Don Massimo Sbicego, il parroco vicentino entrato pochi giorni orsono nella Fraternità San Pio X, ci ha cortesemente inviato copia della lettera che ha indirizzato ai suoi ex parrocchiani, unitamente a quella delle missive con cui ha spiegato la sua scelta alla Curia vicentina. Quale sia la personale opinione circa la decisione, sofferta e meditata, del sacerdote, penso sia molto apprezzabile il suo tono garbato e rispettoso verso le autorità diocesane e gli stessi parrocchiani, pur accompagnato da giusta fermezza e chiarezza sulle questioni dottrinali e liturgiche che hanno motivato il grande passo.
Enrico
11 gennaio 2011
Carissimi fedeli,
mi sembra opportuno, a distanza di qualche giorno, uscire dal riserbo che ha caratterizzato la mia partenza: sappiate anzitutto che anche a me è dispiaciuto non averVi salutato personalmente testimoniando la stima che ho per Voi.
La decisione di entrare nella Fraternità Sacerdotale San Pio X, unitamente alle motivazioni che la determinano, non è di oggi: già due anni fa ne parlai con mons. Nosiglia, allora Arcivescovo Vescovo di Vicenza, per ottenere il permesso di trascorrere un anno "sabbatico" presso una casa di tale istituto.
A metà dicembre u.s. mi sono aperto nuovamente e con franchezza circa la mia decisione con mons. Furian; l’Amministratore Diocesano mi ha accolto e ascoltato con la massima benevolenza manifestandomi il desiderio che io lasciassi gestire all’autorità diocesana il compito di dare spiegazioni. Tale intenzione mi è stata successivamente manifestata anche dal Vicario foraneo. La richiesta mi è sembrata ragionevole e l’accoglierla mi è sembrato un segno di buona volontà verso i miei superiori che ho inteso lasciare liberi nel gestire al meglio la situazione che si sarebbe creata: me ne sono così andato senza clamore onde peraltro evitare di coinvolgerVi direttamente in questa delicata questione di coscienza. Tutto qui.
Quella che troverete di seguito è la stessa lettera e lo stesso biglietto d’accompagnamento, che inviai a mons. Furian, dopo il nostro colloquio personale di metà dicembre; sono testi che esprimono non solo la consapevolezza di una situazione ecclesiale, ma anche l’interiorità della mia persona.
Ringrazio tutti coloro che in questi giorni mi hanno espresso la loro vicinanza; Vi saluto con affetto e chiedo al Signore di benedirVi.
don Massimo
***
Pedemonte, 21 dicembre 2010
Carissimo don Ludovico,
ti ringrazio di cuore per il paterno colloquio del 14 dicembre e per la tua ulteriore lettera; in essa ho sentito viva la stima, la comprensione e l’umanità che del resto è reciproca.
La scelta della Fraternità San Pio X, oltre che scelta di coscienza, si basa su profonde convinzioni dottrinali, su una ricerca di Verità, che è Nostro Signore, che mi hanno interrogato, a volte inquietato, per anni fino a mettere in discussione il ministero ricevuto. Nella Fraternità ho trovato il senso profondo del Sacerdozio Cattolico tanto che potrei osar dire: "ai più sembrerà che io lasci la Diocesi, in realtà, come Cattolico, sto tornando a casa".
don Massimo
A mons. Ludovico Furian
Amministratore diocesano
mi accingo a scrivere queste poche righe per rendere ragione di una scelta che è scelta di coscienza, di fede, e soprattutto di coerenza con la chiamata di Nostro Signore al Sacerdozio e con l’ideale sacerdotale.
Spesso a noi Sacerdoti viene chiesto se abbiamo incontrato Gesù; io oggi posso dire: "Sì! Io l’ho incontrato". L’ho incontrato ai piedi di una croce che sovrastava un vecchio altare, mentre offrivo la Vittima Santa ed Immacolata, per i miei peccati, per coloro che assistevano a quella S. Messa, per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti. L’ho incontrato attraverso un rito liturgico, quello di sempre, quello che il Santo Padre vuole rivalorizzare malgrado mille ostacoli, che significa molto di più di una cerimonia esteriore: esso rende presente realmente il Calvario e il Sacrificio della Croce tra le mie mani, in modo misterioso ma chiaro mi fa essere e sentire unito a Cristo, soprattutto attraverso il desiderio di imitarlo come sacerdote, pastore e in qualche modo anche come vittima, offrendo le mie croci quotidiane in unione con Lui.
Celebrando il Santo Sacrificio il Signore stesso ha risvegliato in me un seme sopito, quasi soffocato da inconcludenti pastorali e da pindariche "svolte antropologiche", il seme della chiamata Sua al Sacerdozio: "ti voglio per Me per la salvezza delle anime" è l’idea che scaturisce dal Santo Sacrificio della Messa, l’unico, la S. Messa di sempre. Per me oggi è incredibile ed insopportabile che la S. Messa, il cuore vivo e pulsante della Grazia nella Chiesa, venga sottoposta al vaglio di chi la giudica "noiosa", che si senta l’esigenza di "riflettere su come valorizzarne i segni" in modo creativo, con chi della vita e del Sacrificio di Nostro Signore ha capito poco o nulla. D’altra parte mi rendo conto che questo problema è legato alla natura conviviale del Novus Ordo: la cena se non è coinvolgente, viva, emozionante, è invito sgradito; penso che il rischio concreto sia di costruire una celebrazione ed una Chiesa adolescenziali, mirate a "coinvolgere" più che a "santificare".
Una voce autorevole ha parlato di "apostasia silenziosa": la stessa che ho sperimentato diffondersi tra i nostri ragazzi e giovani insegnando alle medie e alle superiori, incontrandoli in parrocchia piuttosto che per strada; penso che essa derivi dall’assumere inconsapevolmente la mentalità del mondo contemporaneo con il suo egoismo, l’assenza dello spirito di sacrificio, della mortificazione, la negazione o l’ignoranza del soprannaturale, il relativismo religioso ed etico etc. Il punto dolens tuttavia è che i nostri percorsi di catechismo, i gruppi, l’IRC, favoriscono tutto ciò, laddove la dottrina cattolica è dimenticata, non insegnata, a volte persino ridicolizzata a favore di "dimensioni umane" che non giungono mai al dunque: maturare una scelta consapevole e incondizionata di fede e di vita Cattolica.
In questo la Santa Messa Tridentina impone, con la forza della Grazia e della Tradizione, una messa in discussione della nostra tiepidezza, una riforma personale di vita, unitamente ad un’ecclesiologia sensata dove i fedeli portano avanti la loro battaglia nel mondo, nel lavoro, in famiglia, nello sport, scoprendo che il mondo non li ama perché sono di Cristo e della Chiesa Cattolica; i Sacerdoti si dedicano a Dio, nell’orazione e nell’apostolato, per sostenere, esortare, far maturare, donare la Grazia sacramentale che è Cristo stesso.
Una battaglia pacifica, non irenica, certamente non di "basso profilo"; sento improrogabile una Chiesa che abbia il coraggio della Verità, di ridirla oggi, perché la Dottrina non è sua proprietà ma rappresenta il Buon Deposito che Cristo le ha dato: l’Unicità della Salvezza di Nostro Signore; il senso della vita orientata ai Novissimi; il senso del Sacrificio di Cristo dal quale ciascuno può ricevere la Grazia che salva; il senso di un impegno serio, fatto di ascesi e di caritas che il Signore retribuirà al momento opportuno; il senso della Presenza Vera, Reale di Cristo nell’Ostia; il senso della Speranza per tutti i crocifissi della storia perché Cristo è stato il primo di loro e continua ad esserlo quotidianamente sull’altare; il senso di una Chiesa capace ancora di insegnare ai giovani ad inginocchiarsi per recitare il Santo Rosario; il senso di una Parola al servizio del Santo Sacrificio; una Parola illuminata dalla Tradizione costante piuttosto che abbandonata ad interpretazioni estemporanee, effimere, al "magistero" soggettivo della Cesira, piuttosto che dell’improbabile esegeta di turno, in contrasto con il Magistero della Chiesa.
Quanto mi fa riflettere quel passo di San Paolo: "Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole" … e quanta confusione sento, quante banalità, quante sparate, quante "teologie" à la page.
Oggi sono pronto per scegliere Nostro Signore forse più di quando fui ordinato, dieci anni fa, perché vedo la storia che Egli ha fatto con me; pur rattristato per tanti confratelli che, anche recentemente, hanno abbandonato il ministero, con un po’ di nostalgia per la Diocesi che continuo ad amare ed alla quale rimango profondamente legato, oggi scelgo di continuare la mia vita di consacrazione lì dove Egli è presente con Verità, Fede, Dottrina, Speranza, per un futuro di ricostruzione della Chiesa: la Fraternità Sacerdotale San Pio X.
Umilmente chiedo ad un uomo semplice, dal sorriso sincero, ad un Vescovo dalla statura enorme, mons. Bernard Fellay, di accogliermi nella lotta contro l’autodemolizione della Chiesa, affinché Cristo risorga nei cuori e nelle società.
