la Parrocchia personale di Roma, la cappellania di Venezia ecc. e il modello è quello.

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  13. Reazione cattolica rivolta a Mons. Léonard....non se ne può più del silenzio delle autorità ecclesiastiche!

    http://www.osservatore-vaticano.org/ext/http://www.riposte-catholique.fr/?p=3361

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  14. Tra cattolici e ortodossi non c'è solo la questione del papa, primato e infallibilità, ma anche altri dogmi; e non ci sono dogmi più importanti e meno importanti: ne levi uno li levi tutti.
    Che fare? Restare nella Chiesa e, ciascuno nel suo stato, combattere con la verità e la carità perché la Chiesa ritrovi le sue radici da più parti recise e resti davvero cattolica.

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  15. come dire "il paese di Utopia"

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  16. ma molti, attoniti si chiedono: "questo è un altro esempio pratico di et-et?"
    ...poi fra poco non se lo chiederanno più, perchè dovranno convincersi che veramente nella Chiesa deve essere permesso di tutto e di più, senza controlli e senza correzioni, liberi tutti !
    ...ah, no, un momento:
    liberi tutti tranne i fedeli che vogliano riscoprire la Tradizione e seguire la Messa antica, ecco, così sì, le cose sono sistemate per il GIUSTO verso:
    libertà per tutti i creativi e tutte le bizzarrie, ma per i fedeli tradizionali nessuna libertà !
    (dove abito io non è permesso neanche nominare la Tradizione nè la Messa antica: una persona premurosa della mia parrocchia mi ha caldamente consigliato di andare a confessarmi per questo "peccato" che le confidavo, di desiderare il ritorno della Tradizione !....)
    :(

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  17. ovvero:
    c'erano una volta....
    il BENE e il MALE....

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  18. Si tratta di simulazione di sacramento. L'arcivescovo di Firenze per il "matrimonio" tra una trans (operata) ed un uomo ha almeno rimosso il tristemente noto don Alessandro Santoro e l'ha inviato a riflettere nel silenzio lontano da Firenze offrendogli una chance di recupero: ma dubito, salvo miracolo, che l'amore paterno possa trovar corrispondenza.

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  19. <span>sapete quale gesto sarebbe opportuno da parte di mons Lèonard? una messa di riparazione, non solo contro questo, ma contro tutti gli abominii del genere commessi fino ad ora in Belgio...  sarebbe un modo grandioso per iniziare il suo nuovo mandato e, credetemi, finchè ci sono le riprovazioni orali o scritte di questi fatti i diretti interessati se ne fregano ben poco, ma immaginate il loro sdegno se Lèonard dicesse:" dobbiamo dare pubblica riparazione a Dio dei vostri sacrileghi errori, perchè Lui avete offeso"!....</span>

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  20. Ma i fedeli di questo parroco dove sono? Hanno approvato questa "bella" trovata? No, non ci saranno sanzioni... Forse una tiratina di orecchie simpaticona! >:o

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  21. Vogliamo i colonnelli26 febbraio 2010 alle ore 23:05

    Ma pensa, che colpo di genio il DiSorco: i centri di messa non sono vere comunità, e come si risolve? Basta farle diventare comunità. Menomale che ha aggiunto l'ultima parte al suo articolo per svelarcelo. Dal 1984 infatti tutti i centri di messa cercavano invano di farlo, ma non avendo una sì alta auctoritas, non riuscivano. La gente fugge per creare la sua oasi in cui fingere che lì il mondo si sia fermato. Fuori ci sono i cattivi, brutti, sporchi, modernisti. Dentro invece c'è il 1962, la gente con i buffi mantelli, quelli che sparano con i cannoni all'elevazione. Delle comunità AUSPICABILI!
    Evitando di dire che forse la comunità può instaurarsi solo se la compongono persone normali (non pederasti estetizzanti, o soggetti psicolabili e nemici del genere umano che si rifugiano nelle capelle per detestare quelli che stanno fuori) e solo se essa fa parte della chiesa (non un rimedio da essa), suggeriamo allora al geniale articolisti di dispensare un po' della sua arguzia in altri articoli, al fine di risolvere vari altri problemi del mondo:

    Un articolo che suggerisce che tutti vadano d'accordo come rimedio per la pace del mondo;

    Un articolo che suggerisce il debellamento del virus, come rimedio per la fine dell'AIDS;

    Un articolo che suggerisce l'invenzione dell'acqua secca, come rimedio al fatto che ci si bagna;


    Peccato che nessuno invochi (con questi auspici di fuga) che i modernisti si convertano, ne ci si adoperi a tal fine. Se la vita dell'uomo sulla terra è una milizia, la fuga nelle comunità tradizionali  cosa sarebbe, Italia 8 settembre 1943?

