se c'è una cosa di cui Messainlatino.it è fiera è del gran numero di commenti che ci fate l'onore di scrivere in questo blog. Il discorso raggiunge spesso una profondità di pensiero, anche liturgico o teologico (campi, quindi, certo non facilissimi), ammirevole e in fin dei conti stupefacente, per un mezzo di comunicazione così diretto e 'democratico'. Molto si può imparare proprio dallo scambio di opinioni tra lettori; con discussioni spesso ben più sugose ed istruttive rispetto ai nostri post.
Al tempo stesso, tutto si può dire tranne che lo scambio tra i commentatori sia noiosamente accademico o rarefatto: la passione, l'ironia, la stessa polemica tengono desta l'attenzione e l'interesse del lettore, e suscitano nuovi commenti e contributi.
Se un merito di questo felice incontro di penne 'ispirate' (comprese quelle anonime o con pseudonimo), è ascrivibile a chi gestisce questo sito, esso è, crediamo, quello di aver voluto evitare nei limiti del possibile censure e controlli. La parresìa, la libertà di parola cara ai Greci, è - ne siamo convinti- la premessa essenziale per una discussione non solo più viva e divertente, ma in fin dei conti anche più interessante e sostanziosa. Siamo inoltre assolutamente allergici e insofferenti a quella ipocrisia, così diffusa in ambito ecclesiale, che impedisce di chiamare le cose, anche le più evidenti, col loro nome; e se un prelato si comporta da filibustiere, ci piace dirlo e lasciarlo dire, senza tirar fuori quelle untuose tiritere da sacrestia per cui "un-successore-degli-Apostoli-sa-quel-che-fa-e-non-ci-si-può-permettere-di-criticarlo"; "si-deve-obbedienza-al-prete-al-vescovo-al-sacrestano"; "non-si-può-parlare-che-bene-dei-riti-che-la Chiesa-pratica"; e via beghineggiando.
Occorre però aggiungere che da più parti (e parti 'amiche', ben inteso) ci viene richiesto un più attento controllo su alcuni commenti che, ci dicono, possono mettere in cattiva luce proprio coloro che si sentono legati alla Tradizione della Chiesa. Spieghiamo meglio: certe reazioni, più umorali che razionali, in cui noi tradizionalisti ci sfoghiamo un po' qualunquisticamente contro tutto e tutti della Chiesa d'oggi, rischiano di farci apparire settari o irragionevoli, con danno e perdita di credibilità per noi stessi fedeli legati alla Tradizione.
Siamo in effetti arrivati al punto di non pubblicare notizie, ad esempio immagini di certi abusi liturgici, per timore che la santa collera e il giusto sdegno dei lettori possa trascendere in commenti eccessivi e fuori luogo.
E' certo difficilissimo, in una temperie spirituale così grave e soprattutto dopo decenni di odiose prevaricazioni modernistiche, di dissennata, se non preordinata, demolizione di elementi della Fede, mantenersi pacati. Tutti noi abbiamo i nostri momenti di eccesso atrabiliare. Ma dobbiamo evitarli a tutti i costi: sia perché lo zelo amaro è esplicitamente condannato da San Paolo; sia perché, utilitaristicamente, essi ci nuocciono. E' una ben conosciuta regola eristica, ossia del confronto polemico, che un concetto espresso in toni sopra le righe perde buona parte della sua persuasività: questo perché chi legge è portato a ritenere che esso sia frutto più di disordinata passione che di matura riflessione.
E se a qualcosa serve un blog come questo, è presentare a chi non la pensa come noi, o semplicemente non conosce la Tradizione della Chiesa, la bellezza di questa e la necessità del suo recupero. La forza tranquilla ma sicura degli argomenti, il semplice e incomprimibile buon senso, sono sicuramente dalla nostra parte: non intorbidiamoli con la violenza verbale che allontana, anziché convincere.
Per questo ribadiamo le tre regole già da tempo stabilite per i commenti (niente insulti, non impugnare la verità conosciuta, ossia i dogmi; evitare il più possibile gli off topic). A questi aggiungiamo un ulteriore criterio: evitare lo zelo amaro, l'acidità gratuita e l'invettiva qualunquistica che fa di tutta l'erba un fascio.
Grazie
Una sorta di moderazione se non di censura era quella che io da mesi andavo chiedendo.
RispondiEliminaPer il bene del blog.
Per quanto riguarda la considerazione ecclesiale di noi "tradizionalisti": sia che rivestiamo le nostre argomentazioni di miele e sia che le rivestiamo di fiele, ai novatori non andrà mai bene, perché per loro mettere in discussione il super dogma della riforma liturgica è un crimine inaudito. Ci considerano dei nemici e come tali ci trattano. Tuttora, con poche, lodevoli eccezioni.
Se non ricordo male il P. Augé tempo fa riconosceva che in internet la presenza di blog e siti pro-Novus Ordo è quasi inesistente, ed è vero: è un argomento che non tira.
