di Antonio Socci
Il cardinal Martini sbandierò al mondo intero che, una volta in pensione, si sarebbe “ritirato” a Gerusalemme. Tanti poterono dirsi ammirati per la profonda spiritualità del prelato, che si dava alla preghiera, al silenzio e alla meditazione. In realtà lui non aveva detto questo: «Quando mi chiedono il perché io abbia scelto di vivere a Gerusalemme, rispondo che non lo so. È stato lo Spirito Santo». Evidentemente lo Spirito Santo - dopo avergli negato il papato a cui lo avevano candidato i grandi media e averlo condotto lontano da Roma - non si è più fatto vivo. Così il prelato, per ingannare il tempo, si è sintonizzato con il sistema mediatico e da allora sforna un fiume di libri, interviste, conferenze, articoli su quotidiani. Ora ha deciso di tenere, ogni mese, addirittura un’intera pagina di corrispondenza con i lettori del Corriere della sera. Naturalmente dicendo che lo fa controvoglia e confessando «scetticismo», «imbarazzo e smarrimento» (ma gliel’ha ordinato il medico?). Smarriti comunque sono pure i cattolici che leggono i suoi scritti dove si ripete quanto sia oscura la fede e quanto sia incomprensibile Dio e quanto sia sensato non credere (infatti Eugenio Scalfari è entusiasta di Martini), e quanto siano ambigue e respingenti le presunte risposte che Dio dà nelle Sacre Scritture e quanto sia discutibile ciò che insegnano la Chiesa e il Papa (di cui il porporato fa il controcanto fin dai tempi di Giovanni Paolo II).
Nell’editoriale di prima pagina con cui presenta la sua lenzuolata (Corriere della sera 28/6), Martini attribuisce a sant’Agostino il parere «che nessuna persona può insegnare alcunché a un’altra». Cosa che, detta così, chiuderebbe il discorso per la Chiesa docente. Sennonché il vero pensiero di Agostino è opposto. Indicando «tanti sacerdoti santi ed illustri nell’esposizione delle divine Scritture, quali Ireneo, Cipriano, Reticio, Olimpio, Ilario, Ambrogio, Gregorio, Innocenzo, Giovanni, Basilio» i quali «hanno difeso contro gli eretici la verità cattolica», Agostino dice che questi pastori «hanno conservato ciò che hanno trovato nella Chiesa; hanno insegnato ciò che hanno imparato, ed hanno trasmesso ai figli ciò che hanno appreso dai padri». (Contra Iulianum, 2, X). Che ne pensa Martini? Sarà questo il compito dei pastori?
Una cosa giusta però nell’articolo di presentazione del prelato c’è: «inizio la mia collaborazione con la persuasione che essa deluderà molti». In effetti la noia nebbiosa e inconcludente delle risposte (di solito “non risposte”) alle lettere, fa rimpiangere la posta di Donna Letizia.
Più interessante invece è chiedersi come e perché un quotidiano solitamente disinteressato ai temi religiosi, come il Corriere, abbia pensato di riservare ogni mese un’intera pagina (con editoriale in prima) a un prelato. Cosa bizzarra soprattutto considerando le ripetute dichiarazioni di laicità del giornale. Non solo. Dopo questa lenzuolata domenicale, il giorno successivo, lunedì 29 giugno, il Corriere ha addirittura fatto un’altra mezza pagina di discussione sulle cose scritte da Martini il giorno prima.A margine, in un trafiletto piccolo della pagina, hanno invece riportato l’importantissimo discorso del papa fatto a chiusura dell’anno paolino. Dove fra l’altro Benedetto XVI demolisce la tronfia presunzione dei cosiddetti «cattolici adulti», formula coniata da Romano Prodi per dire che se ne infischiava di quanto dicevano i vescovi. Ma curiosamente il Corriere non ha riportato quella frase del Papa sulla «fede adulta».
Di certo una svista.
Del resto non credo che alla proprietà bancaria del Corriere (proprietà “cattolico adulta”) quelle parole del Papa piacciano, come pure il resto del suo magistero. Chissà che l’ “operazione Martini” non sia proprio un tentativo di continuare a farne il contraltare del papa. Un tempo si diceva l’antipapa. Un triste antipapa bazolian-prodiano.
in altri tempi Martini e i seminatori di confusione non avrebbero fatto il danno che fanno; ma la Chiesa è cambiata, i tempi pure e anche i papi. I tempi di Ratti che scardinalava per molto meno, sono, ahimè ed ahinoi, lontani anni luce.
RispondiEliminaAntonello
Son la Nuova Esegesi e la Nuova Teoogia, che stravolgono il significato delle Scritture, dei Padri e della Tradizione.
RispondiEliminaSe nessuna persona può insegnar qualcosa ad un'altra, dev'esser falso l'ordine di Cristo: "Andate e rendete discepole tutte le genti", "diventerai pescatore di uomini" ecc. Ma si sa, i Vangeli son pie favole della comunità primitiva.