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  22. Sono in sintonia con Ospite. Ben vengano i preti cosiddetti disobbedienti del Novarese mandati al confino dal vescovo solo perchè volevano celebrare VO. Non capisco perchè i preti debbano obbedire ai vescovi e i vescovi non debbano obbedire al papa. La pratica del et-et non ci piace per niente. Se da un lato si  applica un rigore eccessivo dall'altro si chiudono entrambi gli occhi. In effetti come dice Oshimaru forte è la tentazione di passare ad una religione più seria. E' inutile che Dante Pastorelli ci faccia notare le differenze fra noi e gli ortodossi. non saranno i dogmi a salvarci, ma piuttosto la fede non disgiunta dalle opere. Ha voglia di dire la carità e la verità, a questo punto mi domando la verità nella mia Chiesa dov'è, cos'è più. Beati quelli che nel momento della prova rimangono fermi nella propria fede, penso che questi siano  tempi della grande eresia e quindi della grande prova.Non praevalebunt ! Chissà che il nostro riscatto non parta dalla tanto criticata  FSSPX . Il povero frate andrebbe mandato a meditare in convento altro che prete operaio,penitenza, doppia penitenza visto che siamo  in quaresima. Christus vincit!

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  23. I preti operai sono spariti perché lavorare stanca e si guadagna poco.

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  24. Non è utopia né setta.
    La piccola comunità tradizionale non è per nulla un'utopia realizzata, ma è, al contrario,  risposta pragmatica a un problema reale.
    So bene che l'ideale sarebbe avere tutte parrocchie serie con preti sani, fedeli sodi, retta dottrina e retta pastorale, ma allo stato attuale  è un'aspirazione - questa sì - veramente utopica.
    Se uno intende la comunità tradizionale come ghetto dorato e come  bunker autosufficiente  non ci ha capito nulla ( e ce ne sono!). Il senso giusto è quello di valersene per condurrre una vita spirituale e sacramentale decente, mostrare al mondo che la cattolicità vera non è fatta di chitarrine e retorica immanentista  e lavorare con altri gruppi per dare visibilità e diffusione  al Rito venerando e alla fede  di cui è espressione.
    Il Coordinamento toscano Benedetto XVI  ( http://coordinamentotoscano.blogspot.com ) nasce proprio da questa volontà: aiutare  tutti i gruppi  a non essere piccole monadi chiuse e sfigate, ma parti dinamiche di un movimento ampio e condiviso.

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  25. Secondo me quello non è Padre Dofour ,ma se guardate bene la foto riconoscerete di certo il druido Panoramix del villaggio gallico.
    Quindi pare ovvio che possa celebrare il rito druidico dell'unione di due gay e molto altro ancora.

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  26. AL PROF PASTORELLI. Quanto al cappuccino belga, immagino padre Cristoforo chie dice a Renzo e Lucia:"Visto che don Rodrigo vi ostacola, perchè non andate a convivere? L'amore è sempre amore... "

    Quanto ai preti operai, posso dire di averne conosciuto uno alla fine degli anni '60. Ottime intenzioni, ma ultimamente ho letto di alcune critiche alla gerarchia veramente accanite e direi gonfiate. Ad esempio: nulla si può dire contri i preservativi, perchè nel Vangelo Gesù non li proibisce...

    Il problema non è l'apertura sociale, che è sempre cosa buona, ma - come credo nel caso Santoro - l'affermazione della propria identità attraverso il "risentimento": credersi più cristiani quanto maggiormente si dà addosso a qualche "cattivone" vero, gonfiato o anche completamente inventato.

    Proprio questo tono, che mi sembra poco evangelico e poco cattolico, non mi è mai piaciuto nel tanto esaltato don Milani, che oggi passa universlmente per profeta; non lo si ritrova invece in don Mazzolari, che spesso gli è appaiato, nè tantomeno in La Pira, su cui vorrei un suo parere: era certamente un santo, ma non era un po' ( troppo ) ingenuo e magari un poco pretenzioso nel suo gestire l'apertura mondialistica? Arrivò a scrivere che Amintore Fanfani era l'uomo scelto dalla Divina Provvidenza come Ciro ai tempi dell'esilio babilonese...

    Ultima domanda: che lei sappia a Barbiana, dove si spese il ( forse santo ) accanimento classista di don Milani, c'è ancora miseria nera, oppure ci sono le villette per i week-end ? Don Milani fu davvero profeta, oppure offrì ai contestatori un "mito" del tipo "I miserabili" che venne ampiamente sfruttato dai mass media orientati a sinistra? Come giudica l'apertura sociale e mondialistico-populistica dei cattolici fiorentini negli anni '50-'60 ( la Pira, Balducci, Gozzini... )?

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  27. qualunque accanimento classista non è evangelico, perchè incita all'odio e appunta la sua attenzione solo sull'avere: <span>il contrario delle Beatitudini, dove Nostro Signore dice:</span>
    "Beati i poveri di spirito, perchè di essi è il regno dei cieli",

    cioè quelli non attaccati alle ricchezze, quelli che non bramano possedere i beni materiali e la vita transeunte, ma sono disposti a rinunciare a tutto per trovare "il tesoro nel campo", che è Gesù stesso; essi fondano le loro speranze non sui beni materiali, ( a cui danno il giusto valore per vivere qui con dignità ) ma si riconoscono bisognosi e dipendenti in TUTTO dal Signore, poichè Egli stesso è il Regno dei cieli, il Bene assoluto, al quale volgono lo sguardo, rendendolo libero da questo mondo, mentre vivono nel mondo, con cuore puro !

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  28. Caro prof. Pastorelli, purtroppo non sono ancora spariti:

    http://www.pretioperai.it/v2/

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  29. ....alla risposta raccapricciante del vicario generale della diocesi, Alphonse Borras.... ci rimane solo da rivolgersi a san Padre Pio e supplicarlo di farsi vedere dal loro Maestro Provinciale....
    Trieste in effetti non la situazione del tentativo di unire ciò che è impossibile unire perfino per la scienza medica, quanto, la vera tristezza, è LA PAURA DEI NOSTRI SUPERIORI DI DIRE LA VERITA'...e di combattere l'errore...

