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lunedì 22 giugno 2009

Nuova e importante intervista a mons. Fellay.

- Come va il dialogo tra la FSSPX e Roma, che ha creato tanto polverone in gennaio?
Ci siamo chiarite le idee all’inizio di giugno. La decisione del Papa sullo schema dei colloqui verrà annunziato tra pochi giorni. E’ vero che una commissione speciale sarà costituita per la discussione, con alcuni teologi di Roma e alcuni nostri preti.

- Qual è lo scopo di questo riavvicinamento: una struttura speciale per voi in una piccola nicchia, oppure è un cambiamento fondamentale nella Chiesa, secondo Lei?
Bella domanda: chi o che cosa dovrebbe esser cambiato? E’ sbagliato, naturalmente, se qualcuno pretende che l‘intera Chiesa debba cambiare. Noi non siamo il grande nemico. La nostra situazione è comparabile piuttosto a un termometro che mostra la febbre in un corpo. Il fatto è che c’è un problema da risolvere. E non è un problema nostro, ma di leadership nella Chiesa. La Chiesa soffre una crisi seria, e Roma vuole trattarla così blandamente che la malattia si è sviluppata e non si vede più la fine della crisi. Noi proponiamo misure che potrebbero aiutare.

- Ci sono due punti di conflitto: da una parte la vostra tesi, il deposito della Fede è generalmente in pericolo, e il vostro rifiuto di documenti specifici del Concilio Vaticano II. Volete che Roma ritiri o modifichi tali documenti, o è possibile un accordo del tipo: "siamo d’accordo che voi non siate d’accordo"?
La confusione attuale viene in larga parte da una crisi culturale del mondo e non solo della Chiesa: una crisi del pensiero, della filosofia. Alcuni punti della crisi comunque hanno anche preso forma concreta al Concilio. Noi vediamo alcune cause della crisi nel Concilio. Roma dovrebbe prepararsi a chiarificare, perché ci sono molte interpretazioni del Concilio Vaticano. Che cosa esattamente noi dovremmo riconoscere? Ogni teologo interpreta i documenti in modo così diverso. Il S. Padre ha già dovuto condannare l’interpretazione del Concilio come discontinuità e rottura col passato. Ma l’80% dei vescovi e dei teologi vogliono questa frattura. In questa materia, non siamo noi il problema.

- Voi non solo rifiutate certe interpretazioni ma anche alcuni documenti conciliari in se stessi, quando si tratta di libertà religiosa e rispetto per altre religioni.
Un esempio. La dichiarazione sulla collegialità dei vescovi (Lumen Gentium) che fu perfino corretta durante il Concilio dal Papa Paolo VI... Il testo conciliare può essere interpretato in un senso cattolico con un testo che il Papa emanò, la cosiddetta Nota praevia (Paolo VI stabilì che i vescovi possono condurre la Chiesa, come collegio, solo "sotto e con il Papa"). Purtroppo alcuni leggono il Concilio senza la Nota praevia.

- Una Nota praevia papale su queste due dichiarazioni disputate soddisferebbe le vostre richieste?
Non possiamo pretendere di dettare cosa e come la Chiesa pensa. Non è mai stata la nostra idea. Noi diciamo: la Chiesa finora ha insegnato così e così, e ora sorge qualcosa che non è chiaro. Chiediamo questo chiarimento.

- L’altra principale asperità tra voi e Roma è il rito tridentino. Vista la riautorizzazione del Papa di questo rito, ciò è stato in buona parte risolto. E’ sufficiente così per voi, o vi sareste aspettati ancora di più?
Sono sicuro che arriverà ancora di più in futuro. Non per noi, ma per Roma stessa la situazione liturgica va migliorata. Arriverà.

- Il Papa ha facilmente adattato il vecchio rito, per esempio per una revisione della preghiera del Venerdì Santo per gli Ebrei. Voi pregate la vecchia versione?
Sì, preghiamo la vecchia.

- Sarebbe possibile per voi seguire il Papa e introdurre la nuova preghiera?
Sì, sarebbe possibile. Quanto dice il Papa, non contraddice la fede. E’ più un problema contro la Storia, anche per l’attitudine del fedele. La preghiera del Venerdì Santo è una delle più antiche preghiere che abbiamo.

