Post in evidenza

Luis Badilla. "Per Papa Francesco visitare la Francia era già un problema nel 2014"

Grazie a Luis Badilla per questa nuova analisi sulla ritrosia di Francesco a fare viaggi apostolici in Francia. QUI ancora Badilla sulla ma...

venerdì 15 luglio 2011

Anche al turista non dare la S. Comunione in ginocchio!

Un lettore ci riporta questo episodio che ha dell’inverosimile e dello scandaloso.

Roberto

Mi trovo a San Remo (provincia di Im, diocesi di Ventimiglia-San Remo) in villeggiatura e lunedì 11 luglio mi sono recato alla chiesa dei Cappuccini nella centralissima Corso Matteotti, a fianco del Casino, per assistere alla Santa Messa delle 18:00 in cui celebrava il superiore del convento Padre Onorio.
Al momento di ricevere la S. Comunione, giunto davanti al frate che la distribuiva, mi sono inginocchiato (all’ultimo momento, per non recare fastidio agli altri fedeli) per ricevere Gesù Sacramentato.
Ma il frate, vedendomi inginocchiarmi, disse: “No!”.
Essendo abituato a queste iniziali resistenze da parte di molti sacerdoti, rimanendo in ginocchio, ho atteso qualche secondo, sicuro che alla fine il frate mi avrebbe comunicato.
Ma il frate, per nulla persuaso, ripetè con voce ancor più stentorea: “No!”.
Allora, stupito e imbarazzato mi son permesso di dire al frate che avrei avuto piacere di ricevere la comunione in bocca e in ginocchio. A sentir dire ciò il cappuccino disse, a voce alta: “Si alzi!”.
E io, sempre in tono pacato: “Ma il Papa, dice così, che …”, “Si alzi!”, mi interrompè il frate gridando, “si alzi o ne vada!”
A quel punto, sgomento per una simile reazione ribelle, mi sono alzato e non volendo creare scandali, mi son allontanato, recandomi in sacrestia per attendere il frate.
Una volta con lui in sacrestia, con fare forzatamente pacato (nonostante la rabbia stesse prendendo il posto allo stupore per il trattamento di cui ero stato vittima), dopo essermi presentato, e avendo premesso che forse c’era stato un malinteso, ho brevemente ricordato e sintetizzato cosa dicessero i documenti della Santa Sede circa il diritto di ogni fedele di ricevere la S. Comunione in bocca e in ginocchio [l’Esortazione Apostolica Postsinodale Sacramentum caritatis e, soprattutto l’Istruzione Redemptionis Sacramentum n. 91 : che così recita: "Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.” cfr. Codice di Diritto Canonico, cann. 843 § 1; e can. 915.)]
Ma soprattutto ho voluto domandare al frate come mai, almeno per carità cristiana, non avesse voluto comunicarmi stando in ginocchio, e mi avesse trattato in quel modo.
Il frate, con fare eccessivamente mellifluo, mi disse che la comunione in ginocchio avrebbe potuto irritare dare fastidio ai fedeli… (pochi, per altro!).
“Benissimo” dissi, pensando di aver trovato la soluzione al problema, “mi comunichi ora, qui, anche magari in sacrestia, in ginocchio, così non ci vede nessuno”.
Il frate, cambiando repentinamente espressione del volto e atteggiamento, si tolse la stola urlando “io la comunione in ginocchio non la do!!!!!”.
Non pago della sua affermazione ribelle, pensò bene di enfatizzare il diniego aggiungendo: “Io seguo il Vescovo e la Cei, che hanno detto che i fedeli devono prendere la comunione in piedi!”.
“Ma non è assolutamente vero”, replicai ingenuamente io, stupito di una tale sciocchezza. “La Cei non ha detto affatto così! E comunque anche fosse, non sarebbero disposizioni valide perché contrarie al magistero e alla volontà del Papa!”.
Non l’avessi mai detto. A questo punto il frate ne ha sparate due davvero scandalose: “Dei documenti del Papa non me ne importa nulla! [e una!]; questa chiesa (edificio) è nostro e facciamo come vogliamo noi!! Nessun fedele qui la prende in ginocchio come abbiamo detto nelle istruzioni che abbiamo appeso al portone alla fine della chiesa!” [e due!]. (in realtà in fondo alla chiesa, sono andato a controllare, c’è un cartello che indica i due modi per prendere la comunione: o in mano o in bocca. Non vi è scritto, e non sarebbe potuto essere altrimenti, che si dà la comunione solo in piedi, né che è vietato prenderla in ginocchio).
Nel frattempo è entrato il celebrante (padre Onorio) a cui mi sono rivolto perché mi era stato indicato quale superiore, a cui ho riassunto la questione sia nei fatti sia sulle questioni meramente di diritto. Anche padre Onorio ha confermato il rifiuto del confratello, dicendo che aveva agito bene negandomi di comunicarmi solo perché mi ero inginocchiato davanti al Ss.mo.
L’indomami invece, felicemente, durante la S. Messa feriale delle 12, alla chiesa di Tutti i Santi retta dalla benemerita Famiglia dell’Ave Maria, un gruppo di 7\8 giovani ha fatto la S. Comunione in ginocchio. Mi sono così inginocchiato con più tranquillità.
Mi chiedo però cosa ne pensi mons. Vescovo di questi abusi nella sua Diocesi, e il Padre Vicario Provinciale p. Lorenzo Zamperin.

301 commenti:

  1. Questo succede a voler confondersi con le Messe NOM: non s'addrizzan le gambe a' cani!

    RispondiElimina
  2. I Cappuccini di Sanremo sono noti per essere dei pazzi, in particolare proprio Padre Onorio. Scriva al Superiore Provinciale, al Vescovo ed alla Santa Sede.

    RispondiElimina
  3. Incredibile!!!!!
    A una persona che si inginocchia davanti a DIO, per ricevere DIO, viene rifiutata la Communione?!!!
    Ma dove siamo arrivati?

    RispondiElimina
  4. I cappuccini in Liguria stanno chiudendo case a più non posso per mancanza di vocazioni sarebe meglio che facessero severa autocritica!! Una monaca di clausura tempo fa mi disse la mancanza di vocazioni non ci psventa è il Signore che permette ciò per preparare un terreno nuovo e migliore. Al turista di Sanremo soffra in silenzio per il bene del Papa e soprattutto perchè la Sua fede non venga turbata da atteggiamenti supponenti, arroganti senza CARITA'. 

    RispondiElimina
  5. Successo anche a me e mia moglie quando cominciammo a non dare il segno della pace , e cominciato a prendere la comunione in ginocchio. Per il segno della pace , dato che preferivamo stare in raccoglimento ed evitare quella bolgia di incroci di mano massonica, sono stato denunciato da una suora al parroco che mi ha rimproverato e detto che dovevo confessarmi. Poi in una chiesa , che poi ho scoperto essere neocat, il prete ci allontanava l'ostia facendoci allungare il collo per prenderla..mentre eravamo in ginocchio! Poi un altro si rifiuto' di darcela in ginocchio in un altra chiesa ...io mi alzai e la presi mezzo accovacciato, mia moglie si rifiuto' di alzarsi e la prese. Ci fu' si lo scandalo, ma dei fedeli arrabbiati contro il prete e che ci vennero a consolare fuori la Chiesa.

    La goccia che fece traboccare il vaso fu' quando ci trasferimmo  , un ministrante laico  , mentre ero in ginocchio mi diede una pacca sulla spalla e grido'...<span>si alzi, cosa e' quest'atto di superbia!!! Io gli risposi: lei non si puo' rifiutare di darmi la comunione... e me la diede!</span>
    <span></span>
    <span>Dopo il battesimo farsa di mia figlia con canti ye ye ed il parroco che batteva le mani sull'altare e si dimenava, oltre ad aver invitato i bambini attorno al battesimo di mia figlia a guardare come si guarda una cucciolata...., e poi al rinnovo delle promesse matrimoniali  un altro sacerdote  si accorse che mancavano le ostie dal Tabernacolo e si assento 'per mezz'ora per andare a cercarle......e noi come cretini ad aspettare ...... decisi che non potevo andare avanti cosi.</span>
    <span></span>
    <span>Fu' cosi' che andai a cercare su internet la messa in latino.....su messainlatino.it trovari l'elenco delle messe e da 2 anni  vado solo al VO. La prima messa fu' una rivelazione , la porta del cielo.....e mia moglie, battezzata da adulta e che crollo' in ginocchio per ringraziare dopo la comunione (senza impararlo da nessuno ma per spinta dell'anima) mi disse....meno male...ancora le messe moderne e perdevo la fede! </span>
    <span></span>
    <span>Dopo le prime messe VO, mi ricordai quando da adolescente si parlava di certi sacerdoti in polemica  e mi ricordo dei  preti in televisione di spalle con patene dorate .......e ricollegai!Era Lefebvre!</span>
    <span></span>
    <span>VADE RETRO SATANA E TUTTI COLORO CHE LO SERVONO!!!!!</span>

    RispondiElimina
  6. www.famigliacattolica.blogspot.com15 luglio 2011 alle ore 10:08

    Vorreei presentarvi questo portale di resistenza  per famiglie Cattoliche Apostoliche Romane
    www.famigliacattolica.blogspot.com

    Nella prima pagina c'e un sondaggio sul gradimento per la Messa moderna Novus Ordo


    S. Pasquino

    RispondiElimina
  7. A Rimini persino una mula se inginocchiata davanti a Gesu'

    RispondiElimina
  8. www.famigliacattolica.blogspot.com15 luglio 2011 alle ore 10:27

    Le chiudono..o le vendono?

    RispondiElimina
  9. "e poi al rinnovo delle promesse matrimoniali  un altro sacerdote  si accorse che mancavano le ostie dal Tabernacolo e si assento 'per mezz'ora per andare a cercarle"

    Come credo di aver già scritto una volta, mi è successa la stessa cosa durante una vacanza a Taormina: il sacerdote si rese conto che mancavano le ostie e spedì <span>una delle solite pie donne</span> in una altra chiesa per recuperarle. Impettita, la beghina di turno tornò dopo una decina di minuti con la pisside in mano, dopo aver traversato strade affollate di turisti...

    RispondiElimina
  10. Ringraziamo il Cielo che i cappuccini chiudano le loro case. Sono ordini che non hanno più nulla da dire avendo tradito il loro carisma. San Padre Pio dal cielo guarderà con immensa pietà questi suoi confrateelii indegni, che hanno eratto per lui una tomba da faraone ricoperta d'oro facendosi ispirare da architetture massoniche. Aria ai nuovi movimenti francesani!

    RispondiElimina
  11. Anch'io non posso che consigliare di scrivere pacatamente e al tempo stesso al vescovo, al superiore dell'ordine della regione o dell'Italia e al nunzio  in Italia se la risposta non è soddisfacente: non comunicare chi si mette a ginocchio davanti il Santissimo è uno sfregio a N.S. Gesù Cristo, all'autorità della Chiesa e una semplice mancanza di carità inverso il comunicando.
    Poi gli stessi daranno la comunione a chi sanno benissimo essere in stato di peccato mortale o che sono in stato di scandalo pubblico...
    Riguardo l'atteggiamento durante la messa, la forma ordinaria pone molto l'accento sull'agire comune dei fedeli: ad esempio se in una comunità ci si mette in ginocchio fin dall'inizio della preghiera eucaristica, non si dovrebbe restare in piedi, o viceversa: questo fa parte dello "spirito" della forma ordinaria. D'altro canto, però, può essere l'occasione, dando l'esempio, di trascinare altri fedeli a comportarsi con vera pietà e, alla lunga, trasformare il modo di avere questa actuosa participatio in modo più rispettoso del sacro: ma che ciò sia fatto senza superbia.
    Personalmente trovo la forma straordinaria molto più coinvolgente nel senso della actuosa particpatio: mettersi a ginocchio all'"homo factus est" del Credo, durante la comunione del sacredote, oppure fare i segni di croce al "vita aeterna", o al Benedictus del Sanctus, inchinare la testa quando il Santo Nome di Nostro Signore è pronuciato, battersi il petto al Confiteor, all'Agnus Dei , al Non sum Dignus, eventualmente ripetere il Confiteor prima di comunicare, rimanere fare un'azione di grazia dopo la Santa Messa, eccetera, sono tutti atti che nessuno può impedire di compiere, che possono essere compiuti anche durante la forma ordinaria e che ci mettono in sintonia con i nostri padri anche se, ovviamente, si va contro quello "spirito" di comunità se essa non la pratica. Ma come ho detto nulla impedisce di  cercare di agire su questa stessa comunità per ritrovare questi gesti antichi che aiutano il nostro corpo a pregare meglio e ad innalzare la nostra anima. I.P.

    RispondiElimina
  12. Finché queste cose le scriviamo qui su internet.........
    A Roma bisogna mandarli questi resoconti! A Roma!!!!!!!

    RispondiElimina
  13. www.famigliacattolica.blogspot.com15 luglio 2011 alle ore 10:46

    Pur condividendo in parte le sue parole.....mi domando se questi "sacerdoti legittimi" , siano ipso facto scomunicati e quindi non in comunione con Pietro , vista la grande disobbedienza e l'evidente apostasia ed eresia, per non dire atteggiamento scismatico . Pertanto, quale obbedienza si deve a costoro, e quale silenzio ossequioso si debba accordare visto che lo stesso Giovanni il Battista apostrofo' pubblicamente i Farisei , pastori legittimi delle sinagoghe ...con il termine "razza di vipere"...usato anche da Gesu'.....dato che i sacerdoti non obbedivano proprio alle leggi di Dio e della Chiesa, erano accomodanti con il peccato e scandalizzavano il popolo.   Insomma....chi sarebbe la setta se non costoro? Anche Giovanni il Battista e Gesu'  non fecero commenti settari ma giusti ! Ma il Vangelo allora.....a cosa servirebbe? E'cosi' chiaro!

    RispondiElimina
  14. :-[ Gentile Lorenzo, è accaduto anche a me, una volta sola.... e le sono solidale per aver provato sulla pelle l'umiliazione, la frustrazione, il dolore, la profonda incomprensione di questa DIVISIONE fra ciò che insegna la Chiesa e ciò che è usato, come abuso di potere, da taluni Sacerdoti..... tuttavia io spero che lei abbia PRESO QUELLA EUCARESTIA.... dal suo racconto si evince che se ne è andato, LASCIANDO LI NOSTRO SIGNORE.... :'(  questo è uno sbaglio!

    Io faccio così: in fila mi inginocchio quando sta per toccare il mio turno, che c'è una sola persona avanti a me....e con le mani incrociate sul petto, non guardo al Sacerdote ma all'Eucarestia..... quando qualcuno fa resistenza, io resto impietrita e in attesa di ricevere Gesù, a quel punto non mi viene più rifiutato.....
    Ho visto un incremento di persone che fanno così: si inginocchiano prima di riceverla....e confesso che non ho più trovato sacerdoti restii a dare la Comunione anche alla bocca....
    Coraggio! e pensiamo sempre alla sofferenza di Cristo che viene USATO COME UN'OGGETTO DEL CONTENDERE....te lo do, non te lo do....ma se NOI ce ne andiamo via senza prendere Gesù, avremmo ceduto all'assurdo "tira e molla"...

    RispondiElimina
  15. Ha ragione...all'epoca dei fatti eravamo molto confusi...freschi di conversione e poco preparati.....! Non sapendo neanche il nome dell'eventuale ufficio a cui scrivere.Oltre che intimoriti ! Ora sto cominciando a mettere nero su bianco... la prima lettera e' partita pochi giorni fa' al rettore di una Basilica per gravi sacrilegi dell'Altare ...ovviamente senza risposta ! Andremo avanti .....

    RispondiElimina
  16. <span>A Roma bisogna mandarli questi resoconti! A Roma!!!!!!!</span>

    Certo, come no?... A Roma o Orte.
    Poi, ma pacatamente intendiamoci, aspettare e sperare.

    RispondiElimina
  17. Queste cose accadono per difetto di fede. Senza fede ogni discorso teologico è inutile, ma anche senza sana, retta, cattolica teologia non è possibile nutrire la fede che è dono di Dio. "Adauge nobis fidem!".
    Per i fatti accaduti, quando invincibile è la pervicace ignoranza e la palese disobbedienza, appellandosi ad un "sui Juris" che non esiste, essendo la chiesa, aperta ai fedeli, in una diocesi, dunque sotto un Vescovo, anche i regolari debbono sottostare alle norme del diritto e alle disposizioni dell'Ordinario... Talvolta è meglio scuotere la polvere dai calzari, senza troppe polemiche che hanno come risultato, assai sovente, di rafforzare l'orgogliosa supponenza.

    RispondiElimina
  18. Il racconto è veramente pazzesco e sconvolgente. Ancora una volta notiamo la potenza del maligno. Non ci resta che pregare.

    RispondiElimina
  19. Simon lei dice:

    Riguardo l'atteggiamento durante la messa, la forma ordinaria pone molto l'accento sull'agire comune dei fedeli: ad esempio se in una comunità ci si mette in ginocchio fin dall'inizio della preghiera eucaristica, non si dovrebbe restare in piedi, o viceversa: questo fa parte dello "spirito" della forma ordinaria. D'altro canto, però, può essere l'occasione, dando l'esempio, di trascinare altri fedeli a comportarsi con vera pietà e, alla lunga, trasformare il modo di avere questa actuosa participatio in modo più rispettoso del sacro: ma che ciò sia fatto senza superbia.

    *********************

    ciò vero ma fino ad un certo punto: NESSUNO può impedire ad un fedele, anche alla Messa Ordinaria di riceverla o di PARTECIPARVI in ginocchio.....le NORME non sono legacci o catene.... l'atteggiamento del Fedele segue le NORME inerenti al comportamento GENERALE da tenersi e che sono associate al cosa "devo fare" a riguardo delle Letture, dell'Offertorio, della Consacrazione, ecc..., dopo di che se si sente sospinto a stare in ginocchio, per esempio, dal Santo alla Comunione, nessuno può impedirgli di farlo.... idem lo scambio della Pace, idem per il Pater Noster....idem per l'Agnus Dei....
    Una volta, per penitenza si dava anche di "prendere la Messa IN GINOCCHIO E SENZA GUARDARE ALTROVE PER NON DISTRARSI, perfino ad occhi chiusi se il penitente collabora nell'impresa e per impetrare supplica e santità verso il sacerdote celebrante", sant'Alfonso Maria de Liguori.....

    Lo stare quanto più è possibile IN GINOCCHIO, l'adorare e il tentare di entrare in una fase di profonda CONTEMPLAZIONE durante la Messa, spiegava Ratzinger nello Spirito della Liturgia, è LA NORMA PIU' ECCELLENTE FRA TUTTE, sempre valida ed intramontabile....
    ;)

    RispondiElimina
  20. Faccio notare che e' ora che i fedeli si uniscano fisicamente sotto qualche organizzazione, movimento.....visto che di movimenti ne esistono e sono super protetti. Servirebbe un capo , un Vescovo, un Cardinale...un Prelato, un Sacerdote ,,,,dobbiamo unirci fisicamente e non virtualmente su internet soltanto.

