È probabilmente quest’oggi che la segreteria di Stato della Santa Sede cambia volto in modo importante. Sono le prime nomine numericamente e qualitativamente significative dopo il “caso Richard Williamson” - il vescovo lefebvriano negazionista sulla Shoah - che tanto aveva fatto auspicare spostamenti e nuovi innesti nella leadership della struttura vaticana.
È stato infati deciso l’avvicendamento di diverse seconde linee dell’ufficio centrale della Curia di oltretevere. Monsignor Carlo Maria Viganò, delegato per le rappresentanze pontificie, ha accettato di prendere il posto che sempre in queste ore lascia libero l’attuale numero due del Governatorato, monsignor Renato Boccardo, quest’ultimo essendo stato destinato alla diocesi di Spoleto. Viganò va al Governatorato con una promessa precisa in tasca: succedere all’attuale presidente, il cardinale Giovanni Lajolo, quando questi verrà promosso ad altri incarichi.In segreteria di Stato Viganò libera una casella importante. Che viene subito occupata da quel Luciano Suriani il quale, inspiegabilmente (ma si sa che la cosa fu voluta dal sostituto Fernando Filoni), a pagina 1181 dell’ultima edizione dell’Annuario Pontificio, pur essendo ancora nunzio apostolico in Bolivia veniva già indicato tra i “superiori” della stessa segreteria di Stato.
Dal dicastero retto dal cardinale Tarcisio Bertone parte anche l’attuale assessore, monsignor Gabriele Caccia: diventa nunzio in Libano. Al suo posto arriva l’americano Peter Brian Wells, originario della diocesi di Tulsa, capo della sezione inglese dello stesso dicastero. Rinviata di qualche giorno, invece, la partenza del sottosegretario ai rapporti con gli Stati monsignor Pietro Parolin. Questi, da poco rientrato da una missione in Cina, sembra essere destinato a una nunziatura: quella del Venezuela o quella del Canada.
L’arrivo a Spoleto di Boccardo fa spostare l’attuale vescovo della città umbra, monsignor Riccardo Fontana, ad Arezzo. Dove prenderà il posto di Gualtiero Bassetti che va invece a Perugia. Con Boccardo a Spoleto aumentano le diocesi guidate da persone che di per sé dovrebbero avere incarichi in nunziature. Oltre a Spoleto anche Arezzo, Trento, Padova, Albenga-Imperia, Napoli e Palermo. Le rispettive nomine episcopali saranno effettive dal secondo sabato di settembre, al rientro dalla vacanze estive.
Fonte: Palazzo Apostolico
Albenga-Imperia??? ma mons. Olivieri ha solo 65 anni che sia trasferito ad altra diocesi???
RispondiEliminaMagari lo faranno Cardinale!!?
RispondiEliminaper Milano... nessuno sa niente? manca poco ormai, due annetti e Tettamanzi dovrebbe farsi da parte...
RispondiEliminail VESCOVO di ALBENGA , se lo meriterebbe proprio !!!!
RispondiEliminapersone santa come lui , aj posti chiave dela CHIESA .
Rileggete l'articolo di Rodari. Dice semplicemente che un buon numero di vescovi (da Palermo a Albenga) proviene dai ranghi diplomatici. Dove lo leggete che dovrebbero essere trasferiti?
RispondiEliminae ancora ....... perche' mai il SANTO PADRE ci ha dato
RispondiEliminaun VESCOVO come SORRENTINO .... ma che avremo
mai fatto di male noi della diocesi di ASSISI !?!?!
forse ognuno ha il pastore che si merita' !?!?!?!'
A quanto pare la notizia e' che Filoni e C. continuano a dettare legge.
RispondiEliminaE se è Filoni a dettare legge sarà il "suo" protetto, cammino neocatecumenale a tirarne i benefici, o piuttosto dovrei dire... continuerà a tirarne i benefici, come nel passato quando ha potuto apertamente disobbedire al Santo Padre sulla Liturgia e come continua a farlo oggi con la NON pubblicazione dei testi catechetici di Kiko Arguello, voluta dal Papa....volontà trasmessa al cammino nc da Filoni stesso, il che è tutto dire e ci lascia sconcertati!
RispondiEliminaFatti anomali che solo amici e protettori influenti e potenti possono spiegare se non giustificare.
Che il Signore perdoni tutte queste strategie di potere che non hanno nulla di evangelico.
RispondiEliminaChe perdoni particolarmente Mons. Filoni per aver fatto il trucchetto di far approvare gli statuti dei NC ...
Lasciamo poi perdere le croci pesantissime, con tanto di trasferimenti exstra moenia, che vengono lanciate contro quei prelati che hanno la colpa di essersi avvicinati alla tradizione oppure all'istituto del Buon Pastore...
