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lunedì 29 giugno 2009

Il Papa: i cristiani adulti non sono quelli che dicono di esserlo.

Estratto dall'omelia di Benedetto XVI di ieri, in occasione dei primi vespri della Solennità dei SS. Pietro e Paolo (fonte: Zenit). Il Papa chiarisce e dimostra come abusivamente si utilizzi l'espressione di cristiano adulto per chi, pretendendo autonomia e indipendenza dal Magistero, in realtà opera una scelta conformista, dettata dal tirannico spirito del tempo, e sia in realtà un bamboccio che si piega ad ogni vento del pensiero volta a volta predominante (ieri il comunismo, oggi l'edonismo, spesso l'utilitarismo).
[..] Nel quarto capitolo della Lettera l’Apostolo ci dice che con Cristo dobbiamo raggiungere l’età adulta, un’umanità matura. Non possiamo più rimanere “fanciulli in balia delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…” (4, 14). Paolo desidera che i cristiani abbiano una fede matura, una “fede adulta”. La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede “fai da te”, quindi. E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso [constatazione amara e verissima!]. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo. È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta”. Qualifica invece come infantile il correre dietro ai venti e alle correnti del tempo. Così fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l’inviolabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle creature umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua e là da qualsiasi corrente. Essa s’oppone ai venti della moda. Sa che questi venti non sono il soffio dello Spirito Santo; sa che lo Spirito di Dio s’esprime e si manifesta nella comunione con Gesù Cristo. Tuttavia, anche qui Paolo non si ferma alla negazione, ma ci conduce al grande “sì”. Descrive la fede matura, veramente adulta in maniera positiva con l’espressione: “agire secondo verità nella carità” (cfr Ef 4, 15). Il nuovo modo di pensare, donatoci dalla fede, si volge prima di tutto verso la verità. Il potere del male è la menzogna. Il potere della fede, il potere di Dio è la verità. La verità sul mondo e su noi stessi si rende visibile quando guardiamo a Dio. E Dio si rende visibile a noi nel volto di Gesù Cristo. Guardando a Cristo riconosciamo un’ulteriore cosa: verità e carità sono inseparabili. In Dio, ambedue sono inscindibilmente una cosa sola: è proprio questa l’essenza di Dio. Per questo, per i cristiani verità e carità vanno insieme. La carità è la prova della verità. Sempre di nuovo dovremo essere misurati secondo questo criterio, che la verità diventi carità e la carità ci renda veritieri. [..]

8 commenti:

  1. A Prodi, Melloni, Bindi e, forse, a qualche cardinale che governava Milano saranno fischiate le orecchie.
    Luigi C

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  2. "A Prodi, Melloni, Bindi e, forse, a qualche cardinale che governava Milano"

    fidati la lista è assai più lunga...

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  3. Una tra le più grandi omelie mai ascoltate.

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  4. Sottolineo anche all'Angelus di oggi le parole del Papa:

    il Papa ha sottolineato una espressione che ritengo importante, dopo per altro aver salutato la delegazione Ortodossa...

    ha detto:

    Saluto altresì con viva cordialità la Delegazione del Patriarcato di Costantinopoli, che, come ogni anno, è giunta a Roma per la celebrazione dei Santi Pietro e Paolo. La comune venerazione di questi Martiri sia pegno di comunione sempre più piena e sentita fra i cristiani di ogni parte del mondo. Invochiamo per questo la materna intercessione di Maria, Madre dell’unica Chiesa di Cristo, con la consueta recita dell’Angelus.

    per altro calcando con il timbro della voce....

    MADRE DELL'UNICA CHIESA DI CRISTO...non vi sono altre Chiese...e se uniamo queste parole a quelle di ieri, sul coraggio di OBBEDIRE AL MAGISTERO, possiamo dire che il Papa sta davvero ammaestrando, speriamo che in molti lo ascoltino, specialmente i 34 arcivescovi che stamani hanno fatto giuramente di obbedienza al Successore di Pietro...
    ^__^

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  5. Scusate, forse è OT ma ritengo che i reverendi, a partire dal cardinale protodiacono Caccciavillan dovrebbero dare una ripassata al latino, specialmente al modo di accentare le frasi, certo non si può pretendere che tutti conoscano e apprezzino il latino come il nostro beneamato Santo Padre, ma tutto sommato è ancora la lingua della Chiesa e durante una celebrazione solenne come quella odierna sarebbe stato auspicabile un minimo di preparazione (faceva eccezione il solo Betori).

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  6. Dio benedica il Santo Padre!
    Questo "Roma locuta" a proprosito dei cristiani adulti mi sembra una pietra miliare, una di quelle considerazioni con le quali d'ora in poi ci si dovrà necessariamente confrontare (o scontrare).
    Un po' come è avvenuto per lo storico discorso (Presentazione degli auguri natalizi alla Curia, dicembre 2005) quello dell'eremenutica della continuità.

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  7. Grande BXVI! Un'ottima stoccata a certa gente!
    Il termine "cattolico adulto" aveva assunto una pessma fama già quando lo utilizzò con spavalderia Prodi: ora identifica una precisa categoria di eretici!

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