Lo Spirito Santo (immagine da Muniat intrantes) |
Pentecoste 2011: sulla base delle informazioni che abbiamo potuto raccogliere, tutto indica che siamo arrivati, in questo mese di giugno 2011, al momento più cruciale dei rapporti tra la Fraternità S. Pio X e Roma fin dall’inizio del pontificato di Benedetto XVI.
Pentecoste 2011: la procedura che aveva indicato mons. Fellay, superiore della FSSPX, giunge alla sua conclusione:
a) Il motu proprio del 7 luglio 2007, confermato dall’Istruzione applicativa del 30 maggio 2011, riconosce ad ogni prete cattolico di rito romano il diritto di celebrare la Messa secondo l’antico uso: si trattava della prima condizione preliminare posta da mons. Fellay per un'eventuale riconciliazione.
b) Il decreto del 21 gennaio 2009 revoca le scomuniche dei quattro vescovi della Fraternità: si avvera così la seconda condizione preliminare, sempre posta da mons. Fellay.
c) Una commissione teologica della Fraternità è invitata a Roma, per affrontare colloqui dottrinali presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, ad un tavolo di discussione che vede impegnati tre teologi della FSSPX e tre teologi romani: come espressamente richiesto dalla Fraternità al fine di poter verificare le ipotesi di ricucire la rottura tra Roma e gli eredi di mons. Lefebvre.
Pentecoste 2011: nella sua ultima intervista rilasciata in Gabon, e pubblicata sul sito della Fraternità DICI, si può constatare che mons. Fellay si pone due domande sugli eventi che potrebbero avvenire. Queste, precisamente, le sue parole nell'intervista:
- Permettetemi di concludere, eccellenza, con due domande. La prima riguarda il rapporto tra la Fraternità e Roma. A che punto siete nei vostri contatti? Domanda complementare : possiamo aspettarci a medio termine una normalizzazione di questi rapporti ?Fellay: I contatti continuano. Arriviamo probabilmente alla fine di una fase di discussioni. La cosa non è ancora completamente chiara. Che cosa accadrà? Quale sarà l’esito di questa fase? Questo risponde alla seconda domanda. Che cosa prevede ora Roma per noi? Non dobbiamo illuderci: siamo nel bel mezzo della crisi della Chiesa; non è certamente terminata. Qual è il nostro destino in questa crisi? Penso che in qualche modo il buon Dio ci ha legato a questa crisi, perché lavoriamo alla restaurazione della Chiesa, ma essa potrebbe ancora durare un decennio, forse due. Si deve avere grande coraggio e perseveranza. Tutto può risolversi domani, oppure dopodomani. Tutto è nelle mani del buon Dio. Restiamo semplicemente fedeli.
La prima domanda concerne il seguito da dare ai colloqui dottrinali: essi sono ormai conclusi. Si può pensare che le sintesi degli stessi saranno ora esaminate, come previsto, dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Appariranno allora chiaramente sia le convergenze che le divergenze sul Concilio Vaticano II e sulla nuova liturgia. Dopo una lunghissima maturazione, sicuramente provvidenziale, all’attivo ci sarà senza dubbio una maggiore chiarezza ed insieme la grazia, insperata da entrambe le parti ancora fino a pochi anni fa, di aver potuto affrontare una discussione sulla sostanza dei problemi. Tuttavia la constatazione finale (sul sussistere di divergenze che solo l’avvenire potrà appianare), non sarà radicalmente diversa da quella che aveva fatto nel 1988 il cardinale Ratzinger, quando aveva deciso egualmente di firmare con mons. Lefebvre un accordo canonico (accordo poi naufragato sulla questione della nomina di vescovi richiesta dal presule francese).
E questo risponde alla seconda domanda di mons. Fellay: «Che cosa prevede ora Roma per noi?». Il Papa sta per proporre a mons. Fellay la costituzione di un Ordinariato, per regolarizzare la situazione della FSSPX e delle sue comunità alleate, lasciandogli la piena (e indispensabile, visti certi epìscopi in circolazione) autonomia nei confronti dei vescovi diocesani. Alcuni membri di una comunità Ecclesia Dei hanno potuto precisare che questa proposta canonica sarà fatta nel corso del presente mese di giugno a mons. Fellay.
Pentecoste 2011: l’attuale pontificato ha effettuato aperture immense e generose per portare alla pacificazione: il discorso del Papa alla Curia sull’interpretazione del Vaticano II, nel 2005; il Motu Proprio Summorum Pontificum per la liberalizzazione della celebrazione della liturgia tradizionale, nel 2007; il gesto, il cui prezzo è stato purtroppo molto alto per il Santo Padre, della revoca delle scomuniche dei quattro vescovi della FSSPX, nel 2009. Il momento sembra ora giunto di arrivare a varcare un’altra tappa: che la Fraternità passi dall’irregolare statuto di ‘illegittimità’ ad uno statuto canonico di ‘riconoscimento’. E’ una soluzione win-win, in cui tutti avrebbero moltissimo da guadagnare: da un lato Roma ricucirebbe una dolorosa rottura e troverebbe truppe fresche e determinate per condurre la battaglia del recupero di quanto gli ultimi decenni hanno dissipato; dall'altro la FSSPX si laverebbe dello stigma di ribellione e di ‘scisma’, potendo così svolgere un apostolato ben più efficace e senza subire i mille pregiudizi che l’accompagnano nella mente del cattolico medio, pur conservando appieno l’attuale libertà di movimento e di azione.
Una grande speranza ci anima. Ma ci arrovella anche il timore che un’occasione decisiva, e probabilmente unica, possa essere mancata. Tutti i cattolici (tranne quelli che amano il Vaticano II – o meglio una certa idea del Vaticano II - più della Chiesa) non possono che auspicarlo.
Ecco perché, per amore della Chiesa, per affezione al Santo Padre, e a pro del miglior uso possibile della «missione» della FSSPX, Messainlatino si prende la libertà di supplicare tutti di unirsi alla preghiera durante tutta l’ottava di Pentecoste, invocando l'Onnipotente
Affinché la Fraternità San Pio X possa ritrovare uno statuto ufficiale nella Chiesa
Per questa intenzione, su consiglio e con l’approvazione di sacerdoti che a questo sito collaborano, dalla domenica di Pentecoste fino a quella della Trinità, chiediamo a tutti di recitare questa preghiera:
V/.Veni, Sancte Spiritus,
R/. Reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende.
V./ Emitte Spiritum tuum et creabuntur;
R./ Et renovabis faciem terrae.
R/. Reple tuorum corda fidelium, et tui amoris in eis ignem accende.
V./ Emitte Spiritum tuum et creabuntur;
R./ Et renovabis faciem terrae.
Oremus
Deus, qui corda fidelium Sancti Spiritus illustratione docuisti, da nobis in eodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione gaudere. Per Christum Dominum nostrum. Amen.
[Vieni, o Santo Spirito. Riempi il cuore dei tuoi fedeli, accendi in essi il fuoco del tuo amore. Manda il tuo Spirito, sarà una nuova creazione. E rinnoverai la faccia della terra.
Preghiamo
O Dio, che con la luce dello Spirito Santo istruisci i fedeli, donaci di gustare, per quello stesso Spirito, la vera sapienza e di godere sempre del Suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.]
Preghiamo
O Dio, che con la luce dello Spirito Santo istruisci i fedeli, donaci di gustare, per quello stesso Spirito, la vera sapienza e di godere sempre del Suo conforto. Per Cristo nostro Signore. Amen.]
E di offrire quindi a quell’intenzione il rosario quotidiano.
Ai sacerdoti, porgiamo l’invito di aggiungere questa intenzione al memento personale della loro Messa.
Enrico
Purtroppo come tantissimi Cattolici, anche quelli della FSSPX , pur nella completa Fede nel Paraclito , temono cosa accadrà nel dopoRatzinger. Difatti il Papa che ha fatto come giustamente si ricordava , moltissimo (e non solo in questo specifico e cruciale campo) viaggia ormai sugli 84 anni.
RispondiElimina<span></span>
RispondiElimina<p><span> perché lavoriamo alla restaurazione della Chiesa, ma essa potrebbe ancora durare un decennio, forse due.</span>
</p><p>è proprio questo timore, diffuso tra moltissimi cattolici tradizionali, anche fuori della FSSPX, e fondatissimo, che ho espresso con i vari dilemmi sul futuro, nel thread prec. sull'Ecclesia Dei.
</p><p>Sicuramente a Dio è possibile tutto ciò che è impossibile agli uomini: questo è il senso di quell'eventualità espressa da mons. Fellay quando dice:
</p><p><span> Tutto può risolversi domani, oppure dopodomani. Tutto è nelle mani del buon Dio. Restiamo semplicemente fedeli.</span>
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</p><p><span>Restiamo semplicemente fedeli.</span>
</p><p>ecco: mi pare evidente che la FSSPX decide ancora una volta -pur nella costante PREGHIERA a favore dell'unità della Chiesa- di rimanere incrollabillmente fedele alla Verità eterna, TESTIMONE FEDELE a Cristo Signore e alla sua Dottrina immutabile, senza cedere di un millimetro su valori non-negoziabili: perchè, come ricordavo tempo fa, la Verità -cioè Nostro Signore- non è negoziabile, per fini diplomatici o di una "unità" ecclesiale dettata da opportunità politica (del tipo do ut des).
</p><p>Sembra una cosa ovvia e scontata, ma per miliioni di cattolici non lo è più affatto, da 45 anni.
Ciò che conta è la fedeltà integrale a Cristo e la salvezza delle anime, che sempre è opera del Signore: è Lui che esige da tutti fedeltà assoluta e concreta alla sua Parola e Dottrina, in tutti i tempi, senza compromessi dettati da convenienze umane, che pretendono l'inchino ai poteri forti del momento.
Chi vuole seguire fedelmente Lui viene spesso tacciato di fanatismo e integralismo. Accadeva sotto l'Impero romano, ed accadrà ancora nelle nuove persecuzioni dei martiri cattolici del 21.mo secolo, fuori e dentro la Chiesa, nella bieca tirannide del RELATIVISMO che ci opprime, finchè Dio vorrà che duri la grande tribolazione della Santa Chiesa iniziata ufficialmente nel 1962, con l'avvio della più grande confusione dottrinale e morale che Essa abbia mai attraversato.</p>
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RispondiEliminaperché lavoriamo alla restaurazione della Chiesa, ma essa potrebbe ancora durare un decennio, forse due.
è proprio questo timore, diffuso tra moltissimi cattolici tradizionali, anche fuori della FSSPX, e fondatissimo, che ho espresso con i vari dilemmi sul futuro, nel thread prec. sull'Ecclesia Dei.
Sicuramente a Dio è possibile tutto ciò che è impossibile agli uomini: questo è il senso di quell'eventualità espressa da mons. Fellay quando dice:
<span> Tutto può risolversi domani, oppure dopodomani. Tutto è nelle mani del buon Dio. Restiamo semplicemente fedeli.</span>
<span>Restiamo semplicemente fedeli.</span>
ecco: qui mi pare evidente che la FSSPX decide ancora una volta -pur nella costante PREGHIERA a favore dell'unità della Chiesa- di rimanere <span>incrollabillmente fedele alla Verità eterna</span>, TESTIMONE FEDELE a Cristo Signore e alla sua Dottrina immutabile, senza cedere di un millimetro su valori non-negoziabili: perchè, come ricordavo tempo fa, la Verità -cioè Gesù Cristo Nostro Signore- non è negoziabile, per fini diplomatici o di una "unità" ecclesiale dettata da opportunità politica (del tipo do ut des).
Sembra una cosa ovvia e scontata, ma per miliioni di cattolici non lo è più affatto, da 45 anni.
Ciò che conta, in ogni tempo e situazione storica e personale, è la fedeltà integrale a Cristo e la salvezza delle anime, che sempre è opera del Signore: è Lui che esige da tutti fedeltà assoluta e concreta alla sua Parola e Dottrina, la sequela a Lui pratica e costante, senza compromessi dettati da convenienze umane, che pretendono l'inchino ai poteri forti del momento.
Chi vuole seguire fedelmente Lui viene spesso tacciato di fanatismo e integralismo. Accadeva sotto l'Impero romano, ed accadrà ancora nelle nuove persecuzioni dei martiri cattolici del 21.mo secolo, fuori e dentro la Chiesa, nella bieca tirannide del RELATIVISMO che ci opprime, finchè Dio vorrà che duri la grande tribolazione della Santa Chiesa iniziata ufficialmente nel 1962, con l'avvio della più grande confusione dottrinale e morale che Essa abbia mai attraversato.
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Ringrazio infinitamente Enrico e la redazione di MiL per l`iniziativa di preghiera alla quale mi unirò con tutto il cuore.
