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giovedì 14 luglio 2011

La Messa antica (c'è!) anche in vacanza... alle Egadi







Riportiamo con piacere questa notizia che un lettore ci ha inviato, allegando le belle foto, sperando che ciò sia da esempio per diffondere la S. Messa anche nei luoghi di villeggiatura (al Nord, un altro esempio, è a Desenzano).

Roberto


La Messa in..."vacanza" a Marettimo

La scorsa settimana, a Marettimo, splendida isola delle Egadi, nella provincia di Trapani - Sicilia, c'è stata una turista che un tempo era di casa: la Santa Messa nella forma straordinaria del rito romano.
La Provvidenza, infatti, ha voluto che nell'incontaminata isola si trovassero una famiglia che abitualmente frequenta la Santa Messa latino-gregoriana, un "sacerdos idoneus" (Don Giuseppe Di Rocco, arciprete di Marianopoli, Diocesi di Caltanissetta) e giovani ministranti!
Le Sante Messe feriali sono state frequentate da un congruo numero di fedeli, di diversa nazionalità e quella domenicale (a cui si riferiscono le immagini) ha visto un notevolissimo afflusso di persone.
I fedeli hanno partecipato attivamente alle celebrazioni eucaristiche, anche grazie a dei libretti contenenti l'Ordinario della Santa Messa.
Deo Gratias.

36 commenti:

  1. Magari avvenisse lo stesso anche in altre località della Sicilia, frequentate da turisti di diversa nazionalità e di diversa lingua che potrebbero ritrovarsi uniti nella Messa di sempre!!!(un posto a caso: Taormina...) 

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  2. "I fedeli hanno partecipato attivamente"
    Mi cadono le braccia. 

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  3. Ricordo ai turisti che vengono in vacanza nel tigullio la santa messa gregoriana che tutte le domeniche alle ore 17 viene celebrata nella chiesa dei Padri Scolopi in Chiavari. La santa Messa è accompagnata sempre da canti appropriati, servita egregiamente da un ministrante ben preparato e le parti proprie sono seguibili anche in lingua italiana con dei fogli distribuiti ogni domenica. Visto che in questa stagione la riviera di levante è presa d'assalto dai turisti specie milanesi, questa notizia può rallegrare qualche amico della messa di sempre

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  4. il cervello invece è caduto già da un bel pò? San Pio X (e Pio XII, XII e tutti i successori, le varie congregazioni, e ovviamente il Concilio Vat. II hanno spiegato chiaramente di cosa si parli quando si dice "actuosa participatio" - dove "actuosa" non vuol dire "attiva" nels senso che si balla, si cantano schifezze e si porta roba sull'altare. La "partecipazione attiva" ha un senso eminentemente spirituale e non c'è dubbio che la liturgia antica realizzi tale partecipazione nel vero significato che la Chiesa ha dato a questa espressione (se celebrata e partecipata bene dai fedeli, cosa non sempre automatica ne prima ne' dopo la disgraziata riforma). Così come è innegabile che quello che si vede nel 90% delle parrocchie NON sia "actuosa participatio" ma la sua negazione, anche quando dipende più da violazione delle rubriche che dal Messale in sè.. Non si può essere ciechi e ideologici e scagliarsi automaticamente contro cose buone e vere solo perchè sono state utilizzate come vuoti slogan per fare cose cattive e false. Bisogna riflettere e studiare prima di dire fesserie, poichè i modernisti sguazzano beati nell'ignoranza dei fedeli, sopratutto di quelli che si credono "tradizionali" e si danno la zappa sui piedi appena aprono bocca.

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  5. Che bella cosa! Beati loro! Una delle croci delle vacanze è proprio quella di non avere una S. Messa Usus Antiquior a distanza ragionevole.

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  6. Segnalo che il celebrante ha appena 47 anni...

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  7. Perché la Redazione non fa una mappa di località marine/montane/città d'arte per così dire "Trad-friendly"? Può essere utile....

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  8. posti bellissimi - come tutta la Liguria - ma ragazzi che prezzi! Inavvicinabili per famiglie, soprattutto se non malthusiane! 

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  9. Quest' estate , in vacanza , proverò ad andare al  Priorato di Rimini , sono curioso....