- Per una riconciliazione con Roma, probabilmente occorre dare qualche dichiarazione di lealtà. La potete dare anche se la Chiesa non torna a vestirsi in tutti i punti con gli abiti pre-Vaticano II?
Io direi piuttosto: se i principi cattolici sono stati chiariti, anche se non tutto è stato risolto, allora è possibile. C’è una questione molto pratica, che è ora evidente e che è: Come siamo accettati? C’è un blocco molto forte. Questo al momento ci impedisce di andare avanti. Se vediamo troppa opposizione, allora diciamo semplicemente: bene aspettiamo ancora un poco.

- Un attuale punto di contesa è l’annunzio della FSSPX delle ordinazioni di 3 preti il 27 giugno a Zaitzkofen in Germania. Molti vedono questo come una provocazione per Roma e il Papa, la cui mano spiegata ora viene respinta.
Mi spiace che ciò sia visto come una provocazione. Queste ordinazioni sono state fatto ogni anno per 30 anni nella stessa forma. Quando abbiamo parlato con Roma delle scomuniche ecc., mai è stata sollevata alcuna questione che queste ordinazioni non dovessero più avvenire. Per noi è questione di vita, come respirare, abbiamo bisogno di questi preti.

- Tutto non può dipendere da queste tre ordinazioni. Non sarebbe stato prudente sospendere le ordinazioni per migliorare il clima.
Il problema è solo in Germania. A Roma, c’è simpatia per queste ordinazioni, anche se dicono che è illegale e non conforme al diritto canonico. Ci hanno detto che siamo in uno stato intermedio in cui possiamo parlare di pace, in cui Roma può anche osservarci. Noi non abbiamo nulla in contrario, se Roma volesse mandarci un osservatore. Lo abbiamo offerto, ma forse non abbastanza chiaramente.

- Vi ha sorpreso che Roma non abbia posto condizioni per revocare le scomuniche?
No, no davvero. Riguarda un riavvicinamento, Questo può solo avvenire attraverso piccoli passi, per via di tutte le ferite e di ciò che è successo. In questo senso, quel gesto del Papa, che noi accettiamo con gratitudine, aveva anche lo scopo di migliorare il clima. Per nostra parte, c’è apertura, ma in nessun caso per cambiare il nostro lavoro.

- Con la revoca delle scomuniche, il Papa è stato spesso comparato al padre che riprende il figliol prodigo che torna pieno di rimorsi. E’ stato così, o voi non vi vedete come figliol prodigo pentito?
Sì, sì, ma non più in quella direzione. Ma c’è un’apertura da parte nostra. Abbiamo chiesto questi colloqui, e la richiesta è stata accettata. Ci spiace che certuni cerchino di sabotarli, con il loro attuale odio.

- Perché non fare le ordinazioni sacerdotali altrove? L’aspra reazione dei vescovi tedeschi era prevedibile.
A questo punto, uno vede che c’è mala fede. Possiamo fare quel che si vuole, noi siamo la pecora nera comunque. Questa è la mia impressione. A un certo punto, noi diciamo che non faremo altre ritirate. Dovete capire.

- Voi quindi non ravvisate alcun ripudio del Papa nei vostri atti
Quella sarebbe una errata interpretazione dei fatti. Questo non è un atto ostile, l’ho scritto al Papa e chiesto a lui, dovrebbe considerare queste ordinazioni come non un atto di ribellione, ma un passo di sopravvivenza in circostanze complesse e difficili.

- Comunque Lei voglia interpretare le ordinazioni, il Papa è messo in ogni caso in una situazione spiacevole.
Lo capisco bene. Questa situazione è molto spiacevole per tutti. Mi lasci ripetere: questo problema viene dalle differenti correnti nella Chiesa, che anche loro possono difficilmente sopportare. Questo problema alla fine può solo essere risolto dal papa. Ma io non sono nemmeno sicuro se potrà mai essere risolto.

- Che cosa sta facendo mons. Williamson ora?
E’ a Londra. Prega, studia, null’altro.

- C’è una fine prevedibile al suo esilio interno.
Io non la vedo. L’intera questione dipende da lui.

- Lei vorrebbe una maggior presa di distanza dalla sua negazione dell’Olocausto.
Se una dichiarazione come quella si ripetesse, allora sarebbe intollerabile.