Tipico esempio delle dottrine erronee che il vertice della Chiesa lascia impunemente circolare. Ed il cancro del relativismo dottrinale si propaga.
Credo che nessun cardinale italiano negli ultimi 50 anni abbia sofferto di una così notevole sovra esposizione mediatica come Martini. E' sempre la solita tiritera, la solita solfa, che barba, che noia. Ora Martini s'è messo a fare il tuttologo nel campo della morale e della teologia, lui che anche come biblista è stato ampiamente sopravvalutato. Ecco un classico esempio di sacerdote che è diventato vescovo (e cardinale) senza che su di lui si facesse neppure l'ombra di una indagine canonica. Ecco i risultati di un certo modo di procedere. Si, l'impressione di Socci è esatta: una sorta di antipapa: prima non poteva esporsi perchè a Wojtyla doveva tutto. Francamente mi chiedo se il porporato si rende conto della confusione che sta seminando a piene mani. Alessandro
RispondiEliminaAlessandro, permettimi di rettificarti: l'indagine canonica per l'episcopato a Martini venne fatta, eccome se venne fatta, accurata e circostanziata! Ed è stato eletto vescovo propio perché il suo profilo era quello considerato nel post-concilio ideale per diventare vescovi: essere progressista. Così come aver fama di conservatore è un elemento che già da solo esclude a priori la possibilità di diventare vescovo. Con qualche lieve, ma propio lieve inversione di tendenza negli ultimi 4 anni.
RispondiEliminaMartini rende oggi ciò che prometteva già dai tempi del Biblicum, quando consigliava a Paolo VI di stendere una coltre sulle scoperte archeologiche che dimostravano come i Vangeli fossero stati scritti subito dopo la Morte del Signore, e non decenni e decenni dopo, come affermano, prima forse ingenuamente ma dopo i riscontri scientifici solo in malafede, i neomodernisti.
Antonello.
Per quanto mi consta, essendo state le mie fonti alcuni Gesuiti italiani:
RispondiEliminaa) il Papa andò in visita alla Gregoriana il 6 dicembre 1979 e lì, su due piedi, decise che Martini doveva essere il nuovo arcivescovo di Milano;
b) qualche giorno dopo a Martini fu notificata la bolla di nomina e fu poi ricevuto, dietro sua richiesta, in udienza dal Papa il 24 dicembre 1979. Al Papa Martini disse che in virù del quinto voto dei Gesuiti (non ricercare e non accettare prebende ecclesiastiche, voto che risale ai tempi di s. Ignazio) non poteva accettare la nomina;
c) Il Papa gli rispose che il 29 dicembre 1979 sarebbe stata resa pubblica la nomina come infatti poi avvenne;
d) circa il lavoro svolto da Martini al Biblico egli non era contrario all'ipotesi del suo confratello spagnolo Josè O'Callaghan sull'identificazione del 7Q5 con Mc. 6,52-53.
Inoltre: Caffarra, Scola, Canestri, Ce, Biffi, Saldarini, Ballestrero, Antonelli, Ruini, De Giorgi, Oliveri, Barabino, Bongianino, Bertone, Lupi non mi pare che siano o siano stati allineati su posizioni filo martiniane. Come hanno fatto a diventare vescovi?
Alessandro
Consentitemi stavolta di andare controcorrente...
RispondiEliminaFermo restando che soprattutto ultimamente il Cardinal Martini ha fatto dichiarazioni quantomeno discutibili e criticabili, bisognerebbe aver rispetto di lui...
Possiamo, e a volte dobbiamo, essere in disaccordo con lui...e ha certamente fatto e detto anche degli errori (ma del resto, chi non ne fa?)...
Tuttavia, il Cardinal Martini non è uno stupido o un ignorante...e men che meno un insensibile o una persona malvagia...
Credo bisogna aver rispetto di una figura comunque autorevole, che è stata a capo della più grande diocesi italiana ed europea, e che ha comunque dedicato la sua vita a Dio, alla Chiesa, alla Bibbia...e che è anche malato, e non può difendersi...e magari non si rende conto delle strumentalizzazioni di cui è vittima...
A me non piace questa contrapposizione tra Martini e il Papa....una contrapposizione voluta dai media più che dallo stesso Martini...e una contrapposizione che crea scandalo, e che va contro tutto ciò che Gesù e Papa Benedetto e tutti i Papi hanno voluto, l'unità, la riconciliazione, la correzione fraterna, il rispetto...
Socci (di cui ho condiviso alcuni articoli e alcuni suoi scritti) non mi è mai piaciuto fino in fondo, ma ultimamente mi sta piacendo ancor meno...
Più che un articolo pungente (e io stesso sono pungente, quando si stratta di scrivere o difendere la Fede) il suo mi pare una critica distruttiva e offensiva...e che perdipiù mischia politica e Fede in un disegno che secondo me di cristiano non ha nulla...