    Siamo singoli volenterosi, come un mio amico che ha scritto al Vescovo dopo il furto di Ostie nella diocesi  che copre Civita Castellana e dintorni .....chiedendo il ripristino della Comunione in bocca....nessuna risposta...perche' siamo dei singoli che belano forte....ma singoli! Come De Mattei...Bux e famosi o meno che fanno il loro apostolato.....ma bisogna metterli insieme !


    Se ci fosse un coordinamento che difendesse i fedeli e faccia da unione di proteste e resoconti e naturalmente si faccia sentire e vedere anche a San Pietro.  Siamo un po' sparsi.

    RispondiElimina
  21. Una cosa simile è accaduta anche a me nella storica chiesa dei Cappuccini di Mestre, il cui convento ospitò S. Carlo Borromeo. Il frate celebrante non rifiutò di darmi la comunione in ginocchio, tuttavia mi ammonì per la volta successiva ("la prossima volta, si presenti in piedi...").
    Ritengo che, in questi casi, sia bene tenere un atteggiamento di prudenza, è inevitabile che il nostro comportamento venga percepito come una provocazione da parte di questi preti progressisti. A mio avviso, in mancanza di direttive chiare e vincolanti da parte della Sede Apostolica che ripristino la comunione obbligatoria sulla lingua e in ginocchio (finora il Papa si limita a semplici incoraggiamenti e basta), è meglio attenersi alla prassi comune, senza volersi ergere a castigatori del clero "infedele alla tradizione".
    Spiace dirlo, ma è così. I tempi non sono ancora maturi, la prudenza è d'obbligo. Se ci impuntiamo, rischiamo semplicemente di fare delle brutte figure di fronte alla gente e di farci venire degli attacchi di bile.

    RispondiElimina
  22. Una cosa simile è accaduta anche a me nella storica chiesa dei Cappuccini di Mestre, il cui convento ospitò S. Carlo Borromeo. Il frate celebrante non rifiutò di darmi la comunione in ginocchio, tuttavia mi ammonì per la volta successiva ("la prossima volta, si presenti in piedi...").
    Ritengo che, in questi casi, sia bene tenere un atteggiamento di prudenza, è inevitabile che il nostro comportamento venga percepito come una provocazione da parte di questi preti progressisti. A mio avviso, in mancanza di direttive chiare e vincolanti da parte della Sede Apostolica che ripristino la comunione obbligatoria sulla lingua e in ginocchio (finora il Papa si limita a semplici incoraggiamenti e basta), è meglio attenersi alla prassi comune, senza volersi ergere a castigatori del clero "infedele alla tradizione".
    Spiace dirlo, ma è così. I tempi non sono ancora maturi, la prudenza è d'obbligo. Se ci impuntiamo, rischiamo semplicemente di fare delle brutte figure di fronte alla gente e di farci venire degli attacchi di bile.

    RispondiElimina
  23. Nella forma ordinaria (che ci piaccia o no, non è il soggetto per ora) tutti gli atti comunitari dovrebbero essere attuati in comune: cioè non ci si può mettere in ginocchio, che sò, durante il Gloria o il Credo o rifiutare di fare il segno di pace dopo il Padre Nostro.
    La Comunione è differente nel senso in cui rimane un atto individuale: in effetti non c'è obbligo di comunicare, si può restare al banco seduti. Quindi qui si applicano tutte le possibilità ammesse dalla Chiesa, tra le quali quella di comunicare in ginocchio nella bocca:il prete che non lo accetta commette un abuso, coem già discusso.
    Mettersi a ginocchio durante tutta la preghiera eucaristica è un atto di devozione eccellente che non posso che consigliare chiunque di praticare: ma se in una comunità non si pratica allora l'inginocchiamento è da compiersi dove c'è l'obbligo id farlo, cioè durante la consecrazione (anche se gli altri fedeli restano alzati). E' un atto di umiltà più grande che essere il solo a ginocchio.
    Ma, ancora una volta. se si può trascinare un gruppetto di fedeli a restare in ginocchio durante tutta la consecrazione nelle prime file, penso che sia una cosa più che ottima.... la "legge" essendo questa, utilizziamola con intelligenza ;-)  I.P.

    RispondiElimina
  24. Un avvocato romano, diversi decenni fa, denunciò il parroco che aveva trattato male  l'anziana madre al momento della comunione, la signora non ne voleva sapere di comunicarsi sulle mani.
    Il figlio ha vinto la causa " violenza privata " e il parroco ha dovuto risarcire l'anziana signora.
    I soldi sono andati, ovviamente, in beneficenza per le opere parrocchiali.

    RispondiElimina
  25. Ah si...allora Giovanni il Battista che apostrofo' pubblicamente i Farisei progressiti "Razza di Vipere" e pure Gesu'...che e' stato un provocatore  e che frusto' i mercanti del Tempio ...si sono sbagliati? Ed io devo avere paura di fare brutta figura davanti a Dio di inginocchiarmi davanti a lui altrimenti i cattivi pastori della parabola di Gesu'.....apostati, spergiuri, si arrabbiano e mi fanno fare brutta figura davanti agli uomini? Mi scusi......ma lei non ha capito che non inginocchiandoci significa che ci vergogniamo davanti agli uomini di Gesu'?...non ha capito quale fumo di Satana e' entrato nella Chiesa? E che prove dobbiamo superare per dimostrare la Fede davanti a Dio ? Questa falsa obbedienza davanti agli uomini e' superiore alla vera obbedienza davanti a Gesu'? Lui viene prima di tutto......io non sono castigatore...io devo inginocchiarmi davanti a Gesu',,,questa e' la mia obbedienza , obbedienza a Dio ed al Capo supremo della Chiesa!!!!  Un suo subordinato non puo' impedirmi di prestare riverenza al Capo Supremo !

    RispondiElimina
  26. Ottimo: ma senza risposta scriva più sopra e sempre più sopra.
    Ma, per favore, utilizzi toni educati e mostri vero amore verso la Chiesa evitando filippiche.
    Mi scusi per il tono patronizzante. I.P.

    RispondiElimina
  27. Sono un Sacerdote e celebro nei due riti nuovo e vetus ,poco tempo fa sono stato cacciato in malo modo da una sacrestia perchè partecipando alle Esequie di un mio parente mi ero presentato con la cotta e la stola(viola per non fare o creare questioni se fossi andato con la stola nera ),fui cacciato  perchè lì si doveva solo concelebrare,...cercai di parlare e spiegare pacatamente ma non ottenni molto se non sorrisi di compassione dei concelebranti estrepèiti del parroco e allora andai in chiesa in un banco e ascoltai la Messa e per fortuna non dissi vado ad ascoltare la Messa se nomi avrebbero cacciato dalla Chiesa.Diocesi di Brescia.

    RispondiElimina
  28. "Mi chiedo però cosa ne pensi mons. Vescovo di questi abusi"

    Penserà quello che pensava il papa dua anni fa quando incontrando Mgr Fellay lo sgrido' benevolmente dicendogli
    "Lo stato di necessità in Francia e Germania va ebne , ma in Italia no... non c'é necessità in Italia"
    alla faccia del non c'é !

    RispondiElimina
  29. O.T. Per mettervi di buon umore ecco le foto delle ordinazioni di 8 sacerdoti e della consecrazione di 10 diaconi presso la Communauté Saint Martin ( comunité che pratica la forma ordinaria in latino e secondo le "regole" interpretandole nella conitinuità colla forma straordinaria qualora possibile)
    http://www.communautesaintmartin.org/spip.php?article371
    e per chi legge il francese ecco l'eccellente omelia del card Sarah in quell'occasione:
    http://www.communautesaintmartin.org/spip.php?article370
    I.P.

    RispondiElimina
  30. FOLLIE.  Forse Mons. Marcel non ha avuto torto

    RispondiElimina
  31. Hai tutta la mia solidarietà!

    RispondiElimina
  32. Queste sono prepotenze che irritano parecchio e siccome non sono un mite ogni volta che mi si rifiuta la comunione in ginocchio reagisco, dopo la Messa e chiarisco a quattr'occhi con il "sacerdote"ostinato. Frati? Ne avrei di belle da raccontare su San Giovanni Rotondo, dove noto che i pellegrini che si inginocchiano per la comunione, anche nella nuova "basilica"di Renzo Piano, sono sempre di più. C'è il solito fraticello che sul finir della Messa invece di congedare pacificamente i fedeli li rimprovera aspramente sul come si deve ricevere la Comunione! Ovviamente sul palmo della mano. Faccio il suo nome perchè ormai è diventato, detto frate, conosciuto dai pellegrini per le sue sortite indispettite e nervosette: padre Ludovico Cocola.
    Ma io dico, quando si decideranno a dare la Comunione in modo tradizionale nei luoghi di grande affluenza di pellegrini come i Santuari? Lourdes, Fatima? Anche lì rimproverano il fedele in ginocchio e lo obbligano ad alzarsi per la Comunione.
    Santo Padre, più che nuovi documenti, e pare che sia pronto quello sulla Confessione e direzione spirituale, occorre formare bene i sacerdoti e proibire ogni abuso e autoritarismo. Ma si sa, per la nostra Roma tutto va a gonfie vele nella Chiesa, tutto è lecito....perchè il Concilio lo dice e prevede!! Già, il Concilio Vaticano II. Com'è facile pararsi le spalle sui documenti della Chiesa e interpretarli come pare e piace.
    Viandante

    RispondiElimina
  33. Che disobbedienza...e questi sono quelli ritenuti in comunione con Roma. A Roma sta bene, si tenga pure sti energumeni come "amici" e tenga pur fuori la FSSPX. Ci pensano questi "amici" a sistemarvi per le feste e anche per i giorni feriali.

    RispondiElimina
  34. Oh Guardi Simone....anche queste belle foto hanno il potere di consolarmi per 10 secondi e di farmi incavolare per mezz'ora!!! La conosce la Comunità di San Martino? la Conosce la sua storia? Domandi un pochino ad uno dei benemeriti sacerdoti se stavano poco bene al Santuario delle Grazie là in faccia a Crevari e Campenave? Domondi un pochino se se ne sono andati loro sponte o cacciati via da una persona che ebbe l'ordine di devastare un bel giardino fiorito... Ma dobbiamo amarli i nostri presuli vero? eh si! anche se sun de legere matriculè emmu da vureighe ben ciù che a-u Segnù! Beato quel laico che ebbe tante gonadi da alzarsi e dire a Nestorio nel mezzo dell'omelia " Questa è eresia! il patriarca è un eretico!"

    RispondiElimina
  35. ero io quello delle 12.27

    RispondiElimina
  36. a Roma finiscono in un cassetto se non fanno scandalo, alla fine meglio su internet (o ANCHE su internet)

    RispondiElimina
  37. gentile Simon.... ;)  per una volta tanto che NON la criticavo, provi a leggere più approfonditamente e con le parole di Ratzinger che le ho riportato il fatto stesso della Riforma del Papa che sta facendo in modo che anche nella Messa moderna SI ATTUI L'ATTEGGIAMENTO che la Chiesa e la sua Tradizione hanno sempre PREFERITO: ADORAZIONE, SILENZIO, CONTEMPLAZIONE....
    Infatti, quanto al concetto delle NORME per la Messa "nuova" concordavo con lei..... quanto all'applicazione sottolineavo che NON E' AFFATTO OBBLIGANTE....
    quando mi capita di andare alla Messa moderna, resto in ginocchio tutto il tempo che posso, e quando il prete intona dei canti allucinanti, taccio....all'Offertorio non posso cantare e al tempo stesso DEDICARMI PER OFFRIRE A DIO, RISPETTANDO IL MIO SACERDOZIO DI BATTEZZATO, LE MIE PENE, I MIEI FALLIMENTI ED UNIRLI A QUELLI DEL CELEBRANTE.... o canto o faccio l'offerta, troppe cose insieme non portano a nulla e la grazia di Dio mi ha concesso di trovare sacerdoti celebranti la Messa moderna, che dopo aver esposto le mie perplessità sull'attivsmo nella Messa, mi sia sentita dire: NON E' OBBLIGATA, SE LEI SENTE DI PARTECIPARE ALLA MESSA IN GINOCCHIO, IN SILENZIO, SI UNISCA TRANQUILLAMENTE IN QUESTO MODO.... ;)

    Facendo la Catechista da 24 anni, pur insegnando LE NORME, ho sempre consigliato un'atteggiamento LIBERO SECONDO UNA COSCIENZA MISTICA, VIVENDO LA MESSA ANCHE IN MODO MISTICO....seppur qualche prete ha storto il naso, nessuno ha potuto dire il contrario.... ripeto le parole di Ratzinger che non a caso il Signore ha voluto Pontefice:

    Lo stare quanto più è possibile IN GINOCCHIO, l'adorare e il tentare di entrare in una fase di profonda CONTEMPLAZIONE durante la Messa, spiegava Ratzinger nello Spirito della Liturgia, è LA NORMA PIU' ECCELLENTE FRA TUTTE, sempre valida ed intramontabile....

    la stessa Messa moderna che celebra il Papa oggi, è un invito a "prenderla" IN GINOCCHIO....adorando e in silenzio, non a caso i preti modernisti SI LAMENTANO CHE IN QUESTE MESSE VERREBBE MENO LA PARTECIPAZIONE "ATTIVA" DEI FEDELI.... ;)

    RispondiElimina
  38. Simone, tra po' avrà una bella sorpresa: glielo prometto... :-)

    RispondiElimina
  39. vorrei suugerire 2 strade percorribili, oltre l'avviso a Roma, al Vescovo Careggio e a Padre Zamperin  che si trova nel convento di Chiavari, (il quale non credo abbia in odio chi chiede la comunione in ginocchio nella sua Chiesa): 1) andare in massa a fare la comunione in ginocchio. 2) Informare qualche giornalista che veda e riferisca la notizia. Del resto le ragioni dei quotidiani locali sono più convincenti delle lettere che saranno cestinate o compatite dai segretari delle congregazioni romane. basterebbe che un giornalista chieda un intervista al Padre Onorio: spiegherà la sua teologia sull'Eucaristia oppure denoterà che crediamo in 2 misteri differenti

    RispondiElimina
  40. Cara Caterina, non credo che diciamo cose sostanzialmente differenti, mi pare... I.P.

    RispondiElimina
  41. I cappuccini hanno la schiena dura, ma il legno di nocciolo è ancora più duro. Se continuano a comportarsi così, prima o poi qualche soggetto poco pacato se ne accorgerà.

    RispondiElimina
  42. L'episodio parla da sè, tuttavia mi ha colpito molto una frase:

    "Dei documenti del Papa non me ne importa nulla!"

    Mi ha colpito perchè secondo me è mentalità comune o almeno è diffuda la prassi di sacerdoti e religiosi di NON leggere, nè informarsi di quanto scrive e dice il Santo Padre. Sarebbe interessante poter fare un sondaggio e capire quanti parroci hanno letto le encicliche. Credo pochi, molto pochi. Figurarsi il Motu Proprio!

    RispondiElimina
  43. Non capisco bene il caso: lei desiderava essere il solo a celebrare? Ma era questo il desiderio della famiglia?I.P.

    RispondiElimina
  44. Meno male che con internet e i varî portali ufficiali del vaticano sia ormai possibile al comune dei fedeli di accedere direttamente al Magistero Petrino: secondo me c'è bisogno di meno vescovi che servono solo a frenare le direttive romane e di più pastori che impartiscono i sacramenti. I.P.

    RispondiElimina
  45. Isterico e settario e pure privo d'ironia sarà lei!
    Scriva, descriva, alleghi pure copie e mandi per conoscenza. Raccolga firme e testimonianze: questo sì che è un bel consiglio da isterico galoppante. Se non vuol patire si prenda una bella S.Messa tradizionale dove non deve far tir'e molla con nessuno, non deve questionare nelle sagrestìe: questo darà veramente la Pace della Santa Comunione. Se invece si vuol fare della postura con cui ci si comunica uno strumento per la correzione dei chierici disobbedienti, ci si accomodi pure: non si concluderà niente, ci si avvelenerà il momento più bello: l'incontro con Cristo Eucaristico, e si passerà pure per isterici.

    RispondiElimina
  46. ............questi frati che vadano a piantare le patate....VERGOGNOSI!

    RispondiElimina
  47. Figurati poi se gliene frega qualcosa di quel che uno scrive ai "superiori"....
    Come nella migliore tradizione burocratica: "Lei scriva, metta data e firma, alleghi se vuole, poi mandi a ...., e per conoscenza a.... e a...." *DONT_KNOW* 8-)

    RispondiElimina
  48. Alcuni anni or sono, essendo testimone di un grave abuso liturgico commesso nella mia parrocchia (diocesi di Treviso), scrissi una lettera pacata e molto circostanziata, a mente dell'Istruzione Redemptionis Sacramentum, dapprima al Vescovo e, non ottenendo risposta, scrissi alla <span>alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e per conoscenza a quella della Fede, allegando la lettera inviata al Vescovo. Nessun risultato. Nessuna risposta da nessuno. Erano altri anni, forse la sensibilità liturgica era diversa dell'attuale, c'era ancora Giovanni Paolo II. Ho avuto, in quel periodo, la sensazione che questo modo di procedere, formalmente ineccepibile, sia ignorato dalla gerarchia... cane non mangia cane. Stando così le cose, cosa dobbiamo fare per avere attenzione, non certo per noi, ma per il Bene della Chiesa, visto che l'abuso in questione era tale da mettere in pericolo la Fede? Rivolgerci ai giornali e sollevare lo scandalo? Povera Chiesa....</span>

    RispondiElimina
  49. Sono sempre più convinta che, nei fatti, siamo davanti a due Chiese: una fedele al Papa e l'altra scismatica. Domenica scorsa non sono riuscita ad andare alla mia chiesa di San Simeon Piccolo e quindi sono andata alla chiesa più vicina a casa mia. Non soltanto ho potuto fare la comunione in ginocchio ma il prete celebrante, presentandomi il Ss, mi ha detto: "Corpus Christi". Confesso che avevo paura di vedermi rifiutata la comunione ma, grazie a Dio, è andato tutto bene.

    RispondiElimina
  50. No, penso che volesse partecipare stando nel presbiterio.

    RispondiElimina
  51. <span>Alcuni anni or sono, essendo testimone di un grave abuso liturgico commesso nella mia parrocchia (diocesi di Treviso), </span><span>a mente dell'Istruzione Redemptionis Sacramentum, </span><span> scrissi una lettera pacata e molto circostanziata, al Vescovo il quale mi assicurò che avrebbe incaricato il Vicario Foraneo di "Controllare, Vigilare e Riferire" sul modus celebrandi di quel prete. Tale Vicario Foraneo disse a quel prete: "non andare più a celebrare in quella parrocchia (era un prete di una congregazione che alla domenica aiutava i vari parrici vicini), vieni nella mia e non avrai problemi". Visto che questo soggetto continuava a celebrare imperterrito nel "solito modo" nelle varie parrocchie vicine, ritenni doveroso di scrivere <span>alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e per conoscenza a quella della Fede, allegando la lettera inviata al Vescovo. Nessun risultato. Nessuna risposta da nessuno. Erano altri anni, forse la sensibilità liturgica era diversa dell'attuale, c'era ancora Giovanni Paolo II. Ho avuto, in quel periodo, la sensazione che questo modo di procedere, formalmente ineccepibile, sia ignorato dalla gerarchia... cane non mangia cane. Stando così le cose, cosa dobbiamo fare per avere attenzione, non certo per noi, ma per il Bene della Chiesa, visto che l'abuso in questione era tale da mettere in pericolo la Fede? Rivolgerci ai giornali e sollevare lo scandalo? Povera Chiesa....</span></span>

    P.S. Moltissimo tempo dopo, quel prete, dalla grande fede, venne allontanato dalla congregazione per gravi problemi comportamentali con i ragazzi del collegio nel quale insegnava....!!!