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  30. E quali provvedimenti vuoi che prenda?
    Pensa se questo qui anziche' fare un matrimonio gay celebrava una Messa Tridentina!!!

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  31. Hai detto bene! Uno di questi preti e' un mio carissimo amico e vive da esiliato come se avesse fatto chissa' quale ignobilta'... mentre i progressisti vengono premiati per le loro porcherie!

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  32. Dysincantato e deluso27 febbraio 2010 alle ore 15:24

    http://www.doncurzionitoglia.com/VaticanoII_e_disincanto_ecclesiaste.htm

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  33. <span><span>lo sto leggendo proprio ora: è una stupenda riflessione, magnifica illustrazione dei tempi bui che stiamo attraversando, e che dà un forte sostegno alla Speranza cristiana, rinnovando il suo colpo d'ala quotidiano verso l'Eterno, mentre ne rivitalizza le ragioni perenni, e ci riporta alla perfetta pace interiore, come dire:   
    <span></span><span>La quiete nella tempesta</span> </span></span>

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  34. <span><span><span>...e ho trovato bellissimi i commenti a quella pagina svolti su      
    http://neocatecumenali.blogspot.com/      
    col titolo      
    "Un tuffo nella Speranza cristiana, nel Getzemani della Chiesa";    
    leggendoli ho sentito che ricominciavo a respirare a pieni polmoni, come se a un tratto una forza mi sollevasse un po in su...verso questo cielo dove una brezza leggera annuncia la primavera che viene: consiglierei a tanti di provarlo, per credere ciò che avviene in noi, quando le parole di "Vita eterna" sono una "provvida mano" che "in più spirabil aere pietosa ci trasporta", davvero...     
    Grazie dell'indicazione, Dysincantato; è veramente una Grazia di Dio potersi liberare dagli incantesimi e dalle illusioni di questo mondo terreno e caduco, per volare alto, mentre i nostri piedi calcano -humiles- questa terra cosparsa di sassi e spine!</span></span></span>

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  35. Leggete e rabbrividite. Non solo cappuccini fuori di testa.

    A Torino 'sposalizio' di Antonella e Debora. Arriva 'benedizione' di un vescovo
    ultimo aggiornamento: 27 febbraio, ore 16:47

    Torino - (Adnkronos) - Dopo 9 anni, questo pomeriggio si sposeranno simbolicamente con una cerimonia-festa al locale 'La Rotonda'. Presente anche il sindaco Chiamparino. Monsignor Casale: "No a cancelli di chiusura".

    http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/A-Torino-sposalizio-di-Antonella-e-Debora-Arriva-benedizione-di-un-vescovo_63002708.html

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  36. sono gli stessi vescovi che perseguitano i fedeli che chiedono la Messa di sempre ?

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  37. Se dio scendesse sulla terra per vedere come vanno le cose, rimarrebbe schifato.... sì schifato dallo scempio che abbiamo fatto della sua volontà. Se dovesse scoprire che abbiamo diviso la sua essenza in tante religioni e tante chiese, e che queste diverse religioni si fanno la guerra per dimostrare chi ha ragione, se vedesse poi la chiesa cattolica e le schifezze che fa con le proprie ricchezze, se vedesse cosa ne è stato del "siamo tutti uguali davanti a dio" (compresi gli omosessuali), se vedesse con quale arroganza tante persone credono di detenere la verità e a ragion di questa sottomettono altre persone. se dio esistesse nella forma che voi tutti accettae non per fede ma per ignoranza sarebbe già ridisceso sulla terra e avrebbe preso gravi provvedimenti contro di voi.
    Ma per fortuna di tutti noi Dio è più grande di tutte le stupidate che voi altri gli attribuite e quindi nella sua benevolenza lascia che viviate anche voi bigotti, razzisti e moralisti e vi permette persino di parlare e ammorbare il mondo con la vostra cattiveria, e la vostra totale mancanza di carità cristiana.

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  38. mysterium iniquitatis27 febbraio 2010 alle ore 19:10

    il mysterium iniquitatis che la Santa Chiesa, corpo Mistico di Cristo sta vivendo ci mostra oggi che siamo <span><span><span>solo all'inizio della persecuzione dei buoni fedeli annunciata a Fatima, e prima ancora nel Vangelo, da Nostro Signore stesso:      
    <span><span><span><span>"Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. </span><span>Questo vi darà occasione di render testimonianza. </span><span>Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; </span><span>io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. </span><span>Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; </span><span>sarete odiati da tutti per causa del mio nome. </span><span>Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. </span><span>Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime.</span></span></span><span><span>"</span></span></span></span>  <span> </span></span>  
    <span><span>(Lc 21. 5-19)</span>  
    ...............<span>
    <span><span>"Dunque, non abbiate paura degli uomini. </span></span>  
    <span><span>Tutto ciò che è nascosto sarà messo in luce, tutto ciò che è segreto sarà conosciuto. Quel che io vi dico nel buio, voi ripetetelo alla luce del giorno; quel che ascoltate sotto voce, gridatelo dai tetti.</span></span>  
    <span><span>Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima.</span><span>Temete piuttosto Dio che può mandare in rovina sia il corpo che l'anima, all'inferno.</span></span> "  
    <span>(Mt 10, 16-31)</span>  </span></span></span>
    S. Paolo:
    <span><span>Quanto a me, ch’io mi guardi dal gloriarmi se non della Croce di nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo è per me crocifisso ed io per il mondo.(</span></span><span><span>Gal. 6, 14) </span></span>
    Il Signore Gesù morto e risorto per noi è la nostra unica Speranza.