Se fosse vero quanto letto sopra, cosa si aspetta ad affidare il buon Card. Martini ad una suoretta-badante kattolica che lo accudisca amorevolmente chiedendogli di non uscire più con nessuno scritto ne intervista su qualsiasi organo di informazione? Spiegando ovviamente a Sua Eminenza che, anche se lui non ne aveva alcuna intenzione, negli ultimi anni, ma già da tempo in realtà, ha prestato il fianco, la voce, tutto se stesso, a chi il Papa lo combatte, a chi combatte Cristo e la Sua Chiesa.
RispondiEliminaAndrea
Se un cardinale veramente fedele al Papa si sentisse definire da più parti "antipapa"... che cosa farebbe?
RispondiEliminaSi sbraccerebbe e si affannerebbe per fare sapere ai giornali che no, non è vero; e cercherebbe tutte le occasioni per difendere il Papa e diffondere il suo magistero.
Cosa che l'Emerito non ha mai fatto.
E non si può dire che lo spazio sui media gli sia mancato...
"Il cardinal Martini sbandierò al mondo intero che, una volta in pensione, si sarebbe “ritirato” a Gerusalemme. Tanti poterono dirsi ammirati..."
RispondiEliminano, tanti tirarono un sospiro di sollievo...con tutto il rispetto per l'antipapa
don camillo
Il cardinal Martini è senza dubbio strumentalizzato da alcuni che ne hanno fatto un alter-papa... MA, ed è un grosso MA, perchè di fronte a queste strumentalizzazioni non ha mai reagito?
RispondiEliminaLe interviste che ha rilasciato su temi etici fondamentali, che lasciano intravedere una posizione diversa da quella di Benedetto XVI e del Magistero perenne della Chiesa, i libri che ha scritto a due o quattro mani, di giorno come di notte, che di nuovo infiltrano dubbi e confusione nei lettori, la pagina che gli è consacrata dal Corsera....per rispondere ai lettori, mica gli sono stati estorti con un fucile sulla tempia !
Non so perchè il card. Martini senta ancora il bisogno di nutrire quell`immagine di alter-papa, non so perchè contribuisca a seminare confusione e divisione con i suoi scritti, ma di certo non sta aiutando Benedetto XVI nel suo già difficile compito.
Che pena! Mi piace pensare che siano le sue condizioni di salute ad averlo ridotto in questo modo, anche se portroppo sò bene che non è vero, perchè il cardinal Martini ha sempre pensato queste cose, anche quando non era malato. Invece di prepararsi alla morte, nel silenzio e nella preghiera, continua ad essere presente sui mezzi di informazione, con le sue dichiarazioni deliranti. Preghiamo il Signore, che abbia pietà di lui.
RispondiEliminaAndrea, moltissime delle cose scritte e dette dal card. Martini sono agli antipodi rispetto a quanto pensiamo tu ed io. Però, ti prego: Martini soffre da anni di una grave e invalidante malattia neurologica. Rispettiamolo nella sua condizione di anziano malato. Alessandro
RispondiEliminaIl card. Martini non è un marziano, ma uno dei principali esponenti della tendenza che nella Chiesa ha ampiamente dominato dalla fine degli anni Sessanta a oggi. Curioso che i nostri Media cerchino di farcelo passare per una specie di Cassandra inascoltata e di profeta del nuovo... Personalmente credo il suo cervello e la sua intelligenza siano a posto, che avverta il mutare dei tempi e cerchi di avversarlo "rincarando la dose" e provocando. Ma è una mia idea.
RispondiEliminaSono d'accordo con Alessandro sul rispetto per l'anziano malato (io sono rimasto fermo a molti anni fa e al profondo esegeta che era)
RispondiEliminapiena disapprovazione, invece, in chi lo sta strumentalizzando alla grande!
Il rispetto che si deve ad una persona importante come l'ex cardinale Martini, non ci esonera dal valutare e discernere se ciò che dice è in conformità con la dottrina della Chiesa e con la Verità che Essa professa.
RispondiEliminaEsiste una sorta di mentalità "politicamente corretta" che tende ad identificare la persona con le sue parole e i suoi stessi atti: per cui, per evitare ogni forma di razzismo verso la persona, si preferisce non giudicare i suoi atti o le sue azioni.
Non è forse questa l'ideologia dominante secondo cui, per rispetto agli omosessuali (persone rispettabilissime), si cerca di rendere eticamente, legalmente e socialmente accettabili i loro atti (intrinsecamente disordinati)?
Purtroppo - o per fortuna - la persona non si identifica con i suoi atti nè con le sue parole: per questo motivo, la Chiesa, nella sua sapienza materna, ha parole d'amore verso i peccatori e parole di condanna verso il peccato.
Il giudizio negativo nei confronti della poca ortodossia cattolica di Martini non intacca assolutamente l'atteggiamento di rispetto dovuto alla sua persona.