    RispondiElimina
  52. Salvianus massiliensis15 luglio 2011 alle ore 14:01

    L' Ospite dell'1,58 ero io,postato in questo modo per un disguido...
    Volevo solo aggiungere, anche per sacerdos tutta la mia solidarietà: "Non combattiamo contro i potentati di questo mondo..." ma contro le tenebre. Il difetto per mancanza di Magistero per diversi decenni, il pululare dell'eresia dell'io, contro l'oggettività della fede che riposa nella Divina Rivelazione, nella Tradizione e nelle Scritture (solo nell'interpretazione della divina Tradizione), della totale assenza dei Vescovi  (che hanno la pienezza del sacerdozio e del munus docendi), in molte diocesi, che delegano ai vicari funzioni non loro proprie, ci hanno ridotto a questo stato di cose. Questo è il momento del martirio,
    perché avvenga, ciò che il tanto decantato CVII auspicava, il ritorno alla purezza del cristianesimo delle origini, senza forse accorgersi che la radice era stata perfettamente conservata nonostante i secoli, e come dice S. Agostino contemplando il volto sofferente del Cristo, la radice, non si vede, non è bella, ma senza la radice la pianta non ha vita, ma la nostra radice è Gesù Cristo (e il Sommo Pontefice, alter Christus, alter Petrus).

    RispondiElimina
  53. <span><span>Alcuni anni or sono, essendo testimone di un grave abuso liturgico commesso nella mia parrocchia, </span><span>a mente dell'Istruzione Redemptionis Sacramentum, </span><span> scrissi una lettera pacata e molto circostanziata, al Vescovo il quale mi assicurò che avrebbe incaricato il Vicario Foraneo di "Controllare, Vigilare e Riferire" sul modus celebrandi di quel prete. Tale Vicario Foraneo disse a quel prete: "non andare più a celebrare in quella parrocchia (era un prete di una congregazione che alla domenica aiutava i vari parrici vicini), vieni nella mia e non avrai problemi". Visto che questo soggetto continuava a celebrare imperterrito nel "solito modo" nelle varie parrocchie vicine, ritenni doveroso di scrivere <span>alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e per conoscenza a quella della Fede, allegando la lettera inviata al Vescovo. Nessun risultato. Nessuna risposta da nessuno. Erano altri anni, forse la sensibilità liturgica era diversa dell'attuale, c'era ancora Giovanni Paolo II. Ho avuto, in quel periodo, la sensazione che questo modo di procedere, formalmente ineccepibile, sia ignorato dalla gerarchia... cane non mangia cane. Stando così le cose, cosa dobbiamo fare per avere attenzione, non certo per noi, ma per il Bene della Chiesa, visto che l'abuso in questione era tale da mettere in pericolo la Fede? Rivolgerci ai giornali e sollevare lo scandalo? Povera Chiesa....</span></span>  
     
    P.S. Moltissimo tempo dopo, quel prete, dalla grande fede, venne allontanato dalla congregazione per gravi problemi comportamentali con i ragazzi del collegio nel quale insegnava....!!!</span>

    RispondiElimina
  54. E' molto strano: non si può mica obbligare un sacerdote a celebrare se egli solo desidera partecipare.
    Mancanza totale di fraternità da parte di questo parrocco. Indecente. I.P.

    RispondiElimina
  55. Ho avuto anch'io questa chimera, per pochissimi mesi per fortuna, della Messa NO celebrata in continuità con le forme tradizionali...
    Non regge !!!
    Sono le rubriche stesse del NO a cozzare con lo spirito romano della forma tradizionale.
    Il risultato di queste sperimentazioni , cioè di celebrare la messa nuova con alcune posture antiche : non si rispetta ne' il nuovo ne' l'antico Messale = abuso = disobbedienza = faidate !
    Non è possibile inventarsi dei riti da soli.
    Si prenda atto, con pacatezza, che il NO è in rottura con la tradizione della chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo.

    RispondiElimina
  56. ......"Mi chiedo però cosa ne pensi mons. Vescovo di questi abusi nella sua Diocesi, e il Padre Vicario Provinciale p. Lorenzo Zamperin"......
    Ma scusami!!!,cosa vuoi che pensino il Vescovo e il P.p...   :NON PENSANO.Punto.

    RispondiElimina
  57. Purtroppo, anche a me sono capitate alcune brutte cose. Una volta, il cerimoniere liturgico del mio vescovo, durante la Messa poco prima di fare la Comunione, mi ha urlato quattro volte, imponendomi di prendere l' Ostia sulle mani, ma io, a costo di bloccare la fila non ho ceduto alle sue prepotenze dittatoriali e alla fine, me l'ha data in bocca, ma con quale rabbia però! Un'altra volta, il vicario del mio vescovo, mi ha ripreso più volte, dicendo che poco prima di fare la Santa Comunione non dovevo fare l'atto di riverenza e che l'inchino non andava bene come lo facevo, perchè lo facevo troppo profondo COME SE MI STESSI PROSTRANDO e se l'avessi fatto, avrei dato scandalo (???!!!) alle persone che mi avrebbero vista! Dopo la Messa, ho parlato col vicario citandogli quello che dice la Redemptionis Sacramentum e che avrei continuato a fare sempre l'atto di riverenza a Cristo prima di riceverlo, sia che a lui fosse piaciuto, sia che non gli fosse piaciuto e gli ho anche detto:" Come: ci inchiniamo davanti agli uomini e non dovremmo inchinarci davanti a Dio?!". Ho denunciato più volte queste cose (e non solo queste), sia al mio vescovo, che alla Congreg. per il Culto Divino, ma nessuno di loro si è MAI degnato di rispondermi: ecco come si comportano questi "signori!!!" Questi, sono i classici "cinghiali" che devastano la vigna del Signore! E purtroppo, quelli che ci rimettono, siamo sempre noi. Anche a Roma sono sordi ai nostri richiami e mi sembra tutta una presa in giro, allora mi chiedo: come mai nella Red. Sacramentum c'è scritto che i fedeli possono denunciare, se di fatto non è assolutamente così? Cosa stanno a fare i vescovi nelle diocesi e nelle Congregazioni, stanno forse a scaldare le loro sedie (oh, pardon: i loro troni!) per fare carriera?!

    RispondiElimina
  58. I francescani hanno uno strano destino: periodicamente diventano una combriccola di caproni dalla panza piena e dall'indole godereccia. Poi arriva qualche sant'uomo che ha pietà dell'ordine e lo riforma. E' successo più volte. Oggi i francescani veri sono quelli dell'Immacolata. E i cappuccini veri sono quelli che si bevono al bar.
    L'episodio descritto nella lettera è allucinante e dev'essere assolutamente segnalato ai superiori dei fratacchioni in oggetto, al vescovo della relativa diocesi e alle autorità vaticane competenti. Ed è stata ottima cosa segnalarlo al MiL. Essere seri e pacati è buona cosa, ma davanti a situazioni del genere un po' sana "energia rieducativa" non guasta.

    RispondiElimina
  59. Piccolo consoglio al nostro amico turista:

    la prossima volta che fa villeggiatura a San Remo, prenda il suo veicolo e faccia 30 Km sull'autorstada dei fiori in direzione Ge, scenda ad Imperia e partecipi tranquillamente ad una delle tante celebrazioni VO che si svolgono chez nous!

    Imperia: Dolcedo, Villatalla, San Luca (Oneglia)
    Diano Marina: Diano San Pietro
    San Bartolomeo al Mare: Santuario N. S. della Rovere
    Alassio: Monastero Santa Chiara
    Albenga: Santuario N. S. di Pontelungo
    Pietra ligure: Giustenice 

    RispondiElimina
  60. I frati sono divenuti gli elementi della peggior specie...un tempo i papi contavano su di loro oggi fanno solo affari...

    RispondiElimina
  61. <span>Posso documentare diversi casi - in almeno due di questi sono coinvolto personalmente, in altri 2 solo come testimone, in altri ancora come conoscente dei protagonisti - in cui la risposta delle Congregazioni e commissioni competenti è stata relativamente veloce e Roma ha - ovviamente - reso giustizia alle vittime o testimoni di abusi liturgici intervenendo sui colpevoli o sollecitando il vescovo o autorizzando il fedele a mostrare la loro risposta.  
     
    In almeno tre casi di cui sono a diretta conoscenza ciò è avvenuto sotto il Beato Giovanni Paolo. Naturalmente c'è modo e modo di rivolgersi all'autorità, e credai, l'autorità capisce subito se i ricorrenti sono dei fedeli cattolici che agiscono per amore della Chiesa e non mossi da gravi errori dottrinali (per esempio: "il Novus Ordo è intrinsecamente perverso") o addirittura da squilibri psicologici, come mi creda, è non infrequentemente il caso. L'autorità in questione sapeva benissimo che lo scrivente è un "tradizionalista" e in un caso l'officiale di Curia che ha sbrigato la pratica non era un simpatizzante della nostra causa, ma sia lui che il prelato suo superiore sono stati di una imparzialità ed efficienza edificanti.  
     
    Ma, ripeto, i ricorrenti erano tutte persone delle quali non era possibile dubitare quanto ad ortodossia dottinale, equilibrio mentale, fedeltà ed amore al Papa. Il caso qui riportato, per quanto si può capire da un blog, sembra eclatante. Non ho dubbi che se presentato adeguatamente e intelligentemente, Roma renderà giustizia. Ci potrà volere un pò più di fatica se il vescovo locale fa resistenza, ma questo è normale ed è SEMPRE stato così. La storia della Chiesa insegna che in epoche ritenute "ortodosse" ci sono volute le legioni imperiali o i missi dominici per implementare dottrina e liturgia corrette in certe diocesi/parrocchie.  
     
    Aggiungo che nella mia limitatissima e modesta esperienza, se i ricorrenti sanno muoversi e danno segno di vera obbedienza cattolica, è spesso il vescovo medesimo, anche se non nostro simpatizzante, a correggere gli abusi più gravi senza bisogno di scomodare Roma. Non so se questo è il caso, ma il nostro "pregiudizio" - per così dire - deve essere sempre a favore di "Roma", cioè del Successore di Pietro e la sua Curia. E ciò deve valere anche verso il vescovo, che per noi è il  successore degli Apostoli e il nostro legame con Pietro e col Corpo Mistico tutto. Quando non c'è più dubbio su questo, nella maggior parte dei casi - sia pure con fatica e sacrifici - la Chiesa finisce sempre per mostrarsi nostra Madre. Ci sono casi disperati, è vero e io stesso so MOLTO bene cosa costi voler essere fedeli "tridentini", ma la nostra battaglia è per LA CHIESA non per un partito o una setta. E non c'è Cristo al di fuori della Chiesa REALE, fatta di uomini peccatori e limitati. Ed è SEMPRE stato così. Quello che rende il nostro tempo diverso è che il mondo intero è impazzito, mentre quando in passato la Chiesa attraversava periodi di crisi e decadenza, la visone del mondo degli uomini in generale non cambiava di molto e questo aiutava a ritornare in carreggiata al più presto. Ora no. Trarre conclusioni - gravemente erronee - sul piano dottrinale/ecclesiologico da ciò che ci tocca vedere oggi nelle parrocchie è conseguenza di un romanticismo e una gravissima sconoscenza della storia e della dottrina della Chiesa gravissima.  
     
    Gli abusi ci sono perchè qualcuno li commette e quel qualcuno la deve piantare, non perchè "Roma" - come dicono i protestanti e gli pseudotradizionalisti - è caduta in mano all'antiCristo. "Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?". La riforma che porterà ad avere un pò meno vescovi e preti [...]

    RispondiElimina
  62. Questa è una menzogna e una ingiustizia verso tanti occilai di Curia che lavorano alacremente. Certo, ci sono anche tanti insabbiatori, ma non è vero che tutto finisce in un cassetto. Ma bisognerebbe rendersi conto che non basta essere sostenitori della liturgia antica per avere sempre ragione. Se lei vedesse che assurdità vengono scritte e sostenute in certe missive che arrivano alle varie congregazioni, capirebbe di che parlo. Potranno avere anche ragione sul problema rappresentato in se', ma è fatto in modo tale e con argomenti così privi di fondamento che si capisce subito che lo scrivente o è fuori di testa o ha motivazioni non meno dubbie dell'abuso denunciato, reale o presunto.

    Lei ha idea di quanto sia difficile in questi casi, a centinaia, a volte migliaia di chilometri di distanza e senza conoscenza diretta dei fatti capire come sitano veramente le cose se i denuncianti per primi si squalificano per il modo e più spesso per la sostanza di ciò che dicono, rivelatrice di errori non meno gravi degli abusi denunciati? LEi sa quante volte certi "tradizionalisti" hanno calunniato un presunto "modernista" quando l'accusato era un tradizionalista lui medesimo? O quante volte si sono lamentati di un vesocvo che non aveva concesso la S. Messa a un gruppo, e poi si è scopero che il gruppo medesimo teneva conferenze e ritiri nei quali si predicava contro il Papa regnante? 

    Lei ha idea di che benedizione siano questi soggetti per i vescovi e i parroci davvero modernisti che hanno in loro lo sturmento perfetto per legare le mani a Roma e ghettizzare i veri fedeli tradizionali? Troppo spesso si parla a vanvera, perchè le teorie del complotto ci liberano dalla responsabilità e dalla fatica della fedeltà e della razionalità.

    Cominciamo dalle basi: 1) Il Papa E' cattolico e insegna LUI a me cosa è cattolico e cosa no, non io A LUI. 2) la riforma lutrigica è stata quello che è stata, ma non si può accusare di eresia chi va alla messa nuova e non è attrato da quella antica, soprattutto se i suoi unici contatti con la "tradizione" sono stati con soggetti come quelli che ho descritto prima 3) bisogna operare nelle parrocchie e nelle diocesi essendo ESEMPI di docilità, fedeltà, ortodossia, con fermezza ma SEMPRE con serenità e affabilità. I vescovi non hanno più nessuno intorno a loro - i gruppi "laicali" classici come l'Azione Cattolica e simili sono spesso solo sigle dietro alle quali ci sono sempre gli stessi 2-3 democristianoni di sinistra che non comninano un tubo sul piano dell'evangelizzazione. Anche il vescovo più tiepido è ben felice di vedere laici COMPETENTI e seri, e si "ammorbidisce" sulla questione liturgica se uno ci sa fare.
    4) ma la condizione di base è che LA CHIESA viene prima dei mie gusti e delle mie ubbie. Prima si cerca il Regno di Dio sui nostri cuori, poi il resto ci viene dato in sovrappiù. Così dice Cristo, e così ho visto - senza merito mio - nella realtà.

    RispondiElimina
  63. <span>Questa è una menzogna e una ingiustizia verso tanti officiali di Curia che lavorano alacremente. Certo, ci sono anche tanti insabbiatori, ma NON E' VERO che tutto finisce in un cassetto. Prima però bisognerebbe rendersi conto che non basta essere sostenitori della liturgia antica per avere sempre ragione a prescindere e su tutto. Se lei vedesse che assurdità vengono scritte e sostenute in certe missive che arrivano alle varie congregazioni, capirebbe di che parlo. Potranno avere anche ragione - a volte - sul problema rappresentato in se', ma è fatto in modo tale e con argomenti così privi di fondamento che si capisce subito che lo scrivente o è fuori di testa o ha motivazioni non meno dubbie dell'abuso denunciato, reale o presunto.  
     
    Lei ha idea di quanto sia difficile in questi casi, a centinaia, a volte migliaia di chilometri di distanza e senza conoscenza diretta dei fatti capire come stiano veramente le cose se i denuncianti per primi si squalificano per il modo e più spesso per la sostanza di ciò che dicono, rivelatrice di errori non meno gravi degli abusi denunciati? Lei sa quante volte certi "tradizionalisti" hanno calunniato un presunto "modernista" quando l'accusato era un tradizionalista lui medesimo? O quante volte si sono lamentati di un vescovo che non aveva concesso la S. Messa a un gruppo, e poi si è scopero che il gruppo medesimo teneva conferenze e ritiri nei quali si predicava contro il Papa regnante e contro il vescovo accusandolo di cose non vere?   
     
    Lei ha idea di che benedizione siano questi soggetti per i vescovi e i parroci <span>davvero</span> modernisti che hanno in loro lo sturmento perfetto per legare le mani a Roma e ghettizzare i veri fedeli tradizionali? Troppo spesso si parla a vanvera, perchè le teorie del complotto ci liberano dalla responsabilità e dalla fatica della fedeltà e della razionalità.  
     