Fonte: Die Presse, via Cathcon

30 commenti:

  1. Bella, davvero bella l'intervista. Ci fossero questa franchezza e questa delicatezza anche in questo blog!

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  2. Il tono di mons. Fellay lascia capire che il clima è buono. Roma non vede più la FSSPX come il nemico numero 1, ma come una sorta di coscienza critica della Chiesa (il termometro di cui parla Fellay).
    Ma nella Chiesa c'è pure un altro termometro, ed è quello progressista ben evidenziato dal rumoroso atteggiamento di interi episcopati che vedono il Vaticano II come l'inizio di tutto e che considerano ancora la FSSPX come il nemico numero 1. Anche di questo termometro Roma deve tener conto. Il Papa condivide molte analisi della FSSPX (anche se deve stare attento a ciò che dice) sulla situazione della Chiesa e sta cercando di lavorare per smorzare i toni sicuramente a volte troppo aspri della FSSPX ma anche per addolcire una buona parte della Chiesa cattolica che vomita veleno ogni qual volta sente odore di "preconciliare".
    Io ho piena fiducia. La FSSPX non ha mai chiesto di cassare il Vaticano II, ma semplicemente di chiarirne i punti oscuri.
    Roma prima non voleva nemmeno sentir parlare di questi punti oscuri, anzi, diciamo che non ne vedeva. Ora si riconosce che qualcosa da chiarire in effetti c'è. Speriamo che lo si chiarisca definitivamente e in mabiera tale da togliere ogni pur minimo dubbio. Ne va del bene della Chiesa.
    Per il resto attendiamo con ansia il "ritorno" (ritorno? si tratta di un ritorno o piuttosto di uno scoprire che non si erano mai allontanati?) della FSSPX, come attendiamO, con altrettanta ansia, che passi una certa generazione di Vescovi. Amen.

    INNOMINATO

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  3. A dire il vero che qualcosa c'è da chiarire nei documenti del Vaticano II Roma non è da oggi che lo ha ammesso. Nel 2002, quindi regnante Giovanni Paolo II, si riconobbe tale questione nei colloqui che portarono alla soluzione dei problemi con i preti di Mons. De Castro-Mayer: ed in seguito lo si riconobbe pure con l'Istituto del Buon Pastore. Ma si è finora trattato di un semplice riconoscimento astratto dell'esistenza di un problema prima negato e/o ignorato, ma senza affrontsrlo direttamente. Roma diceva: si il problema esiste, ne parleremo più avanti. Finora questo parlarne è stato rinviato alle calende greche. Oggi pare imminente l'inizio di questa discussione. Non credo che il tutto si risoverà in tempi brevi. Anche se BVI già nell'udienza che concesse a mons. Fellay subito dopo l'ascesa al Sommo Pntificato parlò della necessità di fare tutto in tempi non troppo lunghi.

    La "questione Lefebvre", che non avrebbe nemmeno dovuto nascere, è stata stiracchiata fin troppo.

    Sarà interessante vedere come si comporteranno gli episcopati più agitati e quali manovre attueranno per compromettere il risultato dei chiarimenti.
    INNOMINATO

    INNOMINATO

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  4. Per il resto attendiamo con ansia il "ritorno" (ritorno? si tratta di un ritorno o piuttosto di uno scoprire che non si erano mai allontanati?) della FSSPX, come attendiamO, con altrettanta ansia, che passi una certa generazione di Vescovi. Amen.

    quoto e aggiungo che indubbiamente ci notano elementi evolutivi in positivo rispetto a mesi fa. Ma non si può che procedere a piccoli passi perché effettivamente le opposizioni - davvero doloroso constatarne oltre al numero anche l'asprezza intransigente - sono pesanti.

    Che arrivi presto il passo decisivo verso una soluzione canonica, sia pure interlocutoria, auspicabile per il bene della Chiesa, ancor prima che sia concluso il confronto sui temi dottrinali, che può durare anni!

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  5. Condivido l'analisi di INNOMINATO.

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  6. Condivido i commenti precedenti al mio....veramente una bella intervista...pacata, lucida, sentita...Monsignor Fellay e la Fraternità non sono più il nemico numero 1, perchè hanno anche accettato il dialogo con Roma...Fellay e la Fratertnià non sono più gli stessi di perfino qualche anno fa...
    Io sono ottimista...e spero di vedere tornare la piena comunione e la piena unità...
    La Fraternità è una risorsa preziosa per la Chiesa...ci sono state incomprensioni in passato, da una parte e dall'altra, e io sono sicuro e speranzoso che si risolveranno...

