In quegli anni vivevo a Roma e, proseguendo una ricerca ormai annosa, ogni domenica mutavo chiesa cercando qualcosa che nemmeno sapevo cosa fosse: sapevo da cosa mi allontanavo (confusione, sciatteria, eccessi non richiesti di confidenza), ma non avevo una meta, pur essendo certo che se l'avessi incontrata, l'avrei riconosciuta. Roma è grande e piena di chiese! Eppure, niente! Vagavo di domenica in domenica, sperando che la vetustà dei luoghi e l'altisonanza dei titoli racchiudesse ciò che sentivo mi mancava.
Poi un amico mi invita a Gesù e Maria a via del Corso: “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!” Ecco cosa cercavo! l'immergersi nel sacro, in un mondo altro, separato dalla soglia della chiesa; lo sguardo proteso verso l'alto, verso un orizzonte non terrestre, la Croce elevata; ma ciò che per primo mi segnò e ancora oggi mi emoziona, è il momento della comunione, quei pochi interminabili momenti che iniziano col gesto di inginocchiarsi alla balaustra in attesa che il sacerdote ti si ponga davanti: “Corpus Domini nostri ...”: sei vicino all'altare eppure distante, ne vedi i dettagli che dal banco non apprezzavi, il calice abbandonato indegno, ti coglie l'irrazionale impulso di scappare; poi si avvicinano i paramenti sacri e gli occhi sono bassi: “Voca me! Voca me!” e tutto muta, tu sei mutato: “E' bello Signore stare qui!”.
Un centro di Messa antica attira le anime a Cristo! Inesorabilmente! Il resto appartiene al Maligno.
Giuseppe Capoccia
Delegato Generale del CISP
Io la prima in Pantheon era una Messa in suffragio dei Savoia. Ero a Roma e frequentandola mi si sono aperti gli occhi ed il cervello
RispondiEliminaPer me la prima è stata nel 1956, a sette anni, presso la mia parrocchia di san Giacomo in Augusta in Via del Corso a Roma. Non ci capivo niente eppure il mio raccoglimento, insegnato da veri e santi Sacerdoti, era qualcosa che posso descrivere soltanto così: c'era soltanto Gesù.
EliminaPer me la prima (e unica) pochi mesi fa alla Trinità dei Pellegrini.
RispondiEliminaMi sono sentita come se avessi provato a suonare un violoncello. Non mi sento assolutamente all'altezza di una cosa simile! Non mi sarei mai aspettata che nella Chiesa Cattolica (che frequentavo da bambina) esistesse qualcosa di questa trascendenza e di questa potenza.
Credo che l'abolizione del rito antico ci abbia distrutto molte capacità dell'anima.
Chissà quando ritroverò il coraggio...
Carissima Giov, il coraggio lo ritroverà semplicemente ... tornando già dalla prossima domenica alla Trinità dei Pellegrini. Dal quel che scrive, in Lei le "capacità dell'anima" sono rimaste integre, e lo testimonia il Suo "non sentirsi all'altezza di una cosa simile". Torni subito alla Trinità dei Pellegrini e si abbandoni totalmente all'Azione liturgica, oltretutto, in quella chiesa, accompagnata da un'eccezionale schola cantorum.
EliminaLa mia prima dopo anni l anno scorso a Novara in suffragio di Umberto Di Savoia chiesa San Giovanni decollato
RispondiEliminaPer me la prima volta nella chiesa della Misericordia a Torino, quand'ero ancora studente.
RispondiEliminaLa mia prima volta a Vittorio Veneto pochi mesi orsono, cappella privata del vescovo dove ha anche pregato papa Luciani quando era vescovo di Vittorio. È stato abbastanza strano perché ero "tarato" su un altra frequenza e la struttura della liturgia mi ha sconvolto. Ora per me è appuntamento fisso tutte le domeniche, a Pordenone, e non posso mancare!
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