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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 12 febbraio 2011

Corso di apologetica alla Parrocchia dello Spirito Santo di Modena

Nota bene: è l'unica parrocchia della Diocesi ad avere una celebrazione fissa settimanale in forma straordinaria.

La nostra parrocchia ospiterà, nei mesi di febbraio e marzo, il quarto Corso di Apologetica (vedi qui) organizzato dal centro culturale cattolico “Il Faro”. L’apologetica (dal greco apologhèia, “discorso in difesa”) si propone di difendere la fede dimostrandone la ragionevolezza. Questo corso è composto da quattro conferenze-lezioni tenute da autorevoli relatori:
- sabato 19 febbraio: il teologo e professore Don Piero Cantoni su “Satana: presenza reale e personale”;

- sabato 26 febbraio: l’Arcivescovo di Modena-Nonantola Mons. Antonio Lanfranchi su “Il problema del male e del dolore”;
- sabato 12 marzo: il Vescovo di San Marino-Montefeltro Mons. Luigi Negri su “La dottrina sociale della Chiesa nel terzo millennio”;
- sabato 26 marzo: il dott. Marco Invernizzi dell’Università Europea di Roma e de “Il Timone” su “Il cristiano e la politica”.

Tutti gli incontri si svolgeranno dalle 16:00 alle 18:00 nel salone sottochiesa della nostra parrocchia.
Per informazioni ed iscrizioni ci si può riferire direttamente al sito degli organizzatori: www.centroculturaleilfaro.it

9 commenti:

  1. Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Poitiers (Francia), presentata da S.E. Mons. Albert Rouet.
    CHE DIO BENEDICA SUA SANTITà BENEDETTO XVI !!

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  2. L'apologetica sembra oggi l'ultimo treno di una identità fragile e in crisi, che ricorre achiusure difensive di fronte alla difficoltà di comunicare il Vangelo agli uomini d'oggi. Forse sarebbe meglio rischiare una identità più debole, che non respinga per la sua durezza, attira più un'opera di misericordia che una bolla pontificia. Prima delle formule dogmatiche ci deve essere una vita, umana innanzitutto e poi cristiana. A una teoria si può contrapporre una teoria, ma una vita chi la può contestare? Ma al tradizionalismo non piace la conversione a Gesù, piace contrapporsi al mondo, scambiando la vera fedeltà con la ripetizione di formule e l'iterazione di devozioni. 

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  3. <span>L'apologetica sembra oggi l'ultimo treno di una identità fragile e in crisi, che ricorre a chiusure difensive di fronte alla difficoltà di comunicare il Vangelo agli uomini d'oggi. Forse sarebbe meglio rischiare una identità più debole, che non respinga per la sua durezza!</span>
    <span>Attira più un'opera di misericordia che una bolla pontificia. </span>
    <span>Prima delle formule dogmatiche ci deve essere una vita, umana innanzitutto e poi cristiana. </span>
    <span>A una teoria si può contrapporre una teoria, ma una vita chi la può contestare? </span>
    <span>Ma al tradizionalismo non piace la conversione a Gesù, piace contrapporsi al mondo, scambiando la vera fedeltà con la ripetizione di formule e l'iterazione di devozioni. </span>

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  4. Non esiste la "conversione a Gesù" senza una identità forte, senza una Dottrina salda e immutabile, che include i Dogmi. Ridurre la conversione a pura "esperienza" personale è un errore modernista. Le "opere di misericordia" di per sé non salvano, le possono compiere anche buddisti, protestanti o testimoni di geova. La Carità ha senso solo nella Verità, altrimenti è pura filantropia. Ed è la riduzione della Chiesa a pura filantropia uno dei mali oscuri dei tempi presenti. Tale riduzione, riducendo o addiritura obliterando l'orizzonte salvifico basato su un Credo immutabile, ha un che di demonico perchè impedisce o limita la salvezza delle anime. Stat Veritas!

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  5. Con tre relatori così, meglio lasciar perdere. Meglio farsi ungiro in bicicletta.

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  6. Anzi, rettifica: con 4 relatori del genere meglio lasciar pedere !

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  7. @Pastor ille. Mi sembra che lei non tenga presente un elemento molto importante. Si può essere attratti dal messaggio evangelico e trovare sulla via della conversione "pietre d'inciampo" che sembrano insormontabili. Mi riferisco a obiezioni intellettuali come quella espressamente segnalata dal grandissimo storico Arnold Toynbee:"Come può essere stato creato da un Dio buono un mondo in cui la predazione per alimentarsi è la legge universale ( mors tua vita mea )? La stessa obiezione, mi pare, era sentita dall'"atea devota" Oriana Fallaci, seguita in ultimo dal coltissimo mons. Fisichella, che come inviata di guerra ne aveva viste di tutti i colori, anzi ... dei colori più scuri. E' il problema del male, di cui parlerà mons. Lanfranchi. C'è poi chi è portato a ritenere mitologica l'esistenza del Demonio e ritenere incompatibile con la bontà di Dio l'esistenza dell'Inferno. Questa obiezione era molto sentita da Tina Merlin, la filantropa socialista che volle la legge sulla chiusura delle case di tolleranza. Di ciò parlerà don Cantoni. Aggiungiamo il dubbio sulla storicità dei Vangeli e addirittura sull'esistenza di Gesù Cristo. "Dulcis in fundo" le obiezioni sulla cosiddetta "storia criminale della Chiesa": Inquisizione, roghi, guerre sante, colonialismo, corruzione, avidità di denaro... tutto quello che oggi costituisce il "cavallo di battaglia" degli atei militanti e su cui è pronto a rispondere mons. Luigi Negri.
    Questi dubbi possono essere avvertiti da tutti, ma in particolar modo da chi, non per suo merito particolare, abbia fatto studi superiori e un tempo si identificava con la cultura borghese. Proprio per la carenza degli strumenti apologetici la Chiesa perse gran parte della borghesia nell'epoca dell'Illuminismo e del Positivismo, con successiva ricaduta fra le  masse. Sintomatica è la testimonianza di molti poeti e scrittori dell''800 e del primo '900 che, dopo un'infanzia mistica, non riuscirono più a credere, con loro enorme rammarico. un esempio eccezionalmente significativo è quello dello spagnolo Miguel de Unamuno.
    Si obietterà che il messaggio evangelico chiama ad operare il bene senza troppe sottigliezze intellettuali; il realtà questo "bene" può richiedere scelte ( come nel campo della professione e degli affetti ) che possono arrivare fino al sacrificio della vita. Si può dare la vita per qualcosa la cui esistenza è dubbia? Anche l'esercito è un ambito in cui si può essere chiamati a dare la vita: questo significa forse che basti l'eroismo senza un preciso ordine  gerarchico, addestramento regolare, burocrazia, divise, bandiere, cerimonie e parate?
    L'apologetica non è affatto un'invenzione recente, sintomo di fragilità: venne messa a punto già nei primi secoli, quando la Chiesa volle estendere il suo messaggio alle classi alte, imbevute della superiore cultura greca.

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  8. Ecco, magari chiedete a Invernizzi perché Alleanza Cattolica qualche anno fa adorava Fini (prendendo in giro chi metteva in guardia dalle ambiguità del personaggio) e adesso invece non perde occasione per prendere le distanze ma senza ammettere di avere sbagliato prima.

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  9. Beh tra maestri di ambiguità se la intendono bene !

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La Redazione