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  7. La coscienza critica di un gruppo ecclesiale non significa autoproclamarsi i primi della classe e issarsi sopra la cattedra...
    La Fraternità San Pio X ab immemorabile non dimostra alcuna pratica della carità, che è la più importante delle virtù, ne' un minimo di sesus ecclesiae.
    Mira solo a gaurdare al proprio orticello ignorando che la Chiesa Cattolica è ben altra cosa.
    Se, per assurdo, dovesse tornare lo stesso Papa Pio X i loro occhi, coperti dal velo ( di natura protestante ) della ribellione non riuscirebbero a riconoscerlo...
    Tanto sono abituati a criticare, senza pietà, che darebbero del modernista anche a San Pio X !
    Non ho mai letto, nei comunicati della Fraternità, alcuchè di positivo in campo teologico o liturgico la Chiesa sta facendo negli ultimi anni per recupare il depositum fidei.
    L'azione, in generale, della FSSPX è dannosa per il naturale sviluppo della Tradizione e soprattutto non aiuta in alcun modo i timidi passi del nostro grande Papa.
    Che Dio abbia pietà di loro e di tutti coloro che , in buona fede, li appoggiano ... rischiando di divenire scimastici, oltre che impenitentemente ribelli ...
    A.C.

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  8. Mira solo a gaurdare al proprio orticello ignorando che la Chiesa Cattolica è ben altra cosa.

    sapresti dirci cos'è, di grazia, la Chiesa cattolica? In che consiste il suo essere ben altra cosa? Forse l'essere stata rifondata dopo il concilio?

    Se, per assurdo, dovesse tornare lo stesso Papa Pio X i loro occhi, coperti dal velo ( di natura protestante ) della ribellione non riuscirebbero a riconoscerlo...
    Tanto sono abituati a criticare, senza pietà, che darebbero del modernista anche a San Pio X !
    Non ho mai letto, nei comunicati della Fraternità, alcuchè di positivo in campo teologico o liturgico la Chiesa sta facendo negli ultimi anni per recupare il depositum fidei.


    il Papa sta tentando di recuperare il depositum fidei, ma mi sembra lasciato abbastanza solo da moltissimi dei vescovi che dovrebbero costituire la Chiesa, o no?
    Come pure osannato e obbedito (ma solo a parole) dai movimenti che continua a vedere in un orizzonte di positività, perché poi - nei fatti - ce n'è uno in particolare che si distingue per le divisioni che crea

    Il solo fatto di aver conservato la Messa di sempre fa della Fraternità una prova della Provvidenza Divina, seconda solo al motu proprio del Papa e alla sua illuminata revoca della scomunica

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  9. Che Dio abbia pietà di loro e di tutti coloro che , in buona fede, li appoggiano ... rischiando di divenire scimastici, oltre che impenitentemente ribelli ...

    quando vedo e sento pronunciare la parola scismatici e ribelli nei confronti della FSSPX - conoscendo cosa si nasconde in genere dietro a chi la pronuncia e il perché lo fa (paura che possa correre dei rischi il proprio "idolo" che della Fraternità è l'esatto contrario) - tocco con mano, con raccapriccio, la drammatica capacità dell'uomo di ingannarsi e di ingannare

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  10. senza poi poter tacere sul paradosso dei paradossi: il termine protestante attribuito alla quintessenza del cattolicesimo!!!!

    Ma dai!!!

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  11. A.C. dev'essere un cattolico perfetto, perché pratica tutte le virtù, compresa la giustizia; infatti giudica senza possibilità neppure dell'appello. Bravo, continua così, sei sulla buona strada.
    Antonello

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  12. La quintessenza del cattolicesimo è il Papa e chi ne osserva i decreti.
    Quindi decisamente non i lefebvriani.

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  13. Fra l'altro, ancora una volta Fellay rigira le parole per ribadire che aveva ragione lui.

    Le ordinazioni illegali? A Roma le vedono bene, non ci dicono niente, scrivono che sono illecite solo perchè non hanno niente da fare.

    La preghiera per gli ebrei riformata? va benissimo ma la ignoriamo, tanto per far vedere quanto siamo attaccati ai decreti e ai desideri del Papa.

    L'ermeneutica della discontinuità? è invenzione dei soliti teologi progressisti e protestanti che occupano l'80% della Chiesa, noi lefebvriani invece da 40 anni non abbiamo mai sostenuto che la Chiesa prima del Vaticano II sia diversa da quella postconciliare.

