Nel sermone pronunciato ieri nel corso delle ordinazioni sacerdotali a Winona, in America, mons. Fellay ha smentito le voci (che Messainlatino ha reso pubbliche) circa un progetto di accordo tra Roma e la Fraternità. Al momento il testo del sermone non è stato ancora pubblicato, ma la smentita è riportata dal sito del distretto francese della Fraternità, La porte latine.
La precisazione proviene certamente dalla fonte più autorevole; nondimeno insistiamo nella notizia da noi data. E aggiungiamo che, ancorché non vi sia ancora nulla di precisamente definito sul piatto (sicché quanto affermato da mons. Fellay è veritiero, considerando questo aspetto), al vertice della FSSPX è già stata anticipata dall'Ecclesia Dei l'idea della soluzione canonica di cui abbiamo riferito. Un testo giuridico preciso e dettagliato, ad oggi, non è stato in effetti ancora recapitato, ma che la proposta di un ordinariato sia l'extrema ratio di Roma per risolvere una situazione che i colloqui dottrinali non hanno sciolto, è fatto ormai noto fin dal marzo scorso, ed è oggetto di valutazione ai vertici della Fraternità.
La FSSPX teme una spaccatura al proprio interno di fronte ad un'offerta romana per un accordo pratico, senza che le divergenze dottrinali abbiano potuto trovare completa risoluzione. Le reazioni alla notizia da noi pubblicata l'hanno ampiamente confermato. Ma l'istituzione creata da mons. Lefebvre è solida ed ha attraversato momenti anche più difficili. Quel che è certo, è che la palla è nel suo campo e sta ad essa chiarire se intende o meno accogliere la mano tesa di Benedetto XVI, intenzionato ad offrire, come ultimo tentativo per sanare una rottura per lui particolarmente dolorosa, un inquadramento canonico che lascerebbe alla Fraternità la pienezza di manovra di cui gode attualmente. Ma anziché un kierkegaardiano aut-aut, è assai probabile che la FSSPX preferisca chiedere discretamente tempo per rinviare la decisione, onde evitare rotture interne; se possibile, in particolare, a dopo che si sarà depositato il polverone dell'incontro di Assisi di ottobre.
Se così avvenisse, Roma dovrebbe seriamente considerare di istituire egualmente uno o più ordinariati per gli istituti tradizionali, attualmente vessati da molti vescovi ed ostacolati nel loro apostolato. Sarebbe un metodo per dimostrare all'atto pratico alla FSSPX che si può restare se stessi anche con uno statuto canonico regolare, purché dotato di idonee garanzie, e che "l'abbraccio con Roma" non significa doversi poi piegare a compromessi.
Di qui l'opportunità di concludere l'ottava di Pentecoste con la preghiera come richiesto, ed anzi di intensificarla.
Enrico
Corsi e ricorsi storici. Mons. Fellay, come già fece Mons. Lefebvre, conduce trattative segrete col vaticano ed al contempo, senza risparmiare pensanti critiche all'attuale magistero, rassicura pubblicamente le frange più scettiche del suo movimento. Lo scenario non è molto dissimile da quello dell'88'. Incombe, su tutto e tutti, Assisi III.
RispondiEliminaBasta dissociarsi dallo "spirito di Assisi" come è stato già fatto non solo dalla FSSPX, ma da tutti i cattolici che non rifiutano il concilio, ma quei nodi di rottura ormai individuati.
RispondiEliminaBravo mic
RispondiElimina<span>Di qui l'opportunità di concludere l'ottava di Pentecoste con la preghiera come richiesto, ed anzi di intensificarla.</span>
RispondiEliminaFaccio presente che, il coraggio di organizzare una piccola crociata di preghiera, con l'intenzione ESPLICITA che (magari trovando una scusa per "salvare capra & cavoli", per quanto non sarebbe proprio il massimo della corettezza, ma dai nostri "Don Abbondio" del Vaticano, umanamente, non si può chiedere di più) ASSISI III SIA ANNULLATA, *NON LO avete avuto*.
Mi potete forse rimproverare se, almeno io e la mia famiglia, preferiamo pregare per tale intenzione? Non so quanti di voi ci seguiranno e, francamente, non mi interessa. Io mi sento in dovere di pregare per tale intenzione e mi sembra ben più importante che al Volto di Cristo sia risparmiato un ulteriore schiaffo, quale oggettivamente tale giornata sarà, che questa faccenda dell'ordinariato. Ma vi rendete che, oggettivamente, un accordo pratico, senza chiarimento dottrinale, è = alla "Museruola"? Onestamente, quando perfino i nostri "Cuggini" de "L'Ottimista" fanno la propaganda pro-trapianti, continuare ad organizzare iniziative contro, non vi sembra che sarà bollato come "Magistero <<parallelo>>" (come già è scritto anche in questo sito)? Continuare a ricordare che i necat insegnano eresie gravissime, peggiori di quelle dei peggiori protestanti, nonostante le "Approvazioni" (anzi, che tali "approvazioni" gettano un'ombra sinistra sul Vaticano), sarà lecito? E, comunque sarà lecito ricordare che, in mezzo a tante eresie, Kiko e co, fanno bene ad insegnare diffidenza anche verso la contraccezione "naturale" (che lo facciano per i loro motivi va da sè, ma, in questo, hanno ragione). Pertanto che, nonostante gli entusiasmi anche di non pochi tradizionalisti, l'Humanae Vitae, altro che vademecum per "minoranze elette", è un documento non scevro da limiti e critiche, ma di segno opposto a quelle che normalmente riceve? L'ordinariato potrà, pubblicamente e non in modo interno/"esoterico", insegnare tutto ciò?</parallelo>
Siete talmente abituati alla diplomazia come ingrediente fisiologico dell'azione della chiesa che non vi rendete neanche più conto della gravità delle vostre affermazioni. Qui asserite gratuitamente che Mgr Fellay avrebbe MENTITO dal pulpito affermando una controverità (NO accordo) sapendo che é vero il contrario (SI c'é un accordo). E' un'accusa gravissima ! Spero per voi che abbiate ragione.
RispondiEliminaIl fatto che la sera Mgr Fellay faccia il suo esame di coscienza e debba rendere conto a Dio delle menzogne via l'8vo comandamento non vi sfiora neanche.
Io penso che il dire della fsspx sia stato ancora una volta del tipo SISINONO, ma non mi stupisce la leggerezza delle vostre accuse...
Come per voi puo' esserci un Assisi3 diplomaticamente buono, cosi' possono esistere uomini di chiesa che peccano diplomaticamente per fare il bene... Ma caro Enrico quello che salverà la chiesa é la santità fino alle più piccole cose (siate perfetti come perfetto é il Padre vostro che é nei cieli) non la diplomazia che avanza a tastoni mescolando errori e verità, come fanno allegramente tutti i papi dal CVII e in cui BXVI eccelle! Chi ha la fede sa bene che tutta la crisi della chiesa non vale un peccato veniale, non é vero che Parigi val bene una messa. Certo c'é la debolezza umana ma istituzionalizzare gli sbagli via la diplomazia é un altro deplorevole comportamento conciliare...
Conferma, questa di Fellay, di quel che ho già commentato nel thread precedente sullo stesso argomento: (a) non c'è posto nel seno della Chiesa cattolica per chi non è in unione con la Chiesa Docente, cioè il Papa e i Vescovi in unione con lui; (b) lo scrutinio dottrinale (eufemicamente "colloqui") imposto dal Santo Padre previamente ad una posizione canonica nell'Unica Chiesa del Cristo ha mostrato che i problemi dottrinali della FSSPX non lo permettono; (c) Fellay conferma quel che tutti possono capire leggendo qualunque sito ufficiale della FSSPX: codesti si allontanano sempre di più; (d) aldilà delel speranze "contra facta" di Enrico, rimane che nella FSSPX ci sia ormai un habitus di disobbedienza, che è un vizio fondamentale fondazionale per quanto la riguarda, habitus che renderà sempre piû difficile la sua conversione effettiva: forse la soluzioen sarebbe un commissariamento della FSSPX previamente a un suo rientro.
RispondiEliminaSperiamo che la novena che tutti abbiamo fatto all'istigazione di Enrico porti almeno qualche frutto di conversione, se non a livello della FSSPX in quanto tale, almeno presso alcuni suoi membri che vorranno tornare al Santo Ovile, perchè Ubi Petrus Ibi Ecclesia.
Buona festa della Santa Trinità a tutti. I.P.
...la mano tesa di Benedetto XVI, intenzionato ad offrire, come ultimo tentativo per sanare una rottura per lui particolarmente dolorosa... dire che é patetico é poco.
RispondiEliminama come potete vedere una mano tesa ? sono 30 anni che la fsspx é ingiustamente rinchusa in una prigione senza finestre e che prende colpi con bastoni di ferro, oggi hanno aperto una finestrella e hanno preso un bastone di legno... ma non c'é nessuna mano tesa se si considera come metro di giudizio il modo in cui si tratta il resto della Chiesa!
Se volete sapere cos'é una mano tesa per il Vaticano pensate a
* KIKO premiato responsabile dell'evangelizzazione delle famiglie ...con tanto di medaglia la valore
* Mgr Forte che ha negato la resurrezione di Cristo ...e nessuno gli dice niente
* Enzo Bianchi che ha appena affermato "Un Dio che castiga merita di essere negato" ...e nessuno gli dice niente
* le decine di vescovi alla Fonlupt che negano praticamente TUTTA la religione ...e nessuno gli dice niente
* le bestiate gravissime di GPII ormai proposto come grande modello ai sacerdoti per celebrare e insegnare il nuovo vangelo conciliare
...
allora per favore non parlatemi di mani tese alla fsspx: la mano tesa, le carote e gli zuccherini sono per l'errore (soprattutto se grave e altolocato) per la fratenità c'é solo un bastone un po' meno duro...
chi mi spiega perché nessuno espelle dalla corpo mistico questo eretico ? quale ragione apportare per non eradicare al più presto gli errori che propina a fedeli indifesi ?
RispondiEliminahttp://www.papalepapale.com/depositum/2011/06/un-dio-merita-negato-bianchi/
L'eventuale "accordo pratico" che la Santa Sede potrebbe proporre oggi, avrebbe ben poco a che vedere con quello di 23 anni fa. I tempi son cambiati. Oggi la possibilità propio di tale accordo pratico è maggiore. Alla Fraternità san Pio X non verrà chiesto di credere "in unum concilium", e se tale accordo pratico venisse proposti e accettato, sarebbe la dimostrazione palese e concreta che si può esser cattolici anche senza adorare il Vaticano II e, anzi, si può esser cattolici pur criticando quei passaggi anfibologici presenti nell'ultimo concilio. Io non sono lefebvriano eppure verso il Vaticano II e tutto ciò che ne è seguito (in primis la disastrosa riforma liturgica) sollevo le stesse critiche della FSSPX, anzi per certi aspetti posso dire che che le mie critiche sono anche più dure di quelle della FSSPX; eppure nessuno, nè il mio vescovo nè i sacerdoti coi quali queste critiche io faccio ( e quando capita le faccio pubblicamente, non in colloqui privati) hanno mai messo in dubbio la mia cattolicità o il mio sincero e viscerale amore all'unica Chiesa di Cristo. E' la dimostrazione pratica che non è necessario credere al Vaticano II per essere cattolici.