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  39. <span>Volontà di Dio?....  
    eccola:  
     
    <span><span><span><span><span><span>"Chi mi ama osserva i miei comandamenti"</span></span></span></span></span></span>  
    <span><span><span><span><span><span>"Non chi mi dice Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio".</span></span></span></span></span></span> 
    <span>"La diffusione capillare del pensiero individualistico d ha fatto sì che, situazioni del tutto inconcepibili solo quarant’anni fa, ormai sono dai più ritenute normali. Si è preteso con sempre più forza, ad esempio, che degenerazioni quali l’adulterio o l’omosessualità, fossero considerate qualcosa di ordinario...  
    .....  
    </span><span>Tra i cosiddetti diritti umani, invece, la legge sul divorzio fece da battistrada, seguì quella sull’aborto, poi la richiesta, in parte già soddisfatta, di liberalizzare l’uso di stupefacenti, adesso si pretende che anche le coppie gay siano equiparate alle famiglie naturali e quant’altro. Ciò non fa che diffondere disorientamento e sfiducia, orgoglio gay ed omofobia che, spesso purtroppo, sfocia pure in episodi di esecrabile violenza.</span><span>  
    L’immagine del Crocifisso non può che rimproverarci tutto questo!  
    Ed allora qualcuno, attaccandosi a cavilli giuridici, vorrebbe disfarsene. Portare la croce è un peso troppo grave ed anche il solo vederla con il simulacro di un uomo lì appeso a perenne monito, per qualcuno, diventa un rimprovero per i propri peccati da respingere perché, nell’epoca in cui tutto sembra lecito, c’è anche chi pretende che nessuno ci ricordi in alcun modo che, in verità,  così non è."</span></span>

    http://www.meic.net/data/2009-12-08_1292_1436.doc

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  40. La Pira era un sant'uomo: viveva di poco, presso il convento di S. Marco e distribuiva ai poveri il suo stipendio. Era uin credente vero, e al momento opportuno seppe levarsi a difendere il card. Florit contro don Mazzi dell'Isolotto appoggiato più o meno sotterraneamente da gran parte del clero.
    Non è da accostare a Balducci, modernista e laicista, sospetto di massoneria, ai limiti dell'eresia, ma i sospetti non fan testo, ed a Gozzini catto-comunista.
    La Pira viene esaltato quale profeta, in realtà era un uomo di pace e certo operò per il bene degli operai in certi momenti. Ma la sua amministrazione fu deludente: non volle la metropolitana sotterranea (allora si poteva fare senza procurar problemi di traffico, rifiutò alla Shell di costruire un parcheggio sotterraneo in una grande piazza perché, disse, non c'era bisogno dell'iniziativa privata. E si potrebbe continuare a lungo. Si parla di causa di beatificazione: sulla fedeltà a Cristo non ci son dubbi.

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  41. E infatti a furia di lasciar aperti gli ovili i lupi han sbranato le pecorelle

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  42. Dio non ha bisogno di scender sulla terra per veder quel che accade. E vede anche nei cuori, negli anfratti più reconditi. Chissà se considera la  bontà come scaturigine delle tue parole stupidelle anzichenò.

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  43. Giurò anche fedeltà al regime fascista!

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  44. Per una volta tanto, non mi trovo ad essere d'accordo con l'ottimo Prof. Pastorelli, dal momento che l'atteggiamento (ampliamente documentato) tenuto da La Pira in sede di Assemblea Costituente assolutamente non riesce a suggerirmi l'immagine di un santo, ma quella di uno spirito che usa, molto faziosamente, il cristianesimo, per la finalità di imporre un disegno politico assai poco cattolico e molto filo-comunista.
    In questo senso, a prescindere dal fatto che La Pira si fosse reso parte diligentissima, per concordare preventivamente con socialisti e comunisti - che certamente non avevano in mira un assetto ideologicamente compatibile con la retta dottrina - i testi degli articoli costituzionali ( come testimoniato anche da Lelio Basso e rinvenibile anche  su <span><span>MELLONI, L’utopia come utopia, in DOSSETTI, La ricerca costituente 1945-1952, Bologna, 1994, p. 33), sotto il profilo ideale,<span> La Pira, riconoscendo « … “a priori” l’apporto prezioso … » che le rivoluzioni francese e sovietica avevano « … dato per la conquista della civiltà umana … » (in <span>La Costituzione della repubblica nei lavori preparatori dell’Assemblea Costituente</span><span>, vol. I, Roma, 1970,</span> vol. I, p. 315), intese orientare la sua attività di "costituente" (  La Costituzione cit., vol. VI , p. 304) alla riaffermazione di « … un sistema integrale organico dei diritti della persona e dei diritti degli enti sociali – compresi quelli economici – in cui la persona si espande … », che trovavano, a suo dire, quale primo archetipo di riferimento la Costituzione sovietica staliniana allora vigente (in piena sintonia, del resto, con l'apprezzamento elogiativo di Maritain circa il sistema sovietico rinvenibile, ad esempio, anche in Umanesimo integrale, Roma, 1949, p. 71 ss.) ed, infatti, esplicitamente affermava La Pira di avere desunto il proprio concetto di persona dalla tradizione socialista ( La Costituzione cit., vol. I, p. 318 s.) ....</span></span></span>
    <span><span><span>segue</span></span></span>

