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mercoledì 14 febbraio 2018

Corruptio optimi pessima

Articolo di Enrico Salvi che ben si pone al seguito di quanto scritto e detto ieri da A. M. Valli nel post precedente. 

Non è necessario tradurre il latino del titolo di questo detto (di S. Gregorio), il significato balza immediatamente alla vista. Volendo citare un noto detto, lo si può rendere con: DALLE STELLE ALLE STALLE. Le infelici parole di papa Roncalli fanno da incipit alla caduta nelle stalle che sembra sempre più prossima a toccare il fondo: «Non è il Vangelo che cambia, siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio». Frase ambigua e deleteria, visti gli effetti che attraverso i decenni post-conciliari, tutt’altro che “primaverili”, hanno afflitto e affliggono la Chiesa cattolica; una frase che ha fatto del Vangelo, cioè della Verità rivelata un qualcosa di brumoso che soltanto col passare del tempo si dirada e della quale, tanto per dirne una, i primi Cristiani, o forse addirittura gli Apostoli, avrebbero compreso poco o niente. A cominciare da papa Roncalli fino a papa Bergoglio, la corruzione dell’ottimo e quindi la rovinosa caduta dalle stelle alle stalle conseguente all’ECLISSARSI del SACRO non ha conosciuto sosta, e ciò per un istinto micidiale prorompente dall’animo dell’uomo irrequieto: il RIFORMARE. La pletora dei riformisti (anche in ambito politico) è sempre stata, e tutt’ora è, assai proliferante. Sembra che un certo tipo di uomo, che sopra non a caso abbiamo definito “irrequieto”, non possa vivere senza RIFORMARE, cioè senza modificare, cambiare, innovare. L’uomo irrequieto è sempre preda dell’ansia poiché vive senza alcun punto fermo, e fa del provvisorio un che di riformabile che dà luogo ad un ulteriore provvisorio a sua volta riformabile, e così via, senza requie. E, in ambito cattolico, in questo consisterebbe, secondo la mefitica frase roncalliana, il “comprendere meglio”. Il fatto è che il riformista, il novatore, è, come già accennato sopra, un infermo, cioè un non fermo, un
non stabile, ed è questa patologia che in ambito liturgico cattolico ha comportato e continua a comportare un DEFORMARE, soprattutto grazie all’impulso ancor vivissimo, più o meno occulto e più o meno lampante, della RIFORMA concepita da un monaco irrequieto, palesemente affetto da infermità. RI-FORMA che si è risolta in una DE-FORMA, un’illecita modifica, un illecito cambiamento, un’illecita innovazione che ha corrotto l’ottimo, provocando la caduta dalle stelle alle stalle. E ciò perché il riformare parossistico causato dall’ansia patologica per la “novità” subito da riformare a sua volta, e quand’anche quest’ansia avesse pretese “moralizzatrici” e “caritatevoli” (le virgolette sono d’obbligo), non può risolversi che in un deformare. Con papa Roncalli, con il Concilio Vaticano II da lui indetto e con papa Montini, riformatore/deformatore della Messa, e giungendo fino a papa Bergoglio, la deformazione liturgica (e quindi anche dottrinale) ha gravemente OFFUSCATO nel popolo il SENSO DEL SACRO. Questa verità nuda e cruda può essere negata soltanto da chi, ecclesiastico o laico, è in malafede o, com’è più probabile, ha smarrito anch’esso il senso del SACRO, che, è bene ricordare, è qualcosa con cui non si può scherzare. La riforma/corruzione ha minato la IERATICITÀ della liturgia con la scusa di renderla più “comprensibile” e “più vicina” al popolo, riducendola a niente più che un “momento d’incontro”, un radunarsi impastato di sentimentalismo, ragion per cui c’è da chiedersi chi, tra i fedeli (fedeli a che?), ci sia qualcuno che sappia davvero cos’è un SACRAMENTO, giacché, e su questo non ci piove, senza Sacramenti (validi), cioè SENZA IL SACRO, la Chiesa cattolica si riduce ad una pura illusione, essendo proprio questo, si badi, l’intento dei riformisti deformatori. Una iniziativa lodevole (e provvidenziale?) come il provvidenziale Summorum Pontificum di papa Ratzinger (a suo tempo, non si può dimenticarlo, teologo in giacca e cravatta al Vaticano II), è stata l’unica, da sessant’anni a questa parte, in favore della liturgia sacra in quanto riabilitante e confermante la validità del Vetus Ordo, il SACRO RITO della Messa di sempre. Tale iniziativa, più che un ripristino dell’ANTICA FORMA, non suscettibile di riforma dato il suo IRREFORMABILE CONTENUTO, circa il quale non c’è proprio nulla da “comprendere meglio”, ha rappresentato e tutt’ora rappresenta un vero e proprio bastone fra le ruote del carro rivoluzionario su cui sono stipati riformatori e riformati, ovvero corruttori e corrotti, ai cui occhi e cuori impastati di graveolente umanitarismo ecumenistico, protestantico, sessantottardo, neocatecumenale, rinnovatore dello spirito, santegidiesco, gesuitico-panomosessuale e molto più don milanesco di quanto non sembri, l’antica liturgia e il luogo sacro (regolarmente profanato da concerti e gozzovigli mondani) appaiono ovviamente “superati” se non addirittura esecrabili, testimonianti una mentalità “arretrata”, “oscurantista”, “medievale”, non “al passo coi tempi”, ma in realtà una mentalità che rifiuta di riformarsi/deformarsi, cioè, sempre secondo la micidiale frase roncalliana, di “comprendere meglio” il Vangelo. Hai voglia ad invocare una “lettura sbagliata del Concilio Vaticano II”, ipotesi subdolamente … post-conciliare: quando mai i riformisti/deformatori ammetterebbero di aver sbagliato? Ma poi, perché dovrebbero ammetterlo se il loro scopo è la CORRUPTIO OPTIMI? L’ECLISSARSI DEL SACRO nel popolo è lo SCANDALO degli scandali perpetrato dai riformatori che hanno cancellato il teocentrismo sostituendolo con l’antropocentrismo, assegnando la centralità alla persona invece che a Dio e perciò rendendo inferma la persona stessa, abbandonata a se stessa e preda delle proprie fisime, ragion per cui non si capisce (o forse si capisce fin troppo bene) verso dove sia diretta la cosiddetta “chiesa profetica” o anche “chiesa in cammino”, fantasmagorica entità post-conciliare ove quell’“in cammino” è pregno, neanche a dirlo, del roncalliano “comprendere meglio” . Sennonché Qualcuno ha detto che lo scandalo è necessario ma guai a chi lo provoca; un’affermazione contro cui la logica umana si frantuma ed il roncalliano “comprendere meglio” va a farsi friggere; un’affermazione che ci presenta un Signore enigmatico, per niente propenso a farsi “comprendere meglio”; un Signore impietoso verso i suscitatori di scandali, verso i giuda che tuttavia debbono suscitarli per contribuire diabolicamente – paradosso divino! – al corso umanamente imperscrutabile, riguardo al destino del mondo, della Volontà di Dio. Ricordiamo con il Vocabolario Treccani che SCANDALO significa ostacolo, inciampo, insidia, turbamento della coscienza provocato da azione, contegno, fatto o parola che offra esempio di colpa, di male, di malizia. Può bastare.