RispondiEliminaPurtroppo il clima nella Chiesa non è ancora sereno per poter fare una riflessione critica sull'ultimo concilio. Ma siccome tale riflessione la Chiesa prima o poi dovrà farla (non perchè la chiede la FSSPX ma perchè la chiede la verità) ecco che la FSSPX potrà e dovrà essere fin da subito essere canonicamente regolarizzata. Se ci sono centinaia di vescovi che sparano contro la Verità rivelata vuol dire che nella Chiesa c'è posto anche per 4 vescovi che sparano solo contro il Vaticano II. Amen
apertamente con preti e vescovi La presenza "dentro" la Chiesa di una struttura fortemente critica verso il concilio e le derive seguitene non sarebbe che salutare per tutta la Chiesa, molti settori della quale vivono ancora adorando lo spirito conciliare.
Capisco il tuo sconcerto, h.poirot, è vero che quando si osserva, con amarezza e incomprensione, come il Vaticano tollera senza intervenire le eresie, i magisteri paralleli che sviano e ingannano le anime, l`anarchia imperante, la disobbedienza, quella palese e quella che si nasconde dietro una ipocrita obbedienza di facciata, quando lo si vede legittimare e incoraggiare chi ha fatto dell`ermeneutica della rottura il suo marchio di fabbrica...risulta difficilmente comprensibile e paradossale un`eventuale esigenza di totale e assoluta obbedienza e sottomissione nei confronti della FSSPX, si esigerebbe dalla Fraternità ciò che non si ha più il coraggio di esigere, o non si vuole esigere, da coloro che sono uniti oramai solo formalmente al Papa.
RispondiEliminaPosso anche al limite capire le esitazioni, i dubbi, le perplessità, le domande, le inquietudini dei membri della Fraternità che vedono il caos dottrinale e liturgico nella Chiesa, che sanno che al potere sono ancora i vescovi modernisti.
Ma oggi più che mai, pur capendo dubbi e inquietudini, auspico, e prego per questo, che la Fraternità si unisca a noi completamente, abbiamo bisogno di loro, la Chiesa ha bisogno di loro, e loro hanno bisogno della Chiesa, prego affinchè si arrivi ad un accordo chiaro che assicuri alla Fraternità la continuità della sua opera in seno alla Chiesa di Cristo.
cara Luisa il problema é proprio <span>la frase : risulta difficilmente comprensibile l'esigenza di totale e assoluta obbedienza... </span>
RispondiEliminaperché questa esigenza di non cedere all'errore é unilaterale e riguarda solo la fsspx.
Se domani la fsspx dovesse firmare per accettare 1) tutto il CVII nello stato confusionale che vige oggi e 2) tutte gli strane bestiole che vivono in piena comunione promettendo solennemente di non criticare più niente, il Vaticano farebbe i salti di gioia !
Il cuore del problema NON é la verità ada difendere ma il sassolone FSSPX diplomatico da togliersi dalla scarpa.
Finché le bestiole stanno al calduccio c'é da chiedersi quanta voglia ha Roma di rimettere el cose a posto e che amore ha per la verità integra.
<span>L'eventuale "accordo pratico" che la Santa Sede potrebbe proporre oggi, avrebbe ben poco a che vedere con quello di 23 anni fa. I tempi son cambiati. Oggi la possibilità propio di tale accordo pratico è maggiore. Alla Fraternità san Pio X non verrà chiesto di credere "in unum concilium", e se tale accordo pratico venisse proposti e accettato, sarebbe la dimostrazione palese e concreta che si può esser cattolici anche senza adorare il Vaticano II e, anzi, si può esser cattolici pur criticando quei passaggi anfibologici presenti nell'ultimo concilio. Io non sono lefebvriano eppure verso il Vaticano II e tutto ciò che ne è seguito (in primis la disastrosa riforma liturgica) sollevo le stesse critiche della FSSPX, anzi per certi aspetti posso dire che che le mie critiche sono anche più dure di quelle della FSSPX; eppure nessuno, nè il mio vescovo nè i sacerdoti coi quali queste critiche io faccio ( e quando capita le faccio pubblicamente, non in colloqui privati) hanno mai messo in dubbio la mia cattolicità o il mio sincero e viscerale amore all'unica Chiesa di Cristo. E' la dimostrazione pratica che non è necessario credere al Vaticano II per essere cattolici.
RispondiEliminaPurtroppo il clima nella Chiesa non è ancora sereno per poter fare una riflessione critica sull'ultimo concilio. Ma siccome tale riflessione la Chiesa prima o poi dovrà farla (non perchè la chiede la FSSPX ma perchè la chiede la verità) ecco che la FSSPX potrà e dovrà essere fin da subito essere canonicamente regolarizzata. Se ci sono centinaia di vescovi che sparano contro la Verità rivelata vuol dire che nella Chiesa c'è posto anche per 4 vescovi che sparano solo contro il Vaticano II. Amen </span>
se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Nonn c'é nessuna ragione di difendere il numero sacrificando la Chiesa (esercizio in cui BXVI eccelle)
RispondiEliminaTutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede !
<span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é nessuna ragione di massimizzare il numero sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle)
RispondiEliminaTutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!
</span>
A Napoli si dice:
RispondiElimina"Giorgio se ne vo ii e 'o vescovo 'o vo mannà" :-D
<span><span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é nessuna ragione di massimizzare il numero dei fedeli sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle)
RispondiEliminaTutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!</span></span>
<span>E' oggettivo: unirsi a voi completamente oggi significa unirsi a una grande fetta di eresia
</span>
<span><span><span>se avessimo 12 prelati con la fede di S.Paolo rifaremmo la Chiesa ! Non c'é nessuna ragione di massimizzare il numero dei fedeli sacrificando la fede dei membri (esercizio in cui BXVI eccelle). Tutta la Santa Scrittura insegna da Davide e Golia che il piccolo che ha la fede batte in grande ... ma appunto bisogna avere la fede per fare le scelte coraggiose!</span></span>
RispondiElimina<span>E' oggettivo: unirsi a voi completamente oggi significa unirsi a una grande fetta di eresia, la più grande mai vista in seno alla Chiesa...
</span></span>
detto in altre parole... sono sicuro che se domani il Vaticano mettesse le teorie di EnzoBianchi+Fonlupt in un documento per la FSSPX e questa fosse abbastanza pazza da firmare Roma stapperebbe lo champagne per aver finalmente risolto la questione spinosa!
RispondiEliminaLa verità é assolutamente opzionale, la questione é prettamente diplomatica. Se cosi' non fosse il papa avrebbe la preocccupazione che si insegna il falso ufficialmente e avrebbe già agito contro le serpi che squattano al caldo in seno alla chiesa...
...ma io temo che se quei 4 vescovi saranno "fatti rientrare" o "regolarizzati" dentro la Chiesa, si troverà il modo per farli opportunamente tacere riguardo al mitico CV2: a questo provvederà egregiamente, coi suoi ferrei-melliflui metodi, il regime, il quale , dl'altro canto, sul versante della persuasione occulta modernizzatrice vaticanduista- sta già da tempo provvedendo alle "nuove pastorali " geneticamente modificate che abbiamo citato in vari allarmi inascoltati (v. cosiddette "conversioni pastorali")....
RispondiEliminaDal 1988 ad oggi, si sono viste fiorire numericamente molte comunita' tradizionali, ecclesia dei, ma nn ho visto la concessione di un vescovo e dico UNO x le comunita' tradizionali. Per contro pare che ce ne siano uno ogni duecento sacerdoti nel mondo.
RispondiEliminaOra gia' questo depone per la prudenza, poi i colloquii dottrinali arrivati al nulla, e l'inconsistenza degli altri istituti difronte a dibattiti del genere evidentemente assoluta lascia pensare.
Aggiungiamo in pratica una nn volonta' di rettifica delle acquisizioni del Vat. II su molti fronti ( rapporto con gli ebrei, collegialita' ect), il quadro nn mi sembra poi cambiato.
La posizione della fraternita' nn sara' in ordine al 100 x 100, ma nella "ufficialita'" resta da capire cosa si vuole veramente.
E nn vedo molta chiarezza.
no, non credo che sarebbe costretta a tacere.
RispondiEliminaNon dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre...
<span>no, non credo che sarebbe costretta a tacere.
RispondiEliminaNon dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre e diventerebbe l'antidoto alle pastorali geneticamente modificate...</span>
Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? Non hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani, perchè si imporrebbe loro ciò che si tollera da altri?
RispondiEliminaNon criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?
Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio?
<span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>
RispondiElimina<span>Non hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani? </span>
<span>Perchè si imporrebbe loro il silenzio nel mentre altri, sempre riferendosi </span>al mitico "spirito del Concilio", al "Concilio", stanno portando le anime su altri pascoli?
<span>Non criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?
Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio?
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mic, credo che tacerebbero già di loro! Se la fsspx rientra sarebbe messa sullo stesso piano di FtratSanPietro, CristoRE, Diocesi a destra ma anche delle Diocesi a sinistra, S.Egidio, EnzoBianchi, Kiko...
RispondiEliminaCome potrebbe allora la fsspx restando pienamente sottomessa al papa permettersi di criticare un altro gruppo (o la dottrina del CVII nell'interpretazione del beato GPII) a cui il papa conferisce la stessa dignità ecclesiale? Sarebbe disobbedienza! Non é il suo ruolo quello di sostituirsi al papa per fare chiarezza! "Il problema é a Roma e la soluzione deve venire da Roma" dice spesso e volentieri Mgr Fellay...
Quindi o il papa afferma finalmante che la parte destra della chiesa é la via giusta da seguire e privilegiare per un cattolico, oppure non resta che il la chiesa arlecchino in cui la fsspx sarebbe solo un tassello in più nel melting pot delle verità. Ma il papa non farà niente perché la sitiuazione é troppo incasinata. Basti vedere il caso EnzoBianchi. In fondo lui ha ragione poiché riprende certe posizioni del CVII e GPII affermando che Dio non castiga e che l'inferno é vuoto. Quindi non solo tutti hanno ragione ma in più tutti hanno un'appiglio autorevole per dimostrare che gli altri hanno torto... e la beatificazione ha purtroppo dato uno slancio inaudito a questo meccanismo perverso!