    Cominciamo dalle basi: 1) Il Papa E' cattolico e insegna LUI a me cosa è cattolico e cosa no, non io A LUI. 2) la riforma lutrigica è stata quello che è stata ma 3) per quanto improvvida quello che vediamo oggi NON E' quello che c'è nel Messale e nelle rubriche e 4) è CONTRO il Concilio, la legislazione e la disciplina della Chiesa e soprattutto 5) NON SI PUO' accusare di eresia chi va alla messa nuova e non è attrato da quella antica, soprattutto se 6) i suoi unici contatti con la "tradizione" sono stati con soggetti come quelli che ho descritto prima. /) bisogna operare nelle parrocchie e nelle diocesi essendo ESEMPI di docilità, fedeltà, ortodossia, con fermezza ma SEMPRE con serenità e affabilità. I vescovi non hanno più nessuno intorno a loro - i gruppi "laicali" classici come l'Azione Cattolica e simili sono spesso solo sigle dietro alle quali ci sono sempre gli stessi 2-3 democristianoni che non combinano un tubo sul piano dell'evangelizzazione (e come potrebbero?) Anche il vescovo più tiepido è ben felice di vedere laici devoti, COMPETENTI e seri, e si "ammorbidisce" sulla questione liturgica se uno ci sa fare.  
    8) ma la condizione di base è che LA CHIESA viene prima dei mie gusti e delle mie ubbie. Prima si cerca il Regno di Dio sui nostri cuori, poi il resto ci viene dato in sovrappiù. Così dice Cristo, e così ho visto - senza merito mio - nella realtà.</span>

    RispondiElimina
  64. Domenica scorsa, ad un Matrimonio anche a me è stata rifiutata la Comunione in ginocchio dal sacerdote ministrante (a mia moglie invece, il Sacerdote Celebrante, l'ha data tranquillamente). Per qualche attimo ho atteso in ginocchio, ma il Sacerdote non mi guardava nemmeno, così a malincuore mi sono alzato ma  guardandolo fisso negli occhi per mostrargli la mia disapprovazione, ed ugualmente faceva Lui.
    Avendo "ricevuto" Gesù sono tornato al mio posto. Anche se per qualche momento sono rimasto triste e avrei voluto subito esternere il mio disappunto al sacerdote dopo la Santa Messa, ho capito (grazie a Dio!) che stavo "sprecando" quegli attimi così belli, così importanti, così preziosi impegnando la mia mente ed il mio cuore per qualcosa che anzicchè avvicinarmi a Gesù mi allontanava da Lui. Così, in ginocchio, per prima cosa ho chiesto perdono per il mio "affronto" a quel Sacerdote che cmq sia, con le Sue mani Consacrate, mi aveva comunicato, ed ho fatto una preghiera per Lui, perchè cresca in Santità secondo i disegni di Dio e a gloria di Dio e poi mi sono raccolto in adorazione. Io sono un semplice fedele, ma ahimè quanto sono lontano dall'essere un buon fedele sopratutto quando, anzicchè lasciare agire Gesù sulla mia mente e nel mio cuore, cerco di prendere io possesso di me stesso, commettendo peccato di superbia e di orgoglio, e ancora di più quando io mi permetto di giudicare gli altri senza "ricordare" a quante volte il mio Maestro ha dovuto pazientare con me, mandando giù infiniti bocconi amari, da me che dicevo di amarlo (si ma amodo mio!). Se Lui Gesù ha subito ogni sorta di scherno e di umiliazione anche noi dobbiamo fare lo stesso, imparando da Lui (Mt. 11,29). Se avessi parlato con quel Sacerdote avrei alimentato soltanto polemiche, avrei inasprito i nostri cuori perchè in tutta onestà io non ho un cultura tale da permettermi di affrontare questioni del genere con sacerdoti che agiscono in questo modo perchè così gli è stato "insegnato", quindi preferisco un preghiera in più ed offrire un piccolo sacrificio anche per loro, che badate bene, sono i primi ad essere odiati "dal mondo" perchè sono i più odiati da Satana.

    Oh Signore Gesù insegnami ad amarti.

    RispondiElimina
  65. <span>mi domando se questi "sacerdoti legittimi" , siano ipso facto scomunicati e quindi non in comunione con Pietro , vista la grande disobbedienza e l'evidente apostasia ed eresia, per non dire atteggiamento scismatico </span>
     Possiamo domandarcelo, ma stabilirlo compete al vescovo e sopra di lui al Papa. La disciplina non può piacerci solo quando la devono praticare gli altri. Le impressioni soggettive, per quanto fondate, non possono diventare legittimazione a farsi giudice e giustiziere da se', sennò chiunque potrebbe decidere chi è cattolico e chi no caso per caso e volta per volta. Sarebbe il caos, che è quello che vuole satana e i suoi satelliti modernisti e pseusotradizonalisti settari. San Francesco che fu l'angelo della liturgia e della ortodossia cattolica in un momento drammatico della Chiesa copmandava sempre obbedienza, anche al prete simoniaco, anche la vescovo peggiore. Non direi che abbia fallito nell'opera di riforma e rievangelizzazione.

    Ma ancora più importante, noi non dobbiamo ogni volta discutere e risolvere TUTTI i problemi di TUTTA la Chiesa TUTTE le volte che si presenta un fatto specifico. Teniamoci al fatto specifico. C'è un abuso? si pensi a quello senza tirare fuori i massimi sistemi. Una volta esperite con <span>sincerità</span>, fiducia, equilibrio e competenza TUTTE le vie secondo le leggi della Chiesa si vedrà cosa fare. "Chi è fedele nel poco è fedele nel molto" dice il Signore. E' meglio una piccola vittoria ottenuta NELLA REALTa', nell'amore e con pazienza che tutti i grandi proclami di scomunica di questo e di quello. E quando ci siamo vuotati il fegato che abbiamo fatto? 

    E' una trappola satanica quella per cui un frate ignorante viola la norma liturgica e noi traiamo conclusioni su tutta la Chiesa che invece è la prima a essere ferita dalla violazione norma che ESSA STESSA ha promulgato. Invece di limitarci a affrontare quel problema, hinc et nunc, ci impanchiamo a soloni di problemi sui queli è bensì lecito e anzi doveroso avere idee chiare, ma che sono ben oltre la nostra possibilità reale di intervento. Troppo spesso invece un cretino scandalizza i fedeli e noi passioamo ore a insultare Papi e santi, e cardinali e vescovi, congragazioni e Magistero, rendendoci così colpevoli di scandalo a nostra volta! Sai come ride il demonio?

    Qua non si tratta di vedere tutto rosa, al contrario: si tratta di essere realisti e di capire quale battaglia vogliamo combattere, che ora è e perchè stiamo qua. Se ognuno portasse la mattonella che gli viene richiesta quotidianamente, invece di stare lì a pointificare sui mattoni che non portano gli altri, o su quanto sia cretino il capocantiere, 'sta cattedrale l'avremmo finita da un bel pezzo e saremmo tutti dentro a bearci col Liber Usualis! :-D

    RispondiElimina
  66. :-P Non è che ora la vorrete imporre a tutta la Diocesi di Milano????

    RispondiElimina
  67. <span><span>mi domando se questi "sacerdoti legittimi" , siano ipso facto scomunicati e quindi non in comunione con Pietro , vista la grande disobbedienza e l'evidente apostasia ed eresia, per non dire atteggiamento scismatico </span>  
     Possiamo domandarcelo, ma stabilirlo compete al vescovo e sopra di lui al Papa, non potendo noi paragonarci al Precursore e men che meno a Nostro Signore, il quale l'autorità per giudicare l'aveva e l'ha, e l'ha però delegata in terra agli Apostoli, cioè ai vescovi in comunione con il Papa. La disciplina non può piacerci solo quando la devono praticare gli altri. Le impressioni soggettive, per quanto fondate, non possono diventare legittimazione a farsi giudice e giustiziere da se', sennò chiunque potrebbe decidere chi è cattolico e chi no caso per caso e volta per volta. Sarebbe il caos, che è quello che vuole satana e i suoi satelliti modernisti e pseusotradizonalisti settari. San Francesco che fu l'angelo della liturgia e della ortodossia cattolica in un momento drammatico della Chiesa comandava sempre obbedienza, anche al prete simoniaco, anche al vescovo peggiore. Non direi che abbia fallito nell'opera di riforma e rievangelizzazione.  
     
    Ma ancora più importante, noi non dobbiamo ogni volta discutere e risolvere TUTTI i problemi di TUTTA la Chiesa TUTTE le volte che si presenta un fatto specifico. Teniamoci al fatto specifico. C'è un abuso? si pensi a quello senza tirare fuori i massimi sistemi. Una volta esperite con <span>sincerità</span>, fiducia, equilibrio e competenza TUTTE le vie secondo le leggi della Chiesa si vedrà cosa fare. "Chi è fedele nel poco è fedele nel molto" dice il Signore. E' meglio una piccola vittoria ottenuta NELLA REALTa', nell'amore e con pazienza che tutti i grandi proclami di scomunica di questo e di quello. E quando ci siamo vuotati il fegato che abbiamo fatto?   
     
    E' una trappola satanica quella per cui un frate ignorante viola la norma liturgica e noi traiamo conclusioni su tutta la Chiesa che invece è la prima a essere ferita dalla violazione norma che ESSA STESSA ha promulgato. Invece di limitarci a affrontare quel problema, hinc et nunc, ci impanchiamo a soloni esperti problemi sui quali è bensì lecito e anzi doveroso avere idee chiare, ma che sono ben oltre la nostra possibilità reale di intervento. Troppo spesso invece un cretino scandalizza i fedeli e noi passiamo ore a insultare Papi e santi, e cardinali e vescovi, congregazioni e Magistero, rendendoci così colpevoli di scandalo a nostra volta! Sai come ride il demonio?  
     
    Qua non si tratta di vedere tutto rosa, al contrario: si tratta di essere realisti e di capire quale battaglia vogliamo combattere, che ora è e perchè stiamo qua. Se ognuno portasse la mattonella che gli viene richiesta quotidianamente, invece di stare lì a pointificare sui mattoni che non portano gli altri, o su quanto sia cretino il capocantiere, 'sta cattedrale l'avremmo finita da un bel pezzo e saremmo tutti dentro a nutrire anima e sensi con la litugia di sempre!</span>

    RispondiElimina
  68. Hai ragione, Renzo T.: bisogna, come dice l'ospite che è stato immeritatamente definito "isterico", votare con i piedi: andarsene a cercare una S. Messa Tradizionale. Non serve un atteggiamento del genere, non serve scrivere, purtroppo! Sarebbe troppo facile, è un rimedio "da tempi normali". Noi adesso, in questa condizione dobbiamo agire per fatti concludenti. Quando si vedranno finalmente le fila della Tradizione ingrossate come un torrente in piena e altrove il deserto numerico e/o mentale allora si muoverà anche l'apparato, non prima: sicuro!
    Stiamo col Papa ma optiamo per la Santa Messa (cioè quella di sempre -e smettiamola di sminuiral con la definizione "vetus ordo"). Dai frutti ci riconosceranno.

    RispondiElimina
  69. Caro Andrea: Lei dice che il NO  è in rottura con la Tradiz. però poi aggiunge che il NO è valido legittimo... Può spiegare meglio?

    RispondiElimina
  70. Ospite, Le consiglio un po' di concisione e ordine nell'esposizione, sennò si rischia di leggere nei Suoi interventi nient'altro che una difesa d'ufficio della struttura. Del resto è evidente che Roma non può esser intasata dalla miriade di segnalazioni di continui e gravi abusi che ormai sono una costante e invalsa prassi nel NOM....

    RispondiElimina
  71. beh almeno Lei ha ricevuto la Comunione invece di andarsene sdegnato... Buon segno.

    RispondiElimina
  72. Tuttavia "...Anche il vescovo più tiepido è ben felice di vedere laici devoti, COMPETENTI e seri, e si "ammorbidisce" sulla questione liturgica se uno ci sa fare." mi sembra un'ottima osservazione e un valido consiglio a tutti quanti.

    Insisto però nella mia convinzione ,che si basa su un lungo percorso vissuto direttamente: electa una via non datur recursus ad alteram. Cioè il fedele deve scegliere, visto che ne ha il diritto, e poi deve poter seguire la sua spiritualità (ovvio che ritengo quella tradizionale l'unica degna d'esser vissuta) senza autodafè, umiliazioni, attestati, forche caudìne conciliari e quant'altro.
    Tenere il piede sulle cd. due forme del rito romano genera solo confusione, lacerazioni e comportamenti che possono essere equivocati (ho testimonianza di parrocchiani che prendono la postura inginocchiata come una "provocazione"!).

    RispondiElimina
  73. ...per una volta siate ecologisti: risparmiate carta e toner. Non serve a granché: ci sono tante altre cose più efficaci come la preghiera che fa bene a tutti quanti.

    RispondiElimina
  74. Grazie, raramente nei commenti di questo blog esprimono un'anima così cristinana...chia ama Gesù veramente e non un'idea sua (per quanto buona) ha questa maganimità verso tutti...Sono commosso.
    Un saluto
    Flavio

    RispondiElimina
  75. <span>Grazie, raramente i commenti di questo blog esprimono un'anima così cristiana...chi ama Gesù veramente e non un'idea sua (per quanto buona) ha questa maganimità verso tutti...Sono commosso. 
    Un saluto 
    Flavio</span>

    RispondiElimina
  76. <span><span>Grazie, raramente i commenti di questo blog esprimono un'anima così cristiana...chi ama Gesù veramente e non un'idea sua (per quanto buona) ha questa maganimità verso tutti...Sono commosso.   
    Un saluto   
    Flavio</span></span>

    RispondiElimina
  77. Il m° Carradori ha pienamente ragione; non è questione di forma (linguistica o esteriore) la qualità delle due forme è diversa.

    RispondiElimina
  78. Mi permetto di rispondere io:
    valido perché il Messale NOM integra in sé ogni elemento per compiere il Sacrificio Eucaristico; l
    egittimo perché promulgato per volontà di un Papa legittimamente in carica e nella pienezza dei poteri.

    Il problema è, esemplificando, questo: mi nutre e alimenta sia cipolla e pane raffermo che una bella tagliata di manzo. Certo la qualità del cibo è diversa e diverso l'effetto sull'organismo alimentato....

    RispondiElimina
  79. ...piuttosto "svergognàti!"

    RispondiElimina
  80. ...direi piuttosto che ha agito correttamente per non guastare che l'ignoranza o la cattiveria altrui lo distraesse dall'incanto eucaristico che ogni buon cristiano dovrebbe provare al momento della S. Comunione. Rimane il disagio immeritato inflitto al fedele....

    RispondiElimina
  81. Il Papa ha detto che c'è continuità, se non erro.

    RispondiElimina
  82. <span>...direi piuttosto che ha agito correttamente per non lasciare che l'ignoranza o la cattiveria altrui lo distraesse dall'incanto eucaristico che ogni buon cristiano dovrebbe provare al momento della S. Comunione. Rimane il disagio immeritato inflitto al fedele: quel sacerdote un giorno dovrà rispondere di questo (e ciò intristisce non poco)....</span>

    RispondiElimina
  83. mi scusi ma che pane, cipolla e carne! che paragoni!!... Torniamo a Cose serie. Ora, dato che il NO è valido e legittimo come si può affermare che è in "rottura" con la Tradiz.? "Rottura" non mi pare la parola appropriata... Sceglietene un'altra.

    RispondiElimina
  84. <span>Figurati poi se gliene frega qualcosa di quel che uno scrive ai "superiori"....  </span>

    Appunto... questi farabutti sono gli 'esecutori'. Quelli ai quali qualcuno qui consiglia di rivolgersi per ottenere giustizia, i 'mandanti'.
    La responsabilità è di chi dirige. E maggiore è il suo grado nella scala gerarchica, maggiore è la responsabilità.

    RispondiElimina
  85. ottime considerazioni, Carradori !
     il NO è in rottura con la tradizione della chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo:
    concordo  si tratta di una vera USURPAZIONE di Trono, come ieri dicevamo.
    Il NO è legittimo, ma è simile ad un regnante "di fatto" che ha usurpato con violenza ed inganno il Trono del Vero Re.

    RispondiElimina
  86. per carità io non ho fatto assolutamente NIENTE... cerco di fare, come tutti credo,  quello che il Signore tramite le Sacre Scritture, Le Sante Letture, i Santi insegnamenti della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, cerca di infondere a tutti i suoi Figli. Ed io, come tanti, non sono nient'altro che un povero peccatore, senza virtù e senza capacità, ma che cerca solo di rendersi docile a Lui, ammaliato dal Suo Amore (e questa mia intenzione non è certo opera mia, visto il passato tutt'altro che "Cristiano")... Ma quante volte divento tutt'altro che "docile"... Posso solo rendere grazie a Dio, per aver messo sulla mia strada una angelo di moglie e dei Santi Sacerdoti...

    RispondiElimina
  87. In molti dialetti parlati nelle terre dell'antico Ducato di Venezia, il termine "vergognoso" ha un significato assai prossimo a quello di "svergognato" ...

    RispondiElimina
  88. <span>ottime considerazioni, Carradori !  
     il NO è in rottura con la tradizione della Chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo:  
    concordo:  si tratta di una vera USURPAZIONE di Trono, come ieri dicevamo.  
    Il NO è legittimo, ma è simile ad un regnante "di fatto" che ha usurpato con violenza ed inganno il Trono del Vero Re. Quello attuale è piuttosto un re legittimato, (con l'imposizione dall'alto del 1969) ma abusivo, che viene tollerato in attesa che sul Trono ritorni l'unico Vero Re di diritto, il Quale, piano piano , in questa travagliatissima fase di transizione e di  ricostruzione della Reggia demolita, viene riconosciuto dai poveri umili fedeli che si accorgono, con stupore pieno di adorazione alla sua Presenza che a loro si comunica, di come essi sono stati  ingannati per lunghi anni, in cui hanno sottratto alla loro percezione consapevole e offuscato davanti ai sensi distratti e confusi, il Re eterno dell'universo, impedendo loro di adorarLo e ringraziarLo degnamente per il Dono Divino da Lui ricevuto in ogni Santa Messa. Silenziosamente , con infinita pazienza, condivisa dai suoi veri adoratori, il Re di eterna gloria tornerà sul suo Trono, nella Chiesa e nelle coscienze, per ricevere l'onore, l' amore  e la gloria che Gli spettano di diritto, da sempre, e per l'eternità, dagli Angeli e dai Santi.</span>

    RispondiElimina
  89.  Se avessi parlato con quel Sacerdote avrei alimentato soltanto polemiche, avrei inasprito i nostri cuori perchè in tutta onestà io non ho un cultura tale da permettermi di affrontare questioni del genere con sacerdoti che agiscono in questo modo perchè così gli è stato "insegnato",
    questo è il vero motivo per cui tanti,  tantissimi fedeli , consapevoli del problema di evitare di distogliere la (scarsa) attenzione degli astanti alla ricezione della Santa Comunione, preferiscono adeguarsi all'usanza in vigore da 42 anni, anche se dentro di sè vorrebbero con tutto il cuore  mettersi in ginocchio: tale postura sicuramente verrebbe fraintesa, come atto di esibizionismo, poichè regna ormai l'ignoranza abissale circa la vera devozione al SS.mo Corpo di Gesù, dopo decenni di "resettamento" delle coscienze in senso modernista, superficiale, profano e secolarizzato.

    RispondiElimina
  90. La "struttura" in questo caso è LA CHIESA. Poichè non siamo strutturalisti e tanto meno marxisti, non possiamo parlarne come fosse un partito politico perchè è la SPosa di Cristo e non si incontra Cristo se non nella Chiesa. Essa è una realtà divino-umana e la nostra fede-fiducia in essa deve per forza di cose essere diversa dalla lealtà ad una strutturas puramente umana. Questo vale anche se la Chiesa che vediamo e incontriamo tutti i giorni è la sua parte umana con tutti i limiti che tale umanità comporta. Questi limiti non autorizzano mai a farci papi, congregazione per la fede e per il culto divino a noi stessi.

    Si agisce nella Chiesa e si difende la verità sempre vedendo Cristo stesso nei suoi pastori. Quando questi fanno qualcosa di sbagliato non li si tratta come avversari politici ma si seguono le regole giuridiche e di carità che Cristo stesso ci ha dato o ha delegato ai suoi pastori di dare. 

    Nulla in quel che ho detto è una "difesa d'ufficio" di alcunchè, tanto meno di errori e abusi. Dico solo che non è vero che "Roma" (quanto detesto il tono protestante di questo modo di chiamare il Papa e la curia!) insabbia tutto e non fa niente. La Chiesa è debole perchè la fede degli uomini oggi è debole - compresa quella dei "puri" - ma anche se fosse forte la CHiesa non è un partito, un dipartimento sovietico o una caserma prussiana dove schiocchi le dita e tutti obbediscono. Non lo era manco quando i Papi avevano eserciti a disposizione.

