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martedì 23 aprile 2013

Lettera dell'Ecclesia Dei sull'Istituto del Buon Pastore

Lettera dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei sulla situazione nell’Istituto del Buon Pastore




Candelora 2013: le vestizioni. Avanti, serenamente…

 
Dopo nove mesi, il tempo per far nascere un bambino, è arrivata finalmente la posizione compiuta della Pontificia Commissione Ecclesia Dei sulla situazione interna all’Istituto del Buon Pastore. Nell’amore alla verità che ha ispirato la linea editoriale di questa rivista, Disputationes ne dà comunicazione, ripromettendosi di continuare a informare, nella trasparenza, sugli sviluppi di questa vicenda.


In sintesi: è nominato per sei mesi un Commissario, che dovrà organizzare nuove elezioni per gli organi direttivi dell’Istituto (nella persona di un religioso francese, che ha fama di essere un uomo di Dio).



Questo fatto, da un lato smentisce l’irricevibile ed assurda pretesa dell’abbé Laguérie, il quale pretendeva di essere tuttora il Superiore dell’Istituto (grazie all’appoggio di quell’Ecclesia Dei che in privato disprezza) e di manipolare a tal fine, ieri come domani, le votazioni. In questo lasso di tempo ci saranno comunque nuove votazioni, non gestite dall’abbé Laguérie: in qualche modo si uscirà, con chiarezza, dall’attuale situazione. Dall’altro lato non appare entusiasmante che dopo nove mesi di incertezza, se ne ipotizzino altri sei di commissariamento elettorale. Certamente l’IBP, almeno nella sua gran parte, andrà avanti serenamente, nella fedeltà alla propria identità e al proprio dovere, così come, con la grazia di Dio, ha continuato ad essere in questi lunghi mesi: mentre non pochi davano l’Istituto per morto, il seminario ha continuato tranquillamente la sua vita, addirittura avendo la consolazione dell’arrivo di nuovi seminaristi, il ministero sacerdotale è andato avanti come sempre… Però, indubbiamente, aggiungere altri sei mesi di commissariamento elettorale, ai nove che già ci sono stati, non è l’ottimo desiderabile nella vita di una società. Come scritto a suo tempo su queste colonne: ecco i frutti dell’ostinazione dell’abbé Laguérie!

In area Fraternità San Pio X (e non solo) si è detto spesso dei problemi dell’Istituto con Roma. Ci sembra che anche a questo riguardo abbiamo detto con chiarezza come stanno le cose: gli articoli di questa rivista stanno a confermarlo. Tuttavia il principale problema dell’Istituto – è doloroso, ma la verità è la verità - è la condotta dell’abbé Laguérie, così come il principale problema della FSSPX è la condotta di Mons. Fellay (pur entrambi non privi di pregevoli qualità). Quantomeno, la maggioranza dell’Istituto - resistendo - l’abbé Laguérie si è rifiutata di confermarlo.


Don Stefano Carusi, sacerdote dell’Istituto del Buon Pastore

8 commenti:

  1. Dio perdoni il bellicoso autore dell'articolo che gli pare di essere un generale pronto per la battaglia infinita contro tutti. Mi fermo per rispetto verso la tonaca.http://www.youtube.com/watch?v=waeIPa2iEO4

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  2. Scusate ma questa lettera mi sembra troppo "di parte" per essere pubblicata su un blog cattolico come questo: starebbe meglio su un forum di polemica.
    Fino a prova contraria il pirata non è l'Abbé Laguérie, l'unico superiore legittimato dalla Santa Sede, ma quell'altro che ha occupato il seminario e che ha persino proibito a Laguérie di tonsurare i seminaristi (questi aveva anzi avuto dall'Ecclesia Dei la delega per procedere alla cerimonia, che per sua natura spetta al vescovo). L'occupante asserragliato ha preferito privare i suoi seminaristi della tonsura, facendogli fare solo la vestizione. Cfr. http://www.institutdubonpasteur.org/fr/content/le-2-f%C3%A9vrier-2013-m-labb%C3%A9-perrel-soppose-publiquement-au-saint-si%C3%A8ge

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  3. La Chiesa fa benissimo ad intervenire. Penso che toccherà la stessa sorte anche ad altre istituzioni ed istituti, maschili e femminili, anche non sotto Ecclesia Dei.

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  4. Di parte? La Santa Sede sarebbe di parte? E per quale motivo?
    L'abbè Laguerie "unico superiore legittimato"? Se così fosse stato, allora perchè nominare un commissario plenipotenziario?
    Per ciò che riguarda la tonsura, la delega data all'abbè Laguerie gli era stata data negli anni precedenti per un certo numero di anni. Non è stata quindi una concessione "ad hoc" per l'occasione (il chè avrebbe potuto implicitamente legittimare la sua elezione).
    E poi...quale pirata? Nella situazione di incertezza sull'elezione, il rettore del seminario ha BEN creduto di attendere che la questione si chiarisse per procedere alla tonsura (che implicherebbe giurisdizione). Comportamento prudente e saggio!

    Si informi!

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    Risposte
    1. Ma no la lettera di parte è il commento di don Carusi, non la lettera della Santa Sede! Non prendiamo fischi per fiaschi!
      La Santa Sede è intervenuta ed ha nominato un commissario: ha fatto il suo lavoro, ed è padrona di agire come reputa opportuno. Ma fino all'attuale nomina del commissario, il superiore (giudicato tale dalla Santa Sede) era don Laguérie, che don Carusi tratta da illegittimo.

      Quanto al resto, leggere ciò che dice il sito ufficiale dell'istituto:

      http://www.institutdubonpasteur.org/fr/content/communiqu%C3%A9-officiel-de-linstitut-du-bon-pasteur-1

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    2. Quando la Santa Sede avrebbe giudicato Laguerie come superiore?

      Per ciò che concerne il sito dell'Istituto: è inutile che lo legga...lo gestisce lo stesso Don Laguerie, il solo ad avere le chiavi d'accesso!

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  5. Che squallore queste beghe tra frati, direbbe Leone X.

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  6. Che squallore ( senza carità cristiana ) queste beghe tra frati, direbbe Leone X.

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