RispondiEliminaVorrei porre alcune domande : affinchè la FSSPX possa continuare la sua opera ha bisogno di sacerdoti e dunque di vescovi che li consacrino, fintanto vivranno gli attuali vescovi non dovrebbe esserci problemi, ma, nella felice ipotesi del rientro pieno e intero, quel giorno che non ci saranno più vescovi della FSSPX, chi li consacrerà?
Dipenderanno da vescovi piò o meno recalcitranti? E infine, ci sarà una possibilità che un sacerdote della Fraternità diventi vescovo?
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RispondiElimina<span>Ringrazio infinitamente Enrico e la redazione di MiL per l`iniziativa di preghiera alla quale mi unirò con tutto il cuore.
Vorrei porre alcune domande : affinchè la FSSPX possa continuare la sua opera ha bisogno di sacerdoti e dunque di vescovi che li consacrino, fintanto vivranno gli attuali vescovi non dovrebbero esserci problemi ma, nella felice ipotesi del rientro pieno e intero, quel giorno che non ci saranno più vescovi della FSSPX, chi li consacrerà?
Dipenderanno da vescovi piò o meno recalcitranti? E infine, ci sarà una possibilità che un sacerdote della Fraternità diventi vescovo?
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Anche se l'articolo di Enrico, chiaramente, non è che l'espressione di un "wishful thinking" che si oppone alla realtà dei fatti e cioè il fallimento dello scrutinio dottrinale da parte dell'ex-Sant'Uffizio voluto dal Santo Padre come preliminare ad una posizione canonica nella Chiesa da un lato e, dall'altro, l'atteggiamento sempre più radicalmente scismatico ed eretico delle prese di posizione ufficiali della FSSPX, leggibili nei suoi siti (DICI e laPortelatine) , mi unisco di buon cuore e con tanta speranza alla noveva proposta da Enrico.
RispondiEliminaChe lo Spirito Santo apra la mente e lo spirito di carità di Fellay and Co. e che il miracolo della loro conversione avvenga affinchè possano reintegrare la Santa Chiesa nello spirito dell'ermeneutica della continuità e affinchè le grazie sacramentali come la confessione e il matrimonio possano di nuovo irrigare le anime che si sono confidate a loro e che ne hanno mancato gli effetti durante ben quattro (!) decenni d'invalidità oggettiva.
Soprattutto,ringraziamo tutti, assieme ad Enrico, il Santo Padre per il suo atteggiamento veramente paterno e generoso e senza limiti, all'immagine del Buon Pastore di cui è il Vicario, comprova spirituale, se ce ne fosse bisogno, che Ubi Petrus Ibi Ecclesia. In Pace
mi unisco di tutto cuore alla preghiera ma purtroppo condivido la posizione di Simone di Cirene, esiste diversi atteggiamenti di natura scismatici nella Fraternità-
RispondiEliminaNon capisco neache l'intervento di Memory cioè secondo lei per essere fedele integralmente a Cristo Signore uno dovrebbe lefebvriano? Un cattolico romano non sarebbe fedele a Cristo?
Spero di non aver capito bene...perché un dato oggettivo rimane . solo la Chiesa fondata su Pietro ha le promesse dell' infallibilità.Questo è l' insegnamento di Cristo ribadito dei Santi. S. Giovanna d'Arco non diceva che la Chiesa e Cristo sono uno?
Poi temere per il futuro Pontefice può essere comprensibile in una visione puramente umana...ma nelle fede sappiamo che il Sommo Pontifice riceve l' assistenza dello Spirito Santo per compiere il suo altissimo ministero. essere Vicario di Cristo in questo mondo.
E ti pareva!
RispondiElimina<span>"alla realtà dei fatti e cioè il fallimento dello scrutinio dottrinale" </span> :-D :-D :-D
Chi ha <span>un "wishful thinking"? Enrico o colui che recentemente si rallegrava del fallimento dei colloqui e esultava che mai e poi mai la FSSPX, quella "setta tradiprotestante", avrà uno statuto canonico?
</span>
l'intelligenza di questo papa è tale che non ha fatto nulla secondo i metodi rivoluzionari, ma ogni suo gesto e decisione lo ha fatto vagliare e discutere a lungo dagli organi cometenti (e anche da quelli incompetenti come le conferenze episcopali). Ha in pratica fatto un lavoro partendo dalle fondamenta. Ogni gesto di questo papa ha fondamenta solide che qualunque altro papa futuro non potrà non rispettare. E' qui l'intelligente metodo di Ratzinger. Se lo avesse seguito pure Montini ........... diciamo che papa Ratzinger ha seguito lo stesso metodo che seguì Michelangelo per la cupola vaticana: impostare i lavori in modo tale da non poter più tornare indietro.......e infatti gli architetti che si occuparono della basilica vaticana dopo la morte del Michelangelo, poterono fare una cosa sola: seguire la strada tracciata dal Buonarrotti.................................................
RispondiEliminaW Benedetto XVI
p.s. lo so che BXVI ha 84 anni, ma.......conosco uomini e donne che a 90 e anche a 100 anni hanno la mente fresca come quando ne avevano 20. Non mettiamo limiti alla Provvidenza...............
atteggiamenti di natura scismatica ce ne sono molti di più nelle diocesi e negli episcopati formalmente in comunione con Roma. ergo, i pochi atteggiamenti scismatici presenti nella FSSPX non sono nulla rispetto a quelli presenti dentro la Chiesa..............................
RispondiEliminaIo mi preoccupere di più dell'ortodossia di vescovi, preti e seminaristi, che non di qualche idea strampalata di qualche prete o fedele della FSSPX....................
La FSSPX è al 99,9% integralmente e totalmente ortodossa.
Ci sono diocesi cattoliche dove tale percentuale di ortodossia è molto, ma molto, ma molto inferiore. Ma molto molto molto!!!!!
Fellay, come Napoleone, pone condizioni al Pontefice.
RispondiEliminaNo comment.
Cara Luisa,
RispondiElimina(a) lo scrutinio dottrinale della FSSPX da parte dell'ex-Sant'Uffizio voluta dal Santo Padre come premessa ad uno statuto canonico è fallito come ben sappiamo dalle stesse interviste di Fellay (ad esempio quella data a Winona qualche mese fa): quindi è un fatto.
(b) da (a) se ne deduce che il Papa non può contraddire sè stesso e quindi non ci sarà statuto canonico senza che la FSSPX si corregga: questo anche è un fatto
(c) è anche un fatto che tutti ( sottolineo "tuti") gli interventi ufficiali della FSSPX ( da leggere sui loro siti) vanno nel senso di un accresciuto divario dall'ecclesiologia cattolica ortodossa
(d) il problema non è se avrà uno statuto canonico, perchè questo gli è accessibile appena i membri della FSSPX si convertiranno alla Sola e Unica Chiesa del Cristo, quella del Vicario di Cristo e dei Vescovi in unione con lui: il fatto è ( sottolineo "è") che hanno statuto canonico
(e) come sempre lei è perfida: mai mi sono rallegrato dell'eresia scismatica lefebvrista e sempre ho pregato e chiesto per la loro riammissione nella Chiesa, perchè questo sarà il segno oggettivo della loro conversione. Non solo, ma anche in questo thread, ho ripetuto ch emi associo alla preghiera di Enrico e alla novena per questo fine! Ma lei è una tale malalingua che a nulla serve parlare di evidenze: troppo brava a calunniare, a petegolezzare e a sporcare: ma pregio anche per lei.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.
<span>Cara Luisa,
RispondiElimina(a) lo scrutinio dottrinale della FSSPX da parte dell'ex-Sant'Uffizio voluta dal Santo Padre come premessa ad uno statuto canonico è fallito come ben sappiamo dalle stesse interviste di Fellay (ad esempio quella data a Winona qualche mese fa): quindi è un fatto.
(b) da (a) se ne deduce che il Papa non può contraddire sè stesso e quindi non ci sarà statuto canonico senza che la FSSPX si corregga: questo anche è un fatto
(c) è anche un fatto che tutti ( sottolineo "tuti") gli interventi ufficiali della FSSPX ( da leggere sui loro siti) vanno nel senso di un accresciuto divario dall'ecclesiologia cattolica ortodossa
(d) il problema non è se avrà uno statuto canonico, perchè questo gli è accessibile appena i membri della FSSPX si convertiranno alla Sola e Unica Chiesa del Cristo, quella del Vicario di Cristo e dei Vescovi in unione con lui: il fatto è ( sottolineo "è") che <span>non</span> hanno statuto canonico
(e) come sempre lei è perfida: mai mi sono rallegrato dell'eresia scismatica lefebvrista e sempre ho pregato e chiesto per la loro riammissione nella Chiesa, perchè questo sarà il segno oggettivo della loro conversione. Non solo, ma anche in questo thread, ho ripetuto ch emi associo alla preghiera di Enrico e alla novena per questo fine! Ma lei è una tale malalingua che a nulla serve parlare di evidenze: troppo brava a calunniare, a petegolezzare e a sporcare: ma pregio anche per lei.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.</span>
Però il Pontefice, al contrario di quanto fece con Napoleone, le accetta!
RispondiEliminaCiò significa che, agli occhi di Benedetto XVI, c'è in gioco qualcosa di veramente prezioso. Evidentemente, il Papa è interessato alla FSSPX ben più di molti commentatori di questo post... e Deo gratias!
Mi unsico di cuore alla preghiera per la pacificazione: che lo Spirito Santo fortifichi il Santo Padre e addolcisca gli spiriti più intransigenti della Fratenità.
Execrabilis: il Sommo Pontefice è quello che ha posto la sola vera conditione che ha senso, e cioè che la FSSPX corregga i problemi dottrinali che propaga. E' la sola condizione che conti: unione reale e non solo a parole col Magistero della Chiesa Docente, quella del Papa e dei VEscovi in unione con lui.
RispondiEliminaIl resto sono fiabe.
Quanto alla mansuetudine del Santo Padre in questa faccenda essa sottolinea colla sua misercordia da quale parte il Cristo sta, soprattutto quando si compar al'agire di S.S. Benedetto XVI con quello, execrabilis, dei membri della FSSPX, leggibile sui loro siti.
Ubi Petrus Ibi Ecclesia
Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!
RispondiEliminaUna sontuosa pernacchia!
<span>Un dubbio sulla preghiera... "Per Christus Dominus nostrum" non dovrebbe essere piuttosto "Per Christum Dominum nostrum"?</span>
RispondiElimina<span>Condivido il tono del post e l'invito alla preghiera!</span>
Che venga proposta una soluzione è prebabile.
RispondiEliminaCosì come è sempre valida l'offerta del Santo Padre per un accordo come quello della S. Pietro.
Però è richiesta probabilmente una contropartita.
=-O WOW!!!!! =-O
RispondiEliminaChe cosa e come rispondere a questo "commento"di una rara eleganza, garbatezza, finezza e ...intelligenza? O:-) O forse solo con un :* ?
Vede, "concittadino", forse lei dimentica le traccie lasciate su questo blog dai suoi rigurgiti acidi e velenosi contro la FSSPX, ma per fortuna non tutti soffrono di amnesia, sì, lei <span><span> si è rallegrato del fallimento dei colloqui e ha esultato che mai la FSSPX, quella "setta tradiprotestante", avrà uno statuto canonico, si era perfino spinto sino a dire.. eh sì...che "il V.O. non è più ormai confiscato come vessillo da certa sètta tradiprotestante"!</span></span>
Le sue reazioni eccessive, compulsive, viscerali, irrefrenabili, appena vede la parola FSSPX, purtroppo spesso scadono nella volgarità e nell`insulto, il suo commento nè è l`ultimo esempio prima del prossimo che non mancherà...
Ma l`argomento è di una tale importanza che non desidero prendere più tempo e spazio per una "querelle" personale.
Aggiungo e confermo che i punti "a" e "b" del suo prezioso commento sono, e restano, solo dei suoi "<span><span>wishful thinking".</span></span>
RispondiEliminaqualunque "contropartita" non potrà esser diversa da quella chiesta agli Istituti Ecclesia Dei. E se a questi ultimi s'è riconosciuto il diritto ad una analisi critica dell'ultimo concilio e della riforma che lo ha seguito, non si capisce perchè tale diritto venga negato alla FSSPX.
RispondiEliminaAlla FSSPX verrà chiesto ciò che il Vaticano II chiede a chi vuol entrare nella Chiesa cattolica: la professione della fede cattolica. Tra i cui articoli non c'è "credo in unum concilium"...........
lapsus calami
RispondiElimina<span> =-O WOW!!!!! =-O
RispondiEliminaChe cosa e come rispondere a questo "commento"di una rara eleganza, garbatezza, finezza e ...intelligenza? O:-) O forse solo con un :* ?