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  10. Te conosci il Latino e il Magistero come io il cinese mandarino, e come tanti pensi che farla tanto lunga equivalga a saperla lunga. Come dice San Pio X:

    <span>Essendo, infatti, Nostro vivissimo desiderio che il vero spirito cristiano rifiorisca per ogni modo e si mantenga nei fedeli tutti, è necessario provvedere prima di ogni altra cosa alla santità e dignità del tempio, dove appunto i fedeli si radunano per attingere tale spirito dalla sua prima ed indispensabile fonte, che è la partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa. Ed è vano sperare che a tal fine su noi discenda copiosa la benedizione del Cielo, quando il nostro ossequio all’Altissimo, anziché ascendere in odore di soavità, rimette invece nella mano del Signore i flagelli, onde altra volta il Divin Redentore cacciò dal tempio gli indegni profanatori. (Tra le Sollectitudini) </span>

    Il senso della mia obiezione a quello sciocco commento sulla "nota stonata" - che sarebbe consistita nelle menzione della "partecipazione attiva" in questa bella notizia dalle Egadi - è che essere infastiditi dall'espressione significa ritenere che essa indichi qualcosa di negativo e da respingere. Significa insomma non avere cpaito un tubo di nulla ne' della Liturgia ne' di quello che svariati Papi, concilio ecumenico ci stanno dicendo. Ma è inutile ripetere quanto già detto: nel pregnante vernacolo partenopeo si dice con mirabile sintesi allegorica: a lava' 'a capa a' 'o ciuccio, se perde o' tiemp, l'acqua e 'o sapone...

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  11. <span>Te conosci il latino e il Magistero come io il cinese mandarino, e come tanti pensi che farla tanto lunga equivalga a saperla lunga. Senza contare che "partecipazione attiva" appare in SC almeno una ventina di volte già prima del n. 48, ma sorvoliamo. Come dice San Pio X:  
     
    <span>Essendo, infatti, Nostro vivissimo desiderio che il vero spirito cristiano rifiorisca per ogni modo e si mantenga nei fedeli tutti, è necessario provvedere prima di ogni altra cosa alla santità e dignità del tempio, dove appunto i fedeli si radunano per attingere tale spirito dalla sua prima ed indispensabile fonte, che è la partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa. Ed è vano sperare che a tal fine su noi discenda copiosa la benedizione del Cielo, quando il nostro ossequio all’Altissimo, anziché ascendere in odore di soavità, rimette invece nella mano del Signore i flagelli, onde altra volta il Divin Redentore cacciò dal tempio gli indegni profanatori. (Tra le Sollectitudini) </span>  
     
    Il senso della mia obiezione a quello sciocco commento sulla "nota stonata" - che sarebbe consistita nelle menzione della "partecipazione attiva" in questa bella notizia dalle Egadi - è che essere infastiditi dall'espressione significa ritenere che essa indichi qualcosa di negativo e da respingere. Significa insomma non avere capito un tubo di nulla ne' della Liturgia ne' di quello che svariati Papi, congregazione e almeno un concilio ecumenico ci stanno dicendo. Ma è inutile ripetere quanto già detto: nel pregnante vernacolo partenopeo si dice con mirabile sintesi allegorica: a lava' 'a capa a' 'o ciuccio, se perde o' tiemp, l'acqua e 'o sapone...</span>

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  12. <span>Te conosci il latino e il Magistero come io il cinese mandarino, e come tanti pensi che farla tanto lunga equivalga a saperla lunga. Senza contare che "partecipazione attiva" appare in SC almeno una ventina di volte già prima del n. 48, ma sorvoliamo. Come dice San Pio X:  </span>
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    <span>"Essendo, infatti, Nostro vivissimo desiderio che il vero spirito cristiano rifiorisca per ogni modo e si mantenga nei fedeli tutti, è necessario provvedere prima di ogni altra cosa alla santità e dignità del tempio, dove appunto i fedeli si radunano per attingere tale spirito dalla sua prima ed indispensabile fonte, che è la partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa. Ed è vano sperare che a tal fine su noi discenda copiosa la benedizione del Cielo, quando il nostro ossequio all’Altissimo, anziché ascendere in odore di soavità, rimette invece nella mano del Signore i flagelli, onde altra volta il Divin Redentore cacciò dal tempio gli indegni profanatori." (Tra le Sollectitudini) </span>    
       
    Il senso della mia obiezione a quello sciocco commento sulla "nota stonata" - che sarebbe consistita nelle menzione della "partecipazione attiva" in questa bella notizia dalle Egadi - è che essere infastiditi dall'espressione significa ritenere che essa indichi qualcosa di negativo e da respingere. Significa insomma non avere capito un tubo di nulla ne' della Liturgia ne' di quello che svariati Papi, congregazioni e almeno un concilio ecumenico ci stanno dicendo. Ma è inutile ripetere quanto già detto: nel pregnante vernacolo partenopeo si dice con mirabile sintesi allegorica: a lava' 'a capa a' 'o ciuccio, se perde o' tiemp, l'acqua e 'o sapone...</span>

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  13. meglio cercare S. Messe celebrate in comunione col Papa, non contro. A Rimini si può soddisfare il precetto domenicale con la S. Messa antica dalle Maestre Pie a via Bandiera alle 10. Oppure, con un'oretta di macchina - che per la Messa non è troppo sacrificio - si arriva a Bologna a S. Maria della Pietà.

