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venerdì 3 giugno 2011

Lo sfogo

Lo sfogo
di F. Agnoli.


Questo è uno sfogo. Forse, gli sfoghi, non servono a nulla. Sono solo cedimenti e debolezze. Ma forse è bene che ogni tanto qualcuno sbotti. Se poi il noioso in questione, cioè il sottoscritto, dirà delle scemenze, ne chiede subito scusa ai lettori. Del resto chi per un motivo o per l’altro è chiamato a scrivere spesso, di errori ne fa, e non pochi. Detto questo, scrivo dopo aver letto un articolo di Mons. Agostino Marchetto, appena apparso sull’Osservatore Romano. Premettiamo subito che questo giornale non è la voce del papa, come è stato in passato. Dopo essere stato per tanti anni un giornale insignificante, banale, espressione chiarissima della crisi post conciliare, è divenuto, da un po’ di tempo, sotto la direzione di Gian Maria Vian, un giornale serio, con grandi firme, laiche ed ecclesiastiche ed articoli belli, sostanziosi. Ciò non toglie che l’OR sia oggi anche un giornale molto “libero”, su cui compaiono articoli che non esprimono sempre una posizione ortodossa.
Penso ad alcuni pezzi di bioetica, scritti da laici di valore, ma non conformi comunque alla dottrina cattolica, oppure ad alcuni articoli comparsi recentemente a firma del vicedirettore, in cui vengono esposte posizioni sulla liturgia completamente all’opposto del pensiero di Benedetto XVI. Con abilità curiale: cioè si contraddice il pensiero del papa sulla messa, ma senza dirlo, senza creare contrapposizioni esplicite, ma solo implicite. Fingendo di non fare quello che si sta facendo…
Ebbene, dicevo, mons. Marchetto ha appena scritto un articolo, per fare cosa? Per attaccare il professor de Mattei! C’è il tiro al bersaglio contro di lui da giorni e giorni: lo attaccano Odifreddi, Repubblica, Uaar, intolleranti giacobini e nemici di Cristo…e Marchetto cosa fa? Prende la palla al balzo per regolare i suoi conti! Veramente inopportuno…
Ma chi è il buon Marchetto? Facciamo un passo indietro. Ricordate quel monsignore che interveniva ogni due per tre in materia di politica, immigrazione ecc? Un po’ come don Sciortino dalle pagine di Famiglia Cristiana…Che quando lo leggi ti chiedi: cosa aspetta costui a candidarsi? A salvare il paese? Tanto nessuno si accorgerebbe che è un prete, sia per come veste, sia perché Cristo compare sulle sue labbra solo relativamente a Berlusconi (che è Satana) o per qualche altra trovata sociologica.
Ma rimaniamo a Marchetto. Il governo faceva una legge, un ministro rilasciava una dichiarazione, magari la solita boutade, più o meno pensata, più o meno imbecille, e Marchetto interveniva, puntuale come un arbitro. Ogni volta sembrava si trattasse di questioni vitali e tirava in ballo l’Olocausto, drammi seri, e altre enormità. Poi non succedeva nulla di nulla…
Anche se ogni suo intervento fosse stato opportuno e interessante- cosa che non era viste le numerose smentite della sala stampa Vaticana: “il pensiero di mons. Marchetto impegna solo lui, non la Santa Sede…”- mi chiedo: è proprio il compito dei preti, quello di intervenire sempre nel dibattito pubblico sull’onda delle polemiche politiche e giornalistiche? Non siamo tutti stufi di questo modo di fare? Serve alla Chiesa questo interventismo?
Me lo diceva recentemente un buon vescovo: “Credi Francesco che sia opportuno che il presidente della Cei faccia ogni volta un lunghissimo pistolotto sulla situazione dell’Italia? E’ quello il nostro compito?”. Avete presente le relazioni dei presidenti Cei? Parlano di economia, di politica, dell’ultimissimo scandalo mediatico e sembra che la Chiesa debba prendere posizione su tutto! Per carità! Piantatela di seppellirci di parole, pesatele, pensatele, intervenite quando è davvero importante; evitate di fare i medici, gli economisti, i sociologi e se penso ad alcuni vescovi, aggiungerei, i sociologi, gli esperti di ecologia, i terzomondismi a poche spese….con poca competenza. Basta! Parlateci di Dio, di vita e di morte, di novissimi, e intervenite, certo, sulla politica, quando occorre. Allora la vostra voce sarà autorevole, e non un sottofondo fastidioso! Allora gli uomini di buona volontà leggeranno una premura, una passione, un cuore, dietro le vostre parole (e per piacere, un po’ più concisi). C’è qualcuno che crede che la crisi di fede di oggi non sia legata, come è sempre stato, ad una crisi di molti uomini di Chiesa?
Mi sto perdendo, e quindi torniamo a noi…. Marchetto, inopportuno come sempre, interviene, per smontare il libro di de Mattei sul Concilio Vaticano II.
Il libro è uscito da mesi, il mons. ne parla male da mesi, a quattr’occhi, spiegando: “leggete il mio di libro”, ma su quello di de Mattei non ha scritto nulla.
Ecco: finalmente in questi giorni, mentre de Mattei è sotto tiro di tutti, gli è sembrato il momento buono per partorire...il topolino.
Per rispondere a 600 pagine di storia, dati, fonti, citazioni, Marchetto scrive poche righe in cui:
1) si dice dispiaciuto perché in verità se de Mattei avesse letto meglio il suo di libro, quello del Marchetto medesimo, allora avrebbe capito…(qui, scusatemi, è anche questione di stile: uno può ritenere il proprio libro il più bello dell’universo, ma mentre stronca quello altrui, evita di fare la ruota con le sue penne);
2) infarcisce l’articoletto di aggettivi dispregiativi, quasi fossero argomenti, e cerca di presentare il libro come l’opera di un estremista di destra, così come il lavoro di Alberigo sarebbe l’opera di un estremista di sinistra. Per sedersi, comodo, al centro, il Marchetto salta di pari passo tutto il problema: perchè, dopo il Concilio, il più grande abbandono di massa di preti della storia? Perché l’apostasia di un continente? Perché il diffondersi persino della pedofilia, tra i religiosi? Perché il franare di una intera società (vedi divorzio, aborto….)?
Per carità, non affrontiamo il problema, sembra dire Marchetto…tutto è andato bene, e basta;
3) infine il metodo: l’opera di de Mattei è uno studio storico, non teologico, e non dei documenti del Concilio, ma dei fatti, del clima, delle strategie.
Vogliamo stare al gioco? De Mattei mostra chiaramente che gli alfieri del Concilio sono stati, nel post Concilio, gli autori della demolizione. Dice qualcosa che Suenens e Lercaro, per fare solo due nomi, siano stati prima moderatori del Concilio e poi affossatori della morale e della liturgia?
Dice qualcosa che i più importanti padri conciliari progressisti, sono stati gli stessi che poi si sono ribellati in massa all’Humanae vitae di Paolo VI?
De Mattei ci descrive l’azione di svariati ecclesiastici, vescovi e periti, ci dice cosa facevano, cosa pensavano, cosa scrivevano sui loro diari, dove sono finiti nel post Concilio…
Se Marchetto vuole smentire, si accomodi: usi i dati storici, i fatti, ne confuti almeno qualcuno, di peso, e non si limiti a discorsi generici. La storia di de Mattei, scrive Marchetto, è “di parte”: certo, descrive soprattutto una parte dei padri conciliari, del loro pensiero…quella parte che ha guidato anche il post concilio, che è stata studiata nei seminari, e si studia tutt’ora…Studia la parte che interessa: per dare la caccia non ad un fantasma, ma alle origini e alle cause di una crisi che è sotto gli occhi di tutti. E che data, in particolare sebbene non soltanto, da una certa epoca.

