Come noto, oggi è il gran giorno della visita a Roma del superiore della Fraternità S. Pio X, mons. Fellay (nella foto), accompagnato dai suoi due assistenti. I tre sono nella città eterna già da ieri e hanno incontrato i rappresentanti romani a cena, pur senza entrare nello specifico dei temi odierni. Vediamo dunque di fare il punto della situazione e delle prospettive.
Iniziamo dalla posizione di Roma; o meglio del Papa, perché la Curia romana, in larga parte se non ancora in maggioranza, non sprizza certo d'entusiasmo per riaccogliere quel bastione di ortodossia e tradizionalismo. Ma il Papa, come aveva detto lui stesso, 'non ci dorme la notte' per trovare la soluzione alla questione lefebvriana. E non è soltanto per un puntiglio personale, ossia per sanare la cocente delusione della rottura all'undicesima ora delle trattative che aveva condotto nel 1988 con Lefebvre. No, c'è molto di più. Il Papa pensa che la FSSPX "non ha ragione", perché si è allontanata da Roma e verso il resto della Chiesa ha spesso un atteggiamento di sprezzo ed arroganza degno davvero di miglior causa; tuttavia - e sono parole del Papa che ci sono state riferite, ma del resto in linea con quanto egli esprimeva già in un discorso ai vescovi cileni nel 1988 - la FSSPX "ha molte ragioni".
E non solo: di fronte al piano sempre più inclinato della Chiesa verso il rinnegamento di se stessa, emblematicamente evidenziato dalla corrente ribellione dei preti austro-tedeschi, che è fenomeno di massa coinvolgendo un decimo del clero austriaco e la maggioranza dei fedeli, il Papa si rende conto benissimo di avere sempre più bisogno di appoggi sul proprio fronte; critici quanto si vuole, ma almeno cattolici nella sostanza; a differenza dei preti indignados e di chi li segue, che di cattolico hanno conservato solo il bollino legale (il che implica, peraltro, il possesso delle chiese, la gestione delle entrate, il potere effettivo: e non son certo bruscolini).
Per questo il Papa intende fare tutto quanto in suo potere per raggiungere il sospirato accordo; e forse anche fare di più, salvo che si debba esporre al punto da concedere troppe armi ad una controreazione progressista, che farebbe saltare tutto. E quindi, la proposta che viene in queste ore delineata ai responsabili della FSSPX è, nella sostanza, un riconoscimento che preservi la loro autonomia (ordinariato o struttura similare) e senza condizioni, che non siano quelle che da sempre la Fraternità ha dichiarato di poter dare senza problemi (in particolare, il riconoscimento del romano Pontefice e quello della 'validità' - che non significa bontà - della nuova liturgia). La FSSPX manterrebbe la sua attuale autonomia ma cum Papa et sub Papa, ricevendo garanzie di non ingerenza e controllo da parte dei vescovi, notoriamente ostili.
Le discussioni dottrinali, abbiamo riferito in un precedente post, non hanno portato da nessuna parte. E' un ostacolo? No, a ben vedere. Una sorta di 'dichiarazione congiunta' sulla risoluzione dei punti teologici controversi avrebbe portato a problemi ben più gravi: da un lato a una levata di scudi nelle facoltà teologiche, tutte in mani progressiste; dall'altro al rifiuto, aprioristico, di quelli della Fraternità che vedrebbero un tradimento del 'combat' per il solo fatto di firmare un documento romano, pur se si limitasse a dire: Credo in unum Deum.
La soluzione che Roma propone è quindi un agreement to disagree (Tornielli informa che tutta la risposta vaticana alle discussioni dottrinali è contenuta in due scarne paginette: ben poco in rapporto a mesi di discussioni sui massimi sistemi...). Con qualcosa in più, peraltro: ossia il riconoscimento romano che il controverso Concilio Vaticano II va interpretato secondo tradizione (era la formula già accettata da mons. Lefebvre nel 1988) e addirittura la promessa, sia pure vaga nei tempi - ora sarebbe improvvido, per il fortissimo potere residuo dei modernisti e i rischi di scisma 'a sinistra' - di un intervento magisteriale che corregga i principali errori "di interpretazione" del Concilio. In pratica il sillabo (ma certo non avrebbe questo nome) che mons. Schneider proponeva per sgombrare il campo dai rifiuti tossici, almeno dai peggiori, che il fall-out conciliare ha disseminato nel corpo non più sano della Chiesa.
A prima vista, un accordo in cui ci si accorda che si può essere in disaccordo sembra ben poca cosa. In realtà è un'enormità. Si rifletta: stiamo parlando del Vaticano II, il 'superdogma' (come polemicamente l'aveva definito lo stesso Ratzinger), la carta costituzionale della nuova Chiesa non a caso definita 'conciliare' (e la definizione la diede l'allora Segretario di Stato card. Benelli, non un sedevacantista arrabbiato). La primizia c'era già nello statuto del Buon Pastore, col suo diritto di critica costruttiva al Concilio; ma ora, con ben maggiore significato e impatto anche mediatico, verrebbe sancito che quel concilio può essere oggetto di libera discussione e di critica, perfino di rifiuto di alcuni suoi testi (ché tale è logicamente e implicitamente il corollario del diritto di critica). Ferma la 'validità' - ma, come per la nuova Messa, non la 'bontà' - del Concilio (ossia che è stato uno dei 21 concili ecumenici della Chiesa, cosa che peraltro Lefebvre, che vi partecipò e firmò tutti i documenti, non mise mai in dubbio), l'accordo su queste basi avrebbe una portata dirompente che solo gradualmente si rivelerebbe in tutte le sue conseguenze: esso consentirebbe di scardinare la forza cogente dei documenti conciliari controversi e di consegnarli alla Storia (il che significa: archiviarli e dimenticarli), perché se uno può essere cattolico 'col bollino' senza necessità di accettarli come elemento imprescindibile della fede, allora è negato con chiarezza il carattere dogmatico di quel Concilio; carattere che il Concilio stesso rifiutò, ma che i progressisti, e pure qualche conservatore mal avveduto, si sfiatano di attribuirgli egualmente.
In altri termini: se uno può essere cattolico prescindendo dall'accettazione di questo o quel passaggio dei documenti conciliari, allora questi ultimi non possono più essere la costituzione o l'atto statutario di una Chiesa 'post-costantiniana'!
In fin dei conti, un'analoga operazione in sedicesimo è stata recentemente compiuta dal Vaticano verso i seguaci del gesuita Leonard Feeney, che negli USA creò una scisma contro Pio XII rifiutando l'interpretazione vaticana, giudicata modernista, dell'extra ecclesiam nulla salus (in particolare negando la validità del battesimo di sangue e di desiderio). A quel gruppo, e già in morte a P. Feeney, non fu chiesta l'abiura di quelle posizioni come condizione per il loro ritorno a Roma.