    Altra valida alternativa sono i Francescani dell'Immacolata  a Campocavallo, più o meno stessa distanza (S. Messa alla domenica pomeriggio).

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  14. Lei semplicemente attesta che san Pio X parla di "partecipazione attiva" e che SC parla di partecipazione attiva. Che san Pio X sia la chiave ermeneutica del Concilio, ho seri dubbi. Così come ho seri dubbi che la mens che sta dietro all' espressione "partecipazione attiva" del concilio, abbia la completa coincidenza di significati che ha in san Pio X. Il concilio usa il termine partecipazione attiva, per indicare una forma di esteriore interrelazione con il culto, in contrapposizione con la muta assistenza. Non nega affatto il concilio che debba esserci anche una partecipazione spirituale, ma non la fa coincidere con quella che definisce attiva.

    Lei peraltro è semplicemente un maleducato, che non ha titoli né meriti per trattare a pesci in faccia gli altri.

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  15. Mi sembrava strano che nella diocesi di Trapani ci fosse una messa in rito antico, visto che il vescovo Micciché non ne ha mai incentivato la celebrazione. Il sacerdote è della diocesi di Caltanissetta, e questo spiega tutto.

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  16. OT: Risulta disattivato il preziosissimo sito divinumofficium.com. Avete notizie?

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  17. Insisto, te conosci il Magistero come io il cinese, e fai il finto tonto. Ho già detto che la mia osservazione era a proposito del termine "partecipazione attiva" usato dagli autori del blog visto come un "nota stonata" da qualcuno che ha dimenticato il suo bicarbonato post-prandiale quando non lo è affatto. Rileggiti quanto ho detto sopra e rilassati. Il proverbio napoletano non lo ripeto ma si applica ancora. Mi ricordi "l'onorevole Trombetta" del memorabile sketch di Totò.

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  18. Lei invece non finge affatto.

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  19. meglio andare a Messe non in comunione con gli errori e le eresie, e contro di esse (non contro il Papa come tale)

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  20. E a Cervia, quando arriva?

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  21. essere in comunione col Papa e assistere a S. Messe celebrate da sacerdoti fedeli al successore di Pietro nell'apostolato liturgico tradizionale significa essere in comunione con errori ed eresie? Chiedo scusa, pensavo fossi cattolico, ma mi sbagliavo e davo per scontate cose che per noi lo sono, per voi forse no.

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  22. Quando ho letto che a Trapani si celebrava la messa antica quasi cadevo dalla sedia ... Possibile? Chi celebra? Purtroppo non e' un prete diocesano ma uno extra diocesano che se il pregiudicato e commissariato vescovo di Trapani sapesse che qualcuno dei suoi esce dal seminato gia lo avrebbe sospeso a divinis, oppure relegato ai margini della chiesa e spedendolo in qualche sperduta chiesa di campagna. Don Giuseppe e' di caltanissetta e si tro a in vacanza alle Egadi se questo evento sara' pubblicizzato il parroco non lo ospitera' più questo figlio scismatico integrista che celebra in rito antico

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  23. Caro fratello Trapanese (siamo della stessa diocesi!),
    la situazione in questo momento è molto difficile dalle nostre parti, come ben sai.

    Il nostro vescovo non è sensibile all'antica liturgia come non lo è verso gli istituti religiosi: ti sei mai chiesto perché i santuari diocesani di Trapani, Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi non siano in mano ad istituti benemeriti come i Francescani dell'Immacolata o altri simili?

    Speriamo che la provvidenza provveda al più presto a risolvere questa situazione...

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  24. A metà agosto, sarò in vacanza sulle Alpi Bavaresi come lo scorso anno. Naturalmente, non mancherò di assistere alla S. Messa VO il giorno dell'Assunta presso la chiesa di S. Sebastiano a Garmisch-Partenkirken, a pochi chilometri dal paesino in cui alloggerò. Diversamente che in Italia, in Germania la Messa in rito antico è molto più diffusa, anche grazie alla presenza capillare della Fraternità S. Pietro. Poi, le chiese bavaresi, soprattutto quelle dei villaggi di montagna, hanno un fascino rural-barocco indescrivibile.