23 commenti:

  1. Stupendo e condivisibilissimo commento. Fossero tutti così gli sfoghi........

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  2. il "contrappunto" di Marchetto edito da LEV non è storia, è solo un insieme di recensioni...

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  3. Quello che si semina poi si raccoglie .... Questo stile è stato adottato e ora non si puó più non essere d'accordo. Da tempo si dice di riportare i toni a un livello sereno ma tutto questo non é stato fatto. Quando si attacca bisogna calcolarne l'effetto

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  4. ...se l'effetto è quello di far ringhiare il marchetto di turno, benvenga. Ringhia solo la sua arroganza.

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  5. Cattolico Tradizionalista3 giugno 2011 alle ore 14:01

    Sfogo condivisibilissimo. Non ne possiamo più di questi alfieri del Concilio, di questi esegeti della Nuova Pentescoste! Che guardino il disastro che è seguito al Concilio! L'apostasia generale, il crollo delle vocazioni, il crollo della morale, la legge sull'aborto, l'affossamento della liturgia! Dobbiamo continuare?

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  6. Ma da dov'è tratto questo articolo?

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  7. Grazie dottor Agnoli per quanto ha scritto. Sono un estimatore di de Mattei apprezzo la sua preparazione di storico, la sua fede cattolica, il suo coraggio.... ho letto il suo libro e mi ha molto illuminato.......
    Ormai dobbiamo capire che i modernisti arrivati al capolinea sono come cani rabbiosi che ringhiano con le loro menzogne e la loro supponenza. Sono loro che con la loro arroganza, con la loro intolleranza, con la loro prepotenza persecutoria, hanno scavato la fossa al Concilio che più passa il tempo più mostra il suo vero volto: una grande PATACCA.
    don Bernardo

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  8. L'ottimo Agnoli non si smentisce mai! Si è stufi di quei prelati,provvisti del deludente armamentario post-conciliare,ansiosi di attaccare il loro gregge,quello più fedele!!
    All'esimio prof.de Mattei vorrei dire:vista la qualità e la quantità di coloro che lo attaccano,può ritenersi sulla giusta via!