Martini continua a indebolire la fede dei credenti con le sue affermazioni eretiche e impregnate di relativismo.
Se ci si permette di discernere l'errore di Martini dalla Verità di Cristo e della Chiesa, ciò è un merito dello Spirito Santo e un dono di Dio per noi e per il nostro vero bene.
Quando si afferma che l'Amore (come per esempio quello nei confronti della persona di Martini) deve prevalere sulla Verità (cioè sul giudizio verso le sue opinabili affermazioni), si afferma una cosa errata: l'Amore procede dalla Verità, è un frutto della Verità, e non viceversa.
Non è possibile partire dall'Amore per arrivare alla Verità: questo è il relativismo.
L'Amore procede dalla Verità, così come lo Spirito Santo procede dal Padre e DAL FIGLIO, cioè dal Verbum, dal LOGOS.
In principio era il LOGOS, dunque in principio era La Verità.
Dalla Verità, o meglio dal Suo Costato trafitto, scaturisce l'Amore, cioè lo Spirito Santo.
Non c'è vero amore se non c'è Verità.
Dunque è un atto d'amore difendere la Verità dalle eresie di coloro che, nonostante la loro rispettabilissima sofferenza e vecchiaia, affermano verità diverse da quelle della Chiesa e del Papa.
Nel mio piccolo ritengo che come biblista sia una pena.
RispondiEliminaTempo addietro ricordo il suo dolore per le affermazioni "antisemite" di San Paolo a suo dire dovute alla suggestione operata dalla soldataglia romana....
Antonello ha ragione: da decenni i vescovi si cercano tra il clero progressista (che nel frattempo, per motivi anagrafici è diventato maggioranza assoluta); poi, è normale che ne esca fuori qualcuno più progressista; così come è normale che qualcuno abbia il coraggio di vedere il disastro e andare su posizioni un pò meno progressiste.
RispondiEliminaSalvuspater, da come dici tu sembrerebbe che lo Spirito Santo sia nato dal costato di Cristo.
RispondiElimina"Dalla Verità, o meglio dal Suo Costato trafitto, scaturisce l'Amore, cioè lo Spirito Santo."
Non hai confuso con la Grazia?
è Essa a sgorgare dal costato trafitto di Nostro Signore non lo Spirito Santo che in quanto terza persona della Trinità Santissima esiste da sempre, è Dio.
Giovanni Mandis
Alessandro, non intendevo certo mancare del rispetto che si deve ad un anziano, Cardinale di Madre Chiesa, e per di più malato. La mia era un'affermazione tutt'altro che ironica: molto spesso le sue condizioni di salute sono la scusa che viene sbandierata per giusitificare le sue esternazioni. A me sembrano invece affermazioni lucide e in linea con le posizioni da sempre espresse da Sua Eminenza.
RispondiEliminaL'auspicio è che nella sua malattia sia accompagnato da persone, religiose o laiche che siano, che sappiano curarlo e accudirlo con amore, anche per la Chiesa, e con spirito di Verità.
Andrea
"Lo Spirito, dunque, è anche personalmente l'acqua viva che scaturisce da Cristo crocifisso come dalla sua sorgente, e che in noi zampilla per la Vita eterna"
RispondiElimina(CCC 694)
Quindi, l'affermazione di Salvuspater è teologicamente corretta. L'acqua del costato è immagine dello Spirito Santo.
Io penso che il Cardinale Martini serva da specchietto per le allodole, come se lui fosse l'unico eretico tra i vescovi ed i cardinali. Io lo stimo. E' una persona coltissima che ha il coraggio di esprimere pubblicamente le sue eresie. Le responsabilità sono di chi lo ha fatto e mantenuto Cardinale.
RispondiEliminaQuelli che invece mi fanno vomitare sono quei vescovi e cardinali che detestano l'attuale Papa per la sua , piuttosto moderata, critica al corso post-conciliare. Costoro a casa loro o su qualche giornalaccio lo prendono in giro e lo criticano aspramente per poi , al suo cospetto, smentire tutto, mostrarsi sorridenti e protestare "la loro assolutà fedeltà al Sommo Pontefice". Questi sono i veri serpenti, non Martini.
ho letto molti commenti e anche il blog, certo che la sensazione che da non mi sembra molto conforme al vangelo, gente indurita, conservatori non si sa di cosa , della fede (che non hanno)?, o di un modo rigido di vedere i propri ruoli di potere?Tutto questo allontana la gente dalla Chiesa , ci si potrebbe chiedere ma perche' questi uomini di chiesa dovrebbero essere privilegiati nel rapporto con Dio solo perche' sono stati ordinati sacerdoti, trovando poi persone che sono prive di ogni vocazione per una vita che richiede contemplazione, semplicita, e rinuncia a tutto, anche a se stessi.Forse e' questo l'errore di Martini i Gesuiti dovrebbero essere i primi a rinunciare a se stessi, lui invece non sa rinunciare al suo punto di vista.Il relativismo dottrinale e' certamente da evitare, ma questo lo si puo solo fare con un maggiore contatto tra clero e popolo e non autorecludendosi in cattedrali vuote,lanciando anatemi e circondandosi di sola autoreferenzialita', bisogna essere pronti a porgere l'altra guancia, non reclamare e rimpiangere i privilegi perduti, ben venga che si perdano, i martiri dei primi secoli ma son sicuro che anche quelli moderni, non esitano a sacrificare la loro vita per Cristo, mi chiedo quanti alti prelati nelle loro stole porpora, sacrificherebbero la loro?