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  45. <span><span><span>seguito </span></span></span>
    <span><span><span>di coerenza, <span>( La Costituzione cit., vol. VI, pp. 316 e 319 ), nella sua relazione alla prima Sottocommissione, esplicitamente ammise d’essersi principlamente ispirato ai principî del giacobinismo </span>.</span></span></span>
    <span><span><span>Nel perseguimento di questo suo intento, fra l'altro, per convincere dell'ortodossia morale delle sue impostazioni taluni colleghi di partito ancora fedeli ai dettami della Dottrina Sociale della Chiesa (specificamente l'on. Carmelo Caristia), ebbe anche a falsificare pubblicamente il contenuto di documenti del Magistero ( per <span>il messaggio di Pentecoste inviato dal Pontefice nel 1941, </span>cfr. <span>in La Costituzione cit., vol. VI, p.<span>  </span>558) .</span></span></span></span>
    <span><span><span><span>Ora, io non sono certo in grado di distribuire o negare patenti di santità a chicchessia, ma le attitudini ideali pubblicamente professate da La Pira</span></span></span></span> mi paiono ben lontane dal corretto canone dell'ortodossia cattolica, e questo, nel mio personalissimo parere, pesa assai più, nel giudizio morale, di un tenore di vita materialmente ascetico ...

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  46. ... e se lo afferma un pastorello ... ;)

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  47. Non fu il solo.

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  48. Mi sono limitato a dir due parole su la Pira come l'ho conosciuto.
    Non ignoro quanto il dotto Ospite afferma, sia pur senza averne l'approfondita conoscenza di fatti e documenti (deve trattarsi d'un grande esperto di specifici problemi politico-costituzionali e storia contemporanea) ma si può riconoscere che il ruolo che La Pira giocò nei lavori per la Costituzione fu quello, tra smagliature e contorcimenti ed anche il tirar anche troppo la molla, di salvare il salvabile in un momento di grande pericolo.
    Certe sue espressioni a mio avviso devono farsi rientrare da una parte nello sforzo diplomatico per portar a più miti consigli le sinistre e trovar spazio per la libertà della Chiesa, dall'altra nel suo eloquio immaginifico di stampo enfaticamente ispirato. Insomma, io che non sono mai stato un suo ammiratore, salvo la sua buona fede in un periodo di contraddizioni e smarrimenti non solo culturali in cui tanti sbandarono. Del resto ho scritto che era un sant'uomo, non un uomo santo. Un uomo buono che affermava sempre "ubi episcopus ibi ecclesia".

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  49. Redazione di Messainlatino.it28 febbraio 2010 alle ore 00:56

    Bah: è il vescovo emerito di Foggia. Un emerito, quindi un nessuno.

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  50. Pur essendo emerito, e quindi pensionato, resta però successore degli Apostoli voce, ahimé, della gerarchia.

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  51. L'intervento di Vogliamo i colonnelli, è volgare e del tutto ingeneroso nei riguardi di chi opera per la diffusione della sana dottrina e della Messa tradizionle, coi poveri mezzi a disposizione, ma con tanta fede e tanto impegno.
    Quando poi si lancian accuse gravissime (pederastia ecc.) all'ombra dell'anonimato si abbia almeno il coraggio di fare i nomi degl'imputati.

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  52. http://groups.google.it/group/it.cultura.religioni.cristiani/browse_thread/thread/12db4d2baba981bb/55c27efdc8e271eb?hl=it&ie=UTF-8&oe=utf-8&q=%22Giuseppe+Giacovazzo%22#
    circa La Pira

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  53. Chi ragiona in cotesti termini dimostra una scarsa fiducia nello Spirio Santo e nell'efficacia della S. Messa tradizionale e della preghiera. Bonum diffusivum sui.
    Se tutti avessimo coltivato tale stato d'animo, oggi non ci sarebbe nemmeno una S. messa antica.

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  54. <p><span><span>Carissimo Prof. Pastorelli, con immutata stima e rispetto per le Sue Sue opinioni, mi permetto di eccepire circa la diffusa vulgata che, con riferimento all’Assemblea Costituente, vorrebbe i democristiani come coloro che avrebbero tentato di salvare il salvabile, concedendo qualcosa ai social-comunisti, per conservare qualche principio cristiano. Il dato di fatto reale, in verità, corrisponde a qualcosa di pressoché opposto e mi vado a spiegare.</span></span>
    </p><p><span><span><span> </span>Circa i principî cristiani i democristiani (per bocca di DOSSETTI ne La Costituzione della repubblica nei lavori preparatori dell’Assemblea Costituente, vol. VI, Roma, 1971, p. 322) ebbero a pregiudizialmente negare di voler « … affermare … una ideologia cattolica … », per questa ragione rivendicando che dovevasi loro riconoscere il particolare merito di essere, assai più degli altri colleghi appartenenti alle differenti formazioni,<span>  </span>« … spiriti preoccupati di fare affermazioni fondate soltanto sulla ragione … » ; ne costituisce evidente dimostrazione anche la linearità del successivo svolgimento della politica democristiana che, ad esempio, si estrinsecò, precedentemente al referendum del 1974, anche nel fatto concludente di come nei « … giudizi dinanzi alla Corte costituzionale, il Presidente del Consiglio dei Ministri … democristiano, (pur avendo per legge facoltà di non comparire in questi giudizi), volle costituirsi, ogni volta, a difendere, per voce dell’avvocato generale dello Stato, la costituzionalità del divorzio, in contraddittorio con quei cattolici che avevano promosso le questioni d’illegittimità … », così come rilevato da GRASSO, Costituzione e secolarizzazione, Padova, 2002 <span> </span>p. 29.</span></span>
    </p><p><span><span>segue</span></span></p>