Con la presente dò quindi le dimissioni da parroco dell’Unità Pastorale Alta Valdastico dal mezzogiorno del 30 dicembre, pregando per Lei, mons. Vicario, e chiedendole di provvedere alla cura pastorale di quegli amati parrocchiani.
Finché sono rimasto vi ho dato il mio cuore e ho cercato di trasmettere un po’ della Fede Cattolica tuttavia, senza la Santa Messa di sempre, quella Tridentina, il cielo resta chiuso e la deriva è inevitabile (M. Devies, "La riforma liturgica anglicana").
Certo del reciproco rispetto per una scelta di coscienza tanto travagliata e della vicendevole preghiera che ci unisce all’Unica Chiesa Cattolica, supplico il Signore affinché: "Corpus Domini nostri Iesu Christi custodiat animam nostram in vitam æternam".
Pedemonte, 14 dicembre 2010
con fiducia
don Massimo Sbicego
Scelta quindi questa di don Sbicego, sofferta, lunga, maturata lentamente e con dolore; non una scelta frutto di un momento di rabbia, scoramento o delusione. Scelta fatta non di nascosto dei propii superiori, ma quasi dopo averne discusso con loro; sicuramente fatta avendoli prima informati; messi al corrente del propio malessere, del profondo disagio che prova un prete ridotto a fare il coordinatore sociale, a celebrare una liturgia con finalità e motivazioni antropologiche, sociologiche. Questa infatti è la messa nuova. E non perchè lo diciamo noi tradizionalisti (sarebbe stato ben poca cosa); Questa era l'intenzione di Paolo VI, da lui stesso manifestata nel dire pubblicamente che il nuovo rito era stato costruito per essere una "palestra di sociologia"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaI preti "delusi" sia dalla nuova messa sia dalla nuova pastorale, dalla nuova teologia, in una parola, i preti delusi dal postconcilio, sono tanti, tanti, tanti.
Io per tutta una serie di ragioni frequento i sacerdoti da anni e anni; ne frequento tanti, tanti, tanti. Il malessere, foss'anche a livello di inconscio, è diffuso, molto diffuso.
Non tutti naturalmente hanno il coraggio di fare certe scelte, certamente dolorose. Non tutti. Anzi, coloro che hanno questo coraggio e questa forza, sono propio pochi.
Preghiamo perchè la FSSPX abbia quanto prima (chissà: sarà entro quest'anno?) una sua posizione canonica chiara e certa all'interno della Chiesa, unitamente all'indipendenza dallo strapotere di certi vescovi; indipendenza che a suo tempo sarà accordata, sia perchè altrimenti la FSSPX non accetterebbe mai di farsi massacrare dai vescovi, sia perchè la Santa Sede non vuole questo massacro.
Coraggio don Sbicego!
E coraggio anche a quei preti che vorrebbero fare lo stesso passo ma non ne trovano la forza.
Oremus
Bella lettera, chissà se la faranno arrivare sulla scrivania del papa?
RispondiEliminaAi sacerdoti " modellati e indottrinati" da docenti e dottori in apstorale dico: "Svegliatevi" e riprendete in mano il vangelo di Gesù. Semplicemente il vangelo .
Chissà se don Sbicego si è rivolto alla Fraternità S.Pietro prima di optare per la SPioX...
RispondiElimina"Verrà giorno, infatti, in cui...."
RispondiEliminaE' lui se lo è fatto arrivare.
E se un giorno la Fraternità S. Pio ottenesse un riconoscimento canonico, che fine farà don Diego??
RispondiEliminaFarà la fine dei preti cattolici passati agli anglicani, che ora non possono entrare nell`ordinariato??
Mossa coraggiosa?? Vigliaccheria!
Ha abbandonato i fedeli legati alla tradizione, per andare in luogo sicuro.
Deo gratias! Solo i veri sacerdoti dicono parole come quelle di don Massimo in queste lettere.
RispondiEliminaNella chiesa conciliare, semplicemente, non c'è posto per chi vuol essere veramente prete. Auguri per il suo nuovo ministero, don Massimo...e passi a trovarci a Montalenghe :)
Quando la posizione canonica della FSSPX sarà pienamente regolarizzata, e i vescovi vedranno i preti migliori convolare là, chissà che non si accenda loro una lampadina della zucca e si chiedano se magari han sbagliato qualcosina.
RispondiEliminaNon c'è che da ringraqziare il Signore per queste lettere così semplici e profonde. Sono contento perchè don Massimo ha trovato nei superiori diocesani ascolto e comprensione, al di la della situazione che egli denuncia e che effettivamente esiste.
RispondiEliminaC'è un disagio in molti sacerdoti e c'è una crisi di identità. Quello che don Massimo ha detto è tutto vero.
Lo seguo con la preghiera e l'affetto, mentre continuiamo tutti a fare la buona battaglia per la Tradizione.
don Bernardo
Mi chiedevo la stessa cosa. In fondo parla molto di Dottrina ma nella sua lettera tratta del VO contro il NO, con considerazioni generali sulla fede. Mi chiedo come mai ha scelto una fraternita' non in piena comunione con la Chiesa (anche se non scismatica) anziche' la FSSP che invece lo e' e non credo che loro usino il VO per poi fare catechesi sociologiche nelle loro parrocchie.
RispondiEliminaForse non la conosceva?
Forse la FSSP in Italia non e' cosi attiva?
C'e' da dire infatti che la FSSPX organizza ritiri in suolo italiano per sacerdoti, per giovani, per adulti, e ha numerosi priorati attivi. Non altrettanto fa la FSSP (che io sappia), anche se a Venezia (e dintorni quache volta) un loro santo sacerdote (p. Konrad che Dio lo conservi) opera in maniera mirabile.
sono profondamente triste nel leggere la lettera di don Massimo, perchè non devono esistere due chiese, la chiesa è una!!
RispondiEliminala sua decisione dimostra ancora una volta la grande voglia che abbiamo tutti di sacralità di varcare la soglia e di trovare DIO non il mondo con tutte le sue brutture.
mi auguro che la chiesa cattolica romana faccia seriamente il punto della situazione e verifichi i frutti del dopo concilio vaticano II.
Personalmente quando entro in chiesa vorrei trovare un prete riconoscibile già dall'abbigliamento, vorrei sentire musiche degne del culto, bontà, santità delle forme vera arte e universalità...recita così la sacrosanctum concilium......e vedere delle celebrazioni che non siano una profanazione del tempio......diciamolo quanti santi si sono abbeverati con il rito così detto antico????......
e forse la FSSP dovrebbe esser più competitiva e far un pò di concorrenza alla FSSPX....
RispondiElimina<span>" Noi ci esaltiamo nella disobbedienza, ci sembra di dare prova di energia e di vigore personale; ma San Benedetto dichiara che è semplicemente PIGRIZIA". Paul Delatte, Commentario, pg 19.</span>
RispondiEliminaGiusto per usare uno strumento di comparazione tra il vero e Santo Sacerdote che nonostante tutte le prove cui è sottoposto persevera a stare lì dove Dio lo aveva posto e chi non lo fa.
Poi liberissimo di andare dove vuole. Ma la Chiesa, come dire, non è una azienda da cui ci si dimette per cambiare un'altra azienda.
"Il dolore è buono, è l'avvicinarsi a Dio" (pg 37) quando uno non sopporta più il dolore cosa fa? Appunto: fugge!
Liberissimo di andarsene ma non fatelo passare per per martire.
MD
Bravo don Massimo! Forse certi penseranno che ha scelto la via facile, mentre lei ha scelto solo la via della Verità senza compromessi e sarà di gran beneficio non solo alla sua anima, ma a quella dei cattolici che troveranno in lei un vero pastore. Chissà che altri si decidano a buttare il privilegio di avere uno stipendio per seguire la propria coscienza che reclama la Verità.
RispondiElimina<span>chi ci darà un sacerdote vero ? un sacerdote santo ? un sacerdote che davvero abbia Fede e amore sconfinato per Gesù e le anime ? sembra un sogno, oggi:
RispondiEliminaè tempo di cercarlo col lanternino....e don Massimo è una rara luce nel buio dello sfacelo generale della Fede, che coinvolge i pastori per primi, pronti a demolire la già incerta fede dei piccoli, con parole e azioni scandalose.
Leggete qui come un sacerdote, con inaudita arroganza, osa negare la S. Comunione ad un fedele che vuole riceverla in ginocchio, in devoto raccoglimento, come SEMPRE si era fatto, per 19 secoli e mezzo, e come nessuno ha mai VIETATO di fare: ma sono i Vescovi-tiranni che lo vietano, a sfregio di ogni legge scritta e di ogni elementare sensus fidei !
Oggi dunque è tempo di nuovi martiri, perseguitati dai pastori, novelli caifa, che li fustigano e additano a pubblica condanna, dentro la Chiesa di Cristo !