Non ci sarebbe bisogno di criticare un altro gruppo per partico preso. Il problema non è questo.
RispondiEliminaLa FSSPX non deve rientrare canonicamente nella Chiesa per mettersi a fare il catigamatti, ma per portare la sana dottrina e la retta Fede e la Santa e Divina Liturgia al posto della pastorale geneticamente modificata, senza bisogno di mettersi a condannarla, ma semplicemente essendo quello che è.
Dirò una banalità: il male non si vince contrapponendosi, ma mettendo in campo il bene. A volte la contrapposizione diventa necessaria, se le situazioni lo richiedono; e allora subentra la Carità nella Verità.
Ma non è ragionevole 'fasciarsi la testa' con tutte le difficotà quando la Chiesa è in apnea ormai quasi irreversibile. Umanamente, dico, perché tutto è possibile presso Dio...
<span>Non ci sarebbe bisogno di criticare un altro gruppo per partito preso. Il problema non è questo.
RispondiEliminaLa FSSPX non deve rientrare canonicamente nella Chiesa per mettersi a fare il castigamatti, ma per portare la sana dottrina e la retta Fede e la Santa e Divina Liturgia al posto della pastorale geneticamente modificata, senza bisogno di mettersi a condannarla, ma semplicemente essendo quello che è.
Dirò una banalità: il male non si vince contrapponendosi, ma mettendo in campo il bene. A volte la contrapposizione diventa necessaria, se le situazioni lo richiedono; e allora subentra la Carità nella Verità.
Ma non è ragionevole 'fasciarsi la testa' con tutte le difficoltà quando la Chiesa è in apnea ormai quasi irreversibile. Umanamente, dico, perché tutto è possibile presso Dio...</span>
spesso ci scordiamo che fin dal 2002 esiste l'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer, ai quali non è stato chiesto di credere "in unum concilium"; quella realtà ha pure un suo vescovo, il quale fa parte di diritto della Conferenza episcopale brasiliana; tale vescovo non avrà potuto far molto, non avrà fatto molto, ma il fatto stesso che possa entrare nella conferenza episcopale di quel paese, e, se necessario, dire una parola critica su certi temi, io credo sia una gran cosa. Io sono convinto che la FSSPX debba essere (e già lo è) la coscienza critica della Chiesa. E, se necessario, anche del papato.
RispondiEliminaI tempi sono cambiati, la Chiesa, ci piaccia o no è cambiata, e deve cambiare anche un certo nostro modo di ragionare su questioni ecclesiali. In passato era la Gerarchia a mantenere il cordone ombelicale con la Tradizione. Visto che oggi la Gerarchia tale cordone lo spezza, a tenerlo devono essere i laici. Lo so che la Chiesa discente non può sostituirsi a quella docente, ma siamo in una situazione anormale. Fino a quando non rientreremo nella normalità (cioè fino a quando non avremo tutti i vescovi perfettamente e integralmente ortidossi) e fino a quando il cancro modernista non sarà estirpato, ognuno di noi deve fare un lavoro in più per conservare l'integrità della Fede rivelata. La FSSPX deve operare ed agire dentro la Chiesa; dentro la Chiesa deve continuare a fare e a dire ciò che fa e dice ora che è canonicamente irregolare (ma regolarissima riguardo all'ortodossia). L'unica cosa che deve cambiare sono i toni, a volte troppo sopra le righe o aspri. Ma si possono dire le stesse cose, essere ugualmente duri nella sostanza, pur essendo pacati e rispettosi nella forma. Assisi III non ha fatto venire il mal di pancia solo a Fellay. Lo ha fatto venire anche a me. Se ci furono interi episcopati che criticarono Paolo VI per l'Humanae vitae, e il papa non inflisse sanzioni canoniche ai dissidenti, potrà pur ben esserci qualche vescovo che critica l'ultimo concilio e ciò che ne è venuto. E oggi non siamo negli anni Sessanta!
La questione dell'accordo pratico fa paura perchè non abbiamo ancora capito bene che i tempi sono cambiati.
Oserei di più: brava mic. :)
RispondiEliminae bisognerebbe fregarsene degli amici e benefattori che ritirerebbero il loro appoggio (lo dico brutalmente, ma non penso che sia una ragione che pesa) perché ne verrebbero altri al loro posto; e comunque il principale Amico e Benefattore saprebbe ben provvedere Lui!
RispondiEliminae se 20 anni fa un accordo pratico significava farsi mettere il bavaglio, oggi tale accordo ha ben altro significato: significa poter dire la verità dall'interno; significa avere un megafono e far sentire a tutti ciò che s'ha da dire. Io sono convinto che se la FSSPX venisse canonicamente regolarizzata, più di un vescovo prima di aprir bocca e dire cretinate, si studierebbe il catechismo. Perchè se dicesse cretinate avrebbe un altro vescovo (della FSSPX) che glielo rimprovererebbe (mentre glielo avrebbe dovuto rimproverare, e non lo fa, il vescovo di Roma).
RispondiEliminaE inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ...
RispondiElimina<span>E inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ... </span>
RispondiEliminaE inoltre ci sarebbe chi può ordinare i sacerdoti col rito Antico, oltre alle comunità Ecclesia Dei, in barba all'ingominioso limite della Universae.
<span><span>E inoltre ci sarebbe speranza della nomina di altri vescovi. Non è un problema da poco quello di assicurare la successione Apostolica dall'interno (sempre canonicamente intendo) ... </span>
RispondiEliminaE inoltre ancora ci sarebbe chi può ordinare i sacerdoti col rito Antico, oltre alle comunità Ecclesia Dei, in barba all'ignominioso limite della Universae.</span>
La questione dei vescovi nell'ambito della tradizione e' seria. Campos era una struttura che godeva di un suo vescovo, il quale fu consacrato dai 4 della Fraternita' san Pio X in supplenza.
RispondiEliminaNon ce ne sono altri. Mi risulta che la questione sia stata posta anche dalla FSP gia' da anni, con eloquenti risposte.
Non e' concepibile che tutto il lavoro da farsi spetti alla fspx. Piu' che tentare l'ermeneutica della continuita' bisogna forse iniziare a vagliare e dividere cio' che e' vero da cio' che nn e' vero.
Altre vie nn ne vedo. (x 40 anni abbiamo creduto allo spirito del concilio, ora ci viene data la pista dell'ermeneutica della continuita', domani?????).
Ma una risposta al breve esame critico di Bacci e Ottaviani dopo 50 anni ancora nn c'e'. Perche'??????
Troppe mancanze di risposte, troppi 'discorsi mancati' nella Chiesa, troppi discorsi che vanno altrove, tolgono molta credibilità a quel che ne resta!
RispondiElimina<span>Troppe mancanze di risposte, troppi 'discorsi mancati', troppi discorsi che vanno altrove, nella Chiesa, al momento tolgono molta credibilità a quel che ne resta!</span>
RispondiEliminaUn Dio che castiga merita di essere negato. Questa frase meriterebbe un libro: é un concentrato di idiozie sia dal lato umano che dal punto di vista teologico. Tipica espressione del bimbo viziato che esige solo ciò che gli fa piacere, inj tutti i campi ed in tutti i sensi. Non ha mai pensato Bianchi che forse Dio castiga chi lo nega!
RispondiElimina... ma è per questo che non bisogna scoraggiarsi e fare del proprio meglio. Un po' di audacia, che è Fiducia non è tentare il Signore e nemmeno espone necessariamente a correre dei rischi. Basta continuare a mantener realismo discernimento e fede retta e, poi, il Signore con la Sua Grazia e la Santificazione di una Liturgia davvero Santa e Divina fanno il resto.
RispondiEliminaNon credo che, al punto in cui siamo, la FSSPX possa far altro che occuparsi, come ha del resto fatto dalla sua costituzione, della salvezza delle anime di coloro che ad essa fanno riferimento per l'esercizio della loro fede cattolica, mantenendo l'unione - malgrado tutto - con il Santo Padre perchè Vicario di Cristo.
RispondiEliminaIl resto di quella che fu la Chiesa Cattolica Una Santa Apostolica e Romana è ormai allo sfacelo e umanamente nessuno può più porvi rimedio. Le sette, frutto del Concilio VII imperversano e sviano milioni di persone dalla Dottrina cattolica. Si parla molto (e giustamente) del CNC ma ci sono altre realtà che si occupano della 'formazione' di decine e decine di milioni di persone, consistente in una graduale loro protestantizzazione/giudaizzazione che agiscono, e come se agiscono, senza però mettersi eccessivamente in mostra.
Per i cattolici come me non appartenenti alla FSSPX... riconoscere il Concilio Vaticano II? Certo. E tutto. Avendo piena coscienza di ciò che ha prodotto non si può non riconoscerlo come la causa premeditata dell'attuale stato preagonico della Chiesa.
Non considero ciò un bene e ritengo che in assenza delle spiegazioni sulla tante volte asserita continuità con la Tradidizione (malgrado la reatà mostri che vera e propria ruttura con essa ci sia stata e che soprattutto questa rottura prosegua), si avvicini il momento in cui una decisione dovrà pur esser presa.
mic, mi spiace dirlo ma il tuo ragionamento non mi sembra valido
RispondiEliminaSi evince che una volta rientrata la fsspx possa portare alla Chiesa una dottrina più sana e una Fede più retta di quella che puo' suggerirci il papa stesso !!!!!!!!!!!
Ma se questo é vero siamo sull'orlo del baratro perché ci sarebbe più verità nella fsspx che nella Chiesa ufficiale!
Se invece cio' non é vero, dovresti allora spiegarmi su quale base il fedele dovrebbe preferire la fsspx (una volta integrata) o la san pietro oggi a kiko e s.egidio.
La risposta é il sano sensum fidei che guida. Il problema é pero' che il sensum fidei del fedele non vale una cicca di fronte al papa.
La Chiesa é TENUTA a dire ai fedeli CHIARAMENTE cosa fare per andare in cielo e salvare l'anima, per questo considero ogni riavvvicinamento dannoso se non accompagnato da un documento papale ufficialissimo e solenne che
1) chiarisca che la parte della chiesa che pensa come MiL (anche in senso largo) sono la giusta via per i cristiani
2) condanni fermamente gli errori del 70% della chiesa odierna
Il sovvertimento e' evidente.
RispondiEliminaI lefebvriani sono degli eretici, mentre i vari Enzo Bianchi, Forte e compagnia, notoriamente eretici, sono "in comunione" con Roma!!!
scusate... ma questi vogliono o no stare in comunione con la Chiesa Cattolica? Se sì bene, altrimenti non vedo perchè abbiano implorato il Papa di togliere la scomunica. se non vogliono stare in piena comunione, si fondino la Santa Chiesa di Econe!