    Ripeto che invece di pensare di avere chiare le idee su cosa si debba fare senza aver responsabilità di governo - e tanto meno il "munus" relativo - ognuno faccia quel che è ragionevole fare a proposito del problema che si presenta quando si presenta e di lavorare ad ACCRESSCERE la comunione nella Chiesa, invece di spargere diffidenza verso il papa e la gerarchia. Non essendo vissuto nella terra dei sogni, so benissimo quanti problemi ci sono e quanto siamo perseguitati noi che solo desideriamo la liturgia dei nostri avi. Dico solo che questi nemici e queste difficoltà si vincono con una battaglia spirituale diversa dalle lotte politiche, ma anche con una astuzia evangelica che spesso ci manca. Proprio perchè è una vita che mi batto per certe cose so che i peggiori nemici della bataglia liturgica siamo spesso noi stessi per come ci poniamo e perchè spesso - sia pure con tutte le buone intenzioni del mondo - partiamo da una cosa giusta e andiamo a finire dall parte del torto perchè partiamo da impulsi ed emozioni invece che dalla ragione e dalla fede. Non basta amare il Messale di S. Pio V per eseere nel giusto sempre e per avere dirtitto ad avere tutte le istanze accolte ogni volta.

    Io voglio vincere davvero, e per noi la vittoria è solo quando le anime sono più vicine a Cristo perchè sono più fermamente nella Barca di Pietro, con Pietro e sotto Pietro, anche quando lui o chi per lui fa o dice qualcosa che noi avremmo fatto e detto diversamente. 

    RispondiElimina
  91. Servono l'una e l'altra cosa: protestare, anche scrivendo, e nello stesso tempo andarsene, come dice Moscardò, a cercare una Messa in rito antico. E il secondo aspetto è forse persino più importante del primo, perché dà sostegno a chi si impegna per celebrare messe tridentine e toglie fedeli ai preti infedeli.

    RispondiElimina
  92. mi sono alzato e non volendo creare scandali, mi son allontanato
    non volevi dare scandalo ma l'hai dato. Hai voluto provocare il celebrante e ci sei riuscito. Non volgio giustificare il comportamento del prete che poteva comunicarti lo stesso senza cadere nella tua provozaione. Io quando vado in una chiesa che non è la mia parrocchia, osservo come si compartano gli altri e mi adeguo di conseguenza in tutta umiltà. Infatti tu stesso ammetti di aver soddisfatto la tua esigenza andando in un'altra chiesa dove hai potuto ricevere la Santa Eucaristia in ginocchio. bene allora basta andare. A volte un poco di buon senso e buon comportamento non guasta.

    RispondiElimina
  93. <span>mi sono alzato e non volendo creare scandali, mi son allontanato  
    non volevi dare scandalo ma l'hai dato. Hai voluto provocare il celebrante e ci sei riuscito. Non voglio giustificare il comportamento del prete che poteva comunicarti lo stesso senza cadere nella tua provozaione. </span>
    <span>Io quando vado in una chiesa che non è la mia parrocchia, osservo come si compartano gli altri e mi adeguo di conseguenza in tutta umiltà. Infatti tu stesso ammetti di aver soddisfatto la tua esigenza andando in un'altra chiesa dove hai potuto ricevere la Santa Eucaristia in ginocchio. Non andiamo a crearci (o a creare) problemi dove i problemi si possono evitare. A volte un poco di buon senso e buon comportamento non guasta.</span>

    RispondiElimina
  94. <span> il prete ci allontanava l'ostia facendoci allungare il collo per prenderla</span>

    La follia! Un prete che giochicchia in questo modo con le sacre specie dovrebbe essere preso a calci ne sedere, altro che lettere di protesta!

    RispondiElimina
  95. E' certo caro Andrea Corradori che non è possibile utlizzare le rubriche di una forma per l'altra: questo sarebbe abuso per le due forme.
    Ma non è questo che fa la CSM: essa semplicemte vive le rubriche della forma ordinaria collo stesso spirito che S.S. Benedtto XVI, per farla breve. Spero che lei non dica che la messa detta dal Sommo Ponetfice sia una chimera...
    Mi è capitato di veder sacerdoti ben intenzionati durante una messa ordinaria dare la Comunione a gente che si metteva in ginocchio per riceverLa usando, per gentilezza immagino, la formula della forma straordinaria: questo è un abuso, ovviamente. Non si possono mischiare le due forme.
    Ma all'interno degli spazi ammessi dalle rubriche è possibile vivere certi momenti con spirito di continuità, anche se la continuità tra le due forme c'è ontologicamente, visto che sono lo stesso e unico rito della Chiesa latina, ma non nelle forme, ovviamente. I.P.

    RispondiElimina
  96. mascarò, la Liturgia è come il banco dei gelati, ognuno prende il gusto che più gli aggrada, ma semnpre gelato è!

    RispondiElimina
  97. Concordo Eccoqua, ma con un bemolle: se c'è abuso bisogna essere chiari e non bisogna comportarsi come gli altri che sennò si cade dal peccato di orgoglio in quello del rispetto umano.
    Ad esempio, in Francia spesso l'assemblea non si inginocchia più durante la Consecrazione e addirittura hanno tolto via gli inginocchiatoi: in questo caso, la rubrica ad hoc obbliga i fedeli ad inginocchiarsi salvo malattia o spazio troppo stretto o altre circostanzi straordinarie, e allora bisogna inginochiarsi anche se siamo i soli a farlo. I.P.

    RispondiElimina
  98. Concordo pienamente con Corradori quando afferma: che il NO è in rottura con la tradizione della chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo. Aggiungo e sottolineo però, per chiarezza e verità, che il NO NON è in rottura con la Tradizione della Chiesa!
    (si osservino le t T, perchè son due cose molto diverse!).

    RispondiElimina
  99. Caro Luigi, anche io come te non ho un certa cultura per potere affrontare determinati argomenti (purtroppo, ho solamente la terza media e penso di aver detto tutto...), però cerco di disimpegnarmi come posso, nel difendere la mia FEDE contro mercenari di questo genere e oltre a pregare per la loro conversione (come anche per la mia), bisogna anche DENUNCIARE le opere diaboliche che compiono, altrimenti se taciamo continuamente, andremo a finire dal male, al peggio. Ricordati, che Gesù, durante tutta la sua vita pubblica, ha sempre denunciato le opere del maligno (e chiaramente, chi compiva certe opere) e altrettanto ha fatto il Battista e anche altri grandi Santi!

    RispondiElimina
  100. <span>Concordo pienamente con Corradori quando afferma: che il NO è in rottura con la tradizione della chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo. Aggiungo e sottolineo però, per chiarezza e verità, che <span>il NO NON è in rottura con la Tradizione della Chiesa!</span>  La Santa Messa è uguale per effetti in ambo i riti. Lo afferma e garantisce anche il Santo Padre.
    (si osservino le t T, perchè son due cose molto diverse!).</span>

    RispondiElimina
  101. <span><span>Concordo pienamente con Corradori quando afferma: che il NO è in rottura con la tradizione della chiesa, anche se è perfettamente valido e legittimo. Aggiungo e sottolineo però, per chiarezza e verità, che <span>il NO NON è in rottura con la Tradizione della Chiesa!</span>  La Santa Messa è uguale per effetti in ambo le forme, (non è che in uno c'è Gesù Cristo e nell'altro un dio minore, stiamo attenti!). Lo afferma e garantisce anche il Santo Padre che le due forme fanno parte di un unico rito.  
    (si osservino le t T, perchè son due cose molto diverse! non confondiamo tradizione=usanze con Tradizione).</span></span>

    RispondiElimina
  102. Non è un commeto isterico è la reatà ma dove vive lei sulla luna, è così in molte diocesi e se la Santa Sede non fa regole chi vuole che le accetti, molto bene. Sono contento la Nuova Messa porta questi frutti.

    RispondiElimina
  103. <span>mascardò, la Liturgia è come il banco dei gelati, ognuno prende il gusto che più gli aggrada, ma semnpre gelato è!</span>

    RispondiElimina
  104. partecipai alle esequie di un morto dove celebrò un sacerdote suo parente, parroco di un'altra parrocchia. Quando quando arrivò il momento della comunione, il parroco tradizinalista (nel senso peggiore), strappò (letteralmente) la pisside dalle mani del celebrante perchè stava distrinuendo la Santa Eucaristia in piedi... dicendo davanti a tutti: qui la comunione la si da in ginocchio! Esempi come questo ce ne sono a iosa. 
    Dico che non va bene dare occasione di scandalo...

    RispondiElimina
  105. sarebbe bastato che concelebrasse pure lei e il problema non si sarebbe posto. Invece ha preferito non concelebrare ma ascoltare la Messa. A volte non capisco l'atteggiamneto dei preti!

    RispondiElimina
  106. caro sacerdos,
    sarebbe bastato che concelebrasse pure lei e il problema non si sarebbe posto. Invece ha preferito non concelebrare ma ascoltare la Messa. A volte non capisco l'atteggiamneto dei preti! Mi chiedo se abbiamo capito davvero il valore grandissimo della Santa Messa!

    RispondiElimina
  107. Eccoqua: non possiamo far un processo di intenzione a Sacerdos: forse aveva già celebrato due messe lo stesso giorno o sapeva che ne doveva celebrare ancora altre. Oppure voleva poter confessarsi prima: sono fatto suoi.
    Sacerdos dice essere biritualista quindi non penso che abbia un problema di principio colla consacrazione. I.P.

    RispondiElimina
  108. Beh, gli animali sono molto piu' intelligenti e sensibili di certi pretonzoli ultramodernisti...

    RispondiElimina
  109. anche alla Messa "ordinaria" il fedele può ricevere la Comunione in ginocchio. Non è un abuso.

    RispondiElimina
  110. allora possiamo usare il termine "svergognosi"

    RispondiElimina
  111. Grazie a Dio da diversi anni vado solo alla Messa Tridentina... in rarissimi casi (problemi di salute che mi impediscono di farmi 70 e passa km,ecc.) vado alla Messa NO. Per evitare fraintendimenti mi reco in Sacrestia PRIMA della Messa a parlare con il Celebrante, comunicandogli in anticipo la mia intenzione di fare la Comunione in ginocchio, e se per lui ci sarebbero problemi.
    Beh, non ci sono mai stati dinieghi! Del resto per il prete modernista di turno il nostro gesto di inginocchiarsi per ricevere Nostro Signore non viene visto come devozionale, ma come atto di sfida del solito tradizionalista di turno che vuole "provocare", turbando anche i fedeli presenti in chiesa.
    Questa mia tattica smonta sul nascere equivoci e fraintendimenti, provate!

    RispondiElimina
  112. il prete celebrante, presentandomi il Ss, mi ha detto: "Corpus Christi".
    e invece non era il Corpo di Cristo?

    RispondiElimina
  113. In sostanza, non protestate, non lamentatevi e, se proprio lo dovete, fatelo silenziosamente, senza disturbare. Se no siete isterici e pure "galoppanti".

    RispondiElimina
  114. <span>In sostanza, non protestate, non lamentatevi e, se proprio lo dovete fare, fatelo silenziosamente, senza disturbare. E siccome "loro" sono molto occupati, siate brevi e circostanziati.  Se no siete settari, isterici e pure "galoppanti". </span>
    <span>Ecco perchè "loro" vincono.</span>

    RispondiElimina
  115. Addirittura il mefitico "scambio del segno della pace" è obbligatorio?. Le rare volte che sono costretto ad andare alle messe NO (e ci vado  solo per spirito di prudenza) mi sono sempre rifiutato di compiere questo ridicolo, irritante, demagogico, disturbante, irenistico, insalubre gesto, epitome di molte stupidaggini conciliari e postconciliari. A quando il bacio obbligatorio della bandiera arcobaleno?

    RispondiElimina
  116. Io non voglio solo la liturgia dei miei avi. Voglio anche la Dottrina dei miei avi. Questa è la differenza tra un tradizionalista e uno pseudotradizionalista. Non voglio adorare il cvii. Voglio che, come sempre, la Tradizione sia pietra di paragone del Magistero. E voglio fedeli attivi e combattivi per la difesa  della Dottrina di sempre. Ma non credo che questo lo voglia capire...

    RispondiElimina
  117. Prendiamo atto che per qualcuno, voler ricevere la comunione in ginocchio è un "abuso". E costui si dice "tradizionalista" e, con stucchevole, molesta insistenza, accusa gli altri utilizzando il privo di senso epiteto di "tradiprotestante". 

    RispondiElimina
  118. Don Benito è un santo sacerdote, non scriva queste cose che fanno solo tanto male alla Chiesa. Preghi, preghi tanto!

    RispondiElimina
  119. Molto bene, prendo atto che la liturgia postconciliare consiste nell' "adeguarsi agli altri". Quella pre-conciliare consisteva nell' "adeguarsi a Dio". Si scelga.

    RispondiElimina
  120. Scrivere? A cosa serve ai tempi nostri? Qualcuno si è preso il tempo di leggere le 3 (TRE!) lettere circostanziate scritte da G.Cruccas al papa, riguardo al cammino neocat. ? Cosa ha ottenuto G.Cruccas? Nulla! Eppure aveva scritto ben tre lettere, non una sola. A leggerle, eccetto le premesse che possono sembra lunghe ma doverosamente inserite, c'è da rimanere allibiti per i dettagli e le testimonianze inequivocabili...Eppure ! Nulla!
    Questa è la risposta moderna dal Vaticano e dalla gerarchia.
    Aggiungo che anche io, per mia epserienza personale, quando dovetti scrivere a più vescovi e cardinali, di un abuso perpretato da una diocesi, ricevetti una bella benedizione belante e chiuso lì...ne avrei fatto a meno, ma sarebbe stato meglio risolvere energicamente il caso che avevo proposto. :( >:o

    RispondiElimina
  121. Per l'ospite delle 20:01.
    E' ovvio che si può ricevere la Comunione in ginocchio durante una celebrazione secondo la forma ordinaria: in quel caso il ministro del sacramento dirà "Corpus Christi" e lei risponderà "Amen".
    Il problema è che dalle parti mie pochissimi sono coloro che si comunicano in ginocchio durante questo tipo di messa: l'anedotto che raccontavo è che se qualcuno si mette in ginocchio è percepito come "tradizionalista" e qualche prete di buona volontà gli dava la comunione secondo la forma straordinaria facendo il segno della croce e proununciando " Corpus Domini nostri Jesu Christi custodiat aniamam tuam in vitam aeterna.. Amen".
    Questo è l'abuso: utilizzare una formula della forma straordinaria durante una celebrazione ordinaria. Non c'era cattiveria e l'intento era buono, ma rimane un abuso.
    Spero che io sia stato più chiaro. I.P.

    RispondiElimina
  122. Prende atto di cose inventate da lei, direi.
    Nella forma straordinaria semplicemente non c'è connessione diretta comandata nelle rubriche tra il comportamento del fedele e quel che succede all'altare: questo è lasciato alla discrezione di ciascuno. Prima delle riforme dell'inizio del XX secolo era possibile vedere persone recitare il rosario al posto di "seguire " la messa, nessuno rispondeva la sacerdote salvo l'accolita.
    Perdipiù c'è anche disconessione tra i canti e quel che succede all'altare: c'è la possibilità di avere <span>tre</span> gruppi di persone che fanno cose diverse: l celebrante che dice la preghiera eucaristica, il coro che canta il Sanctus, il fedele che recita il rosario.
    Per questo tanti Papi da un secolo in qua hanno voluto che ci fosse una più grande unité d'azione: la famosa actuosa participatio.
    La forma ordinaria invece pone molto l'accento sulla partecipazione sincronica dei fedeli e dei celebranti e del coro.
    Quando si parla di avere i due riti influenzandosi mutualmente, un aspetto positivo viene dal fatto che chi va alla messa straordinaria ai nostri giorni tende a seguire con esattezza quel che fa il sacerdote e a rispondere in coro, a essere tutti in silenzio allo stesso momento, a compiere in unità d'azione i vari gesti richiesti: e questo ci viene dalla pratica della forma ordinaria.
    Meno opinioni spicciole, Silente, per favore. I.P.

    RispondiElimina
  123. Molto, molto interessante questo "ospite" delle 15:21, che sembra essere ben informato (o molto sicuro di sè). Interessante la sua candida (?) ammissione per giustificare l'astio antitradizionalista, suo e di molti presuli: "e poi si è scopero che il gruppo medesimo teneva conferenze e ritiri nei quali si predicava contro il Papa regnante e contro il vescovo accusandolo di cose non vere". Qui si dimostra: 1) che l'esiziale e famigerato art 19  è il voluto virus per depotenziare l'Istruzione e la SP, riducendoli a mera e insignificante concessione "liturgica"; 2) che  "tradizionalisti" sono tollerabili e tollerati solo se ossequienti e collaborazionalisti nei confronti dell'ideologia conciliarista e modernista. Ai lettori la conclusione.

    RispondiElimina
  124. Esegesi trad.di Luca XIII,1-915 luglio 2011 alle ore 23:41

    Non ho di questi problemi.
    Alle liturgie N.O., vado solo per matrimoni e funerali e mi comporto ostentando dignitosa indifferenza, come la Chiesa prescrive che si deve fare quando si va cerimonie non cattoliche.

    RispondiElimina
  125. <span>Molto, molto interessante questo "ospite" delle 15:21, che sembra essere ben informato (o molto sicuro di sè). Interessante la sua candida (?) ammissione per giustificare l'astio antitradizionalista, suo e di molti presuli: "e poi si è scopero che il gruppo medesimo teneva conferenze e ritiri nei quali si predicava contro il Papa regnante e contro il vescovo accusandolo di cose non vere". Qui si dimostra: 1) che l'esiziale e famigerato art 19  è il voluto virus per depotenziare l'Istruzione e la SP, riducendoli a mera e insignificante concessione "liturgica"; 2) che  "tradizionalisti" sono tollerabili e tollerati solo se ossequienti e collaborazionisti nei confronti dell'ideologia conciliarista e modernista. Ai lettori la conclusione.</span>

    RispondiElimina
  126. Molto interessante l'intervento di Simon de Cyrène, che aiuta a comprendere (almeno per quanto mi riguarda) in cosa consista la tanto proclamata "mutua influenza fra le due forme del rito".
    (Ma la prima e l'ultima riga sono, come dire, ... superflue).

    RispondiElimina
  127. Questo brutto episodio della NEGATA COMUNIONE IN GINOCCHIO é toccato anche a me.

    Non mi sono perso d'animo ed ho scritto al Vescovo diocesano e p.c. all' Ecclesia Dei.

    Dopo circa un mese, mi ha risposto con lettera il Vescovo in persona, il quale dopo essere intervenuto sull'anziano parroco (generazione figlia del CV2) mi porgeva le scuse per conto del sacerdote.

    Ovviamente, le scuse le accetto, figuriamoci, ma ciò che importa NON é la rivalsa PERSONALE, ma quello che conta é specificare la disobbedienza al diritto canonico e alla volontà del Santo Padre.

    Dobbiamo farci sentire in questo modo.....con carità correttiva.

    Massimiliano

    RispondiElimina
  128. <span> "questo ci viene dalla pratica della forma ordinaria" </span>

    !?!