Vede, "concittadino", forse lei dimentica le traccie lasciate su questo blog dai suoi rigurgiti acidi e velenosi contro la FSSPX, ma per fortuna non tutti soffrono di amnesia, sì, lei <span><span> si è rallegrato del fallimento dei colloqui e ha esultato che mai la FSSPX, quella "setta tradiprotestante", avrà uno statuto canonico, ecco alcune traccie:</span></span></span> "A questo punto mi rallegro che lo scrutinio dottrinale ordinato dal Santo Padre abbia permesso di mettere definitivamente in rilievo che non ci sarà posizione canonica possibile per la FSSPX, laquale rimane quindi ufficialmente fuori della Chiesa, rispecchiando la realtà che essa rappresenta" ....<span>
</span><span><span><span>si era anche spinto sino a dire.. eh sì...che "il V.O. non è più ormai confiscato come vessillo da certa sètta tradiprotestante"!</span></span> </span>
<span>Le sue reazioni eccessive, compulsive, viscerali, irrefrenabili, appena vede la parola FSSPX, purtroppo spesso scadono nella volgarità e nell`insulto, il suo commento nè è l`ultimo esempio prima del prossimo che non mancherà...
Ma l`argomento è di una tale importanza che non desidero prendere più tempo e spazio per una "querelle" personale. </span><span></span>
PS: Aggiungo e confermo che i punti "a" e "b" del suo prezioso commento sono, e restano, solo dei suoi "wishful thinking".
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Pregherei il Don Luca di studiare un po' meglio la storia.
RispondiEliminaPio VII accettò varie condizioni poste da Napoleone tra cui il dimissionare l'intera gerarchia ecclesiale francese. Dunque un atto di governo della Chiesa da parte del Papa fu in realtà un atto di volontà di Napoleone.
Ora, l'estensore di questa pagina di questo blog ha detto che il Papa avrebbe pubblicato il Motu Proprio Summorum Pontificum "accettando una condizione di Fellay" (opinione chiarissimamente contraddetta dal testo stesso del MP), dimostrando di essere un criptolefebvriano pubblico scismatico che pensa che Fellay valga più del Papa.
"Problemi dottrinali" della FSSPX? E quali sarebbero? Il loro problema non è dottrinale (la questione dottrinale è una scusa). I lefebvriani sono semplicemente scismatici nel cuore (altrimenti avrebbero da tempo accettato senza condizioni le offerte della Santa Sede) e contraddicono il Lefebvre stesso proprio nel frattempo che lo considerano superiore al Papa.
Per fortuna c'è stata la precisazione, altrimenti sarei sobbalzato nella sedia " Tutti i cattolici (tranne quelli che amano il Vaticano II – o meglio una certa idea del Vaticano II - più della Chiesa) non possono che auspicarlo."
RispondiEliminaIo amo il Concilio Vaticano II, quello vero, quello con le "note previe" ( scomparse dalle pubblicazioni ...) , quello legittimamente convocato e legittimamente promulgato da un legittimo Romano Pontefice, quello tenuto dai padri Conciliari per la maggior parte nominati da Pio XII, almeno nella prima fase.
Io amo il Concilio della Sacrosantum Concilium, firmata da tutti i Padri Conciliari.
<span>Io non amo</span> lo spirito conciliare che ha prodotto nella Chiesa, l'unica chiesa di Cristo, una devastazione senza precedenti.
A me risulta che con la FSSPX ci siano delle discussioni per vedere di appianare le divergenze esistenti. In queste discussioni, si valutano i problemi senza che vi siano imposizioni da una parte o dall'altra: si discute. Questo é già un grande merito del papa di concedere di discutere "alla pari". A volte il metodo di lavoro che si instaura é già parte della soluzione. Che poi le decisioni finali le prenda lui é ovvio. Come già dettole, come confermato dall'intervista a Mons. Pozzo di ieri, risulta poi chiaro che la sua visione delle cose solo in bianco e nero senza sfumature né da una parte né dall'altra non é realistica. Comunque un primo segno importante é che tutte le voci lette su questo blog sino ad ora concordano nel pregare per una chiara soluzione della questione relativa alla FFSSPX, che è pure parte del problema che attanaglia la Chiesa di questi ultimi tempi.
RispondiEliminaA me risulta che con la FSSPX ci siano delle discussioni per vedere di appianare le divergenze esistenti. In queste discussioni, si valutano i problemi senza che vi siano imposizioni da una parte o dall'altra: si discute. Questo é già un grande merito del papa di concedere di discutere "alla pari". A volte il metodo di lavoro che si instaura é già parte della soluzione. Che poi le decisioni finali le prenda lui é ovvio. Come già dettole, come confermato dall'intervista a Mons. Pozzo di ieri, risulta poi chiaro che la sua visione delle cose solo in bianco e nero senza sfumature né da una parte né dall'altra non é realistica. Comunque un primo segno importante é che tutte le voci lette su questo blog sino ad ora concordano nel pregare per una chiara soluzione della questione relativa alla FFSSPX, che è pure parte del problema che attanaglia la Chiesa di questi ultimi tempi.
RispondiEliminami unisco anche io nella preghiera invocando la nostra Madre Regina della Pace affichè tutto si possa risolvere al meglio, suggerisco oltre la preghiera anche il digiuno per aumentare l'azione spirituale fondemantale per questa intenzione.
RispondiEliminaMa come ci siamo arrivati in questa situazione, mi chiedo? Tradizionalisti cattolici fuori dalla comunione con il Sommo Pontefice. Modernisti di ogni risma e cattoprogressisti che imperversano dentro la Chiesa. Tutti gli ammonimenti e le condanne delle encicliche di Leone XIII, Pio IX, San Pio X, inascoltate e derise. Mi unirò nella preghiera, come il buon Enrico suggerisce. Solo il Signore ci può salvare.
RispondiEliminaDi "wishful thinking" ce ne sono molti. Ovviamente non tutto è stato detto, nè da Roma nè da Mons. Fellay.
RispondiEliminaUna cosa è certa: l'obiettivo per la quale la FSSPX credeva di presentarsi ai colloqui, cioè sostanzialmente "convertire Roma" (cit. dalla famosa intervista citata da Simon de Cyrene: "È molto importante che la Fraternità porti questa testimonianza, è anche la ragione di questi colloqui dottrinali. Si tratta veramente di far risuonare a Roma la fede cattolica e – perché no? – ancor meglio farla risuonare in tutta la Chiesa") è fallito.
Ma forse, non essendo l'umana "ars diplomatica" estranea neanche ad Econe, si è chiesto 100 per avere 50. E qui entra in ballo l'intervista postata ieri sul blog di Mons. Pozzo: "Tuttavia, ci sono alcune obiezioni della Fraternità S. Pio X che hanno senso..."
L'obiettivo di Roma, del Santo Padre Benedetto XVI è la riconciliazione. L'obiettivo di Econe è la "conversione" dell'"avversario". Dunque i colloqui sono falliti si, ma solo dal punto di vista di Econe: non è detto che lo siano da quello di Roma....
Oremus!
I Tradizionalisti fuori dalla comunione, i modernisti di ogni risma e cattoprogressisti ecc ecc ecc sono tutti figli dello spirito post conciliare.
RispondiEliminaCaro Enrico, ADSUM!, e non è certo da oggi che cotidie morior per questa intenzione
RispondiElimina<span>Non mi è ancora chiaro da dove nasce questo fantomatico 'spirito post conciliare': dai documenti, sembrerebbe di no. E allora? Allora penso abbia ragione De Mattei, e lo ricito: "a mio parere la causa vera e profonda della crisi è la rivoluzione nella mentalità e nei costumi avvenuta negli anni del Concilio". Ma se è così, il 90% delle discussioni sul Concilio sono prive di fondamento. E' così? Boh... </span><span></span>
RispondiEliminaSi potrbbe pensare ad una situazione come quella dell'Amministrazione Apostolica Sn Giovanni Maria Vianney in Brasile...no?
RispondiEliminaL'amministrazione apostolica brasiliana in base al can. 212 del codice di diritto canonico conserva il diritto e il dovere di esprimere le porprie opinioni rispetto a documenti e posizioni delle autorità ecclesiasitche. Ciò sarebbe perfetto per la FSSPX perché pur essendo legata a Roma conserverebbe una sua autonomia dottrinale, influendo con le sue posizioni attive, interne alla Chiesa, nel dibattito ecclesiale globale.
Dopo Paolo VI tutto è relativo riguardo all'infallibilità della sede petrina.
RispondiEliminaDopo Paolo VI tutto è relativo riguardo all'infallibilità della sede petrina.
RispondiEliminaNo, il Papa non può accordarsi, il concilio non lo patteggierà mai, non è argomento negoziabile per Benedetto XVI. I lefreviani non possono dettare condizioni, devono solo obbedire al papa e rientrare in buon ordine.
RispondiEliminaNon si tratta di "patteggiare" il Concilio, ma di quale interpretazione dare del Concilio
RispondiEliminaSotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
RispondiEliminanon disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova,
e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Mi inchino di fronte alla sua scienza storica e La venero quale novello Cesare Baronio!
RispondiEliminasi ma non stiamo parlando di loro
RispondiEliminaPensare al dopo Ratzinger significa non credere abbastanza fermamante che la Chiesa é divina.
RispondiEliminaPreghiamo che l'Ecclesia Dei faccia proposte oneste e pubbliche e che la Fraternità risponda onestamente e chiaramente senza le ambiguità cui ci ha abituato.
Gloria olivae!
RispondiElimina@The Sentry
RispondiEliminaE' molto strano il tuo post: quasi tutto è espresso in termini conciliari mentre le ultime tre righe sono (fortunatamente) lefebvriane.
Caro Teologo, prima o poi il Concilio andrà vagliato e tutto ciò che non è buono andrà cancellato dal Magistero. La Chiesa Cattolica lo richiede. E' la via stretta che andrà percorsa.
RispondiEliminaA mio modestisssssssssssssssimo parere i tempi non sono maturi. Tutto dipenderà dal successore di Benedetto XVI. Se proseguirà il faticoso cammino intrapreso da Ratzinger (anche sul piano dottrinale), allora sì, i fratelli della FSSPX potranno ritornare a casa. Altrimenti (Iddio non voglia) se il successore fosse un modernista old-style? Bhè allora sarà un bene che la FSSPX abbia mantenuto la sua posizione e le "mani libere". Allora diventerebbe l'"ultima dimora accogliente" per i cattolici. Ovviamente spero che ciò non si renda necessario...
RispondiEliminaVeni, Sancte Spiritus.
Intanto leggetevi questa su una strana apologeta della FSSPX: http://upupa-apupu.blogspot.com/2011/06/and-winner-is-la-siccardona.html
RispondiEliminaPurtroppo un cattolico non può, in coscienza, accettare le affermazioni eterodosse contenute in alcuni dei documenti conciliari.
RispondiEliminaLa rottura con quanto dichiarato in maniera infallibile dal Magistero precedente è troppo evidente.
Non so cosa voglia restaurare Mons.Fellay ma di certo se non accetta il Vaticano II e la riforma liturgica sarà sempre più emarginato.
RispondiEliminaDi fronte a certe cattive compagnie l'emarginazione è una virtù.
RispondiEliminaesattamente ciò che i tuoi colleghi teologi chiedono agli ortodossi e ai protestanti, vero? Anche lo stesso linguaggio è il medesimo, vero?
RispondiEliminaI lefebvriani comunque non dettano condizioni, chiedono solo che ci si attenga alle condizioni poste dalla Chiesa di sempre. ;)
Mi permetto, in punta di piedi, di suggerire una correzione alle affermazioni di Antonello: "<span>atteggiamenti di natura scismatica ce ne sono molti di più nelle diocesi e negli episcopati formalmente in comunione con Roma", suggerirei di sostituire il termine "scismatica" con "eretica", molto più appropriato a certi modi di celebrare l'eucaristia in manidera difforme, se non addirittura contraria, al magistero conciliare della Chiesa (vedi modo di recitare certe "parafrasi" del Credo, oppure della consacrazione, altro che transustanziazione...). Tali difformità si chiamano "ERESIE" gli scismi sono una cosa molto più leggera!!!</span>
RispondiEliminaSimone: com'è buono lei!
RispondiElimina:) :) :) ....
RispondiEliminaAllucinante e ridicolo... ma da quale pianeta viene?
RispondiEliminasì, realisticamene può essere che rimanere ai margini della Chiesa sia la virtù richiesta alla FSSPX, finchè l'intera Chiesa non tornerà all'ortoprassi uniforme delle sue liturgie e all'ortodossia delle variegate catechesi ed omelie (it's a long way....)
RispondiEliminaSimon,
RispondiEliminavorrei contattarla in merito alle sue richieste a commento del mio post ma non so come farlo se non attraverso una sua a info@andreapacciani.com
grazie
Andrea Pacciani Architetto
<span>sì, realisticamene può essere che rimanere ai margini della Chiesa sia la virtù richiesta alla FSSPX, finchè l'intera Chiesa non tornerà all'ortoprassi uniforme delle sue liturgie e all'ortodossia dottrinale delle "variegate" catechesi ed omelie (it's a long way....); questo mi pareva il senso di quella sobria dichiarazione circa la perseveranza: <span>Restiamo semplicemente fedeli.</span> </span>
RispondiEliminaMinistrante, sono tentato di pregare affinchè tu la pianti di sparare le solite idiozie che ci ripeti ogni giorno che Dio manda in terra.