RispondiEliminaLa Chiesa di Roma ha fatto notevoli passi verso di loro. i lefebriani, a parte lanciare invettive contro la beatificazione di GPII non vedo cos'abbiano fatto...
Giustamente la scomunica a Mons. Lefebvre era partita con la nomina di quattro vescovi, per motivi di impellente necessità secondo lo stesso Mons. Lefebvre. Ora cosa é che dava fastidio? Sicuramente la disobbedienza canonica, anche perché allora pochi discutevano sullo stato di necessità della Chiesa e tanti dei mali che avrebbero colpito questa non erano ancora visibili a tutti. Però sicuramente molti pensavano pure che l'ostracismo di fronte al modernismo ecclesiale si sarebbe spento automaticamente con la morte degli ultimi vescovi "tradizionalisti" e con l'inevitabile cambio generazionale. Quelle ordinazioni "illecite" seppur valide (come sostenuto dal Vaticano) hanno permesso alla FSSPX di sopravvivere ed hanno avuto come conseguenza di mostrare a tutti due realtà che si dicono entrambe cattoliche che però affrontano il cammino in modo differente. E qui come in molti ambiti il confronto e la "concorrenza" suscita curiosità ed interrogativi. Come mai lì ci sono più vocazioni? Come mai molti giovani che neppur sapevano chi fosse Mons. Lefebvre sono attratti dalle Messe tridentine? Come mai in molti ambiti si richiede maggior insistenza dottrinaria? Tutte domande che sicuramente sarebbero state sottaciute senza un confronto diretto non solo tra due riti, ma vorrei dire un confronto tra due scuole. In questo senso, come dice il papa, la coesistenza dei due riti, dove effettivamente esistente, porterà al confronto e ad un arricchimento spirituale dei fedeli. Ma con che esito? Difficile dire in che direzione soffierà lo Spirito Santo, ma potrebbe riservare molte sorprese ai più. Questo secondo me il motivo per cui molti avversano il Motu Proprio sulla Messa tridentina.
RispondiEliminaComunque la problematica relativa alla nomina dei vescovi all'interno della FSSPX non é banale, come non lo é nemmeno per la Chiesa intera. Se non si scioglie questo nodo non si sciolgono i problemi che erano alla base della scomunica dei vescovi della FSSPX.
A meno che, tanto per iniziare, oltre a regolarizzare la posizione della FSSPX non le si conceda già da subito una decina di vescovi. Fermo restando che il problema dei vescovi (e della formazione dei seminaristi) é un problema di tutta la Chiesa e non solo della FSSPX.
Discorso semplicistico e pregiudizialmente 'contro'.
RispondiEliminaCos'hanno fatto? Han continuato a custodire la fede in comunione col Papa, in attesa della regolarizzazione canonica e hanno portato avanti colloqui riconosciuti importanti e necessari anche dal Vaticano. Cos'altro dovevano fare?
La Chiesa di di Roma? La Roma di Pio XII e San Pio X o la chiesa di Giovanni Paolo II dei vari incontri ecumenici ecc. non bastano 4 merletti e quattro cretinate liturgiche e la liberalizzazione della Messa di San Pio V, come fosse la fissazzione di pochi, per aggiustare i passi. Già solo in liturgia le divergenze sono enormi: il N.O.M. è distante dalla liturgia tradizionale, quanto il giorno e la notte. Per quanto riguarda il resto tutto è rimasto invariato, dal falso ecumenismo alla libertà religiosa. Quando Bendetto XVI condannerà certi documenti conciliari e la nuova liturgia se ne riparlerà. Questo era già stato promesso a Mons. Lefebvre che ha ricusato l'accordo lo si ripropone a distanza di 20 anni senza cambiamenti?
RispondiEliminaSembra che ci si voglia servire di una lotta dal basso che si vuole vincere rinforzando la fazione tradizionale perché pesi di più democraticamente, e cio' mi lascia molto perplesso.
RispondiEliminaLa chiesa é gerarchica. Non é cosi' che vince le battaglie. Occore una presa di posizione netta del papa, é il senso pieno delle parole di Mgr Fellay
<span> "Il problema é a Roma e la soluzione deve venire da Roma" ed é anche un prova di filiale ubbidienza di chiedere al papa instruzioni e di esercitare senza remore il suo comando.
</span>
E quali sarebbero i limiti e le critiche verso l'Humanae Vitae?
RispondiEliminahttp://www.rtforum.org/lt/lt103.html
Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo?
RispondiEliminaNon hanno nessun cerotto i vari chierici che stanno intossicando i cattolici con il veleno delle loro ideologie postconciliari, non l`hanno certi predicatori che diffondono le loro eresie liberamente, legittimati e incoraggiati, non l`hanno i vescovi che stanno inquinando la loro pastorale con i metodi e il "fondamento teologico", ancora occulto, di un certo movimento, perchè dovrebbero averlo i Lefebvriani?
Perchè si imporrebbe loro il silenzio nel mentre altri, sempre riferendosi al mitico "spirito del Concilio", al "Concilio", stanno portando le anime su altri pascoli?
Non criticare il mitico superdogma evento Vaticano II? È questa la condizione sine qua non del rientro?
Ma se oramai sempre più studiosi, teologi, scrittori, chierici, e semplici fedeli, ammettono che qualcosa è andato storto nel Vaticano II, se i risultati disastrosi del postconcilio sono sotto gli occhi di tutti, se le discussioni attorno al CV II sono aperte e vive, perchè i Lefebvriani dovrebbero essere costretti al silenzio e accettare di dire che tutto, ma proprio tutto è ok in quel Concilio?
Esatto! BXVI passa per un conservatore ma la sua posizione sulla collegialità sarebbe bastata a SPioX per classificarlo tra i mega progressisti. Sembra un conservatore solo perché viene dopo GPII, il cui pontificato fu per l'80% eretico ...aspettiamo che condanni <span>certi documenti conciliari e la nuova liturgia poi se ne riparla. </span>
RispondiEliminaOvvio che la soluzione debba venire da Roma. Io non vedo nessuna 'lotta' dal basso. Mi pare che il termine lotta, anche riguardo al nostro essere propositivi (non altro) mi pare inadeguato. La vera lotta è con i nostri personali e comunitari limiti e col Nemico che tende a servirsene.
RispondiEliminaCredo però di non aver colto esattamente il senso del tuo discorso.
Se la Fraternità, per entrare, si aspetta la condanna degli errori nel momento in cui vige il principio dell'Inclusività è irrealistico.
Credo che la Fraternità, oltre che ad evitare giustamente di scendere a compromessi non debba avanzare condizioni. Non penso che non avanzare condizionni equivalga a scendere a compromessi; ma a 'sapiente' prudenza.
Corro il rischio che sia una mia valutazione 'imprudente'. Ma spero non lo sia e questo è quello che penso
<span>Ovvio che la soluzione debba venire da Roma. Io non vedo nessuna 'lotta' dal basso. Mi pare che il termine lotta, anche riguardo al nostro essere propositivi (non altro) mi pare inadeguato. La vera lotta è con i nostri personali e comunitari limiti e col Nemico che tende a servirsene.
RispondiEliminaCredo però di non aver colto esattamente il senso del tuo discorso.
Se la Fraternità, per entrare, si aspetta la condanna degli errori nel momento in cui vige il principio dell'Inclusività è irrealistico.
Credo che la Fraternità, oltre che ad evitare giustamente di scendere a compromessi non debba avanzare condizioni. Non penso che non avanzare condizioni equivalga a scendere a compromessi; ma a 'sapiente' prudenza. </span>
<span>I 'nodi' del concilio possono continuare ad essere criticati e contribuire alla soluzione dal di dentro insieme a tutte le altre componenti tradizionali che hanno l'idem 'sensus fidei et ecclesiae'
Corro il rischio che sia una mia valutazione 'imprudente'. Ma spero non lo sia e questo è quello che penso</span>
<span>Non dovendo rispondere ai vescovi, può continuare nella sua pastorale di sempre.</span>
RispondiEliminaEcco, l'amico di Cirene (cui consiglio di imparare il ballo di Simone), ci ha dato una dritta. Mettiamo che, dopo alcuni giorni o alcuni anni dal "rientro", il Pontefice decida di commissariare la FSPSX, nominando un neocat. Come la mettiamo? E/o, se, come già è successo con la San Pietro, dal Vaticano tengono bordone alle dissidenze interne, al fine di spingere i vertici a cedere delle fette di potere a dissidenze interne di "sinistra"? Nel protocollo, ci si fa scrivere che il Papa si impegna, SOTTO GIURAMENTO, che, nè lui alcuno dei suoi successori decida MAI di commissariare la FSSPX e, se del caso si dovessere rendere necessario, la nomina del Commissario sia concordata con i vertici della stessa? E che non si interessi degli affari interni della stessa?
L'nversione dei fini del matrimonio e il non mettere sufficientemente in chiaro che la limitazione delle nascite non è solo un problema di mezzi, ma anche di scopi.
RispondiEliminaNon credo che il Signore chieda di fare muro contro muro nei confronti del Papa.
RispondiEliminala soluzione verrà dalla composizione della contrapposizione e dal portare avanti con parresìa dall'interno (inteso sempre canonicamente) -che credo e spero non sarà impedito- quello che la Fraternità già porta avanti.
In molti nella Chiesa stiamo soffrendo per la mancanza della dottrina e del Sacrificio. Perché non continuare a fare i 'duri a puri' dall'interno? Pensate davvero che non sia possibile?
Io condivido ciò che ha scritto, più sotto Luisa.
di principio non sono contro la san Pio x. però mi fanno incazzare quelli che pretendono di giudicare il Papa. si dica pane al pane e vino al vino: la smettano i progressisti ad essere contrari alla fede o alla messa (sia Giovanni XXIII che Paolo VI). ma la smettano anche i lefebvriani e i "tradizionalisti" ad essere contro la messa di Paolo VI e a continuare a giudicare il Papa. Nessuno qui ha l'autorità per farlo (altrimenti sarebbe legittimo anche schierarsi contro il summorum pontificum...)
RispondiEliminaSe uno è scomunicato per definizione non conserva la comunione con il Papa. E mi pare che lefebvre sia morto scomunicato.
a mio parere, attualmente i lefebvriani sono esattamente come gli ortodossi. e lefebvre (che Dio l'abbia in gloria) è esattamente come un certo monaco agostiniano, che credeva di salvare la Chiesa e per questo ha fatto uno scisma...
esattamente quello che intendo dire io.
RispondiEliminaseguendo il tuo ragionamento, le dottrine del concilio vaticano I sono contrarie al concilio arausicanum II... allora diventiamo tutti veterocattolici???