Abominio senza fine.</span>
la storia della Chiesa è costellata anche da religiosi che da una famiglia passano ad latra o da diocesani che cambiano diocesi è solo in questa ottica che va inquadrata la nuova posizione di Don Massimo. Posizione che crea soffrenza sia in chi la compie sia in chi la riceve. Don Massimo ha operato silenziosamente una scelta in una delle diocesi considerta per le vocazioni secerdotali tra le più fertili d'Italia. Ecco il vero problema le nuove generazioni sacerdotali ambiscono a ripristinare quella che i religiosi benedettini o francescani denominavano primitiva osservanza. Le primitive osservanze che hanno causato ai loro tempi momenti di tensioni o di rotture sono state poi assorbite dalla Chiesa in maniera encomiabile: Nulla di nuovo sotto i sole.l
RispondiEliminaUna lettera bellissima ,anche io Sacerdote da tanti anni accompagno don Massimo con la preghiera, altro non saprei nè dire nè fare.
RispondiEliminaUna lettera bellissima ,anche io Sacerdote da tanti anni accompagno don Massimo con la preghiera, altro non saprei nè dire nè fare.
RispondiEliminami sorge una domanda spontanea : risulta che negli altri luoghi di culto , sinagoga, moschee ecc, non ci siano atteggiamenti privi di mancanza di rispetto cme quelli adottati da noi cattolici soprattutto da dopo il conc vat II ......perchè tutto questo???
RispondiEliminaAi fedeli della parrocchia di Pedemonte che nei bolg di qualche giorno fa erano perplessi, se non risentiti, della mancato saluto da parte del loro parroco:
RispondiElimina"[.... ]l’Amministratore Diocesano mi ha accolto e ascoltato con la massima benevolenza manifestandomi il desiderio che io lasciassi gestire all’autorità diocesana il compito di dare spiegazioni."
Ecco la spiegazione corretta delle motivazioni per cui il vostro parroco non vi ha salutati. Penso abbia sofferto non poco il vostro pastore ad accettare in obbedienza le richieste dell'Amministratore diocesano. Un bellissimo esempio di obbedienza all'autorità, merce rara in questi tempi; quanti sacerdoti promettono obbedienza quando si trovano al cospetto dei superiori e poi, rientrati in parrocchia, si comportano come meglio credono. Bravo don Massimo!!!
Alcuni commenti sono fuori luogo: competizione fra le fraternità?vigliaccheria di Don Massimo? stiamo scherzando spero!
RispondiElimina:-[ Le parole di Don Massimo mi ritrovano in un riscontro tristemente reale, per esperienza diretta, in questi quadri:
RispondiElimina- PASTORALI INCONCLUDENTI.... frase durissima ma verissima che ci richiama a quell'attivismo infruttuoso dal quale non scaturiscono vocazioni ma tutt'alpiù forgiano nuovi ASSISTENTI SOCIALI.... un parroco una volta disse apertamente in una omelia che NON comprendeva come mai in dieci anni di ATTIVITA' PARROCCHIALI non fosse scaturita NESSUNA VOCAZIONE.... "non comprendeva o ignorava la verità che aveva davanti?" non spetta a me discutere questo, ma ESPORRE IL PROBLEMA SI... questo spetta a noi....
l'altro quadro è il seguente:
- " Il punto dolens tuttavia è che i nostri percorsi di catechismo, i gruppi, l’IRC, favoriscono tutto ciò, laddove la dottrina cattolica è dimenticata, non insegnata, a volte persino ridicolizzata a favore di "dimensioni umane" che non giungono mai al dunque: maturare una scelta consapevole e incondizionata di fede e di vita Cattolica."
il paradosso è che abbiamo una sfilza di CATTOLICI ADULTI.... mentre manca all'interno una autentica MATURAZIONE della fede e della vita veramente Cattolica.... è un paradosso ammantato di superbia e di orgoglio che fa prevalere l'ASSOCIATISMO PENALIZZANDO L'ECCLESIALITA'.... l'associatismo infatti non necessita di dogmi e dottrine, basta UNA QUALSIASI FEDE per renderlo MOVIMENTO....al contrario l'ecclesiologia la quale si fonda sulla dottrina e di conseguenza SUI SACRAMENTI - Confessione e Messa soprattutto - necessita non di una fede qualsiasi, ma di quella DEL DEPOSITO DELLA FEDE GESTITA NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA....
Don Massimo ha fatto una scelta che mi riporta allo scenario del Vangelo DI MARTA E MARIA....in Lc.10,38-42 ;)
Marta " Lo ospitò a casa sua....era molto affacendata" ( ATTIVISMO )....
Maria invece si mise ai suoi piedi "per ascoltare ciò che diceva" (VITA ECCLESIALE )....
Maria NON DICE NULLA.... :
"Allora Marta si fece avanti e disse: "Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata da sola a servire? Dille di aiutarmi! Ma il signore rispose: Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose. Una sola cosa è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore e nessuno gliela porterà via."
Gesù non intendeva certo penalizzare LA SANTA ATTIVITA'.... non a caso le maggiori Opere di bene nascono proprio nella Chiesa VERSO LA SOCIETA' E L'UOMO DA SERVIRE.... ma qui Gesù sottolinea proprio quell'ATTIVISMO che non favorisce l'attività ecclesiale... ma resta fine a se stesso, per una necessità SECONDARIA....ed è fondamentale sottolineare che Gesù NON condanna Marta, ma molto più divinamente ELEVA la scelta di Maria AD UNA NECESSITA' PRIMARIA.... ;)
Non dobbiamo giudicare o condannare Don Massimo per la sua "scelta migliore", quanto piuttosto INTERROGARCI ed evitare di comportarci come Marta che a differenza di Maria CHE TACE, DENUNCIA IL SANTO COMPORTAMENTO di Maria, ma senza ottenere ragione... ;)
Perchè questo prete non è andato dalla Fraternità San Pietro o in un altro istituto tradizionale'
RispondiEliminaSemplicissimo: nessun istituto può accogliere un prete se quest'ultimo non ha l'autorizzazione del propio superiore; in parole ancora più povere: un prete deve prima essere "escardinato" e solo dopo può essere "incardinato" altrove.
La FSSPX propio perchè non ha una posizione canonica definita all'interno della Chiesa, accoglie i preti che lo richiedono (dopo aver attentamente valutato tale richiesta) senza aspettare l'escardinazione (che nessun vescovo darebbe, nè potrebbe in questo caso dare, propio perchè giuridicamente la FSSPX non ha potere di incardinare).
Sottigliezze canoniche, certamente non secondarie. Anche queste situazioni verranno sanate nel momento in cui la FSSPX riceverà il potere di incardinare.
P.S. Riguardo alla Fraternità san Pietro e agli altri istituti tradizionali, c'è poi da dire che propio a motivo del loro riconoscimento canonico, in qualche misura ciò ha "tappato" loro la bocca. Anche questo "bavaglio" la FSSPX non lo vuole, giustamente. In effetti, se un cardinale come Martini (giusto per fare un esempio) può dire tutto ciò che vuole, radentando i limiti dell'eresia, e nessuno gli dice nulla, non si capisce perchè la FSSPX debba invece tacere di fronte a ciò che nella Chiesa oggi non va, ed accettare quindi i bavagli.
RispondiEliminadon Massimo non ha fuggito ma dolore, ma l'ERRORE!
RispondiElimina<span><span>Ospite</span>
RispondiElimina<span>Chissà se don Sbicego si è rivolto alla Fraternità S.Pietro prima di optare per la SPioX</span></span>
a) se leggete tra le righe, troverete la risposta;
b) con i presupposti di cui parla, non credo che l'avrebbero accettato;
c) si vede che ha capito che è questione di lutirgia, solo in seconda battuta, il problema è di fede. La S. Pietro (ed anche quasi tutti gli altri istituti con il bollino) salvo qualche lodevole eccezione, sono il modello del tradizionalista tutto "Pizzi, merletti e Palestrina". Poi, ,quelli della San Pietro, già stanno insegnando, in specie in campo di morale matrimoniale, in modo da, per esempio, sottolineare le indubbie luci dell'Humanae Vitae, e tacerne delle pur presenti ombre;
d) con il clima che corre, sono stupito e piacevolmente sorperso che lo abbiano accettato nela FSSPX.
Questo commento non va oltre il naso di chi l'ha scritto.
RispondiElimina:-[ perdonami Bartimeo, ma Don Massimo NON si è dimesso.... non ha trattato la Chiesa come "una azienda", se è per questo, in alcune diocesi e parrocchie lo ha fatto da sè stessa.... ;)
RispondiEliminaPur liberissimo di andare dove vuole, egli NON è uscito dalla Chiesa... se la FSSPX fosse FUORI della Chiesa, non avrebbe alcun senso la revoca della scomunica ai 4 vescovi! Segno evidente che il Papa HA ANCORA GIURISDIZIONE SUI 4 VESCOVI e sulla FSSPX che attualmente vive una situazione di EMERGENZA E STRAORDINARIETA'.... così come è altrettanto AMBIGUO sostenere che la Messa antica NON POTENEDO MAI ESSERE ABROGATA E' DUNQUE LIBERALIZZATA - Summorum Pontificum - difatto però è paradossalmente celebrata in forma "straordinaria".... :-[
se una Messa E' "LIBERA DI ESSERE DETTA" - parole usate da Benedetto XVI -, perchè RINCHIUDERLA in una forma detta "straordinaria"?
così si è messa la FSSPX in una sorta di FORMA STRAORDINARIA.... il chè è del tutto legittimo e per altro sostenuto dal Concilio Vaticano II in quel suo concetto di APERTURE a sostegno di ogni attività emergente nella Chiesa.... ;)
In secondo luogo io penserei di più alla vocazione di questa Persona.... se per salvare tale vocazione egli nella FSSPX ha trovato la VIA, LA VERITA' E LA VITA.... buon per lui e per noi perchè come dice san Paolo:
1Cor
Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: Io sono di Paolo! oppure: Io invece sono di Apollo! E altri: E io sono di Cefa! O ancora: Io sono di Cristo! Ma Cristo è stato forse diviso?» (1,1 1-13).