RispondiEliminaNon capisco perchè tu chiami il signor Enzo Bianchi "padre"(forse per un legame di parentela) , giacchè non mi risulta che sia nè ordinato Sacerdote, nè consacrato .
<span>Servirebbe l'aria fresca dell'apertura ecumenica alle chiese</span>
RispondiEliminaL'aria fresca c'è già ed è l'unica cosa che circola nei seminari desolatamente vuoti di oggi.
<span>di fronte al Potere clerical-mediatico</span>
e papalo-fascista non lo vogliamo aggiungere proprio oggi 71° anniversario dell'ingresso in guerra contro le potenze demo-pluto-masso-giudaiche?
Ministrante il suo sogno è già realtà: si chiama Comunione Anglicana. Vuole "respirare"?
RispondiEliminaVada da loro e troverà tutto: ordinazione di donne, vescovi omosessuali, ecumenismo in totale libertà! C'è tutto, loro si che sono "avanti", lì si che lo "spirito soffia"! Da loro il suo "sensum fidelium" non sarà limitato da niente, chissà che non potrà pure fare qualche predicozzo dal pulpito in una santa cena! Il paradiso! Che aspetta, è ancora qui?
Ah è non dimentichi tutti i suoi padri e padrini!
Ci sono anche i vetero-cattolici, che più o meno è lo stesso
RispondiEliminasi è visto come è andata a Campos, bell'esempio
RispondiEliminain pratica vi date dei giusti da soli
RispondiEliminail ministrante ha respirati troppo fumo d'incenso.......... ma l'incenso "moderno" quello cioè oggi tanto in voga, aromatizzato con sostanze chimiche e che ti s'appiccica al naso e alla gola. Noi tradizionalisti usiamo incenso naturale <span> </span>SENZA AROMI CHIMICI che non solo quindi non ci si appiccica alla gola, ma, anzi, ci aiuta a respirare profondamente.
RispondiEliminaquando i fedeli parteciparono per la prima volta alla messa antica nella mia parrocchia, appena videro il turibolo si irriggidirono; quando poi videro le volute d'incenso innalzarsi e crear subito una sorta di "nebbia" alcuni corsero verso la porta......... io capii subito tutto e mi comparve un sorriso sulle labbra. Quei fedeli erano abituati al poco incenso usato dal parroco, il quale essendo aromatizzato con sostanze chimiche, fa venire l'asma a chiunque. Ma nel nostro caso usavamo incenso naturale,m aromatizzato con polvere di bacche di vaniglia e polvere di bacche di ginepro. Non solo quindi non fa male, ma fa bene alle vie respiratori. Quando durante la messa i fedeli si resero conto che il nostro incenso non faceva mancare il respiro, si meravigliarono e si tranquillizzarono. Quando invece vanno alla messa nuova l'ìncenso che vi si usa fa mancare il respiro anche ai morti. I fedeli non han capito il motivo, ma si è diffusa la curiosa opinione che l'incenso della messa antica fa bene, mentre l'incenso della messa nuova fa male............ Io non ho ancora spiegato il motivo............. E non nascondo che mi diverto per questo piccolo fatto. Anche il parroco non riesce a spiegarsi una tale singolarità. E io, scherzando, gli dico: vede, è la dimostrazione che la liturgia nuova nuoce alla salute!
:)
Ministrante, sei come quel famoso soldato giapponese che, nella giungla, combatteva ancora gli americani a trent'anni dal termine della guerra. Non ti accorgi che un'epoca di abusi e di violenze liturgiche sta passando. Il vento è cambiato. Vatti a leggere i documenti conciliari e vedrai quanto i progressisti e quelli della "primavera conciliare", come la chiami tu, nell'interpretare il "vero spirito del concilio", hanno fatto strame del Magistero della Chiesa! "Chi ha conosciuto lo slancio della primavera conciliare e non vuole mentire a se stesso come fa il papa attuale..." Che paroloni...temerario! Cerca di adeguarti al papa attuale!!! Cerca di adeguarti. compagno Zivago!!!!
RispondiEliminaNovus Ordo: nuoce gravemente alla salute....
RispondiEliminaCaro Sig. Pacciani
RispondiEliminaLe scriverò lunedì: avrò più tempo.
Buona festa della Pentecoste!
Certo che sono contento che il Vetus Ordo non sia più confiscato da una sètta tradiprotestante!
RispondiEliminaCiò non toglie niente al fatto che io prego per la conversione reale di detta sètta tradiprotestante anche se penso che ciò non avverrà salvo miracolo straordinario e che malgardo i "wishful thinking" di certuni, la FSSPX continuerà a rimanere fuori dalla Chiesa.
Se a lei piacciono piû i suoi sogni che la realtà, non ci posso far niente: le consiglio una terapia chiamata metodo Vittoz, se vuole le dò l'indirizzo di qualquno che potrebbe seguirla. Questo metodo ha come fine, senza nessun approccio poscolocizzante, di rieducare la gente al contatto con il reale. Mi faccia sapere. I.P.
Condivido toto corde il post di Enrico. E mi unisco alla preghiera.
RispondiEliminaCarissimo Enrico assicuro la mia preghiera per l'intenzione proposta. Da domani anche nel memento della santa messa presenterò al Signore questa necessità di una sistemazione giuridica della benemerita Fraternità San Pio X. In tutte le preghiere che farò ci metterò questa intenzione e conto di far pregare delle Francescane dell'Immacolata di Clausura oggi conosciute e anche un gruppo di preghiera che frequento......
RispondiEliminadon Bernardo
P. S. Coraggio chiediamo con la fede di aver già ottenuto e rimanendo comunque sereni: che Mons. Lefevre dal cielo ci sostenga con la sua preghiera.
O Madre Immacolata ascolta la preghiera dei tuoi piccoli figli.
Quella che ti racconta il tuo parroco è la novella di bu'ettino. Minestrante leva la folle dal tuo cervello, comincia a ragionare senza luoghi comuni e guarda in faccia la realtà penosa nella quale la "primavera del Concilio", la "nuova Pentecoste", la "brezza dello Spirito" ha precipitato tutta la Chiesa. E il tuo intervento ne è una testimonianza.
RispondiEliminaconcittadino, il suo astio, la sua grande arroganza, la sua supponenza, le impediscono di rendersi conto quando oltrepassa i limiti che la fanno cadere nel ridicolo, sugli insulti sorvolo perchè considero un complimento ogni sua offesa, visto la fonte da cui provengono.
RispondiEliminaNon tema abbiamo capito, e non da oggi, quali siano i suoi VERI pensieri e sentimenti sulla FSSPX, sono certa che il Petrus al quale lei ci rinvia in continuità, oggi il nostro beneamato Papa Benedetto, non li condivide, sono certa che mai e poi mai Benedetto XVI userebbe il linguaggio astioso, bilioso, disonesto, e menzognero che le è proprio, "concittadino".
E' la chiesa del concilio che deve restaurare la vera Fede Ortodossa Cattolica.
RispondiEliminaMa sei fuori ??
RispondiEliminaCaro Ministante, non sono assolutamente in sintonia co nte, ma ti ringrazio delle tue parole, mi sembra di essere tornato con una macchina del tempo agli anni 70, il periodo dei miei 20 anni!
RispondiEliminaIo parecchia fede nella potenza del Paraclito.
RispondiEliminaPrego ogni giorno che il prossimo Papa sia Bernard Felly !!!
Che lo Spirito Santo inondi e visiti le menti del Sacro Collegio !
Ma don Moreslli
RispondiEliminaperchè invece di pregare adesso 30 anni fa non è rimasto ad Econe
Ciò che allibisce in alcuni interlocutori, quali il Simon qui sopra, non è tanto la loro palese malafede, quanto la pervicacia nella menzogna. Un esempio per tutti: la perfida (nel senso letterale) definizione: "lo scrutinio dottrinale della FSSP da parte dell'ex-San'Uffizio" Ora, non solo in tutti i comunicati della Santa Sede i colloqui sono correttamente definiti "colloqui", non solo questi avvengono su un piano di parità e di reciproco rispetto, ma persino Pozzo, che per evidenti motivi di bottega deve avere piuttosto in uggia la Fraternità, dichiara: "Nei colloqui in corso, c'è confronto di argomenti tra gli esperti scelti dalla Fraternità San Pio X e gli esperti scelti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Alla fine, si preparano sintesi conclusive, che riassumono le posizioni espresse dalle due parti." A sembra tutto, fuorchè uno scrutinio o, peggio, un processo. Ciononostante il soprastante nipotino di Calvino continua, imperterrito, con le sue menzogne. Facile scommessa finale. Se i colloqui andranno male, non mancherà di esternarci la sua ghignante contentezza. Se andranno bene, dirà che la Fraternità si è umilmente sottomessa. Chi scommette?
RispondiElimina<span>Ciò che allibisce in alcuni interlocutori, quali il Simon qui sopra, non è tanto la loro palese malafede, quanto la pervicacia nella menzogna. Un esempio per tutti: la perfida (nel senso letterale) definizione: "lo scrutinio dottrinale della FSSP da parte dell'ex-San'Uffizio" Ora, non solo in tutti i comunicati della Santa Sede i colloqui sono correttamente definiti "colloqui", non solo questi avvengono su un piano di parità e di reciproco rispetto, ma persino Pozzo, che per evidenti motivi di bottega deve avere piuttosto in uggia la Fraternità, dichiara: "Nei colloqui in corso, c'è confronto di argomenti tra gli esperti scelti dalla Fraternità San Pio X e gli esperti scelti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Alla fine, si preparano sintesi conclusive, che riassumono le posizioni espresse dalle due parti." A me tutto sembra, fuorchè uno scrutinio o, peggio, un processo. Ciononostante il soprastante nipotino di Calvino continua, imperterrito, con le sue menzogne. Facile scommessa finale. Se i colloqui andranno male, non mancherà di esternarci la sua ghignante contentezza. Se andranno bene, dirà che la Fraternità si è umilmente sottomessa e si è "convertita". Chi scommette?</span>
RispondiEliminaSignori riporterei un po di realismo a certe dichiarazioni <span>alquanto pittoresche</span> che si leggono su questo blog circa la FSSPX.Sia ben chiaro:<span>Il Vaticano II non si discute.E'</span> <span>un Concilio Ecumenico approvato da tutti i Vescovi e soprattutto dal Successore di Pietro.E' stato veramente espressione di tutto il Magistero della Chiesa Cattolica vi presero parte 2500 Cardinali,come mai nella storia della Chiesa.</span>
RispondiEliminaIl <span>Messale del 1969 è stato promulgato e approvato da un Papa quindi è valido e deve essere accettato da tutta la Chiesa come forma ordinaria del Rito Romano</span>.
La FSSPX non ha alternative:<span>O accetta il Vaticano II e la Riforma Liturgica oppure non può essere ammessa nella comunione eccllesiale</span>.
Oltretutto la FSSPX ,quando era vivo ancora Mons.Lefebvre,fece ordinazioni senza il permesso della Santa Sede facendo un atto scismatico che gli costò la scomunica avendo costituito una gerarchia parallela a quella del Papa.Ora Papa Benedetto XVI vuole dare una opportunità alla Fraternità Pio X ma nè il Vaticano II nè la riforma liturgica si discute.Ci sono dubbi anche sulla ortodossia cattolica della FSSPX,dubbi che i colloqui dovrebbero chiarire.Ma i colloqui non sono una trattativa tra la Chiesa e la fraternità pio X!!Non c'è nulla da trattare è la Chiesa a dettare le condizioni a cui la Fratenità deve,e ripeto:DEVE ADEGUARSI.
Questa è l'ultima opportunità che la FSSPX ha di ritornare cattolica.Se la lascerà passare si autocondannerà a morte.Sarà cancellata dalla Storia come tutti gli anti Vaticano II.
Fate bene a pregare per Mons.Lefebrve ne ha molto bisogno!!Speriamo che prima di morire si sia pentito del male che ha fatto.
RispondiEliminaRequiem eternam dona eis domine!
Di grazia, cireneo, vuole pazientemente illustrare a noi zotici e villani, e quindi per definizione un po' tardi di comprendonio, quali sarebbero quelli che lei definisce i "problemi (?) dottrinali" che la FSSPX propagherebbe?
RispondiEliminaGrazie Enrico, mi unisco certamente alla preghiera, anche per coloro che vi si uniscono, ma, da una parte e dell'altra, forse sotto, sotto sperano in un fallimento.
RispondiEliminaUna buona solozione segnerebbe un anno di grazia straordinario, un'opportunità di crescita e un ulteriore straordinario esempio di grandezza del buon Dio.
Richiamo l'attenzione della redazione sul punto e) del post di SdC, chiedendomi se sia giusto tollerare insulti di quel genere nei confronti di un altro blogger, Luisa, che ha l'unico neo di difendere con convinzione ma anche con educazione ciò in cui crede.