RispondiEliminaNon voglio certo fare demagogia, ma dire solo che in ogni sacerdote cerchiamo Cristo se non in ogni persona, certi comportamenti di chi per propria scelta ha deciso di seguirlo, rappresentano un tradimento alla sua figura, a quello che rappresenta.Infine aggiungo che dopotutto cosa contano di piu le parole o i fatti?una buona azione o un buon discorso?Le parole di Martini cosa contano nella vastita' della storia?Noi cristiani dovremmo farci impressionare molto di meno da qualche libretto o qualche articolo di giornale, tutto passa alla fine solo Cristo resta.
Che vuol dire "rinunciare a se stessi"? Com'è fumoso questo Anonimo delle 17.33, tranne quando giudica della (asserita mancanza di) fede di chi scrive su questo blog, evidentemente sul punto avrà avuto informazioni dirette.
RispondiEliminaUna cosa giusta però la dice, alla fine "tutto passa alla fine solo Cristo resta".
Passerà Martini ed il suo pensiero debole e rahneriano (di un Rahner portato alle sue conseguenze), anche se ripeto di non pentirmi di aver amato e apprezzato l'appassionato uomo di fede oltre che il biblista.
Non c'è vero amore se non c'è Verità.
RispondiEliminaDunque è un atto d'amore difendere la Verità dalle eresie di coloro che, nonostante la loro rispettabilissima sofferenza e vecchiaia, affermano verità diverse da quelle della Chiesa e del Papa.
non posso non convenire con tutto quello che hai detto
Infine aggiungo che dopotutto cosa contano di piu le parole o i fatti?una buona azione o un buon discorso?
RispondiEliminauna buona azione o un buon discorso possono contare tutto o niente, dipende se scaturiscono o no da un rapporto VIVO col Signore, cioè se sono "opere della Fede", che Lui scrive nel cuore di ogni persona che si affida a Lui e lo accoglie
Le parole di Martini cosa contano nella vastita' della storia?Noi cristiani dovremmo farci impressionare molto di meno da qualche libretto o qualche articolo di giornale, tutto passa alla fine solo Cristo resta.
le parole di Martini contano nella misura in cui la sua autorevolezza le rende ingannatrici per tante persone ancora non ben radicate nella fede e a che prezzo (di anime, intendo) quel "tutto passa" fatalistico e disimpegnante e "solo Cristo resta", buttato lì come uno slogan?
Gesù ha detto: "le mie Parole non passeranno", Martini spesso ha citato le Parole di nostro Signore! Bisogna risppettare un principe della Chiesa anche se è anziano, inoltre vale quanto ha scritto Benedetto XVI nella sua lettera ai vescovi:
RispondiElimina“si può esprimere il riconoscimento del papa e della sua potestà di pastore in linea di principio e, al tempo stesso, esprimere delle riserve in materia di obbedienza alla sua autorità dottrinale”
Cosa contano le parole del Card. Martini?
RispondiEliminaMa io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; (Mat. 12:36)
Caro sig. "bedwere", chi è lei per stabilire se le parole di Martini siano fondate o meno ? Lei è stato unto sacerdote, vescovo e cardinale da un papa ? Lei si vuole sostituire a Cristo nel giorno del giudizio ? Questo cardinale può non piacerle ma non sta a lei giudicarlo! Il giudizio finale spetta a Cristo! Con la stessa misura con cui si giudica saremo giudicati!
RispondiEliminaParole vane?
RispondiEliminaInvito molti ad interrogarsi sulla loro preghiera, frequenza ai sacramenti, e rispetto del 3° Comandamento.
Da qui la misura della propria Fede.
Chi non prega, non si accosta all'Eucaristia ogni volta possibile, e non va a Messa la Domenica, di certo pronuncia parole vane.
Anche Nestorio era stato unto arcivescovo di Costantinopoli. Eppure quando pronunzio` la sua eresia il laico Eusebio si levo` per protestare. Io non condanno certo l'anima di Martini. Giudico pero` le sue parole, che sono gravi. Per il resto consiglio all'anonimo una camomilla.