Questa la posizione di Roma. E la Fraternità? Mons. Fellay, e i suoi due assistenti, vogliono la riconciliazione. Sanno che nemmeno nel migliore dei mondi possibili potranno mai avere come interlocutore un Pontefice così ben disposto, anche umanamente, nei loro confronti. Inoltre si rendono conto - e ne hanno fastidiosi esempi sotto gli occhi - che la distanza protratta da Roma ingenera nelle fila dell'Istituto che presiedono una mentalità di fatto scismatica, in cui il legame con Roma si affievolisce ad una lontana rimembranza e ad un flatus vocis, col rischio non più soltanto di un sostanziale gallicanesimo, ma di un vero e proprio complesso antiromano, dalle tonalità spesso così polemiche da ricordare i calvinisti di un tempo (quelli che consideravano Roma la nuova Babilonia e il Papa l'anticristo): la lettura della prosa di Williamson offre esempi gustosi a questo riguardo.
Ma non solo: la proposta di Roma è fatta per mettere la Fraternità all'angolo. Offre tutto quanto è stato chiesto, se non di più (come fu col motu proprio: non solo fu liberalizzata la Messa, oggetto della richiesta preliminare della FSSPX, ma pure gli altri testi litugici tradizionali). Il rifiuto, quindi, non troverebbe motivazioni plausibili e porterebbe ad una spaccatura interna con gli elementi più moderati e ad una perdita di tutto quel capitale di simpatie e sostegno esterni che la FSSPX, e specie il suo distretto italiano, si è sapientemente costruita in questi ultimi anni: continuerebbero a sostenerla Gheradini, Gnocchi, Palmaro, la Siccardi e così via - e noi stessi nel nostro piccolo, per non parlare dei discreti, ma importantissimi, sostegni curiali - se dovesse sbatter la porta senza un motivo davvero giustificato?
Il problema è che Fellay deve fare in conti con altri tre vescovi (due dei quali al di là del bene e del male come Williamson e Tissier de Mallerais; ma pure Galarreta ha le sue riserve sugli accordi); con un Caqueray che è capo del distretto francese, il più importante, e non trova di meglio che pubblicare alla vigilia degli incontri un'invettiva anti-Assisi che si conclude, per rendere il messaggio ancora più chiaro, con le parole di Lefebvre che riteneva impossibile ogni tipo di accordo con la Roma colpevole di avere organizzato Assisi 1. Fellay quindi è in mezzo al guado, tanto da non aver potuto negare il suo imprimatur all'improvvido testo di Caqueray (come già aveva dovuto fare con estrema riluttanza per lo strambotto pubblicato da Tissier de Mallerais sulla 'strana teologia di Benedetto XVI'), salvo poi giustificare la sua delicata situazione agli esponenti romani onde sminare il siluro lanciato dal pasdaràn Caqueray. E non a caso oggi è stato imposto in esergo al sito del distretto francese La Porte Latine, per neutralizzare in parte quel siluro, una citazione del fondatore Lefebvre: "Se Roma ci vuol dare una vera autonomia, quella che abbiamo ora, ma con la sottomissione, noi l'accetteremmo. L'abbiamo sempre desiderato: essere sottomessi al S. Padre; è fuori questione disprezzare l'autorità del S. Padre".
Con tutto questo, non si vuol dire che mons. Fellay sia un accordista ad ogni prezzo, anzi! Più che ad un accordo, mira ad un riconoscimento (il carattere quasi unilaterale dello stesso da parte di Roma, lo solleverebbe in fondo dal cruccio di dover dare una risposta troppo articolata e quindi a rischio di opposizioni interne); inoltre, non è certo disposto a deflettere di un millimetro dal combattimento per la Fede e la Tradizione e al tempo stesso si rende conto che quel combattimento, se portato a Roma e svolto con l'approvazione di Roma, è ovviamente in grado di toccare un numero assai maggiore di anime. In questo delicato frangente, si parrà il suo senso ecclesiale e la sua responsabilità di leader avveduto e maturo.
Quel che è quasi certo, comunque, è che né oggi, né nell'immediatezza potrà esservi una risposta. Assisi incombe e, forse, il testo di Caqueray vuole lanciare, più che un sabotaggio dei colloqui, questo più assennato messaggio: non è ora il momento di concludere. Lo stesso vale in fondo per Roma: il Papa non può presentarsi nella fossa dei leoni tedesca, nel viaggio tra qualche giorno, con il 'crimine' sul capo di concessioni agli 'integristi'. Inoltre, dovrà essere convocato il capitolo generale della FSSPX. Ma al tempo stesso, la cosa non può trascinarsi troppo a lungo. Prima della fine dell'anno - come per l'euro - qualcosa di interessante succederà.
Enrico
Sicuri?
RispondiEliminaLe cose non stanno proprio così..........
Sì, stanno proprio così le cose, caro Anonimo.
RispondiEliminaCome abbiamo anticipato, per primi, l'incontro di oggi e anche l'offerta di ordinariato, pensiamo di poter affermare con fondatezza quanto scritto nell'articolo.
Enrico
Enrico, hai scritto un bel commento. Molto equilibrato. Grazie per il lavoro che svolgi
RispondiEliminaPrima della fine dell'anno - come per l'euro - qualcosa di interessante succederà.
RispondiEliminaComplimenti
:)
Enrico ma perché ce l'hai così tanto con Monsignor Williamson? Lui ha solo sottolineato delle cose, nel suo stile diretto. Non mi sembra uno pronto a volgere le spalle al Papa. C'è un po' di ingiustizia da parte tua nei confronti di Monsignore
RispondiEliminaLe cose non stanno cosi....... :)
RispondiEliminaIntanto all'Università Cattolica corre voce vogliano sospendere la Santa Messa Tradizionale dopo che sono emersi i rapporti di "collaborazione" fra uno dei ragazzi e il noto sedevacantista ultra40enne che frequenta la Cattolica. In più c'è la questione del proselitismo fatto dagli eretici della sede vacante nel distribuire i loro giornalini dopo le Messe. Il criptosedevacantismo di pochi indultisti rischia di mettere in crisi la diffusione della Santa Messa Tradizionale come ho più volte fatto notare e i risultati si vedono.
RispondiEliminaIo propongo questo accordo: ordinariato per la FSSPX adesso, senza dichiarazioni sul Vaticano II e la nuova liturgia, e, dopo Natale, porpora per Fellay. Così i lefebvriani dovrebbero essere sazi per un po' e Benedetto XVI potrà più serenamente concedersi all'ammucchiata di Assisi III :)
RispondiEliminaDì un pò Guest, ma queste cose le dici nel mentre che tieni in mano un biberon come i poppanti?
RispondiEliminaUna sola parola, Enrico, GRAZIE!
RispondiEliminaGrazie per il suo commento che sottoscrivo con la mente e con il cuore!
"La promessa, sia pure vaga nei tempi - ora sarebbe improvvido, per il fortissimo potere residuo dei modernisti e i rischi di scisma 'a sinistra' - di un intervento magisteriale che corregga i principali errori "di interpretazione" del Concilio" ...