    Devo capire che chi come me partecipa alla Santa Messa di sempre, in modo consapevole, attento, in unione con il sacerdote e ciò che avviene all`altare, ma anche in unione con tutti i presenti, comunione direi palbabile, lo fa perchè avrebbe imparato a farlo frequentando e praticando il NOM??

    RispondiElimina
  129. <span><span> "questo ci viene dalla pratica della forma ordinaria" </span>  </span>
    <span>
    </span> =-O <span> !?!
    </span><span>Devo capire che chi come me partecipa alla Santa Messa di sempre, in modo consapevole, attento, in unione con il sacerdote e ciò che avviene all`altare, ma anche in unione con tutti i presenti, comunione direi palbabile, lo fa perchè avrebbe imparato a farlo frequentando e praticando il NOM??</span>

    RispondiElimina
  130. <span></span><span><span><span>"questo ci viene dalla pratica della forma ordinaria" </span>  </span>  
    <span>  
    </span> =-O <span> !?!  
    </span><span>Devo capire che chi come me partecipa alla Santa Messa di sempre, in modo consapevole, attento, in unione con il sacerdote e ciò che avviene all`altare, ma anche in unione con tutti i presenti, comunione direi palpabile, lo fa perchè avrebbe imparato a farlo frequentando e praticando il NOM??</span></span>

    RispondiElimina
  131. Sottoscrivo il suo commento, Silente, sono rare le volte in cui sono andata ad una Messa NO, in quel doloroso sentimento di "estraneità" in quell`assemblea agitata, "rumorosa"  e iperattiva, vivevo anche l`agitazione del momento del segno della pace e il segno della pace stesso,  mi ricordo di quella volta in cui la mia vicina, era l`inverno, tossiva, si soffiava il naso, insomma diciamo che i microbi erano a casa loro in quella mano che dovevo stringere, microbi che poi generosamente hanno migrato sulla mia mano che in seguito, secondo la norma, avrebbe dovuto toccare il Corpo di Cristo.
    Arrivata davanti al sacerdote, dopo aver evitato la fila che mi avrebbe portata davanti al distributore laico  (dovrei dire i distributori laici, uno dei quali tenendo il calice con il vino nel quale il fedele intingeva la sua Ostia),  le mani giunte, dopo essermi inginocchiata e rialzata, ho aperto la bocca, sorpresa e evidente contrarietà del sacerdote, ma ho potuto ricevere il Corpo di Cristo senza l`"ausilo" della mia mano.
    Mi ricordo anche di quella signora che, discretamente (!), dopo il segno della pace, ha uscito uno di quei fazzolettini impregnati e si è "lavata" le mani, gratificandoci del tipico profumo di quei fazzolettini...
    Senza dubbio dettagli insignificanti per chi ironizzerà sui microbi comunque presenti, sulla mancanza di generosità e umiltà e solidarietà e comunione...e quant`altro ancora.

    RispondiElimina
  132. <span>NON PENSANO.Punto.</span>

    Temo che la maggior parte di essi, all'estero soprattutto, e per estero intendo anche il Vaticano, ma anche in Italia, abbia perso (ammesso che l'abbiano mai avuta e che non siano 'infiltrati') la FEDE.

    RispondiElimina
  133. NON PENSANO
     
    Temo che la maggior parte dei prelati e dei loro sottoposti, all'estero soprattutto (e per estero intendo anche il Vaticano) ma anche in Italia, abbia perso, ammesso che l'abbiano mai avuta e che non siano 'infiltrati', la FEDE.

    RispondiElimina
  134. Certamente !
    Il NO, come ebbero a scrivere i Cardinali Bacci e Ottaviani, configura un impressionante allontanamento dalla prassi romana della celebrazione eucaristica.
    Sicuramente, come ha cercato di giustificare un Vescovo, gli innovatori avevano l'idea di restaurare quello che a loro sembrava essere il primitivo culto cristiano.
    A parte l'imprecisione degli studi e la superficialità, gli innovatori si volsero , con animo sempre più ammirato, alle forme liturgiche protestanti, anche in vista di un auspicato riavvicinamento fra le confessioni ( che poi non c'è stato ).
    Effettivamente si può affernare che il NO è stato redatto con lo scopo di annullare le antiche consuetudini della liturgia romana.
    Per questo, ne sono testimone, fu presentato ai Sacerdoti che l'espressione della preghiera dei primi cristiani ( le riviste liturgiche di allora puntarono molto su questo concetto) e tutto ciò che sapeva di passato fu bollato come " rituale spagnoleggiante e barocco" quindi da beffeggiare.
    Mi ritrovai, allora, io poco più che bambino a contendere con Monsignori, fino ad allora rigidissimi e rispettosi dell erubriche al 100/100, che si misero, come pappagalli, a irridere quello che fino all'ora era stato il motivo della loro vita : il rispetto delle norme liturgiche.
    Applicarono con  la stessa rigidezza delle norme tridentine , e con la stessa disciplina ferrea, le nuove normative del messale nuovo.
    Il nuovo messale, ai nostri giorni, non si sarebbe mai imposto.
    E' stato imposto grazie e solo alla disciplina antica !
    Attualmente non sarebbe possibile imporre neppure una virgola ( vedasi la questione del pro multis ....)
    Paradossalmente la nuova normativa liturgica è stata imposta usufruendo dell'antica disciplina e dell'antica impostazione disciplinare tridentina.

    RispondiElimina
  135. <span>Sottoscrivo il suo commento, Silente, sono rare le volte in cui sono andata ad una Messa NO, con quel doloroso sentimento di "estraneità" in quell`assemblea agitata, rumorosa e iperattiva, vivevo anche l`agitazione del momento del segno della pace e il segno della pace stesso,  mi ricordo di quella volta in cui la mia vicina, era l`inverno, tossiva in continuità, si soffiava il naso, insomma diciamo che i microbi erano a casa loro in quella mano che dovevo stringere, microbi che poi generosamente hanno migrato sulla mia mano che in seguito, secondo la norma, avrebbe dovuto toccare il Corpo di Cristo.  
    Arrivata davanti al sacerdote, dopo aver evitato la fila che mi avrebbe portata davanti al distributore laico  (dovrei dire i distributori laici, uno dei quali teneva il calice con il vino nel quale il fedele intingeva la sua Ostia),  le mani giunte, dopo essermi inginocchiata e rialzata, ho aperto la bocca, sorpresa e evidente contrarietà del sacerdote, ma ho potuto ricevere il Corpo di Cristo senza l`"ausilo" della mia mano.  
    Mi ricordo anche di quella signora che, discretamente (!), dopo il segno della pace, ha uscito uno di quei fazzolettini impregnati e si è "lavata" le mani, gratificandoci del tipico profumo di quei fazzolettini...  
    Senza dubbio dettagli insignificanti per chi ironizzerà sui microbi comunque presenti, sulla mancanza di generosità e umiltà e solidarietà e comunione...e quant`altro ancora. 
    </span>

    RispondiElimina
  136. Francesco, io frequentavo la chiesa dei cappuccini quando abitavo a Mestre. Peccato che non ho pensato di mettermi in ginocchio per ricevere Gesù altrimenti sarei stata una "provocatrice"!  ;)

    RispondiElimina
  137. Me l'ha detto in latino, non in italiano!

    RispondiElimina
  138. l'erba VOGLIO non cresce neppure nel giardino del re.

    RispondiElimina
  139. BRAVO Esergesi così' deve fare un buon cristiano quando va a Messa: ostentare dignitosa indifferenza! Complimenti davvera per la bella testimonianza!

    RispondiElimina
  140. <span>BRAVO Esegesi così deve fare un buon cristiano quando va a Messa: ostentare dignitosa indifferenza! Complimenti davvero per la sua bella testimonianza!</span>

    RispondiElimina
  141. non sono io che ho posto la lamentela... da come ha descritto il fatto si evince che non abbia voluto concelebrare ed abbia invece optato per stare a guardare.
    Poteva stare in presbiterio magari a servire, ma il fato che sia andato tra i banchi fa pensare che ci sia stata poca conprensione fraterna da entrambe le pARTI

    RispondiElimina
  142. Mi spiace che non abbia colto lo spunto costruttivo sulla concisione.

    RispondiElimina
  143. Paragoni calzanti, se non mi dimostra il contrario. Il parlar per metafora ha ben alta tradizione! Si dia una ripassatina alla tabella che Messa In Latino riporta come confronto sinottico della struttura delle due forme: impietoso.
    Un altro paragone? un rebab africano e un violino del Guarnieri (suonano tutt'e due)... una Fiat Panda dell'82 e una Cord del 1937 (hanno le ruote tutt'e due)... non la tedio più, spero d'essermi spiegato.

    RispondiElimina
  144. Ah ah ah! Già! Può esser vero: però attenzione: molti gusti o son di cattivo sapore o dànno problemi all'intestino o son prossimi alla scadenza. Per uno solo di quei gusti, quello che sempre hanno mangiato tutti e ovunque, val la pena di macchiarsi la camicia!

    RispondiElimina
  145. La tattica di Arcicantore è intelligente. Ne esiste però anche un'altra, che è quella di mettere in ginocchio il prete che nega la comunione a chi si inginocchia. Per farlo ci sono molti metodi, tutti molto efficaci. I preti non brillano quasi mai per coraggio.

    RispondiElimina
  146. E dopo sei tornato a fare la comunione in quella chiesa? Devi controllare che il prete indegno si sia ravveduto, altrimenti a che servono le scuse del vescovo?

    RispondiElimina
  147. CARO Simon, ti racconto due fatti:
    vado ogni tanto in una chiesetta frequentata da un gruppo di famiglie dove tutti stanno seduti dall'inizio alla fine della Messa, non solo ma per la comunione sdi passa di mano in mano la pisside e ciascuno fa il self service. non ci sono banchi ma solo sedie e la chiesa è proprio piccola per potersi muovere;
    più frequentemente vado in una chiesa dove ci sono i banchi, lì posso seguire tutti gli atteggiamenti prevvisti (in poiedi, seduto, in ginocchio) ecc. ecc.
    il Vescovo (tradizionalista vecchio stampo) è a conoscenza di tutto, per questo non mi sento di dire che nel promo caso ci siano degli "abusi". Se il Vescovo tace vuol dire che acconsente, e siccome lui è il guardiano della chiesa, allora io sono tranquillo. Certo se dovessi un giorno partecipare anche tu ne resteresti scandalizzato a vedere certe cose. Però per chi vi partecipa è semplicemente una consuetudine antica. Una cosa è certa: la Santa Messa è celebrata degnamente ed è validissima, i partecipanti ne traggono buoni frutti.
    con questo voglio dire che le regolette a volte sono solo una scusa per quietare la nostra coscienza. Ciò che più conta è il come (predisposizione del nostro cuore) partecipiamo al Santo Sacrificio. Quando Gesù si fa presente sull'altare il nostro cuore deve esuiltare di gioia e di lode, in ogni caso! ecco allora che non mi scandalizzo se uno adora in gionocchio o se adora in piedi o seduto.

    RispondiElimina
  148. c oncordo Simon, è proprio così come hai detto.

    RispondiElimina
  149. Caro Silente, noto che hai capito tutto... ehehehe

    RispondiElimina
  150. Sig. Roberto ha usato la Santa Comunione per le sue idee tradizionaliste.  Ha fatto bene il sacerdote a non comunicarla. Un pagliaccio delo genere non è degno di Cristo vada nelle sue chiese e li fara' la comunione come vuole

    RispondiElimina
  151. Caro ecchequà, vediamo di intenderci: cosa vuol dire continuità? Consequenzialità, vicinanza nel processo storico tra due elementi: non si procede mai, nella realtà umana e naturale, per saltum. Certo si può parlare di continuità dello Stato italiano dalla monarchia alla repubblica;  in campo giuridico si può parlare di continuità nel caso della novazione d'un contratto, quando un nuovo contratto sostituisce in continuità logica, ma con effetti diversi, uno previgente.
    Cercare e trovare la continuità vuol dire vincere quella mentalità che fu imposta dal cd. Spirito del Concilio che si rifaceva -molto liberamente- per saltum (e quindi per rottura) a forme ecclesiologiche e liturgiche lontanissime nel tempo, inseguendo a gran falcate utopie e anacronismi. Questo vagheggiare continua oggidì in non pochi "movimenti" che sono senza dubbio contigui e temporalmente vicini alla Chiesa di Pio XII, per intenderci.
    Logico trovare dunque nella continuità tutti gli elementi per valutare molte idee arrivate come confuso retaggio dell'evento conciliare nella loro reale portata: ormai pastoralmente inadeguate (ben che vada) o addirittura dannose.

    RispondiElimina
  152. ...E anche chi partecipava in modo consapevole prima della riforma del xx secolo, lo faceva "in vista" del NOM! E' come per i santi nella considerazione attuale :anticiparono tutti il Concilio vat.II !

    RispondiElimina
  153. non attaccare il papa è definito "collaborazionismo". Cioè un cattolico fedele a Pietro è uguale a un nazista che consegna ebrei alle SS o una spia che consegna "crumiri" al KGB. Complimenti. Poi si chiedono perchè i matti sono considerati tali e come tali trattati.

    E chiunque non sia d'accordo con questa idiozia elevata a sistema e contro la Tradizione. Ergo la Tradizione si riconosce da quanto uno la spara più grossa. Io scommetto che te non ha mai fatto un tubo per la tradizione oltre che atti di onanismo mentale su internet e noi che ci vuotiamo il fegato da 40 anni per questa santa battaglia ci dobbiamo sorbire le flatulenze umorali di quattro ragazzini armati di tastiera e ci tocca venire accomunati a tutti i debosciati che hanno solo gettato discredito su tutto quello che abbiamo cercato di fare nella fedletà assoluta al Papa in mezzo a persecuzioni di ogni genere. Bollati come "lefevriani" dalla canaglia modernista, e bollati come "modernisti" dai mentecatti che si sono convinti che i loro scatti di umore e le quattro fesserie lette sui bollettini sedevacantisti siano "la dottrina" e anzi al tradizione tutta intera.

    RispondiElimina
  154. <span>non attaccare il papa, e anzi restargli fedeli contro il mondo intero è definito "collaborazionismo". Cioè un cattolico fedele a Pietro è uguale a un nazista che consegna ebrei alle SS o una spia che consegna "crumiri" al KGB. Complimenti. Poi si chiedono perchè i matti sono considerati tali e come tali trattati.  
     
    E chiunque non sia d'accordo con queste idiozie sesquipedali elevate a sistema è contro la Tradizione, ovviamente. Ergo la Tradizione si riconosce da quanto uno la spara più grossa contro il Papa, a prescindere. Io scommetto che te non ha mai fatto un tubo per la tradizione oltre che atti di onanismo mentale su internet e noi che ci vuotiamo il fegato da 40 anni per questa santa battaglia ci dobbiamo sorbire le flatulenze umorali di quattro ragazzini armati di tastiera e ci tocca venire accomunati a tutti i debosciati che hanno solo gettato discredito su tutto quello che abbiamo cercato di fare nella fedletà assoluta al Papa in mezzo a persecuzioni di ogni genere. Bollati come "lefevriani" dalla canaglia modernista, e bollati come "modernisti" dai mentecatti che si sono convinti che i loro scatti di umore e le quattro fesserie lette sui bollettini sedevacantisti siano "la dottrina" e anzi la Tradizione tutta intera. vai al mare, vai ( e se è domenica o festa comandata, vai a Messa e prega, invece di fare le lastre al prete, poi riparliamo di tradizione).</span>

    RispondiElimina
  155. Ma come lo ha detto? Con intento declarativo (cioè voleva affermare un concetto) o proclamativo (cioè per onorare la Reale Presenza sotto le SS. Specie) o didattico (cioè per istruire il comunicando su ciò che stava per compiere)?

    La formula tradizionale non dà dubbi: è la preghiera che il Sacerdote fa per l'anima e la vita eterna di ciascuno dei comunicandi.... C'è una bella differenza, seppure una continuità.

    RispondiElimina
  156. C'è chi si scalda a tali fascine....
    :-D :-D :-D  actuosa partecipatio: ve lo ricordate Cardo D'apporto: "Ettuttoduntràtto il coro: Pastadecapitànooooo!" 8-)

    RispondiElimina
  157. eccoqua, concordo con lei che ci sia un dubbio ed è per questo che ieri alle 13:03 ho posto un paio di domande.
    Ma non avendo risposte, opto per il "beneficio" del dubbio. ;-)

    RispondiElimina
  158. Per Luisa e Pepito:
    ci sono sempre state anime che hanno voluto o desiderato seguire la messa antica con esattezza, ma come ho detto questo era lasciato alla "discrezione" di ogni partecipante e non era neanche rubricato: il desiderio dei Pontefici romani di vedere questo stato di cose evolvere lo si vede nelle varie "riformette" litirgiche lungo la prima metà del XX secolo. Quel che è cambiato con l'introduzione della forma ordinaria è che questa consapevolezza e unità d'azione è richiesta a tutti fin nelle rubriche dell'ordo.
    <span>Chi oggi passa dalla forma ordinaria a quella straordinaria</span>, perchè più "portante" verticalmente, <span>non può neanche immaginare</span> dire il rosario o leggere un testo spirituale o <span>fare altra cosa che seguire attentivamente la Santa Messa</span>: in questo la forma ordinaria ha un'influenza benefica.
    (C'è un film della fine degli anni sessanta/ inizio settanta che ci parla di un gruppo di monaci "retrivi" alla riforma liturgica che vivono su un'isola al largo della Gran Bretagna: lì vedete benissimo la gente fervorosa partecipare con gran affetto alla Messa antica....  recitando il rosario: non so se qualcuno si ricorda del nome del film in questione.)
    In Pace

    RispondiElimina
  159. Caro Para-Liturgo. Chiedo venia per la prima e l'ultima riga: ma sono di natura insofferente con i palloni gonfiati disonesti intellettualmente. Ciò non mi scusa, ma spiega: cercherò di stare più attento in futuro. Grazie per la sua correzione fraterna. I.P.

    RispondiElimina
  160. e vabbe', se capita ci riandrà. Magari ci è riandato. Che ti deve fare la cronistoria completa per capitoli con fotografie e interviste? Mica dobbiamo fare la polizia politica del PCUS! Quello che conta è che una persona per bene si è comportata da cattolico razionale e fedele ed ha avuto soddisfazione. Ovviamente in tante diocesi non succede causa clero avverso, ma sospetto che più cattolici razionali e fedeli al posto delle piazzate isteriche aiuterebbero a ricreare una proporzione diretta e non inversa di provvedimenti positivi a salvaguardia della dottrina e della liturgia.

    RispondiElimina
  161. tu prima di parlare di chi è degno di Cristo e chi no sciaquati la bocca coll'amuchina e vai a "comunicarti" a Bose, se la pietà cattolica ti disurba. La comunione in ginocchio e in bocca è LA LEGGE della Chiesa e anzi l'unica che non richiede spigazioni e precisazioni sulle modalità nei vari documenti, visto che per tutte le altre, compresa quella in piedi e in bocca, i documenti aggiungono sempre qualche postilla per evitare abusi. Dal che si capisce subito che non aveva senso cambiare modalità di ricezione della S. Comunione. Magari per te anche Benedetto XVI è un pagliaccio, visto che alle sue S. MEsse ha reintrodotto la comunione in ginocchio (cioè fa quello che la Chiesa dice essere la modalità normale di ricezione che non può mai essere negata a nessuno).