8 commenti:

  1. D'accordissimo. Del resto, ci vogliono addirittura convincere che è possibile ritornare cose che sono immutabili, come il proprio sesso di nascita, il concepimento, l'invecchiamento, la morte, anzi il "ine vita" come amano dire i.massoni...ai quali, a mio parere, è da imputarsi questo atteggiamento, a mio parere non casuale, ma manovratorio, per farci vivere in un una costante insicurezza e manipolarci meglio.

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    1. Bella la tua notazione, soprattutto quando viene citata la manipolazione. Cosa c'è di più liberticida di una situazione di non libertà creduta (invece) di libertà? E poi parlano male del medioevo... Almeno in occidente, tutti i media spingono in una certa direzione, una direzione che si vuole unica, obbligata, ineluttabile, e se qualcuno diverge viene subito criminalizzato. Orwuell ha avuto ragione. Quello che fa più tristezza è vedere un Papa che si adegua vigliaccamente alla corrente. Vietato disturbare i manovratori...

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  2. In cammino...si, verso il baratro e quel che è peggio, l'inferno!

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  3. Con papa Giovanni che era stato un simpatizzante del movimento modernista, come lui stesso scrisse nei suoi diari, con le implicazioni ecumeniste, interreligiose e conciliariste che praticava già quando era nunzio in Turchia, iniziò il progressivo oscuramento della Chiesa cattolica fondato sulla ideologia subdola del CVII secondo la quale la pastorale e la liturgia andava riscritta( per arrivare a cambiare la dottrina !). L' ambigua e sconvolgente frase di Roncalli che pretende che ora stiamo comprendendo meglio il Vangelo significa affermare che per duemila anni,gli apostoli,i grandi papi e santi, insieme al popolo di Dio che hanno testimoniato Cristo fino al martirio non lo hanno compreso e quindi non sono più da seguire. E così è avvenuto.

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  4. CVII origine di tutti i mali della Chiesa

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  5. Non ricordate quello che Gesù disse ai farisei riguardo alle tradizioni degli uomini?
    Gesù non ha proprio "innovato niente"? Credete che fosse perseguitato perché lasciava tutte le cose al loro posto?
    I farisei stessi lo accusarono di compiere le Sue opere in nome di Satana

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    1. È vero. Oggi Gesù caccerebbe a calci il fariseo Bergoglio.

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  6. Se l'innovazione di una verità immutabile è scandalo -e su questo siamo d'accordo- perché nel 1014 a Roma fu accettata una aggiunta liturgico-dottrinale al Simbolo di fede, che secondo la Chiesa d'Oriente rappresenta una deviazione capitale da una verità pronunciata in un Sinodo ecumenico (ossia il secondo di Costantinopoli del 381) e quindi immutabile in quanto dettata dallo Spirito Santo? Sapete di che innovazione sto parlando: la Chiesa Ortodossa considera le sue conseguenze, a livello dogmatico e dottrinare, immense.

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