Assistere o avere contatti con i delinquenti tradizionalisti comporta il trsferimento quasi immediato dal Vaticano...
Lasciamo poi perdere cosa raccontano contro quel povero prelato "intra moenia" accuse e calunnie inventate ad hoc .
L'unica colpa ?
Essersi avvicinato ( troppo ) alla Tradizione della Chiesa !
Dies irae dies illa...
Certe scelte lascian perplessi.
RispondiEliminaUn passo avanti ed uno indietro.
Certamente sembra una grande vittoria di FF, che pero' dovra' sopportarne il peso.
RispondiEliminaMa manca il sostituto di Mons. Parolin. O mi sono perso qualcosa?
In contemporanea pero' il S. Padre ha annunziato che andra' a visitare il paese natale del Card. Bertone.
FdS
Cattive nuove su tutti i fronti.
RispondiEliminaQualcosa significherà.
Un passo avanti ed uno (e forse due) indietro è la politica di questo pontificato che sinceramente lascia sconcertati. In tempi in cui si richiederebbe chiarezza e linearità la marcia è incomprensibile e generatrice di dubbi ancora maggiori. Mah!! Più che la creatura di NSGC la chiesa sembra un consiglio di amministrazione. Non sarebbe meglio chiamarla "chiesa cattolica spa? Peter
RispondiEliminaCaro Dante,leggo di trucchi per far mettere il visto agli statuti dei NC.La Chiesa ridotta come l'ufficio del geometra del comune di Roccaminestruccia,ma che schifo!
RispondiEliminaHo lavorato per 15 anni in un comune ne' grande ne' piccolo, in una posizione unica rispetto ad un certo servizio. Concordo con il penultimo post. Piu' che passi avanti e indietro, vedo un Pontefice imprigionato, che solo a sprazzi riesce a esercitare la sua autorita'. Poi le lobby riprendono a tessesere e a controllare. E ad esercitare il loro potere....
RispondiEliminaUna situazione umanamente senza speranza.
Cmq prima o poi Benedetto XVI dovra' fare scelte chiare... in curia e non solo li'. O li faranno altri a suo posto.
E' ben 15 anni che la rivista Sisi Nono denuncia lo stato delle cose nella curia, e in particolare la sitiazione della Congregazione dei Vescovi, e il "giro" piemontese. Ancora non vedo interventi. Nessuno ne ha il coraggio. I capi espiatori alla fine sono sempre gli stessi...
Per Milano qualche tempo fa si parlava di S.E. Mons. Luigi Negri (un grande Vescovo che meriterebbe davvero questa promozione)
RispondiEliminai grandi vescovi sono quelli che hano pagato di persona Siri, Lefebvre... ognuno difronte alle loro sfide e responsabilita'.
RispondiEliminaOggi vedo solo dei gregari... politicamente corretti, e ben collegati a gruppi di potere politico-ecclesiastici.
C
Non azzardiamoci a paragonare un Santo Vescovo come il Cardinale Siri, sempre fedele in tutto e per tutto al Papa e alla Chiesa, non solo a parole ma coi fatti, con lo scismatico di Econe.
RispondiEliminaSerenamente penso che ognuno abbia fatto il suo dovere... difronte alle proprie sfide..... dando futuro alla Chiesa.
RispondiEliminaQuesto blog pensa che esisterebbe se nn ci fosse stato il lavoro di Mons. Lefebvre?
non capisco quali rilievi possano essere mossi nei confronti dell'Ecc.mo Mons. Negri: dal punto di vista dottrinale non gli si può imputare nulla, e lo stesso si può dire dei suoi interventi in materia di morale. Per quanto riguarda la liturgia, mi pare sia uno dei pochi Vescovi ad aver pubblicamente dichiarato il suo sostegno al Sommo Pontefice in occasione della pubblicazione del motu proprio "Summorum Pontificum"
RispondiEliminaA mio avviso la stragrande magioranza dei Vescovi rimane alla superficie dei problemi...
RispondiEliminaE i problemi sono tanti, liturgici e dottrinali. Affrontarli significa bruciarsi.
Di Mons. Negri penso che faccia meglio di altri. Punto.
La vita a volte mette a dei bivii.
C'e' chi si comporta come Don Abbondio e c'e' chi ha il coraggio della dignita'.
Per me Siri e Lefebvre, pur in situazioni e doveri diversi, l'hanno avuta. Entrambi hanno fatto il loro dovere.
Non mi interessano prospettive puramente neocon... che impazzano ormai ovunque.
Non mi sembra ci sia un legame tra il caso Williamson e l'avvicendamento al Governatorato. Ne' ritengo la decisione presa dal Papa in merito a queste nomine di particolare rilievo. Ben altri sono i meriti di questo grande e coraggioso Papa, le beghe di Curia lasciano abbastanza il temo che trovano.
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