RispondiElimina<span>seguendo il tuo ragionamento, le dottrine del concilio vaticano I potrebbero apparire contrarie al concilio arausicanum II... allora diventiamo tutti veterocattolici???</span>
RispondiEliminaIl mio modesto parere è questo:
RispondiEliminaInnanzitutto condivido gran parte degli interventi precedenti: hpoirot, mic, Luisa, Antonello.......
Penso che a questo punto bisognerebbe da parte della Santa Sede accogliere la Fraternità senza alcuna condizione. Non solo, ma nel documento di accoglienza bisognerebbe dire chiaramente che il dibattito sul Concilio è aperto e che ben vengano le posizioni della Fraternità (che io penso essere le più esatte) ....... Penso che dall'interno della Chiesa la Fraternità potrebbe continuare la sua ottima missione sostenendo meglio tutti i veri cattolici che sono rimasti in questa barca che rischia di affondare......
Inoltre penso che sia veramente pernicioso da parte di chi ci guida non pronunciarsi contro le dottrine eretiche dei modernisti che hanno libertà di parola e di azione in molti ambiti ancora (Penso ad es. a certe facoltà teologiche).....
In ogni caso il momento storico è complesso e ci vuole molta preghiera, penitenza, pazienza, e umiltà......
don Bernardo
Veramente l'Humanae Vitae non parla solo di mezzi ma mette in chiaro la liceità del fine. Si parla infatti di gravi motivi (10), seri motivi (16) e giusti motivi (16) per la decisione di sfruttare solo i periodi infertili. Tutto questo non dissimile da quanto riportato nel compendio di teologia morale del Jone a pagine 681 quando parla di gravi motivi (sanitari, eugenici, economici e sociali). Per cui gli scopi per agire in tal senso sono ben determinati.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il fine del Matrimonio il paragrafo 9 dell'Humanae Vitae è chiarissimo:
<span>"Il matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori".</span>
Ovvero viene ribadito il fine primario del matrimonio.
<span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>
RispondiElimina<span>Lo farà certamente.</span>
<span>Ma, anche ipotizzando che non le saranno posti vincoli di alcun tipo (immaginiamo, per assurdo, neanche sulla accettazione dei documenti del concilio Vaticano II che contraddicono 19 secoli e mezzo di Magistero) la cui accettazione sarebbero causa della sua dissoluzione, quale potrebbe essere la sua utilità? </span>
<span>Non crede Luisa che, stante l'attuale situazione che il Papa non sembra essere intenzionato a correggere, il loro ruolo non si ridurrebbe a quello di alcuni reparti che, a guerra (II mondiale) chiaramente persa continuavano, anche quando tutto avrebbe consigliato il contrario, a combattere portando sulla parte inferiore della manica delle divisa una striscia con la scritta: "Per l'onore d'Italia"? Intendiamoci, per me andrebbe bene anche così: Per l'Onore di Cristo e della Sua Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e Romana, fino alla fine. Ma non facciamoci illusioni, a meno di interventi soprannaturali (che da diverso tempo ormai invoco incessantemente) circa il risultato.</span>
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<span><span>Mi sembra evidente che se e quando la FSSPX rientrerà completamente, e ufficialmente, non si metterà un cerotto sulle labbra per impedirsi di difendere e diffondere la retta Dottrina, quella immutabile, e perchè dovrebbe farlo? </span>
RispondiElimina<span>Lo farà certamente.</span>
<span>Ma, anche ipotizzando che non le saranno posti vincoli di alcun tipo (immaginiamo, per assurdo, neanche sulla accettazione dei documenti del concilio Vaticano II che contraddicono 19 secoli e mezzo di Magistero) la cui accettazione sarebbe causa della sua dissoluzione, quale potrebbe essere la sua utilità? </span>
<span>Non crede Luisa che, stante l'attuale situazione che il Papa non sembra essere intenzionato a correggere, il loro ruolo non si ridurrebbe a quello di alcuni reparti che, a guerra (II mondiale) chiaramente persa continuavano, anche quando tutto avrebbe consigliato il contrario, a combattere portando sulla parte inferiore della manica delle divisa una striscia con la scritta: "Per l'onore d'Italia"? Intendiamoci, per me andrebbe bene anche così: Per l'Onore di Cristo e della Sua Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica e Romana, fino alla fine. Ma non facciamoci illusioni, a meno di interventi soprannaturali (che da diverso tempo ormai invoco incessantemente), circa il risultato.</span> <span>
</span></span>
Leggo moltissimi commenti che prendono le difese della FSSPX, in pratica sostenendo - come sostiene la FSSPX stessa - che il problema sia a Roma.
RispondiEliminaMi sorge spontanea allora una domanda: perché tutte queste persone non fanno parte del gregge di pecorelle pasciute dai vescovi della FSSPX, ma continuano ad esserne fuori? Perché si considerano tradizionalisti, fino a criticare l'atteggiamento dello stesso Benedetto XVI nei confronti della FSSPX, criticano l'esercizio (se ve n'è) del munus docendi della Chiesa e auspicano un rientro della FSSPX per riportare la "retta fede", eppure non entrano a far parte della FSSPX?
Ci sarà pure qualche motivo per cui, ora, allo stato delle cose, la FSSPX (pur essendo stato Lefevre meritevole di aver sollevato per primo un grande problema) non può pienamente rientrare nella Chiesa, ed è - credo - stesso motivo per cui molti tradizionalisti, tra cui molti che scrivono qui, stanno fuori dalla FSSPX.
Ci sarà pure qualche differenza tra la FSSPX, che crea tanti problemi, e ad esempio la FSSP (la Fraternità Sacerdotale San Pietro), che ha posizioni simili sulla liturgia ma molto più morbide quanto al resto, ed è a tutti gli effetti nella Chiesa.
Posso assicurare che la FSSP, che pure - al contrario della FSSPX - riconosce il Concilio Vaticano II, non ha nulla da farsi insegnare quanto a dottrina e retta fede dalla FSSPX. Ne ho avuto esperienza diretta in diversi casi: sono stato dai lefevriani di Sant Nicolas a Parigi, sono stato dall'FSSP a Venezia in San Simon Piccolo e a Milano in Cattolica (dove celebra l'ottimo Loewenstein), e non colgo certo differenze dottrinali o relative alla retta fede.
Proviamo a 'raddrizzarci sul cavallo', senza pendere tutti da una parte, e a valutare con un po' più di obiettività in cosa la FSSPX dovrebbe fare dei passi avanti, verso Roma, prima di ergerli a baluardi della retta fede. Ubi Petrus ibi Ecclesia.
O, altrimenti, per coerenza, andiamo tutti da loro.
Penso che la Fraternità non abbia nessuna intenzione di essere accolta '' senza alcuna condizione''. Pregano molto ma ragionano. Perchè rientrare adesso ,l'Angelo di DIO non ha ancora finito il suo lavoro, troppi sono vivi e perniciosi. C'è tempo.
RispondiEliminaFate tutti un po' ridere: mi dispiace di dirlo.
RispondiEliminaFate un diniego di realtà sconcertante:
(1) il papa ha detto che non ci sarà nessuna posizione canonica nella Chiesa finchè i problemi dottrinali della FSSPX non saranno risolti;
(2) questi problemi dottrinali non sono stati risolti (anche ammeso da Enirco propio qui sù);
(3) Fellay smentisce appunto che ci possa essere una posizioen canonica
E voi ve le cantate e raccontate basandovi sul nulla.
Mettetevi l'anima in pace: ormai la FSSPX, salvo il miracolo straordinario della sua conversione voluto esplicitamente dallo Spirito Santo, rimane fuori per qualche altra generazione, purtroppo per le anime che gli sono legate.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.
E' quello che dico sempre a un mio amico preoccupatissimo della condizione della Chiesa e che vorrebbe "sgridare" a destra e manca i sacerdoti modernisti. Oggi cè una grande libertà nella Chiesa, usiamola bene noi!!!Con l'esempio e i discorsi moderati si può far passare il messaggio tradizionale.
RispondiEliminasono d'accordo con Simon (incredibile ma vero) nel senso che ritengo che siamo molto più lontani da un accordo oggi che un anno fa...
RispondiEliminaLei è ossessionato. La FSSPX è il suo incubo!
RispondiEliminaMa guardi piuttosto in che stato è ridotta la Chiesa, gestita da un Papa che è impossibilitato sia a dichiarare che i documenti partoriti dal concilio vat.II costituiscono una rottura con i plurisecolari insegnamenti della chiesa e che sono l'atto costitutivo di una Chiesa 'ALTRA', sia a spiegare in termini semplici e chiari la più volte asserita ma mai dimostrata continuità con essi, diretta da una gerarchia che non si occupa più di spiritualità ma è costantemente in tutt'altre faccende affaccendata, delle sette eretiche - frutto anch'esse di quel nefasto concilio, che stanno conducendo decine e decine di milioni di anime alla perdizione eterna, dell'ateismo di fatto della maggior parte dei frequentatori domenicali di chiese...
Forse comincerà a considerare i luoghi d'incontro della fsspx come delle oasi.
Felice "concittadino" di averla fatta ridere, con i tempi che corrono un sorriso è il benvenuto, grazie a lei e ai suoi commenti anche noi abbiamo potuto ridere con gusto.
RispondiEliminaPer il resto i suoi commenti sono incommentabili, si commentano da soli.
La solita ossessione per la FSSPX, il solito astio, i soliti rigurgiti acidi e velenosi, la solita reazione viscerale, compulsiva e, a questo punto, veramente ridicola.
puro vaneggiamento!
RispondiEliminaConcordo con Cesare. In fin dei conti il problema principale non é la FSSPX. Sono altri:
RispondiElimina1) Lo stato in cui versa attualmente la Chiesa. Per fortuna sempre più persone prendono coscenza di questo fatto. Sembra ovvio ma c'é anche chi nega ancora il problema.
2) Individuare le cause e le origini dei mali attuali. A me come a molti sembra evidente che qualche cosa a partire specialmente dagli anni 60' sia andato storto. In questo senso si deve essere aperti a tutto, anche a rivedere le nostre posizioni sul Concilio Vaticano II.
3) Non tutti sono però disposti a questo passo. Chi perché ha troppo da perdere, chi perché teme di arrecare danno all'infallibilità della Chiesa e chi perché la Chiesa deve sempre adeguarsi al mondo e non può rimanere indietro...
4) Se non si individua la causa, non si può pretendere di prescrivere una medicina.
In sintesi questa la situazione. La FSSPX ha una sua idea di come risolvere il problema, che credo sia assai realistico. Dà fastidio che sia ben organizzata e che quindi il suo agire sia molto più incisivo di 1000 altri tradizionalisti presi singolarmente. Certo non si può attendere che tutti i medici dell'ospedale (vescovi) abbiano fatto la diagnosi corretta per iniziare le cure. Troppi degenti stanno per morire (spiritualmente). Che almeno il primario (papa) prenda in mano la situazione ed agisca con direttive chiare e concrete!