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  55. <p><span><span>Sul piano concretamente progettuale, poi, furono proprio i comunisti a raffrenare talune delle proposte collettivistiche più spinte avanzate dai democristiani, giacché più fondati di quest’ultimi circa le dinamiche della politica internazionale, al contrario degli esponenti dello scudo crociato, erano ben consci che, a seguito degli accordi di Yalta – e della collocazione dell’Italia nell’area occidentale – l’esplicitazione di un assetto eccessivamente socialistico avrebbe probabilmente determinato un intervento statunitense, con una verosimile messa al bando (come poi ebbe ad accadere nella Repubblica Federale Tedesca) dei partiti della sinistra social-comunista. </span></span>
    </p><p><span><span>In questo senso, lo stesso Togliatti (La Costituzione cit., vol. I, p. 320), ebbe a lamentare che le proposte avanzate da La Pira trasmettessero l’impressione che si fosse venuti « … a cadere in alcuna di quelle formule che, ingiustamente, si attribuiscono al comunismo … » .</span></span>
    </p><p><span>Per qualche esempio più specifico, se di democristiani, attraverso l’on. Giuseppe Togni (cfr. ne La Costituzione cit., vol. VIII, p. 2209) avevano proposto che, oltre al principio che la terra dovesse appartenere a chi la lavorasse, la Costituzione dovesse parimenti sancire che anche le abitazioni dovessero divenire di proprietà degli inquilini, furono i comunisti ad obiettare (NOCE, La Costituzione cit., vol. VIII, p. 2218) come « … si possa accettare il principio della terra, ma non quello delle case . Infatti il coltivatore che coltiva la terra può avere un diritto di proprietà sulla terra stessa, mentre l’utente che abita la casa non è necessario che abbia lo stesso diritto … » . Se i democristiani volevano proclamare nella Costituzione ( FANFANI, ne <span> </span>La <span> </span>Costituzione cit., vol. VIII, p. 2235 e TOGNI, ivi, p. 2236) il principio della « … progressiva partecipazione dei lavoratori alla proprietà dell’impresa … che avrà, come inevitabile sviluppo, la partecipazione totale dei lavoratori ai consigli di amministrazione … » (e, conseguentemente, <span> </span>lo spossessamento gratuito dei precedenti proprietari imprenditori), furono proprio i comunisti ad opporre (CORBI, ne La Costituzione cit., vol. VIII, p. 2240) che, « … attualmente la partecipazione operaia ai consigli di amministrazione con potere deliberativo non è richiesta né voluta dai lavoratori … » .</span>
    </p><p><span>Il discorso sarebbe ancora molto lungo (basti pensare alle menzogne, ampliamente documentate, che furono propalate dai democristiani – De Gasperi – alla Santa Sede, nel periodo della genesi costituzionale e callidamente tenute per buone dall’allora sostituto alla Segreteria di Stato Mons. Montini ), mi si conceda, comunque, una lapidaria considerazione finale: anche da quanto accennato, appare evidente come l’essere dei cattolici, costituisca ben altro rispetto all’essere, invece, dei democratici-cristiani …</span></p>

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  56. Non solo per il lavoro... molti si sono sposati!

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  57. ...dio?... con la minuscola?

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  58. Ecco lo Spirito del Concilio!