Caro Bartimeo, chi ha portato queste divisioni a queste estreme conseguenze? ;)
Don Massimo NON E' FUGGITO.... ma è entrato a far parte di quella schiera di cui il Papa dice nella Lettera ai Vescovi:
" Può essere totalmente errato l’impegnarsi per lo scioglimento di irrigidimenti e di restringimenti, così da far spazio a ciò che vi è di positivo e di ricuperabile per l’insieme?
Penso tuttavia che non si sarebbero decisi per il sacerdozio se... non ci fosse stato l’amore per Cristo e la volontà di annunciare Lui e con Lui il Dio vivente. Possiamo noi semplicemente escluderli, come rappresentanti di un gruppo marginale radicale, dalla ricerca della riconciliazione e dell’unità? Che ne sarà poi? "
La scelta non mi rende felice perché la battaglia ora la si deve combattere da dentro. Ciononostante credo che il messaggio sia molto significativo, non trovo alcunché da obiettare -purtroppo- alle ragioni (e alle sofferenze) di quest'uomo di Dio.
RispondiEliminaMi ha impressionato il terzo capoverso della lettera che ha indirizzato al Vicario: sfido chiunque a dargli torto. Parole ineccepibili, scelta giusta e obbligata... eppur me ne dolgo.
Ed appunto! L'errore crea dolore e nonlo ha sopportato, lasciando gli altri che poteva curare e che a lui erano stati affidati in una situazione di dubbio? Farò bene a stare in questa parrocchia? Dovrò andare con lui? Oppure abbandonerà la fede?
RispondiEliminaOgni nostra azione ha conseguenza sugli altri. Ed, in questo caso, posto ciò che conosco della vicenda, ribadisco: è fuggito dalle sue responsabilità, etimologiche, va da sè.
MD
Caterina. La mia era una risposta e non un ragionamento. Non ho detto si è dimesso ho fatto un paragone ( se leggi bene dico ... come dire, non è un'azienda).
RispondiEliminaDetto questo io attendo ancora una risposta a questo quesito.
Cosa cavolo stanno a discutere a fare se tutto è già così chiaro?
Se, Mons. Fellay, non è canonicamente Vescovo ( mi sembra di essere nel giusto facendo questa affermazione) ed essendo ( ma non mi risulta sia così) la Fraternita nella Chiesa, il sacerdote che fa passa da una realtà ad un'altra, non deve ubbidire al Vescovo diocesano comunque? Provo a spiegarmi meglio con una battuta: non rischia questo sacerdote di essere mandato a lavorare a Torino dalla fraternita e di ritrovarsi poi come Vescovo cui deve ubbidienza Mons. Nosiglia?
Attendo le due risposte!
ciao
Matteo
BRAVO Don Bernardo!!! :)
RispondiEliminal'assurdità di chi critica la scelta di Don Massimo sta nel fatto che non comprendono questa CRISI D'IDENTITA' della vocazione, ragion per cui, chi si scandalizza di un prete che va nella FSSPX non sa fare e dire nulla per i LAICI che a causa di questa crisi, lasciano la Chiesa invece per recarsi tra i buddisti, animisti, pentecostali, e quant'altro di più esotico esista sul mercato....
Al contrario dovremmo RINGRAZIARE Dio per aver conservato questa Vocazione e fare noi lo sforzo, con tutta umiltà, di riconoscere che la crisi d'identità è scaturita all'interno della Chiesa e non nella singola vocazione della fondazione di mons. Lefebvre il quale fondò la FSSPX proprio per salvaguardare l'identità del Sacerdozio CATTOLICO....
SIAMO NELLA STESSA BARCA..... lo comprendano quanti criticano la scelta di Don Massimo!
Don Diego non lo so, ma don Massimo proseguirà il suo ministero cattolico all'interno della Fsspx.
RispondiEliminaInfatti quello che non si vuol capire è che tra Fsspx ed anglicani c'è una grande differenza!
Don Camillo: e lei?... ci faccia un bel pensierino..
RispondiEliminaDi fatto gli anglicani si sono piegati al volere di un re di questo mondo.
RispondiEliminaMons Lefebvre è rimasto legato al Re, ed ha sofferto per la Chiesa: criticando le posizioni sbagliate con fermezza, ma restando sempre suo figlio. Non si è separato come gli anglicani! Infatti la Fsspx è cattolica, gli anglicani no (finché non passano nell'ordinariato).
Insomma, se la nostra madre si prostituisse cosa faremmo? La asseconderemmo? O la ripudieremmo? Mi sembra meglio aiutarla a venir fuori da questa orrenda situazione, pur restandole figli: anzi, proprio perché le siamo figli!
:) Caro Bartimeo, allora conterò sul tuo perdono per il mio avanzato approfondimento alle tue parole...
RispondiEliminaquanto a mons. Fellay egli E' VESCOVO, altrimenti non avrebbe avuto senso la revoca della scomunica che stava anche a cuore del Papa.... non ha attualmente GIURISDIZIONE è vero, ma.... non trova forse l'esilio anche la Messa antica che pur essendo STATA LIBERATA di fatto non lo è ed è detta di forma "straordinaria" e dove non è collocata CANONICAMENTE in forma ordinaria in nessuna Chiesa tranne quella della Trinità a Roma perchè voluta espressamente dal Papa e così resa "ordinaria" anche dai Frati dell'Immacolata?
Ma quale Vescovo VIVE CANONICAMENTE la Messa antica leberalizzata? ;)
Potremo così chiederci: mons. Fellay è Vescovo? secondo le parole del Papa si, ma attualmente lo è in una forma "straordinaria"....
non ha giurisdizione... ma è libero - revoca della scomunica - di esserci....
E' ovvio pertanto ( seconda domanda ) che attualmente la situazione della FSSPX non avendo giurisdizione non dipende dal vescovo del luogo.... ma semmai CHIEDE una sorta di "lasciapassare" direttamente alla Santa Sede che non a caso, dopo l'ED alla fine gli è stato concesso.... leggasi per esempio le recenti ordinazioni presbiteriali di giugno dove il vescovo del luogo - germania - le aveva negate, e la FSSPX, spostandosi di luogo, ha ottenuto un "lasciapassare" dalla Santa Sede.... ;)
Sono "concessioni" che la Santa Sede può e deve permettersi.... questo per altro garantisce che le divergenze che nascono dentro le diocesi non rischino di diventare eccessive o peggio, far diventare il vescovo del posto una sorta di Soviet....
Se un domani la FSSPX troverà giurisdizione, sono sicura che ci saranno anche gli elementi per evitare che tale obbedienza al Vescovo possa incidere SULLA FORMAZIONE DEI SEMINARISTI E SULLA LORO SPECIFICA VOCAZIONE all'interno della Fraternità stessa... l'esempio concreto lo abbiamo negli Ordini Religiosi dove non è il vescovo a determinarne l'andamento....
spero di aver dato un contributo alle tue domande....
un abbraccio!
:-[ NON ci sono DUE Chiese con la FSSPX, ma due modi di VIVERLA, mons. Lefebvre non fondò una Chiesa, ma si accinse a DIFENDERE LA CHIESA da ciò che Paolo VI definì "AUTODEMOLIZIONE".......
RispondiEliminacosì come non ci sono DUE Messe ma due FORME "ordinaria e straordinaria" che purtroppo sottolineano questo SCANDALO....
"due" Chiese esistono quando si formulano DOTTRINE E DOGMI CONTRARIE E DIVERSE ALLA TRADIZIONE....e dove esistono gruppi AL SUO INTERNO atti a difendere la propria tradizione e non quella della Chiesa, un esempio eclatante è il cammino neocatecumenale, CHIESA NELLA CHIESA perchè Kiko ha ottenuto, paradossalmente, di MODIFICARE I PRESBITERI DELLE CHIESE E NON CELBRANO LA MESSA SUGLI ALTARI CONSACRATI, ma dove vanno devono mettere per ordine di Kiko IL LORO ALTARE al di sotto dell'altare legittimo.... inoltre Kiko insegna che la Comunione deve essere presa OBBLIGATORIAMENTE PER LORO SOTTO LE DUE SPECIE, ALTRIMENTI NON E' COMPLETA....
:-[
questo però non lo condivido.
