Dopo il post di ieri è necessaria una riflessione sui Seminari e sui loro Rettori .
Non appena una Diocesi italiana si trova nella condizione di “sede vacante” spuntano le indiscrezioni , per lo più alimentate dai chierici che amano stazionare nei corridoi CEI piuttosto che nelle "periferie esistenziali"... “il rettore del tal seminario... diventerà Vescovo di …", "l' ex rettore del seminario… Vescovo di... "
I Rettori e gli ex Rettori di Seminario, in quanto tali, meritano di assumere la responsabilità pastorale di una Diocesi ?
Si può avere come Vescovo chi poco prima ha limitato fortemente ai giovani seminaristi di pregare perchè: "I giovani debbono dar sfogo alla loro creatività al fine di conseguire una dimensione sacerdotale più al passo con i tempi "?
Nonostante gli esempi e le raccomandazioni del Beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI diversi Rettori dei Seminari italiani si sono dimostrati ferocemente contrari ad ogni tipo di bellezza liturgica contribuendo a distruggere quel che rimaneva del deposito devozionale .
L’intento inquisitorio, a senso unico, di alcuni Rettori ed ex Rettori "in desiderio" (CEI) di episcopato (qui episcopatum desiderat, bonum opus desiderat) ha trovato l'apoteosi nel controllo ( di per se' sacrosanto ) della “cronologia” dei computer : i seminaristi più attenti alla tradizione ed alla Liturgia debbono andare a consultare i siti specifici nel bar più vicino... mentre le copie clandestine dei documenti pontifici "scomodi" come il Motu Proprio Summorum Pontificum o la Sacramentum Caritatis ecc .. vengono lasciate in casa dei genitori.
Possono quegli stessi Rettori, che hanno finito di intronizzare il: “… concetto di libertà e di dignità della persona umana, senza alcuna remora né da parte dei superiori, né da parte di alcuna legge” e “… per la riuscita dei nostri piani che la psicologia, la psichiatria e la psicanalisi … adottate come materie principali nei seminari secolari e regolari “ assumere le importantissime funzioni pastorali alla guida di una Diocesi?
Sarebbe assai più opportuno ( e prudente ) che i Rettori e gli ex Rettori di Seminario piuttosto che ricevere ipso facto la promozione fossero oggetto delle dovute attenzioni da parte della Congregatio pro Episcopis : l'analisi dei loro meriti " in campo " ( anche attraverso un opportuno calcolo - purtroppo senza bisogno di una calcolatrice visti i numeri...) dei "successi" prima e dopo il Seminario gioverebbe alla " qualità " delle nuove nomine episcopali !
Nel lontano 1972 Sua Ecc. Mons. Marcel Lefebvre , che consumò tutta la vita nell’apostolato sacerdotale e nella formazione dei seminaristi, scrisse:
“Il sacerdote che ha un'idea sbagliata del suo sacerdozio e si crede « un uomo come gli altri » perde il senso della dignità sacerdotale.
Non deve meravigliarsi se il mondo non lo rispetta più.
Questo disorientamento non può che sfociare nel disprezzo da parte dei nemici della Chiesa e di coloro che conservano un'idea esatta del sacerdozio.
I seminari che acconsentirono ad adeguare la formazione dei seminaristi a questa falsa concezione del sacerdote sono letteralmente colati a picco.
I seminaristi seri rifiutano a buon diritto quella formazione pericolosa per la fede e i costumi.
Coloro che si rallegrarono di quelle riforme, e le pretesero, non tardarono a concludere che in tal modo sarebbero stati militanti più liberi di dedicarsi alla rivoluzione sociale, politica e religiosa al di fuori delle istituzioni della Chiesa.
È così che i seminari si svuotano, più o meno rapidamente secondo i luoghi.
Tuttavia, la possibilità di creare veri seminari esiste, perché le buone vocazioni sono numerose.
Dev'essere questa la principale preoccupazione dei vescovi e dei sacerdoti consci del pericolo che corre la Chiesa. Lo spirito Santo rimane nella sua Chiesa e vuole continuare a effondersi nelle anime, in quelle sacerdotali in particolare.
Possa esserci concesso di riuscire a ricostituire vere case di formazione sacerdotale quali la Chiesa le ha sempre desiderate.
Non dobbiamo avere nessun timore per le vocazioni, il finanziamento e i professori.
La provvidenza dà in abbondanza a chi crede in essa e le resta fedele”.
( Mons. M.Lefébvre “ Un Vescovo parla” Rusconi Editore, pag. 155 )
A.C.
