Fonti attendibili ci informano che Mons. Malcolm Ranjith Patabedinge don (nella foto), attuale intrepido Segretario della S. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, del quale da molto tempo si vocifera l'imminente nomina ad Arcivescovo di Colombo (Sri Lanka), riceverà il pallio da metropolita il prossimo 29 giugno, festa dei SS. Pietro e Paolo, appunto in qualità di nuovo Arcivescovo della capitale cingalese. La notizia della sua nomina dovrebbe uscire domani.
Secondo le voci già riferite da Tornielli, il successore come Segretario del Culto Divino dovrebbe essere il padre domenicano Augustine Di Noia. Sicuramente questi sarà più misurato e curiale nelle espressioni (il che ci farà rimpiangere il combattivo arcivescovo asiatico, che peraltro dovrebbe diventare successivamente cardinale). Ma Di Noia non è una cattiva scelta. Per prima cosa, non è un liturgista (primo sospiro di sollievo), bensì un teologo, neoscolastico per giunta (direttore a lungo della rivista The Tomist e membro della Pontificia Accademia S. Tommaso d'Aquino). Dal 2002 è sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede (ossia il numero tre dell'organigramma): dal 2002 al 2005 ha quindi lavorato a stretto contatto con l'allora card. Ratzinger, che evidentemente lo apprezza e si fida di lui (secondo sospiro).
Ma soprattutto, Di Noia porta una marca di merito che fa ben sperare: nel 1997 era stato nominato provinciale dei domenicani del Midwest americano, ma la sua elezione venne immediatamente cassata, senza dare spiegazione di questo gesto, previsto dagli statuti ma assai raro, dal Maestro Generale dell'Ordine di allora, P. Timothy Radcliffe, uno dei peggiori arnesi del progressismo che tanto ha impestato l'Ordine di San Domenico. Se usiamo queste espressioni forti è perché pensiamo al priore provinciale italiano P. Riccardo Barile o.p., i cui farneticanti attacchi al motu proprio potete leggere qui; ma anche ai domenicani olandesi e alle loro belle idee, espresse in un allucinante pamphlet in cui spronavano la comunità ecclesiale a scegliere "dal basso" chi presieda l'eucarestia (e “non fa differenza che sia uomo o donna, omo o eterosessuale, sposato o celibe"), e tutta la comunità deve poter pronunziare le parole, espresse in forma libera, di consacrazione ("Il pronunciare queste parole non è ritenuto una prerogativa esclusiva dei preti; se fosse così, come sarebbe possibile evitare una forma di potere e di diritto quasi magico? ").
Non si conoscono pubbliche prese di posizione di mons. Di Noia sulla liturgia. Per quel che vale, si sa comunque che si era distinto per elogi fatti al film The Passion di Mel Gibson.
In Italia, purtroppo, non ci sono solo i Barile...
RispondiElimina"Vescovi, teologi e liturgisti a confronto
DA BARLETTA
L a 60 ª Settimana liturgica promossa dal Centro di azione liturgica (Cal) assieme all’arcidiocesi di Trani- Barletta- Bisceglie e dedicata al tema «Celebrare la misericordia», si aprirà il 24 agosto al Paladisfida di Barletta. Alle 17 il programma prevede la celebrazione presieduta da Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani-BarlettaBisceglie, cui seguirà il saluto del presidente del Cal, Felice Di Molfetta, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano. La prima relazione su «Perdono e riconciliazione» sarà tenuta poi da Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto.
Il secondo giorno si aprirà con le Lodi presiedute dall’arcivescovo Francesco Monterisi, segretario della Congregazione per i vescovi. Seguiranno gli interventi di Carlo Ghidelli, arcivescovo di Lanciano- Ortona e presidente della Conferenza episcopale abruzzese- molisana, di Francesco Pio Tamburrino, arcivescovo di Foggia-Bovino, di Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato, e del liturgista Goffredo Boselli, del Monastero di Bose. Alle 19 la Messa nella Cattedrale di Trani presieduta dall’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari. Alle 22, sempre in Cattedrale, si terrà un concerto-meditazione.