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  9. Penso che il termine ''Pataccari''sia quello più azzeccato. Ridateci una bella liturgia, basta con le patacche.

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  10. Grazie dottor Agnoli. Continui a sfogarsi, il suo sfogo così ben descritto è anche il mio

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  11. ...a proposito di tiro al bersaglio, il problema, divenuto ormai stantio (tenuto conto dell'età media dei sessantottini e dei canuti nostalgici del bel tempo antico), è il logoro, trito, stucchevole ancorarsi alle categorie << destra  >> << sinistra >>. L'ho dico da laico (da chi, pur non avendo le certezze della fede, ha il problema della fede): il politicamente corretto, sia di destra che di sinistra, è un veleno mortale per la religione cattolica, che dovrebbe nutrirsi del suo Vangelo (anche culturale) e, soprattutto, del suo silenzio (rivolto a contemplare il Bello che propana dall'Altro - rileggersi qualche pagina di Borges, di Montale, di Elsa Morante e di Cristina Campo per ridicolizzare le vetero categorie).
    Fino a quando la Chiesa non recupererà il suo misticismo (a meno che la Storia non l'abbia dichiarato morto), non ci sarà nessun documento, per quanto magistrale, capace di restituire attualità, e autorità, alla stessa.
    Un'ultima osservazione; perchè Repubblica e il suo prestigioso mentore, Eugenio Scalfari, che si vanta di essere ateo, continuano insegnare ai preti come devono dir messa?

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  12. Mi unisco al suo sfogo, egregio dott. Agnoli e la ringrazio. Fin tanto che non si avrà il coraggio e la disponibilità di riesaminare seriamente cosa è stato il Concilio (come propone anche Mons. Gherardini) non avremo modo di uscire dalla crisi, si esapereranno le differenti posizioni e le eresie interne.
    Ho appena letto l'articolo di Cristianità del 1976 appena pubblicato su questo sito e rattrista pensare che anche chi, a quei tempi, esaminava con razionalità e lucidità estrema i problemi, oggi pare voglia negarli o nasconderli, anzichè contribuire ad un riesame serio e proficuo.

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  13. Grande, come sempre Francesco!

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  14. <span>oggi pare voglia negarli o nasconderli,</span>

    <span>E' giunta l'ora che, su questa svolta epocale disastrosa per la Santa Madre Chiesa, cominciamo tutti, come diceva G. B. Vico,  a     riflettere  con mente  pura.</span>
    Puntando il dito sulle piaghe, senza paura del dolore, nè della luce impietosa della Verità.  somma Medicina e unico antidoto per tutti i veleni di menzogna o di sottili mistificazioni che inquinano da 50 anni il resoconto dei <span>fatti </span>gravitanti attorno all'evento-concilioV2 , illuminando finalmente, svelando e chiarendo TUTTO quel che  accadde sul grande scenario e dietro le quinte,
                  prima ,  durante e   dopo.

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  15. Ottimo "fogo".

    P.S. Posso assicurare - come testimone auricolare - che tantissimi vescovi da sempre sono contro le prolusioni del Cardinal Presidente (Ruini e ora Bagnasco). Le Assemblee della CEI non servono a nulla poichè il primo giorno appena arrivano i vescovi ricevono già il malloppo di tutte gli interventi che si terranno.
    Domandano quindi: a che serve doverli ascoltare? Potrebbero inviarli a casa e poi lasciarci discutere veramente e poi fare VERAMENTE sintesi.

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  16. :-[ Don Reto di GloriaTV ci tira su di morale..... :-D

    <span>Gloria.TV - Tina: Don Reto andando alla Messa del Mattino

    </span><span>www.gloria.tv/?media=163095</span>

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  17. <p>"C’è chi ritiene che la crisi sia dovuta ad una cattiva lettura dei documenti del Concilio e c’è chi pensa che sia dovuta ai documenti stessi del Concilio. Io credo che nessuna delle due posizioni sia quella giusta perché a mio parere la causa vera e profonda della crisi è la rivoluzione nella mentalità e nei costumi avvenuta negli anni del Concilio." (De Mattei)

    </p><p> 
    </p><p>E questo sarebbe 'uno di parte'?
    </p><p> 
    </p><p>Ha detto bene dott. Agnoli: "Parlateci di Dio, di vita e di morte"!
    </p><p> 
    </p><p> </p>

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  18. Ottimo articolo. Condivido soprattutto la parte in cui fa una sana critica alle assemblee Cei. Se si sentisse parlare più di Gesù Cristo dopo quelle assemblee, di catechesi, di liturgia, di vocazioni, di arte liturgica, di correzione delle eresie e degli errori dottrinali che esistono in Italia... Invece l'assemblea Cei sembra essere la terza camera del parlamento italiano, anzi dello "sparlamento" italiano, dove si fa da controaltare a ciò che compete invece ad altre persone.