Non appena una Diocesi italiana si trova nella condizione di “sede vacante” spuntano le indiscrezioni , per lo più alimentate dai chierici che amano stazionare nei corridoi CEI piuttosto che nelle "periferie esistenziali"... “il rettore del tal seminario... diventerà Vescovo di …", "l' ex rettore del seminario… Vescovo di... "
I Rettori e gli ex Rettori di Seminario, in quanto tali, meritano di assumere la responsabilità pastorale di una Diocesi ?
Si può avere come Vescovo chi poco prima ha limitato fortemente ai giovani seminaristi di pregare perchè: "I giovani debbono dar sfogo alla loro creatività al fine di conseguire una dimensione sacerdotale più al passo con i tempi "?
Nonostante gli esempi e le raccomandazioni del Beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI diversi Rettori dei Seminari italiani si sono dimostrati ferocemente contrari ad ogni tipo di bellezza liturgica contribuendo a distruggere quel che rimaneva del deposito devozionale .
L’intento inquisitorio, a senso unico, di alcuni Rettori ed ex Rettori "in desiderio" (CEI) di episcopato (qui episcopatum desiderat, bonum opus desiderat) ha trovato l'apoteosi nel controllo ( di per se' sacrosanto ) della “cronologia” dei computer : i seminaristi più attenti alla tradizione ed alla Liturgia debbono andare a consultare i siti specifici nel bar più vicino... mentre le copie clandestine dei documenti pontifici "scomodi" come il Motu Proprio Summorum Pontificum o la Sacramentum Caritatis ecc .. vengono lasciate in casa dei genitori.
Possono quegli stessi Rettori, che hanno finito di intronizzare il: “… concetto di libertà e di dignità della persona umana, senza alcuna remora né da parte dei superiori, né da parte di alcuna legge” e “… per la riuscita dei nostri piani che la psicologia, la psichiatria e la psicanalisi … adottate come materie principali nei seminari secolari e regolari “ assumere le importantissime funzioni pastorali alla guida di una Diocesi?
Sarebbe assai più opportuno ( e prudente ) che i Rettori e gli ex Rettori di Seminario piuttosto che ricevere ipso facto la promozione fossero oggetto delle dovute attenzioni da parte della Congregatio pro Episcopis : l'analisi dei loro meriti " in campo " ( anche attraverso un opportuno calcolo - purtroppo senza bisogno di una calcolatrice visti i numeri...) dei "successi" prima e dopo il Seminario gioverebbe alla " qualità " delle nuove nomine episcopali !
Nel lontano 1972 Sua Ecc. Mons. Marcel Lefebvre , che consumò tutta la vita nell’apostolato sacerdotale e nella formazione dei seminaristi, scrisse:
“Il sacerdote che ha un'idea sbagliata del suo sacerdozio e si crede « un uomo come gli altri » perde il senso della dignità sacerdotale.
Non deve meravigliarsi se il mondo non lo rispetta più.
Questo disorientamento non può che sfociare nel disprezzo da parte dei nemici della Chiesa e di coloro che conservano un'idea esatta del sacerdozio.
I seminari che acconsentirono ad adeguare la formazione dei seminaristi a questa falsa concezione del sacerdote sono letteralmente colati a picco.
I seminaristi seri rifiutano a buon diritto quella formazione pericolosa per la fede e i costumi.
Coloro che si rallegrarono di quelle riforme, e le pretesero, non tardarono a concludere che in tal modo sarebbero stati militanti più liberi di dedicarsi alla rivoluzione sociale, politica e religiosa al di fuori delle istituzioni della Chiesa.
È così che i seminari si svuotano, più o meno rapidamente secondo i luoghi.
Tuttavia, la possibilità di creare veri seminari esiste, perché le buone vocazioni sono numerose.
Dev'essere questa la principale preoccupazione dei vescovi e dei sacerdoti consci del pericolo che corre la Chiesa. Lo spirito Santo rimane nella sua Chiesa e vuole continuare a effondersi nelle anime, in quelle sacerdotali in particolare.
Possa esserci concesso di riuscire a ricostituire vere case di formazione sacerdotale quali la Chiesa le ha sempre desiderate.
Non dobbiamo avere nessun timore per le vocazioni, il finanziamento e i professori.
La provvidenza dà in abbondanza a chi crede in essa e le resta fedele”.
( Mons. M.Lefébvre “ Un Vescovo parla” Rusconi Editore, pag. 155 )
Maria, Mater Ecclesiae ora pro nobis.
A.C.
