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giovedì 15 dicembre 2011

Sacro Cuore di Maria a Torino: la protesta dei parrocchiani contro l'abominevole adeguamento liturgico deciso in nome dello "spirito del CVII"

Un altro orrendo e osceno "adeguamento liturgico". Questa volta nel centro di Torino.
Già i parrocchiani e molti lettori, che ci hanno segnalato il rischio che corre la chiesa del Sacro Cuore di Maria (affidata ai monaci apostolici diocesani), hanno scritto ai monaci, al Cardinal Arcivescovo (Via Arcivescovado 12, 10121 Torino - mail: segr.arcivescovo@diocesi.torino.it) e alla neo istituita Commissione "Quaerit semper" (per l'arte sacra, e contro le "chiese-garage, si veda anche qui) della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Indirizzo postale: Palazzo delle Congregazioni Piazza Pio XII, 10 00120 CITTÀ DEL VATICANO) per cercare di sensibilizzare e suscitare un provvidenziale e autorevole intervento!
Chiesa del Sacro Cuore di Maria, loc. San Salvario, Via Campana Federico, 8, CAP: 10125 Torino Telefono: 011 6699083

Invitiamo altri lettori a protestare vibratamente (ma con educazione!) scrivendo magari una mail, per fermare la prosecuzione di questo ulteriore scempio ai danni di una chiesa "antica", ad opera dei soliti preti creativi (e ho detto creativi), innovatori, senza gusto, in nome dello spirito del Concilio Vaticano II e senza rispetto alcuno per l'opera sacra e le norme dei competenti Dicasteri in materia di edifici di culto.
Nella foto l'interno della chiesa... che rischia di essere alterato con gli scempi progettati, e di scomparire.


Roberto


Il Sacro Cuore di Maria: un capolavoro in pericolo
Tratto da Sun Salvario blog, del 29.11.2011


Scriviamo questo articolo per denunciare le assurde decisioni dell' amministrazione parrocchiale. Sono previsti dei lavori invasivi all' interno della chiesa: è stata abbattuta, col danneggiamento del basamento in pietra verde, la balaustra che delimita la zona presbiterale, e verranno realizzati altare, trono e un ambone futuristico, tutto in marmo bianco e acciaio corten, materiali costosissimi, con inevitabile spreco di molto denaro in un momento così critico per il paese.
E' un progetto faraonico che non solo stravolge la chiesa, ma che soprattutto non ci appartiene e sul quale non è stato informato nessuno. Oltre a ciò verrà collocata una croce dorata sospesa e verrà rifatto l' impianto acustico.
In questo contesto l' interno della chiesa appare degradato in molti punti e l' esterno peggio ancora: cumuli di rifiuti sono in bella vista lungo via Belfiore, con anche carcasse di piccioni, e lungo via Campana i locali parrocchiali sono fortemente degradati (un' affresco ottocentesco dell' Annunciazione sta letteralmente scomparendo).

Ci rivolgiamo a tutti i lettori, affinchè questo ennesimo scempio sia bloccato sul nascere: mobilitatevi, parlatene con più persone potete e parlate col parroco, scrivete lettere di protesta a lui e al Vescovo, esortatelo a non deturpare la nostra chiesa e a lasciarla così com'è...da più di 100 anni! ... (continua sul blog).


La comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Maria è in subbuglio dopo aver appreso la notizia delle imminenti modifiche che interesseranno l’area presbiteriale. I fedeli sono venuti a conoscenza dei lavori leggendo l’ultimo bollettino parrocchiale nel quale si annunciavano le modifiche e si chiedeva agli stessi parrocchiani di contribuire nei limiti della disponibilità di ciascuno.
L’idea di stravolgere il presbiterio della chiesa, capolavoro eclettico dell’architetto Carlo Ceppi risalente al 1897, non è affatto piaciuta ad un nutrito gruppo di parrocchiani che si è ripromesso di vederci più chiaro e di rivolgersi tanto alla Curia quanto alla Soprintendenza.
Un primo incontro con i monaci che reggono la parrocchia è avvenuto martedì pomeriggio ma non ha cambiato lo scenario. I religiosi sono convinti del progetto che avrebbe ricevuto il placet della Curia e di ben due Soprintendenze e motivano le modifiche con la necessità di adeguare la chiesa al Concilio Vaticano II, anche se con ben 50 anni di ritardo.
Vediamo dunque il progetto nel dettaglio.
La querelle è scaturita dalla decisione di rimuovere la balaustra che nelle chiese divideva l’area presbiteriale da quella destinata ai fedeli. Una rimozione che prima ha visto fermamente contrari i parrocchiani ed è stata poi superata non appena sono emersi gli altri particolari del progetto. Per quel che riguarda la balaustra infatti sono diverse le chiese che negli anni l’hanno rimossa per completare il contatto ideale tra prete e fedeli.
L’attuale altare provvisorio verrebbe sostituito da un parallelepipedo di marmo bianco sormontato da una grande croce di metallo. E in questo risiedono alcune delle perplessità dei parrocchiani. Il marmo bianco infatti non sarebbe tale da inserirsi ed integrarsi con la suggestiva pietra verde che riveste gli interni del tempio.
La grande croce di metallo dorato – senza il Cristo crocifisso – piace ancora meno perché nulla avrebbe a che fare con lo stile eclettico con richiami neogotici scelto dal Ceppi. Gli strali dei parrocchiani però si indirizzano soprattutto verso il nuovo ambone – la tribuna dalla quale si leggono i passi del Vangelo – anch’esso in marmo bianco. In questo caso non sono tanto il marmo e il colore chiaro a suscitare lo sdegno. Piuttosto non piace l’idea che l’ambone venga ulteriormente alzato e che accanto venga post a una lastra, sempre in marmo bianco, con una fessura in bassorilievo da cui uscirebbero rami e fiori scolpiti.
... (continua qui)

LINK AL SITO CON LE FOTO DEI PRIMI DANNI!

R
assegna stampa:
- via Morgari, la protesta entra in chiesa. di Paola Italiano, La Stampa (08/12/2011) qui;
- Torino: I fedeli contro il parroco, Moleventiquattro del 07.12.2011

Un mirabile articolo anche di F. Colafemmina sul blog Fides et Forma su cui si può anche trovare il bollettino parrocchiale in cui i monaci cercano di convincere della bontà del loro "empio" adeguamento liturgico, e i lavori intrapresi.

AGGIORNAMENTO: il nostro appello è stato gentilmente ripreso anche sul blog "Archiwatch" del prof. Giorgio Muratore, titolare della cattedra di Storia dell’Arte e dell’Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura “Valle Giulia” di Roma.

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La Redazione