<span>spesso ci scordiamo che fin dal 2002 esiste l'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer</span>
RispondiEliminaEd il fatto stesso che ci dimentichiamo di ci ciò la dice lunga circa il peso e l'influenza di tale istituto.
Vogliamo fare un esperimento?
Mettiamo che qualcuno di noi scriva (ovviamente in lingua portughes) una bella lettera all<span>'Amministrazione Apostolica san Giovanni Maria Vianney che raccoglie tutti i preti di mons. de Castro Mayer, e gli chieda di mandare qualche prete, per le necessità spirituali di un gruppo di fedeli, presi in giro dai loro vescovi diocesani, ma che hanno scrupoli di coscienza a rivolgersi alla FSSPX. Aggiungiamo, magari, che tra costoro c'è pure una piccola comunità di immigrati brasiliani. Scrivetegli. Come già faceva qualcuno, scommetto cento euro contro un bicchiere di amaro PETRUS (quello che "Ubi Petrus, ibi gastrite cessat", che tanto piace al nostro amico di Cirene, che, infatti ne fa delle abbondanti bevute, prima di andare a prendere lezioni di "Ballo di Simone") CHE NON VI RISPONDERANNO NEPPURE!</span>
...ah, "concittadino", dal momento che insiste tanto sui "problemi dottrinali" perchè non rivolge la sua attenzione, il suo dito accusatore, verso chi, formalmente unito a Pietro, calpesta la Dottrina, stravolge la Lturgia, deforma le coscienze dei cattolici, diffonde insegnamenti eretici, perchè non si preoccupa dei problemi dottrinali VERI che stanno inquinando la Chiesa, perchè non riversa un pò del suo veleno su chi, riferendosi al mitico "Concilio" sta sovvertendo le basi della nostra Fede, perchè non guarda la realtà che ci circonda, frutto del postconcilio, una realtà che ci parla di quel fumo diabolico entrato nella Chiesa.
RispondiEliminaI problemi dottrinali esistono e sappiamo anche su quali punti, ma non perchè la FSSPX sarebbe eretica, negherebbe o calpesterebbe la Dottrina cattolica, ma perchè È fedele alla Dottrina immutabile della Chiesa e considera che il Vaticano II su alcuni punti si è allontanato dalla Tradizione immutabile della Chiesa.
Su questi punti hanno avuto luogo i colloqui.
Il problema nn e' la fraternita' ma e' cio' che c'e' al di fuori di essa. La Chiesa nn e' un parlamento dove sommando una dx extra parlamentare (Econe) con neo conservatori (biritualisti ) e centristi ( conciliaristi dell'ermeneutica) , si puo' pensare di battere i progressisti.
RispondiEliminaNO! Come fedele io esigo oggi e vorrei oggi una risposta chiara limpida su tante cose ad iniziare dal breve esame critico di Bacci e Ottaviani. Ho 40 anni, dovro' morire senza un barlume di luce????
Questo e' il dramma. Poi spero il Signore guardera' piu' alle intenzioni ed ai contenuiti.
(comunione formale o comunione sostanziale ? )
http://www.youtube.com/v/-yAaOJ7xEFM" type="application/x-shockwave-flash" width="170" height="140
RispondiEliminaIl dramma, caro viandante, sempre a mio avviso, è che i medici non solo non hanno fatto una diagnosi corretta, ma hanno PRESCRITTO la malattia che ha potuto così estendersi e intaccare in profondità il tessuto ecclesiale.
RispondiEliminaNon si giura.
RispondiEliminaSe fosse vero che c'è più verità nella fsspx che nel magistero del papa e nella chiesa, allora la promessa di assistenza dello Spirito santo alla chiesa sarebbe un'impostura.
RispondiEliminaPerché se entrassero nella fsspx non potrebbero svolgere il ruolo che svolgono, cioè quello di sostenitori esterni della fraternità, un ruolo che alla fraternità torna senz'altro più vantaggioso che quello dei propri comuni fedeli.
RispondiEliminaNon necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto.
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html
Considerazione senza senso. Che significa?
RispondiEliminaNon necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità, la bellezza e la carità".
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html
Non necessariamente OT. Guardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità,l a bellezza e la carità".
RispondiEliminaallora la mia è solo una pia, irrealistica, illusione?
RispondiEliminaNon può dipendere dal fatto che quella di Campos è rimasta un'enclave isolata, mentre la Fraternità potrebbe dispiegare una pastorale più attiva e più incisiva?
Non necessariamente OT.
RispondiEliminaGuardate il poster (l`affiche) dell `esposizione organizzata dal card. Ravasi per il 60°del sacerdozio di Papa Benedetto, dal titolo promettente..." Lo splendore della verità, la bellezza e la carità"
http://rorate-caeli.blogspot.com/2011/06/timeo-ambrosianos-et-dona-ferentes.html
Ma che se ne stiano ad Econe a farsi la loro chiesetta purissima e protestante. Allo stato attuale, il loro ritorno alla piena comunione non è possibile: non si può obbedire solo ai papi morti e solo secondo una interpretazione parziale e totalmente ignorante del Magistero. Non amano il Papa e pensano di essere loro gli autentici interpeti del Magistero e della Tradizione. Ce ne sono certi che mettono addirittura in dubbio la validità delle S. Messe Usus Antiquior celebrate da sacerdoti in cimunione con Roma. Ma siamo matti? Il loro ritorno adesso sarebbe una zavorra in più per tutti i tradizionalisti che sono DAVVERO in comunione con il Papa, e lo sono sempre stati, venendo perseguitati dai modernisti in quanto accusati di lefevrismo, e venendo calunniati dai lefevristi in quanto accusati di modernismo. Gallican-giansenismo autocefalo? No grazie. Facciano grosse docce di miltà, studino un pò di più e meglio, e poi ne riparliamo, ammesso che si debba proprio parlare con chi dice che Lutero è più cattolico di J. Ratzinger (che poi dal loro punto di vista è comprensibile visto che ragionano esattamente come quell'infelice eresiarca)
RispondiElimina<span>Ma che se ne stiano ad Econe a farsi la loro chiesetta purissima e protestante. Allo stato attuale, il loro ritorno alla piena comunione non è possibile: non si può obbedire solo ai papi morti e solo secondo una interpretazione parziale e totalmente ignorante del Magistero. Non amano il Papa e pensano di essere loro gli autentici interpreti del Magistero e della Tradizione. Ce ne sono certi che mettono addirittura in dubbio la validità delle S. Messe Usus Antiquior celebrate da sacerdoti in comunione con Roma. Ma siamo matti? Il loro ritorno adesso sarebbe una zavorra in più per tutti i tradizionalisti che sono DAVVERO in comunione con il Papa, e lo sono sempre stati, venendo perseguitati dai modernisti in quanto accusati di lefevrismo, e venendo calunniati dai lefevristi in quanto accusati di modernismo. Gallican-giansenismo autocefalo? No grazie. Facciano grosse docce di miltà, studino un pò di più e meglio, e poi ne riparliamo, ammesso che si debba proprio parlare con chi dice - come il dottore della Chiesa De Gallareta - che Lutero è più cattolico di J. Ratzinger (che poi dal loro punto di vista è comprensibile visto che ragionano esattamente come l'infelice eresiarca)</span>
RispondiEliminaRagione in più per tenere i luterani di Econe ben fuori e mandarci anche le loro quinte colonne che sono la piaga del tradizionalismo sincero voluto dal Papa. A meno che non si convertano come tutti stiamo pregando che succeda. Qui serve gente che dia una mano a riconquistare le posizioni occupate dai modernisti, non di altri modernisti che pensano che bastino i pizzi e le pianete.
RispondiEliminaNon difendo la Fraternità, che si sta comportando molto male e in maniera doppia, ma devo riconoscere che Roma finora non ha dato una possibilità reale all'Ecclesia Dei...
RispondiEliminaLa vita della Tradizione é impossibile, diano la struttura canonica degli <span>Ordinariati </span>per esempio e saranno finalmente credibili...
quindi, nel caso in cui si dovesse presentare una situazione come per i Legionari di Cristo, il Papa dovrebbe concordare il nome del commissario con i superiori??? ma allora a cosa serve??????
RispondiEliminaSono d'accordo, l'Ordinariato della Tradizione (Fraternità più gli altri) o più ordinariati tradizionali, sarebbe la soluzione ideale, forse Roma ci sta già pensando....
RispondiEliminagrazie della sua ricca spiegazione.
RispondiEliminaio so solo che faccio fatica a stare (quando ho la disgrazia di caderci) in peccato mortale senza precipitarmi a cercare un prete per la confessione. Non immagino nemmeno come sia avere la scomunica.
La Chiesa pullula di santi che si sono sottomessi umilmente all'autorità. san giovanni bosco, solo per citarne uno.
Se Roma propone gli Ordinariati personali sarà un prova di realismo, strutture concrete senza grandi capovolgimenti, unita ad una reale libertà d'azione
RispondiEliminaSe Roma propone l'Ordinariato o gli Ordinariati della Tradizione credo che la Fraternità di spaccherà e i matti che attaccano il Papa se ne andranno per conto loro, se Roma non propone pubblicamente si continuerà a fare il gioco dell'ala estremista della Fraternità, rinviando una risposta e giocando du due tavoli.
RispondiEliminaDi fatto in questa situazione di stallo chi ne trae vantaggio sono inemici del Papa
Non diciamo castronerie dei vetero cattolici, i tradizionalisti tutti compresi i sedevacantisti accettano l'infalliblità della Chiesa e del Papa, non accettano un Concilio e un papa che contraddicono il Magistero di 20 secoli. Poi senza tanti discorsi l'albero si vede dai frutti il Vaticano II ha portato alla Chiesa nuove energie, migliaia di vocazioni, un'incentivazione nella fede? Tutto il contrario dopo il Vaticano II si è perso la fede la gente non sa più neppure pregare, la fede che è restata in taluni è diventato sentimento religioso che si confonde con la fede (tipico del modernismo). Cosa si vuole lavorare dall'interno, si è visto come hanno lavorato dall'interno tutti gli istituti legati all'Ecclesia Dei? Più che cerimonie con cardinali e vescovi in cappa magna non sono riusciti a fare, dimenticando che quegli stessi cardinali e vescovi, avrebbero celebrato qualche giorno dopo il N.O.M. ed incontrato magari i rapprensentanti di qualche falso culto. Purtroppo bisogna essere in ciò che riguarda la fede "tutioristi" perchè vale sempre il principio filosofico che qui va applicato severamente: bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu!