Tempo fa, durante l'incredibile polemica suscitata dall'Arcisatrapo di Cagliari (si, un arcivescovo che proibisce ai fedeli di discutere di argomenti lecitio e legittimi, calpestando i diritti stabiliti dalla Chiesa è un arcisatrapo) sono capitato nel sito dell'arcidiocesi cagliaritana, dove vi è un forum in cui si trova una discussione sulla messa antica: andate a vedere sia il numero dei commenti che il numero delle letture di quella discussione: è al primo posto con più di dieci mila letture! Ed è al primo posto pure per gli interventi, con oltre 150 (mentre la discussione al secondo posto di interventi ne ha solo una cinquantina!!!
Che ci possiamo fare noi se l'argomento "messa antica" tira, tira molto?
Antonello
è un argomento che 'tira' perché c'è chie possiede e chi ha scoperto un tesoro e lo vede tuttora minacciato e impedito e c'è che ne fa scempio non conoscendolo e non volendo conoscerlo a causa di inestirpabili pregiudizi.
RispondiEliminaAnche il tira e molla di illusioni e delusioni provenienti dai Sacri Palazzi fa il resto
"Arcisatrapo"? Cominciamo bene! Non dovevamo evitare insulti e contumelie?
RispondiEliminaPoi si badi che di siti sulla liturgia ce ne sono a bizzeffe nel web. Per non annoiare rinvio al sito www.liturgia.it dal quale poi si può passare facilmente a tanti altri.
Perchè gli altri blog attirano di meno? Semplice: perchè sono di solito più riflessivi, mentre il blog di messainlatino e gli altri dello stesso genere hanno un'impostazione volutamente polemica e contrappositiva, e questo ovviamente fa crescere "l'audience".
Luigi
Caro Luigi, mi sembra di aver spiegato bene il motivo per cui ho definito un Vescovo come satrapo: perché da satrapo si è comprtato. Ma se vuoi posso usare un altro termine che non è un insulto ma esprime la realtà: tiranno.
RispondiEliminaPerché né io né altri abbiamo usato ed usiamo simili epiteti, che ne so, verso un mons. Olivieri, oppure un mons. Burke, oppure ancora un mons. Haas?
Perché si comportano da padri, e non da padroni, permettendo ciò che è lecito, rispettando i diritti, e GARANTENDONE l'esercizio.
L'Arcivescovo Mani s'é comportato da satrapo, dov'é l'insulto se io lo chiamo nel modo in cui lui ha scelto di comportarsi?
A volte si confonde la carità con il servilismo.
Antonello
Se c'è una cosa di cui il blog di mssnlt non si può accusare è quella di essere sic et simpliciter polemico e contrappositivo.
RispondiEliminaBravo Antonello.
RispondiEliminaE' ora di finirla di mistificare le parole e di dire, di fronte allo sfacelo generale:
"Che bel vestito ha l'imperatore!"
Non era questo il parlare di Nostro Signore: SI' SI' NO NO, e non credo che questo sia l'intento della stimata Redazione.
Tra l'altro dobbiamo ogni tanto ricordare che Gesù Cristo ha spesso chiamato i farisei (ciechi volontari che credevano di vedere giusto)
RispondiElimina"serpenti, razza di vipere" e altro...:
vogliamo accusarlo di aver mancato di carità verso quei poveretti?
O noi siamo "più gentili e umani" di Lui?
Condivido questo invito alla pacatezza e al rispetto delle persone. La carità anzitutto! Che tuttavia può anche stare insieme ad un pizzico di ironia e di garbato spirito polemista, secondo un genere letterario del resto ben collaudato dalla Tradizione.
RispondiEliminaAlle volte c'è veramente da sorridere (per non piangere!) di fronte a certe prese di posizione.
Nella mia esperienza di sacerdote chje ha scelto di riprendere "molto occasionalmente" la celebrazione nella forma straordinaria, sono stato all'inizio ferocemente umiliato, attaccato, offeso, colpito nei sentimenti più profondi e personali da un confratello il quale, per conoscenza, spediva le mail al vescovo e a molti altri ecclesiastici di rango della mia diocesi.
Ad un certo punto è dovuto addirittura intervenire il Vescovo per invitarlo alla moderazione nei confronti di un confratello che la pensava diversamente da lui in fatto di Liturgia e che comunque era pienamente in regola con le disposizioni del Papa.
A quel punto è giunto un messaggio di scuse a dentri stretti e semplicemente "per la forma".
Mentre restava indiscussa la condanna e la scomunica nei miei confronti.
E la conclusione è stata questa: "evidentemente abbiamo due visione diverse di Chiesa ed è inutile prenderci in considerazione".
Il Vescovo c'invita ad un fraterno incontro, anzichè trattarci a mail-manganellate, io tendo per primo la mano. Invito questo, che una volta mi era amico e con il quale ho pure collaborato, a venirmi a trovare in canonica.
Risposta: da allora il silenzio
più assoluto.
Evidentemente non vuole contaminarsi con me. E questo è uno di quelli che hanno sempre sulla bocca il Concilio Vaticano II e la Chiesa del dialogo.
Pazienza. Dopo queste vicende è chiaro che il sarcasmo, anche feroce, verrebbe spontaneo,e il materiale per lasciarsi andare è come un fiume in piena.
Ma accogliamo il giusto richiamo all'abbassamento dei toni.