RispondiEliminaDon Camillo, mi auguro che, se sacerdote, lei sia della Fsspx e celebri SOLO <span>La Messa</span>, e non la liturgia riformata.. altrimenti quel che dice sarebbe assurdo nella posizione di un prete che resta diocesano o altro e celebra con PVI.. sarebbe come dire che, parafrasando la sua frase di commento sopra, a lei della ricerca della Verità senza compromessi non gliene può fregare un bel nulla. E per di più, celebra la liturgia nuova!..
--------------------------------------------------
Perchè la Fsspx e non la Fssp o l'Ibp (o gli altri Ecclesia Dei)
..non vorrei ci sia gente che si sentisse più "lefebvriana" di Laguérie, di Aulaigner.. o di zu Löwenstein, tanto per prendere uno "in casa".
Il problema sta proprio nella GIURISDIZIONE dell'Ecclesia Dei, che subisce il pensante influsso dell'arbitrio dispotico dei vari monsignor nullazzo a destra e a manca.. ottiene "briciole" di Messa, di parrocchiette personali a macchia di leopardo anemico(in tutta Italia ditemi quante sono!!! due??? forse nemmeno!....).. deve sopportare il niet categorico e censorio di Curie e burocrati in clergyman.
O si ripensa l'Ecclesia Dei e si permette ai vari Istituti più libertà d'azione.. o fa bene la Fraternità a tenersi i suoi Vescovi, la sua supplenza di giurisdizione globale, a incardinare sacerdoti senza ostacoli insormontabili, aprire scuole, seminari, chiese, centri di Messa come vuole e quando vuole.
Questo, caro Simone, è il vero nocciolo del problema.
Questo è falso, scorretto e pernicioso.
RispondiEliminaPensare agli Istituti Ecclesia Dei come una Tradizione "pizzi merletti e Palestrina" significa sputare.. SI, SPUTARE sulle vite di tanti sacerdoti, seminaristi e religiosi che vivono COMUNQUE dell'ostracismo e della persecuzione, al di là delle belle immaginette.
Vorrei ricordare che persino un sacerdote dell'ICRSP, un griciglianino è stato allontanato da un Vescovo in Francia perchè si rifiutava di fare ai bambini il catechismo così come lo impostava la "pastorale diocesana".
Persino uno di Gricigliano!... figurarsi gli altri.
Quelle meravigliose affermazioni riportate da don Sbicego sono vissute, credute e praticate OGNI GIORNO dai sacerdoti "Ecclesia Dei" come pane quotidiano..
E pure oltre l'Ecclesia Dei c'è salvezza.. non mi pare infattio che i Francescani dell'Immacolata faccian parte di tale Commissione.
Grazie Don Massimo!! la lettera esprime tutto il tuo amore per la Chiesa e per il Sacerdozio. Faccio mie le tue preoccupazioni, per il dilagare dell'apostasia silenziosa che alberga nei giovani e non solo.
RispondiEliminaLa trasmissione della Fede onde evitare ciò comincia proprio dal punto dolens catechesi.
Che Dio ti benedica!
....sono scelte, jacu.
RispondiEliminaPensa che, restando in parrocchia aveva lo stipendio e i contributi previdenziali... ora non li ha più. Dov'era il "luogo sicuro"?... Nulla gli impedirà di tornare a dire Messa nelle vicinanze, per amore ai suoi fedeli legati alla Tradizione... e pure per tutti gli altri.
:) Milanese..probabilmente non ha mai sentito un'omelia di Don Pavesi a Santa Toscana^^
RispondiEliminaLasci lei i contributi per la pensione e lo stipendio sicuro da parroco, al canonica calda e spesata, i pellegrinaggi pagati e quant'altro per "l'ideale di sacerdozio" con la tonaca rattoppata nei priorati con le stufe a legna a meno 2 sotto zero e un'umidità sfibrante (..mai stato a Montalenghe?..).
RispondiEliminaPoi ne riparliamo, boccadoro.
UNO, DIECI, CENTO DON MASSIMO IN OGNI DIOCESI. E in breve tempo la Chiesa cambierebbe molto.
RispondiEliminaCi sono anche due aspetti da considerare:
RispondiElimina1) l'Amministratore Diocesano, ragionevolmente e non senza preoccupazione, ha dato a Don Massimo una intelligente disposizione per evitare, probabilmente, che i fedeli, in quel frangente e IN QUELL'ATTIMO EMOTIVO si fossero spaccati in due o tre tronconi, magari con alcuni che avessero potuto SEGUIRE il parroco.... ecco allora lasciato all'autorità legittima di "dare spiegazioni".... ciò che ci auguriamo è che sia stato fatto e con onestà.... senza far passaare troppo tempo come purtroppo accade nelle diocesi quando si tratta di comunicare qualcosa....
2) LO SCANDALO! questo aspetto è molto ambiguo in questa situazione e senza dubbio spacca in due i fedeli, i pro e i contro.... verrebbe da chiedere come disse san Paolo: IO DI CHI SONO?
in tal modo si comprenderebbe che il vero scandalo sta nel fatto che questo (ed altri) sacerdote era in CRISI e la Diocesi, l'autorità legittima, non è stata in grado di aiutarlo!
Attenzione, non si tratta di dire "la colpa è di..." no, questo sarebbe sbagliato, ma quanto di dire ragionevolmente: "cosa è stato fatto perchè questo sacerdote restasse dove era stato messo?"
Piccolo OT il 4 gennaio sono stati divulgati i dati e i numeri sui seminari e seminaristo:
<span>Dal 1998 al 2008 i seminaristi in Italia, religiosi e diocesani, sono diminuiti del 10,6%</span>
<span> 20 anni fa il Seminario Maggiore di Roma contava circa duecento seminaristi, oggi sono solo 73!</span>
<span>le ordinazioni sacerdotali a Roma sono andate diminuendo. Erano in 14 lo scorso anno 2008 a ricevere l'ordinazione sacerdotale, 5 in meno del 2009. Merito anche delle norme più restrittive per l'accesso al sacerdozio, voluto dal Papa. Meno numeri, più qualità</span>
<span>i numeri sono UFFICIALI e se Roma se la cava dicendo che "sono calati i numeri, MA E' MIGLIORATA LA QUALITA' " cosa dovremmo pensare che i duecento seminaristi di 20 anni fa non avevano la qualità? ovvio che no, ma i dubbi restano.... le vocazioni ci sono, spiega il resoconto, ma dopo due anni molti lasciano....</span>
:-D Pio XI - mi pare fosse lui - disse "se avessi un esercito di fedeli che in ginocchio davanti al santissimo Sacramento, recitassero il Rosario per la conversione dei peccatori, a quest'ora avremmo già vinto molte battaglia....."
RispondiEliminamuhahahhaha... la "qualità"! Non sono seminari.. sono filiali della Cirio..
RispondiEliminaMi risulta che ci sia un problema canonico ( detto da Mons. Fellay stesso) non di giurisdizione!
RispondiEliminaIl Papa ha concesso l'uso del VO, non l'obbligo. Quindi un Vescovo con non celebra VO non compie un atto di disobbedienza. posto che io ritengo che non debba assolutamente vietare a chi ne vuol fare uso l'uso.
E viceversa Caterina , se nella Chiesa è in vigore anche il NO perchè Mons. Fellay non rende possibile il suo celebrarla ( e lui non lo fa) anche per i preti della FSPPX? Occhio, Caterina, ai grovigli logici!!! risposta non sufficiente! Chiedo qualche altra spiegazione soprattutto sul "Che stanno a discute a fà?".
Alla tua seconda risposta ( non esaustiva ) aggiungo un'altra domanda:
Insomma. I movimenti, dai focolarini ( sai ho scoperto di essere un focolarino) ai neocatecumenali ( qui ho laurea honoris causa) a CL, Opus Dei ecc ecc ecc devono ubbidienza al Vescovo ( come più volte ricordato dal Papa, tra l'altro) la FSPPX no. Perchè?
Sono una Chiesa particulare?
MD
Vada all'Eremo di Minucciano e troverà le stesse cose, anzi peggio, senza che questo abbia comportato una defezione dalla Chiesa Cattolica!
RispondiEliminaSe voleva povertà, ubbidienza e castità poteva rinunciare alle comodità ( no riscaldamento, un pasto al giorno, ecc ecc ) rimanendo in parrocchia e donando il suo ai poveri. Così non dona il suo ( meritato) ai poveri lo lascia ad un altro che se non animato dallo stesso suo spirito ne farà ( possibile ma non probabile) sterco del demonio ( ed io ci vedo complicità in questo. A chi lascerà i suoi fedeli?)
Matteo dellanoce
PS non mi sembra che Mons. fellay sia sottopeso e malvestito! Questo non toglie che io di lui abbia una considerazione maggiore di quanta lei ne abbia per i preti diocesani.
<span><span>Cajétan AG</span>
RispondiElimina<span>Questo è falso, scorretto e pernicioso.