RispondiEliminaSperiamo non si tardi troppo, con l'intervento in questione. BXVI lo sta gia' facendo, ma non da Papa, bensi' da teologo (v. in tema di liturgia).
I documenti magistrali di solito non cambiano la faccia della Chiesa dalla sera alla mattina: anche se un nuovo "Sillabo" fosse scritto oggi, servirebbero anni di omelie, esortazioni, insegnamento nei seminari, etc. per farlo entrare nella testa dei sacerdoti piu' zucconi.
Se si aspetta che i modernisti non abbiano piu' un fortissimo potere residuo, si rischia di arrivare alle calende greche. Per di piu', chi meglio di BXVI potrebbe scrivere un documento del genere?
Mi auguro davvero che i vescovi FSSPX, o almeno quelli tra essi che saranno "recuperati" da un accordo con Roma, si affrettino a dare una mano "da dentro", per spianare la strada a una correzione di rotta quanto mai opportuna.
Quanto al rischio di "scisma a sinistra", chi sarebbero i leader? I vescovi belgi o francesi con le chiese gia' vuote? Qualche cardinal-teologo tedesco pronto a perdere identita' e privilegi per farsi omologare ai protestanti?
Il modernismo ha creato problemi enormi NELLA Chiesa, ma non mi risulta che abbia creato leader spirituali coraggiosi al punto di guidare scismi e raccogliere un seguito.
Paradossalmente, e' stato proprio l'attaccamento alla Tradizione a produrre uno scisma, guidato da un vescovo al quale - indipendentemente da tutto il resto - non si puo' non riconoscere una straordinaria capacita' di guida spirituale.
Sinceramente, a chi farebbe davvero paura uno scisma guidato dal personaggio in maglietta hawaiana sulla destra di questo schermo, i.e. Nourrichard?
C.B.
<span>"Il modernismo ha creato problemi enormi NELLA Chiesa, ma non mi risulta che abbia creato leader spirituali coraggiosi al punto di guidare scismi e raccogliere un seguito.
RispondiEliminaParadossalmente, e' stato proprio l'attaccamento alla Tradizione a produrre uno scisma, guidato da un vescovo al quale - indipendentemente da tutto il resto - non si puo' non riconoscere una straordinaria capacita' di guida spirituale. "</span>
Infatti è un po' quello che successe con il nazifascismo, sbandierando una rivoluzione bolscevica che non toccò mai l'Europa ci siamo ritrovati Hitler e Mussolini.
commento che condivido per ampia parte, il problema x la fsppx e' che sempre piu' spesso certe sparate (caqueray)invece di fare gridare all'ortodossia fanno gridare a lutero.
RispondiEliminaDal comunicato sull`incontro di oggi:
RispondiElimina<span>"Anche tenendo conto delle preoccupazioni e delle istanze presentate dalla Fraternità Sacerdotale San Pio X in ordine alla custodia dell’integrità della fede cattolica di fronte all’ermeneutica della rottura del Concilio Vaticano II</span> rispetto alla Tradizione, di cui ha fatto menzione Papa Benedetto XVI nel Discorso alla Curia Romana (22-XII-2005), la Congregazione per la Dottrina della Fede ritiene come<span> base fondamentale per il conseguimento della piena riconciliazione con la Sede Apostolica l’accettazione del testo del Preambolo Dottrinale che è stato consegnato durante l’incontro del 14 settembre 2011</span>. Tale Preambolo enuncia alcuni principi dottrinali e criteri di interpretazione della dottrina cattolica, necessari per garantire la fedeltà al Magistero della Chiesa e il "sentire cum Ecclesia", lasciando nel medesimo tempo alla legittima discussione lo studio e la spiegazione teologica di singole espressioni o formulazioni presenti nei documenti del Concilio Vaticano II e del Magistero successivo.
Nella stessa riunione, <span>sono stati proposti alcuni elementi di una soluzione canonica per la Fraternità sacerdotale San Pio X,</span> a seguito dell’eventuale e auspicata riconciliazione."
Ebbene, posso dire una cosa?
Quel Preambolo Dottrinale che apparentemente dà il contenuto dell`ermeneutica della continuità dovrebbe essere reso disponibile a tutti i cattolici, è da tempo in effetti che aspettiamo che il Santo Padre intervenga n modo chiaro, esplicito e inequivocabile.
Poi vedremo chi rispetta quella continuità e chi no....
http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/28010.php?index=28010&lang=it
MA mi domando e dico, come mai e perchè è stato anche solo concepita l'idea di ASSISI 3?
RispondiEliminaOra, poi, voce dal sen sfugugta, volendo, è proprio impossibile trovare qualche cavillo per rimandarla alle calende greche?
Letto il comunicato?
RispondiEliminaPenso che il "preambolo" conterrà la famosa "ermeneutica della continuità nella riforma".
RispondiEliminaNon dovrebbe essere un boccone tanto amaro da buttar giù per i "moderati"......
(per i non moderati invece potrebbe essere "un dono dei greci").
<span>Les jeux sont fait, cara Luisa :* </span>
Caro Enrico sottoscrivo ogni tua parola e ti ringrazio per l'analisi serena, informata ma anche attendibile.
RispondiEliminaResta da vedere il contenuto del "preambolo" e cosa ne pensa la Fretarnità, ammesso che sia una "sorpresa" per Mons. Fellay... Così a pelle non mi piace molto, ma spero di dovermi ricredere.
RispondiEliminaormai superata da quanto da te prefigurato, che resta sempre tuttora attendibile anche dopo aver letto il comunicato vaticano...
RispondiEliminacredo sempre più attendibile la riflessione di Enrico.
RispondiElimina?
RispondiEliminaBRAVISSIMO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCOME MAI NESSUNO CI AVEVA PENSATO PRIMA??
Grazie. In realtà, negli ultimi tempi, di lavoro al blog ne dedico poco, come avrete notato. Anzi, ne approfitto per scusarmi con tutti quelli alle cui mail non riesco a rispondere (sono in arretrato da... luglio).
RispondiEliminaEnrico
Attendete per giudicare se l'articolo di Enrico I Magnus sia condivisibile. Il sito Messainlatino.it ha riportato fino ad adesso molte cose non vere sulla FFSPX e sugli stessi colloqui dottrinali. Credo sia piu' preso dalla vanita' di far vedere quanto sono forti , intelligenti ed importanti con le conscenze in Vaticano che dalla carita' di essere certi di dire la verita'. Le riflessioni personali non dovrebbero essere cosi' sempre in primo piano , si dovrebbero riportare solo cronache e fatti e lasciare ai lettori interpretare o comunque attenersi ad eventuali dichiarazioni ufficiali delle parti interessate e non fare invece processi alle intenzioni altrui . Invece questo sito, sopratutto nella persona di Enrico I Magnus , sul problema della FFSPX e' diventato come il Sant'Uffizio...ma di santita' io non ne vedo.Sembra che ne sanno 'piu' loro che il Papa stesso e i vertici della FFSPX. Prudenza ed umilta' per cortesia ! Sparare a pallettoni e' rischioso. Ricordiamoci che ci sono moltissime fedeli della FFSPX che sono persone normali, devote , fedeli alla Dottrina che hanno molto a cuore la Chiesa ed a cui non piace vedere questa sparate! Fedeli che fanno km per una messa in un garage , subiscono persecuzioni e discriminazioni...e ci si mette pure messainlatino.it.