Come spesso accade post intelligente ma citazione fuori luogo. Lefebvre è morto da scomunicato per aver disobbedito e aver ordinato vescovi di testa propria. Questo rende proprio inopportuno il citarlo a favore delle proprie tesi. Lefebvre non è un esempio di comunione ecclesiale e nemmeno di buon vescovo, in quanto disubbidì al papa. Ma tanto certi tradizionalisti estremisti queste cose proprio non le volgiono sentire... Sui rettori dei seminari posso solo darvi pienamente ragione. Molte volte sono degli autentici imbecilli, soprattutto in Piemonte.
RispondiEliminaMons.Lefebvre, ora pro nobis!
EliminaSe è per questo anche Nostro Signore è morto scomunicato. Per non parlare dell'attuale vescovo di Roma, che affiliandosi al rotary, è incorso nella scomunica ipso facto, secondo il codice di diritto canonico.
EliminaChe noia che barba, anonimo delle 11.32!
EliminaNon sapendo cosa dire, non riuscendo a star zitti...ecco partire il solito cannone con minestra riscaldata e luoghi comuni.
Eh...cosa non si fa per vedere le proprie parole scritte "sull'internet"!
Riguardo al Rotary si veda questo http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1979/june/documents/hf_jp-ii_spe_19790614_rotary-international_it.html
EliminaInteressante link, grazie, quindi anche Paolo VI e GPII erano incorsi nella scomunica, ecco perché quella comminata a monsignore, arrivata nove anni dopo, non aveva alcuna legittimità.
EliminaGrazie ancora della preziosa informazione.
Ma il Rotary non è la massoneria...o forse si...
EliminaVerissimo in Piemonte miserere Dei
Eliminaconfermo dal Piemonte....
EliminaSe la verità la dice un ladrone resta vera e se la bugia la dice un membro del sinedrio resta bugia.
EliminaDetto questo faccio anche notare che la storia della Chiesa ci mostra come spesso i perseguitati
in vita divengano santi dopo la morte anche molto tempo dopo.
Pensiamo a San Pio da Pietralcina che subì durissime censure e punizioni e persecuzioni, ma pensiamo ad esempio a casi ancor più eclatanti come il Servo di Dio Girolamo Savonarola prossimo alla beatificazione, che morì sul rogo scomunicato dal Papa.
A ciò si aggiunga che il decreto di scomunica al tempo irrogata a Lefevre è divenuto
privo di effetti per la legge della Chiesa a far data dal 21 Gennaio 2009.
Come bisognerebbe sapere tutti, una scomunica è una punizione ecclesiastica specifica
che inizia quando inizia e cessa quando cessa.
Chi vuole quindi rifarsi alla legge della Chiesa in modo onesto e coerente se ben lo fece quando Lefevre fu oggetto del decreto di scomunica, altrettanto lo faccia ora che quel decreto è stato annullato.
Chi invece vuole ricordarsi solo della scomunica e non della remissione è come quelli
che accettano la tradizione che piace loro e rifiutando quella che non piace anzi a dirla tutta è pure peggio.
Non si è cattolici o seguaci di Cristo a seconda del Papa regnante, chi diventa cattolica secondo le mode è solo una banderuola, parimenti banderuola è chi invoca la modernità e poi richiama
annullate scomuniche.
Questo non vuol dire che un Papa possa essere più o meno simpatico di un'altro, nè significa che
il Papa quando non agisce in ex catherdra non possa sbagliare, o che non possa essere criticato, ma sempre restando nel solco del cattolicesimo, ovvero della Sacra Tradizione e della
più coerente ortodossia.
I seminari impostati a suo tempo da Lefevre specialmente se messi a confronto di molti seminari odierni, brillano luminosi come stelle nella notte e questo lo raccontano proprio i prelati
che ebbero l'incarico vaticano di ispezionarli.
Bertoldo
Bello il tuo post Andrea C., peccato la presenza della citazione finale che distrugge tutto il tuo discorso: potevi trovare altre fonti veramente cattoliche molto più potenti.
RispondiEliminaLefebvre è uno scismatico morto scomunicato: in quanto tale non sarà mai un esempio da dare a chi è cattolico senza se e senza ma.
Quanto al fondo del tuo discorso, lo si può puo compartire.
E il dialogo dove lo metti?
EliminaSe il papa bacia i piedi di un infedele non vedo dove sia il problema se andrea cita un vescovo che nel 72 era in piena comunione con roma, senza considerare nello specifico l,,assoluta ortodossia del contenuto della citazione: usando lo stesso parametro anche i papi che hanno partecipato ad assisi sono tutti scomunicati.
Senza contare che questa stessa chiesa, sempre attenta a filtrare il moscerino lefebvre, si sta preparando a satollarsi col cammello del 2017: cinquecentesimo anniversario della riforma protestante, archetipo di tutte le eresie.
