Fonte: Apcom, via Papa Ratzinger blogCittà del Vaticano, 29 gen. (Apcom)
Sui lefebvriani il Papa ha già chiarito quello che c'era da chiarire: è la sostanza di quanto affermato dal cardinale Dionigi Tettamanzi, che sottolinea l'importanza di un dialogo "nella verità" con gli ebrei e la necessità che i lefebvriani riconoscano il Concilio vaticano II. "Le parole così chiare ed esplicite del Santo padre sono le parole della Chiesa", ha detto l'arcivescovo di Milano intrattenendosi con i giornalisti a margine della presentazione del suo ultimo libro, 'La bellezza della fede', a Roma. "Grazie a Dio su più di duemila sacerdoti della mia diocesi non ne ho trovato uno solo negazionista", spiega il porporato rispondendo alle domande dei cronisti. Con gli ebrei, secondo Tettamanzi, bisogna "proseguire sulla strada della verità perché non c'è altra strada che può essere in grado di far ritrovare i rapporti di serenità e pacifica convivenza". Quanto ai lefebvriani, il "passo così importante" compiuto dal Papa nel revocare loro la scomunica va seguito da altri passi, come "l'adesione al contenuto dei documenti del Concilio vaticano II" da parte della Fraternità sacerdotale San Pio X. "La misericordia non cede al compromesso, ma è la forza più rilevante per un cammino nella piena unità", ha detto Tettamanzi
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sabato 31 gennaio 2009
Un buon commento del card. Tettamanzi!
Che riportiamo quindi molto volentieri
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Già: ma qual'è la verità? Nella ricerca storica non possono esistere dogmi, non sono verità di Fede. Lasciamo libertà di ricerca storica allora...
RispondiEliminaNell'ottica ecclesiale non ci interessano le ricerche storiche di fatti che non sono legati strettamente alla Chiesa.
RispondiEliminaL'eccidio di sei milioni di figli innocenti non ammette alcuna libertà di ricerca o di interpretazione tanto è orribile anche per i secoli futuri!
E' bastata una frase pronunciata da uno stanco ecclesistico per distruggere l'immagine di una Fraternità nata per la creazione e la santificazione dei sacerdoti.
E' bene che gli scandali scoppino.
Da questo sapremo chi sono i buoni ed i cattivi della Fraternità, che deve solo santificare con la preghiera e la mortificazione personale.
Soli Deo gloria.
Mi viene da commentare, con un po' di amarezza, che tra il clero del Card. Tettamanzi non c'è neppure un negazionista dello sterminio ebraico - e questo è un bene - ma ci sono svariati negazionisti dei miracoli o della resurrezione di Cristo, per tacere del resto. Non sarà forse il caso di pensare, e seriamente, anche a questi?
RispondiEliminaMagari non sarà il rapparto tra pagliuzza e trave, ma fra trave storica e trave teologica!
RispondiEliminaIl buon Tettamanzi continua ad ignorare il grave stato della sua Diocesi, tra le peggiori in Italia, dove l'indifferentismo religioso, l'ecumenismo, il sincretismo sono diventati il suo programma pastorale!
RispondiEliminaSi e' dimenticato che non e' ne' un rabbino ne' un imam??? E' un Cardinale di Santa Romana Chiesa...
Bene. Adesso aspettiamo che anche Tettamanzi, nonché il suo predecessore e gli altri sistematici portatori di "ermeneutica della discontinuità e della rottura" accettino il Concilio. Quello vero...
RispondiEliminaStefano