RispondiEliminaAttendete per giudicare se l'articolo di Enrico I Magnus sia condivisibile. Il sito Messainlatino.it ha riportato fino ad adesso molte cose non vere sulla FFSPX e sugli stessi colloqui dottrinali. Credo sia piu' preso dalla vanita' di far vedere quanto sono forti , intelligenti ed importanti con le conscenze in Vaticano che dalla carita' di essere certi di dire la verita'. Le riflessioni personali non dovrebbero essere cosi' sempre in primo piano , si dovrebbero riportare solo cronache e fatti e lasciare ai lettori interpretare o comunque attenersi ad eventuali dichiarazioni ufficiali delle parti interessate e non fare invece processi alle intenzioni altrui . Invece questo sito, sopratutto nella persona di Enrico I Magnus , sul problema della FFSPX e' diventato come il Sant'Uffizio...ma di santita' io non ne vedo.Sembra che ne sanno 'piu' loro che il Papa stesso e i vertici della FFSPX. Prudenza ed umilta' per cortesia ! Sparare a pallettoni e' rischioso. Ricordiamoci che ci sono moltissime fedeli della FFSPX che sono persone normali, devote , fedeli alla Dottrina che hanno molto a cuore la Chiesa ed a cui non piace vedere questa sparate! Fedeli che fanno km per una messa in un garage , subiscono persecuzioni e discriminazioni...e ci si mette pure messainlatino.it.
RispondiEliminaAttendete per giudicare se l'articolo di Enrico I Magnus sia condivisibile. Il sito Messainlatino.it ha riportato fino ad adesso molte cose non vere sulla FFSPX e sugli stessi colloqui dottrinali. Credo sia piu' preso dalla vanita' di far vedere quanto sono forti , intelligenti ed importanti con le conscenze in Vaticano che dalla carita' di essere certi di dire la verita'. Le riflessioni personali non dovrebbero essere cosi' sempre in primo piano , si dovrebbero riportare solo cronache e fatti e lasciare ai lettori interpretare o comunque attenersi ad eventuali dichiarazioni ufficiali delle parti interessate e non fare invece processi alle intenzioni altrui . Invece questo sito, sopratutto nella persona di Enrico I Magnus , sul problema della FFSPX e' diventato come il Sant'Uffizio...ma di santita' io non ne vedo.Sembra che ne sanno 'piu' loro che il Papa stesso e i vertici della FFSPX. Prudenza ed umilta' per cortesia ! Sparare a pallettoni e' rischioso. Ricordiamoci che ci sono moltissime fedeli della FFSPX che sono persone normali, devote , fedeli alla Dottrina che hanno molto a cuore la Chiesa ed a cui non piace vedere questa sparate! Fedeli che fanno km per una messa in un garage , subiscono persecuzioni e discriminazioni...e ci si mette pure messainlatino.it.
RispondiEliminaDi solito sono molto in sintonia con te. Ma credo che la riflessione di Enrico abbia molto di oggettivo e poco di personale. Di personale c'è la sua intelligente valutazione di fatti di cui non mi pare ostenti la conosvcenza, ma ce ne renda partecipi.
RispondiEliminaQunato al resto, staremo a vedere soprattutto il contenuto del famoso "preambolo".
<span>Bravissimo, Enrico! Complimenti!! :)
RispondiElimina</span>
Ecco, mancava Hitler e Mussolini... Guest ti porto la frutta?
RispondiEliminaapprovo l'ultima frase
RispondiEliminaahahaah
RispondiEliminaI lefebviriani non saranno contenti neppure quando il Papa sarà uno di loro: oramai, mi pare, si siano abituati al ghetto d´avorio, quello dove vivono gli uomini perfetti senza macchia o errore, capicissimi di trovarli, però, in quello degli altri.
Speriamo che abbassino la cresta, accettino la generosa offerta, per il bene loro e della Chiesa.
Niente mi è venuto in mente un libro di Emilio Gentile che sto leggendo. I totalitarismi di destra si rafforzarono proprio sfruttando una fantomatica paura "modernista" che veniva sbandierata per impaurire le persone. Bollani giustamente considera che non c'è mai stato uno scisma a sinistra, ogni due giorni tanti giornalisti minacciano scismi modernisti e intanto gli scismatici sono altri.
RispondiEliminaAccetto di buon grado le contumelie, ma almeno specifica: quando abbiamo scritte cose non vere sulla FSSPX e sui colloqui dottrinali?
RispondiEliminaComunque, se uno si vuol limitare a leggere comunicati ufficiali senza commenti, credo non debba avventurarsi nei blog che sono, per definizione, personali, ma limitarsi ai siti ufficiali.
Enrico
Cara Mic, ho apprezzato anch'io il testo di Unavox. E nemmeno io (ma sarà un mio limite) riesco a cogliere discrasie da quanto avevo scritto e il successivo comunicato della Sala stampa.
RispondiEliminaEnrico
Secondo la biografia di mons. Lefebvre scritta da Tissier de Mallerais, quindi fonte insospettabile di antilefebvrismo, il mons. sottoscrisse effettivamente tutti i documenti.
RispondiEliminaEnrico
Si_si_No_no ......
RispondiEliminagli amici e le amiche del blog già ti hanno "abbandonato".....
E' questione di vento ....
Ottima analisi che compartisco nelle sue grandi lineee, questa di Enrico, che ringrazio. Bravo! I.P.
RispondiEliminamah ... Enrico dire che "...certi nella Fraternità vedrebbero un tradimento del 'combat' per il solo fatto di firmare un documento romano, <span>pur se si limitasse a dire: Credo in unum Deum</span>" mi sembra un'estrapolazione gratuita e arbitraria delle vere intenzioni della spx, tenuto conto che la realtà é molto molto malata: il numero e la gravità degli scandali vaticani non ci permettono certo di immaginare una situazione tanto pulita in cui limitarsi al dire "Credo in unum Deum"...
RispondiEliminanon ve voglio perché il lavoro benevolo che fate per tutti é encomiabile e una parola puo' scappare, ma ci tengo a precisare...
<span>mah ... Enrico dire che "...certi nella Fraternità vedrebbero un tradimento del 'combat' per il solo fatto di firmare un documento romano, <span>pur se si limitasse a dire: Credo in unum Deum</span>" mi sembra un'estrapolazione gratuita e arbitraria delle vere intenzioni della spx, tenuto conto che la realtà é molto molto malata: il numero e la gravità degli scandali vaticani non ci permettono certo di immaginare una situazione tanto pulita in cui limitarsi al dire "Credo in unum Deum"...