RispondiEliminaCaro "bedwere", mi chiamo luca, non sono anonimo, se tu consigli a me "di bere una camomilla" io consiglio a te di fare attenzione quando citi le Parole di NOSTRO Sign-re! Paragonare Martini a Nestorio mi sembra ridicolo, in quanto Martini non è fuori dalla Chiesa, non è scomunicato, non è sospeso a divinis e, in quanto vescovo, esercita PIENAMENTE il suo sacerdozio. è "scomodo", forse "inopportuno", ma il papa Benedetto XVI lo considera PIENAMENTE vescovo. Salvo diverso superiore avviso del papa tale rimane. Chi sei tu rispetto al papa? Il papa è capace di difendere se stesso e la Chiesa di Cristo anche senza te! Anzi (per chi ha "Fede") è Cristo stesso che la difende, perché la Chiesa è SUA.
RispondiEliminaRomani 14,4: "Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare." Amen
Luca vince per KO "tecnico".
RispondiEliminaIo invece ricordo un bel post su questo sito, dove l'Eminenza si prodigava a favore della comunione ai divorziati (per non parlare del solito attacco al celibato). Nessuna eresia, per carita`, ma quelle parole portano grave danno alla Chiesa. E non mi faccio certo intimidire.
RispondiEliminaRomani 14,4: "Chi sei tu per giudicare un servo che non è tuo? Stia in piedi o cada, ciò riguarda il suo padrone; ma starà in piedi, perché il Signore ha il potere di farcelo stare." Amen
RispondiEliminaqui non si giudica, si applica il 'discernimento' nonché l'uso della Ragione, dono di Dio da non disattivare mai, illuminata dal Magistero di sempre.
Come ti permetti di strumentalizzare la S. Scrittura?
il papa Benedetto XVI lo considera PIENAMENTE vescovo. Salvo diverso superiore avviso del papa tale rimane. Chi sei tu rispetto al papa? Il papa è capace di difendere se stesso e la Chiesa di Cristo anche senza te!
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Ecco che quando ci fa comodo salta fuori la necessità di obbedire senza se e senza ma al Papa. Concordo ma non caso per caso... la regola deve valere sempre, quindi caro Lu-ca, ricordatene quando ti affannerai citando parole aramaiche, ebraiche, greche, passi di tutti i possibli testamenti (oltre che le problematiche di tua sorella e della tua fidanzata... che non sono colte e ispirate come te a quanto dici) per dimostrare che non è opportuna la reintroduzione della Messa di san Pio V....
Così piace al Papa attuale (come a tutti i precedenti nemmeno eccettuati i due... "conciliari") quindi Lu-ca... "Chi sei tu ecc. ecc?"
0Tanto che "piace" al Papa attuale che non ha MAI celebrato il VO.
RispondiElimina0Tanto che "piace" al Papa attuale che non ha MAI celebrato il VO.
RispondiEliminaNon hai visto le foto degli anni '90 presso la Fraternità di S. Pietro in Germania; la stessa che ora regge la "parrochia personale" - voluta proprio dal Papa - di S. Trinità dei Pellegrini a Roma
D'accordo allora era ancora cardinale, ma il 'motu proprio' si ricollega proprio a questo suo amore e anche venerazione per la Liturgia perenne, mai abrogata perché NON POTEVA esserlo
e mai finirà nel dimenticatoio cui l'avevano condannata, magari forse grazie solo a "un piccolo resto" che sta diventando sempre meno piccolo
Poetico: piccolo resto.
RispondiEliminaI fatti stanno che non ha celebrato e probabilmente mai celebrerà. Il Papa ha cercato di venire incontro a qualche affezionato, e alla FSSPX.
Mano tesa, in tutto risultato, tutta disobbedienza.
E i colloqui dottrinali probabilmente sanciranno DEFINITIVAMENTE lo scisma. Formalizzeranno insomma ciò che è reale ed evidente.
E tanti aficionados allora dovranno fare un bel mea culpa, di tutte le scempiaggini che vanno propalando.
Al momento, Anonimo, la disubbidienza il Papa la subisce tutta dai vescovi progressisti.
RispondiEliminaCirca l'esito dei colloqui, non avendo nessuno di noi il dono della profezia, staremo a vedere; anche se i segni di disponibilità delle due part son promettenti. Ma ti ricordo che il rito antico e la Tradizione non si ferma ai lefebvriani: son molti di più quelli che, all'interno della Chiesa, sorbendosi magari la domenica dei riti mefitici in parrocchia, vorrebbero tornare a respirare l'ossigeno della Messa straordinaria. A ciascuno, quindi, il suo. A te, che te ne contenti, il Novus Ordo va benissimo e nessuno te lo toglierà.
"Vorrei così ringraziare di cuore tutti quei numerosi Vescovi, che in questo tempo mi hanno donato segni commoventi di fiducia e di affetto e soprattutto mi hanno assicurato la loro preghiera. Questo ringraziamento vale anche per tutti i fedeli che in questo tempo mi hanno dato testimonianza della loro fedeltà immutata verso il Successore di san Pietro."
RispondiEliminaLettera del Papa ai Vescovi.
