Nuove da Bose: il visitatore apostolico, in un comunicato durissimo pubblicato ieri dall'agenzia stampa della Cei Sir (QUI, che pubblichiamo sotto), comunica che Enzo Bianchi:
- E' ancora nella sua abitazione dove vive da oltre 15 anni (smentendo così il tweet QUI di Bianchi: QUI su Korazym e QUI riportato in un articolo a sua difesa su Repubblica).
- La casa si trova a poche decine di metri da Bose.
- Lo chalet è composto da più locali (NON la "cella" millantata più volte da Bianchi), Tra l'altro nostre fonti la descrivono una "location" molto lussuosa.
- Viene visitato regolarmente da un altro fratello e riceve molte persone del monastero con i quali non dovrebbe avere più rapporti.
- Malgrado la sua presunta non autosufficienza, si muove, da solo e non, in auto come ha sempre fatto.
- Non ha ottemperato alle promesse di accettare i provvedimenti pontifici.
- Il Delegato, che era sul posto in questi giorni, è fiducioso che la situazione si sblocchi al piu presto.
in latino, su un documento del 1875 (il riferimento è alla "Declaratio collectiva episcoporum Germaniae" in risposta al cancelliere Bismark, Denzinger 3115), che possiamo presumere che parli surrettiziamente del caso di Bianchi, sul fatto che "non è certamente la Chiesa cattolica la società nella quale si ammette l'immorale e dispotico principio che l'ordine del superiore liberi incondizionatamente dalla responsabilità personale": "Non Ecclesia catholica ea (societas) est, in qua illud axioma immorale et despoticum susceptum sit, quo enuntiatur, mandato superioris in quovis casu tolli propriam responsabilitatem" - Declaratio collectiva ep.rum Germaniæ 1875".
Chi sarà mai quel superiore dispotico e tirannico a cui si allude?
Vi teniamo aggiornati.
Luigi
Sir, 19 agosto 2020
Fr. Enzo Bianchi si trova tuttora nel suo “eremo”, cioè “nello stesso edificio composto da più locali e situato a poche decine di metri dal nucleo centrale della Comunità, nel quale vive da oltre quindici anni”. Lo precisa in una nota padre Amedeo Cencini, delegato pontificio per la Comunità monastica di Bose: “Lì, oltre al fratello che provvede alle necessità quotidiane, riceve regolarmente altri membri della Comunità, e da lì si muove, da solo o con altri, in auto, per diverse ragioni, come ha sempre fatto. Non ha pertanto ancora dato seguito alla promessa da lui fatta di accettare, eseguendoli, i provvedimenti notificati con il decreto del 13 maggio 2020, che – osserva padre Cencini -, a conclusione della visita apostolica, è stato consegnato a lui come agli altri tre destinatari”. Il delegato pontificio e la Comunità “sono fiduciosi comunque che la situazione possa sbloccarsi al più presto”.