Citare il Card. Newman, novello santo, (che difendeva la giusta "inculturazione" dei simboli pagani, per renderli cristiani) ci pare molto scorretto.
Nel caso attuale dei sacerdoti, cardinali cattolici hanno partecipato, tollerandoli apprezzandoli ed esaltandoli, a riti pagani. E hanno imposto ai fedeli, esponendoli in una chiesa cattolica, statuette e altri simulacri indigeni non cristiani.
Non si è fatta, come diceva Newman, impropriamente citato da Tornielli, una "cristianizzazione" di riti e di idoli. Li si è empiamente "idolatratati".
Ma Tornielli, per ora, non è santo (come lo è Newman) e forse non può capire la differenza.
Non si può comparare quindi le due realtà.
Inoltre Tornielli, sempre su Vatican News (sito ufficiale di informazione del Vaticano) afferma:
"In nome della tradizione e della dottrina si è buttata via, con disprezzo, un’effigie della maternità e della sacralità della vita."
Con indignazione, sommessamente, rileviamo che improvvisamente Tornielli diventa un convinto difensore dei valori non negoziabili (sacralità della vita) buttati nel cestino ultimamente dalla new wave vaticana e rimessi in auge ora per difendere simboli che, nel migliore dei casi, sono pagani, nel peggiore, diabolici.
COMMENTO al "commento" al Tweet di Tornielli su VaticanNews:
Giustamente Matteo Matzuzzi si domanda: Ma se Tornielli parla di iconoclastia, vuol dire che quelle "immagini" erano sacre? Sacre per chi?
Roberto