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mercoledì 28 dicembre 2016

Potenza. Il Presepe "islamico" con la "Madonna" velata

Il Rev.do don Francesco Corbo, Parroco della Parrocchia di Sant'Anna a Potenza   ha ideato la "chicca di Natale"  che proprio ci mancava : il cosiddetto "presepe islamico".(v.foto)
Per spiegare la sua "invenzione" il Reverendo Parroco ha scritto su un social: 

"Ho letto tutti commenti sul presepe.
Partono da una premessa sbagliata.
La donna non ha il burqa, non ha lo chador.E' una statuetta della Tunisia, come le altre e fa parte della collezione di presepi da tutto il mondo.  
[Noi effettivamente vediamo una donna velata in piedi con il viso velato vicina al Bambinello. Perchè allora la donna  collocata davanti alla tenda non indossa il velo visto che le statuine provengono dallo stesso posto ? Non ce ne voglia Reverendo Parroco se non crediamo alle sue belle parole. Mostreremo le foto della sua invenzione ad un serio studioso di Presepi. Poi ne riparleremo. N.d.R.]

In Africa sono statue nere, In Perù c'è il lama, a Potenza c'è il costume potentino ecc...
Dimenticavo, noi abbiamo la tradizione del presepe napoletano con i costumi napoletani.
Lo scopo è di vedere l'Incarnazione di Gesù in tutto il mondo.
Uno di questi presepi è stato utilizzato per parlare di dialogo con tutti, di testimoniare Gesù con la propria capacità di amare tutti, anche chi sbaglia. Come faceva Gesù.
Questo non significa rinnegare Gesù, ma imitarlo per quello che sappiamo fare.
Chi conosce la nostra storia ha fatto la giusta lettura del presepe.
Chi non la conosce ha avuto altre reazioni.
Legittime. Meglio se rivolte al dialogo e allo sforzo di capire. 

 [Ci risiamo!  Esattamente quel che certe fazioni politiche dicevano a noi cattolici: non conosci la storia quindi stai zitto! Sconvolgente che certo tipo di linguaggio, che abbiamo subito a nostre spese per testimoniare tante volte  la nostra fede, ora sia sulla bocca di un Consacrato. N.d.R]
 Con il dialogo si cresce..." 
[Pubblicità/progresso:  Io crescerò/ sicuro per il mondo andrò/ e coi biscotti .../ il mio amore avrai/ io crescerò/ bellissimissimissimo sarò/ con ... sai/ sempre un giusto nutrimento avrai/ nanananananananananà.../ ..."] 

La risposta al Rev.do Parroco don Francesco Corbo, gran sostenitore del "con il dialogo si cresce", è stata data idealmente dall'imam Zakir Naik, insignito dall'Arabia Saudita del premio Re Faisal per i servigi resi all'Islam: “La gente dovrebbe capire che mentre augurano Buon Natale stanno dichiarandosi d’accordo sul fatto che Gesù Cristo sia nato il 25 dicembre e che Egli sia il figlio generato da Dio.

Questa è idolatria e l’idolatria è il peggiore dei peccati, l’unico imperdonabile davanti ad Allah
( QUI )  
Continueremo a difendere i valori devozional-catechetici che il Presepe riassume nel solco della tradizione cattolica. 
Le statuine del Presepio vengono infatti benedette perchè  favoriscono la preghiera e l'elevazione spirituale dei fedeli.

AC  


Il presepe "islamico" in chiesa: Maria col burqa e un barcone  


A Potenza un presepe con il barcone di profughi, la bandiera arcobaleno
e Maria con un velo "islamico"
di Giuseppe De Lorenzo  



Ad ognuno il suo presepe, per carità. 

A Napoli inseriscono Maradona, a Potenza invece si adoperano per farlo somigliare ad un "presepe islamico": la Madonna col burqa, San Giuseppe che somiglia più ad un imam che a un falegname, un tenda beduina al posto della grotta e una bandiera arcobaleno in sostituzione della stella cometa. 

Chissà cosa avrebbe pensato San Francesco nel vedere il "suo" presepio ridotto in questo stato nella parrocchia di Sant'Anna a Potenza. 

Quando a Greccio mise in scena per la prima volta la natività (guarda il video), Gesù, Giuseppe e Maria avevano volti e sembianze occidentali. 
I pastori pure. 

Le pecore anche. 

E non c'era nessun'altra intenzione se non quella di raccontare al popolo la grandezza della nascita di Cristo, il Salvatore.
Oggi invece tra chi decide di non farlo e chi lo usa per altri scopi, il presepe sta diventando la macchietta di ciò che era. Inutile girarci attorno: fa impressione vedere la Vergine Maria che si copre il volto col burqa. 
Qualcuno di voi dirà: a quel tempo le donne si coprivano.
Così come lo sono la tenda beduina al posto della grotta e la scritta "Costruiamo ponti, non muri" sopra la Sacra Famiglia. 
Anche fosse, nelle immagini sacre della tradizione occidentale, Maria ha sì un leggero velo, ma sempre il volto scoperto. 
Nel pubblicare per prima le foto del presepe di Potenza su Imola Oggi, Marialuisa Bonomo fa giustamente notare che la Chiesa non può cadere nell'errore di scambiare la pietà cristiana e il rispetto verso i musulmani nella legittimazione della fede islamica. 
Quella di Potenza è una (voluta?) forzatura. 
Perché se credere in Maometto o Gesù diventa "la stessa cosa", allora crollano le radici stesse della Chiesa, il significato profondo della Fede che deve necessariamente riconoscere Cristo come unico salvatore del mondo. 
Stona pure il barcone di profughi in sostituzione dei pastorelli. 
I musulmani riconoscono Gesù come profeta e la Vergine è citata nel Corano? 
Vero. 
Ma per loro Maria non ha mai partorito il Figlio di Dio e il Nazareno ha indicato Maometto come "sigillo dei Profeti". 
Può un cristiano legittimare questo? 
No, non dovrebbe. 
Ma se non siamo in grado di fare un presepe "tradizionale", figuratevi difendere i fondamenti della Fede. 

Fonte: Il Giornale 

Da leggere anche l'Articolo di Carlo Di Pietro su ImolaOggi  QUI