    A leggere queste facezie, vien quasi da credere che non ci sia mai stato alcuno scisma e alcuna organizzazione senza riconoscimento canonico che continua a comportarsi come i migliori gallicani.

    Chissà cosa ne penserà il povero Marcel con l'elenco di cose per cui "accuso il Concilio".

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  14. Il Papa è la quintessenza del cattolicesimo? Questa volta caro Ludovico G. l'hai sparata veramente grossa!

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  15. Si vede che è un papista e non un cattolico. Con questa gente c'è da esercitare grande pazienza. Nel mezzo della confusione attuale, cercano un punto fermo, possibilmente una persona. Di qui i loro commenti e le loro sparate. Non riescono invece a percepire l'importanza del patrimonio della Fede e della dottrina, che unicamente la nostra Santa Chiesa cattolica conserva.
    A.C.

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  16. È veramente paradossale vedere reclamare l`obbedienza da chi durante 40 anni ha moltiplicato gli abusi, le derive, le disobbedienze, da chi ha inventato private dottrine, e privati riti, da chi non ha tenuto conto dei richiami di Giovanni Paolo II a seguito dei loro errori, perchè bisogna pur dire che qualche richiamo c`è stato anche se non fu seguito da obbedienza e nemmeno rispetto.
    Tutti quelli che noi oggi possiamo chiamare abusi furono giustificati perchè sedicenti conformi al Concilio Vaticano II, eppure così non era.
    I campioni della disobbedienza, della creatività , che hanno potuto purtroppo diffondere i loro errori, seminando confusione e divisione, pretendono oggi che altri obbediscano e il tutto sempre a nome di questo Concilio ben male applicato ma molto bene strumentalizato da questi ideologi postconciliari, spiritodelconcilio conformi.
    È veramente paradossale vedere chi ha disobbedito apertamente, e continua a farlo, reclamare con veemenza l`obbedienza!
    Tutto è permesso loro, possono, senza essere corretti, fare dichiarazioni, rilasciare interviste, scrivere libri, che contestano il Magistero petrino, continuare a storpiare la divina Liturgia, tutto è ammesso e se osi dire qualcosa sei accusato di essere contro il Vaticano II, e mentre questi signori possono fare e dire quello che vogliono, si misura, si pesa, si passa al microscopio, ogni parola che esce dalla bocca di Mons. Fellay.
    Che i censori pronti ad accusare prestino la stessa attenzione a chi nella Chiesa, disobbedisce, storpia, crea confusione, insinua dubbi, incita alla disobbedienza.

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  17. Ludovico G ha scritto nel post precedente:

    "Recentemente, purtroppo, anche la congregazione femminile parallela alla nostra ha reso opzionale l'uso del velo, nonostante l'esplicita contrarietà delle suore italiane (che, a parte quattro casi, continuano a portarlo)."

    Devo dedurne che Ludovico G che pretende che la quintessenza del cristianesimo è il Papa e chi ne osserva i decreti..... è un religioso?

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  18. La grossa e grossolana affermazione qui letta e secondo la quale il papa è la quintessenza della fede cattolica evidenzia la papolatria che pervade oggi il cattolicesimo; non è questo il posto per una disamina del fenomeno che comunque, nelle forme attuali, non ha radici lontane. Sicuramente poi ha contribuito a diffondere questa sorta di culto della personalità la mediaticità del pontificato precedente. Il cattolicesimo è ben altro, così come è ben altro il ruolo del papa, che è guida, pastore, maestro e giudice ma che viene oggi trattato più come una star. Su questo argomento nella Chiesa si deve avviare una seria riflessione. Benedetto XVI è consapevole della pesante eredità ricevuta su questo aspetto e cerca di correggere come può.
    Una cosa è certa: sedia gestatoria, baldacchino, flabelli, manto e tiara son nulla di fronte all'attuale trionfalismo che si riversa sul papa e che, sinceramente, come cattolico tradizionale mi crea non poco fastidio. Un'immagine è impressa nella mia mente: durante la messa all'aperto celebrata dal papa al convegno di Verona, alcuni fedeli, con l'Ostia ancora in mano, oppure appena messa sulla lingua, si son messi ad urlare a squarciagola agitandosi come forsennati: "viva il papa viva il papa" ; e non erano fedeli quasiasi quelli, no; era il fior fiore del laicato cattolico italiano!
    Mi verrebbe da dire: meno papa più Cristo.

    Miserere nostri Domine, miserere nostri.

