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giovedì 26 novembre 2020

Suor Alessandra Smerilli. L'abominio della desolazione: al posto del Natale "ci regaleremo una festa dell'incontro"

Se non fosse stata una consacrata 
con diversi incarichi nella Curia Romana nessuno avrebbe preso in considerazione quello  che la  Prof.ssa Suor Alessandra Smerilli (*)   ha  recentemente detto in una trasmissione televisiva infierendo sulla verticalità del Natale del Redentore   per abbandondarsi alla fredda orizzontalità  dell' invenzione umana: " ci regaleremo una festa nuova, una festa dell'incontro". (leggere sotto)
E' stato il "prezzo" pagato per aumentare la  notorietà  di "donna in carriera"?  Perchè la suora non ha specificato piuttosto che il Natale NON è quello commerciale che si festeggia ormai, quasi esclusivamente, da decenni? È incredibile che una religiosa si esprima così!
Nella storia della Chiesa è accaduto ed accade tuttora che degli ecclesiastici, traendo vantaggio dal loro status,ignorano la "salus animarum" che è la "suprema lex Ecclesiae" per darsi al delirio delle azioni ("ci regaleremo una festa nuova, una festa dell'incontro") che non necessitano ne' dell'Incarnazione del Verbo ne' della stessa Chiesa Cattolica. 
I rivoluzionari francesi, i comunisti , i nazisti e i "liberali" provarono ad imporre  qualcosa di simile: "una festa nuova, una festa dell'incontro" ma l'Onnipotente Signore del tempo e della storia ha salvato il suo popolo ispirando "letizia e semplicità di cuore" nella "fede retta, speranza certa, carità perfetta e umiltà profonda".
AC  
Suor Alessandra Smerilli: 
“Natale? Meglio proteggere salute”/ “Festa solo dopo Covid” 
di Niccolò Magnani 
 
Suor Alessandra Smerilli (economista del Consiglio di Stato vaticano): “messa di Natale? Meglio proteggere la salute. Semmai fare una festa nuova dopo il Covid, la festa dell’incontro” 
Il Natale? Meglio proteggere le persone per un bene più grande e poi magari faremo una festa nuova dopo il Covid, la festa dell’incontro»: la proposta alquanto “bizzarrasulla festa del Natale non viene da qualche Ministro, da qualche scienziato o da qualche sociologo. 
Si tratta di Suor Alessandra Smerilli, economista e consigliera per il Consiglio di Stato Vaticano, di recente tra le protagoniste dell’evento mondiale “The Economy of Francesco”, la due giorni di Assisi aperta alle idee per un futuro economico post-Covid: per l’economista salesiana «Il vero tema trasversale dell’incontro – spiega la suora ai microfoni di Radio Vaticana Italiaè stata la cura di noi stessi, delle nostre relazioni e del pianeta. Mi auguro che i giovani vengano davvero ascoltati». 
L’economista e religiosa ha spiegato nella puntata di ieri a “DiMartedì” proprio l’esperienza delle nuove “economie” prospettate nel manifesto conclusivo di Assisi, ma è sulle prossime feste di Natale che è stata interpellata nel pieno del caos politico e sociale di questi ultimi giorni in vista del prossimo Dpcm. 
 
“NATALE? MEGLIO UNA GRANDE FESTA DELL’INCONTRO” 
«Il Natale? Per un anno un passo indietro va fatto» diceva in collegamento a DiMartedì la scienziata Ilaria Capua pochi istanti prima, con Suor Alessandra Smerilli che replica subito dopo, dando – sorprendentemente – ragione all’opinione “rigorista” che va per la maggiore in politica e scienza ai tempi del Covid-19. 
«La Capua ha perfettamente ragione: in questo momento delicatissimo non sappiamo come andrà nei prossimi giorni», spiega l’economista e religiosa cattolica. 
«Allentare adesso significa metterci nelle condizioni di dover ricominciare di nuovo e forse con misure ancora più restrittive»: un giudizio che stride con moltissimi fedeli e parroci che invece chiedono al Governo in questi giorni una deroga possibile per le messe di Natale e in generale per consentire le celebrazioni religiose nel periodo di Avvento. 
Per la Smerilli invece la linea deve essere quella avanzata dal Premier Conte e dal Ministro Speranza, se non più “rigorista” ancora: «per un bene temporaneo – e non voglio sminuire l’importanza del Natale dal punto di vista familiare e religioso – meglio fermarsi. Sappiamo che c’è un bene più grande». 
Davanti al plauso che riceve dal conduttore Floris e dalla stessa Capua (gli "applausi del mondo..."Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi" N.d.R.), Suor Alessandra conclude ancor più sorprendentemente – in quanto religiosa cattolica – «io mi immagino però come, finito tutto questo, magari ci regaleremo una festa nuova, una festa dell’incontro dopo il Covid». 