Si può pure mettere da parte l'amor proprio (e perfino la verità delle cose!) pur di raggiungere l'obiettivo.
Per quanto mi riguarda sto constatando che il Signore ti manda pure qualche consolazione e ti fa giungere, spesso inaspettati, segni di incoraggiamento.
Ci basti la sua grazia!
Be' i sacerdoti hanno vincoli comportamentali più stretti di noi laici: ogni tanto lasciate che noi gente comune alziamo i toni e bolliamo A.r.c.i.vercovo o arcisatrapo questo o quello perché ci appare infedele al Papa: non lo si fa per livore personale ma perché abbiamo a cuore la Santa Chiesa e conosciamo le grazie spirituali che la frequenza al Rito venerabile di sempre conseguono e ci sentiamo -come minimo- frustrati vedendo l'intossicato con l'antidoto sul comodino girarsi dall'altra parte con la supponenza di un bambino riottoso alle cure.
RispondiEliminaIo credo che questo blog non si regga affatto sulle polemiche: tutt'altro, molti dei frequentatori (tra obiettivamente non mi posso includere) dànno sostanza, hanno competenze o navigate esperienze. E' una grande ricchezza che viene dispensata in maniera forse disordinata, forse alluvionale, ma certamente vivace e intrigante. E' certo giusto contenere le espressioni ma evitiamo i buonismi, i politicallicorrettismi: non stiamo scrivendo un libro, stiamo parlando quotidianamente di ciò che più ci sta a cuore. E anche chi ci fa le pulci lo sa e ne deve tenere conto.
Grazie Messainlatino!
Andreas Hofer
Le situazioni del Curato di campagna sono ahinoi diffuse; ma noi tradizionali che i neoterici fossero intolleranti per natura lo sapevamo già; e se il buon Curato l'ha scoperto solo recentemente noi lo abbiamo scoperto da decenni.
RispondiEliminaIl mio vescovo mi ha detto che noi tradizionali siamo dei nemici!!!
Gli ho risposto che i veri nemici della Chiesa sono lui e chi la pensa come lui: mi sono alzato, ho salutato, e me ne sono andato.
Ma son contento che mi abbia detto apertis verbis ciò che pensava.
E da quel momento mi son reso conto che la Chiesa ha tanti nemici al suo interno, animati dalle più sante intenzioni, ma pur sempre nemici:; da amare sicuramente ma che restano pur sempre nemici: i neoterici!
Antonello
"Siamo in effetti arrivati al punto di non pubblicare notizie, ad esempio immagini di certi abusi liturgici, per timore che la santa collera e il giusto sdegno dei lettori possa trascendere in commenti eccessivi e fuori luogo"
RispondiEliminaGentile Redazione, comprendo la vostra prudenza, ma vi prego di non farvi alcuno scrupolo e di pubblicare le immagini che documentano gli abusi liturgici. Anche se susciteranno rabbia e indignazione costituiranno un valido argomento contro chi nega l'attuale crisi della Chiesa e gli effetti deleteri della riforma liturgica.
Complimenti, come sempre, alla Redazione.
RispondiEliminaVeramente la qualità media dei commenti di questo blog è alta, e addirittura supera a volte la profondità con cui vengono analizzate le notizie! ( non è un'accusa alla redazione, ma è anzi un complimento, perchè qui vengono così tanti esperti, che sono competenti nei campi più diversi).
Quelli come me che leggono molto più di quello che scrivono ringraziano e fanno i complimenti a tutti!
Non posso che condividere gli auspici della redazione ma non concordo sulla rinuncia a pubblicare post dugli abusi liturgici. E' nostro dovere farlo affinchè chi compie tali atti possa assumersene la responsabilità, oltre che davanti a Dio, anche di fronte agli altri fratelli.
RispondiEliminaAl massimo si possono eliminare i commenti più violenti ma mai rinunciare a denunciare pubblicamente chi offende Nostro Signore!
concordo con Marco Bongi ed Emanuele. Segnalare a chi di dovere abusi liturgici, senza lasciarsi andare a contumelie, è un nostro dovere. E segnalare non solo su questo sito ma anche in primis al vescovo o al superiore religioso. E se il vescovo o il superiore religioso non fanno cessare l'abuso, bisogna segnalare il tutto alla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, allegando anche le copie delle lettere scritte al vescovo. Alessandro
RispondiEliminaIl non troppo celato invito della Redazione è quello di essere (anche) scaltri e di non andare sopra le righe proprio per essere maggiormente convincenti e non offrire il fianco a facili denigrazioni (la vulgata corrente è che i "tradizionalisti" siano tutti un po' strani ed esagitati "a prescindere", come avrebbe detto Totò!).
RispondiEliminaNon c'è nulla che non possa esser detto con forza ma anche con pacatezza; questo non significa che non si possa usare un registro ironico, quando è utile.
Dimostriamo, anche con un "saggio" comportamento (a costo di mordersi la lingua e... la tastiera) sche ad essere esagitati e dogmatici sono coloro che pensano che la Chiesa sia nata 40 anni fa!