Il 26 agosto, dopo le Lodi con Michele Seccia, vescovo di TeramoAtri, interverranno Luca Brandolini, vescovo di Sora-AquinoPontecorvo e presidente emerito del Cal, Enzo Petrolino, diacono permanente di Reggio Calabria, presidente della Comunità del diaconato in Italia. Alle 12 la Messa nella Basilica di Santa Maria Maggiore con Pichierri. Alle 17 si terrà la liturgia della Riconciliazione presieduta dall’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i Congressi eucaristici internazionali. La terza giornata sarà aperta dalle Lodi presiedute da Di Molfetta e continuerà con le relazioni di Enzo Bianchi, priore del Monastero di Bose, e di Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara- Penne. Nel pomeriggio si terranno i lavori in quattro gruppi di interesse, mentre alle 18,30 è prevista l’Eucaristia presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Bertello, nunzio apostolico in Italia nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
La Settimana si concluderà il 28 agosto con la Messa presieduta alla Basilica del Santo Sepolcro da Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari- Bitonto, presidente della Conferenza episcopale pugliese, e con la relazione di Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso- Boiano.
( S. Leo.)"
[Bella "connection"...]
Cercando informazioni su Augustine Di Noia, ho visto che ha guidato l`équipe della CDF che ha lavorato all`Istruzione Redemptionis sacramentum sugli abusi liturgici o meglio
RispondiElimina“su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia”.
Non che quel documento abbia avuto un effetto miracoloso sulle diverse creatività liturgiche, potrei al contrario spingermi sino a dire che è stato ampiamente ignorato, ma ha almeno il merito di esistere!
Il trafiletto da me riportato sopra, è tratto da Avvenire di qualche giorno fa. Per Luisa, a sua consolazione: pare che in realtà la stesura propriamente di Di Noia, di Redemptionis Sacramentum, sia stata parecchio edulcorata... Voci dicono che la sua posizione fosse parecchio intransigente.
RispondiEliminaFaccio riferimento al post di Vatykanista. Ho letto il programma della 60^ settimana liturgica. A parte mons. Marini e mons. Forte che mi pare non condividano toto corde il pensiero liturgico del Papa, la mia attenzione si è concentrata su Enzo Bianchi, priore della comunità monastica interconfessionale di Bose e un suo confratello. Bose ha una propria liturgia (non so se approvata dal vescovo di Biella) e un proprio calendario. Sono certo che loro commemorano anche una persona degnissima quale il mahatma Gandhi ma che non solo non era cattolico ma neppure cristiano. Lessi gli articoli di Enzo Bianchi pubblicati su La Stampa quando fu emanata la Summorum Pontificum. Se vogliamo essere caritatevoli, lui ha una approfondita conoscenza della Bibbia ma sa nulla, ripeto: nulla, di liturgia. Articoli fumosi dove utilizzava fiumi di chiostro per poi dire nulla sulla liturgia. Propongo ai navigatori del sito di fare una colletta per comperare qualche copia di Introduzione allo spirito della ligurgia di J. Ratzinger. A Bose ne hanno proprio bisogno. Alessandro
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RispondiEliminaPerò che bella"brochette" di oppositori al Summorum Pontificum dunque di disobbedienti al Successore di Pietro!
RispondiEliminaMons. Forte non fa eccezione anzi è in testa del plotone di esecuzione, Piero Marini....Bianchi....Felice di Molfetta ( andate su Fides et forma), e, dulcis in fundo, mons. Brandolini...vi ricordate le sue parole alla pubblicazione del Summorum Pontificum?
No? Chiedo venia se ve le ricordo ricordandovi anche che Brandolini è membro della commissione liturgica della CEI:
«È un giorno di lutto, non solo per me, ma per i tanti che hanno vissuto e lavorato per il Concilio Vaticano II. Oggi è stata cancellata una riforma per la quale lavorarono in tanti, al prezzo di grandi sacrifici, animati solo dal desiderio di rinnovare la Chiesa»
...
non posso nascondere la mia tristezza per l`affossamento di una delle più importanti riforme del Concilio Vaticano II
...
Per favore non chiedetemi nulla, non voglio parlare, perché sto vivendo il momento più triste della mia vita di sacerdote, di vescovo e di uomo».
Certo che con quei partecipanti il tono "est donné" !
So di per certo che il priore Enzo Bianchi, poche settimane dopo il Motu Proprio del 2007, si recò personalmente a Montalenghe presso il Priorato FSSPX, per acquistare una copia del Messale del 1962. Ciò dimostra che nella fornitissima biblioteca di Bose non ne esisteva neppure una copia e che quindi il nostro ha cercato almeno di documentarsi un po' di più. L'operazione tuttavia non sembra aver partorito grandi frutti ma sperare è sempre doveroso!