Complimenti agli utili idioti.
Piccoli cirenei crescono...e la fialetta di odio a senso unico è bella pronta e traboccante.
EliminaGrazie alla REDAZIONE per permetterci di leggere certe perle.
Citare , in una pubblicazione del 1972 Mons.Lefebvre , mi pare cosa doverosa considerando l'impegno, ad crucem e contro corrente, che quel Vescovo ebbe a favore del Sacerdozio cattolico.
RispondiEliminaSi può essere pro o a favore della Fraternità , attuale, ma bisogna riconoscere quello che fece quell'eroico Vescovo-missionario.
Chi ha la mia età non lo può dimenticare : se persino il Successore nella Sede Episcopale di Dakar ha commemorato Monsignore ( celebrando una Messa da Requiem per la sua anima) perchè io, laico, non posso ricordare il Suo enorme impegno per la formazione di nuovi sacerdoti ?
Nella mia casa, quasi in ogni stanza, ho una foto di Monsignore, a cui ebbi l'onore di baciare l'anello episcopale, ovviamente prima delle illecite ordinazioni episcopali.
L'ho scritto e lo scriverò sempre : imperitura memoria di riconoscenza a Mons. Lefebvre !
Cum et sub Petro !
La mia piu' alta stima per Mons. Lefebvre. Chi siamo noi per giudicarlo? Anche se ha sbagliato forse lo ha fatto convinto di fare il giusto!
RispondiEliminaIo frequento la FSSP e prego sempre per l'unione tra tutti i tradizionalisti prima e poi tra tutta la Chiesa Cattolica. Il futuro della Chiesa siamo noi e, in primis, NON dobbiamo dare il brutto esempio ed essere litigiosi.
Bel post. Che abisso che c'e' tra i seminari novus ordo ed i seminari FSSP!!!
Vero!
EliminaVabbè, Andrea, fai come vuoi, ma poi non ti meravigliare che il tuo discorso si fucila da solo.
RispondiEliminaCaro Anonimo delle 12,50 io non posso fare ( ne' lo voglio ) come mi pare : debbo "sentire cum Ecclesia" !
EliminaIl mio fare o pensare, come cattolico, deve essere solo con la Chiesa di oggi, di ieri e di sempre !
Sai benissimo che una parte di me, forse a causa della mia età anagrafica, è legata in modo speciale al ricordo, nella riconoscenza, a Mons. Lefebvre ! Come potrei dimenticare quel missionario ?
Ora che si citano i più disparati "pensatori" ( anche agnostici e quantaltro) non possono riportare le parole che Egli scrisse nel lontano '72 ( ben lungi dai suoi "guai" con la Gerarchia ) ?
Se comunque ho offeso la sensibilità di qualcuno me ne scuso e non potendo cancellare quanto in chiusura del post ho scritto chiedo venia a Dio e a Voi tutti !
Cum et sub Petro !
Anonimo 12:50, il tuo discorso non ha senso
Eliminami sembra piu che doveroso citare i discorsi di mons Lefebvre, volere volare ,disobbendiente (tutto da dimostrare)o meno poiche essi sono vere profezie che prendono corpo.e poiche il dono della profezia viene dallo Spirito Santo .ritengo il mons un profeta per i ns tempi e di grande esempio specie per clero conciliare che tanto sfregio ha fatto della sposa di Cristo dal concilio in poi.CHI E' LEGATO ALLA TRADIZIONE NON SBAGLIA
RispondiEliminala disobbedienza non è da dimostrare, è un dato di fatto. Ordinazioni senza mandato della sede apostolica, ergo illecite, ergo disobbedienti, ergo male per la Chiesa (ci siam trovati vescovo un negazionista!). Il papa e la Chiesa non li si segue nelle loro regole solo quando fa comodo. O tutto o niente. Lefebvre ha sbagliato. Punto. Poi nella sua vita potrà aver avuto altri meriti, e di certo la rottura non la volle solo lui ma anche chi, dall'altra parte, tirò troppo la corda. Sta di fatto che si spinse troppo in là. Ci son tanti santi da prendere a modello. Lefebvre... beh preghiamo per lui...
EliminaPLACET, Anonimo 13:29.