Sottoscrivo l`invito della redazione a mantenere toni corretti nei commenti, rifuggo da ogni eccesso di linguaggio, dalla volgarità, dagli insulti, penso siano controproducenti e portino solo acqua al mulino di chi non ama i fedeli legati alla Tradizione.
RispondiEliminaCerco sempre di restare corretta anche se affermativa e forse talvolta tagliente, ebbene la mia correzione è stata talvolta considerata dell` ipocrisia.
Penso si possa essere diretti, affermativi, pungenti, precisi, e si debba farlo senza cadere nella volgarità e nell`insulto, non si sarà che più efficaci.
Come altri invito la redazione a non rinunciare a pubblicare post e immagini sugli abusi liturigici, ma piuttosto a sopprimere i commenti eccessivi.
Penso sia uno dei compiti di questo sito di dare questo genere di informazione. informare su chi compie questo genere di abusi, ci sono ancora persone per credere che tutto ciò è normale, che è il Vaticano II ad averlo voluto.
Bisogna informare, testimoniare...preuves à l`appui!
per la REDAZIONE
RispondiEliminadevo riconoscere che sono fra i frequentatori di questo blog fra i più indisciplinati ed il più '' scomodi ,,
ma è nel mio carattere parlare senza tanti peli sulla lingua e senza tanti riguardi per nessuno .
i titoli bisogna meritarseli , CREDO !!! .
rendendomi conto che un linguaggio a volte da scaricatore di porto può far comodo E COME alla parte avversa , visto che siamo divisi nella CHIESA in due sponde , ma che bellezza !!!! , me ne assumo tutte le responsabilita' , e dalla parte mia soltanto .
da ora in poi prenderò l' abitudine di mordere la tastiera , se mi giovera' con l' invito per la REDAZIONE cui va sempre il mio rispetto e la mio ammirazione per il suo equilibrio , a denunciare e come tutti gli abusi e gli oltraggi , che si commettono in seno alla liturgia .
Caro Vittorio,per carita' non cambiare.Ne abbiamo gia' a sufficienza di ipocriti,di destra e di sinistra.Permane quod es!Eugenio
RispondiEliminaPer tenersi su una "medietas" di toni e termini, sia pur facendo un po' di violenza a se stessi e rinunciando (apparentemente) alle proprie giuste ragioni, sarà utile il buon esempio indicato dall'automoderazione sorridente del Parroco di campagna;
RispondiEliminae accanto al suo sarebbe ottimo ispiratore quello famoso di S. Francesco di Sales, il quale, avendo notoriamente un carattere focoso, in vista di un'eventuale forte "scontro" di opinioni, andava prima a smaltire per un attimo i bollenti spiriti della reazione "a caldo" davanti al Crocifisso, in preghiera, per ottenere da Lui la necessaria pazienza (dei Santi),
e poi ricompariva, col viso pacifico e un sorriso disteso, pronto ad affrontare i "provocatori" con la vera Carità,
porgendo sempre la cara Verità!
Caro curato di Campagna,
RispondiEliminacosa vuoi?...Il serpente antico resta sempre all'opera soprattutto di questi tempi!
Restiamo figli della luce, semplici, scaltri, prudenti e, se ce la facciamo, caritatevoli.
Ci consoli meditare Siracide 2.
Un curato di periferia
Concordo con Emanuele!
RispondiEliminaAnnamarilù
Mi sembra che questo spazio sia abbastanza frizzante da non essere anestetizzato da modi "preteschi" e un po' ipocriti ma è certo che la prudenza va bene e la Redazione è libera di fare le sue scelte: se decide di glissare su qualcosa avrà le sue ragioni.
RispondiEliminaComunque non drammatiziamo: il virtuale telematico spinge sempre un po' ad essere sopra le righe; lo scrivere in un linguaggio colloquiale ci cava a volte espressioni non ponderate che non useremmo in altre situazioni. Chi si occupa di comunicazione lo sa bene. Insomma se ci sono i nostri detrattori che ci dipingono come gente di sciabola possiamo a buon diritto eccepire la natura del dibattito telematico che ha solo la tastiera per esprimere quello che generalmente comunichiamo con il linguaggio gestuale, i toni della voce, lo sguardo....
Piuttosto sappiamo che le curie utilizzano altri linguaggi: è nel rapportarci con esse -nelle sedi deputate- che dobbiamo usare il dovuto rispetto e le necessarie forme, prudenza e sensibilità.
Adreas Hofer
Lode al buonsenso di Hofer.
RispondiEliminaAmmiro quel “se ce la facciamo, caritatevoli”, precisato dal Curato di periferia:
RispondiEliminasegno di realismo, cioè di umiltà verso se stessi e i propri limiti.
In tempi come questi, in cui l’inquinamento da menzogne ha raggiunto livelli altissimi (data anche la velocità di diffusione delle idee, e anche dei virus morali e comunicativi, non vi pare?…),
non si possono tralasciare le forti e preziose considerazioni del grande card. G.Biffi, che, nel libro "Pecore e Pastori", (dove si smascherano con tagliente ironia le mille e una aberrazioni dottrinali e pratiche a cui conduce il "modernismo), afferma:
"La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità".
Patrizia
Grazie delle risposte.