    RispondiElimina
  162. Caro Eccoqua, come lei ha ben sospettato quel che succede in quella cappelletta con tutti sempre e soli seduti, mi trova scandalizzato, perchè non sono né da forma ordinaria né da forma straordinaria: sono "altre".
    Parliamo in questo "sub-thread" di sincronicità nell'agire dei partecipanti durante la celebrazione secondo la forma ordinaria: personalmente vedo nel comportamento dei fedeli di questa chiesetta una gran contraddizione, perchè essi non sono più "sincroni" con il resto della Chiesa locale e quella romana. Cioè si tradisce così il vero spirito della forma ordinaria.
    D'altro canto prendere la comunione direttamente dalla pisside non corrisponde a nulla di liturgico in nessuna Chiesa d'occidente e d'oriente visto che questo gesto è riservato a chi ha ricevuto il sacramento del sacerdozio ministeriale e quindi questo è un abuso caratterizzato; quanto a rimanere seduti durante la consecrazione è anche un'altro abuso caratterizzato, visto che, se non si è su una sedia a rotelle o in un letto di malato, è soltanto previsto di poter rimaner alzati in caso di mancanza di spazio: perdipiù, se lei fosse al Calvario guardando Nostro Signore Gesù Cristo morire crocifisso, starebbe lei seduto come allo spettacolo, oppure si metterebbe a ginocchio o in piedi ad adorare? Stare seduti è gravissimo, perchè non ci si rende più conto di quel che succede sull'altare e il Santo Sacrificio diventa puramente un atto di convivialità. Con delicatezza e senza esprimere giudizi al posto suo spiegherei al sacerdote che per la sua spiritualità ha bisogno di mettersi in ginocchio durante la consecrazione e chiedergli gentilmente, senza dargli lezioni, se lo può fare lo stesso, se il celebrante proprio si mostra contro non ci ritorni più.
    Quanto alla pisside, quando passa davanti a lei la ripassi senza servirsi e faccia una comunione spirituale e un atto di  riparazione per come sono trattate le Sante Speci: in questo modo lei ripara senza creare scandalo.
    Spesso questi abusi sono accompagnati da altri, come invenzioni nelle preghiere eucaristiche, e in questo caso la messa può anche non essere valida. A lei di vedere.
    Comunque sempre il nostro atteggiamento deve essere umile e non dare mai l'impressione di giudicare gli altri.
    Siamo in una società che non capisce se lei dice "le rubriche dicone che ... ma lei fa sbagliato..", ma che capirà se lei dice "non mi sento di rimanere seduto durante la consecrazione, mi aiuterebbe molto se lei accettasse che mi mett ain ginocchio": poi il suo esempio influenzerà gli altri. I.P.

    RispondiElimina
  163. Quindi Lei stà dando dei pagliacci a tutti coloro che durante le Messe Papali ricevono la S. Comunione in ginocchio? E perchè no, magari pagliaccio anche al Santo Padre. Mi sembra che l'unico pagliaccio qui sia lei!

    RispondiElimina
  164. Questo suo tipo di ragionamento, cara Luisa, non deve essere seguito: se si andasse su questa via allora bisognerebbe dare ragione alla Conferenza Episcopale Francese che vietò di dare la comunione direttamente in bocca alfin di evitare la propagazione di un'epidemia d'influenza messicana un paio di anni fà. cerchiamo di vivere la Santa Messa, qualunque sia la forma scelta, in modo obbediente e con visione soprannaturale, concentrandoci sul mistero e non sui fazzoletti delle vicine. I.P.

    RispondiElimina
  165. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 14:08

    <span>Complimenti davvero per la sua bella testimonianza!</span>
    Grazie!
    Chi, come me, è convinto del NON -Gradimento di Dio per tali cerimonie, non può che testimoniarlo in questo modo. In coscienza mi sento obbligato a comportarmi così.
    E, infatti, tale testimonianza ha portato qualche frutto, del tipo una famiglia mi ha chiesto il perchè, ho spiegato per sommi capi, abbiamo cominciato a frequentare un centro di Messa Tridentina.
    Comunque, va da se che non intendo ASSOLUTAMENTE condannare e nemmeno disapprovare chi, in coscienza, si sentisse obbligato a fare scelte diverse dalla mia.
     Non ne ho, ovviamente, l'autorità, e neppure l'intenzione. 

    RispondiElimina
  166. Stimato Simon,una mia zia,morta in odore di santità,soleva recitare il Rosario durante la S.Messa con animo di chi voleva aggiungere la propria preghiera e il proprio sacrificio a ciò che" accadeva "sull'altare,mostrando così quanta considerazione e amore avesse per il SS.Sacramento.Altro modo di partecipare consapevolmente. Ciò non toglie che una riforma ci volesse e fosse auspicata da molti e perfino da Mons. Lefebvre. Ma da qui alla deturpazione attuale della liturgia, ce ne corre !Come provocazione: perchè non prendere -ad asempio- in considerazione l'eventualità che in molti casi,le capacità attentive,come intese oggi, possano dare peggiori risultati delle preghiere d'un tempo?

    RispondiElimina
  167. Facciamo processi di intenti, Luis?
    Trovo simpatico questo Corpus Christi in latino: mostra apertura di spirito da parte di quel sacredote e volontà di fare quel che la Chiesa vuol che sia fatto. I.P.

    RispondiElimina
  168. <span>Il nuovo messale, ai nostri giorni, non si sarebbe mai imposto.  
    E' stato imposto grazie e solo alla disciplina antica !</span>

    E' così.
    E quanto dolore ha causato in persone, all'epoca già anziane, che di punto in bianco si son trovate di fronte a qualcosa di totalmente nuovo (e diverso), l'ingiusta privazione della S.Messa cui avevano partecipato per tutta la loro vita.
    Ma l'aveva stabilito il Papa...
    Tanti di coloro che hanno vuluto tutto ciò ne hanno già risposto dinanzi a Dio. Altri ne risponderanno.
    Non riesco, e mi dispiace, a pregare per loro, né per i vivi né per i morti.

    RispondiElimina
  169. Caro Pepito, non dico neanche che non era cosa buona in quel tempo di dire il Rosario durante la Santa Messa: quelle rubriche e quello stile  erano la via ordinaria preconizzata da Santa Madre Chiesa e quindi ci si santificava ordinariamente in quel modo.
    Ma la storia avanza e la Chiesa apporfondisce e i Sommi Pontefici, ma anche il clero, sentì che ci doveva essere più grande omogeneità tra l'azione del ministro celebrante e quella dei fedeli e ora la Chiesa questo chiede: partecipatione attiva.
    Ovviamente partecipatione attiva non vuol dire strafare e sempre disperdersi nell'azione fisica esterna ma vuol dire una piÙ grande comunione spirituale tr atutti i participanti dell'azione liturgica cisacuno secondo il prorpio carisma, la propria funzione e il proprio ministero.
    La deturpazione attuale della liturgia è un gran peccato e non è voluta dalla Chiesa, a comprova la Messa celebrata dal Santo Padre e tanti altri come lui ( parlavo della CSM più sopra, ma ce ne sono tanti altri) che di sicuro è quel che la Chiesa vuol che sia fatto per la santificazione del popolo di Dio.
    Le capacità attentive non possono dare risultati assolutamente peggiori  ma neanche migliori di quelle di un tempo per sè, semplicemente perchè l'intenzione di chi partecipa, lo spirito di obebdienza a quel che la Chiesa vuole che sia fatto in tempo e in un luogo dato, il suo stato di grazia e la liberalità stessa dello Spirito Santo sono la vera chiave del "valore" che l'azione liturgica ha per una persona in particolare. I.P.

    RispondiElimina
  170. Ennesima dimostrazione della sua arroganza, volgarità verbale e intellettuale, inciviltà nonché cronica incapacità di dialogare senza insultare e offendere. "Ragazzino", almeno in termini di età mentale (a proposito di onanismo...), sarà lei. Poi, visto che nella sua giovanilistica maleducazione continua a usare il "tu", almeno lo usi bene, cercando di capire la differenza tra  il "tu" e il "te" e quando usare l'uno o l'altro. Non è difficile, basta una sintassi elementare....
    P.S.: la sfido a trovare, in tutti i miei messaggi su questo sito, qualcosa di riconducibile alla sua sofisticata espressione: "spararla grossa contro il Papa".

    RispondiElimina
  171. Anche il Papa, Introduzione allo spirito della Liturgia, raccomanda di non dare scandalo ai fedeli anche nella riproposizione delle sane usanze liturgiche cattoliche.
    Se il Parroco avesse detto, come ho suggirito di fare in un'affollata messa NO " Cari fedeli, oggi per esprimere meglio il senso di adorazione verso il Sacramento dell'Eucaristia piegheremo le nostre ginocchia per ricevere la Santa Comunione. Gli anziani che non riescono a farlo sono dispensati".
    Ecco allora che la catechesi , e il buon gusto umano, vanno in soccorso del gesto che, altrimenti, porterebbe scarsi e cattivi risultati.
    Con l'imposizione e la guerra non si ottiene nulla !

    RispondiElimina
  172. La sua espressione "palloni gonfiati disonesti" dimostra ancora una volta come sia del tutto inutile interloquire con lei, vista la sua cronica incapacità di dialogare senza insultare, vista l'assenza di argomentazioni fondate.

    RispondiElimina
  173. Suvvia, ottimo Luis... stai scherzando vero ???
    Il Sacerdote che ha amministrato la Santa Comunione a Miserere è stato gentilissimo e sensibilissimo !
    Conoscendo la sua parrocchiana ha voluto , con gesto cristianamente ed umanamente stupendo, comunicarla nel modo più cattolico possibile, per il NO ovviamente, facendola restare in ginocchio e presentandole l'Ostia Santa dicendo in lingua latina : Corpus Christi !
    Ce ne fossero di preti così ...

    RispondiElimina
  174.  “Colui che potendo esprimere un concetto in dieci parole ne usa dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni” G. Carducci

    RispondiElimina
  175. Simon, grazie per la nota cinematografica: ricordo quel film, bello. I suoi interventi di recente son diventati più interessanti, pur continuando a non trovarmi concorde, anzi: io ho quattro diesis in chiave (se lei si differenziava d'una bemolle da ecchequà).
    Unirsi alla preghiera del sacerdote con il S. Rosario o una bella meditazione eleva in modo "esponenziale". La Messa NO quest'aspetto l'ha distrutto e non a buona ragione. Nella Messa NO, per quanto ricordi, non è possibile astrarsi un attimo a causa dell'agitazione in cui si è immersi....

    RispondiElimina
  176. Gentile Simon,ciò che Santa Madre Chiesa decide sia via ordinaria di santificazione,non può essere <span>completamente ribaltato</span> da una hegeliana "storia che avanza" .L'approfondimento della Chiesa mira sempre a non contraddirsi.La partecipazione attiva non significa lotta tra chi legge la prima lettura ,chi il salmo e chi la preghiera dei fedeli.E non è neanche l'ordine :"la Comunione la si fa tutti in piedi" oppure : "alziamo tutti le braccia e giriamo le mani ! La partecipazione,come di recente ha affermato Mons. Bux,e come lei stesso ha dichiarato ,consiste soprattutto in una situazione interiore ,spirituale ,che poi si manifesta anche con comportamenti visibili." Lo spirito di obbedienza a quel che la Chiesa vuole che sia fatto in tempo e in un luogo dato" viene confuso con il sottostare all'atteggiamento di un singolo sacerdote che decide che non si debba dare il massimo onore al SS. Sacramento.E ,tranne il caso in cui lo si faccia per pura provocazione, l'inginocchiarsi per prendere la Comunione non deve piegarsi al rispetto verso gli uomini !

    RispondiElimina
  177. Ma è di ritorno il blogger, arrogante, bilioso e volgare ma del genere vero e autentico tradizionalista, che ha la capacità di concentrare in un solo commento una panoplia invidiabile di insulti.
    Vediamo in quest`ultimp commento: i matti...<span><span> </span></span><span><span></span></span><span><span>idiozie sesquipedali...</span></span><span><span> </span></span><span><span>te non ha mai fatto un tubo per la tradizione oltre che atti di onanismo mentale su internet</span></span> =-O ...<span><span> </span></span><span><span></span></span><span><span>flatulenze umorali di quattro ragazzini armati di tastiera </span></span> =-O =-O ....<span><span>tut</span></span>t<span><span>i i debosciati </span></span> =-O =-O =-O ...<span><span>mentecatti  </span></span> =-O =-O =-O =-O .
    Peccato, non so se l`anonimo ospite è un vero tradizionalista o un provocatore fra i tanti, nei due casi, gli consiglio una camomilla e un corso di buona educazione, ma, sopratutto se è veramente tradizionalista, vorrei dirgli che la sua acidità,il suo rancore, il suo livore  non danno di certo una buona immagine del Tradizionalista, se ha veramente sofferto mi dispiace,  su un blog si può raccontare tutto e il suo contrario, ma anche volendo dargli il credito della buona fede, il risultato finale non è molto simpatico.

    RispondiElimina
  178. <span>"quanto a rimanere seduti durante la consecrazione è anche un'altro abuso caratterizzato"</span>
    <span>"Stare seduti è gravissimo,"</span>

    È quel che succede in un certo movimento che non vuole essere chiamato movimento....ma lo fanno, secondo l`ispirato iniziatore, perchè Gesù e gli apostoli  erano seduti....

    RispondiElimina
  179. <span></span><span>Non so, forse vivevo un un liturgico paradiso terrestre, ma nelle mie Sante Messe preconciliari, vivevo la stessa e identica qualità di presenza che vivo oggi, c`erano sì persone anziane con il loro Rosario, ma non era di certo la norma, seguivamo, allora come oggi, la Santa Messa con il nostro Messale.  
    Quando ho ritrovato la "mia " Messa ho solo ripreso un filo che mi era stato strappato molti anni prima.  
    Sono sempre irritata quando leggo generalizzazioni caricaturali della Santa Messa di sempre come era vissuta ante Vaticano II.
    </span>

    RispondiElimina
  180. ...tutto vero, Luisa; però "idiozie sesquipedali" lì per lì aveva quasi commosso il mio lato debole per l'espressione a effetto.

    RispondiElimina
  181. <span><span>il sig. Marco col suo commento ci dà un'ennesima dimostrazione di quel satanico rovesciamento della Verità che ha demolito la Fede dell'intera Chiesa, il senso del Sacro e la giusta e santa devozione da mantenere nei confronti del SS.mo Sacramento dell'altare: siamo arrivati al punto che secondo la sua qualifica di "pagliaccio" regalata a chiunque riceva la Comunione uin ginocchio, dobbiamo pensare che migliaia, MILIONI di cattolici di quasi 2000 anni, compresi i SANTI  !  i Santi, egr. Marco, erano tutti pagliacci, perchè adoravano il Signore Gesù in ginocchio , e tutti lo hanno ricevuto in ginocchio, anche i re e i potenti di questo mondo : vada a vedersi le foto dei regnanti che assistevano alla Santa Messa, in ginocchio davanti al Dio del Cielo, Creatore e Signore di tutte le cose !    
    ed è stato anche detto: Mai l'uomo è così grande come quando si mette in ginocchio davanti a Dio. (G. Papini)</span>  
    Se il Sig. Marco è in malafede, cioè se sa CHI è Colui che è Presente in quell'Ostia consacrata, gli dico: si vergogni di disprezzare chi adora Nostro Signore con la posizione più giusta degli adoratori ! e cerchi di capire Chi è Gesù, se per caso glielo hanno presentato come un uomo qualsiasi, un profeta tra i tanti, studi e impari  la Dottrina Cristiana .  
    Se invece è in buonafede, cioè non ha mai saputo nè chi è Gesù Cristo, nè quale sia iil VERO SIGNIFICATO e l'evento Reale del Sacrificio di Gesù nella Santa Messa, allora la colpa, gravissima, risale ai pastori, che hanno insegnato per decenni false dottrine, e ai sacerdoti, che hanno celebrato messe teatranti e liberamente dissacrate, e dovranno renderne conto a Dio.</span>

    RispondiElimina
  182. se noi tutti, egr. Marco, fossimo consapevoli di ciò che accade durante la Santa Messa, che non è quella specie di rituale da sagra paesana a cui è ridotto spesso nelle parrocchie, chiassoso, tambureggiante  e anche noioso e stucchevole per il suo voler essere un mini-show commemorativo di un "personaggio" del passato di cui si fa "memoria", e si trasforma in vere PAGLIACCIATE, come nel caso del card. Shonborn con i pallioncini et similia....
    se veramente sapessimo quale Divino Mistero fa scendere il Signore su questa terra per espiare i nostri peccati e donarci la sua vita....un Mistero a cui partecipano adoranti  i SANTI, GLI ANGELI E MARIA SANTISSIMA, IN ADORAZIONE UMILISSIMA DAVANTI A NOSTRO SIGNORE,
    allora, egr. sprezzante Marco, PASSEREMMO TUTTA la  Messa e tutta la giornata in ginocchio a ringraziarLo e adorarLO, ci pensa qualche volta lei, a questo ?

    RispondiElimina
  183. <span>ad una mistica del 20.mo secolo la Madonna ha detto:  
    "Se voi poveri uomini, immersi nel peccato e bisognosi di salvezza e misericordia che solo da Dio vi viene donata, sapeste che cos'è il Mistero del SS.mo Sacramento dell'altare, il Corpo e Sangue di Gesù che voi ricevete nella S. Messa, verreste all'altare in ginocchio, PER GRATITUDINE SENZA FINE!"  
    capito, sig. Marco  ?  
    Le ricordo un esempio della storia, tra cento esempi di umiltà di sovrani che si inginocchiano davanti al Dio di eterna gloria che per sua infinita misericordia si fa Presente in Gesù nascosto (annullato nella sua Maestà) in quel piccolo pezzo di pane consacrato:  
     
    <span><span>Ogni giorno il re di Francia, San Luigi IX, ascoltava la Santa Messa in ginocchio, sul nudo pavimento. Un valletto una volta gli offrì un inginocchiatoio, ma il re gli disse: ‘Nella Messa Iddio si immola, e quando Dio si Immola anche i re si inginocchiano sul pavimento’.</span></span></span>

    RispondiElimina
  184. Lei vede un ragionamento e per di più da non seguire...là dove <span></span><span>io ho dato la  testimonianza di una mia esperienza  e fatto una semplice osservazione di un fatto difficilemente negabile.</span>

    RispondiElimina
  185. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 17:55

    <span>E' così.  
    E quanto dolore ha causato in persone, all'epoca già anziane, che di punto in bianco si son trovate di fronte a qualcosa di totalmente nuovo (e diverso), l'ingiusta privazione della S.Messa cui avevano partecipato per tutta la loro vita.  </span>
    La prima è stata mia madre.
    Detto ciò, caro Cesare, hai il dovere di pregare per tutti costoro. Per i vivi, affinchè si convertano, almeno in foro interno, e per i morti, affinchè il Signore usi con loro una carità pari ad un milione di volte quella che tu vorresti fosse usata per te.

