Dove i tradizionalisti non sono gli "integrati", ma gli "apocalittici", cioè i contestatori contro un sistema postconciliare i cui frutti fallimentari non cessano (e non cesseranno molto a lungo) d'accumularsi: quanti secoli ci vorranno per riparare i danni? Gli integrati sono ancora saldamente al potere. Ma l'anagrafe è contro di loro.
(ZENIT.org).- Due correnti - “di composizione” e “di contestazione” - dividono attualmente la Chiesa in Occidente.
E' l'analisi compiuta dal segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, l'Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, O.P., nel suo intervento durante l'ultimo incontro annuale dei rettori dei seminari pontifici, secondo quanto ha reso noto “L'Osservatore Romano”.
“Esiste oramai nella Chiesa europea, e forse anche nella Chiesa americana, una linea di divisione, forse di frattura, che varia indubbiamente da un Paese all'altro, e introduce quelle che chiamerò una 'corrente di composizione' e una 'corrente di contestazione'”, ha affermato.
L'Arcivescovo ha spiegato che la prima corrente “ci porta a osservare che esistono dei valori a forte densità cristiana nella secolarizzazione, come l'uguaglianza, la libertà, la solidarietà, la responsabilità, e che deve essere possibile venire a patti con tale corrente e individuare dei campi di cooperazione”.
“La seconda corrente, al contrario, invita a prendere le distanze – ha aggiunto –. Ritiene che le differenze o le opposizioni, soprattutto nel campo etico, diventeranno sempre più marcate” e “propone dunque un modello alternativo al modello dominante”.
Il presule ha osservato che “la prima corrente è risultata predominante nel dopo-Concilio; ha fornito la matrice ideologica delle interpretazioni che si sono imposte alla fine degli anni Sessanta e durante il successivo decennio”.
“Le cose si sono invertite a partire dagli anni Ottanta, particolarmente – ma non esclusivamente –sotto l'influenza di Giovanni Paolo II”, ha proseguito il domenicano francese.
Monsignor Bruguès ha indicato che i cattolici del primo gruppo sono in genere di età avanzata, ma hanno ancora ruoli chiave nella Chiesa, mentre la corrente del modello alternativo “si è rinforzata considerevolmente, ma non è ancora diventata dominante”. “Così si spiegherebbero le tensioni del momento in numerose Chiese del nostro continente”, ha commentato.
L'Arcivescovo ha sottolineato che queste differenze si plasmano in ambiti diversi, di modo che le università e le scuole cattoliche, i seminari e le case religiose, ad esempio, “si distribuiscono oggi secondo questa linea di divisione”.
“Alcune giocano la carta dell'adattamento e della cooperazione con la società secolarizzata, a costo di trovarsi costrette a prendere le distanze in senso critico nei confronti di questo o quell'aspetto della dottrina o della morale cattolica”, ha detto. “Altre, d'ispirazione più recente, mettono l'accento sulla confessione della fede e la partecipazione attiva all'evangelizzazione”.
Per l'Arcivescovo, la maggior parte della Chiesa occidentale ha vissuto “un'autosecolarizzazione estremamente potente”.
Per rispondere a questa divisione negativa, propone un'interpretazione autentica del Concilio Vaticano II, il che forse significa, ha considerato, passare “da un modello ecclesiale a un altro” [modello ecclesiale non significa ecclesiologia, come pretende chi si sciacqua la bocca circa la nuova ecclesiologia conciliare "di comunione" - che inevitabilmente significherebbe nuova teologia, e nuova fede - come se prima vi fosse una ecclesiologia "di disunione". Cambiare modello ecclesiale significa cambiare l'ideologia della Chiesa, ossia degli uomini di Chiesa maggioritariamente ancora al potere]
Formazione sacerdotale organica
Nel suo intervento, intitolato “Formazione per il sacerdozio, tra secolarismo e modello ecclesiale”, monsignor Bruguès ha chiesto per i seminaristi di oggi “una formazione teologica sintetica, organica e che punta all'essenziale”. La “mancanza di cultura generale” provocata dalla secolarizzazione rende “indispensabile” fornire ai giovani un periodo di un anno o più di “formazione iniziale”, di tipo catechetico e culturale, ha osservato.
“L'apprendimento della metafisica, per quanto ingrato, rappresenta la fase preliminare assolutamente indispensabile allo studio della teologia”. L'Arcivescovo ha riconosciuto che la volontà di dare ai futuri sacerdoti una formazione completa e di alto livello ha portato a offrire programmi in modo “esagerato”, scoraggiando i seminaristi.