RispondiEliminaNon è nullamente nostra intenzione evirare il discorso e ridurlo a un colloquio tra zitelle vittoriane.
Ad esempio un termine forte (come arcisatrapo) per una situazione specifica e circostanziata, può giustificarsi appieno.
Quello che è fastidioso leggere sono, scusate l'espressione, i commenti da "solito tradizionalista arrabbiato": amari, acidi, contro tutto e tutti: i seminari sfornano solo ***, i vescovi sono ***, la chiesa cattolica sussiste solo nella FSSPX, e così via generalizzando.
Quelle affermazioni tolgono credibilità sia a chi le scrive, sia in generale a tutto quanto si scrive qui: nell'alto numero di lettori, molti sono quelli che si accostano alla liturgia tradizionale per curiosità, per conoscere, magari anche con attitudine positiva ma comunque ancora imbevuta di certi involontari pregiudizi instillati in 40 anni. Leggere invettive che, nella loro genericità, sono necessariamente ingiustificate (perché le eccezioni ci son dappertutto), non fa che alienare simpatie e interesse. E questo non deve avvenire. Gli avversari ci dipingono come biliosi nostalgici: è forse il caso di confermare il cliché?
E tranquilli: non abbiamo intenzione di glissare su alcunché. Lo abbiamo fatto ultimamente solo in vista del previo chiarimento ora fatto con questo post.
Grazie alla Redazione
RispondiEliminaper questa "rassicurazione", forse da alcuni sperata (anche da me).
Sono approdata qui, infatti, nella ricerca di un blog dove si dicesse "pane al pane ecc...", liberando le parole dalle insopportabili patine di ipocrisia politically correct che ottundono l'intelligenza di tanti, e inceppano la ragione, e narcotizzano il dialogo.
Non dimentico mai la vostra affermazione, che risonava alla mia mente come il vero principio ispiratore del vostro dibattito aperto:
Amicus Plato, sed magis amica veritas:
spero (e credo) che neanche voi lo dimenticherete mai!
(sia pure dovendo ricorrere ai garbati richiami al controllo delle proprie reazioni emotive di fronte a provocazioni intellettuali, talvolta odiose).
Grazie
Patrizia
Gli abusi liturgici è bene che vengano visti e criticati. La linea giusta è quella di un'accorta ma decisa censura, verso commenti che alla fine non avrebbero apportato alcun vero contributo.
RispondiEliminaE' proprio vero: quello che ci sta a cuore è "la bellezza di questa (forma liturgica) e la necessità del suo recupero". Mi trovo perfettamente d'accordo con la redazione e vorrei riferire una mia piccola esperienza personale.
RispondiEliminaIn questi giorni sto "istruendo" un giovane papà (quattro bambini e l'ultimo, poche settimane di vita, guarda caso sarà battezzato con il nome di GIOVANNI MARIA) perchè possa servirmi la Messa secondo l'antico rito. Non sa una parola di latino, ma ha tanta buona volontà e si è appassionato così tanto al vecchio rito che ieri sera mi ha detto: "I chierichetti, una volta, dovevano avere più soddisfazione. Infatti,l'impegno per imparare bene le posizioni, i gesti, le risposte da dare ecc...alla fine gratificava di più del disordine attuale dove non solo il sacerdote, ma anche i bambini fanno un po' come gli pare e tutto va semper bene. E magari ci sono anche gli applausi".
Sarà forse una considerazione ingenua, quella del mio giovane parrocchiano, ma ha il suo fondamento psicologico. Non è forse vero che la Lituegia è "gioco" divino e che come tutti i giochi ha bisogno di regole ferree da osservare tassativamente?
Altro che creatività ....
I bambini, che hanno un senso religioso straordinario, intuiscono tutto questo.
Spero che i figlioletti di questo genitore imitino presto il padre (per ora sono troppo piccolini per spostarmi qua e là il messale) e, se Dio vorrà, qualcuno maturi il desiderio di "salire all'altare di Dio".
Per molti sacerdoti, anche per me, è stata proprio questa la molla vocazionale.
Coraggio, andiamo avanti!
Il curato
OK sulla forma:e' giusto che ci si contenga sui modi.NON OK sulle censure dei contenuti.Se,come e' capitato ad un mio conoscente,si va ad una messa neocat e si ha la sventura di sedere vicino al vascone ottagono pieno di acqua ferma usato in giorni precedenti per i battesimi neocat,e questo puzza,perche' censurare il suo connesso intervento?In nome di quale pruderie?Per non offendere i neocat?Per non offendere il Sommo Pontefice che i neocat ha legittimato?Boh!Eugenio
RispondiEliminaConcordo col curato.
RispondiEliminaIo che non sono più un bambino, ma padre, per necessità ho sostituito al servizio il nostro strapreparato e preciso chierichetto.
Ho studiato per molti giorni nella consapevolezza che dove manca la pratica deve sopperire la memoria... insomma mi faceva male la testa e avevo paura come a un esame all'università. Non volevo neppure star vicino all'altare carico delle solite magagne spirituali; insomma sono stato costretto a una maggior igiene dell'anima. Un'esperienza bellissima e poi tutto ne Rito di sempre ha un senso profondo e un legame logico. Vale più servire una S. Messa di tanto catechismo da "Sarete miei testimoni", testo del quale fortunatamente non ricordo un'acca.
