A seguito dello straordinario successo radiofonico, nei primi Anni Settanta, di “Alto gradimento”, trasmissione di Arbore-Boncompagni e allegra compagnia, alcuni personaggi lì assurti a fama onomatopeica vennero trasposti su pellicola cinematografica, prima di approdare più tardi a trasmissioni televisive.
È del 1976 il film Vinella e don Pezzotta, farsa al limite del demenziale, basata sul personaggio di Vinella, interpretato da un pirotecnico Giorgio Bracardi (autore del soggetto), che è un adolescente visionario, devoto al fantomatico S. Pentolino (sempre Bracardi) cresciuto per carità cristiana da don Pezzotta, spicciativo parroco in talare della parrocchia di Santa Zitta in una misera borgata romana, interpretato da Armando Brancia (attore napoletano che avrebbe prestato il volto ad altri prelati nei successivi anni della commedia all’italiana), il quale lo castiga ripetutamente per questa sua falsa devozione, fin quando – alla fine del film – sarà proprio S. Pentolino a salvare la parrocchia.
Il film, dalla trama tutto sommato esile ed affidato alle trovate caratteristiche di Vinella-Bracardi, presenta in realtà un registro sottostante in cui vi è dipinto, con toni ovviamente farseschi, il conflitto fra il "tradizionalista" don Pezzotta, a capo di una sgangheratissima parrocchia sempre in bolletta, il cui oratorio è addirittura percorso dalla linea del tram (!) e un prete americano Novus ordo (anzi Novissimus), padre Splendid - in abito da Elvis Presley -, che, contornato di fanciulle in minigonna, suorine in risicato abito riformato e un antipatico vice-parroco in clergyman di seta, costruisce, nella stessa periferia romana, una mega-avveniristica chiesa moderna con il campanile che rintocca "Nessuno mi può giudicare" di Caterina Caselli (tanto per adeguare anche le campane al clima …. conciliare!), chiamando a raccolta i fedeli che, così, svia dalla parrocchia di don Pezzotta.
Oltre ad alcuni personaggi caratteristici (la sora Camilla, perpetua con voce baritonale, la vaiassa di cui è invaghito Vinella, Maria la Brutalona) vi sono squarci della Roma parrocchiale dei primi anni Settanta, fra tentativi di resistenza della Tradizione in un momento storico di pretesa verginità progressista delle novità post-conciliari, fughe avventuristiche sessantottine (il presepe vivente organizzato da Vinella per raccogliere fondi e, per motivi di opportunità, affidato alla regia di un artista sceneggiatore comunista, con esiti esilaranti), i pellegrini per l'Anno Santo del '75 e via discorrendo.
Alcuni momenti, come il colloquio di don Pezzotta con padre Splendid, presso la parrocchia di quest’ultimo, ritraggono - con una certa icasticità - il disagio di una generazione di ecclesiastici (e con essi di buona parte del popolo cristiano) di fronte all’inondazione di assurde novità pastorali, artistiche, liturgiche che in poco tempo sopravanzarono le stesse intenzioni del Concilio.
In accordo con il soggetto, anche la Tradizione è raffigurata nei suoi aspetti più comici (come può rilevarsi dai due filmati che proponiamo), sebbene autori, sceneggiatori e regista non facciano mistero di guardare ad essa con molto più umano favore, rispetto agli avanguardismi all’americana dei progressisti di turno.
Il Segretario di mons. E. Favella
Predica sui novissimi old style (al minuto 2.05):
Confessione e penitenza corporale:
Che ricordi! Esilarante!
RispondiEliminaMi viene il dubbio che mons. Favella sia Giorgio Bracardi?
Io sono un povero peccatore...sicuramente farò il portinaio all'inferno...Sarà solo per bontà e misericordia Divina se mi farò tre miliardi di anni di purgatorio...
RispondiEliminaMa se Don Pezzotta dovesse mai fare il Padre Spirituale per alcuni inquilini dei Sacri Palazzi farebbero prima ad aprire un nuovo mega reparto di traumatologia a lato del cupolone ;)
Bellissimo :)
RispondiEliminaquanti ricordi....
RispondiEliminaVero: bisognorebbe che don Pezzotta tenga .... gli esecizi spirituali alla Curia Romana!
RispondiEliminaGiorgio Bracardi è ancora vivo?
RispondiEliminasì, invece il fratello, il baffuto pianista del COSTANZO SHOW, è morto.
RispondiEliminaGrande Bracardi! Percccché non sei venutttta? Tìn!
RispondiEliminaRiesce a far ridere col niente... una sorta di maieutica umoristica....
Vi ricordate: L'UOMO è UNA BBBESTIA!!!!
RispondiEliminaOppure: L'Italia del 2000, GNAM GNAM - GNAM GNAM!!!!
Profezie dei comici?
Che ridere!!!
RispondiEliminaNon l'avevo visto prima!
Bravi redazione!