RispondiEliminaTolleranza è un conto, ma ignorare un comportamento villano oltre che scorretto è un altro...
Mi unisco anch'io alla preghiera, con tutto il cuore. E, grazie per la schiarita d'orizzonte che speriamo mantenga ciò che promette!
RispondiElimina<span>Mi unisco anch'io alla preghiera, con tutto il cuore. E, grazie per averci messi al corrente della schiarita d'orizzonte che speriamo mantenga ciò che promette!</span>
RispondiEliminaPer quanto scontata e doverosa, tutta la mia solidarietà a Luisa per i consueti insulti e la vergognose insinuazioni del solito cireneo. L'uso della calunnia, della menzogna, della bassa insinuazione sono la cifra dei modernisti e dei massoni. Chi le usa, ovviamente cattolico non è. E naturalmente, come già rilevato da Mic, è un perfetto villano.
RispondiEliminaCara Mic, è ormai da troppo tempo che costui, assieme ai suoi insulti e le sue calunnie, viene tollerato. Mi associo pertanto al suo richiamo.
RispondiEliminaNon sono d'accordo. Sullo 0,1%.
RispondiElimina<span>un cattolico romano non sarebbe fedele a Cristo?<span> </span></span>
RispondiEliminama i lefebvriani, co'altro sono se non cattolici romani?
<span><span>un cattolico romano non sarebbe fedele a Cristo?<span> </span></span>
RispondiEliminama i lefebvriani, cos'altro sono se non cattolici romani?</span>
Antonello, n<span>on sono d'accordo. Sullo 0,1%.</span>
RispondiEliminaChi si loda s'imbroda.
RispondiEliminaEra meglio l'originale:
RispondiEliminaSub tuum praesidium...
L'aria fresca? Ma se sono sparite tutte le porte e le finestre! C'è una corrente che tira via...
RispondiEliminaE' proprio vero: chi fa il giovanilista come il Ministrante dimostra di essere un vecchio conservatore.
RispondiEliminaPoveretto!
Ho celebrato il Santo Sacrificio della Messa per l'intenzione espressa da Enrico che faccio mia.
RispondiEliminaVorrei con la presente rispondere ad una osservazione di un mio con-fratello nel sacerdozio appartenetene alla FSSPX, il quale mi muoveva alcune perplessità circa il "rientro nella Chiesa Cattolica", (metto tra virgolette per far capire a tutti voi la questione ma ci tengo a dire che il sacerdote non si è espresso chiaramente in questi termini così netti: dentro, fuori).
Ovviamente non andavano giù alcuni punti di discordia, o meglio come "rientrare" quando nella Chiesa ci sono alcuni movimenti approvati che non sono cattolici? come "rientrare" in una Chiesa "ufficiale" così ecumenica? ect. ect (cioè tutte le cose che ci fanno venir il mal di pancia pure a noi).
Riprendo le parole molto sagge di Fellay, si è nella crisi, la Fraternità ha chiesto che venissero tolte le scomuniche, con la revoca delle scomuniche GIA' TUTTI LORO fan parte di questa Chiesa che Officia la Chiesa Cattolica di cui già sono membri. C'è poca da fare, ma questa è la realtà! Vogliono rimanere ai margini per non "contaminarsi", ebbene sono pieni di fango come lo siamo tutti noi nel momento che han incominciato i colloqui e han sperimentato quello sgomento misto a smarrimento che ho (che abbiamo tutti noi preti tradizionalisti lefevriani diocesani e religiosi) sperimentato studiando alla Gregoriana (o simili) proprio con quegli stessi che erano presenti ai colloqui!
Mi è venuta in mento l'immagine delle miracolo della tempesta sedata la FSSPX (e lo dico a tutti noi) può scegliere se rimanere a riva tranquillamente o entrare una barca sbattuta dal vento che sembra che affondi da un momento all'altro: Gesù sta nella barca, anche se pare che dorme!
<span>Questo segnerà la fine della strada per la Fraternità San Pio X: la sua caduta, il suo fallimento è imminente, e trascinato i pochi cattolici rimasti nelle sue file ... Buon dio verrà a salvare la sua Chiesa dalle grinfie dei modernisti che soffocano la Roma conciliare.
RispondiEliminaIl limipieza apocalittico è vicino ..
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Esto marcara el final del camino para la FSSPX: su caida, su falla, es INMINENTE, y arrastrara los pocos Catolicos que quedan entre sus filas... El Buen dios vendra a rescatar a su Iglesia de las garras de los modernistas que ahogan a la roma conciliar.
La apocaliptica limipieza esta cerca..
¿En qué estás pensando...?</span>
<span>
RispondiElimina<span>in pratica vi date dei giusti da soli</span><span>Perchè, lei cosa mai fa di diverso?!?</span></span>
<span>
RispondiEliminama a questa domanda, posta più volte da mesi a lui e vari compagni di malafede, il subdolo cireneo non ha mai risposto.
Nel frattempo però, agli occhi dei lettori occasionali e poco informati sulla questione, l'importante è
"calunniare, calunniare....qualcosa resterà" !
</span>
<span>anch'io avrei voluto chiedere ad Antonello di spiegare ai lettori quale sarebbe secondo lui la non-ortodossia di quello 0,1 % ,
RispondiEliminache contraddice il suo "integralmente e totalmente" : non vorrà mica essere una forma di malintesa "umiltà" da attribuire ai membri della FSSPX, o forse un margine di dubbio posto alla sua valutazione da verificare ancora sul campo ?
Se uno aderisce totalmente a Cristo, in fatti e parole, questa ADERENZA, fedele e perseverante nel tempo, per la sua Gloria e per i suoi fini, NON per il proprio onore (onore e amor proprio che Lefebvfre dimostrò di disprezzare andando incontro alla damnatio ecclesiale e culturale, e alla scomunica, rischio calcolato per salvare -nell'emergenza inedita- il sacerdozio cattolico e la Messa di sempre), questa sequela costante, è GIA' manifestazione di perfetta umiltà.
Dove sarebbe allora la deviazione ? solo nel caso che si utilizzasse la propria scelta di campo (QUEL restiamo fedeli dichiarato da Fellay) per fini umani e politici, per faziosità, che asservirebbe la Fede ad un "potere" mondano: potremo essere informati se ciò accade tra di loro, e in quale misura.</span>
<span><span>' assistenza dello Spirito Santo</span>
RispondiEliminanon confondiamo, romano !
quella divina assistenza ai pontefici di cui lei parla, NON sarà affatto presente -nè tantomento promotrice compiacente- nella riunione multi-religiosa di Assisi3. come non lo fu per Assisi1, essendo questi HAPPENINGS null'altro che clamorose manifestazioni mediatico-mondane di <span>apostasia dalla vera Fede.</span> per promozione del dialogo-coi-diversi e inchino compiacente ai cosiddetti "valori umani" e umane idolatriche-false credenze !
Non accadrà mai che lo Spirito Santo, contraddicendo Cristo e Se stesso, spinga i papi a rinnegare o anche tacere per rispetto umano la Fede in Cristo:
o lei, ROMANO, lo ritiene concepibile ?</span>
Totalmente d'accordo sul distinguo. Ed è richiesto dal buon senso prima ancora che dal compromesso. Tutti i sacramenti li ho ricevuti "novus ordo". Sono figlio della Chiesa che da 2000 anni è in comunione con Gesù. Posso legittimamente rimproverare ai miei genitori, talora, di avere sbagliato qualche scelta, ma non di avermi messo al mondo!
RispondiEliminaLa separazione "de iure" che riguarda la Fraternità, dolorosa e sofferta da Mons. Fellay ed ancor più da Papa Benedetto, è una ferita che va curata e guarita dal Medico Divino con l'aiuto del malato. Purtroppo la nostra cultura sempre più farisaica e leguleia è portata a sviscerare il cavillo una volta che qualcuno mette per iscritto posizioni ufficiali, tendendo a trascurare lo spirito.
E nello spirito, specie il fantomatico "spirito del Concilio", che aleggia appunto come un fantasma popolando più di un incubo, le separazioni "de facto" sono assai più clamorose e numerose, ma non gli si dà peso. Almeno finchè sarà consentito, persino nei seminari, propalare vere e proprie eresie, sul dogma e sulle verità di fede.
Unito alla preghiera proposta, per nulla marginale per importanza (con buona pace del ministrante di Bose), ho come la sensazione che durante il papato attuale debba succedere qualcosa di davvero speciale. Non sposterei tanto in là l'orario della sveglia. E non mi illuderei che sia una sveglia tipo mulino bianco, tutta sole, sorrisi, bambini e biscottini. Intendo dire che l'aria che tita è di profonda divisione, di grande ipocrisia e di grande menzogna. E che questo Santo Padre è davvero il buon pastore, pronto a dare la vita per le pecore. La vicenda è carica di rischi ed è allo stesso tempo tutta nelle mani di Dio. Sia fatta la Sua volontà, come per Gesù dal Getsemani alla gloria della Resurrezione. Ma non illudiamoci che il venerdì santo sia saltato a piè pari. C'è chi concorda il prezzo...
RispondiElimina<span>anch'io ripeto da mesi che la Via Crucis della Chiesa è ancora molto lunga ed è progredita di pochi passi rispetto agli inizi, risalenti a qualche decennio orsono....</span>
RispondiElimina<span>nell'attuale momento di grande incertezza e "fluidità" di eventi, molti si chiedono quale sarà il futuro della FSSPX; a tal proposito leggo e segnalo le interessanti considerazioni di mons. Gherardini nell'art. pubblicato su
RispondiEliminahttp://disputationes-theologicae.blogspot.com/2010/09/pubblichiamo-un-testo-inviatoci-da-mons.html
Mons. Gherardini: per la Fraternità né compromesso né "Aventino"</span>
Piccola parentesi per chiudere questo lamentevole passaggio, vi ringrazio, e a Silente in particolare dico: chissà, forse quei commenti del "mio concittadino" sono l`espressione di quello "sforzo di intellettuale virilità " che aveva rimproverato a lei (insieme ad altre sparate) di non fare !
RispondiEliminaGentile Memory, come la intendo io la Via Crucis non dura 50 anni e nemmeno riguarda più crocifissi.
RispondiEliminaE' come un precipitar di eventi, dura "poco", è terribile e riguarda il crocifisso, mette a durissima prova la fede, ma salva PERCHE' AD OPERARE (anche dentro eventi apparentemente abbandonati dalla Sua provvidenza, ma totalmente offerti in obbedienza alla Sua Volontà) E' DIO PADRE! "...m<span>entre i giudei chiedono i segni e i greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia giudei che greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Co 1,22-25).</span>
<span>E quanti "giudei" e "greci" ci sono oggi nella Chiesa! Quanti meri osservanti senza misericordia ed apostati di fatto senza dottrina, tutti troppo scandalizzati o sapienti per comprendere la via dell'umiltà... Preghiamo davvero di purificarci, ognuno per quel peccato che più ci riguarda. </span>
Don Camillo! Che è successo? :-D
RispondiEliminaCondivido pienamente questo tuo messaggio, ed è stato sempre il principio che mi anima. Il principio che spero animi i METODI della SPX da ora in poi, e di tutti i tradizionalisti. Spero che diminuisca, così, l'asrpezza e la "spada" per fare posto al raccoglimento di forze per affrontare la vera battaglia.
La SPX, come noi in genere, dovrebbe pensare che il SUO SERVIZIO ALLA CHIESA, servizio UMILE E SOLERTE, potrebbe (volesse il Buon Dio) essere un ausilio valido per la soluzione della crisi!
Non è possibile ""rimanere a riva" e PRETENDERE che la crisi si risolva da SOLA! O IMPORRE LA SOLUZIONE!