Il sacerdote che celebra così degnamente e con devozione il Rito coinvolge e sprona a Cristo; il resto lo farà il disegno di Dio.
Andreas Hofer
per la Redazione
RispondiEliminaritengo di primaria importanza , per un prossimo futuro in questo blog , se la REDAZIONE potrà dedicare un post sui seminari . semplicemente di poterne sapere e conoscere la qualita , la quantita e che futuro ci si potra aspettare da chi ne esce oggi .
parlo escludendo i seminari dalla FFSPIOX .
resto sempre dell' idea che dai seminari ne sono usciti finora per 40 anni , solo degli oziosi dei ciabattoni e lo ribadisco da cattolico distaccato e non arrabbiato , distaccato da una realta di cui non credo valga la pena spendere ancora troppe parole .
Ecco, quest'ultimo commento di Vittorio è precisamente l'epitome di ciò che NON vogliamo più tollerare. Insulti gratuiti e non circostanziati, parole sprezzanti senza contesto, offese preconcette e senza alcuna concretezza.
RispondiEliminaSi potrà sempre dire (come osserva Eugenio) che l'acqua di un vascone battesimale neocat. è fetente, ma che tutti i preti degli ultimi 40 anni sono ciabattoni o oziosi, lo si vada a scrivere altrove. Tra l'altro, il risveglio liturgico di questi anni è proprio merito in gran parte dei giovani sacerdoti.
Eccezionalmente, il commento che precede non viene cancellato, ma lasciato come esempio negativo e assolutamente da non imitare.
Non posso che essere sinceramante ammirato per la capacità di discernimento della Redazione, ma anche degli intervenuti come ha ben interpretato e spiegato Andreas.
RispondiEliminaContemperare la libertà di parola con la serietà degli interventi e il rispetto con la sincera mancanza di ipocrisia, è un segno di equilibrio e di intelligenza.
Un grazie a Messainlatino.it e ai suoi frequentatori.
Alessandro2
Perfettamente d'accordo con la Redazione. Dirò di più: era ora.
RispondiEliminaEra ora che venisse pubblicato un post del genere, anche se potrei proprio io esser una vittima di interventi "censori" auspicabili perché necesari.
Urla, invettive, anatemi volgarmente espressi fanno andar alla deriva il blog, che diventa uno sfogo dei delusi, anche giustamente.
Ma è' facile passar dalla parte del torto pur avendo ragione.
Nessuno nega che si possa polemizzar anche vivacemente. Ma est modus in rebus. La polemica si faccia, ed anche dura, ove occorra, ma senza la violenza verbale da esaltati che irrita gli spiriti ed allontana frequentatori.
Mando un saluto a tutti: sono in ferie, al mare.
Ci risentiremo a settembre.
Insomma, gli abusi liturgici nessuno li punisce, e nessuno grida se non noi; se noi abbiamo un eccesso di collera -giustificato- guai!
RispondiEliminaA tali consiglieri della redazione dico: ai tempi di Gsù sono sicuro che avreste imbavagliato anche lui, specialmente quando scacciò i mercanti dal tempio.
Bah!
Nike
Nike, non prenderla così! Dobbiamo esser realistici: gli abusi ci sono, sono scandalosi, sono documentati, filmati, registrati, fotografati, ci manca solo l'autentica di un notaio e c'è proprio tutto. E cosa credi che chi deve intervenire non li conosca? E credi che più urliamo più probabilità abbiamo di smuovere al dovere chi non interviene?
RispondiEliminaParliamone chiaramente e senza manfrine, ma non facciamo del blog un sacco da pugili su cui riversare le nostre amarezze che, ti credo e ti sono vicino, sono tante!
Un mio vecchio compagno di studi che si è dedicato in tutto il suo percorso universitario alla storia della Chiesa per amore verso di essa e per opporsi alla piaga del modernismo è solito esporre le sue idee (buone, profonde, argomentate, motivate, corrette) con fiumi impetuosi di discorsi, è preso da un fervore irrefrenabile; io lo conosco e lo stimo ma a un "cattolico" e a un prete medio italiano quando fa così fa solo paura; è come trovarsi con un mazzolino di margherite in mezzo a un'autostrada con un TIR in corsa.
E noi non ci rivolgiamo tanto ai nemici, quanto a chi non ci conosce.
Quindi credo che sia "conveniente" darci un po' una regolatina, diventare melenzi no, aggirare e non dire, no; certo è che ciò che va sul web lascia traccia e rimane.
AndreasHofer
a un "cattolico" e a un prete medio italiano quando fa così fa solo paura;
RispondiEliminaCerto, Hofer: perchè la Verità detta senza edulcoramenti fa sempre paura,
come faceva paura S. Giovanni Battista annunciando la sua venuta tra gli uomini, con "voce che grida nel deserto"... (e ci fa paura perchè fu decapitato);
come faceva paura Gesù Cristo quando cacciò i mercanti dal tempio con le frustate (il mite Maestro!); come Egli ancora fece paura ai suoi amici e a S. Pietro, quando costui, essendogli legato da forte affetto umano e volendolo salvare dalla cruenta passione che stava preannunciando loro, aveva esclamato, inorridito:
"Dio non voglia, Signore: questo non ti accadrà mai!" e si sentì rispondere da Nostro Signore:
"Va' lontano da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!"