Fonte: Il Sussidario QUI  

Il video: 
Natale, Suor Alessandra Smerilli: "Finito tutto questo magari ci regaleremo una festa dell'incontro" 
Suor Alessandra Smerilli: "Non voglio sminuire l'importanza del Natale, ma non possiamo allentare adesso. Finito tutto questo magari ci regaleremo una festa nuova, la festa dell'incontro"  

su: La7 QUI 

 

(*) Suor Alessandra Smerilli, F.M.A. (Vasto, 14 novembre 1974) è un'economista, accademica e religiosa italiana, docente di economia politica e statistica presso la Pontificia Università Auxilium, consultore della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, consigliera per l’economia presso il Consiglio di Stato Vaticano e membro della commissione Donne per un nuovo Rinascimento istituita dal ministro per le pari opportunità e per la famiglia Elena Bonetti. (Wikipedia)

18 commenti:

  1. Da brivido, ragiona come un'atea. Troppi incarichi danno alla testa.

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    1. Dov'è la fede? Dio è più grande della nostra ragione. Usiamo il cuore.... Andiamo a essa il giorno di Natale

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  2. Poveretta, preghiamo per lei
    Alessandro

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  3. Com'è possibile che la chiesa cattolica sia ridotta in questo modo? Non c'è rispetto neppure per il fondmentale mistero dell'incarnazione.

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    1. Perché di cattolico ha solo il nome. Un guscio riempito delle peggiori schifezze. È successo col concilio, non da ieri...hanno scippato tutto e la rocca della Fede è diventata una cloaca maleodorante in cui sguazzano personaggi come quello in oggetto.

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  4. Da tempo penso che la situazione delle religiose (salvo forse, le contemplative) sia peggiore di quella del clero.
    Di una festa dell'incontro non me ne faccio nulla, così come di un Natale che sia imperniato sullo shopping anziché sulla nascita di Nostro Signore.

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  5. La puzza di zolfo si sente fin qua! Ma questa dove sono andati a pescarla?

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    1. Quando una persona sta male, non è più interessata ad avere una dignità. Doveva pensarci prima, e fare una scelta di vita diversa, quando si è psichicamente instabili non si possono fare scelte irrevocabili. È evidente che questa suora non ha più nulla di cattolico, ma l'alternativa ad essere disoccupata è continuare a fare la suora, come se si trattasse di un mestiere qualsiasi.

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  6. Io l'ho ascoltata l'avete sicuramente fraintesa

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    1. Guarda caso i fraintendimenti o gli sbagli di valutazione accadono solo ai potenti di turno o ai loro adepti. Noi , povera gente, non abbiamo scampo ma è meglio così: il vostro parlare sia si,si,no,no.

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    2. Guardi che abbiamo pubblicato il video. Basta vederlo...

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  7. Verrà il momento in cui il Signore ripulira' la Sua Aia. Con questi personaggi non bisogna aver paura di dire le cose come stanno e cioè che si sono mondanizzati. Da un consacrato mi sarei aspettato che dicesse... da questo male traiamo un bene... un Natale meno materiale e consumistico ma più spirituale con la partecipazioni alle Celebrazioni religiose e chiedere a Gesù Bambino la fine della pandemia.

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    1. Esatto...però dovrebbero avere la Fede. Invece, non sanno più dove sta di casa.

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  8. Ma non date peso a quello che dicono le persone consacrate quando escono dai loro recinti. A proposito di suore Suor Cristina la ballerina che fine ha fatto? Avrà seguito l'esempio di padre Cionfoli? Ve li ricordate?

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  9. Io credo che una suora non dovrebbe partecipare mai e per nessun motivo ai programmi della 7 .Quella rete televisiva è in assoluto la peggiore che ci sia in Italia.Però i tempi son questi e sono tempi cupissimi. Adesso ti ritrovi la suora su una rete abortista ed il Papa che rilascia interviste a Repubblica e riceve gli omosessuali conviventi. Signore pietà…...

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  10. Suor Cristina è sempre suora ,anzi ha dichiarato di essere ancora più convinta della sua scelta.

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  11. Se andate su Wikipedia a cercar dati su questa strana personaggia,trovate TRE righe TRE piene dei multiformi incarichi che Ella ricopre. Sembrano i cognomi dei nobili spagnoli d'un tempo, che non finivano mai. Visti gli esiti, mi viene in mente una cosa che mi raccontò un mio amico a proposito di un bambino, figlio di contadini, che non voleva andare in collegio, e al quale il nonno disse:" Stai attento a non fare come il povero Achille, che dal troppo studio diventò imbecille":

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