<span>nella presentazione del testo il redattore mette a fuoco la posizione di mons. Gherardini:
RispondiElimina<span>La sua prospettiva, realisticamente fondata sulle circostanze storiche che per più motivi conosce bene, approda ad una sintetica analisi teologica che centra la “vexata quaestio” sul concetto di Tradizione.</span>
<span>Il suo è un lucido invito ad operare nella chiarezza teologica senza avere il timore d’intavolare un discorso di lunga lena, aperto a larghe collaborazioni e a ricerche approfondite sui documenti conciliari controversi, come scriveva nel suo celebre libroConcilio Ecumenico Vaticano II, un discorso da fare. </span>
<span>In questa prospettiva l’accordo canonico sperato non sarebbe il punto d’arrivo d’un rapido confronto punto per punto sul Vaticano II, ma al contrario il punto di partenza di un vasto programma d’analisi e di studi che coinvolgerebbe “la collaborazione di tutti i più prestigiosi, sicuri e riconosciuti specialisti in ognuno dei settori in cui s’articola il Vaticano II (e che darebbe luogo ad) una serie di congressi o ad una serie di pubblicazioni su ognuno dei documenti conciliari” (B. Gherardini, “Supplica al Santo Padre, Ibidem, p. 257).</span></span>
<span><span>Noi ci iscriviamo in quest’ottica, in particolare per ciò che concerne un serio rinnovamento del dibattito teologico, che dovrà comportare, da ambo le parti, lcnel supremo interesse della Chiesa universale e non nella ricerca d’uno status quo, finalizzato al solo interesse particolare.</span><span></span>
----------------------------------- </span>
<span>L'accordo canonico dunque sarà (->potrà e dovrà essere)
<span>"....il punto di partenza di un vasto programma d’analisi e di studi...."</span>
infatti Mons. Gherardini rileva che<span> "Bisogna inoltre dare atto alle due parti, finalmente all’opera per una soluzione dell’ormai annoso problema dei “lefebvriani”, che fin ad oggi han lodevolmente ed esemplarmente mantenuto il dovuto silenzio sui loro colloqui.</span>
<span><span>Tale silenzio, però, non aiuta a preveder i possibili sviluppi."</span></span>
Il discorso sul concilio deve dunque continuare, con maggior lena e ampiezza, estendersi, ed approfondirsi; siamo appena agli inizi, di quel salutare lavoro storico-critico, il più importante e necessario a mio avviso, che sarà la<span> REVISIONE dei luoghi comuni non-dogmatici, e </span>soprattutto, aggiungerei, la loro SMITIZZAZIONE e riduzione a ciò che essi furono e sono ancora: i comodi pretesti per le abusive innovazioni/ variazioni liturgiche e dottrinali. </span>
Una delle trovate più congeniali agli "innovatori" è la cosiddetta "destrutturazione".
RispondiEliminaIn pratica il biblista è uno scagnozzo dello psicologo che ti mette sul lettino per individuare le patologie indotte dalla religione.
Evidentemente una fede troppo poco secolarizzata è considerata "anormale" e perciò va "curata".
La psicologia della religione è lo studio, con metodi e strumenti psicologici, di ciò che di psichico vi è nella religione. L'oggetto della disciplina è il vissuto psichico, non la/le religione/i in quanto tali. Non è competenza, né interesse, della psicologia fornire risposte ad interrogativi generali sulla religione (essenza, origine, forme elementari, evo-luzione, finalità) e sulla verità/falsità dei contenuti della fede del credente. Essa ricerca la "verità psicologica" della condotta religiosa, individuando, ad esempio, i fattori che ne condizionano l'insorgere e la strutturazione...
La moderna psicologia della religione ha per scopo principale di conoscere meglio la psiche, non la religione, e che la "psicologia della religione" è contemporaneamente anche una "psicologia dell'ateismo"...
Di paradosso in paradoso e di destrutturazione in destrutturazione, questi "geni" ti portano per esempio a dire che è importante che Gesù sia risorto "per te", molto più che sia risorto "davvero", con tutto quel che segue.
Tutta questa psicologia apllicata trova largo consenso anche tra professori di teologia che insegnano a dei giovani che si fidano di loro e di chi li ha messi in quella posizione. E sono pericolosissimi.
Tutto questo per dire che trovo giusta la priorità di Mons. Gherardini: urgentissimo e come scrive lui -il più importante e necessario a mio avviso- il lavoro di <span> REVISIONE dei luoghi comuni non-dogmatici, e </span>soprattutto, aggiungerei, della loro SMITIZZAZIONE e riduzione a ciò che essi furono e sono ancora: i comodi pretesti per le abusive innovazioni/ variazioni liturgiche e dottrinali.
Intanto vorrei denunciare la censura all'opera su questo blog
RispondiEliminaC'è un tale che si fa chiamare Upupa che prende in giro messainlatino da mesi
Ogni tanto dice calionate.
Però pone il problema reale di una vostra collaboratrice che fa la lefebvriana con i lefebvriani e l'entusiasta del Santo Subito quando scrive per le Paoline.
Ho postato un link perché chiunque passa di qui se ne facesse un'idea: http://upupa-apupu.blogspot.com/2011/06/and-winner-is-la-siccardona.html
Una mano... siccardona ha cancellato il post
Se mi cancellate di nuovo pubblicherò altrove un bel post sulla censura su messainlatino e lo scarso senso dell'umorismo. E fate fare una dieta a un paio di vostri collaboratori (anche Introvigne...)
Ma quale potere clerical-mediatico dei tradizionalisti? Ma se avete in mano tutto voi modernisti...
RispondiEliminaMeno male che gli anni '60 sono passati, ora spettiamo che passino definitivamente gli uomini che gli anni '60 li hanno fatti!
Signori, i problemi dottrinali sono abbastanza evidenti... comunque il Papa ha detto nella sua famosa lettera:
RispondiElimina[...] Il fatto che la Fraternità San Pio X non possieda una posizione canonica nella Chiesa, non si basa in fin dei conti su ragioni disciplinari ma dottrinali. Finché la Fraternità non ha una posizione canonica nella Chiesa, anche i suoi ministri non esercitano ministeri legittimi nella Chiesa. Bisogna quindi distinguere tra il livello disciplinare, che concerne le persone come tali, e il livello dottrinale in cui sono in questione il ministero e l’istituzione. Per precisarlo ancora una volta: finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa.
Alla luce di questa situazione è mia intenzione di collegare in futuro la Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" – istituzione dal 1988 competente per quelle comunità e persone che, provenendo dalla Fraternità San Pio X o da simili raggruppamenti, vogliono tornare nella piena comunione col Papa – con la Congregazione per la Dottrina della Fede. Con ciò viene chiarito che i problemi che devono ora essere trattati sono di natura essenzialmente dottrinale e riguardano soprattutto l’accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero post-conciliare dei Papi. Gli organismi collegiali con i quali la Congregazione studia le questioni che si presentano (specialmente la consueta adunanza dei Cardinali al mercoledì e la Plenaria annuale o biennale) garantiscono il coinvolgimento dei Prefetti di varie Congregazioni romane e dei rappresentanti dell’Episcopato mondiale nelle decisioni da prendere. Non si può congelare l’autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità. [...]
Che triste che qua il Concilio tanto richiamato da Papa Benedetto XVI venga continuamente sbeffeggiato e considerato causa di tutti i mali... alla faccia del cattolicesimo...
RispondiElimina<span>Purtroppo un cattolico non può, in coscienza, accettare le affermazioni eterodosse contenute in alcuni dei documenti conciliari.
RispondiEliminaLa rottura con quanto dichiarato in maniera infallibile dal Magistero precedente è troppo evidente.</span>
Vale ancora la pena di ricordare che secondo questo atteggiamento Papa Benedetto XVI non sarebbe cattolico?
<span>Purtroppo un cattolico non può, in coscienza, accettare le affermazioni eterodosse contenute in alcuni dei documenti conciliari.
RispondiEliminaLa rottura con quanto dichiarato in maniera infallibile dal Magistero precedente è troppo evidente.</span>
Vale ancora la pena di ricordare che secondo questo atteggiamento Papa Benedetto XVI non sarebbe cattolico?
<span>Purtroppo un cattolico non può, in coscienza, accettare le affermazioni eterodosse contenute in alcuni dei documenti conciliari.
RispondiEliminaLa rottura con quanto dichiarato in maniera infallibile dal Magistero precedente è troppo evidente.</span>
Vale ancora la pena di ricordare che secondo questo atteggiamento Papa Benedetto XVI non sarebbe cattolico?
<span>Purtroppo un cattolico non può, in coscienza, accettare le affermazioni eterodosse contenute in alcuni dei documenti conciliari.
RispondiEliminaLa rottura con quanto dichiarato in maniera infallibile dal Magistero precedente è troppo evidente.</span>
Vale ancora la pena di ricordare che secondo questo atteggiamento Papa Benedetto XVI non sarebbe cattolico?
mi scusi, ma nel mio caso il magistero dice che sono in piena e totale comunione con la chiesa di roma, quindi non me lo dico da solo
RispondiEliminaeresia
RispondiEliminaChe è successo di male a Campos?
RispondiEliminail Papa non può essere dichiarato non cattolico, dal momento che del concilio propugna la lettura in continuità. Il problema è che lo dice ma non emette formulazioni dogmatiche che sanerebbero qualunque rischio di ambiguità, comprovato presente, a causa della redazione con un linguaggio non definitorio, nei documenti conciliari.
RispondiEliminaquale magistero e quale chiesa?
RispondiEliminamic,
RispondiEliminanon emetterà formulazioni dogmatiche, ma sotto il suo pontificato c'è stato il documento del Sant'Uffizio sull'ortodossia del Concilio. E nei suoi discorsi ha più volte appunto richiamato alla continuità. È proprio necessario il rponunciamento dogmatico?
<span><span><span><span><span> scusi, micapizza&fichi, le devo una piccola precisazione:</span></span></span></span></span>
RispondiEliminaquella parte finale del mio post:
<span>Il discorso sul conciliodeve dunque continuare, con maggior lena e ampiezza, .......ecc.......per le abusive innovazioni/ variazioni liturgiche e dottrinali. </span>
è un discorso mio, a commento di ciò che dice sopra mons. Gherardini ( se ha notato le virgolette poste a chiusura delle sue parole.: "...<span> <span><span>Tale silenzio, però, non aiuta a preveder i possibili sviluppi."</span> </span></span>
<span><span><span><span><span><span>scusi, micapizza&fichi, le devo una piccola precisazione:</span></span></span></span></span>
RispondiEliminaquella parte finale del mio post:
<span>Il discorso sul conciliodeve dunque continuare, con maggior lena e ampiezza, .......ecc.......per le abusive innovazioni/ variazioni liturgiche e dottrinali. </span>
che lei ha qui riportato per condividerla,
è un discorso mio, a commento di ciò che dice sopra mons. Gherardini ( se ha notato le virgolette poste a chiusura delle sue parole.: "...<span> <span><span>Tale silenzio, però, non aiuta a preveder i possibili sviluppi."</span> </span></span></span>
(grazie per aver condiviso le mie impressioni)
<span><span><span><span><span><span><span>scusi, micapizza&fichi, le devo una piccola precisazione:</span></span></span></span></span>
RispondiEliminaquella parte finale del mio post:
<span>Il discorso sul conciliodeve dunque continuare, con maggior lena e ampiezza, .......ecc.......per le abusive innovazioni/ variazioni liturgiche e dottrinali. </span>
che lei ha qui riportato per condividerla,
è un discorso mio, a commento di ciò che dice sopra mons. Gherardini , se ha notato le virgolette poste a chiusura delle sue parole.: "...<span> <span><span>Tale silenzio, però, non aiuta a preveder i possibili sviluppi."</span> </span></span></span>
</span>
<span>Il Concilio E' causa di moltissimi mali</span>. Non è solo una nostra considerazione: tale verità è sotto gli occhi di chiunque non sia in palese mala fede. Infatti nemmeno il Papa lo nega: non si può dire che questi anni successivi al Concilio siano stati favorevoli per la Chiesa (dixit Ratzinger, nell'intervista a Messori) e pure Paolo VI parlò di fumo di Satana.
RispondiEliminaPoi possiamo distinguere se è colpa dei testi o delle interpretazioni: ma l'effetto concreto, quel che storicamente è successo, è che <span>il Concilio è stato un disastro inaudito, una catastrofe per la Chiesa, per la Fede, per le anime</span>.
Enrico
Bene, allora chiedamoci: considerato che il cvìì non è dogmatico, e tale si è dichiarato, dov'è il problema? In sostanza - e se si vuole questo è il cuore del problema -, è possibile che una analisi critica di tale evento e dei suoi esiti, ovviamente rispettosa e documentata, ponga automaticamente al di fuori della Chiesa?. La risposta è ovvia: no. I colloqui in corso (o conclusi) con la FSSPX ne sono una dimostrazione. Si riconoscono possibili divergenze, ma si riconosce altresì l'appartenenza a una ecumene comune. Altrimenti i colloqui non ci sarebbero neppure stati. E, a quanto mi risulta, la Fraternità non si è "congelata" nel riconoscimento del primato petrino al 1962, ma semplicemente sottopone l'insegnamento magistrale al vaglio della Tradizione, come è sempre stato e come è giusto che sia.
RispondiEliminaGrazie, cara Redazione. Totalmente, incondizionatamente d'accordo.
RispondiEliminaCaro Rombo: il Cananau è un ottimo vino, e anche il Vermentino, ma credo che non se ne debba abusare... Alle 10:17 del mattino, poi...