Mt. 16,23.
............
Caro Hofer, proviamo a pensare quante volte Gesù Cristo, Verbo di Dio, Verità in persona, ha fatto e farà paura in questo modo sempre a tutti quelli che hanno paura della Verità semplicemente perchè essa porta al Calvario e alla Croce Salvifica, e si fermano appena la intravedono sul cammino al Suo seguito: fa paura a tanti bravi cattolici (laici ed ecclesiastici) -noi compresi qui dentro- che saremo pronti (in modi più o meno velati) tante volte nella vita a dire, come Pietro:
"Quello lì io...beh, non è che sia suo amico, anzi non lo conosco granchè...", lasciandolo catturare dai suoi uccisori...
e ci sentiremo spesso dire da Lui:
"Volete andarvene anche voi?"
Se vogliamo abbracciare la Verità,
abbracceremo anche la Croce: oppure continueremo a rimuginare per tutta la vita, come Pilato:
"Quid est veritas?",
mentre Essa sta lì, in silenzio, flagellata, in attesa della Crocifissione, davanti ai nostri occhi, che preferiscono guardare altrove, per non fare con Essa
causa comune!
Caro Nike,la Redazione,cui va tutto il mio (misero ma convinto)sostegno,ha ben argomentato la sua linea.Ne ha il diritto morale-essendo questo un blog dove non si pratica la censura preventiva-e ne ha il dovere "pro causa".Questo non significa che una "santa ira" sia oggettivamente e sempre disdicevole,anzi.In altre occasioni(lotta religiosa in Valtellina,Cristeros messicani)e' stato sacrosanto difendersi con le armi.Il teatro in cui si svolge la nostra battaglia,ora,non consiglia una tattica aggressiva,pur nella strategia di lotta contro i nemici della Fede(oggi piu' subdoli che nel passato,perche' insinuati nella Gerarchia formale della Chiesa).Tutto qui.un saluto.Eugenio
RispondiEliminaNon sono più in quella che si dice tenera età e servendo la S. Messa (definirmi chierichetto sarebbe un pò troppo) ancora mi commuovo e gli anni scompaiono quando rispondo:" Ad Deum qui laetificat iuventutem meam".Peter
RispondiEliminaHo cominciato a seguire questo blog a seguito di quel divertente e istruttivo post sulle reazioni al Papa che dice "che bel sole oggi". Ringrazio la redazione perchè ho aumentato la mia cultura su questioni liturgiche, la mia simpatia e condivisione per le ragioni dei tradizionalisti, e sono maggiormente (e dolorosamente) consapevole che purtroppo nella Chiesa c'è anche chi, per debolezza culturale o malafede, rema contro.
RispondiEliminaProprio per questo mi dispiace leggere ogni tanto quei commenti "sopra le righe", che passano dalla ragione al torto e sono controproducenti per le ragioni dei tradizionalisti. Mi riferisco per esempio alla condanna generalizzata e indistinta di tutti i vescovi, a chi offende il proprio interlocutore se questi rifiuta di fare un'esecrazione senza appello dei neocatecumenali (esecrazione che finora il Papa stesso non ha fatto: perchè allora non prendersela anche con lui?), alle contumelie lanciate sul Concilio Vaticano II (non sulle distorsioni che certo sono state enormi, ma proprio sul concilio di per sè), alle offese gratuite alla memoria di alcuni Papi, e così via.
Tutto questo, ripeto, è concettualmente sbagliato e non giova nè ai tradizionalisti e nè alla Chiesa intera, ma solo al demonio che indubbiamente se la ride e gode delle insensate lotte intestine che suscita nel gregge di Cristo.
Continuo a seguire con molto interesse il sito, esorto i redattori a denunciare tutti gli abusi liturgici ed episcopali di cui vengono a conoscenza.
Vedo Claudio che ha mirato bene le sue riserve, fra lequali, come per caso, quella sul cammino neocat. Se segue da tempo questo blog e sopratutto i commenti avvisati di molti partecipanti, come Mic, Dante Pastorelli , per citarne solo alcuni, e mi scuso presso chi sto dimenticando, se lei, come lo scrive, ha aumentato leggendo questo blog la sua cultura su questioni liturgiche, mi riesce abbastanza incomprensibile che lei abbia potuto nel contempo sul suo blog scrivere :
RispondiEliminaCinas hai toccato un argomento rovente, su gran parte dei siti "tradizionalisti" si legge peste e corna dei neocat perchè hanno una liturgia particolare e innovativa (che in realtà sarebbe un recupero dello stile more antiquo dei primi cristiani, o qualcosa del genere). Io l'ho vista in azione e mi è sembrata singolare, ma in senso positivo, come guardare un oggetto conosciuto da una nuova prospettiva. Fondamentalmente penso che una reale varietà liturgica sia un bene e una ricchezza della Chiesa e sarebbe anche una fonte di bellezza da offrire al mondo. "
Lei è libero di trovare positive le innovazioni introdotte da Kiko Arguello, altri sono liberi di metterle in confronto con la dottrina cattolica, con la Liturgia cattolica e metterne in rilievo le distorsioni e i sincretismi, il che non è dire peste e corna, ma un`analisi lucida e la constatazione sovente amara che questo cammino, che mai sarebbe stato approvato prima del Vaticano II, ha potuto esserlo in seguito, malgrado le sue storture catechetiche, liturgiche e i suoi metodi.