RispondiEliminanon ve ne voglio di certo perché il lavoro benevolo che fate per tutti é encomiabile e una parola puo' scappare, ma ci tengo a precisare...</span>
é vero: tutti gli alti prelati prelati conservatori, filo-tradizione (tra cui i papmi stessi) hanno dato scandali pubblici molto peggiori di quelli di Mgr Williamson che non ha mai appoggiato i preti sposati, i movimlenti eretici, non ha mai dato la comunione nella mano, non ha mai negato verità di fede... ne riparleremo il giorno del giudizio, quando vedremo le cose come le vede Dio non come le vede il B'naiBrit.
RispondiElimina<span>é vero: tutti gli alti prelati conservatori, filo-tradizione (tra cui i papi stessi) hanno dato scandali pubblici molto peggiori di quelli di Mgr Williamson che non ha mai appoggiato i preti sposati, i movimenti eretici, non ha mai dato la comunione nella mano, non ha mai negato verità di fede... ne riparleremo a bocce ferme il giorno del giudizio, quando vedremo le cose come le vede Dio non come le vede il B'naiBrit.</span>
RispondiEliminaSi è vero li sottoscrisse sperando che il Papa con la sua autorità potesse darne una interpretazione cattolica tradizionale che poi non vi fu.
RispondiEliminaAllora ti porto il dolce perché vedo che sei già alla frutta...
RispondiEliminaGuest hai torto marcio.
RispondiElimina<span><span>mah ... Enrico dire che "...certi nella Fraternità vedrebbero un tradimento del 'combat' per il solo fatto di firmare un documento romano, <span>pur se si limitasse a dire: Credo in unum Deum</span>" mi sembra un'estrapolazione gratuita e arbitraria delle vere intenzioni della spx, tenuto conto che la realtà é molto molto malata: il numero e la gravità degli scandali vaticani non ci permettono certo di immaginare una situazione tanto pulita in cui limitarsi al dire "Credo in unum Deum"...
RispondiElimina</span></span>
<span><span>anche il "continuerebbero a sostenerla Gheradini, Gnocchi, Palmaro, la Siccardi e MiL" é ridicolo e quasi sovversivo</span></span>
<span><span>4 vescovi freschi ri-integrati in Santa Romana Sede che pendono dalle labbra di tre laici e un blog per essere "sostenuti". </span></span><span><span> </span></span>
<span><span>Con tutti il rispetto, questa non é per niente una ragione per accettare un'accordo cruciale che toccando la fede trascende di molto questi aspetti umani.
Ou alors c'est le monde à l'envers... </span></span>
"la proposta di Roma è fatta per mettere la Fraternità all'angolo" ... aggiungerei a 1 mese da Assisi3, cosi' poi se per assurdo Assisi3 é peggio dell'1 i giochi sarebbero comunque chiusi ... per me puzza, ma non é detto che la provvideza non si serva anche di cio' che puzza per fare avanzare le cose...
RispondiEliminacomunque anche il fatto di "avere una giurisdizione "che dipenda direttamente dal papa" é ridicolo: come se il papa avesse ancora portere decisionale!!!
il Buon Pastore é ostacolato in tutti i modi dai vescovi e il papa tace! anzi poi lo obbligano (nella migliore delleipotesi) a appoggiare kiko e lui ci va giù convinto.
Per me prima di un accordo, il Vaticano (lato papa) deve rispondere se il fatto di pregare con le altre religioni (come si fa a Orvieto, in Baviera o a Assisi tra un mese...) é lecito o meno...
Perché qui ci si chiede di piegarci a una dottrina galleggiante e ancora in gran parte indefinita.
<span>"la proposta di Roma è fatta per mettere la Fraternità all'angolo" ... aggiungerei a 1 mese da Assisi3, cosi' poi se per assurdo Assisi3 é peggio dell'1 i giochi sarebbero comunque chiusi ... per me puzza, ma non é detto che la provvideza non si serva anche di cio' che puzza per fare avanzare le cose...
RispondiEliminacomunque anche il fatto di avere una giurisdizione "che dipenda direttamente dal papa" é ridicolo: come se il papa avesse ancora portere decisionale !!
il Buon Pastore é ostacolato in tutti i modi dai vescovi e il papa tace! anzi poi lo obbligano (nella migliore delleipotesi) a appoggiare kiko e il papa ci va giù convinto sprecando elogi che potrebbe risparmiare per altri.
Per me prima di un accordo, il Vaticano (lato papa) deve rispondere se il fatto di pregare con le altre religioni (come si fa sempre più spesso, vedi Orvieto, in Baviera o a Assisi tra un mese...) é lecito o meno...
Perché qui ci si chiede di piegarci a una dottrina galleggiante e ancora in gran parte indefinita.</span>
" tuttavia - e sono parole del Papa che ci sono state riferite, ma del resto in linea con quanto egli esprimeva già in un discorso ai vescovi cileni nel 1988 - la FSSPX "ha molte ragioni".
RispondiEliminaPensa te Enrico che le parole del papa per i neocatecumenali sono "il Cammino é un grande dono dello Spirito Santo" é non é dell 1988 in Cile, é del 2011 a Roma...
Quale velore puo' avere questa frase isolata che puzza di stantio tanto é stata nel cassetto, poco aerata ?
<span>" tuttavia - e sono parole del Papa che ci sono state riferite, ma del resto in linea con quanto egli esprimeva già in un discorso ai vescovi cileni nel 1988 - la FSSPX "ha molte ragioni".
RispondiEliminaPensa te Enrico che le parole del papa per i neocatecumenali sono "il Cammino é un grande dono dello Spirito Santo" é non é dell 1988 in Cile, é del 2011 a Roma...
</span>
<span>
Mi chiedo quale velore puo' si puo' attribuire a una frase </span><span>isolata </span><span>di 23 anni fa che per di più puzza di stantio tanto é stata nel cassetto, poco aerata ?</span>
e d'altro canto il Santo Padre ha usato di recente una formula simile con i luterani
RispondiElimina"...noi abbiamo oggi molte ragioni di rendere grazia per gli importanti progressi <span>registrati nel dialogo ecumenico tra cattolici e luterani...</span>"
"Viva speranza" del Papa nei progressi del dialogo luterano-cattolico" Udienza a una delegazione della Chiesa Evangelica Luterana in America
CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 10 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Ricevendo questo mercoledì mattina una delegazione della Chiesa Evangelica Luterana in America, Benedetto XVI ha espresso la sua soddisfazione per i risultati raggiunti finora dal dialogo luterano-cattolico e ha auspicato che possano rappresentare una solida base su cui costruire in futuro.
"Dall'inizio del mio Pontificato m'incoraggia il fatto che le relazioni tra cattolici e luterani abbiano continuato a crescere, specialmente a livello di collaborazione pratica nel servizio del Vangelo", ha confessato ai suoi ospiti, incontrati nella sala attigua all'Aula Paolo VI.