RispondiEliminaL'assistenza dello Spirito Santo è sempre garantita, anche quando, però e purtroppo, c'è qualcuno che mette al centro l'uomo anziché Dio!
RispondiEliminaHo già spiegato più di una volta quel che c'era da spiegare in moltissimi thread. Parlo di vaneggiamento alla sola vista della parola "scisma" che, nei confronti della Fraternità è davvero fuori posto, soprattutto se pensiamo a quel che c'è nella Chiesa, oggi!
RispondiEliminaQuanto all'obbedienza dei santi e all'esempio di S. Giovanni Bosco, mi vien da pensare che i santi di un tempo non si trovavano alle prese con situazioni e/o proposizioni difformi dal Magistero perenne della Chiesa. Ricordo solo il "quod semper..."
Perspicace come sempre.
RispondiEliminaAnche lei soffre per la mancanza della dottrina e del Sacrificio?
RispondiEliminaa proposito dell'Amministrazione Apostolica di Campos e di Mons Rifan, vediamo caro Antonello cosa hanno potuto fare e come hanno mantenuto il loro impegno alla critica costruttiva del Concilio in questo recente video:
RispondiEliminahttp://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php
L'unico Vescovo consacrato "nell'ambito della Tradizione" seguito a un "accordo pratico" eccolo qua:
RispondiEliminahttp://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php
proprio come a campos
RispondiEliminahttp://www.laportelatine.org/formation/compromissions/rifan110528concelebration.php
<span> "posizioni simili sulla liturgia ma <span>molto più morbide </span>quanto al resto", </span>
RispondiEliminaQuale resto? E in che cosa consiste la loro maggiore "morbidità"?
non
RispondiEliminaLuisa,
RispondiEliminaoltre alla questione liturgica la FSSPX - al contrario della FSP che è riconosciuta dalla Chiesa - mette in discussione l'assenso da prestare ad un certo numero di dottrine espresse dai alcuni documenti del Concilio Vaticano II.
In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi, ed una certa ecclesiologia.
Sostengono che su tali punti il CVII contraddica il magistero precedente, e ne fanno conseguire il fatto che non siano vincolanti.
In questo, sono in contrasto con la Chiesa per due ragioni fondamentali:
1. se anche le dottrine del CVII non, dogmatiche (come si dice, 'definite' o 'definitive') ma sono del '3° livello' e dunque non infallibili ne irriformabili, resta comunque il vincolo dell'obbedienza, cui tutti sono tenuti, e che loro non riconoscono.
2. di fatto non riconoscono l'ermeneutica del CV2 proposta dal papa è differente dalla loro ('continuità nella riforma'); non però limitandosi a discutere, ma disobbedendo ed insegnando in modo contrario.
In questo senso, e sempre perchè ubi Petrus ibi Ecclesia, è sensato pregare per la loro conversione.
P.S.
loro fanno discendere le loro posizioni da una tesi fondamentale: il CV2, dicono, ha dichiaratamente e formalmente sospeso il munus docendi, dichiarandosi in diverse occasioni concilio pastorale, dunque non è nemmeno da discutere che le dottrine contenute siano definite o definitive: non lo sono dichiaratamente.
Da questa stessa posizione parte Enrico Maria Radaelli, l'autore di quel libro 'la bellezza che ci salva', promettente nel titolo e che non ho ancora avuto la fortuna di avere in mano.
Radaelli tuttavia ne trae delle conclusioni differenti e fa una proposta che mi pare assai sensata, senza giungere alle posizioni estreme della FSSPX.
Vi segnalo questo suo articolo apparso recentemente sul blog di Magister: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1348309
Perdonate qualche errore dovuto alla fretta di scrivere, che correggo:
RispondiElimina<span>1. se anche le dottrine del CVII non sono dogmatiche (come si dice, 'definite' o 'definitive') ma sono del '3° livello' e dunque non infallibili ne irriformabili, resta comunque il vincolo dell'obbedienza, cui tutti sono tenuti, e che loro non riconoscono.
2. di fatto non riconoscono l'ermeneutica del CV2 proposta dal papa, che è differente dalla loro ('continuità nella riforma'); non però limitandosi a discutere, ma disobbedendo ed insegnando in modo contrario. </span>
che brutta MITRIA!!!!
RispondiEliminaAh, perchè, è una mitria? Sembra più uno scarabocchio.
RispondiEliminail concilio vaticano primo afferma che fede e ragione non sono in conflitto, anzi una completa l'altra, mentre il <span>concilio arausicanum II (o secondo sinodo di orange) afferma che fede e ragione non hanno nulla a che fare l'una con l'altra. ergo nessuno deve accettare la chiesa degli ultimi centoquarant'anni, compresi pontefici santi e beati.</span>
RispondiEliminanon credo proprio...
non sono io a dire che sono scismatici, è la Santa Sede e il Papa!
RispondiElimina"<span>Anche il decreto della Congregazione per i Vescovi fa esplicito riferimento alla « natura scismatica » delle predette ordinazioni episcopali e ricorda la gravissima pena di scomunica che comporterebbe l’adesione « allo scisma di Monsignor Lefebvre »." (nota del pontificio consiglio per i testi legislativi, 24 agosto 1996)</span>
<span></span>"<span>Un’Ordinazione episcopale senza il mandato pontificio significa il pericolo di uno scisma, perché mette in questione l’unità del collegio episcopale con il Papa. Perciò la Chiesa deve reagire con la punizione più dura, la scomunica, al fine di richiamare le persone punite in questo modo al pentimento e al ritorno all’unità. A vent’anni dalle Ordinazioni, questo obiettivo purtroppo non è stato ancora raggiunto. La remissione della scomunica mira allo stesso scopo a cui serve la punizione: invitare i quattro Vescovi ancora una volta al ritorno.</span>
<span>Certamente, da molto tempo e poi di nuovo in quest’occasione concreta abbiamo sentito da rappresentanti di quella comunità molte cose stonate – superbia e saccenteria, fissazione su unilateralismi ecc. Per amore della verità devo aggiungere che ho ricevuto anche una serie di testimonianze commoventi di gratitudine, nelle quali si rendeva percepibile un’apertura dei cuori.</span><span> </span><span>" (Benedetto XVI)</span>
forse mi sbaglio?
TU, grazie :)
RispondiElimina<span>"Non credo che il Signore chieda di fare muro contro muro nei confronti del Papa. </span><span>In molti nella Chiesa stiamo soffrendo per la mancanza della dottrina e del Sacrificio [oltre che per vari protagonismi durante la Messa. Ma non occorre per forza essere fedelissimi della Messa di Pio V per soffrirne]. Perché non continuare a fare i 'duri a puri' dall'interno? Pensate davvero che non sia possibile?"</span>
Questo lo sottoscrivo in pieno!
Siamo seri. E' ammissibile la revoca della scomunica nei confronti di chi ha messo in atto uno scisma?
RispondiEliminaIl ritorno a cui sono invitati i vescovi, non è ad una unione spirituale al Corpo Mistico di Cristo, che già c'è; ma ad una situazione canonica. Le sottolineature in negativo, che si è andato a cercare col lannternino, non riguardano questioni di fede o di dottrina.
Quindi, facciamola finita con lo 'scisma', che di fatto se non de iure, è messo in atto da ben altre realtà nella Chiesa!
Più che altro sia la TIARA, che le chiavi risultano come 'cancellate' da scarabocchi. O sbaglio?
RispondiEliminaA me sembra un autoritratto del piccolo Ravasi. Fin da piccolo era... tutto testa.
RispondiEliminatenor verborum rev. dom. de Fellay in sermone Winoniae invenitur in pagina:
RispondiEliminahttp://www.dici.org/en/news/ordinations-2011-in-winona-usa-bishop-fellay-sermon/
<span> Ho 40 anni, dovro' morire senza un barlume di luce???? </span>
RispondiEliminaFaccio mia la sua domanda con una piccola differenza: ho oltre vent'anni più di lei.
Come ho già scritto non appartengo alla FSSPX ma in quanto detto dai suoi sacerdoti e vescovi risento quanto insegnatomi più di mezzo secolo fa dal mio parroco. Nei discorsi, nelle pubblicazioni degli attuali 'docenti', no.
Il Santo Padre non si decide (sono convinto non può) a chiarire impegnando la Sua infallibilità.
Cosa è giusto fare, in questi casi per un cattolico che tale voglia rimanere?
(cf. min 25:30 sqq.)
RispondiElimina....UN CIRCO VA IN UN PAESE DI PERIFERIA IL TENDONE PRENDE FUOCO IL CLOWN PRENDE UNA BICICLETTA E CORRE IN PAESE PER CHIEDERE AIUTO, LA GENTE RIDE PENSANDO CHE SIA UNA TROVATA PUBBLICITARIA, IL CIRCO VIENE COMPLETAMENTE DISTRUTTO PERCHE' LA GNTE NON HA CREDUTO A QUELL'UOMO VESTITO DA PAGLIACCIO PUR DICENDO LA VERITA'.......
RispondiElimina....... attenzione ........
Ratzinger ha ripreso una immagine protestante, che – appunto – paragona il teologo al clown. Benedetto XVI lo ha fatto nella Introduzione al cristianesimo (edizione Libreria Editrice Vaticana), e merita di essere ricordato per intero il passaggio di Papa Joseph Ratzinger:
RispondiElimina“Chi oggi tenti di parlare della fede cristiana, di fronte a persone che per professione o per convenzione non hanno familiarità col pensiero e col linguaggio ecclesiale, avvertirà ben presto quanto sia ostica e sconcertante tale impresa. Avrà probabilmente subito la sensazione che la sua posizione sia descritta per filo e per segno nel noto apologo del clown e del villaggio in fiamme narrato da Kierkegaard, recentemente ripreso in forma stringata da Harvey Cox nel suo libro La città secolare.
La storiella narra di un circo viaggiante in Danimarca, colpito da un incendio. Il direttore mandò subito il clown, già abbigliato per la recita, a chiamare aiuto nel villaggio vicino, oltretutto perché c’era pericolo che il fuoco, propagandosi attraverso i campi da poco mietuti e quindi secchi, s’appiccasse anche al villaggio. Il clown corse affannato al villaggio, supplicando gli abitanti ad accorrere al circo in fiamme, per dare una mano a spegnere l’incendio. Ma essi presero le grida del pagliaccio unicamente per un astutissimo trucco del mestiere; tendente ad attirare il maggior numero possibile di persone alla rappresentazione; per cui lo applaudivano, ridendo sino alle lacrime. Il povero clown aveva più voglia di piangere che di ridere e tentava inutilmente di scongiurare gli uomini ad andare, spiegando loro che non si trattava affatto di una finzione, d’un trucco, bensì di una amara realtà, giacchè il circo stava bruciando per davvero.