Bisogna evitare che l'adozione di un linguaggio "moderato" diventi uno scivolamento verso un approccio "politicamente corretto" dei problemi. Questo blog ha avuto successo perchè i commentatori potevano esprimere con chiarezza quello che pensavano e l'eccesso di uno veniva compensato dalla riflessione più equilibrata di altri. Comunque sono d'accordo per l'esclusione di eventuali insulti gratuiti e volgarità.
RispondiEliminagabri
Cara Luisa, mi dispiace se per lei è incomprensibile che, nella logica cattolica dell'et-et, si possano apprezzare e il tradizionalismo e i nuovi movimenti. Io non sono neocatecumenale e non spetta a me la difesa di questa realtà, posso solo dire che ne conosco alcune persone e non ho mai visto eterodossie (certo, potrei essere miope io). Al di là del "progressismo liturgico", dal punto di vista dottrinale e morale mi pare essere abbastanza conservatrice e in perfetta comunione con Roma, ma ribadisco che la mia esperienza è di seconda mano. Tantopiù che si tratta di realtà su cui almeno finora nessuna condanna tranciante è stata espressa dal Papa, perciò pretenderla dal proprio interlocutore come fosse quasi requisito di cattolicità è invero bizzarro.
RispondiEliminaInfine mi rende perplesso come l'argomento neocat faccia tanto inalberare e ricorra anche in post dedicati a tutt'altro argomento.
Rinnovo i complimenti ai redattori del blog, anche per la bravura con cui moderano gli infocati dibattiti.
Da parte mia, per risponder a qualche amico, quando tornerò a scrivere, nessun silenzio, nessuna deriva politicamente corretta. Son 40 anni che combatto a viso aperto senza risparmiar colpi.
RispondiEliminaHo detto chiaramente: polemica anche dura: ma evitare toni esagitati che non son mai mancati e spesso sono stati anche volgarotti. Non credo che la Redazione chieda molto. Un po'm d'equilibrio.
Claudio, lei sembra effettivamente non conoscere molto bene il cammino nc se è convinto dell`ortodossia dottrinale del cammino.
RispondiEliminaI testi catechetici del cammino sono così poco ortodossi che sono stati allo studio durante lunghi anni della CDF, rivisti e corretti da una commissione ad hoc, purtroppo il signor Arguello ha rifiutato quei testi perchè non vi riconosceva le "sue" cateechesi, e lo ha fatto davanti all`allora card. Ratzinger....dunque oggi ancora i catechisti neocat catechizzano con i testi originali di Arguello, dunque non corretti e ciò malgrado la volontà espressa da Benedetto XVI, più di un anno fa, che i testi corretti siano pubblicati.
Cosiccome Arguello ha rifiutato di obbedire al Papa che imponeva al cammino diverse modificazioni al rito da lui creato, la Liturgia cattolica non andava bene per i lontani....se il cammino dovesse adottare la liturgia cattolica " siamo finiti", Kiko dixit.
Non è perchè il silenzio sembra essere calato su queste anomalie che esse scompaiono o sono dimenticate.
Le faccio osservare che ho reagito al suo commento in cui citava il cammino neocat, se desidera avere maggiori informazioni, può consultare questo sito:
http://www.internetica.it/neocatecumenali/
aggiungo sempre a proposito di politicamente corretto: qualche tempo fa, mi sembra di ricordare, furono censurati i commenti di un partecipante francese che si firmava
RispondiEliminaRaoul de Gerrx che, pur con contenuti abbastanza abbastanza particolari, erano molto interessanti,privi di insulti e di volgarità.
Mi si corregga se ho ricordato male, se, invece, è vero, non ho capito il perché.
Da allora non l'ho più visto partecipare a questo blog.
Gabri
I commenti di Raoul de Gerxx non avevano nulla di censurabile in sé, se non che erano posti sotto la lettera aperta e supplica al Papa.
RispondiEliminaLa quale oltretutto in calce conteneva l'espresso avvertimento ai commentatori di 1) firmare con il proprio nome e cognome (e non pseudonimo) o gruppo), 2) fare riferimento a casi concreti di mancata applicazione del motu proprio.
I commenti di Raoul erano invece una appassionata apologia di mons. Lefebvre e condanna della situazione della Chiesa moderna, di carattere del tutto generale e quindi fuori tema e, soprattutto, assolutamente inappropriati in una lettera da spedire al Papa.
Cero che se ci si offende perché un proprio commento è stato cancellato (tra l'altro, motivatamente ci pare), stiamo tutti freschi...
"....stiamo tutti freschi..."
RispondiEliminaMagari! Col caldo che fa!
Andreas Hofer