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mercoledì 2 febbraio 2022

Sanremo, blasfemia. Mons. Suetta: “ripensate al canone Rai”

Dopo aver screditato la virtù, questo secolo è riuscito a screditare anche i vizi. Le perversioni sono diventate parchi suburbani frequentati in famiglia dalle moltitudini domenicali.
(Nicolás Gómez Dávila, In margine a un testo implicito, Adelphi, Milano 2001, p. 23)

Un'intervista al coraggioso vescovo di Sanremo Ventimiglia sulle vicende del Festival (QUI e QUI MiL):
"Me lo auguro con l’impegno di tutti i cristiani soprattutto dei più umili, dei più semplici che debbono far sentire la loro voce e passare ad atteggiamenti molto concreti e diretti di protesta: come spegnere la tv e disertare certi appuntamenti e magari fare qualche ragionamento sul pagamento del canone Rai".
Luigi

2 Febbraio 2022, Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, mi sembra interessante offrire alla vostra attenzione questa intervista realizzata per Gaudium Press da Rita Sberna a mons. Suetta; e inoltre qui trovate il comunicato che il presule di Sanremo e Ventimiglia ha emesso in seguito all’episodio di blasfemia perpetrato da un cantante in cerca di attenzione a buon mercato. Buona lettura.
§§§

Rita Sberna (02.02.2022 13:13, Gaudium Press) Non è passato nemmeno un giorno da quando è andata in onda la prima serata del Festival di Sanremo, e già non si parla altro che della tristissima esibizione del cantante Achille Lauro che presentandosi con il brano “Domenica” si è prestato ad una scenetta a tratti blasfema contro uno dei sacramenti più importanti della nostra fede cristiana: il battesimo.
Mons. Antonio Suetta, vescovo di Sanremo non ci sta ma soprattutto non se ne resta in disparte a guardare e ci tiene ad alzare la voce e a difendere quella fetta di cristiani che d’innanzi a tali scenette si sentono offesi e denigrati.

Ed è per questo che il vescovo, nel suo comunicato scrive: “Indeciso se intervenire o meno, dapprima ho pensato che fosse conveniente non dare ulteriore evidenza a tanto indecoroso scempio, ma poi ho ritenuto che sia più necessario dare voce a tante persone credenti, umili e buone, offese nei valori più cari per protestare contro attacchi continui e ignobili alla fede; ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga; ho ritenuto affermare con chiarezza che non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avvallare ed organizzare simili esibizioni; ho ritenuto infine che sia importante e urgente arginare la grave deriva educativa che minaccia soprattutto i più giovani con l’ostentazione di modelli inadeguati.”

Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Gaudium Press e ci ha gentilmente risposto.

Sua Eccellenza perché secondo lei, tutti gli anni, durante un evento così risuonante come il Festival di Sanremo non si fa altro che colpire la cristianità?

Per quando riguarda l’esibizione di Achille Lauro credo che colpire la cristianità sia per lui la cosa più comoda e più semplice per supplire alla grave carenza di doti artistiche, sotto tutti i punti di vista: la musica, i testi e l’immagine. E’ troppo scontato e banalissimo ricorrere all’aggressione a l vilipendio della fede dei credenti. Il problema non è Achille Lauro ma l’evento che lo ospita e l’istituzione come la Rai che è un servizio pubblico e consente queste performance violente e aggressive.
Colpire la cristianità rappresenta una delle poche opportunità rimaste sulla scia di questo “politicamente corretto” che rappresenta un’oppressiva schiavitù per tutti, ed è praticamente impossibile fare satira su qualsiasi altra istituzione importante o realtà perché le reazioni sarebbero serie e tutti protesterebbero; invece contro la cristianità sembra che nessuno dica nulla e che i cristiani siano tenuti a sopportare senza protestare.
A questo si aggiunge che la cristianità, in un mondo così sconvolto da ideologie nichiliste, dalla cultura della cancellazione e di rottamare tutto, la cristianità rimane un presidio di civiltà, di sana ragione, di autentica antropologia e di relazione con lo spirituale e con il divino; perciò credo che dal pensiero dominante sia vista come una realtà da abbattere e lo si fa con queste modalità che non solo sono offensive e blasfeme ma rappresentano una vera violenza contro i credenti e gli uomini che vogliono essere ragionevoli.

Come ci si può opporre a questi cattivi esempi soprattutto per i giovani che seguono idoli così trasgressivi?

Esibizioni come queste ed eventi di questo tipo, rappresentano per tutta la società un cattivo esempio perché c’è una frenesia nel gettarsi alle spalle tutto quello che ha costituito fondamento di civiltà, umanità, di arte e di cultura; tutto sembra che debba essere buttato via in fretta. Naturalmente, i giovani sono le vittime più esposte di questa negativa tendenza.
I giovani sono esposti perché attraverso i social “bevono” questi messaggi sbagliati e attraverso la pervasività di un ideologia dominante del pensiero unico, si sentono al sicuro dentro la mentalità diffusa, dentro quello che ostinatamente tutte le principali gran casse ripetono.
Contro questa ideologia si deve alzare forte la nostra voce!