Ma no il libro si intitola Contro Cesare, analizza il rapporto della Chiesa con i totalitarismi moderni. Ora i Lefebvriani hanno rapporti più o meno evidenti con le destre estreme, basti vedere il negazionismo di alcuni membri, così pensavo, la Chiesa ha già fatto l'errore di sbandare a destra per il timore esagerato di una rivoluzione a sinistra.
RispondiEliminaE non è finita bene. bho speriamo bene.
<span>e d'altro canto il Santo Padre ha usato di recente una formula simile con i luterani
RispondiElimina"...noi abbiamo oggi molte ragioni di rendere grazia per gli importanti progressi <span>registrati nel dialogo ecumenico tra cattolici e luterani...</span>"
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"Dall'inizio del mio Pontificato m'incoraggia il fatto che le relazioni tra cattolici e luterani abbiano continuato a crescere, </span>
<span>specialmente a livello di collaborazione pratica nel servizio del Vangelo", ha confessato il papa ai suoi ospiti..." </span>
(<span>Udienza a una delegazione della Chiesa Evangelica Luterana in America </span><span>- mercoledì, 10 febbraio 2010 </span>)
E' chiaro che se per il papa celebrare una messa catto-luterana o pregare con chi nega dogmi di fede "é un servizio reso al Vangelo" siamo in piena contraddizione col Magistero di sempre...
Rivoluzione che poi a parte le esagerazioni di giornalisti vari e le camicie a fiori, non è arrivata. Questo mi ha fatto pensare il commento letto, che gli unici ad organizzarsi per lo scisma (e quindi forti e determinati) sono stati i lefebvriani, le camicie a righe alla fine son rimaste dentro. Eppure sono le camicie a righe a essere sbandierate per compattare il fornte scismatico a ottenere di più.
RispondiEliminaRibho.
HP, io eviterei di calcare troppo la mano e osserverei un prudente silenzio in attesa degli eventi, che affidiamo al Signore e alla nostra e Sua Madre...
RispondiElimina<span> abbassino la cresta???? </span>
RispondiElimina<span>qual'é la cosa peggiore che possa succedere su quasta terra a un uomo che ha consacrato la sua vita all'ordinazione per il Signore nella Chiesa ?</span>
se non lo sa glielo dico volentieri: morire scomunicato!
<span>nessuno é stato umiliato più di MgrLefebvre (prima) e dei suoi preti (poi) negli utlimi 50 anni ....e lei ha il coraggio di chiedere di abbassare la cresta ???
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Roma dovrebbe <span>scusarsi</span> altro che abbassare le cresta !
RispondiEliminaIn Baviera e ad Assisi vedremo... comunque sospenderei le bordate che a questo punto non capisco a chi giovino,: alla Verità no perché la conosciamo più o meno tutti e sospenderei ogni contumelia, anche perché è possibile che proprio personalmente dal Papa possano venire sorprese insperate.
RispondiEliminaMa no il libro si chiama Contro Cesare analizza i rapporti della Chiesa con i totalitarismi moderni. Chiesa che ha appunto già scelto di sbandare a destra per paura di rivoluzioni di sinistra.
RispondiEliminaLa cresta?
RispondiEliminaben vengano le <span> sorprese insperate E unilaterali...
RispondiElimina</span>
<span>ben vengano le <span> sorprese insperate E unilaterali...
RispondiElimina</span></span>
noi abbiamo già dato tanto e siamo stanchi di lottare per tutti... mi permetto solo di ricordare che senza la spx tanti oggi sarebbero ancora senza messa a tremare come foglie dicendo in silenzio a qualche amico fidato "sai io in fondo in fondo la preferisco la messa tridentina"
<span><span>ben vengano le <span> sorprese insperate E unilaterali...
RispondiElimina</span></span>
noi abbiamo già dato tanto e siamo stanchi di lottare per tutti... mi permetto solo di ricordare che senza la spx tanti (che oggi ci sputano addosso) sarebbero ancora senza VO a tremare come foglie dicendo in silenzio a qualche amico fidato "sai io in fondo in fondo la preferisco la messa tridentina"</span>
no mic perché ci sono troopppe cose che non quadrano: bisogna rivoltarsi ancora contro due pesi e due misure anche se sono diventati la norma
RispondiEliminase un papa che loda <span>pesantemente</span> il Cammino poi come minimo fa Mgr Fellay cardinale.
<span>no mic perché ci sono troopppe cose che non quadrano: bisogna reagire ancora ai due pesi e due misure, anche se purtroppo sono diventati la norma
RispondiEliminase un papa loda <span>pesantemente</span> il Cammino poi come minimo fa Mgr Fellay cardinale...</span>
Sarà ma mi pare che qui siano in molti a fare il tifo per i Lefebvriani. Me compreso!
RispondiElimina<p>Gli organizzatori della Messa Tridentina in Università Cattolica prendono le distanze dal post pubblicato su questo blog in cui si afferma che la Santa Messa in Università sarebbe stata sospesa a causa di un presunto – ma, di fatto, impossibile – collaborazionismo tra uno degli organizzatori e quello che viene definito, con spregio, “<span>il noto sedevacantista ultra40enne che frequenta la Cattolica”. </span>
RispondiElimina</p><p>È falso e scorretto sostenere ciò perché lo scopo del gruppo legato alla Messa antica in Università è proprio quello di servire il Santo Padre, Benedetto XVI, realmente successore di Pietro e Autorità legittima a cui il gruppo è totalmente sottomesso, consapevole del fatto che dove è Pietro, lì è la Chiesa. Siamo orgogliosi di assistere a quella che i sedevacantisti definiscono una “Messa Motu Proprio”: orgogliosi perché, con il Summorum Pontificum, il Santo Padre ha donato alla Chiesa un’enorme ricchezza: quella della Tradizione. Siamo orgogliosi di assistere a quella che i sedevacantisti definiscono una “Messa una cum” perché, con vera gioia e sincero affetto, preghiamo per la Chiesa cattolica affinchè Dio le possa donare la pace, la possa proteggere e la possa condurre all’unità con il nostro Papa Benedetto e il nostro vescovo Angelo.
</p><p>Poiché, inoltre, il gruppo organizza una Santa Messa, ad essa può parteciparvi chiunque e, a chiunque vi partecipa, auguriamo tutte le grazie che scaturiscono da questo Sacro Rito.
</p><p>Infine, il gruppo non è a conoscenza del fatto che venga distribuita della pubblicistica sedevacantista al termine della celebrazione.
</p><p>
</p><p>PS: sarebbe bello conoscere la voce che ha diffuso questa notizia perché noi stessi organizzatori non abbiamo ancora trovato l’occasione per incontrare i responsabili e stabilire la data in cui celebrare la Santa Messa. Nel frattempo, il gruppo di studenti che organizza la Santa Messa Tridentina in Università Cattolica smentisce ogni falsa voce.</p>
Gli organizzatori della Messa Tridentina in Università Cattolica prendono le distanze dal post pubblicato su questo blog in cui si afferma che la Santa Messa in Università sarebbe stata sospesa a causa di un presunto – ma, di fatto, impossibile – collaborazionismo tra uno degli organizzatori e quello che viene definito, con spregio, “il noto sedevacantista ultra40enne che frequenta la Cattolica”.
