Il post di MiL ( ripreso anche dal Blog di Tosatti ) sulla "festa" diabolica di Halloween all'interno dell'antica chiesa di San Gennaro all'Olmo, nel celebre quartiere di San Gregorio Armeno nel centro della Città, ha da subito sottolineato, con particolare senso realistico, che l'attribuzione della responsabilità del gravissimo atto dissacratorio perpetrato contro i simboli religiosi presenti all'interno della chiesa andava rivolta " a chi gestisce l'accesso al monumento".
Difatti dopo la divulgazione della notizia del sacrilegio su alcuni quotidiani locali non si è fatta attendere la severissima reazione della Curia Arcivescovile di Napoli che ovviamente era totalmente all'oscuro di tutto.
Prendiamo atto di quel che hanno dichiarato i Responsabili della Curia Partenopea; la sana reazione sdegnata dei membri del Comitato Portosalvo e soprattutto quello che i tantissimi fedeli napoletani, indignati e turbati, hanno scritto a noi e soprattutto sui social: siamo solidali "in toto" con gli amici partenopei profondamente feriti nella loro fede e nella loro forte devozione.
Onestamente non possiamo però dimenticare i 20 anni di impegno per la valorizzazione della chiesa di San Gennaro all'Olmo da parte della Fondazione culturale che la gestiva : tutto è stato rovinato per colpa di un gruppo di persone che l'ha presa in giro!
Ora però la Curia e i suoi collaboratori, fissi o occasionali, debbono provvedere affinché tali episodi non possano mai più ripetersi stando più guardinghi con le cose (sacre) di chiesa.
Stiamo in guerra!
Stiamo in guerra!
AC
Napoli, un party di Halloween nell’antica chiesa di San Gennaro all’Olmo
Una festa di Halloween nella chiesa di San Gennaro all’Olmo, nel cuore del centro storico di Napoli.
Si è tenuta lo scorso 31 ottobre, nel giorno che la Chiesa dedica tradizionalmente alla vigilia di Ognissanti.
Un party a pagamento in pieno stile horror con ragazzi e ragazze in abbigliamento satanico che ballavano tra balaustre di marmo, altari e tempietti, momento clou della serata: l’impiccagione con boia in maschera.
Il tutto documentato da foto apparse sui social.
Certamente una festa non consona al luogo, né per l’importanza storica della chiesa, fondata nel VI secolo, contenenti le spoglie mortali del padre di Giambattista Vico, né in linea con la festa di Halloween, da sempre considerata l’antitesi della festa cristiana di tutti i santi.
S. Gennaro all’Olmo è stata affidata dalla diocesi di Napoli, che ne è proprietaria, alla
Fondazione Giambattista Vico per attività culturali.
Una condizione ovviamente inderogabile.
Sta di fatto che il tempio è stato concesso, pare, in maniera poco oculata da chi invece era tenuto a controllare chi e cosa stesse succedendo in un luogo di culto durante la notte delle streghe.
«Una scelta da stigmatizzare senz’altro – sottolinea padre Eduardo Parlato, direttore dell’ufficio dei Beni culturali della Curia di Napoli – che impone di avviare le procedure per ritirare la concessione».
«Una scelta da stigmatizzare senz’altro – sottolinea padre Eduardo Parlato, direttore dell’ufficio dei Beni culturali della Curia di Napoli – che impone di avviare le procedure per ritirare la concessione».
Interviene anche il benemerito Comitato di Portosalvo che sollecita un immediato segnale della Curia per la revoca del comodato d’uso. ( leggere anche Il Mattino QUI N.d.R.)
San Gennaro all’Olmo, fino a dieci anni fa versava in condizioni di totale abbandono.
Da quando è stata rilevata da Vincenzo Pepe, presidente della Fondazione Vico, è stata messa a nuovo.
Ed in effetti è grazie al comodato d’uso gratuito e al bando della Diocesi di Napoli, che è possibile rilevare le chiese non utilizzate ed utilizzarle per finalità sociali o culturali.
Di esempi riusciti se ne potrebbero citare tanti, come San Potito gestita dall’associazione «Ad alta voce» del maestro Carlo Morelli, la chiesa della Pietà dei Turchini o ancora S. Maria Maggiore data all’Ordine degli Ingegneri.
Era all’oscuro di tutto il cardinale Sepe che ora come minimo attende le scuse del responsabile della Fondazione Vico, prima di decidere se revocare il comodato d’uso.
Fonte : Corriere del Mezzogiorno QUI
Napoli: una bella e significativa scritta a difesa della sacralità e della dignità di una chiesa nel Centro Storico.
Foto del Comitato di Portosalvo