Pensare agli Istituti Ecclesia Dei come una Tradizione "pizzi merletti e Palestrina" significa sputare.. SI, SPUTARE sulle vite di tanti sacerdoti, seminaristi e religiosi che vivono COMUNQUE dell'ostracismo e della persecuzione, al di là delle belle immaginette"</span></span>
Che, nel clima di oggi siano tempi duri pure per i tradizionalisti "regolari", non toglie che, sui punti più qualificanti si stanno esponendo al pericolo dell'omologazione. In concreto: scommetto una cena contro una birra (se perdo un avversario lo invito a cena, ma se vinco la BIRRA la voglio, e voglio la Birra Biologica dei Benedettini Bavaresi- 2 €uro la bottiglia da 33 cl-) che non un solo laeder di un istituto ED, spenderà in pubblico una sola parola contro Assisi III. Per non parlare che, già oggi, ripeto, stanno dimenticando le ombre di Humanae Vitae.
Ho avuto modo di conoscere questo sacerdote un paio di settimane fa' e partecipare alla celebrazione della Messa, Tridentina ovviamente.......me lo hanno presentato , poche parole tra le quali ha detto: Non ne potevo piu'! Io avevo aggiunto....hanno preso in giro la ns. generazione, (postsessantottina)dalla scuola alla fede! lui ha annuito!!Credo che ne abbia viste di cotte e di crude ed ha, con carita' ,evitato di fare mormorazione .......faccio notare a Bartimeo che nel Priorato di Albano non hanno riscaldamento, o meglio, lo accendono solo quando ospitano le famiglie, e la vita e' molto semplice e sicuramente piu' semplice di una parrocchia. Tra l'altro ora nessuno gli dara' addosso poiche' vuol seguire la Vera Dottrina Apostolica Romana!
RispondiEliminaCaro don Massimo,
RispondiEliminati sono vicino, ti stimo e continuerò ad esserti amico e fratello.
Anch'io ho mandato ai miei parrocchiani una lettera (inviata anche alla redazione di questo blog) per spiegare che cos'era accaduto, poichè i giornali danno solo una certa versione e poi tocca a noi "curati di campagna" aiutare i buoni fedeli a sentire altre campane e a farsi la loro personale raggione di quanto succede nella Santa Chiesa ..
Mi sembra di aver colto il tuo pensiero, il tuo disagio per come vanno le cose. Ma c'è anche tanto amore alla Chiesa, alla nostra Diocesi, in quello che scrivi.
Bravo! Ti fa onore tutto quanto.
Solo mi dispiace il fatto di essere solo, ormai ... Ma può essere che altri amici con le stesse nostre convinzioni e sensibilità, finora silenti ad aspettare, trovino il coraggio di manifestarsi e speriamo vengano trattati un po' meglio di come lo siamo stati noi.
Ricordiamoci nella preghiera e sosteniamoci soprattutto per mezzo di essa.
Ciao, don Massimo!
don Pierangelo Rigon
tuo confratello vicentino
altro giro, altre medaglie! Seminatore di zizzania, calunniatore ( dove?), ascaro, servo del demonio ...
RispondiEliminaFantastico!
A quando la beatitudine?
MD
PS come si scrive zizzania? non lo so con certezza?
Ed io dove ho detto che nel priorato di Albano non facciano sacrifici?
RispondiEliminaio ho semplicemente detto che se uno vuole fare sacrifici li può fare anche in parrocchia 8 vedi risposta a Cajetan)!
Giusto per chiarire!
MD
PS lo so che ho mangiato cotechino con le lenticchie il venerdì ultimo dell'anno e quindi di essere eretico ecc ecc ecc ma almeno non fatemi dire cose che non ho detto, ne scritto!
<span><span>Ah si?.. perchè la Fraternità comporta in qualche modo una defezione dalla Chiesa Cattolica?... Ma per piacere.
RispondiElimina</span>
<span>Un conto poi sono i religiosi, a maggior ragione se eremiti. Un conto il clero, i sacerdoti di vita attiva.
E senza andare a prendere il giro vita a Sua Eccellenza, o bartimeo, ero semplicemente inorridito dalla tua affermazione sul "fuggire".. se avesse voluto comodità, sarebbe restato.
Non è questione di penitnza... se no si faceva francescano. o eremita a Minucciano.
E' questione che voleva vivere la sua vita sacerdotale lontano da tutte quelle derive postconciliari di cui parla nella lettera.
E l'ha fatto, prendendo una scelta che di tutto può esser bollata tranne che come dettata da "viltà" (uno che fugge) e "pigrizia". Di vita comoda, non ne troverà... e lascia pure i contributi, affidando la sua vecchiaia alla Provvidenza anzichè all'INPS o a che so io..
Ha talmente tanta considerazione dei diocesani che si domanda: a chi lascerà i suoi fedeli?... Ad un altro.</span></span>
<span><span><span>Ah si?.. perchè la Fraternità comporta in qualche modo una defezione dalla Chiesa Cattolica?... Ma per piacere.
RispondiElimina</span>
<span>Un conto poi sono i religiosi, a maggior ragione se eremiti. Un conto il clero, i sacerdoti di vita attiva.
E senza andare a prendere il giro vita a Sua Eccellenza, o bartimeo, ero semplicemente inorridito dalla sua affermazione sul "fuggire".. se avesse voluto comodità, sarebbe restato.
Non è questione di penitenza... se no si faceva francescano. o eremita a Minucciano.
E' questione che voleva vivere la sua vita sacerdotale lontano da tutte quelle derive postconciliari di cui parla nella lettera.
E l'ha fatto, prendendo una scelta che di tutto può esser bollata tranne che come dettata da "viltà" (uno che fugge) e "pigrizia". Di vita comoda, non ne troverà... e lascia pure i contributi, affidando la sua vecchiaia alla Provvidenza anzichè all'INPS o a che so io..
Ha talmente tanta considerazione dei diocesani che si domanda: a chi lascerà i suoi fedeli?... Ad un altro.</span></span></span>
<span><span><span>Ah si?.. perchè la Fraternità comporta in qualche modo una defezione dalla Chiesa Cattolica?... Ma per piacere.
RispondiElimina</span>
<span>Un conto poi sono i religiosi, a maggior ragione se eremiti. Un conto il clero, i sacerdoti di vita attiva.
E senza andare a prendere il giro vita a Sua Eccellenza, o bartimeo, ero semplicemente inorridito dalla sua affermazione sul "fuggire".. se avesse voluto comodità, sarebbe restato.
Non è questione di penitenza... se no si faceva francescano. o eremita a Minucciano.
E' questione che voleva vivere la sua vita sacerdotale lontano da tutte quelle derive postconciliari di cui parla nella lettera.
E l'ha fatto, prendendo una scelta che di tutto può esser bollata tranne che come dettata da "viltà" (uno che fugge) e "pigrizia". Di vita comoda, non ne troverà... e lascia pure i contributi, affidando la sua vecchiaia alla Provvidenza anzichè all'INPS o a che so io..
Ha talmente tanta considerazione dei diocesani che si domanda: a chi lascerà i suoi fedeli?... Ad un altro.</span></span></span>
Adesso qualcuno mi spiega . COSA CAVOLO STANNO A DISCUTERE A FARE SE TUTTO E' A POSTO?
RispondiEliminac'è qualcuno che mi spiega il perchè dei colloqui?
Matteo Dellanoce
PS è fuggito dalle sofferenze ed il sacerdote lo spiega bene ( Lei le chiama derive postconciliari)! Non ha avuto il coraggio di essere lievito li dove era stato posto correndo il rischio di essere mandato in qualche buco di campagna ( già! Ma li non ci sono anime?). poi la rigiri come vuole la frittata, ma questo è! punto! Lecito? lecitissimo; ma non è stato un sacrificio! Quindi fuga e pigrizia.Poi la pensi come vuole!ma lo lasci fare anche agli altri.
PS Logicamente parolo del gesto e non della persona che non conosco. Cosa che non farei anche se non la conoscessi.
<span>don Massimo non ha fuggito il dolore, ma l'ERRORE!</span>
RispondiElimina<span>don Massimo non ha fuggito il dolore, ma l'ERRORE!</span>
RispondiEliminaGRAZIE DON MASSIMO ! per la sua testimonianza, per il suo amore per la Chiesa e per la sua Diocesi, per il suo esempio alla ricerca della Verità, per il suo coraggio.
RispondiEliminaDa un anno o più mando i miei tre figli a catechismo presso la Fraternità. Ne sono entusiasti così come ormai si opponevano al triste e vuoto catechismo parrocchiale... Purtroppo i nostri sacerdoti diocesani, i nostri parroci, sono aperti a tutti, disponibili verso ogni credo religioso, rispettosi, e talvolta interessati, verso tutti, ma verso i sacerdoti della Fraternità San Pio X hanno una chiusura ed una indisponibilità totale, quasi cattiva, certamente poco cristiana e poco comprensibile. Pregheremo per Lei e per tutti i don. Ma anche per il ns Papa che riesca a guidare il completamento dell'opera preziosa che ha avviato.
Grazie.