RispondiEliminaÈ falso e scorretto sostenere ciò perché lo scopo del gruppo legato alla Messa antica in Università è proprio quello di servire il Santo Padre, Benedetto XVI, realmente successore di Pietro e Autorità legittima a cui il gruppo è totalmente sottomesso, consapevole del fatto che dove è Pietro, lì è la Chiesa. Siamo orgogliosi di assistere a quella che i sedevacantisti definiscono una “Messa Motu Proprio”: orgogliosi perché, con il Summorum Pontificum, il Santo Padre ha donato alla Chiesa un’enorme ricchezza: quella della Tradizione. Siamo orgogliosi di assistere a quella che i sedevacantisti definiscono una “Messa una cum” perché, con vera gioia e sincero affetto, preghiamo per la Chiesa cattolica affinchè Dio le possa donare la pace, la possa proteggere e la possa condurre all’unità con il nostro Papa Benedetto e il nostro vescovo Angelo.
Poiché, inoltre, il gruppo organizza una Santa Messa, ad essa può parteciparvi chiunque e, a chiunque vi partecipa, auguriamo tutte le grazie che scaturiscono da questo Sacro Rito.
Infine, il gruppo non è a conoscenza del fatto che venga distribuita della pubblicistica sedevacantista al termine della celebrazione.
PS: sarebbe bello conoscere la voce che ha diffuso questa notizia perché noi stessi organizzatori non abbiamo ancora trovato l’occasione per incontrare i responsabili e stabilire la data in cui celebrare la Santa Messa. Nel frattempo, il gruppo di studenti che organizza la Santa Messa Tridentina in Università Cattolica smentisce ogni falsa voce.
<span><span>é vero: tutti gli alti prelati conservatori, filo-tradizione (tra cui i papi stessi) hanno dato scandali pubblici molto peggiori di quelli di Mgr Williamson che non ha mai appoggiato i preti sposati, i movimenti eretici, non ha mai dato la comunione nella mano, non ha mai negato verità di fede... ne riparleremo a bocce ferme il giorno del giudizio, quando vedremo le cose come le vede Dio non come le vede il B'naiBrit.</span></span>
RispondiEliminami spiace mic ma ogni voltra che MiL applica la parola gallicanesimo alla spx mi vengono le macchie rosse.
RispondiEliminama ve lo mettete in testa che la francia del 1988 era già 10 volte peggio che l'italia di oggi o no?
il "gallicanesimo" fsspx non é altro che "fatica mentale nel vedere Roma non solo assente per devenni a tanti soprusi perpetrati oltralpe ma per giunta ostile SOLO alla ffsspx"
la realtà é che MiL non ha visto 1/100simo di quello che ha visto fare Williamson in francia. Bella la liguria é ...
e si vede che non avete vissuto i tempi in cui dire al lavoro "sono un fsspx" era peggio che dire "sono un testimone di geova" (stp, simon risparmiaci il tuo sarcasmo TdL :-E )
e a proposito di Gallia da qualche giorno Parigi é tappezata di manifesti di una nuova serie TV su CANAL+ (lo SKY francese) dal titolo "I Borgia, non abbiate defe in loro" apertamente contro il papato
RispondiEliminaUn'altra strana coincidenza (dopo la condanna del papa e Levada per crimini contro l'umanità) proprio in questi giorni che potrebbero essere decisivi...
"http://borgia.canalplus.fr/?kwid=google_4015783_341501242_P&esvcid=S1316027880_ADOGOP_AGI4015783_CRE7771343548_TID341501242_RFDd3d3Lmdvb2dsZS5mcg%3d%3d&ESVreferrer=www.google.fr&gclid=CI2NpfK5nasCFUq_zAodxSRrnQ
<span>e a proposito di Gallia da qualche giorno Parigi é tappezzata di manifesti di una nuova serie TV su CANAL+ (lo SKY francese) dal titolo "I Borgia, non abbiate fede in loro" apertamente contro il papato
RispondiEliminaUn'altra strana coincidenza (dopo la condanna del papa e Levada per crimini contro l'umanità) proprio in questi giorni che potrebbero essere decisivi...
"http://borgia.canalplus.fr/?kwid=google_4015783_341501242_P&esvcid=S1316027880_ADOGOP_AGI4015783_CRE7771343548_TID341501242_RFDd3d3Lmdvb2dsZS5mcg%3d%3d&ESVreferrer=www.google.fr&gclid=CI2NpfK5nasCFUq_zAodxSRrnQ</span>
Capisco l'amarezza da frustrazione prolungata, HP.
RispondiEliminaMa non perdiamo fiducia in dirittura d'arrivo. Del resto siamo tutti ben consapevoli che anche col rientro della FSSPX la lotta contro l'errore penetrato nella Chiesa non è finita e ci accomuna tutta sin da adesso!
Quel che cambia è solo il fatto di poter creare nel concreto e soprattutto sul piano pastorale maggiori sinergie dal di dentro. Spiritualmente, nel Corpo Mistico, non cambia nulla...
<span><span>Capisco l'amarezza da frustrazione prolungata, HP.
RispondiEliminaMa non perdiamo fiducia in dirittura d'arrivo. Del resto siamo tutti ben consapevoli che anche col rientro della FSSPX la lotta contro l'errore penetrato nella Chiesa non è finita e ci accomuna tutti sin da adesso!
Quel che cambia è solo il fatto di poter creare nel concreto e soprattutto sul piano pastorale maggiori sinergie dal di dentro. Spiritualmente, nel Corpo Mistico, non cambia nulla...</span><span>
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non perdiamo fiducia in dirittura d'arrivo
RispondiEliminacara Mic, concordo con te che non dobbiamo mai perdere la fiducia, preciserei però solo nella Provvidenza divina, che a suo modo e tempo si serve degli uomini per i suoi fini ultimi, che sempre trascendono le nostre pur buone intenzioni e "visuali" limitatissime;
- credo anch'io alla bontà delle maggiori sinergie dall'interno delle forze pro-Tradizione, però....
- nutro forti perplessità che questa svolta reintegratrice che stiamo vivendo sia un "dirittura d'arrivo": non sarà certo il vissero e felici e contenti , l'happy end delle fiabe, bensì un durissimo nuovo punto di partenza, per una battaglia che si annuncia acerrima contro le forze nemiche di Cristo, interne alla Chiesa, che ben manovrano la tirannide modernista, la quale a sua volta cavalca la sconfinata ignoranza della maggior parte dei poveri fedeli cattolici, per lo più ignari dei fondamenti della retta Dottrina e inermi contro l'avanzata della mutazione genetica in atto da mezzo secolo;
- indubbiamente lo Spirito Santo è all'opera, non ci abbandona e anch'io credo che la regolarizzazione della FSSPX sia voluta da Dio; ma siccome satana non demorderà dopo aver messo le grinfie sulla Chiesa in tanti decenni di sbandamenti e deviazioni dalla Strada Maestra, penso che saremo destinati ad un inasprimento delle persecuzioni e degli impedimenti al risanamento delle prassi pastorali, della pedagogia tradizionale cattolica, della diffusione salvifica della Messa di sempre....d'ora in poi, più che mai, vedremo come la Chiesa -qui nella storia- sia Militante, senza risparmio di energie e sofferenze, da vivere nel solco della Passione di Nostro Signore, che, come ha ben evidenziato di recente mons. Gherardini, si va manifestando il tutto il suo peso opprimente, di SANGINUOSO tedio e Getsemani delle anime e dell'intero Corpo Mistico.