<img></img>
Papa Ratzinger
Il suo pianto non faceva altro che intensificare le risate: si trovava che egli recitava la sua parte in maniera stupenda…La commedia continuò così finchè il fuoco s’appiccò realmente al villaggio e ogni aiuto giunse troppo tardi: villaggio e circo finirono entrambi distrutti dalle fiamme.
Cox narra questo apologo a titolo esemplificativo, per delineare la situazione in cui versa il teologo al giorno d’oggi, e nel clown, che non riesce a far si che il suo messaggio sia veramente ascoltato dagli uomini, vede l’immagine del teologo. Anch’egli, infatti, paludato com’è nei suoi abiti da pagliaccio tramandatigli dal Medioevo o da chissà quale passato, non viene mai preso sul serio. Può dire quello che vuole, ma è come se avesse appiccicata addosso un’etichetta, come se fosse imprigionato nel suo ruolo
per la Chiesa rimane uno scisma, al di là delle opinioni mie o tue: ad esempio, il fatto che la scomunica verso gli ortodossi sia stata revocata non significa che ci sia ancora quello scisma (che scisma è e scisma - purtroppo, s'intende! - rimane.
RispondiEliminaLa fraternità di san pio x non è ancora in piena comunione con Roma, nè mai ci arriverà se non intende smettere di continuare ad innalzare muri. Roma ha fatto già molti passi: adesso forse è il loro momento! non è che altre comunità siano meno cattoliche di loro (vedi la san pietro o moltissime altre fraternità): quindi la smettano, e con buona dose di umiltà tornino a casa!
*che non ci sia ancora quello scisma, ho fatto un errore!
RispondiEliminaE, tuttavia, al di là degli apologi e anche dei teologi, c'è sempre chi ha orecchi (del cuore) per intendere la Verità.
RispondiElimina<span>E, tuttavia, al di là degli apologi e anche dei teologi, c'è sempre chi ha orecchi (del cuore) per intendere la Verità; il che equivale ad arginare l'incendio. Quando esso sarà domato, lo sa solo il Signore...</span>
RispondiEliminaConcordo con ogni virgola si Mic!
RispondiElimina<span>Concordo con ogni virgola di Mic!</span>
RispondiEliminaChi l'ha detto che "cc'è più veritù nella SPX"? La Verità a cui la SPX ADERISCE e che insegna è la Verità che INSEGNA LA SANTA CHIESA CATTOLICA DI SEMPRE. Compresa quella di oggi, anche se molto oscurata. Per grazia divina il Santo PAdre e i Vescovi a lui fedeli NON HANNO SMESSO DI INSEGNARE LA VERITA', e pur permanendo la crisi e la INERZIA, come l'assenza di disciplina, la Chiesa Cattolica non smette di essere tale.
RispondiEliminaC'è bisogno di chi la AMI, proprio nella crisi in cui è! E per questo c'è bisogno di chi non la SCHIFI, volendo stargli lontano, perchè la Chiesa (umana) ha la lebbra! Cristo ha sanato le Piaghe! La SPX pensa di essere "maggiore" di Cristo, quando lo stesso Divino Maestro ha detto che un servo non è maggiore del suo padrone?
Secondo me significa che da infiltrato puoi essere più utile che da milite schierato, perché fingendo di stare fuori da Econe porti acqua al mulino di Econe.
RispondiEliminaNe mitria, ne tiara ne chiavi, cosa ha voluto simbolizzare un 'potere deforme'? insomma, un logo sedevacantista, ecco quello che è!
RispondiEliminal'ubbidiena non deve essere ceca. se c'è il rischio di perdere la Fede o peggio se le persone a cui devi ubbidienza ti chiedono di fare cose contro la fede è un dovere disubbidire!
RispondiEliminaC'è bisogno di chi la AMI
RispondiEliminaspiacente, la devo correggere: c'è bisogno urgentissimo di chi la faccia CONOSCERE, visto che in 45 anni essa è stata oscurata, stravolta e rovesciata dal Trono delle coscienze cattoliche; trionfa dalle cattedre ecclesiastiche e mediatiche il relativismo dottrinale e morale con mille verità tutte "diversamente credibili" e degne di rispetto e di "ecumenica accoglienza", tra le quali OGNUNO SCEGLIE a proppria discrezione la "verità" che più gli aggrada, ogni diverso percorso catechetico VALIDO E VERIDICO come uno fra i tanti itinerari di formazione cristiana....(rendo l'idea?...)
dunque, come si può amare qualcosa o QUALCUNO che non si conosce (o riconosce) affatto ?
<span>C'è bisogno di chi la AMI
RispondiEliminaspiacente, la devo correggere: c'è bisogno urgentissimo di chi la faccia CONOSCERE, visto che in 45 anni essa è stata oscurata, stravolta e rovesciata dal Trono delle coscienze cattoliche; trionfa dalle cattedre ecclesiastiche e mediatiche il relativismo dottrinale e morale con mille verità tutte "diversamente credibili" e degne di rispetto e di "ecumenica accoglienza", tra le quali OGNUNO SCEGLIE a propria discrezione la "verità" che più gli aggrada, ogni diverso percorso catechetico VALIDO E VERIDICO come uno fra i tanti itinerari di formazione cristiana....(rendo l'idea?...)
dunque, come si può amare qualcosa o QUALCUNO che non si conosce (o riconosce) affatto ?</span>
analisi, la prego: cieca con la <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)
RispondiElimina<span>analisi, la prego: cieca con la <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)</span>
RispondiElimina<span><span>analisi, la prego: c<span>i</span>eca con la <span>i</span> (...altrimenti vuol dire "ceco-slovacca"....)</span></span>
RispondiEliminaPeccato che il II Concilio di Orange non è un Concilio ecumenico e non ha quindi definito a fini della Chiesa universale un bel niente! Qui si tratta del fatto che il Vaticano II mina nelle sue fondamenta lo stesso Vaticano I con la collegialità e tutta la Tradizione della Chiesa.
RispondiEliminaCaro Cesare, ho 40 anni, per anni mi hanno riempito la testa con lo spirito del Concilio, ora si afferma l'ermeneutica della continuita' (nn provata).
RispondiEliminaNn mi piacciono i fanatismi, vado alle messe conciliari laddove la vita mi porta. SE c'e' la possibilita' di una messa antica la colgo.
Pero' nn sono uno sciocco. Un po' di serieta' la pretendo!!!!!!!!!!
Quale fedele nn posso che esprimere un disappunto totale.
Per me la Fraternita' ha comunque ragione.
Hanno preferito rimanere fedeli al deposito della fede. Il tempo gli dara' ragione.
<span>
RispondiElimina"In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi."</span>
Grazie, Ireneo, per la sua precisazione.
Sono questi i punti sui cui vertono i colloqui, i punti di dissenso.
Il CVII è pastorale, si è voluto pastorale, i documenti non hanno tutti lo stesso valore, non ha formulato nuove dottrine, ci viene detto che ha confermato la Dottrina immutabile e che deve essere letto alla luce della Tradizione.
Io mi limito a guardare i frutti e quel che vedo è rottura e non continuità, si parla di continuità ma non la si dimostra.
Non entro nelle diatribe se il Vaticano II è infallibile in toto o no, se sono le interpretazioni o documenti stessi, io vedo rottura evidente nei fatti, nella realtà, con la Tradizione, con ciò che mi è stato insegnato ante Vaticano II, la discontinuità salta agli occhi, eppure molti fautori di questa discontinuità non solo non sono puniti ma sono lodati e anche ringraziati.
Allora, io, semplice fedele, non capisco, domando, aspetto e confido che dalla più alta cattedra venga un discorso chiaro e inequivocabile che definisca il contenuto di quella tanto proclamata continuità, perchè, mi duole tanto dirlo, ci sono le parole, tante parole, parole anche molto belle e profonde, ma i fatti non seguono.
<span><span>
RispondiElimina"In particolare la libertà di religione, l'ecumenismo, la collegialità dei vescovi."</span>
Grazie, Ireneo, per la sua precisazione.
Sono questi i punti sui cui vertono i colloqui, i punti di dissenso.
Il CVII è pastorale, si è voluto pastorale, i documenti non hanno tutti lo stesso valore, non ha formulato nuove dottrine, ci viene detto che ha confermato la Dottrina immutabile e che deve essere letto alla luce della Tradizione.
Io mi limito a guardare i frutti e quel che vedo è rottura e non continuità, si parla di continuità ma non la si dimostra.
Non entro nelle diatribe se il Vaticano II è infallibile in toto o no, se sono le interpretazioni o i documenti stessi, io vedo rottura evidente nei fatti, nella realtà, con la Tradizione, con ciò che mi è stato insegnato ante Vaticano II, la discontinuità salta agli occhi, eppure molti fautori di questa discontinuità, molti costruttori di questa Chiesa postconciliare, non solo non sono puniti ma sono lodati e anche ringraziati.
Allora, io, semplice fedele, non capisco, domando, aspetto e confido che dalla più alta cattedra venga un discorso chiaro e inequivocabile che definisca il contenuto di quella tanto proclamata continuità, perchè, mi duole tanto dirlo, ci sono le parole, tante parole, parole anche molto belle e profonde, ma i fatti non seguono, sovente i fatti le contraddicono e la confusione aumenta.</span>
Il giochino di mettere l'uomo al centro anzichè Dio piace a tanti ... anche quì dentro.
RispondiEliminaHan pensato di saperne più di chi è seduto sul Trono di Pietro. A me basta questo.
RispondiEliminaAmen!!!
RispondiEliminaE la San Pio X forse non conosce la Chiesa Cattolica? I fedeli Tradizionali non la conoscono? Far Conoscere la Chiesa, a chi pensa di essere cattolico ma magri suo malgrado non lo è, è forse indipendente dall'amare la Chiesa?
RispondiEliminaubbidienza con la zeta!errori dovuti alla fretta, non si preoccupi! ;)
RispondiEliminaun concilio fatto in un tempo sbagliato: gli anni '60! documenti ratificati con la fretta contestatrice che pretendeva una rifondazione della chiesa. una riforma liturgica che non ha fatto altro che voltare le spalle al tesoro del passato. è già grave se ancora parliamo di preconcilio e postconcilio, separazione che già determina sofferenza. il concilio rimarrà sempre voluto dallo spirito santo, ma penso di poter dire che i padri conciliari più che ascoltare la Voce, ascoltavano le voci, e oggi il male nella chiesa è il relativismo. si! il relativismo liturgico, ecclesiale, l'individua interpretazione dei documenti, i cristiani si sentono autorizzati ad errare senza più aver timor di Dio... poichè sono i suoi stessi sacerdoti a non aver più timor di Lui.
RispondiElimina