Avevamo dato due mesi fa (LINK) la notizia della nomina a consultore per la Congregazione del Culto Divino di Mons. Juan Miguel Ferrer Grenesche (nella foto), vicario generale dell’Arcidiocesi di Toledo, quindi stretto collaboratore da tempo del card. Cañizares, che ora segue nel suo nuovo incarico romano come Prefetto di quella Congregazione. Già essere stato vicario del "piccolo Ratzinger" (il soprannome di Cañizares) è ottima referenza; ma non bastasse, il vicario è stato anche tra gli organizzatori di un corso di insegnamento del rito antico a Toledo, in collaborazione con l’istituto di Cristo Re. Non solo: ha anche restaurato l'antico rito mozarabico (che tuttora è celebrato in alcune chiese di Toledo) liberandolo degli sconsiderati interventi dei bugninisti (pensate: i riformatori, anzi deformatori, sono arrivati fin lì: nemmeno un rito sopravvissuto a secoli di persecuzioni musulmane e praticato ormai in pochissime cappelle, è stato risparmiato da quella genia).
La cosa più curiosa è che la Congregazione per il Culto Divino aveva ed ha già un Sottosegretario, Padre Anthony Ward, considerato un progressista. Evidentemente il card. Prefetto, nella migliore tradizione romana, non potendosi liberare di un elemento non del tutto in fase col suo orientamento liturgico, ha ottenuto di potergli affiancare un pari grado destinato, con ogni probabilità, a soppiantarlo de facto nei dossiers più importanti.
Speriamo che tutto questo serva a farci sentir meno la mancanza di mons. Ranjith Patabedinge don, in partenza per lo Sri Lanka.
E' possibile conoscere le differenze sostanziali, nelle parole e nei gesti, tra il rito mozarabico in versione Ferrer Grenesche e quello in versione "bugninista"?
RispondiEliminaSi chiama "Monsignore Ferrer" o "Monsignore Ferrer Grenesche". Non "Monsignore Grenesche", queste è il cognome della sua madre. Non fare come vuole la sinistra e le femministe: lasciare il cognome a scelta.
RispondiEliminaSe ben ricordo, la versione bugninista soffre di archeologite acuto e aveva rimosso sviluppi organici queli l'elevazione. Mi pare di aver letto qualcosa a proposito in un libro stupendo ma di difficile reperibilita`, The Banished Heart dell'australiano Geoffrey Hull.
RispondiEliminala redazione parla di monsignor ferrer come restauratore del rito mozarabico distrutto dal bugnini,con la firma del montini(e diciamolo una buona volta!!!!!)per quei pochi che non lo sapessero i due sunnominati,oltre a distruggere i riti romano,ambrosiano e mozarabico,distrussero tutti i riti preesistenti della chiesa(tra cui segnalo,per vetusta' ed interesse,i riti domenicano e certosino),cio' perche' non rimanesse traccia alcuna al mondo di alcun rito autenticamente cattolico.a cio' fa' velato riferimento l'attuale pontefice nella sua autobiografia quando,commentando la riforma liturgica,disse che era stata un'operazione senzs alcun precedente in duemila anni di cristianesimo.vi consiglio la lettura del "quarto segreto di fatima" di antonio socci.
RispondiEliminaA dire il vero furono i domenicani stessi che disgraziatemente decisero di accantonare il loro rito ed adottare il Novus Ordo, che non fu imposto da Mons. Bugnini o da Paolo VI. Ora pero` ci sono alcune timide inversione di tendenza nell'ordine, come testimonia il blog di p. Augustine Thompson, O.P.:
RispondiEliminahttp://dominican-liturgy.blogspot.com/
Vi ringrazio delle notizie.
RispondiEliminaMi auguro di vedere su questo blog ulteriori dettagli e approfondimenti.
Ritengo - se vera - utilissima
RispondiEliminal'informazione dell'anonimo (quanto costa darsi un nick?)
per chi, come me, cerca da anni di apprendere e capire tutto quello che dentro e dopo il Concilio ha avviato la Chiesa alla decadenza attuale,
tutto quello che ai piccoli fedeli
è stato abilmente nascosto
dal potere dominante fin dal '68
(o già prima?)
...e che solo con Internet
Dio ha permesso che cominciassimo
a scoprire!
a bedwere.ai domenicani fu chiesto,dalla sede apostolica,di abbandonare il loro rito e questi dovettero accettare(imposizioni vere e proprie nel mondo curiale ne esistono ben poche....).del resto,lei pensa veramente che,se fosse rimasto in vita, il "rito domenicano" sarebbe passato indenne-a differenza dell'ambrosiano e del mozarabico-dalla tempesta bugnimontiniana?
RispondiEliminasempre a bedwere.aggiungo che pochi domenicani se ne rammaricarono,anzi....In pratica successe ,su scala minore, cio' che avvenne pel rito romano.e qui si apre uno squarcio di sommo interesse!!!Invece di perdere il nostro tempo sulla definizione delle quote di responsabilita' tra concilio-roncalli-montini-bugnini e pincopallo,occorrerebbe sciogliere un enigma storico molto piu' intrigante:come mai un individuo in perfetta salute,quale pareva la chiesa di ratti e pacelli,ha potuto d'improvviso produrre un tumore di simili proporzioni?mi si perdoni il paragone fisiologico.distinti e cordiali saluti.
RispondiEliminaIl tempo ci ha fatto vedere come sono di poco valore I commenti
RispondiElimina