Io credo che la mormorazione, la disubbidienza indiretta, la strumentalizzazione delle Scritture e delle stesse parole del Papa finalizzata ad affermare ed evidenziare il proprio punto di vista "eretico", provenga dal Maligno e non dallo Spirito Santo.
RispondiEliminaLa Chiesa sta affrontando la sfida del Relativismo e del Soggettivismo. Le armi per combattere questa buona battaglia della fede consistono nell'ubbidienza alla Voce del Magistero e del Papa da parte di tutti i cattolici, in qualsiasi stato di vita essi si trovino; non di certo nel professarsi cattolico laico o ordinato e poi, con atteggiamento estremo di candore e di massima temperanza, contestare "bonariamente" il Magistero per diffondere le proprie opinioni discutibili su temi di importanza rilevante.
Paolo VI, già nel 1972 (poco dopo il Concilio), aveva il sentore che nella Chiesa, da qualche fessura, si stesse insinuando un pensiero non cattolico, simboleggiato dal "fumo di satana nel Tempio di Dio", secondo le sue testuali parole pronunciate nel discorso del 29 Giugno.
Qual è dunque questo pensiero "non-cattolico" che il Papa denuncia all'interno della Chiesa di Cristo?
Le parole di Martini e dei vescovi progressisti, che hanno volutamente malinterpretato il Concilio, sembrano proprio portare una nuova dottrina all'interno del Cattolicesimo, una dottrina che differisce molto da quella Cattolica.
Il Concilio è, così, ritenuto non come un evento da interpretare secondo la tradizione di una Chiesa che è "semper reformanda", ma come una rottura epocale che rende vecchio e sorpassato quanto è avvenuto prima, cancellando i venti concilii precedenti e 2000 anni di storia della Chiesa.
Le parole di Martini e del progressismo cattocomunista, non è vero che sono ininfluenti sul piano sociale! Esse hanno avuto (e tutt'ora hanno) conseguenze importanti sul piano politico e sociale.
L'eutanasia, l'aborto, i matrimoni omosessuali, il liberismo sessuale, non sono ritenute forse come forme di amore e di liberazione da una dottrina opprimente e oscurantista come quella della Chiesa?
Questi sono i frutti della cattiva interpretazione del Concilio e della disobbedienza al Papa e al Magistero.
Il tentativo di Benedetto XVI, di liberalizzare la Messa con rito di san Pio V, di revocare la scomunica ai lefebvriani, di istituire l'anno sacerdotale a purificazione della figura del sacerdote dalle ideologie dominanti, ha come vero scopo la corretta interpretazione del Concilio.
E' vero che Martini ha sempre avuto uno sguardo "al di fuori del recinto della Chiesa" (giudicato taluni come "profetico"...) ma è anche vero che nell'ultimo periodo sta palesemente manifestando il suo pensiero inequivocabilmente al di fuori dell'ortodossia cattolica.
Le conseguenze di un pensiero sbagliato sono disastrose nella pratica, in quanto, creando delle basi filosofiche e teologiche errate, finiscono col contestare la "Verità che rende liberi", e col diffondere la "Menzogna".
La Menzogna produce divisioni, guerre ed è per natura intollerante nei confronti della Verità.
Per Anonimo delle 7.46.
RispondiEliminaPiace al Papa che la Messa sia liberalizzata dato che spero non vorrai mettere inn dubbio anche l'esistenza del motu proprio Summorum pontificum o che sia stato scritto dal Papa... quindi poco conta se lui la celebra o no... vuole che esista e sia liberamnte celebrabile... quindi per obbedienza ecc. ecc. E' triste vedere come ci si arrampichi sugli specchi (ora si fa pure l'analisi dei reconditi e ipotetici gusti personali del Papa...)
"Queste due espressioni della “lex orandi” della Chiesa non porteranno in alcun modo a una divisione nella “lex credendi” (“legge della fede”) della Chiesa; sono infatti due usi dell’unico rito romano."
RispondiEliminaDue usi dell'unico rito romano.
Pari dignità.
E chi non la riconosce (vedi chi attribuisce maggior valore al VO, con parole tipo "la messa di sempre), disobbedisce al Papa.
E chi non la riconosce (vedi chi attribuisce maggior valore al VO, con parole tipo "la messa di sempre), disobbedisce al Papa.
RispondiElimina-------------------
Scusa secondo quale misteriosa inferenza logica definire una messa che tu stesso chiami Vecchio rito, che la storia ci dimostra esistere da secoli... "la messa di sempre" significa attribuirle maggior valore e quindi disobbedire al Papa? Secondo te il Papa ha ordinato ai cattolici di diventare illogici e bugiardi?