RispondiEliminaper Marco Bongi: Bose è la summa di un grande equivoco. Interconfessionale sì ma al protestantesimo è sempre stata ignota e lo è ancora oggi la vita monacale, l'unico ortodosso che c'era (per quanto mi consta) era un vescovo deceduto 1 o 2 anni fa. La statua della Madonna nella chiesa di Bose è relegata vicino all'entrata all'estrema sinistra di modo che la si nota solo uscendo (se la si nota). Non le è riservato un posto d'onore come nelle vecchie chiese cattoliche. Per non urtare i protestanti?Perchè commemorare nel loro calendario Ghandi, persona degnissima ma appartenente ad altra religione? Alessandro
RispondiEliminaDaranno per certo il pallio a Ranjith ma faranno di tuttto per non dargli il galero. Statene certi, cari amici.. Alessandro
RispondiEliminaalla 60^ settimana liturgica hanno dimenticato d'invitare quale relatore don Silvano Sirboni, parroco dei Santi Apostoli ad Alessandria, colui che l'anno scorso alla Messa prefestiva delle 18,30 il 3° sabato di giugno non proclamò nè fece proclamare la 2^ lettura. Colui nella cui chiesa non si trova un inginocchiatoio, neppure a cercarlo con un microscopio elettronico. Alessandro
RispondiEliminaAccidenti che manica di personaggi a Barletta. Quasi non se ne salva uno: Monterisi che insieme al suo capo card. Re ha impestato il mondo di vescovi-che-ve-li-raccomando, Bruno Forte che ancora sproloquia di primavere conciliari e, quando ha commentato la lettera del Papa ai vescovi, ha parlato di tutto tranne che di quella; Ghidelli che in CEI si era levato contro il motu proprio... ecc. ecc.
RispondiEliminaSi direbbero gli stati generali dell'opposizione al Papa. Chissà quali strategie di resistenza e contrattacco usciranno da quei corridoi.
Beh, la resistenza si organizza!!
RispondiEliminaSi direbbe che la resistenza abbia cambiato campo o che la resistenza si declini in diverse forme e modi.
C`è chi ha resistito durante 40 anni sottomesso allo disprezzo, al rigetto, e continua oggi a resistere per godere di un diritto concesso loro dal Papa.
C`è chi ha dominato,durante gli stessi anni e oggi è entrato in resistenza e disobbedisce apertamente e senza vergogna alcuna al Papa!
Sono d`accordo con la Redazione quella settimana liturgica sembra proprio gl stati generali di opposizione al Papa !
Beh, gli atti saranno pubblicati e noi potremo sempre commentarli !
Magra consolazione, sono d`accordo.
alla redazione e a Luisa: non preoccupiamoci per due ragioni:
RispondiEliminaa)Ghidelli, Brandolini, Pierro e Monterisi: hanno già superato o stanno per superare i 75 anni. Sono già stati messi sulla rampa di lancio;
b) la Chiesa non inizia e non finisce in Italia. Ci sono altri episcopati che non sono così disobbedianti al Papa come il nostro.
Alessandro
Ho conosciuto Monsignor Ghidelli lo scorso anno, in un incontro sulla figura di San Paolo nella mia città, terminato poi con una Santa Messa, ben celebrata...sinceramente, tutti i suoi discorsi e i suoi atteggiamenti, mi sono parsi ortodossi...
RispondiEliminaQuanto a Monsignor Forte e a Enzo Bianchi, vorrei ricordare che si sono pubblicamente messi contro Mancuso e le sue teorie...mi è capitato di leggere scritti di tutti e tre...a volte ho condiviso,a volte no...però Monsignor Forte mi è piaciuto, così come Enzo Bianchi...ricordiamoci, poi, che Enzo Bianchi ha comunque fondato e dirige una comunità monastica, quindi, secondo me, a lui va onore e rispetto...
Quanto alla Settimana Liturgica, aspettiamo e vediamo...
Quanto invece alle due notizie principali dell'articolo...ottimo!
Ottimo per Monsignor (e spero presto Cardinal) Ranjith...e ottimo per Di Noia...
In ogni caso...
aspettiamo e vediamo...
Ho provato a cliccare sul link dei Domenicani Olandesi...non mi riporta a nulla...forse è anche meglio...sapevo già la questione...se però volete rinfrescarvi la memoria, provate a digitare su google domenicani e uaar...allucinante...con tutto il rispetto per le persone, le idee e soprattutto la buona fede (perchè credo vada sempre cercata quela), ma come si fa?
RispondiEliminaA tanto si è ridotta la Chiesa olandese?
Quali rimedi sono stati provati?
