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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 8 novembre 2016

Musulmano ha servito Messa del Papa in San Pietro "Se i pontefici vengono a pregare nelle moschee perché non dovrei farlo io in Vaticano?"

Questa ci mancava! 
Ora si può servire la Messa del Papa e ... non essere cristiani... alla fine gli unici che non trovano spazio in Vaticano sono proprio i cattolici!
Difficile non accostare la notizia del "primo ministrante islamico" che, rivestito di camice e cingolo, ha servito domenica scorsa la Messa del Papa nella Basilica di San Pietro in occasione del Giubileo dei carcerati con il  post "Revanscismi ecclesiastici" di Quelculanus ripreso da noi ieri:  Spoils system alla Congregazione del Culto Divino ( QUI ).  
Orrendo quando la  Liturgia viene usata come un tassello ideologico-propagandistico per completare la maschera ultra/mondana di una "nuova chiesa" per poi appiccicarla violentemente al volto della Chiesa mistica Sposa di Cristo onde sfigurarne l'immagine.
D'altronde dopo la "lavanda dei piedi" nella Messa in Coena Domini compiuta più volte dal Papa anche ad alcuni islamici ci si poteva aspettare di tutto. 
E' interessante la testimonianza del Cappellano del carcere di Busto Arsizio dove è recluso il giovanotto-ministrante-islamico:"...ho segnalato che c'era un ragazzo musulmano che aveva dato la sua disponibilità e mi hanno risposto che gli avrebbero affidato un gesto importante". 
A questo punto scatta la nostra (legittima) curiosità: CHI ha risposto affermativamente che "avrebbero affidato un gesto importante" al giovane musulmano?
Pare veramente difficile che la "risposta" sia venuta direttamente dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice diretto da Mons. Guido Marini che fu scelto appositamente per quel delicatissimo ruolo da Papa Benedetto XVI che durante il Suo Pontificato/Via Crucis ebbe molto a cuore soprattutto la Liturgia! 
Ci informeremo al riguardo. 
Intanto la "rivoluzione" va avanti a passi da gigante fra intrighi degni di una corte rinascimentale piamente diffusi ed amplificati dai poteri massmediatici. 
Con buona pace del "popolo santo di Dio" che sta sempre più disertando la Chiesa e i suoi Ministri... 
AC  

Issam il chierichetto musulmano del Papa: "Insieme possiamo pregare gli uni per gli altri, per la pace"

Domenica al giubileo dei carcerati è stato scelto per assistere Francesco nella fase di vestizione, entrare in processione e prendere posto ai piedi dell'altare: "Credo nel dialogo e nel rispetto. 
Ho chiesto al il Santo padre di pregare per me, per la mia famiglia, per noi
detenuti. Lui mi ha detto di fare altrettanto"

di Andrea Gualtieri

CITTA' DEL VATICANO - Paura che il suo gesto venga frainteso non ne ha: "No, cosa c'è di difficile da capire?".
Issam è stato il primo musulmano a rivestire la veste dei ministranti accanto al Papa in una funzione solenne nella basilica di San Pietro.

E lo ha fatto con grande naturalezza: "Se i pontefici vengono a pregare nelle moschee perché non dovrei farlo io in Vaticano? Io resto musulmano ma insieme possiamo pregare gli uni per gli altri, per la pace, per il mondo. E io domenica ho fatto questo".

Domenica era il giorno del giubileo dei carcerati. 
E Issam è un detenuto della casa di pena di Busto Arsizio. 
Otto di loro sono stati scelti per svolgere il servizio liturgico, insieme ad altri provenienti dalle carceri di Brescia e dell'Ucciardone di Palermo.

 Hanno assistito Francesco nella fase di vestizione poi sono entrati in processione e hanno preso posto ai piedi dell'altare.

"Quando dal Vaticano mi hanno chiesto di individuare i detenuti per questo compito - racconta don Silvano, il cappellano di Busto Arsizio - ho segnalato che c'era un ragazzo musulmano che aveva dato la sua disponibilità e mi hanno risposto che gli avrebbero affidato un gesto importante". 

Alla fine, è stato incaricato di lavare le mani di Bergoglio in sacrestia ed è stato l'unico a restare da solo con lui prima della messa. 

"Perché ho voluto farlo? 
Per far capire che noi musulmani siamo diversi da quello che qualcuno vuole far credere: noi siamo per la pace". 

L'unica cosa che Issam ha chiesto, è stata di portare con sé nel viaggio dal carcere il proprio tappeto per la preghiera. 
Lo ha usato prima di raggiungere San Pietro. 

E di nuovo nel pomeriggio: "Io resto musulmano - rivendica - ma credo nel dialogo e nel rispetto"
Quando lo ha detto al Papa, lui lo ha abbracciato e baciato. "Gli ho chiesto di pregare per me, per la mia famiglia, per noi carcerati. Francesco mi ha detto di fare altrettanto

...

Fonte: Repubblica



Immagine 1 : Per "esorcizzare" la blasfemia dell' episodio narrato, di una gravità indescrivibile, ammiriamo , invocando "tempora bona veniant", la Pianeta donata alla Cattedrale di Treviso da Papa San Pio X.
Il paramento, di produzione francese (seconda metà del secolo XIX)...   "Seta e luce: il dono di Pio X alla Cattedrale Tarvisina" ( QUI )

6 commenti:

  1. Chi me l'ha fatto fare, di polemizzare pubblicamente con i musulmani della mia città che volevano "partecipare alla Messa" dopo l'assassinio di padre Hamel ? Se adesso devo sbattere la faccia sul Papa in persona ?

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    1. L'episodio descritto a Repubblica (CHI ha fornito la notizia a quel giornalista? e perchè?) è di una gravità tale che gli stessi islamici stanno prendendo distanza da iniziative simili...

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  2. .... Tanto Bergoglio, come dice lui, "dorme sonni tranquilli"!

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  3. Non so se il Papa e' troppo buono e noi brutti sporchi e cattivi ....o se ci sta facendo una confusione terribile ! Io intanto mi confesso x i miei cattivi pensieri verso il pontefice e sinceramente con grande dispiacere !

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  4. Non so se il Papa e' troppo buono e noi brutti sporchi e cattivi ....o se ci sta facendo una confusione terribile ! Io intanto mi confesso x i miei cattivi pensieri verso il pontefice e sinceramente con grande dispiacere !

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  5. in tutto questo si dimentica che offendiamo Gesù Cristo. il Figlio unigenito di Dio perchè siamo lontani e non sappiamo più onorarlo come è doveroso rispettando la sacralità del rito chiediamo perdono

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La Redazione