    INNOMINATO

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  19. Non ho ben capito l'attinenza di questi commenti con quanto ho scritto io.
    Non so dove mi si possa imputare di essere un papolatra che stigmatizza Fellay e non i vari Verzè, Martini etc., o che "cera il punto fermo nella persona" etc.

    Io mi limito a seguire gli insegnamenti del mio Fondatore: "bisogna avere un amore e un attaccamento senza riserve alla Sede Apostolica".
    Per me il Papa, sia che nel mio piccolo condivida o meno qualche suo provvedimento, è Cristo in terra, e anche se fallibile, io non sto a fare la tara su quanto dice.
    Mi limito a sintonizzarmi per quanto posso sui suoi desiderata.

    D'altronde, coloro i quali mi imputano queste papolatria perchè "pretendo che la quintessenza del cattolicesimo" sia il Santo Padre e non Fellay e i suoi accoliti scismatici e non in comunione (anzi, comunione "imperfetta" e "non piena", come amano dire ad Econe... ma solo quando si riferiscono a sè)con la Sede apostolica, si illustrano da soli.

    A ognuno i suoi punti di riferimento per il cattolicesimo: a me il Papa, e ne son fiero.

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  20. Naturamente, non sono nemmeno uno di quelli che da 40 anni "ha moltiplicato gli abusi, le derive, le disobbedienze, da chi ha inventato private dottrine, e privati riti, da chi non ha tenuto conto dei richiami " etc. etc., non foss'altro per ragioni anagrafiche.

    Comunque, se Luisa o qualcun altro avesse prove che io ho fatto quanto imputatomi, sono a disposizione... in caso contrario, si tratta di un banale tentativo di accomunarmi a posizioni che non ho mai sostenuto, tanto per identificarmi con qualche idea "nemica".

    Anzi, se questo può illuminarvi sulla mia eterodossia, sappiate che sono un pernicioso utilizzatore di veli da calice e buste da corporale (saranno riti privati?).

    Comunque, la gentile Luisa può dedurre correttamente.

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  21. A.C. afferma che la FSSPX pensa solo al suo orticello. Se così fosse stato, lo dissi anche ad Andrea Tornielli durante una trasmissione di Radio Maria, non avrebbe chiesto con tanto vigore la liberalizzazione della S. Messa Antica per tutti i sacerdoti del mondo. Si sarebbe accontentata di veder riconosciuto tale diritto solo per la loro Congregazione, così come hanno fatto Buon Pastore, Fraternità S. Pietro, Cristo Re ecc.
    Dal punto di vista dell'orticello, forse la liberalizzazione del V.O. umanamente potrebbe penalizzare la FSSPX. Se la Messa ora è celebrata in molti luoghi sono meno i fedeli che sono costretti a raggiungere le cappelle della FSSPX. Ma non è questa l'ottica dei lefebvriani.
    Lo stesso discorso può essere fatto a proposito dell'inquadramento canonico. Se avessero pensato solo all'orticello avrebbero accettato da anni la soluzione proposta dal 2000 di una Prelatura personale. Invece la FSSPX ha sempre dichiarato di non volere soluzioni di comodo ma di cercare la soluzione dei problemi veri che sono dottrinali e riguardano tutta la Chiesa.
    Cari A.C. e Ludovico. Si vede proprio che non conoscete la FSSPX!

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  22. Ludovico, se l`ho offesa mi scuso!
    Se non posso essere d`accordo con lei, quando scrive che la quintessenza della fede cattolica è il Papa e chi ne osserva i decreti, non posso che lodare la sua totale fedeltà e obbedienza al Papa.

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  23. Ma difatti, egregio Marco Bongi, io non ho mai detto che la Fsspx pensa solo al suo orticello.

    Anzi.

    Io dico apertis verbis che tutte le sue iniziative sono proprio vòlte a coinvolgere tutta la Chiesa, o la maggior parte di essa, in un sommovimento generale per poter affermare ogni volta "avevamo ragione noi".

    La loro ingordigia si manifesta in un crescendo di appetiti, quando - dopo la liberalizzazione della Messa vecchia - hanno subito chiesto la rimozione delle scomuniche, e una volta accordatagli questa hanno immediatamente invocato la riabilitazione di mgr Lefebvre.