La Tradizione Cattolica, essendo un continuo faro senza sbavature né incertezze, dà noia ai servi infedeli di N.S.G.C.; chi è in buona fede (e molti lo sono) non la teme ma la accoglie con gioia. E i modi sono tanti.
RispondiEliminaQuesto è il vero crinale della schiena d'asino.
Fuori dal caso concreto di Don Massimo comunque direi che il campo di battaglia adesso è dentro la cinta muraria; chi lotta ancora fuori sulla breccia deve tener duro, ma lo scontro decisivo è oltre.
guardi che è lei che "la rigira"..e vede pigrizia in uno che fa una scelta che lo porta lontano da uno status di benessere per amor di Verità.
RispondiEliminaNon è questione che non ha avuto il coraggio.. eccome se ce n'ha avuto!
.. è questione che un sacerdote diocesano NON PUO' FARE quello che fa un Sacerdote della Fsspx: dica lui al suo vescovo che non vuole più celebrare la liturgia riformata, che vuole insegnare il catechismo "vero" e non le buffonate della CEI, che vuole poter dire che pure agli ebrei è necessaria la redenzione di Cristo.. che è ora di finirla con le idiozie dei vari Bianchi, Mancuso (e altri porporati) dialoganti con l'universo.. che riducono la "fede" a dialogo.. facendola perdere alla Chiesa.
Un caso c'è, e lo citava don camillo, dei tre sacerdoti di Novara..
Lui non ha voluto sfiancarsi sul compromesso, ha preferito sfiancarsi sulla Verità "sic et simpliciter" com'era prima che un avvenimento pastorale la stravolgesse.
Vuole La Messa, La Dottrina,.. e tutto il resto; evidentemente in Diocesi gli hanno detto che "era un po' troppo".
guardi che è lei che "la rigira"..e vede pigrizia in uno che fa una scelta che lo porta lontano da uno status di benessere per amor di Verità.
RispondiEliminaNon è questione che non ha avuto il coraggio.. eccome se ce n'ha avuto!
.. è questione che un sacerdote diocesano NON PUO' FARE quello che fa un Sacerdote della Fsspx: dica lui al suo vescovo che non vuole più celebrare la liturgia riformata, che vuole insegnare il catechismo "vero" e non le buffonate della CEI, che vuole poter dire che pure agli ebrei è necessaria la redenzione di Cristo.. che è ora di finirla con le idiozie dei vari Bianchi, Mancuso (e altri porporati) dialoganti con l'universo.. che riducono la "fede" a dialogo.. facendola perdere alla Chiesa.
Un caso c'è, e lo citava don camillo, dei tre sacerdoti di Novara..
Lui non ha voluto sfiancarsi sul compromesso, ha preferito sfiancarsi sulla Verità "sic et simpliciter" com'era prima che un avvenimento pastorale la stravolgesse.
Vuole La Messa, La Dottrina,.. e tutto il resto; evidentemente in Diocesi gli hanno detto che "era un po' troppo".
Io constato che questi tanti tanti tanti preti spesso sono di freschissima ordinazione e di giovanissima età...
RispondiElimina...se è per quello li fanno pure i monaci tibetani, i sacrifici. E che sacrifici.
RispondiEliminaIt's clear as mud, my dear..
Ma per voi la Tradizione è più importante della Chiesa Cattolica?? La messa in latino è più importante della comunione piena con il Papa??
RispondiEliminaVi ricordo che: Ubi Petrus, ibi Ecclesia, rito in latino o no!!
Vedi che non capisci Aldo?? E' il Vaticano II che ha ripristinato l'antica osservanza, avvicinandoci alla mitika "Chiesa dei Primi Secoli"!! Anche tu, dai!!! ;-)
RispondiEliminava a magna trippa....
RispondiEliminache noia questo chiacchiericcio al Bar Trippa....
RispondiElimina:-E :-E
RispondiEliminaNo, non è tempo di nuovi martiri con questi pretiboli...E' tempo di menare questi a pedate nel sedere e sbatterli fuori dalla chiesa dove esercitano il loro "lavoro" poichè per questi si tratta di lavoro non di missione.
RispondiEliminaBartimeo la vuoi smettere di fare il pagliaccio?
RispondiEliminaCarissimo Don Pierangelo, non poteva avere pensieri più belli e più santi per Don Massimo.
RispondiEliminaIndegnamente gli stessi pensieri e la stessa stima la rivolgo a Lei.
Sia Lodato Gesù Cristo.
C'è il caso di Novara ... poi c'è Albenga ad esempio, c'è San marino, c'è Mons. Moraglia. Perchè non cambiare diocesi? Mi risulta sia possibile!
RispondiEliminaComunqe a Lodi, posta la simpatia o antipatia per il vescovo, la Messa tridentina è celebrata, ci sono sacerdoti più vicino alla tradizione e qualcuno più lontano ( i fuori di testa ci sono sempre!). Non capisco dove stia il problema.
In diocesi gli hanno detto che era un "po' troppo" ... ed allora?Oppure mi sta dicendo che i Vescovi possono licenziare?
Inoltre a Vicenza la sede è vacante. Non poteva aspettare il nuovo Vescovo e rivolgersi a lui?
MD
Altra medaglia!
RispondiEliminaMD
E Nosiglia, Nosiglia cosa dice............ colui che non sta nè in cielo nè interra. L'uomo" fabuloso" pronto per tutte le stagioni:
RispondiEliminapacificsta con i pacifisti, progressista con i cattolici adulti, moderato nei temini con i simpatizzanti di Cl, entusiasta con RNs, umanamente un santo con il Movimento dei focolari, integerrimo con i Neo cat.....
Cattolico Conciliarista e persecutore quando si tratta di colpire le ignoranti e pericolose devianze pre conciliari-
Che Homo signori
E VOILA 'UN ALTRO CARDINALE DI rOMANA cHIESA. dOPO rOMEO, UN ALTRA PIETRA D'INCIAMPO NEL POST RATZINGER :-P :-P :-P >:o >:o >:o >:o >:o
RispondiEliminaA tutti quelli che dicono bugie a proposito della FSSPX: guardate come vibra d'amore per il Cristo, il cuore del reverendo don Massimo che ha finalmente scoperto la sua vocazione alla santità, come brucia nell'annunziare a tutto il mondo la gioia di questa "scoperta". Viva Cristo Re dei nostri cuori, Re dell'universo.
RispondiEliminaChi cambia la strada vecchia per la nuova sa cosa lascia e non sa cosa trova.
RispondiEliminaLa faccenda è gravissima: qui si tratta di un prete che lascia il suo ministero non per entrare in Certosa o in un monastero, ma per anadare in una realtà non in comunione con la Chiesa,una reltà che non ha nessuna collocazione CANONICA. Massimo dovrebbe sapere che non si lascia la Chiesa , che è sacramento di Cristo: chi lascia laChiesa è come se lasciasse Cristo. Il marito non puòdivorzare dalla moglie, figuriamoci il presbitero dalla Chiesa. La Chiesa non è eretica, in nessun punto del magistero Massimo si negano le verità dogmatiche di sempre. Un parroco che se ne va criticando la Chiesa lascia un cattivo insegnamento e getta ombre sulla Chiesa, è vero che ci sono molti problemi , gravi, di ''apostasia silenziosa'' ma la Chiesa, ricorda il valore ecclesiologico, non si Tradisce mai perchèessa è il Corpo Mistico di Cristo. Chi nega che l'Eucaristia non sia la ripetizione in forma mistica dell'Unico Cruento Sacrificio del Golgota? C
RispondiEliminaQuanta cattiveria d'animo in certi commenti! Facciamo tutti un bell'esame di coscienza invece di continaure, da una parte e dall'altra, a gettare famgo sulla Madre Chiesa Cattolica e sui suoi ministri, TUTTI! Chiudo qui e non interverrò più, ma... pensateci.
RispondiEliminaConcordo sul fatto che la Fraternità Sacedotale ha al momento una situazione canonica non chiara .
RispondiEliminaQuindi non consiglierei ad un sacerdote di lasciare la sua parrocchia per passsare alla FSSPX .
La Chiesa Cattolica E' la Tradizione, se poi qualcun altro ha voluto rielaborare un'altra Chiesa Cattolica separata dalla Tradizione, allora il problema non deve essere posto a chi ha sempre difeso e conservato la Tradizione.
RispondiEliminaTradizione da Tradere che significa TRASMETTERE così come ci è stato consegnato!!!
Lo Spirito Santo NON rivela, attraverso l'assistenza al Magistero nuove Dottrine, nuove verità, ma aiuta a garantire al Magistero ad esporre l'unica Verità rivelata da Gesù all'umanità in un modo consono a quanto E' SEMPRE stato insegnato.
(Tratto dalla Dichiarazione Dogmatica del Concilio Dogmatico Vaticano I)
Don Wilmar Pavesi, grandissimo Sacerdote che pur essendo incardinato nella sua diocesi, per il sol fatto che celebra la S. Messa Tridentina, qualcuno ha deciso di farlo soffrire. Eppure in lui si nota una luce e una pazienza angelica. La sua forza vien da Dio, perchè umanamente parlando ......