    RispondiElimina
  186. E così, lei vorrebbe considerare pagliacci tutti quelli che si inginocchiano ad adorare Nostro Signore, cominciando dalla sua SS.ma Madre che Lo adorò, in ginocchio, sì, quel Bambino Nostro Salvatore appena nato, nella grotta di Betlemme  ? ....e <span>pagliacci tutti i Santi e gli Angeli del Paradiso, che si prostrano davanti a questo Mistero Ineffabile di amore e Infinito ed eterno ?</span>

    in realtà siamo stati trascinati alla rovina della Fede proprio dalle Sante Messe <span>equiparate a spettacoli da circo, completi di pagliacci,</span> come abbiamo visto sovente, e sappiamo come Nostro Signore se ne lamentò di Persona, piangendo, con San Padre Pio: questa è l'amarissima verità !
    ecco qui sotto due esempi di come la Messa è stata trasformata in spettacolo da pagliacci o convito da pizzeria :

    RispondiElimina
  187. Marco,

    te c'hanno mai mannato a quel paese?

    va, va...

    RispondiElimina
  188. <span>....e secondo il sig. Marco, invece, sarebbe un pagliaccio chiunque si mette in ginocchio a ricevere il Dio della sua salvezza che si degna di venire nel suo cuore di peccatore -umile e adorante, al colmo della gratitudine- (che Lo supplica di  venire nella sua anima povera e squallida, come stalla...) bisognoso della Vita eterna, che Gesù, Re dei re, fatto piccolo e invisibile in quell'Ostia, gli elargisce nell'abbraccio dell'anima  prostrata in UMILE attesa  ?  
    ma so bene che come lui la pensano tantissimi fedeli e pastori accecati e resi sprezzanti di questo Sacramento: e continuano a favorire il satanico rovesciamento della Verità, dicendo che "chi si inginocchia è superbo, vanitoso ...e dà scandalo"  !  che Dio ci perdoni e ci salvi da questo tsunami infernale di MENZOGNA !  
    vada, caro Marco, vada a meditare sulla Via Crucis, ricordi quando a Nostro Signore i soldati romani fecero il girotondo degli scherni, sputi, beffe, dopo averlo bendato, bastonandolo sulla testa e vestendolo di rosso, e Lo chiamarono <span>  "pazzo...buffone"  ed altri simili insult</span>i: questo oltraggio sta facendo lei verso TUTTI i veri fedeli di Gesù Cristo Nostro Signore, e verso i Santi che Lo adorano nella Comunione dei Santi, che è ETERNA: ci pensi bene ! lo dico naturalmente a tutti coloro che la pensano come lei, cominciando dai preti  senza fede, arroganti oppressori dei piccoli, come questo inqualificabile francescano (..?..)....e so che ce ne sono così in giro tanti, in numero grandissimo.....si ravvedano finchè hanno tempo.</span>

    RispondiElimina
  189. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:18

    <span>rla di un gruppo di monaci "retrivi" alla riforma liturgica che vivono su un'isola al largo della Gran Bretagna: lì vedete benissimo la gente fervorosa partecipare con gran affetto alla Messa antica....  recitando il rosario:</span>
    a) il film è "il Conflitto" , se ne è già parlto;
    b) quella gente fervorosa che partecipava alla messa recitando il Santissimo Rosario, era disposta ad affrontare il martirio, era dispsota ad accogliere con gioia tuitti i figli che Dio mandava, senza, in genere, porsi troppi problemi, era disposta ad obbedire al parroco, perchè vedeva in lui la voce del Papa e, quindi, la voce (con buona approssimazione) di Dio, etc. In altre costoro che recitavano il Rosario, era persone che vivevano nella luce della Chiesa. Il N.O, la partecipazione attiva, anzi "actuosa", ben esaminata, almeno quanto al concetto, di derivazione addirittura pelagiana, persino dal nostro don Morselli, quale popolo ci hanno dato?
    In più, ripeto, io non frequento il N.O., se non per i motivi per i quali la Chiesa consente di frequentare le cerimonie non cattoliche, e comportandomi come se mi trovassi ad una di esse, però, se ad una liturgia N.O., qualcuno si mettesse in un canto (tALE DA ESSERE VISBILE IN CONCRETO SOLO DAL CELEBRANTE) ed in silenzio, però DURANTE LA MESSA, volesse recitarsi la Corona e/o leggere sul messale tridentino, il testo della Messa del giorno, vorrei ben vedere se qualcuno si potrebbe prendere la briga di rimproverargli alcunchè. Anzi, aggiungo, vorrei proprio essere informato circa quale rubrica del N.O. proibisce di porre in essere tali comportamenti e quali somno le sanzioni che prevede.

    RispondiElimina
  190. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:20

    <span>tuitti i figli che Dio mandava, senza, in genere, porsi troppi problemi,</span>
    E, SOPRATTUTO, ERA FONTE DI SANTE VOCAZIONI SACERDOTALI E/O RELIGIOSE!

    RispondiElimina
  191. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:42

    CONSEGUENZE DELLA COMUNIONE IN GINOCCHIO (trattasi di eventi precedenti il
    07- VII-2007)
    Parroco denunziato al suo Vescovo!!! Abusi gratuiti!

          Lettera RACCOMANDATA con RICEVUTA DI RITORNO

          Quello che prima era virtù oggi è colpa!

          Ovviamente nessun provvedimento [ANCORA OGGI 2011] è stato ancora preso dal Vescovo...

          La lettera viene riprodotta senza gl'incisi, che non toccano l'essenza
    della questione, e che pure figurano nel testo inviato al Vescovo. 
    A S. E. Reverendissima Mons...............

          E p. c. al mio parroco......................

          Oggetto: alcuni doverosi CHIARIMENTI (PREGASI CORTESEMENTE LEGGERE
    TUTTO CON
          ATTENZIONE)

                 Eccellenza,
                 perdoni il probabile fastidio che questa mia forse Le causerà,
    ma, in
          coscienza (non lo dice forse il Concilio Vaticano II che la coscienza
    ha il
          primato su tutto?!?), mi sento gravemente obbligata ad informarLa di
    ciò che segue.
                  Una signorina, mia compaesana mi aveva scelta come madrina di
    Cresima, ma la nonna di tale mia futura figlioccia, incontrandomi nel locale
    ufficio postale, mi avvisa che il parroco, don XY (cui per conoscenza invio
    copia della presente) le ha fatto presente che non posso espletare l'ufficio
    di madrina di Cresima perché, a suo dire, non sarei "Cristiana Cattolica".
                 Dopo aver ricevuto tale notizia, ho avuto un colloquio
    personale con il prete in questione che mi ha invitato, se voglio fare
    questa cresima, a
          "convertirmi" ed ha smettere di frequentare i "miei Testimoni di
    Geova".
          Eccellenza, premesso che io sono di famiglia cattolica da sempre,
    essendo nipote dell'indimenticabile Cardinale M., posso giurare che *NON* ho
    frequentato in vita mia mai "Testimoni di Geova".
                  E non finisce qua.
    Pubblicamente sono stata redarguita circa la mia attitudine in
    chiesa.        Sono stata accusata di "fariseismo", di "formalismo" e di
    "ostentazione" perché mi velo il capo in chiesa e mi è stato *PUBBLICAMENTE* impedito di ricevere l'Ostia in
    ginocchio.   Ma l'ultimo documento vaticano sugli abusi liturgici, non dice
    espressamente ed esplicitamente che NESSUNO può essere obbligato a NON
    ricevere la Comunione in ginocchio?
      (continua)

    RispondiElimina
  192. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:43

               Eccellenza, sono ignorante in materia legale e, quindi, non so 
    se in tali comportamenti ci siano gli estremi per ipotizzare l'ingiuria, e/o 
    la violazione della privacy, e/o la discriminazione religiosa. Comunque da 
    questo punto di vista lo perdono e, pertanto, neppure mi interessa, se non 
    vi sarò costretta, informarmi al riguardo. La presente è finalizzata 
    unicamente a dare e chiedere spiegazioni sul mio comportamento e sul perché 
    sono stata definita in tali maniere.
     (continua)

    RispondiElimina
  193. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:44

    Sono alcuni anni che, dopo un periodo di tiepidezza, ho 
    riscoperto, senza merito alcuno da parte mia, cosa vuol dire avere la Fede 
    cattolica e ringrazio DIO con tutta me stessa per aver ricevuto tale sublime 
    grazia. Tale riscoperta mi ha portato, ripeto, senza vanto alcuno da parte 
    mia, a giungere alla consapevolezza che cade in un pregiudizio idealistico 
    colui che si dimentica che siamo fatti di anima e corpo e, quindi, che i 
    moti dell'animo debbono avere anche delle conseguenza esterne, quali il modo 
    di vestire, consono al contesto in cui si agisce. In particolare, forse 
    sbaglio, ma non lo dice San Paolo che la donna deve stare a capo velato in 
    Chiesa? Mi creda, non vivo il velarmi il capo, né come un'ostentazione né 
    come un'umiliazione. È forse un'ostentazione, o, al contrario, 
    un'umiliazione, per il medico indossare il camice bianco o per il meccanico 
    la tuta, o per il veterano la divisa? O per i preti i paramenti della Santa 
    Messa? Forse il paragone più calzante è proprio con il prete. Come il 
    celebrante indossa i paramenti, così il velo è il mio "paramento sacro". Si 
    tratta di scoperte e conclusioni, cui non posso attribuirmene il merito. Non 
    è "farina del mio sacco". Ripeto, è stata solo grazia gratuita di DIO, che 
    ho ricevuto, dopo aver scoperto l'immenso valore culturale e spirituale 
    della liturgia cattolica, così come è stata in uso per circa 15 secoli 
    tramite gli insegnamenti di alcuni sacerdoti. Forse questa è la pietra dello scandalo.
     Si tratta dei preti dell'istituto fondato da Mons. Marcel 
    Lefebvre , la Fraternità Sacerdotale "San Pio X" (Nel prosieguo del presente scritto 
    lo indicherò come FSSPX). È l'incontro con loro e con la liturgia così 
    come l'ha sempre celebrata Padre Pio, che ha trasformato la mia vita.

    RispondiElimina
  194. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:46

    Tirando le somme, allora, non sarei (sono costretta ad usare 
    il condizionale, perché non mi è stato mai fatto un discorso schietto) 
    "Cristiana cattolica" per uno o più dei seguenti motivi:
                 1) Perché osservo in chiesa il tipico atteggiamento di tutte le 
    cristiane fino a pochi anni fa;
                 2) perché apprezzo la liturgia antica (impropriamente detta "di 
    San Pio V" e/o "Tridentina"; esattamente la si dovrebbe chiamare
          "apostolico-gregoriano-carolingia");
                 3) perché ho contatti con preti e fedeli della FSSPX.
                 Circa il primo penso di aver adeguatamente risposto.
                 Circa il secondo, liturgia "Preconciliare", mi limito a 
    riportare alcune delle parole dette nell'omelia della S. Messa TRIDENTINA, 
    celebrata il 24 maggio 2003 da S. Eminenza il Cardinale Darìo Castrillon 
    Hoyos: "Il rito cosiddetto di San Pio V non si può considerare come estinto. 
    L'antico rito romano conserva, quindi, nella Chiesa il suo diritto di 
    cittadinanza nella multiformità dei riti cattolici, sia latini che 
    orientali. Ciò che unisce la diversità di questi riti è la stessa fede nel 
    Mistero Eucaristico, la cui professione ha sempre assicurato l'unità della 
    Chiesa, santa, cattolica ed apostolica".
                (continua)

    RispondiElimina
  195. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:46

     Circa il terzo punto, debbo dire che è vero che Mons. Marcel 
    Lefebvre è morto apparentemente "scomunicato", e non mi voglio impelagare 
    nel dibattito, di cui non sono all'altezza, ma che esiste, circa la validità 
    in sé di tale "scomunica", ma una serie di fatti pratici (e, si sa, contro i 
    fatti non ci sono argomenti, dicevano i Padri Latini), lasciano pensare che 
    a tale "scomunica" i primi a non crederci stiano in Vaticano. Potrei citare 
    mille di tali fatti, ma mi limito a ricordare i seguenti:
                 1) Al funerale di Mons. Lefebvre. tutti i preti presenti, 
    compresi il Nunzio Apostolico ed il segretario del cardinale Thiondum, hanno 
    benedetto la salma. Sono cose che non si fanno ad uno scomunicato.
                 2) In data 3 maggio 1994, il Cardinale Cassidy, del Consilio 
    per l'Unità dei Cristiani risponde alla lettera di un fedele che chiedeva 
    cosa il suo dicastero stesse facendo per i contatti con la FSSPX: "VOGLIO 
    FAR NOTARE CHE il Dicastero sull'Ecumenismo non si interessa della FSSPX. Si 
    tratta di un PROBLEMA INTERNO ALLA CHIESA
          CATTOLICA. TALE SOCIETA' NON E' UN'ALTRA CHIESA O UNA COMUNITA' 
    ECCLESIALE, nel senso normalmente inteso da questo dicastero(..)" 
    (ovviamente le maiuscole sono mie).
                 3) Il 14 aprile 2000 moriva Mons.Salvador Lazo, vescovo emerito 
    di San Fernand nelle Filippine. Nel 1995 era tornato alla Santa Messa di San 
    Pio V e si era trasferito nel Priorato della FSSPX "Nostra Signora delle 
    Vittorie" (un nome che è un programma). Aveva reso pubblica la sua scelta 
    scrivendo una lettera aperta alle Autorita' (Papa, Card. Ratzinger, 
    Card.Sin, etc.). L'Osservatore Romano ha dato notizia della sua morte, senza 
    fare alcun cenno ad eventuali censure, che, in effetti, non ha avuto. Ha 
    perfino dato il nome della "Casa religiosa" dove viveva;
                 4) I seimila ed oltre, tra fedeli, preti e monaci, con alla 
    testa i quattro
          vescovi "scomunicati" che varcarono la Porta Santa nell'agosto 
    dell'Anno
          Santo 2000, con il permesso Vaticano, sotto gli occhi del mondo intero 
    (SE vuole Le posso fornire la Cassetta VHS che riporta tale evento).
                 Infine, in data 18 gennaio 2003, Mons. Camille Perl, segretario 
    della
          Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" ha dato a delle precise domande, 
    le seguenti risposte:
                 a) Domanda "Si può assolvere il Precetto festivo assistendo ad 
    una Messa della FSSPX"?
          Risposta "Sì! Si può assolvere il precetto festivo assistendo ad una 
    Messa celebrata da un sacerdote della FSSPX";
                 b) Domanda "Assistere ad una Messa della FSSPX [...]

    RispondiElimina
  196. Esegesi trad.di Luca XIII,1-916 luglio 2011 alle ore 18:52

    <span> " Una signorina, mia compaesana mi aveva scelta come madrina di  
    Cresima",</span>
    <span>per la cronaca, quella Cresima non si è fatta più. </span>

    RispondiElimina
  197. In effetti, fino a "idiozie sesquipedali elevate a sistema" poteva essere un intervento accettabile: dopo è andato un po' sopra le righe ...
    Strano, perchè le considerazioni precedenti sul lavoro degli uffici di Curia sono, al contrario, pacate, realistiche ed informative, ancorché mettano in luce taluni aspetti poco lodevoli del variegato mondo tradizionalista.

    RispondiElimina
  198. Caro Pepito, che la storia avanza e che i tempi e i costumi cambiano è un'evidenza. Che la Chiesa debba rendere conto di questi cambiamenti per adattare la forma ( non la sostanza, ovviamente) del Suo annuncio evangelico  è una trivialità: l'annuncio della Buona Novella non si fa allo stesso modo al tempo delle persecuzioni e delle catacombe, in quello dove il potere civile si pretende cristiano, in un'economia rurale, in una industriale, post-industriale, in Occidente, in Oriente.
    Nulla connotazione hegeliana in questo: un semplice buon senso. Anche lei invecchia e quando era giovane ragionava da bambino e le si parlava da bambino, da adulto le si parla da adulto, da persona vicina alla propria morte naturale lei ragionerà ancora in un altro modo e le si parlerà in ancora un altro modo. Anche le società umane nascono, diventano mature ed invecchiano per morire: solo la Chiesa resta eternamente giovane ma deve poter parlare il linguaggio che la cultura di quella società può capire, è un dovere apostolico e proselita.
    Concodo con lei actuosa particpatio fin da S.Pio X è per prima cosa atteggiamento interno e spirituale che sgorga naturalmente in un atteggiamento estermo:  a la Chiesa è nel Suo più perfetto diritto di chiedere un manifestazione esterna di questa actuosa participatio chiedendo che la Liturgia esprimi  questa comunità di atteggiamenti e unità di azione.
    Non sbagliavano i nostri antenati perchè obbedivano e non sbagliamo noi se obbediamo: comuqnue gli esmepi ch eha dato lei sono esempi nel quale il sacredote abusa perchè non fa quel che la Chiessa vuol che sia fatto. Non si puô quindi accusare la Santa Chiesa per il male che fa quel sacerdote.
    E prendere a ginocchio la comunione è ottima cosa, se non si giudica chi la prende in piedi, se ciò è permesso dall'Ordinario del luogo.
    Penso che sul fondo e nell'insieme siamo d'accordo. I.P.

    RispondiElimina
  199. <span>"</span><span>Unirsi alla preghiera del sacerdote con il S. Rosario o una bella meditazione eleva in modo "esponenziale"": mi dispiace ma questa volta non concordo. Questo era possibile quando la Chiesa lasciava questa libertà, ma oggi Essa richiede la partecipazione ( soprattutto spirituale) completa ( corpo, anima e spirito) all'azione liturgica: quel che eleva in modo esponenziale è dunque lo spirito di obbedienza con il quale si partecipa alla Santa Messa. Questo è rubricato nella forma ordinaria nero su bianco, mentre non lo è altrettanto in quella straordinaria: a lo spirito è quello. I.P.</span>

    RispondiElimina
  200. Lei ha conosciuto la Santa Messa del dopoguerra che già aveva avuto le sue riformette da una cinquantina d'anni, quindi un po' più coinvolgente che nel passato.
    Comunque rimane il fatto oggettivo che ci possono essere tre azioni differenti ad uno stesso momento liturgico come l'esempio dato qui sopra dove da un lato il coro intonava il Sanctus, mentre il sacerdote circa al momento del Benedictus incominicava a recitare il Canone e il popolo poteva dire il rosario. Questo è un fatto che lei può ancora constatare nelle messe V.O. attuali.
    Ma tengo a sottolineare che non dico che una liturgia sia migliore di un altra, ma solo che in materia liturgica bisogna obbedire a quel che la Chiesa comanda ( il che vuol dire non aver ognuno inventarsi la propria cerimonia di testa propria) perchè in questa materia Ella è sovrana e ha il diritto divino di operare i necessari cambiamenti se lo ritiene. I.P.

    RispondiElimina