RispondiElimina<span>Bene, allora chiedamoci: considerato che il cvii non è dogmatico, e tale si è dichiarato, dov'è il problema? In sostanza - e se si vuole questo è il cuore del problema -, è possibile che un'analisi critica di tale evento e dei suoi esiti, ovviamente rispettosa e documentata, ponga automaticamente al di fuori della Chiesa?. La risposta è ovvia: no. I colloqui in corso (o conclusi) con la FSSPX ne sono una dimostrazione. Si riconoscono possibili divergenze, ma si riconosce altresì l'appartenenza a una Chiesa comune. Altrimenti i colloqui non ci sarebbero neppure stati. E, a quanto mi risulta, la Fraternità non si è "congelata" nel riconoscimento del primato petrino al 1962, ma semplicemente sottopone l'insegnamento magistrale al vaglio della Tradizione, come è sempre stato e come è giusto che sia.</span>
RispondiEliminaHa richiamato alla continuità, ha affermato la lettura del CVII in continuità, ma non ha dimostrato quella continuità, un "questo sì, questo no", non è ancora venuto, una cosa è affermare la continuità, un`altra dimostrarla, e mi pare che sia molto difficile affermare, guardandosi attorno, che quella continuità esiste, che poi la rottura sia dovuta ai testi stessi o alla loro "errata interpretazione-applicazione" è al centro dei dibattiti che ci stanno sommergendo di parole, di avvisi contrari, di picche e ripicche, ma nel frattempo e in assenza di una CHIARIFICAZIONE inequivocabile del Successore di Pietro, ognuno continua a fa quel che gli pare, sicuro di non incorrere in nessuna sanzione o provvedimento.
RispondiEliminaRombo ha torto su tutto tranne che sulla denuncia di questi personaggi. Mi stupisco ogni giorno che cosidetti lefebvriani invece siano ciechi, dopo anni che la FSSPX combatte la TFP e il suo spirito settario. Quanto alla Siccardi, un velo pietoso su di lei, sulla biografia infantile di Mons. Lefebvre e sulle sue altre danarose imprese dovrebbe essere stesto prima di tutto dalla FSSPX stessa
RispondiEliminaGrazie a memory per la precisazione.
RispondiEliminaComunque ciò che mi sembrava ottimo detto da Mons. Gherardini, resta tale detto da memory.
Ci mancherebbe...
<span>Rombo ha torto su tutto tranne che sulla denuncia di questi personaggi. Mi stupisco ogni giorno che cosidetti lefebvriani invece siano ciechi, dopo anni che la FSSPX combatte la TFP e il suo spirito settario. Quanto alla Siccardi, un velo pietoso su di lei, sulla biografia infantile di Mons. Lefebvre e sulle sue altre danarose imprese dovrebbe essere stesto prima di tutto dalla FSSPX stessa. Ovviamente Silente, che dice tante cose giuste (che apprezzo) ma probabilmente è un tieffepista veronese, liquida la questione con una battuta
RispondiElimina</span>
E allora Benedetto XVI se non patteggia il Concilio come lo concilia con i documenti dei Papi precedenti! Così si da ragione ai sedevacantisti il papa diventa ereticio e decade!!!!
RispondiEliminaChissà dove andrebbero a finire tutti i bei contatti editoriali della Siccardi (o del suo ghost writer), se sapessero cosa dice in pubblico non appena si avvicina agli ambienti della Fraternità...
RispondiEliminaDirei che, proprio come il blog Upupa, anche la Siccardona è piuttosto palindroma.
Silente,
RispondiEliminail Papa semplicemente dice di volere "<span>l’accettazione del Concilio Vaticano II e del magistero post-conciliare dei Papi</span>". Certo che i colloqui servono a questo, ma comunque la si rigiri, o questa accettazione avviene o la FSSPX non verrà considerata parte della Chiesa Cattolica Apostolica Romana (come quindi, al momento, non lo è, come dice chiaramente con "<span>la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa"</span>. Mi sembra chiaro il testo.
<span>E allora se Benedetto XVI se non patteggia o meglio rivede il Concilio e lo concilia con i documenti dei Papi precedenti vedasi Pio IX ecc! Si da ragione ai sedevacantisti il papa diventa ereticio e decade!!!!</span>
RispondiElimina<span>Interpretazione o no si parla tanto di obbedienza al papa? Ma di obbedienza del papa alla dottrina di sempre no! I problemi posti da Mons. Lefebvre sono tuttora vigenti e non risolti anzi peggiorati dal pontificato di Giovanni Paolo II, se fosse ancora vivo Mons. Lefebvre avrebbe già interrotto i colloqui!</span>
Potrebbe darsi di si !!! Perchè non la si mette sul piatto questa ipotesi, invece di perdersi in papolatrie da supermercato
RispondiEliminaPotrebbe darsi di si !!! Perchè non la si mette sul piatto questa ipotesi, invece di perdersi in papolatrie da supermercato
RispondiEliminaE che cosa dice?
RispondiEliminaInsomma ancora ipocrisia e menzogne? O solo inutili e offensive insinuazioni?
RispondiEliminaHo letto ad esempio su questo blog che, secondo un blogger che lo dava per certo, la casa editrice Fede&Cultura è in mano neocatecumenale.
Ci sarebbe la facciata bella pulita e luccicante e poi, dietro, alleanze, manipolazioni e intenti oscuri ?
<span>Insomma ancora ipocrisia e menzogne? O solo inutili e offensive insinuazioni?
RispondiEliminaHo letto ad esempio su questo blog che, secondo un blogger che lo dava per certo, la casa editrice Fede&Cultura è in mano neocatecumenale.
Ci sarebbe dunque la facciata bella, pulita,luccicante e convincente di autori e editori e poi, dietro la facciata, alleanze, manipolazioni e intenti oscuri ?</span>
non capisco a quali insinuazioni o oscurità si riferisca. Le citazioni testuali della Siccardi che elogiano GPII e al tempo stesso i suoi interventi su Mons. Lefebvre sono FATTI. Che De Mattei sia un seguace del Dott. Plinio, sul quale parla e scrive da decenni, è un FATTO che più pubblico non si può. L'editore di Fede&Cultura Sig. Zenone dice a chiunque glielo chieda di essere neocat, senza il minimo patema d'animo. Gli mandi una mail se non si fida, le risponderà senz'altro
RispondiEliminalo sforzo di cliccare il link postato da rombo no?
RispondiEliminaLa ringrazio per le precisazioni, per Fed&Cultura credevo fossero solo insinuazioni.
RispondiElimina<span>La ringrazio per le precisazioni, per Fede&Cultura credevo fossero solo insinuazioni.</span>
RispondiEliminaMi sia permesso di interrogarmi su una casa editrice che si è fatta il vessillo dei libri sulla Tradizione, allorquando appartiene al cammino nc e penso non sia un segreto come il cnc vede e pensa e trasmette la Tradizione, come non sia un segreto il rifiuto dell`iniziatore della Liturgia cattolica per le sue comunità. Strano.
non sono un esperto della questione neocat, ma ho l'impressione che sia molto più complessa, anche dottrinalmente, di come viene presentata. Lo Zenone ad esempio si dichiara tomista e al tempo stesso seguace di Kiko, sostenendo di avere la fede grazie al movimento etc. Come tutto questo sia possibile io non so, sarebbe interessante che lo spiegasse lui (io ricordo che lo sentii parlare della questione, ma a grandissime linee)
RispondiEliminaCaro ospite delle 18,17, mi permetto di ricordale la frase dell'imitazione di Cristo, che campeggia sulla testata del giornale "Sì, sì, no, no" : "Non far caso a chi lo disse, MA FAI *ATTENZIONE* a <span>CIò che disse</span>".
RispondiEliminaDue più è = a 4, anche quando il conto lo fa Stalin. Che un editore neoc. abbia deciso che è più redditizzio fare i soldi con i testi della Tradizione, piuttosto che con quelli (o anche con quelli) di Enzo Bianchi e/o di protestanti (ma se c'è differenza, è a favore di questi ultimi) è problema suo, non nostro. Anzi, dobbiamo ringraziare tale gioco di scacchi dello Spirito Santo. Testi che fino ad allora giravano tra pochi cultori della materia, oggi si trovano anche nelle librerie e se ne parla (ancora poco e male) nei Tg. Che Plinio buonanima sia stato uno gnostico, e le sue opere fonti di confusione è vero. Che poi, il più pliniano di tutti, abbia deciso di mettersi a fare le pulci al Vat.II e a ribadire (solo contro tutti) lo dottrina di sempre in materia di teodicea, è problema suo, non nostro. Tali opere buone gli resteranno in eterno. Può darsi che gli ottengano la grazia della conversione dal plianianesimo. Come spero che il tanto bene che ha compiuto madrE Teresa, gli abbia ottenuto la grazia della conversione dal relativismo sincresta, in cui i prelati vaticano/secondisti l'avevano fatta cadere.
Strano bloggone, ma ha ragione, ospite, "il y quelque chose qui ne tourne pas rond...bizarre...bizarre"!
RispondiElimina<span> </span>
RispondiEliminaSforzo fatto.
<span>Strano bloggone, ma ha ragione, ospite, "il y quelque chose qui ne tourne pas rond...bizarre...bizarre"!</span>
Sul fatto che, purtroppo, la FSSPX non abbia uno stato canonico nella Chiesa, nulla quaestio. E' un problema giuridico, che spero venga risolto in futuro (che auspico breve). Ma qui ci si riferisce al problema dottrinale. E vale sempre la stessa domanda: in che cosa "erra" la Fraternità, posto che si riconosce nel Depositum Fidei di sempre e lo tramanda fedelmente? E se il Depositum Fidei è la pietra di paragone per decidere sull'ortodossia, chi oggi lo tradisce?
RispondiElimina<span>Sul fatto che, purtroppo, la FSSPX non abbia uno stato canonico nella Chiesa, nulla quaestio. E' un problema giuridico, che spero venga risolto in futuro (che auspico breve</span><span>). Ma qui ci si riferisce al problema dottrinale. </span>
RispondiEliminaÈ un problema giuridico che Benedetto XVI evidenzia come causato da un problema dottrinale ("<span>Il fatto che la Fraternità San Pio X non possieda una posizione canonica nella Chiesa, non si basa in fin dei conti su ragioni disciplinari ma dottrinali")</span>.
<span>"in che cosa "erra" la Fraternità, posto che si riconosce nel Depositum Fidei di sempre e lo tramanda fedelmente?"</span>
Mi pare che il Papa sia chiaro: nel fatto che si riconosce nel Depositum Fidei di sempre meno da 50 anni a questa parte.
<span>E se il Depositum Fidei è la pietra di paragone per decidere sull'ortodossia, chi oggi lo tradisce?</span>
Mi pare alla fine le scelte sian due: o lo tradisce Benedetto XVI e i suoi "seguaci" o alla FSPPX non hanno capito come è stata espressa dai Papi l'eterna dottrina cattolica negli ultimi 50 anni. Scelga lei.
Carissima Luisa, con tutta la mia stima e simpatia per lei, che considero una delle migliori contributrici di questo blog (e di altri) e di cui ammiro la competenza e la verve polemica, stavolta sbaglia. Non sono veronese ma milanese. In passato mi è capitato, su questo blog, di difendere il vivace e variegato mondo del tradizionalismo veronese e in generale veneto, che conosco e di cui apprezzo soprattutto il coraggio di "sporcarsi le mani" con la politica (e dalla parte giusta, fino a subire persecuzioni giudiziarie) e di non limitarsi a una difesa, doverosa, legittima ma limitante, del "perimetro" liturgico. Forse da qui l'equivoco. Riguardo alla TFP, il discorso è più complesso. Apprezzo molto di questa associazione che indubbiamente è schierata sul fronte tradizionalista. Considero Plinio Correa de Oliveira uno dei pensatori cattolici più interessanti del secolo scorso. Il suo testo più importante, "Rivoluzione e Controrivoluzione" rimane, a mio parere, una pietra miliare del pensiero controrivoluzionario (senza che questo ne faccia un novello De Maistre, ovviamente), soprattutto per alcune intuizioni metapolitiche riferite all'importanza delle "mentalità e dei costumi". Il suo generoso (e poco conosciuto) contributo alla santa battaglia dei Padri Conciliari "tradizionalisti", che la TFP supportò con un "segretariato permanente", fu ammirevole. Della TFP di oggi, mi piace poco la "santificazione" del fondatore, talvolta decisamente eccessiva, anche su un piano estetico, e soprattutto l'appiattimento su tesi politiche teo-con e filoamericane che ben poco hanno a che fare (e che anzi confliggono) con il pensiero controrivoluzionario e tradizionalista. Ma l'accusa a Plinio di essere "gnostico" è semplicemente ridicola, e ridicolo è chi la lancia (vedi qui sopra). Riguardo ai suoi epigoni italiani, in sostanza Alleanza Cattolica (Gianni Cantoni) e Centro Culturale Lepanto (Roberto de Mattei), mi sembra di poter dire, con molta, molta semplificazione, che rappresentano rispettivamente una interpretazione centrista/moderata (Alleanza Cattolica) e più rigorosa (Lepanto) di Plinio. Da segnalare, purtroppo, la lenta evoluzione di Alleanza Cattolica (associazione a me cara) da posizioni originariamente tradizionaliste, di ferma collocazione a destra e controrivoluzionaria, a posizioni, appunto, moderato-centriste, teo-con e ostili al tradizionalismo. Peccato, perchè lì c'è del buon materiale umano. In sostanza: cerco, per quanto mi è possibile, di esercitare quel "tradi-ecumenismo", qui spesso predicato, cercando di vedere, negli ambienti a noi vicini, il buono dove c'è. Spero, cara Luisa, di non aver liquidato "la questione con una battuta".
