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mercoledì 19 giugno 2019

Il Governo Italiano finanzierà la ricostruzione di 600 chiese danneggiate dal terremoto del 2016



E' arrivata notizia tanto attesa soprattutto dagli abitanti eroicamente rimasti ad abitare nei piccoli paesi montani che nel 2016 furono devastati dal terremoto del Centro Italia: da tre anni essi sperano e pregano che possano iniziare i lavori di restauro anche delle loro chiese lesionate che costituiscono la vera, pulsante e genuina identità culturale , religiosa e aggregativa . L'articolo che postiamo, rivolto ai lettori d'oltralpe di lingua francese, parla dei danni subiti a causa  del terremoto del 24 agosto 2016 tristemente noto come il "terremoto di Amatrice". Nel mese di ottobre dello stesso anno si sono furono purtroppo altre potenti repliche con epicentri al confine umbro-marchigiano: dal 26 ottobre fino al terremoto più forte e rovinoso di domenica 30 ottobre,  magnitudo 6.5, con epicentro tra i comuni di Norcia e Preci. Oltre le scosse sismiche, che sembravano non aver mai fine, i  terremotati dovettero subire il colpevolissimo immobilismo dei governi Renzi e Gentiloni che, nonostante le tante, troppe promesse fatte soprattutto durante la campagna elettorale del marzo 2018, hanno lasciato tutto com'era. L'ombra d'incertezza per il futuro di tante storiche chiese disseminate nel vasto territorio colpito dal sisma  venne attribuita all'allora segretario generale della CEI Mons. Nunzio Galantino a cui gli osservatori addossarono la responsabilità di una specie di "pactum sceleris" con il Governo di allora per "dimenticare" il recupero di tantissime chiese seppur importanti per arte e per storia.
Un particolare elogio va invece tributato alla Caritas nazionale che, con i fondi dell'8/1000, ha realizzato, su ferma e decisa richiesta dei vescovi locali, delle ottime e comode strutture in legno per assicurare l'esercizio del culto divino e il catechismo per i giovani: una vera benedizione per le comunità che ne usufruiscono!
Ora la CEI ha deciso di fare da pungolo al Governo per restaurare alcune delle chiese danneggiate (cosa che non avvenne con il passato esecutivo ). 
Grazie alla recente accellerazione impressa dal Governo  i cittadini  possono finalmente riprendere a  pensare alla ricostruzione religiosa dei loro bei paesi montani!
A lode di Dio e per l'esaltazione della Santa Madre Chiesa Cattolica!
AC

 
Il capo del governo italiano, Giuseppe Conte, ricostruirà seicento chiese 
delle tremila danneggiate dai terrificanti terremoti 
che hanno colpito la penisola italiana nel 2016.  * 

L'annuncio che arriva pochi giorni dopo la vittoria di Matteo Salvini, Vice Primo Ministro del suo Governo. 
 Il 3 giugno 2019, il premier Giuseppe Conte ha incontrato i vescovi delle regioni colpite dal
terremoto nel 2016 presso la sede della Conferenza episcopale italiana (CEI)
In questa occasione, il capo dell'esecutivo italiano si è impegnato a firmare entro dieci giorni le norme attuative che stabiliscono il restauro di 600 chiese sulle 3.000 colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 quando, poco prima delle tre del mattino, un terremoto di magnitudo 6,2 ha scosso le province di Rieti (Lazio) e Ascoli Piceno (Marche) causando la morte di 298 persone e provocando ingenti danni materiali fra a cui 3.000 chiese furono distrutte o danneggiate. 
L'iniziativa del primo ministro Giuseppe Conte arriva nel contesto di una situazione politica tesa: il capo del governo è emerso indebolito dopo le ultime elezioni europee di fronte al suo vice Primo Ministro Matteo Salvini che non esita ad affermare pubblicamente la sua identità cattolica. 
Si spera che la ricostruzione degli edifici religiosi sia accompagnata dalla riedificazione della dottrina e dal ripristino della fede cattolica nelle anime, dopo il terremoto del Concilio che ha lasciato solo un campo di rovine. 

* Fonte: Fraternità San Pio X  QUI

Foto: 
1) Norcia: Basilica di San Benedetto dopo la scossa del 30 ottobre 2016
2) Tolentino: la Sagrestia della Basilica Concattedrale di San Catervo Martire
3) Campi di Norcia: la chiesa di San Salvatore distrutta dal terremoto del 26 ottobre 2016


1 commento:

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La Redazione