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sabato 6 febbraio 2010

Il sangue di San Gennaro


Il culto legato a San Gennaro è per i napoletani qualcosa di estremamente forte, sanguigno, e non è una battuta di spirito. Come riportato dal quotidiano Il Mattino, un test effettuato sulla sostanza contenuta in una delle ampolle del Santo patrono partenopeo ha rivelato che ciò che è passato dallo stato solido allo stato liquido è proprio sangue. L’analisi è stata effettuata da Giuseppe Geraci, biologo molecolare presso l’Università Federico II.

«Senza contare le notti passate nel buio della Cappella reale del Tesoro di San Gennaro – ha spiegato il professor Geraci nelle pagine de Il Mattino – sono partito proprio da lì, dal luogo dove la teca con l’ampolla è custodita. Ho applicato il massimo del rigore scientifico a un evento ritenuto assolutamente metafisico, inspiegabile».

L’ampolla in oggetto non è quella cara alla gente di Napoli, che durante le cerimonie viene esposta in Duomo. I risultati del lavoro svolto dal biologo sono stati presentati ieri presso l’ateneo nei locali di via Mezzocannone 8.

Il lavoro è stato effettuato su una piccola teca rinvenuta dieci anni fa nell’eremo dei Camaldoli. Da questo istituto la reliquia è stata affidata ai responsabili della Cappella del Tesoro di San Gennaro, i quali, proprio per l’interesse mostrato dal Professore, l’hanno offerta a lui affinché potesse studiarne il contenuto.
All’apertura dell’ampolla il liquido ivi contenuto si è solidificato ma è nuovamente tornato allo stato liquido sottraendo calcio e scuotendo il campione. Le analisi effettuate hanno poi rivelato che si tratta proprio di sangue umano.

La liquefazione non avviene come nel famoso prodigio; in quel caso non è il contatto dell’aria a generare il passaggio di stato.

Attorno a questo “miracolo” la scienza non ha ancora dato una risposta univoca. Come spiega lo stesso biologo: «Non c’è dato scientifico univoco che spieghi perché avvengano questi mutamenti. Non basta attribuire al movimento la capacità di sciogliere il sangue , il liquido contenuto nella teca del Tesoro cambia stato per motivi ancora tutti da individuare».

«Il vero miracolo di San Gennaro è la fede che è capace di suscitare. L’affetto dei napoletani per il patrono e per la sua reliquia».


Valeria Panzeri

1 commento:

  1. Ho trascorso metà della mia vita in provincia di Napoli e da sardo, nonostante i secoli di dominazione spagnola in comune con i napoletani, mi sono sentito sempre un estraneo. Mi ha sempre incantato, però, la loro religiosità, in cui San Gennaro e il miracolo del suo sangue, fà la parte del leone. Ricordo che nel maggio del 1990, grazie al sedicente ordine cavalleresco di San Giorgio in Carinzia, ebbi l'occasione di vedere le ampolle col sangue liquefatto a qualche metro di distanza, tra le mani del cardinal Giordano che me la porse per baciarla. L'emozione e, perchè no, la commozione, fu tanta. La scienza ogni tanto si dedica allo studio del fenomeno, sempre col mal celato intento di svelare il plurisecolare imbroglio, ma non riesce mai a spiegare alcunchè. Certo a Napoli c'è anche tanta superstizione, ma il cristianesimo è molto presente nella quotidianità delle persone condizionandone la vita, e questa è una delle pochissime cose che mi mancano di quella bellissima e difficilissima città.   

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