RispondiElimina<span>
RispondiEliminaH<span>a ragione, ospite, "il y quelque chose qui ne tourne pas rond...bizarre...bizarre"!</span></span>
<span>Caro Ospite, stavolta sbaglia. Non sono veronese ma milanese. In passato mi è capitato, su questo blog, di difendere il vivace e variegato mondo del tradizionalismo veronese e in generale veneto, che conosco e di cui apprezzo soprattutto il coraggio di "sporcarsi le mani" con la politica (e dalla parte giusta, fino a subire persecuzioni giudiziarie) e di non limitarsi a una difesa, doverosa, legittima ma limitante, del "perimetro" liturgico. Forse da qui l'equivoco. Riguardo alla TFP, il discorso è più complesso. Apprezzo molto di questa associazione (di cui non faccio parte) che indubbiamente è schierata sul fronte tradizionalista. Considero Plinio Correa de Oliveira uno dei pensatori cattolici più interessanti del secolo scorso. Il suo testo più importante, "Rivoluzione e Controrivoluzione" rimane, a mio parere, una pietra miliare del pensiero controrivoluzionario (senza che questo ne faccia un novello De Maistre, ovviamente), soprattutto per alcune intuizioni metapolitiche riferite all'importanza delle "mentalità e dei costumi". Il suo generoso (e poco conosciuto) contributo alla santa battaglia dei Padri Conciliari "tradizionalisti", che la TFP supportò con un "segretariato permanente", fu ammirevole. Della TFP di oggi, mi piace poco la "santificazione" del fondatore, talvolta decisamente eccessiva, anche su un piano estetico, e soprattutto l'appiattimento su tesi politiche teo-con e filoamericane che ben poco hanno a che fare (e che anzi confliggono) con il pensiero controrivoluzionario e tradizionalista. Ma l'accusa a Plinio di essere "gnostico" è semplicemente ridicola. Riguardo ai suoi epigoni italiani, in sostanza Alleanza Cattolica (Gianni Cantoni) e Centro Culturale Lepanto (Roberto de Mattei), mi sembra di poter dire, con molta, molta semplificazione, che rappresentano rispettivamente una interpretazione centrista/moderata (Alleanza Cattolica) e più rigorosa (Lepanto) del pensiero di Plinio Correa de Oliveira. Da segnalare, purtroppo, la lenta evoluzione di Alleanza Cattolica (associazione a me cara) da posizioni originariamente tradizionaliste, di ferma collocazione a destra e controrivoluzionaria, a posizioni, appunto, moderato-centriste, teo-con e ostili al tradizionalismo. Peccato, perchè lì c'è del buon materiale umano. In sostanza: cerco, per quanto mi è possibile, di esercitare quel "tradi-ecumenismo", qui spesso predicato, cercando di vedere, negli ambienti a noi vicini, il buono dove c'è. Spero di non aver liquidato "la questione con una battuta".</span>
RispondiElimina<span>P.S. perchè non si trova, come tutti i partecipanti "permanenti", un buon nickname, in modo da rendersi riconoscibile in mezzo alla miriade di "ospiti"?</span>
<span><span>
RispondiEliminaH<span>a ragione, ospite, "il y a quelque chose qui ne tourne pas rond...bizarre...bizarre"!</span></span></span>
Ha ragione, ospite, c`è qualcosa che non quadra, su quanti carri stanno certe persone?
RispondiEliminaLei sfugge al tema principale: se le dottrine conciliari e post-conciliari confliggono oggettivamente con la Dottrina Perenne (gli esempi sono i soliti: la libertà religiosa, i rapporti con le altre religioni e i giudei, il primato petrino e la "collegialità", l'ecclesiologia e il famigerato "subsistit", la liturgia eccetera), considerando oltretutto che tali tesi non sono state espresse dogmaticamente, a cosa deve credere un fedele, tenedo presente che il Magistero è tale solo se fedele alla Tradizione? Scelga lei.
RispondiEliminaLei sfugge al tema principale della discussione: se l'insegnamento conciliare e post-conciliare è in oggettivo conflitto con la Dottrina Perenne (gli esempi sono i soliti: la libertà religiosa, i rapporti con le altre religioni e i giudei, il primato petrino e la "collegialità", l'ecclesiologia e il famigerato "subsistit", la liturgia, certe "sensibilità" politiche e sociali eccetera), considerato anche il carattere non dogmatico di tali insegnamenti e che il Magistero è tale se non è in contrasto con la Tradizione, a cosa deve credere un fedele? Scelga lei.
RispondiEliminaNon solo: il Concilio (Vaticano II) è FALLITO: chiaro come il sole.
RispondiElimina"Papa Benedetto XVI non sarebbe cattolico"...
RispondiEliminaInfatti, leggendo anche i suoi ultimi libri, il dubbio viene. Eccome che viene!
Credo che questo metodo Vittoz, che avrebbe l'obiettivo di "rieducare la gente al contatto con il reale" non sia proprio un granchè, se lo ha seguito Simon...
RispondiElimina<span>Lei sfugge al tema principale della discussione: se l'insegnamento conciliare e post-conciliare è in <span>oggettivo conflitto</span> con la Dottrina Perenne [da da da...]
RispondiElimina</span>
Silente,
C'è un problema molto basilare con il suo discorso: l'oggettivo conflitto può essere conosciuto solo dal Signore. Noi suoi amati figlioli, invece, abbiamo una visione delle cose molto più parziale... il chè crea le opinioni soggettive.
Che sta per: chi decide se c'è conflitto oggettivo o non c'è? Io? Lei? No, non insistiamo con dire "La Tradizione": la Tradizione non parla, siamo noi che ce ne facciamo volentieri interpreti, e visto il problema di cui sopra l'antipatico risultato è di dire cose diverse pur nel nome della stessa Tradizione. Certo, possiamo cercare di avvicinarci il più possibile alla Verità, con preghiera, studio e ragionamenti, ma al solito, decidiamo io e lei chi si è avvicinato di più?
<span>a cosa deve credere un fedele? Scelga lei.</span>
Detto quanto sopra, io so che Papa Benedetto XVI, il Papa Teologo, nelle parole che ho riportato sopra assicura che il Concilio è nel solco del Magistero Perenne della Chiesa. Un documento della Doctrina Fidei lo ha anche ribadito, se non bastasse. Oltre al fatto che i discorsi che ho letto finora in risposta alle accuse al Concilio mi hanno complessivamente convinto, anche solo a "fiducia" la mia scelta è di stare dalla parte del Papa e della Congregazione piuttosto che di chi parla di "oggettivo conflitto" fra Concilio e Magistero, sia lei o la FSSPX.
Alla fine, le scelte sono queste due appunto.
mio caro esegesi etc., anzitutto io ho sottolineato due fatti, (tre con quello della Siccardi) che non tolgono valore all'opera svolta dagli autori o editori in questione, qualunque esso sia. Ma fatti restano, e certamente vogliono dire qualcosa. A ognuno di rifletterci sopra.
RispondiEliminaSilente: apprezzo il chiarimento, e mi scuso del qui pro quo. Mi felicito che non sia pliniano, certo hanno supportato il Coetus al Concilio (anche se De Mattei sembra dire che il Coetus ha supportato Plinio); che Plinio non sia gnostico in qualche modo, con tutte quelle tesi neo-ghibellino-cavalleresche, non credo; studi di Agnoli (quello vero, non Francesco) dicono il contrario. Comunque sia Rivoluzione e Controrivoluzione è un libro secondo me puerile, un'analisi semplicistica che va bene per i brasiliani, magari qui si può fare di meglio. Sulla realtà veronese, non so se la conosce a fondo, ma è a dir poco delirante. Non ho nulla contro il principio di "sporcarsi le mani etc.", ma lì c'è pure un vero guru (pliniano in senso deleterio e neoghibellino: il riferimento anche spirituale è lui, non il sacerdote) che ne fa di cotte e di crude e aspetta la "restaurazione" quando diventerà Imperatore. In breve si informi meglio, a mio giudizio non meritano supporto. Non prendo un nickname per miei motivi, tanto per quello che ho da dire Ospite basta
Enrico, per la tua anima chiaramente il Concilio è stato un disastro! concordo!!!!!
RispondiEliminaMeno male che non sia stato così per un miliardo e tot altri....
Caro Ospite, non capisco perche le suggestioni "neo-ghibellino-cavalleresche" del De Oliveira debbano portare a dire che sia gnostico. Se lei si riferisce a Francesco Maria Agnoli, che apprezzo anche per i suoi contributi sul risorgimento, mi segnali i suoi studi su Plinio e la TFP, li leggerò con piacere. Libero di ritenere "Rivoluzione e Controrivoluzione" un libro puerile, ma credo che sia un giudizio decisamente ingeneroso. E' un testo "di lotta", ma con il grande pregio di delineare chiaramente una visione metastorica e di teologia della storia convincente e autenticamente cattolica. Infine, Verona: è vero, conosco indirettamente la situazione che so, come ho detto, essere "variegata". Sui casi a cui allude non mi pronuncio e mi informerò meglio dalle mie fonti. Tuttavia, vale quanto ho espresso nel precedente post: vi sono gruppi, nel Veneto, che sono apprezzabili non solo per la loro fedeltà alla Dottrina, ma anche per l'impegno culturale e politico. E, lo ribadisco, cerco di vedere ciò che c'è di buono nel vario panorama dei gruppi tradizionalisti. senza settarismi e acidi ipercriticismi.
RispondiEliminaPerò si salverà solo un piccolo resto: un piccolo gregge. Come mai?
RispondiEliminai testimoni di geova?
RispondiEliminaCaro Silente, bisogna vedere che cosa è buono per te. Mi fa piacere di non essere l'unico a vedere nelle messinscene veronesi la rappresentazione di un tradizionalismo, non già della Trdizione, da una parte carnevalesco e patetico, dall'altra inquietante per la sua chiara coloritura politica di destra. Può darsi che per te questo sia un dato positivo. Per me non lo è affatto e trovo assolutamente fuori luogo, per non dire ripugnante, arruolare la tradizione sotto etichette e movimenti politici; e nemmeno si potrebbe dire che il fine giustifica i mezzi, xè sono x lo più questi ultimi a servirsi strumentalmente della religione per sostenere se stessi. I personaggi citati da silente sono chiaramente missi da un oltranzismo ideologico che ben poco a che fare con Cristo, la Chiesa, la Fede.
RispondiEliminaNon Preoccupatevi dell'età anagrafica del Pontefice egli gode di ottima salute e di fibbra ben robusta piccolo asciutto è molto logevo lui vi stupirà penso che terrà le redini di Santa Madre CHIESA per molto tempo ancora sarà come Leone XIII
RispondiEliminaSalvo ovviamente, caro Ospite, che non si riferisse a Carlo Alberto Agnoli, anche lui magistrato, collaboratore di "Chiesa Viva" e che ha scritto, tra l'altro, un intelligente pamphlet contro la legge Mancino edito dalla "Editrici Civiltà"...Cognome interessante, quello di Agnoli...
RispondiEliminail magistero del kikkio e la chiesa di Ovosodo ! :)
RispondiEliminaNo, perché sono troppo numerosi... come i neocatecumenali.
RispondiEliminami riferivo naturalmente all'ottimo Carlo Alberto Agnoli, padre di Francesco e fratello di Francesco Mario.
RispondiEliminaDa noi si dice: dove si smangiucchia Dio ci conduca! Forse certe persone vanno dove possono guadagnare qualcosa, una volta li, una volta qui, l'importante è vendere libri.
RispondiEliminaComunque mi associo alle preghiere proposte da Messainlatino. Che la sittuazione tra la FSSPX e il Papa si concluda per il meglio, si concluda come Dio vuole.
Concordo solo sul "torpore dei neoconservatori" che in realtà non sono altri che i protagonisti invecchiati della "primavera della Chiesa", del "soffio dello spirito" e così via. Per il resto è il solito bla bla bla stereotipato progressissta. Il passaggio poi "<span>Viene soffocato il sensus fidelium (sensibilità, percezione della fede e delle sue implicazioni che ogni battezzato è abilitato a esercitare e ad alimentare attraverso il confronto con i fratelli e le sorelle nella fede, attraverso la correzione fraterna, l’ascolto reciproco, la comune edificazione) di tutto quel popolo di Dio che ha sperato nel Concilio</span>" è veramente una perla della letteratura progressista. In queste formule lessicali c'è tutto il velleitarismo progressista, ma che popolo di Dio qui al massimo c'è posto per le allegre comari di Windsor!
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