Per questo, si è chiesto se “questa prospettiva non ha forse provocato una frammentazione della formazione, un'accumulazione dei corsi e un'impostazione eccessivamente storicizzante”.
Mi pare che la posizione dell'arcivescovo si possa così riassumere: aspettiamo che il tempo e i processi biologici facciano il loro corso, cercando di fare in modo che nel frattempo i preti non escano dai seminari del tutto impreparati. Non è certamente una sua posizione prsonale e isolata.
RispondiEliminaChe giudizio darne? E' vero che la questione non è tanto il cambiamento di qualche norma, quanto quello della mentalità del clero (e dei fedeli, ma è inutile nascondersi che quest'ultima per buona parte è influenzata direttamente dal clero). Una volta che quest'ultima si orientasse decisamente verso una riscoperta del sacro e della tradizione, il più verrebbe da solo. Ma si dice anche "aiutati, che il Ciel t'aiuta".
Bravo Jacopo, sono d'accordo con te. Alessandro
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RispondiEliminaDunque il risanamento della Chiesa attende la nuova generazione di preti 'formati' secondo il modello ecclesiologico di continuità col passato.
RispondiEliminaNel frattempo sta formandosi la quarta generazione di fedeli de-formata dagli insegnamenti e dalle prassi rese pretestuosamente possibili dal cosiddetto "spirito del concilio" le quali, non condannate, continuano a proliferare...
Sorge spontanea la domanda: i sacerdoti di seminari (Redemptoris Mater), appartenenti a un movimento che non è un movimento ma una iniziazione, continueranno ad essere formati con i metodi le prassi e i contenuti del Cammino neocatecumenale (rito compreso e sue interpretazioni teologiche difformi; espropriazione del proprio ruolo in ragione della sottomissione agli inziatori ed ai cetechisti che ne sono l'emanazione; nessuna differenza di "grado né di essenza" rispetto al sacerdozio dei fedeli appartenenti alla loro consorteria; altro...) o qualcuno si sta preoccupando seriamente e concretamente di eliminare questo grave 'vulnus' della formazione sacerdotale in seno alla Chiesa cattolica?
... anche perché oltre agli "integrati", rendiamoci conto che nella chiesa esistono anche i "disintegrati", coloro cioè che non solo hanno subito lo spirito di rottura dalla Tradizione, ma vengono assoggettati ad uno spirito - oltre che di rottura - sicretistico-gnostico?
RispondiEliminaE' ovvio che mi riferisco al movimento di cui sopra...
Sembra che lo scorrere del tempo sia rimasta l'ultima speranza per coloro che attendono una purificazione all'interno del clero!Un tempo c'era l'autorità garante dell'ortodossia, ma da quando si sono messe le armi nel fodero e si è passati a fare le crocerossine con la "medicina della misericordia" (cfr. Gaudet mater Ecclesia)...
RispondiEliminaD. F. R.
P.S.
Dire che il nuovo clero non rassomigli affatto al clero sessantottino che sta tramontando è assolutamente parziale...tra i nuovi preti ci sono molti buoni e ortodossi, ma anche molti (e forse "maior pars eorum")degni eredi dei tramontanti.
per alcuni il post Concilio è stato una sorta di rivoluzione culturale cinese, con i frutti che sono sotto gli occhi di tutti. Alessandro
RispondiEliminaMa la banda dei quattro lì fu fatta fuori dopo un po'. Qui la banda, assai più numerosa, continua ad imperare: un'idra dai cui tentacoli altre idre sorgono e soffocano.
RispondiEliminaSi, va bene il tema, ma qui si rischia la monomania.
RispondiElimina"cambiare l'ideologia della Chiesa"
RispondiEliminaQuesto in rosso l'avete scritto voi vero?????
Leggevo e rileggevo, mi sembrava strano che l'arcivescovo scrivesse ciò!!!
La Chiesa ha una Ideologia???
Sembra di no, si nutre della/nella Fede.
Gli uomini di Chiesa hanno un ideologia???
Probabilmente si, ma in altri settori, non credo in quello della Fede (oltretutto Virtù che è un Dono)!!!
Si vorrebbe mica dire che l'ideologia ha sostituito la Fede negli uomini di Chiesa ai vertici della gerarchia (al potere sembra un po troppo mondano)???
Sarebbe gradita una precisazione o un chiarimento a questo mio quesito.
Porgo cordiali saluti:
Eccessivo carico di studio per i seminaristi?
