Il Ministro ungherese per le risorse umane On. Zoltán Balog ha recentemente scritto la Prefazione per una pubblicazione che illustra l'intervento da parte del Governo Ungherese del restauro di settanta chiese in diverse località della nazione.
Le parole del Ministro evidenziano l'impegno del suo Governo per la salvaguardia del « ruolo del cristianesimo» nella «sua storia millenaria » ( QUI ) sancita dalla Costituzione Magiara andata in vigore il 1 gennaio 2012.
Daltronde il 22 dicembre 2016 il Primo Ministro Viktor Orbán aveva significativamente scritto: "...solo ritrovando i valori cristiani, i quali rappresentano tutt’ora la più importante forza di comunione per una Città e per un Paese intero, si può giovare al futuro dell’Europa. Si deve perciò ricostruire con la stessa naturalezza, dopo il sisma, la casa di Dio che la nostra dimora". ( Cfr. Viktor Orbán, Lettera per la ricostruzione dopo il terremoto della chiesa del Sacro Cuore di Tolentino finanziata in toto dal Governo Ungherese. QUI; QUI )
La grandezza di un Popolo e del Governo che degnamente lo rappresenta.
AC
Ministro Balog: “Chi costruisce chiese, guarda al futuro con speranza”
Una recente pubblicazione del Ministero ungherese per le Risorse Umane (Örökségünk és jövőnk = Patrimonio e futuro) presenta una settantina di interventi che negli anni passati hanno interessato delle chiese in Ungheria e nei paesi limitrofi.
Si tratta del restauro di importanti monumenti nazionali, o di opere minori di ristrutturazione o dell’edificazione di edifici di culto nuovi.
Tutte le maggiori comunità ecclesiali dell’Ungheria ne hanno potuto beneficiare: cattolici di rito latino e greco, evangelico-luterani e calvinisti, nonché le comunità ebraiche.
Nella prefazione del volume l’On. Zoltán Balog, ministro per le risorse umane ha spiegato le ragioni dell’impegno del Governo ungherese:
“La religione, la professione della fede, è una questione personalissima di pubblica rilevanza.
Per questo vengono costruite le chiese, per questo il Governo d’Ungheria ritiene importante sostenere l’edificazione e il restauro delle chiese.
Chi costruisce chiese, guarda al futuro con speranza.
Chi costruisce chiese, guarda al futuro con speranza.
Si tratta di persone e di comunità che hanno qualcosa da dire non soltanto per sé stessi, gli uni agli altri, ma per tutta la nazione ed anche per il mondo.
Ogni persona ha bisogno di speranza, a prescindere dalla sua religione, dalle sue idee sul mondo e dalle sue simpatie politiche.
La nazione ha un grande bisogno di persone che vivono la speranza.
Sono loro che dedicano la propria vita e le proprie energie agli scopi della comunità.
Certo, sono importanti i soldi spesi per una buona causa, ma in fondo tutto dipende dalle persone che si dedicano allo stesso tempo sia al servizio e del bene comune che della gloria di Dio.
La nazione ha un grande bisogno di persone che vivono la speranza.
Sono loro che dedicano la propria vita e le proprie energie agli scopi della comunità.
Certo, sono importanti i soldi spesi per una buona causa, ma in fondo tutto dipende dalle persone che si dedicano allo stesso tempo sia al servizio e del bene comune che della gloria di Dio.
Quelli che vanno in chiesa, i membri delle comunità ecclesiali sono consapevoli di questa doppia missione e cercano di vivere in questo spirito. Pertanto, nel sostenere il restauro o la costruzione di chiese, non guardiamo soltanto ai mattoni e all’intonaco, bensì vediamo lo sviluppo ed il rafforzamento delle comunità, contribuendo così al rinnovamento spirituale della comunità nazionale.”
Foto: Part. della Cattedrale di Kalocsa (Archidioecesis Colocensis), seconda per dignitá in Ungheria; Astriceum.hu ( QUI )