    C'è solo da sperare che qualcuno in Vaticano non si lasci influenzare anche su questo punto, visto che le raccolte di rosari organizzate dalla Fsspx, ogni volta che sono state indette, hanno prodotto l'effetto da loro sperato (anche perchè, come noto, fatte ad accordi segreti già avvenuti!).

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  24. caro Ludovico, se Lei è a conoscenza di accordi segreti precedenti alle campagne di rosari che la FSSPX ha indetto sia così gentile di favorirne, non dico le prove, ma qualche indizio. Perché mi rattrista molto l'idea che possa essere stata tutta una messinscena. Se invece, Lei non ha nulla di fondato per affermare ciò, squalifica così da se medesimo tutto quello che dice della fraternità, dimenticando che i giochi di potere e i compromessi finanziari e la sporcizia nella chiesa provengono da altre parti, come riconobbe solo quattro anni fa il card. Ratzinger.

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  25. "C'è solo da sperare che qualcuno in Vaticano non si lasci influenzare anche su questo punto, visto che le raccolte di rosari organizzate dalla Fsspx, ogni volta che sono state indette, hanno prodotto l'effetto da loro sperato (anche perchè, come noto, fatte ad accordi segreti già avvenuti!)."


    A dire il vero chi deve sperare e pregare che nessuno in Vaticano influenzi in modo negativo il dialogo è solamente la FFSPX!!
    Il sacerdore Ludovico che si dice così obbediente al Papa dovrebbe rispettare la sua volontà, sperare e pregare affinchè l`unione che il Santo Padre desidera possa avvenire.
    Che poi un sacedote osi mettere in dubbio la raccolta di rosari pur riconoscendone l`efficacità mi lascia più che perplessa!
    Non ho parole!

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  26. BUongiorno.

    Abito a Como e vorrei andare a Econe, per le ordinazioni sacerdotali. Qualcuno in zona e' interessato (Como- Lugano - Ticino) in modo da organizzarci e condividere auto e viaggio??

    Gtazie. Scrivete alla redazione loro hanno la mia mail

    Carlo

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  27. Don Gianluigi, nella sua parrocchia celebra in vetus ordo?

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  28. Precisando innanzitutto che NON sono sacerdote, ma semplice religioso, farò di più che darvi semplici indizi: vi darò prove certe.

    Abbiate la bontà di visitare il sito: virgomaria.org . E' un sito di lefebvriani nel vero senso della parola, cioè seguaci (preti e laici) di Lefebvre che ad un certo punto, stanchi del continuo oscillare del defunto vescovo, capito che si continuava a parlare di fedeltà al papa mentre si faceva ciòche si voleva, si sono staccati da Lefebvr eper rimanere "più realisti del re".
    Sono, diciamo, la frangia destra della Fsspx, che per essi è compromessa già troppo con la Roma "degli anticristi" (come disse la buonanima del Lefebvre).

    Su questo sito ci sono fior di prove sul fatto che la crociata dei rosari per la liberalizzazione della Messa piana fu fatta quando già si sapeva, tramite accordi con Roma, il risultato certo: fu mandata avanti fra i fedeli ignari per creare l'effetto "post hoc ergo propter hoc".

    Naturalmente, basta chiudere gli occhi e anche queste prove spariscono.

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  29. Fra l'altro, inutile dire che io, proprio perchè obbediente al Papa, prego sempre perchè avvenga l'unione che il Papa vuole: cioè la riunione alla vera Chiesa di quanti, per superbia e pertinacia, infelicemente se ne distaccarono, finendo giustamente scomunicati.

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  30. Salve, vorrei dire ad A. C. che se San Pio X , per assurdo, tornasse lui sarebbe di sicuro tra quelli che lo additerebbero come "Lefebvriano".
    Per quel che riguarda la preghiera per la conversione dei Giudei, sappiamo benissimo che il Papa l'ha rielaborata per motivi meramente polito-pragmatico-tattico-diplomatici etc. Praticamente si è comportato come Montini. Il Papa non è il padrone della Liturgia, non può eliminare con il pennarello una preghiera antichissima e veneranda. Domani cosa verrà modificato? La preghiera per la conversione degli eretici e degli scismatici? "ut inimicos Sanctae Ecclesiae humiliare digneris, Te rogamus audi nos"? etc... E poi sappiamo benissimo che a certa gente non è bastato nemmeno questo. Vogliono la Chiesa ed il Papa in ginocchio a baciar loro le natiche. Se i lefebvriani cedono faranno la fine di Mons Rifan .....basta cercare su You tube.

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