Elimina"ci siam trovati vescovo un negazionista"
EliminaCi siamo anche trovati vescovi che negano l'esistenza del diavolo e dell'inferno. Ordinati con mandato della sede apostolica.
monsignor Lefebvre lo dovrebbero fare santo altro che scismatico e scomunicato, le sue azioni sono state ispirate da DIO
RispondiEliminase non ci fosse stato un leone come lui addio Messa in latino ed addio Tradizione cattolica
d'altronde i fatti gli hanno dato ragione, la scomunica (invalida quanto faziosa e rabbiosa) è stata ritirata e la Messa in latino, oscurata, è stata dichiarata valida quanto quella del novus ordo (di più Benedetto XVI non poteva fare con quel po' po' di eretici che si ritrova intorno)
per fortuna tutti i paladini del Concilio Vaticano II stanno lasciando questo mondo e la chiesa cattolica lentamente tornerà quella di prima
PS
per quanto riguarda il video del garrulo prete ballerino e canterino, eccitato come un bambino che ha avuto un nuovo giocattolo, siccome dalle movenze mi sembra gay (ma non è un'accusa né una denigrazione, solo una constatazione) non poteva essere diversamente, si sa che i gay sono molto eccitabili
La gente nomina Lefebvre senza conoscere minimamente l'opera enorme che ha svolto per la salvaguardia dei VERI VALORI CATTOLICI!!! Non ha disubbidito proprio a nessuno applicando tale e quale l'insegnamento cattolico bi-millenario della Chiesa Cattolica! Infatti la scomunica è stata tolta a lui ed ai vescovi da lui nominati nel 1988. Monsignor Lefebvre è un GIGANTE della FEDE! E dobbiamo a lui se il lumicino della VERA FEDE è ancora acceso!!! (sappiate che la FSSP è nata da una costola della FSSPX per volere di Giovanni Paolo II) Altro che tradizionalisti! I Lefebvriani sono cattolici e basta! Cosa è secondo voi più in comunione con la Chiesa Cattolica seguire un rito della FSSPX oppure danzare e ballare in una Chiesa qualsiasi di periferia secondo lo "Spirito del Concilio"??? Lefebvre non ha fatto altro che "TRADIDI QUOD ET ACCEPI".....
RispondiEliminaHierro1973 HAI PIENAMENTE RAGIONE.
RispondiEliminaAlcuni anonimi di questo post parlano di scomunica, di ribellione del Gran Servo di Dio Mons. MARCEL LEFEBVRE, mostrando un odio ed un risentimento nei suoi confronti che sorprende per veemenza e profondità.
Come se il problema del Concilio e post Concilio sia stata la cosiddetta "ribellione" del grande prelato francese, al quale noi tutti dobbiamo la conservazione della Liturgia Cattolica e della Fede Cattolica.
Decenni terribili in cui tutti smantellavano la CHiesa di Dio e Mons. Lefebvre che pazientemente ricostruiva e conservava.
Ora ci sono censori che non hanno MAI MOSSO UN DITO PER LA CONSERVAZIONE DELLA TRADIZIONE CATTOLICA e si permettono di escludere dalla Chiesa il Santo Mons. Lefebvre esempio di Vescovo e di sacerdote per i prossimi millenni!
Che pena mi fanno questi isterici censori.
Stefano Gizzi, Ceccano
Il problema è che la disinformazione su Lefebvre di questi ultimi 20-30 anni ha lasciato il segno purtroppo. Gente disinformata che passa per fedele Cattolico ma non ha la pur minima cultura Cattolica per poter disquisire su concilio e post-concilio e soprattutto sulla vita del Monsignore. Purtroppo, e mi rincresce dirlo, Paolo VI si occupò più di Lefebvre che di prevenire il crollo della Chiesa che stava avvenendo tutto intorno a lui (vedi le Chiese di Olanda Germania e Austria) forse mosso da eminenze grigie instauratesi in Vaticano che volevano abbattere la Vera Chiesa. Questo per fortuna non è successo, per merito anche di Lefebvre ma soprattutto, credo io, perché lo Spirito Santo ha permesso che non accadesse...
RispondiEliminaSempre ottimo Carradori
RispondiEliminaUna citazione vale per il suo contenuto e il Vangelo è pieno di presunti "scomunicati" che fanno e dicono cose buone e apprezzate da NSGC: samaritani, pubblicani, centurioni romani, prostitute, ladroni ecc...
Anselmo - re.
Anche S. Attanasio fu scomunicato e S. Giovanna d'Arco fu condannata al rogo dalla Gerarchia legittima. Felice
RispondiEliminaE che dire dell'Abate Rosmini? Trattato da eretico e diventato beato! Il Signore fa maturare i suoi semi a ora e tempo!
EliminaMa l'articolo non riguardava i rettori dei seminari che vogliono diventare vescovi? 20 e più commenti alla citazione di Mons. Lefebvre...siete i campioni dell'OT
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