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mercoledì 8 luglio 2009

Dall' Università Cattolica al Vaticano




Lunedì 6 Luglio 2009, il Santo Padre ha ricevuto in udienza privata il Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale di San Pietro, Padre John Berg (che aveva celebrato la Messa Solenne nella Cappella Maggiore dell'Universià Cattolica di Milano il precedente 1° luglio, link). L'udienza ha avuto luogo nella Biblioteca privata del Santo Padre, nel Palazzo Apostolico.

Sicuramente, durante questa privilegiata occasione, Padre Berg avrà avuto occasione di riferire al Papa gli obiettivi e gli impegni della Fraternità sia nel mondo sia in Italia (non da ultimo la celebrazione in Cattolica) anche alla luce della fausta promulgazione del Motu Proprio "Summorum Pontificum", e, soprattutto sullo scenario e sugli sviluppi futuri.

Al termine il Santo Padre ha voluto ricevere anche alcuni dei fondatori della Fraternità di San Pietro, ringraziandoli del loro impegno e delle loro fatiche.






Grazie a John Paul Sonnen del blog orbiscatholicus.com
Photo credit: L'Osservatore Romano. link

8 commenti:

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  2. Viste l'ampiezza e la stabilità del gruppo dei fedeli dell'Università Cattolica, la Santa Sede avrà una grandissima attenzione verso "Largo Gemelli". Non solo perchè questo luogo è la sede dell'Ateneo dei Cattolici Italiani ma soprattutto per la sua affermazione come modello di applicazione della idea liturgica di Papa Benedetto XVI. Nella Cappella Maggiore dell'Università oltre a Pdre Berg, ha già celebrato anche Mons. Sciacca (Prelato della Sacra Rota). Non penso che si possano escludere a breve visite e celebrazioni di esponenti di ancora più "importanti" di quelle già avvenute. A buon intenditore.....

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  3. Si vocifera da tempo del desiderio della FSSP di annoverare fra le proprie file un Vescovo. Dopo oltre vent'anni di sofferenze nell'obbedienza penso che se lo meriterebbero pure. Non dimentichiamo comunque che la FSSP, ben più della FSSPX, risulta divisa al suo interno fra i cosiddetti "francesi", più aperti verso il N.O.M., e gli "americani" ai quali appartiene l'attuale Superiore Generale.
    Vedendo i fatti a distanza di due decenni bisogna però convenire che il ruolo rivestito dalla FSSP, in questo periodo burrascoso di crisi, appare assai meno rilevante rispetto a quello della FSSPX. Quando i "cugini" lefebvriani dicevano nel 1988 che la strategia di entrare nella "piena comunione" in quella situazione di "stato di necessità" non avrebbe portato alcun beneficio per la Tradizione, avevano ragione. La lodevole battaglia della FSSP è stata una dura, ma sostanzialmente sterile, lotta per la sopravvivenza in un mare tempestoso. I fatti nuovi verificatisi dal 2007 non credo possano ascriversi alla loro presenza.

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  4. Per Marco Bongi
    Condivido quanto scrivi...in realtà la FSSP era stata fondata per distruggere le FSSPX.
    Alla lunga il suo ruolo si è rivelato utile ma marginale...
    Non dimenticherò mai quando Poletti verso l'88-89 ci cacciò per ordine superiore dalla Chiesa dei Santi Luca e Martina in Roma ove celebravamo la Messa Tridentina.
    Allora capii che la Curia romana...di carità ne aveva ben poca ,volevano solo applicare il principio che fu un tempo di Roma...Divide et impera!
    Mons. Lefebvre è stato un novello Atanasio per questo ha portato la Coce di Cristo!

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  5. Volevo dire ...per questo Monsignore ha portato la Croce di Cristo...c'è stato un errore alla tastiera.
    Per anni ci hanno ripetuto fino alla nausea che Monsignore era stato scomunicato...questo tipo di censura ormai irrilevante per gli eretici... veniva puntigliosamente applicata a lui. La memoria dei modernisti era corta..dimenticavano che nella storia della Chiesa Ippolito scomunicò papa Callisto, Papa Damaso fu scomunicato da Ursicino, Papa Onorio addirittura da un concilio...e che dire delle scomuniche reciproche dei Papi al tempo di Avignone?Il Savonarola, sull'ortodossia del quale mai nessuno poté obiettare nulla fu scomunicato da Alessandro VI e venerato santo da tanti santi e Papi. Quella sanzione è una vergogna per la Chiesa intera... e prima si pentiranno(l'hanno fatto per Galileo) meglio sarà per loro!

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  6. Si puo' fare una domanda? con quale coraggio si può disubbidire al Vescovo della propria città,che giustamente (visto lo spirito ribellistico e anarcoide che sembra animare il tradizionalismo milanese, diviso in mille rivoli e unito solo dalla comune riprovazione del cardinale Martini) ha limitato le occasioni ...
    con qulale coraggio, dicevo, può sorridere di fronte al garante dell'unità della Chiesa, quel Vescovo che agisce in unità col suo Collegio?
    Ditemi voi ...

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  7. per marco bongo:

    anche la comunità dibose gradirebbe che venisse ordinao un vescovo tra le sue fila...

    anche lan comunita s.egidio ha avutoun vescovo tra le sue file - mons.vincenzo paglia- e gradirebbeaverne altri.....

    tutti vogliono diventare vescovi,anche il mio parroco....

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  8. Oh si quanto impegno. Ben due preti, e pure stranieri, in tutta quanta l'Italia.

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