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  19. Mi domando ma la gerarchia dorme compreso il papa? Il fatto è che la verità mi fa male lo so cantava Caterina Caselli

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  20. Cari amici della Tradizione...... i modernisti hanno i giorni contati.....
    preghiamo e soffriamo per la loro conversione, il loro rinsavimento......
    non demordiamo..... continuiamo a girare e rigirare intorno alle mura di Gerico...... la Madonna è con noi e alla fine questa impalcatura della menzogna, figlia del Padre della menzogna, cadrà con un gran tonfo, altro che se cadrà!!! .... lo sento nel profondo del cuore..... Rimaniamo umili, miti, forti nella persecuzione e perseveranti nella preghiera, gli ultimi a capire forse saranno proprio quelli posti più in alto....... quelli che hanno interessi personali di potere e di denari e di gradi accademici......... ma Gerico cadrà nonostante i patetici e meschini tentativi di chi pensava di essersi presi gioco del Signore ed ora annaspa perchè la "ricreazione" sta per finire.
    Alla fine verrà ed ordinerà: quelli che mi hanno tradito portatemeli quì ed uccideteli davanti a me!  Sì! Amen! Vieni Signore Gesù.

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  21. Marchetto, una marchetta per il PD quando parla di immigrati, è un buono storico del Concilio. Capisco lo sfogo ma non è vero che liquida De Mattei in poche righe. Se uno legge l'Osservatore Romano (leggiamo anche un po' di carta, qualche volta, non si vive di sola elettronica) scopre una nota iniziale dove si spiega che pubblicano un estratto di un lungo saggio di Marchetto critico su De Mattei che uscirà su una rivista accademica.

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  22. :-[  il problema è che nell'estrapolazione che si fa, spesso si intende proprio far passare QUEL MESSAGGIO, FILTRANDOLO....

    Se dalla Bibbia al Salmo si toglie una parte di un rigo, si legge: "DIO NON ESISTE!"
    ma la frase INTEGRALE dice: "LO STOLTO DICE: DIO NON ESISTE"..........

    estrapolando frasi del Vangelo si potrebbe ottenere perfino un invito al suicidio: basta riportare due espressioni distanti fra loro:
     - e Giuda si impiccò....
    - va, e fa altrettanto anche tu....

    oppure basta usarla come fanno i Protestanti che cercano tutte le frasi che possono essere usate contro la Chiesa, il Papa e i Sacerdoti:
    - e nessuno tra voi si fa chiamare "PADRE"....
    ecc...ecc...ecc...

    L'OR  - e qualsiasi altro giornale - quando fa le estrapolazioni, dovrebbe riportare UN COLLEGAMENTO nel quale il LETTORE deve avere la disponibilità IMMEDIATA AL TESTO INTEGRALE....

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  23. "Vogliamo stare al gioco? De Mattei mostra chiaramente che gli alfieri del Concilio sono stati, nel post Concilio, gli autori della demolizione. Dice qualcosa che Suenens e Lercaro, per fare solo due nomi, siano stati prima moderatori del Concilio e poi affossatori della morale e della liturgia?
    Dice qualcosa che i più importanti padri conciliari progressisti, sono stati gli stessi che poi si sono ribellati in massa all’Humanae vitae di Paolo VI?
    "

    "La storia di de Mattei, scrive Marchetto, è “di parte”: certo, descrive soprattutto una parte dei padri conciliari, del loro pensiero…quella parte che ha guidato anche il post concilio, che è stata studiata nei seminari, e si studia tutt’ora…Studia la parte che interessa: per dare la caccia non ad un fantasma, ma alle origini e alle cause di una crisi che è sotto gli occhi di tutti. E che data, in particolare sebbene non soltanto, da una certa epoca."

    Mi ricordo quando ponevo la domanda a don Morselli: si parla tanto di "errate applicazioni" di " errate interpretazioni", ma dal momento che  queste applicazioni e interpretazioni sono arrivate subito dopo il Vaticano II, come si può definirle errate dal momento che chi ne è stato l`autore responsabile, e dunque consapevole, è chi i documenti del Vaticano II  li ha studiati e approvati?
    Don Morselli scelse di non rispondermi, mi ritrovo oggi, non con soddisfazione ma con amarezza, nelle parole  di Agnoli. Ecco una persona che, con coraggio, non usa quel linguaggio che da noi si chiama "langue de bois", "lingua di legno", condivido il suo sfogo e lo ringrazio per le sue parole.

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La Redazione