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domenica 8 dicembre 2019

Ribaltone in curia, il Papa nomina a capo di tutte le missioni del mondo il modernista cardinale filippino Tagle


Il modernista Tagle nominato Prefetto di Propaganda Fide.

Piccola previsione da "vaticanista della domenica". 
L'anagrafe è inesorabile e il Santo Padre potrebbe farsi le sue idee sul prossimo conclave. E lui vota, anche se indirettamente, ma in anticipo attraverso le nomine. Detto questo: scuola bolognese, quindi progressista. Progressista non totalmente estremista come, che so, Marx, di conseguenza proponibile per lo zucchetto bianco anche agli indecisi. 
Mettiamoci la crescente importanza dei cattolici asiatici (e in genere dell'Asia, geopoliticamente). Mettiamoci che godeva già di qualche visibilità nel precedente
pontificato. 
Cosa mancava? Portarlo a Roma per farlo impratichire con la "macchina vaticana" e soprattutto farlo conoscere ai futuri elettori. 
Fatto, oggi stesso, nominando il card. Tagle prefetto della già Propaganda Fide
Mala tempora currunt.
Luigi

Il Messagero, 8.12-19

Città del Vaticano – Ribaltone in curia. Papa Francesco in attesa che veda la luce la tribolata nuova costituzione che ridisegnerà l'assetto amministrativo e organizzativo della curia, ha anticipato alcune mosse e stamattina ha ufficializzato un cambiamento importante chiamando al Roma il giovane cardinale filippino, Luis Antonio Tagle e affidandogli uno dei centri nevralgici più importanti per la Chiesa, quello del controllo delle missioni. Tagle è stato nominato nuovo Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli. La nomina di Papa Francesco è stata annunciata il giorno dell'Immacolata, una giornata simbolica e carica di significati.

Il cardinale Fernando Filoni, 73 anni, assume l'incarico di Gran Maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro al posto del cardinale Edwin Frederick O'Brien, dimissionario, visto che nell'aprile 2019 ha compiuto 80 anni. Al momento l'Ordine del Santo Sepolcro è una specie di cimitero degli elefanti, dalle proprietà immense ma finora mal gestite. L'arrivo di Filoni, figura rigorosa in campo organizzativo e gestionale, aiuterà a ridare smalto all'organismo che opera prevalentemente in Medio Oriente, una area geografica che Filoni conosce bene avendo fatto il nunzio per anni in Iraq. 

Tagle è nato il 21 giugno 1957 a Manila da una famiglia cattolica - il padre di etnia Tagalog e la madre di origini cinesi - è stato ordinato sacerdote nel 1982. Ha studiato negli Stati Uniti dove ha ottenuto il dottorato in teologia con una tesi sull'evoluzione della nozione di collegialità episcopale a partire dal Concilio Vaticano II. Ha trascorso sette anni a Roma per approfondire gli studi e nel 1997 è entrato a far parte della Commissione Teologica Internazionale. 

Dopo essere stato parroco della cattedrale di Imus, all'età di 44 anni viene nominato vescovo di quella diocesi da san Giovanni Paolo II nell'ottobre 2001. Si dedica in particolare alla pastorale giovanile e inaugura ad Imus il primo incontro dei giovani asiatici. Il 13 ottobre 2011 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo metropolita di Manila e tredici mesi dopo, nel novembre 2012, nel corso dell'ultimo concistoro del pontificato di Papa Ratzinger, riceve la berretta cardinalizia. Oltre a guidare la diocesi della metropoli filippina, Tagle è anche presidente di Caritas Internationalis. 

Con la designazione di Tagle, che segue di poche settimane quella del gesuita spagnolo Juan Antonio Guerrero Alves a Prefetto della Segreteria per l'Economia, saranno due i nuovi capi dicastero a insediarsi all'inizio del 2020 nella Curia romana.

8 commenti:

  1. Questa vostra abitudine di tacciare le persone con epiteti di modernisti, dimostra non solo una semplificazione della realta', alquanto piu' complessa di come voi la dipungete, ma altresi' una presuntuosa superiorita' di chi crede di stare sopra la tradizione invece nella tradizione, la quale non e' immobile bensi' viva e in fieri.

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    1. Il vocabolo 'tradizione', nel suo significato di 'trasmissione', non prevede cambiamenti sostanziali nella dottrina e nella morale cattolica ma fedeltà a un mandato millenario immutabile. Immobilismo è una subdola accusa a chi osserva tale mandato per giustificare ogni sorta di apostasia. Basta guardarsi intorno per capire quanto è stato stravolto dal CVII in poi ed ammettere le conseguenze drammatiche per la Chiesa in gravissima crisi di identità che non è certo finita ma " in fieri"..

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    2. Condivido. No modernista, ma eretici progressisti.

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  2. I modernisti sono i seguaci del ... modernismo, condannato dal grande San Pio X nell'Enciclica Pascendi. Basta prendersi la briga di leggerla per capire che il vaticano secondo e il novus ordo sono modernisti e quindi sovversivi, cioè contro la Tradizione Cattolica. Mons. Lefebvre, grande anche lui, insegna. Nessun compromesso "misericordioso" è possibile con il modernismo e i modernisti.

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  3. Tutto sommato potrebbe rivelarsi una scelta ottima. Quando si è toccato il fondo automaticamente si risale. Abbiate fiducia della Divina Provvidenza.

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  4. Allontanare dal suo prestigioso incarico un cardinale a soli due anni dalla scadenza anagrafica suona chiaramente come una punizione e sfiducia. Continua l'emarginazione di insigni uomini di Chiesa perché non 'amici' del Sergente maggiore, collocati in Ordini ecclesiali collaterali senza autorità decisionale ma con obbligo di obbedienza militaresca al suddetto sergente. La vicenda dell'Ordine di Malta e del card. Burke continua con la caduta di teste non 'adeguate'. Che ne dicono quegli illusi o ben consapevoli cardinali che hanno eletto Bergoglio perché riformasse la Curia pur sapendo le sue idee e i suoi precedenti fallimentari sudamericani ? Speriamo che, come accade in tutte le rivoluzioni ben fatte, cada anche la loro testa.

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  5. Chissà di qui al prossimo Conclave quante ancora ne dovremo vedere....

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La Redazione