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  59. <p><span>Gentile Ospite e, se non erro in modo madornale nell’identificazione, carissimo lontano amico, i tuoi dati e le tue riflessioni, provenienti da un autentico Maestro in materia, son molto interessanti al fine di coglier i vari orientamenti politici ed ideologici che si incontrarono e scontrarono alla Costituente.</span>
    </p><p><span>Tu allarghi, a tutto vantaggio dei lettori, la tua accurata, per quanto possa permetterlo un commento nel blog, analisi dei comportamenti di parte democristiana, ch’io non ho neppur citato essendomi semplicemente limitato a salvar la buona fede di La Pira che non ho mai ritenuto capace di doppiezza, semmai di mistiche e confusionarie utopie universaliste e messianiche che m’han lasciato sempre molto perplesso. Mi permetto due sole osservazioni, non per contraddirti né per precisare, ma solo a mo’ d’aggiunta prima di far punto<span>  </span>su questo argomento.</span>
    </p><p><span>Relativamente all’introduzione – magari accompagnata da interventi estremizzanti<span>  </span>come quello che riporti – dell’art. 46 che apre la strada ad un graduale inserimento degli operai nella gestione dell’azienda, peraltro entro i limiti e nei modi stabiliti dalla legge, che non possono non configurare il rispetto della proprietà privata – non mi convince la volontà di parte comunista di raffrenar pericolosi passi avanti. A mio avviso, anche sulla scorta di quanto a suo tempo illustratomi da qualche padre costituente, come Pacciardi, i comunisti vedevan questa “partecipazione” come il fumo negli occhi perché una soluzione del genere rappresentava il superamento del liberalismo-liberismo sfruttatore e del comunismo statalista oppressore. La diffusione della proprietà e della ricchezza tra gli operai, a parere di politici ed economisti di “destra” (ma tale posizione economica era già del Mazzini, e Pacciardi ed altri non eran di destra) avrebbe tolto al comunismo il monopolio della classe operaia anche facendo scomparire dalla scena il nemico da combattere, il padronato sfruttatore. L’esistenza del comunismo rischiava di ridursi ad un ghetto d’intellettuali. Questa la tesi<span>  </span>dei sostenitori della “partecipazione” che ho conosciuto.</span>
    </p><p><span>Che poi tale “terza via” possa esser realistica o utopistica, valida o non valida, non sto a discutere.</span>
    </p><p><span>Quanto a La Pira ho sotto gli occhi un breve saggio del 1952 sul Valore della Costituzione Italiana. Tra valutazioni giuridiche e metafisiche-sociologiche, egli riconosce i limiti e le contraddizioni della Costituzione. Tra i vari esempi ne riporto solamente uno: citando l’articolo 29 che riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, formula l’accusa di incoerenza per la mancata affermazione dell’indissolubilità del matrimonio. Un dato da non trascurare.</span>
    </p><p><span> </span>
    </p>

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  60. Mic a Differenza di voi...1 marzo 2010 alle ore 14:27

    Come insgena il professor Pastorelli,
    è difficile mettere in relazione l'idea ( ideale) con l'azione politica. Ad una idea giusta ( non parla della questione fede e quindi non associo idea a Verità) può corrispondere una azione sbagliata!
    Poi! La capacità di valutare ci può permettere di dire che le idee di la Pira fossero giuste la loro applicazione completamente ( estremisticamente) sbagliata! Meglio don Sturzo anche se lui ci ha lasciato in eredità un De Gasperi un poco aperturista!
    Matteo Dellanoce

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  61. Preciso che io non ho mai avuto la minima intenzione di insegnar niente a nessuno. Espongo solo le mie opinioni e, in fatto di Fede, le verità che ho appreso dal Magistero evitando in genere con cura di mescolar Magistero e mie personali vedute.

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  62. Son le aride stoppie dopo il passaggio della falce.

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  63. <span>Carissimo Prof. Pastorelli, la Sua interpretazione circa l'opposizione dei comunisti a certe forme di socializzazione è più che fondata (in ogni caso, alla Costituente, il progetto democristiano, particolarmente lumeggiato da <span>FANFANI, ne La Costituzione della repubblica nei lavori preparatori dell’Assemblea Costituente, vol. VIII, Roma, 1971, p. 2233 ss., esplicitamente prevedeva il progressivo spossessamento degli imprenditori dalla proprietà delle aziende senza indennizzo, in favore dei lavoratori), in ogni caso, riterrei che, quella da Lei esposta, possa considerarsi un'interpretazione che può fungere da integrazione (anziché da elemento ostativo) alle differenti ragioni cui sopra avevo accennato .</span>  
    <span>Trovo strano, poi, che La Pira lamentasse la mancata previsione dell' indissolubilità del vincolo matrimoniale (che era stata esplicitamente richiesta a De Gasperi da Pio XII), dal momento che fu proprio la stategia assembleare della Democrazia Cristiana (che ne ritardò dolosamente la votazione sino ad un ora molto tarda, ponendola all'approvazione dell'assemblea solamente quando, ritiratisi dall'aula - anche nella previsione di un aggiornamento della relativa questione al giorno successivo - molti Costituenti favorevoli a tale previsione, si era potuta venire a determinare una maggioranza contraria) a determinarne la mancata approvazione.</span>  
    <span>Significativo, infine, il fatto che la proposta di menzionare nella Costituzione lo spirito cattolico del popolo italiano, fu avanzata da un esponente dell'Uomo Qualunque e venne respinta anche con l'apporto del voto denocratico-cristiano ...</span>  
    <span>Un ultimo appunto di carattere più generale: appare interessante l'ammissione di <span>Giuseppe Dossetti il quale, esplicitamente ebbe a confessare come, anche in epoca susseguente all'Assemblea Costituente egli fosse ricorso ai medesimi espedienti tattici già quivi utilizzati (ed originariamente suggeritigli dal costituzionalista Costantino Mortati, suo compagno di Partito), nel corso del Concilio Vaticano II, riuscendo così, « … nel momento decisivo …», a coronare l’intento di capovolgere « … le sorti del Concilio stesso … », come testualmente riportato da <span>ELIA, A colloquio con Dossetti e Lazzati: intervista di Leopoldo Elia e Pietro Scoppola, 19 novembre 1984, Bologna, 2003</span><span>, p. 106.</span></span></span>  
    <span><span><span>Con immutata stima (M.G.) </span></span></span></span>