Cosa dovrebbe fare la Chiesa per evitare che tutti gli anni un Festival canoro continui sulla scia della blasfemia?

La Chiesa direttamente non può fare molto ma può far sentire con forza la propria voce o meglio: può fare molto sul versante spirituale. Dobbiamo pregare, puntare ad annunciare il Vangelo e alla formazione delle coscienze; questo è il miglior antidoto all’inganno del momento.
Scendendo invece sul piano del contrasto a queste manifestazioni che rappresentano per la Chiesa una vera e propria violenza aggressiva, la Chiesa deve far sentire la propria voce ed io ho fatto appello alle istituzioni dello Stato perchè mettano un freno a questa vergogna, cioè alla leggerezza, stupidità, spavalderia e irresponsabilità con cui la Chiesa viene quotidianamente derisa e perseguitata a livello mediatico oltre che alla congiura del silenzio. Nei dibattiti e nei grandi appuntamenti però la Chiesa non viene mai sentita e mai cercata; credo che questa sia una tendenza da correggere!

Me lo auguro con l’impegno di tutti i cristiani soprattutto dei più umili, dei più semplici che debbono far sentire la loro voce e passare ad atteggiamenti molto concreti e diretti di protesta: come spegnere la tv e disertare certi appuntamenti e magari fare qualche ragionamento sul pagamento del canone Rai.

11 commenti:

  1. Tutto sto casino perché si è versato un po' di acqua in testa con una conchiglia? E quindi?!?
    Credete di avere il monopolio o il brevetto o il copyright di questo gesto?!?
    Ma chi vi credete di essere? Poi vi lamentate perché le vostre chiese sono sempre più vuote e ormai quasi nessuno più vi considera...

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    1. Secondo te che sarebbe successo se faceva questa parodia con un rito islamico? Taci e impara a rispettare il credo religioso!!

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    2. ...che ignoranza crassa! Spiace che hai perso una buona occasione per tacere e quindi fare una più decorosa figura...

      Doveroso invece l'intervento del vescovo, anzi doveva andarci giù più pesante con pubblica denuncia per vilipendio e blasfemia.

      Spegnete le TV, anzi buttatele direttamente e ne guadagnerete in pace e tranquillità. Non so come una persona sana di mente possa avere una cloaca di questo genere sempre accesa al centro della casa, a tutte le ore del giorno. Mah!

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  2. Cosa avrà mai voluto dire versandosi dell'acqua sulla zucca , da una conchiglia ,il prode achille ?Voleva forse lavarsi i capelli o togliersi il trucco? Noi siamo cristiani , vogliamo restare cristiani e non vogliamo che la nostra religione venga derisa.Per lei è una richiesta stravagante ,assurda ,insensata?

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  3. Se quel cantante blasfemo avesse ridicolizzato l'Islam, vi assicuro che sarebbe la prima volta e l'ultima, per lui e per altri come lui.

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  4. Se uno non è credente per quale motivo deve offendere la religione e i credenti? Chissà come mai nessuno osa offendere l'islam.. Alberto lei sicuramente è uno che in chiesa non ci entra neanche per sbaglio, perché si preoccupa tanto se le chiese sono poco frequentate?

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    1. ...non sia ingenuo e non si faccia illusioni, quella gente è credente più di me e Lei messa insieme...il solo problema è che crede e adora "il cornuto"...sull'islam (e aggiungerei soprattutto sull'altra religione dei "fratelli maggiori") concordo in pieno...

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  5. Condivido il pensiero. Riguardo al canone RAI, il non pagarlo è utopia, a meno che non si decide di eliminare definitivamente la tv di casa, ma poi come si fa, non dimentichiamo che la tv pur essendo un mezzo "blasfemo", serve anche a coloro che tramite canali religiosi,seguono riti di celebrazione: SS. Messe, Rosari, ecc..mi rivolgo soprattutto a chi impossibilitato a raggiungere le Chiese perchè malato o altro.

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    1. ...nel 2022 basta avere una connessione ad internet, ormai la Tv la guardano solo gli 80enni...

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  6. Caro Alberto, forse non sai, perchè nessuno te lo ha mai detto, che il battesimo è un sacramento cioè un segno efficace della Grazia istituito da Gesù Cristo per santificarci. Ne consegue che chi ne utilizza la forma per farne ironia, commette una blasfemia. La blasfemia in altri contesti socio politici (leggi stati islamici) comporta la pena di morte. Auguri Alberto.

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