RispondiEliminaMah, visto che la maggior parte non sa né di latino né di greco ed il resto lo studian spesso e volentieri alla buona, i giovani dovrebbero correre a frotte nei seminari.
Il problema non è il carico di studio (nei seminari d'un tempo non lontano, si legga la Veterum Sapientia di Giovanni XXIII, gli esami si sostenevano in latino ed in latino eran i testi di filosofia e teologia) quanto la qualità degli studi, a cominciar dai docenti e l'assenza d'un clima di sacralità e di disciplina.
In concilio i padri, tranne poche eccezioni, s'alzavano e svolgevamno spesso difficili interventi in latino: Ottaviani, Siri, Ruffini, Carli e tanti altri s'esprimevano in un eloquio fluidissimo ed elegante.
Fate recitar ai preti d'oggi il Pater in latino, non dico in greco.
A GMN
RispondiEliminaPer convenzione pressoché universale, le parentesi quadre indicano che si tratta di interpolazione.
Per evitare ogni confusione, cambiamo anche colore (rosso, di solito, seguendo l'esempio di Father Z., altre volte verde).
Quindi: ovviamente si tratta di un commento nostro. Nel caso di specie, il linguaggio è anche ben poco curiale.
Ideologia della Chiesa è evidentemente in senso sociologico (come il termine spregiativo ideologia lascia intendere, appunto perché la Chiesa non può avere una "ideologia").
L'ideologia può coesistere negli individui con la loro fede. Era un'ideologia quella che portava a bruciare le streghe, come lo è quella per cui si deve banalizzare e abbruttire la liturgia: coabitano con la fede individuale, pur in parte macchiandola e distorcendola.
Ultima notazione: monomania? Guarda che è un arcivescovo a dire queste cose, non noi.
Grato per la risposta.
RispondiEliminaPer quel che riguarda la monomania non mi riferivo all'articolo, ma ad una "particolare citazione" nei commenti.
E' ovvio che un sito dedicato alla Liturgia Straordinaria, tratti temi del genere.
Meno ovvia la famosa citazione dei commenti e che lascio a voi indovinare quale, che con l'articolo nulla ha a che vedere, questo secondo il parere dello scrivente ovviamente.
Cordiali saluti.
Terrificante lo spaccato di Chiesa che ne vien fuori: una Chiesa che cambia ecclesiologia col mutare e lo scorrere delle generazioni!
RispondiEliminaINNOMINATO
Dante, non solo non studiano più nè latino nè greco ma dove è finita quella materia che si chiama sacra eloquenza e che insegnava ai seminaristi a fare le omelie? A 150 anni dalla morte del b. Rosmini, bisogna dire che una delle sue piaghe della Chiesa non è guarita: l'ignoranza del clero. Alessandro
RispondiEliminaNemmeno le altre quattro piaghe.
RispondiEliminabravo jaki!!!!!!
RispondiEliminaQuesti commenti sono molto belli e sinceri . Provengono dal cuore . Sono d'accordo con sara lo nano,perchè il commento di jacopo è il migliore . DA KARA .
RispondiEliminaPS:i vostri commenti non gli ho letti...eheheh
PPS: jaki I love you!!!
Scusate se commento ma karatut è proprio un pivello, non bisogna toccare così la religione .
RispondiEliminabravo jacopo ; IL COMMENTO è IL MILGLIORE .
SCUSATE GARZONCELLI SCHERZOSI SE SCRIVO SOLO ORA AL VOSTRO SITO MA IERI SERA HO FERTEGGIATO DOPO AVER DECORATO IL MIO SENO E I MIEI CAPELLI... COMUNQUE DO' RAGIONE A PETRARCA CHE IO STIMO ENOORMEMENTE E A DANTE ANCHE SE IERI MI HA OCCUPATO LA RETE WIRELESS.
RispondiEliminaTANTI BACI A KARA E LONNY PER IL LORO IMMINENTE FIDANZAMENTO!!!
LOOOOOOOOOOOOOOOVE>!!!!!!<3
VORREI CHE I RAGAZZI CHE HANNO COMMENTATO SI RENDANO CONTO CHE QUESTO è UN SITO PER PRETI E NON PER FARE SCHERZI DI CATTIVO GUSTO. PREGO CHIUNQUE SCRIVA DOPO DI ME, DON DANILO, DI NON RIPETERE GLI SCHERZI.
RispondiEliminaVI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE PER LA VOSTRA CORTESIA E RICORDATE DI ANDARE A MESSA!