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  64. <span><span>Anche un'attenta analisi dell'ideologia propugnata da Sturzo, verrebbe a porre in evidenza la sua totale estraneità rispetto alla Dottrina Sociale della Chiesa (donde anche il carattere marcatamente laico che, sin dagli esordi, egli impose al Partito Popolare  ), <span>inserendosi, invece, a pieno titolo nell'alveo del progressismo cristiano, giacché, ad esempio, il sacerdote siciliano ( cfr. <span>COMPOSTA, I cattolici di ieri e di oggi di fronte alla morale politica, in Questione cattolica e questione democristiana, Padova, 1987</span>, pp. 39 s. e 45 ), pur non seguendolo nell’aperta adesione all’eresia modernista, aveva comunque sempre mantenuto una linea di corrispondenza ideale rispetto alle tesi formulate dallo scomunicato Romolo Murri - <span>giungendo persino ad affermare « … fu Murri a spingermi definitivamente verso la democrazia cristiana. Da allora vi sono rimasto fedele … », così come riportato anche da BEDESCHI, Murri, Sturzo, De Gasperi. Ricostruzione storica ed epistolario (1898-1906), Cinisello Balsamo, 1994, p. 48 </span>  - e, in talune occasioni, si sarebbe addirittura pubblicamente allineato alle prese di posizione politiche tenute da Jacques Maritain e da Emmanuel Mounier, favorevoli alla Repubblica Spagnola ( COMPOSTA, op. cit., p. 46 s.) .</span>   
    <span>Quanto alla sostanza delle sue proposte politiche, così come denotato da Piero Gobetti, altro non potrebbe considerarsi se non una mera <span>opera di desunzione dai modelli politici degli altrui programmi (e, più segnatamente, di quelli della sinistra liberale ) ed </span><span>è, per tanto, da considerarsi come sussumibile entro le cornici di una tendenza latamente illuministica cripto-giacobina </span> (sul punto, fra gli altri, si veda <span>ANTONELLI, Questione cattolica e questione democristiana (spunti critici di diritto costituzionale), in Diritto e società, 1988</span><span>, p. 316) . Non a caso, i programmi del Partito Popolare riscontrarono <span>la severissima critica di autorevolissimi ambienti cattolici, analiticamente riportata anche da <span>CASTELLANO, Questione cattolica e questione democristiana, in Questione cattolica e questione democristiana, Padova, 1987</span>, p. 113 ss. .</span> </span></span></span></span>

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  65. Si faran mantener dalle mogli.

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  66. Non m'ero sbagliato, allora, lo stile è l'uomo. Ti manderò un volume dove potrai trovare il saggio in questione ed altri scritti più o meno messianico-universalistici, messaggi di pace, corrispondenza con Senghor ecc. E grazie, credo di interpretare il pensiero di molti blogger, per i tuoi forti contributi, al di là di certe divergenze di valutazione.

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  67. <span><span><span><span> l'ammissione di <span>Giuseppe Dossetti il quale, esplicitamente ebbe a confessare come, anche in epoca susseguente all'Assemblea Costituente egli fosse ricorso ai medesimi</span><span> espedienti tattici </span><span>già quivi utilizzati (ed originariamente suggeritigli dal costituzionalista Costantino Mortati, suo compagno di Partito), nel corso del Concilio Vaticano II, riuscendo così, « … nel momento decisivo …», a coronare l’intento di capovolgere « … le sorti del Concilio stesso … »</span></span></span></span> 
    .......................... 
    il "bandolo".... 
    per risalire alle origini di un epocale capovolgimento !</span>

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  68. allucinante...da seduta psicanalitica e ho timore che sarebbe comunque inutile: forse meglio una terapia psichiatrica...

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  69. Non fate caso a Magio...non sa leggere! Poi don Nitoglia non sa dialogare...ma questi sono i problemi degli estremi!
    Matteo Dellanoce

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  70. Ma don Nitoglia, dopo aver lasciato Verrua, poiché la Fraternità S. Pio X non riprende mai i transfughi, fa il chierico vagante?

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  71. Matteo, può spiegare, per cortesia, dove si dimostra che don Nitoglia non sa dialogare?
    con un esempio concreto, alla portata di tutti, sinteticamente espresso, possibilmente...

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  72. Precisazione inutile...
    Matteo Dellanoce

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  73. Innocenzo III scriveva nel De contempu mundi che la dignità dell’uomo consiste nel “catarro, urina e sterco”.
    Se si porta avanti un ragionamento citando queste parole come giustificazione della fine dell'antropomorfismo e tutto il resto (teo..) ...beh! Mi sembra una bestemmia contro il creatore e contro l'uomo...poi le ipotesi sul silenzio di Dio cadono giù come tegole anzi come dogmi mentre la polemica sulla shoah serpeggia in ogni passaggio come pennellate di colore gettate qua e là per rimarcare che è inutile parlare della sofferenza dell'uomo poichè quella di Cristo le ha superate tutte e quindi zitti...sti' ..zzi come direbbe er tripparolo.

    Comunque ho fatto promessa di non entrare in discussioni...e mi costa molto più che aver rinunciato ai due bicchieri di vino la sera...

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  74. Semplice. Parte dal suo punto di vista e lo porta avanti senza portare l'altro sulle sue ma mettendola sul piano o con me o contro di me.
    Sintetico a suff.?
    Matteo Dellanoce

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