Ciò evidentemente era già scritto nei piani dell'Onnipotente, non ci potremo sottrarre alla Via Crucis, che, iniziata mezzo secolo fa, è lungi dall'essere conclusa, anzi ora si manifesterà nella sua valenza mistica spinosa, dolorosa e inevitabile, ad un numero crescente di cattolici, finora poco consapevoli della gravità dell'ora storica attutale, che ci interpellerà tutti, nel profondo della coscienza, se siamo pronti a seguire la Via Regale del Nostro Salvatore, fino al Calvario, in attesa della Resurrezione.
Il cammino si annuncia lungo, tra sassi e spine, non certo un lieto riposo sugli allori di un accordo ecclesiale soddisfacente con questa benedetta parte della Chiesa, che ha svolto il delicato lavoro di fedelissima custode del Depositum, a vantaggio di tutti, anche di coloro che l'hanno vituperata e maledetta, senza conoscerla, cominciando da mons. Lefebvre, infangato e misconosciuto dai più (ignoto anche a me fino a pochi anni orsono), orrendamente ritratto dalla vulgata di regime propinata al popolo di Dio, docile e passivo fruitore di menzogneri luoghi comuni.
concordo pienamente: non siamo in dirittura di arrivo, siamo (nella migliore delle ipotesi) <span>all'inizio di un durissimo nuovo punto di partenza</span>
RispondiEliminaRingrazio Enrico per la chiara e limpida esposizione. Continuerò nella preghiera del rosario affinchè il buon Dio indichi la strada migliore a tutti, spero che gli estremisti di ambo le parti abbiano cuore di anteporre il bene della Chiesa e delle tante anime che necessitano più che mai di sacerdoti buoni, disponibili, onesti e ben formati come purtroppo non se ne trova facilmente (specie nelle parrocchie). Mi auguro che Studiosi e Associazioni Cattoliche tradizionaliste, conservatrici o neutre che siano che si sono occupate di questi argomenti negli anni sappiano collaborare per la buona riuscita di questa dura "vertenza" con preghiere e onestà tralsciando animosità, errori o interessi del passato e del presente.
RispondiEliminahttp://www.domusmarcellefebvre.it/difesa_sul_foglio.html
RispondiElimina<span>Il quotidiano </span><span>Il Foglio</span><span> di oggi pubblica a pag. 4 replica a favore del defunto Arcivescovo </span><span>Marcel Lefebvre </span><span>da</span><span> </span><span>parte di </span><span>don</span><span> </span><span>Floriano Abrahamowicz</span><span> all’articolo di </span><span>Francesco Agnoli</span><span> del 16 Settembre 2010, titolato:”</span><span> Newman e Lefebvre – che cosa accomuna il cardinale che il Papa domenica farà beato e il grande critico del Vaticano II”. </span><span>Riportiamo</span><span> </span><span>sia la replica che l’articolo di Agnoli.
di don </span><span>Floriano Abrahamowicz
</span><span>
Al direttore (de </span><span>“Il Foglio”,</span><span> n.d.r.) – “Quando io ero al Concilio portavano i pantaloncini corti!” Queste sono le parole di Monsignor Lefebvre scritte a mano per difendersi da coloro che con malafede affermavano già negli anni Ottanta che lui avesse firmato tutti i documenti del Concilio. Con indignazione il prelato protesta contro questa menzogna diffusa da incompetenti che appunto ai tempi del Concilio erano bambini e che da adulti non fanno differenza tra la firma segreta ai singoli documenti del Concilio e la firma collettiva dei padri conciliari presenti in aula al momento della promulgazione diuno o più documenti che potevano avere accettato o rifiutato con il voto segreto precedente.
Mi rallegro del fatto che giovani laureati come Francesco Agnoli si interessino alla battaglia di monsignor Lefebvre. Capisco che in un articolo di giornale non si può raccontare tutta la storia del personaggio. Ma il poco riferito deve essere almeno riferito secondo l’intenzione del protagonista. Si può al limite riportare la menzogna che Lefebvre ha firmato tutti i documenti ma almeno date al morto il diritto di difendersi da questa menzogna. Lui che ha dichiarato che il Concilio Vaticano II per la sua intrinseca ambiguità non può essere salvato (v. “Lo hanno detronizzato”). La rovina, secondo Lefebvre, non erano le “derive del post Concilio” ma il Concilio stesso. Le innumerevoli conferenze (tutte registrate) nelle quali Lefebvre riferiva sui suoi dialoghi con l’allora cadrinale Ratzinger portavano proprio su questo tema: non le interpretazioni ma il Concilio stesso è la deriva. Non conoscendo questi fatti della vita di Lefebvre si capisce che il giovane studioso vede nell’attuale Ratzinger una specie di cripto alleato di Lefebvre. E’ un errore che tanti cattolici liberali fanno oggi. In tono più elegante invece Ratzinger ratifica e continua lo spirito dei raduni ecumenici di Giovanni Paolo II.
</span>
Ma per piacere... :-D
RispondiEliminaSiamo in "dirittura d'arrivo" per la regolarizzazione canonica (per questo urge sana prudenza); ma la storia (anzi la lotta) non finisce qui. E' qui che comincia e ci siamo coinvolti tutti.
RispondiEliminaSi legge in questo Post "l'allora Segretario di Stato card. Benelli". In realtà Giovanni Benelli non fu mai cardinale segretario di Stato, ma sostituto alla Segreteria di Stato. Nel 1977 divenne arcivescovo di Firenze e cardinale e morì nel 1982. Certo che queste inesattezze non contribuiscono a creare la fiducia di chi legge nell'attendibilità di quanto scritto
RispondiEliminaHpoirot, ma e' semplice, ed il Santo Padre lo sa', o preghiamo il Dio trinitario (o se vuoi il Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe) oppure ' preghiamo insieme alle altre religioni dei che non esistono. Basta guardare la storia, i romani adoravano i loro dei - i greci i loro, gli egizi i loro il Faraone non lo ritenevano forse dio? Quindi ad Assisi in quella promiscuita' quale entita' si puo' pregare, senza offendere il vero Dio Re dell'Universo? Ma quale regalo potevi ottenere dal postconcilio VII? Assisi ed il politeismo. Ricordati l'Altissimo provvede sempre. Cosa disse ad Isacco "Il Signore provvede". Noi possiamo solo sperare nello Spirito Santo.
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