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domenica 11 settembre 2016

Amoris laetitia: tango argentino e approvazione "a scatola chiusa"

di don Alfredo Morselli



Incredibile balletto di smentite circa il famigerato Comunicato dei Vescovi argentini della regione di Buenos Aires che espone, con tanto di super-benedizione papale, l'"unica interpretazione possibile" dei punti più controversi di Amoris laetitia.
«Un delitto? Peggio un errore» si saranno detti tra loro i neomodernisti argentini, dopo essersi accorti della velocità troppo alta che avevano impresso al treno della rivoluzione teologica.

Allora ecco il penoso tentativo di pulirsi le scarpe dopo aver pestato qualcosa di troppo grosso e di troppo sporco.
La scusa trovata ha più o meno lo stesso valore della menzogna dei giudei sulla resurrezione di Gesù: "Dite che il documento eta riservato, non ufficiale, provvisorio".

Ma per sfortuna loro, qualche migliaio di internauti ha scaricato non solo il Comunicato dei Vescovi, ma anche l'approvazione del Papa, che afferma che l'interpretazione dei Presuli argentini è l'unica possibile: "El escrito es muy bueno y explícita cabalmente el sentido del capítulo VIII de Amoris latita . No hay otras interpretaciones". Ma se il Comunicato reso pubblico era provvisorio, l'approvazione del Papa a quale documento si riferisce? Si tratta di un placet a scatola chiusa: "Eccellenze Reverendissime, mi fido di voi, scrivete quel che volete, e per me va bene"? Oppure che cosa ha letto e approvato realmente il Papa?

A questo punto pare molto verosimile che l'autore dei criteri per il sacrilegio (così il blog The wanderer ha chiamato il documento) sia Mons. Tucho Fernandez, il coccolato del Papa e principale ghost writer di Amoris laetitia (così lo stesso blog). Solo il coccolato potrebbe avere avuto da parte del Papa una simile approvazione in bianco.

In ogni caso tutto questo puzza di modernismo, di quelle riunioni segrete a casa di Giovanni Selva descritte da Fogazzaro nel suo Il santo (romanzo programmatico e purtroppo anche profetico del modernismo), di setta che cerca di cavalcare l'occasione di un documento ambiguo qual è Amoris laetitia, per traghettare la Chiesa dal Veritatis splendor alle Erroris tenebrae.

Per fortuna, anche grazie agli interventi del canonista Mons. Víctor Pinto e del Card. Mario Poli, sembra che i Criteri verranno limati, e si tasterà così la reale potenza del coccolato.

Non so come finirà, ma so che le promesse di Gesù non praevalebunt non sono state fatte in campagna elettorale, e non era in campagna elettorale neppure la Vergine a Fatima, quando ha detto che "alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà". Non so neppure per quale via e in quale modo giungerà la salvezza e quali saranno i costi in anime vittime e in martiri, perché il suddetto trionfo si realizzi.

Non rimane che pregare e offrire perché questi tempi anticristici siano abbreviati "a motivo degli eletti" (Mt 24,22).

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La Redazione