San Federico, San Villibrordo, i Martiri di Gorkum, San Domenico, San Pietro da Verona, Padre Tomas Tyn, si staranno rivoltando nella tomba...
Caro Alessandro, vorrei tanto dire che i vescovi svizzeri sono obbedienti al Papa, vorrei tanto potere farlo, ne sarei felice.....ma non posso!
RispondiEliminaQuante sono le Diocesi e le Arcidiocesi e le Abbazie svizzere?
RispondiEliminaNon mi pare possibile, non voglio pensarlo, non può essere vero, che nessuno dei Vescovi, degli Arcivescovi, egli Abati e della Badesse sia disobbediente e infedele al Papa e alla Chiesa...
Carissimi,
RispondiEliminagia' il luogo scelto per l'evento mi sembra tutto un programma "Paladisfida", e il titolo di ambiguita' tutta post-conciliare "Celebrare la misericordia", quando probabilmente si ha in mente tutto il contrario.
Suggerirei a qualche volenteroso che abiti nei paraggi di partecipare in modo da conoscere i temi e l'andamento delle discussioni, nonche' i commenti delle inevitabili "gole profonde", ancor piu' spalancate dagli ottimi vini pugliesi.
Raccomando poi di assistere alle liturgie e di scattare molte foto da pubblicare poi su internet, quale ammestramento.
FdS
Il link all'opuscolo eretico (sì, questa volta il termine ci vuole tutto: di cattolico non c'è più niente) è ripristinato, nella traduzione italiana. Da leggere con attenzione come si leggerebbe il Mein Kampf, o il libretto rosso di Mao.
RispondiEliminaDato che è venuto fuori l'argomento Brandolini, spero vivamente che a Roma tengano conto delle sue esternazioni sul motuproprio, velate da una formale obbedienza al Papa, tranquillizzandosi col fatto che nessuno in diocesi necessita della Messa tridentina (ma non ne sarei così sicuro...). Certamente questo clima di "dittatura del CAL" non incoraggia nessuna iniziativa. Chi scrive è un laico 27enne che in data 07-07-07 (Repubblica) ha visto disprezzata la propria spiritualità dal proprio vescovo che si picca di essere amico dei gggiovani. Evidentemente si confonde giovane con gigione, oppure contano solo i vescovi con le chitarre. Speriamo che a Roma ne tengano conto anche nella scelta del successore. Un nuovo clima potrebbe aprire le porte affinché esca fuori lo "spirito del Concilio" ed entri il Concilio vero, in base al quale avremmo ancora latino e gregoriano, ma soprattutto una liturgia (ordinaria ed extraordinaria) che avvicini un po' alla Gerusalemme celeste e al canto degli angeli.
RispondiEliminarettifica del messaggio precedente: chiaramente intendevo dire "contano solo i giovani con le chitarre". Scusate per il lapsus.
RispondiEliminaNe approfitto per aggiungere qualche altra riflessione. Dispiace che un vescovo così attento ai poveri, al punto da condannare gli sprechi delle feste patronali, dicendo che quei soldi "sarebbe meglio darli ai poveri", sia il principale autore di un documento che invita a stravolgere presbitèri, balaustri e altari per presunti aggiornamenti conciliari (anche se il Papa, padre Lang, e persino il card. Lercaro diceva che la riforma liturgica non richiede affatto la celebrazione versus populum). I soldi per demolire gli altari e le balaustre non sarebbe stato meglio "darli ai poveri"?
Auguro a S.Eccellenza di innamorarsi della liturgia, quella vera, verticale, che unisce cielo e terra, non più quella sociologica dei suoi talk-show con i cresimandi. Mi dispiace dover dire queste cose del mio Vescovo e lo faccio con tristezza. Ma non mi piace affatto che si viva "etsi Petrus non daretur" e spero vivamente che mons. Brandolini non passi il pastorale a qualche suo allievo che continui l'andazzo.
CARA REDAZIONE,
RispondiEliminala Puglia è ormai irriconoscibile:
dalpunto di vista religioso, morale, sociale.
Ormaio da anni non mi ci reco più, per non morir d'infarto.
Qualche cardinale asiatico dovran pur nominarlo e mons. Ranjith dovrebb'esser in pole position almeno nella mente del papa. Se poi Benedetto XVI si farà ancor metter i piedi in testa, pazienza: il cingalese resterà pur sempre un grande uomo di Dio.
RispondiEliminastranamente la Radio vaticana ha dato notizia della nomina di Di Noia a segretario del culto divino ma ha taciuto la partenza di Ranjiith. Così almeno stando al sito. Alessandro
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