Comunque... vuoi che la si chiami nuovo rito? Ovvero la messa di oggi? La nuova messa? Salvo poi far infuriare i "novatori" che si sentono gli unici depositari del nuovo quindi del moderno e del giusto (per loro i tre concetti sono indissolubilmente uniti) e che non potrebbero accettare di vedere scippato quel primato al rito di Paolo VI.... Insomma se ci sono due cose, una che si possiede da sempre e una da 40 anni... riconoscere qusta evidenza cronologica significa disobbedire al Papa? E' buffo ch chi disobbedisce davvero al Papa non rispettando le sue disposizioni ufficiali si senta in pieno diritto e veda invece disobbedienze dov nessuno dotato di logica potrebbe scorgerne.
Dicasi: Forma "straordinaria".
RispondiEliminaCerto, infatti è proprio una Messa... "straordinaria", in ogni senso!
RispondiEliminaChiesa semper reformanda: non significa che la Chieas deve sempre mutare adeguandosi alla volontà, alle concezioni di questo mondo o alle pretese di qualcuno, laico o prete e persino Papa che sia.
RispondiEliminaSignifica che la Chiesa, nei suoi uomini, devono continuamente riformare il loro animo, purificandosi, vivendo sempre più fedelmente ed intensamente la comunione con Cristo.
La roccia non si muove.
Anche il Summorum Pontificum nasce da una volontà... equilibrista.
RispondiEliminaSe il rito di S. Pio V non è mai stato abrogato, se, dunque, è sempre stato in vigore nonostante la proibizione iniqua di celebrarlo, se è un tesoro inestimabile di Fede e irradiazione di sacralità, fonte di santità nei secoli, non capisco perché sia definita forma "straordinaria". O è in vigore o non lo è. Se è in vigore e lo è sempre stato, l'aggettivo straordinario tradisce la volontà di non dispiacere all'ala professista. Un rito che vige da secoli è di per sé ordinario a tutti gli effetti.
Come dire che i riti orientali sono straordinari a motivo della loro antichità.
Si chiami, allora, come dev'esere: S. Messa, Rito Romano Antico.
Esimio e caro Dante Pastorelli,hai,come al solito, ragione.Era piu' correto chiamarlo "antico" e non "extra-ordinario".Ma,come detto,un po' l'equilibrismo,un po',come dico io,la mentalita' degli uomini di Chiesa(la stessa,non dimenticarlo,che ha stilato quei capolavori del vatdue)hanno partorito il termine che e' di per se' equivoco e che-siccome tutto cio' che nasce x non puo' diventare y-generera',anzi ha gia' generato,grossi equivoci.Del resto pare sia questa la strada imboccata nell'ultimo sessantennio dalla nostra exadamantina Chiesa.La riprova effettuale?Prova a fare un sondaggio tra i fedeli sui seguenti punti(ne cito solo i primi che mi vengono a mente):esiste il limbo?e' proibito iscriversi alla massoneria?il papa ha abolito la tiara?il latino e' la lingua della liturgia?la Chiesa cattolica e' l'unica Chiesa?Lefebvre era scomunicato?I lefebvriani fanno parte della Chiesa?Si deve fare penitenza nei venerdi'?Come va presa la Santa Comunione?eccetera.Ebbene,anche tra gli addetti ai lavori ci saranno dei "distinguo".Figuriamoci tra i fedeli!
RispondiEliminaUn bacio-pur casto e spirituale-alla cara Redazione che ha finalmente azzeccato il termine che avevo sulla lingua da tanti anni per definire gli squallori parrocchiali:M E F I T I C I .Un grazie di cuore.
RispondiEliminaConcordo con il rispetto che merita una persona gravemente malata come Martini e mi compiaccio che anche tra i modernisti alberghi il senso di pieta',quella pieta' che non ebbe il papa buono,quando ordino' a don umberto terenzi di introdurre le microspie nel confessionale di un santo stigmatizzato,accusato di avere intrallazzi amorosi con donne(a 80 anni,con le piaghe sanguinolente,solo un papa d'origine contadina poteva credere a questa calunnia...) e che non ebbe nessuno per il povero lefebvre morente.A chi dice che martini e' a posto perche' al papa sta bene,rispondo che se un battezzato-FOSS'ANCHE IL SUPREMO PASTORE-nega la fisicita' e la storicita'degli eventi dell'Uomo-Dio,quali registrati nel Santo Vangelo quadriforme, si pone AUTOMATICAMENTE fuori della Chiesa.Se lo fa in privato e' eretico,se lo fa in pubblico e' apostata.Ed a ciascun battezzato incombe l'obbligo di renderlo noto a chicchessia!La storia della Chiesa ci dice che tutti gli eresiarchi furono persone debitamente ordinate e canonicamente incardinate,con la sola eccezione(salvo miglior giudizio)di Valdo,mercante e laico,del sud della Francia.
RispondiEliminaSocci si vergogni, ed eviti di fare certe affermazioni nei confronti del Card. Martini, visto che nemmeno lo conosce!
RispondiEliminaE se per caso Socci non lo sapesse è ben stato il card. Martini a dirigere i voti nel conclave al card. Ratzinger!
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