In un'intervista apparsa oggi su Der Spiegel, tra l'altro proprio uno degli organi di stampa che più si è scatenato contro la Fraternità S. Pio X, Mons. Williamson, contravvenendo l'espressa ingiunzione al silenzio del Superiore della Fraternità stessa (vedila qui), ha tenuto a ribadire i suoi propositi negazionisti, dicendo che non intende ritrattarli "fin tanto che non gli saranno fornite prove in contrario".
Perseverare diabolicum, lo sappiamo. Ma almeno un vantaggio questo nuovo atto di hybris del disturbato vescovo britannico lo ha: consente una magnifica giustificazione ad un provvedimento come quello appena rivolto verso Abramovicz (il quale pure, come Williamson, si era premurato di tornare a mestare nel fango revisionista): l'espulsione. Che speriamo seguirà con la massima celerità, per il bene di tutti e in particolare della Tradizione.
E lo chiariamo subito: una "smentita" nel senso di "mi sono sbagliato, sicuramente sono morti sei milioni di Ebrei" sarebbe apparsa indubbiamente ipocrita e quindi inopportuna in questo momento. Ma proprio perché il tema è così sensibile, e ha causato tanti danni nelle ultime settimane, egli doveva in primo luogo tacere, e in secondo luogo (se proprio parlar doveva) riconoscere l'orrore del sistema nazista, al di là del numero delle vittime, e chiedere scusa alla memoria di queste e ai sopravvissuti.
Ora è il tempo delle sanzioni. Speriamo che Mons. Fellay, adesso che ne ha un ottimo ed evidente motivo, si affretti a mettere in atto quanto ipotizzava nell'intervista citata qui. Ogni ora persa è danno ulteriore!
bisognerà vedere se lui è buttato fuori, quanti lo seguiranno.
RispondiEliminaSperiamo tutti quelli come lui!
RispondiEliminaCondivido quanto scritto dalla redazione. Prima arriva l'espulsione e meglio è per tutti.
RispondiEliminaE' una decisione sofferta quella che deve prendere la Fraternità, ma ormai necessaria ed improcrastinabile.
Williamson, libero da impegni pastorali, potrà studiare seriamente e reperire le prove storiche che lo aiuteranno a meglio inquadrare l'atrocità e l' "entità" dell'Olocausto. E ad obbedire ai superiori.
Speriamo, per il bene di tutti, che l'espulsione avvenga presto. La misura è colma.
RispondiElimina