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  25. Ottima idea!!!
    ... E non dimenticatevi Venezia :)

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  26. io invece non pensavo affatto che tu fossi cattolico

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  27. Anche Lutero chiamava eretici i cattolici, e i sedevacantisti (conclamati o finti tonti) dicono del papa ogni sorta di iniquità, se ti basta la "coerenza", beh, sei coerente con Lutero e gli altri poveretti! Ma inisto: essere in comunione col Papa e preferire S. Messe FE celebrate da sacerdoti in comunione con lui significa essere eretici? Auguri!

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  28. Curiosa e bizzarra questa incomprensibile diatriba tra "ospiti", che si ostinano a rimanere anonimi (e non si capisce chi sia l'uno e chi sia l'altro, ammesso che serva...), e che sono accomunati dall'essere, entrambi, antitradizionalisti e conciliaristi. Perchè non si si spostano a "vivailconcilio" o non chiedono ospitalità a De Capitani?

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  29. L'invasione degli ospiti innominati continua....Il loro astio contro la Tradizione, pure.

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  30. Caro Silente,

    definire me antitradizionalista e "conciliarista" sulla base di quanto ho detto a difesa del termine "partecipazione attiva" correttamente inteso e del suo uso nel post di Messainlatino - anche MiL "conciliarista" e "antitradizionalista", dunque? - dimostra solo la tua supponente ignoranza, tipica di tutto un certo giro mentale, a proposito di qualunque significato e accezione plausibile del termine "tradizione" (maiuscolo o minuscolo è lo stesso, nel tuo caso).

    Chi dice che propugnare la "partecipazione attiva" dei fedeli (cattiva traduzione del latino "actuosa participatio" che ha un'accezione diversa dall'italiano moderno) sia cosa antitradizionale è un ignorante colossale e un esempio di cosa renda così facile ai modernisti screditare i fedeli che difendono la liturgia tradizionale. 

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  31. <p>Curioso forse no, ma certamente bizzarro questo silente che invece parla moltissimo, ancorchè a vanvera. Definire me antitradizionalista e "conciliarista" sulla base di quanto ho detto a difesa del termine "partecipazione attiva" correttamente inteso e del suo uso nel post di Messainlatino - anche MiL "conciliarista" e "antitradizionalista", dunque? - dimostra solo la tua supponente ignoranza, tipica di tutto un certo giro mentale, a proposito di qualunque significato e accezione plausibile del termine "tradizione" (maiuscolo o minuscolo è lo stesso, nel tuo caso).
    </p><p> 
    </p><p>Chi dice che propugnare la "partecipazione attiva" dei fedeli (cattiva traduzione del latino "actuosa participatio" che ha un'accezione diversa dall'italiano moderno) sia cosa antitradizionale è un ignorante colossale e un esempio di cosa renda così facile ai modernisti screditare i fedeli che difendono la liturgia tradizionale. 
    </p>

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  32. L'insensatezza dei non-silenti, anzi loquaci a sproposito, pure. Se la tradizione sei tu, allora sì, sono contro, e astioso. Per fortuna non è così e domani il Liber Usualis mi sembrerà ancora più leggero e bello, quando intoneremo l'introito Exaudi Domine vocem meam

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  33. La sua incapacità di dialogare senza insultare, diffamare e usare toni arroganti e incivili è ben nota ai partecipanti di questo sito, nonostante il suo occultarsi nell'anonimato. La sua risposta ne è l'ennesima dimostrazione. Poi, il "tu" lo riservi ai suoi compagni di sezione o di centro sociale.

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  34. Quel che è peccato con lei, ospite anonimo, è che la forma con cui argomenta, che purtroppo non riesce ad evitare inutili e controproducenti agressioni verbali,  discredita il fondo dei suoi argomenti che potrebbero anche talvolta essere condivisibili, e non invochi la sua indignazione e la sua lotta pluridecennale in favore della Tradizione per giustificare gli insulti con cui condisce i suoi commenti, come le ho detto altrove, lei non è il solo ad aver sofferto e lottato nelle trincee.

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  35. Sono perfettamente d`accordo con Silente, non potrebbero fare uno sforzo questi ospiti anonimi e  darsi un nick?  Anche se la vis comunicativa di un certo ospite è inconfondibile....

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