RispondiEliminaTrasmettere ma anche tradurre, spiegare! Perchè cambiando il mondo cambia anche la modalità di trasmissione!
RispondiEliminaGiusto per completezza!
Matteo Dellanoce
Il caro ospite che scrive quel che ha scritto, lasciando intendere che la FSSPX in fondo è una setta eretica ....abbia il buon gusto di firmarsi.
RispondiEliminaAbbia il coraggio di ammettere il caro ospite che all'interno della Chiesa ESISTONO delle sette ben più pericolose (i vari movimenti )che strimpellano all'ombra del campanile, con il beneplacito di certi vescovi. E abbia il coraggio di ammettere il caro ospite (che non ha il coraggio di scrivere nemmeno il suo nome di Battesimo (se c'è l' ha), che la posizione della FSSPX NON è di scomunica ma di non piena comunione, il che NON significa che i loro Sacramenti siano invalidi.
Meno chiacchiere e meno fango faccia uscire dalla sua bocca!
Non basta dire viva il Papa viva il Papa, e poi chiuse le porte del proprio castello NON esserlo nella Fede di sempre!!!
Mi elenchi le eresie e gli errori dottrinali della FSSPX grazie!!
P.S. non so lei ma a me risulta che la scomunica sia stata tolta e mi sembrava doveroso, in quanto sono state tolte le scomuniche agli ortodossi che NON riconoscono l'autorità del Santo Padre e alcuni Dogmi. Perciò la sua analisi livorosa se la tenga per se e se proprio deve farle si procuri di farle in completezza.
Un esempio di traduzione-Tradizione-tradimento per tutti: pro multis -----------------> per tutti!!! Everybody dance now!
RispondiEliminaEccelso Bartimeo ......trasmettere significa tradere e tradere significa trasmettere!!
RispondiEliminaLe traduzioni le lascio a lei .....prenda esempio dal traduttore google .....a volte non ne imbrocca una... 8-)
Sono contenta caro Si Si No No che lei abbia conosciuto di persona il caro Don Massimo.
RispondiEliminaCaro Bartimeo il problema di giurisdizione diventa un problema canonico e un problema canonico si riflette sulla giurisdizione....
RispondiEliminaIl qui-pro-quo, sta proprio nel fatto che il VOM da una parte LIBERALIZZATO, DI FATTO NON LO E'...
si, i fedeli che lo vogliono possono richiederlo, ma di fatto è una forma che resta "straordinaria".... :-[
converrai dunque che il problema stesso che vive la FSSPX, che da una parte può celebrare DALLA PROMILGAZIONE DEL MP SUMMORUM, poichè prima era stata vietata o data con l'indulto, la Messa di sempre, ma dall'altra parte NON è ORDINARIA MA STRAORDINARIA...
- E' LIBERA - revoca della scomunica dei 4 vescovi - ma di fatto è in una forma di straordinarietà, non è ordinaria...
la FSSPX vive in una unione questa situazione perchè da questa follia di stravolgere la Liturgia e il sacerdozio che essa è nata.... ;)
una follia che solo da questi ultimi anni sta emergendo in tutto il suo problema....
Essi "obbediscono" ai vescovi dove possono farlo, ma non stanno nelle diocesi, non hanno un posto in diocesi e questo è uno dei problemi appunto, ma anche un punto che li solleva da certi imbarazzi... ma sono attenti ad ascoltare la Santa Sede... le discussioni che stanno facendo porteranno frutti....
quanto al CN che obbedisce ai vescovi, questa deve essere la barzelletta dell'ultima ora....
ma caro Bartimeo, forse credo che tu stia rispondendo anche ironicamente e non seriamente...
lo dimostra il tuo placet al messaggio di scocciato ed alle tue battute-domande....
credevo che l'argomento ti interessasse per davvero!
Buon Anno comunque la pensi!
"...manifestandomi il desiderio che io lasciassi gestire all’autorità diocesana il compito di dare spiegazioni"
RispondiEliminaNon avevo sbagliato quando lo dissi qui giorni fa!
"Mi piace", l'ho cliccato per sbaglio, Bartimeo, Bartrippa or whatever! Non sono d'accordo con lei per niente -- sono sempre le stesse canzoni che canta...ma non è un pò noioso per lei?
RispondiEliminaOspite ci propone un intervento piuttosto approssimativo. La situazione non è così semplice come la si vorrebbe!
RispondiEliminaDon Massimo ha cercato la Fraternità, in tutti i sensi. Un sacerdote che tale vuole essere, che ama la veste, che ama Cristo attraverso la liturgia di sempre, che cerca il cuore di Cristo nel cuore della Chiesa oggi sperimenta la solitudine, le malvagità, i sorrisini di compatimento se non di sfida, e altre vessazioni. Ma dai confratelli, se non dal Vescovo. Normale, umano, che uno che vuole camminare su un strada per santificarsi, cerchi quella strada in cui trova pellegrini che cercano lo stesso Santuario. Fraternità si chiama. Quante volte nella mia vita ho bisogno di amici migliori di me, che mi aiutino e mi testimonino Cristo, sempre di nuovo!!
RispondiEliminaSpero che sia l'inizio di una valanga, il caro don Massimo. Che fedeli e sacerdoti che lo amano e lo stimano decidano di seguirlo per incontrare finalmente nostro Signore Gesù Cristo nella semplicità di cuore e nella preghiera.
RispondiEliminaSa da cosa viene il termine tradotta che viene dal mondo dell'esercito!?
RispondiEliminaDa un qualcosa che era portato a qualcuno ed a seconda di chi lo si portava e dell'ambiente in cui ci si muoveva la tradotta pur rimanendo invariato il contenuto si modificava. E se fa lo sforzo di cercare la derivazione del termine tradotto scoprirà che deriva proprio da tradurre cioè portare e spiegare ( trans-ducere, condurre oltre) . Ragionando come fa Lei la tradizione girerebbe su se stessa e non si porterebbe a nessuno. UN IDOLO! Dopo non stracciatevi le vesti se qualcuno ( a volte ingiustamente) vi dà degli idolatri.
Lasci perdere Cepu! Ritorni a scuola e studi un po' di filosofia del Linguaggio magari partendo da Mordini e dal suo saggio sul linguaggio oppure un po' di Ricoeur!
Matteo Dellanoce
Ps se fa uno sforzettino scoprirà che anche tradire viene da Tradere e, ragionando come fa lei, tradizione uguale tradire perche tradire viene da tradere e tradere significa tradizione, quindi tradizione uguale tradire.
Disubbidienza?
RispondiEliminaMD
Ho letto attentamente non solo tutti gli interventi ma anche la bella lettera di don Masimo.
RispondiEliminaE resto stupefatto,
Quando per esempio don massimo scrive:
"<span>Una battaglia pacifica, non irenica, certamente non di "basso profilo"; sento improrogabile una Chiesa che abbia il coraggio della Verità, di ridirla oggi, perché la Dottrina non è sua proprietà ma rappresenta il Buon Deposito che Cristo le ha dato: l’Unicità della Salvezza di Nostro Signore; il senso della vita orientata ai Novissimi; il senso del Sacrificio di Cristo dal quale ciascuno può ricevere la Grazia che salva; il senso di un impegno serio, fatto di ascesi e di caritas che il Signore retribuirà al momento opportuno; il senso della Presenza Vera, Reale di Cristo nell’Ostia; il senso della Speranza per tutti i crocifissi della storia perché Cristo è stato il primo di loro e continua ad esserlo quotidianamente sull’altare; il senso di una Chiesa capace ancora di insegnare ai giovani ad inginocchiarsi per recitare il Santo Rosario; il senso di una Parola al servizio del Santo Sacrificio; una Parola illuminata dalla Tradizione costante piuttosto che abbandonata ad interpretazioni estemporanee, effimere, al "magistero" soggettivo della Cesira, piuttosto che dell’improbabile esegeta di turno, in contrasto con il Magistero della Chiesa."</span>
E' tragico, ma chi impediva a Don Massimo, se non le sue paure interne, di professare da parroco tutte queste cose? E non raccontatemi di vescovi o altro: a me paiono fantasie.
A me pare una cosa che traballa,pur rispettando il percorso di don Masimo.
Poteva , se voleva, professare tutte quelle cose che tutti noi professiamo tranquillamente e continuamente nelle nostre attuali parrocchie, senza ricorrere ad altre sorgenti.
E senza inventarsi nemici o le solite distinzioni che leggo nei siti pentecostali o evangelici o anche in quelli a volte anticlericali. Basta avere la santa pazienza di affrontare la realtà di sempre , con gfede e con realismo.
Una preghiera per noi e per don Massimo
Vincenzo2010
vinbor12@virgilio.it
ma perchè non lo sa caro Bartimeo delle disubbedienze dei movimenti? ah! già voi che ne fate parte ..... non andate certo a sbandierarle .....
RispondiEliminaMa scusi Vincenzo ma lei dove vive in un'isola felice? .....resto stupefatta dalla sua analisi sempliciotta e semplicistica. Evidentemente lei vive in una realtà dove tutto brilla e profuma di pulito....BENE mi fa molto piacere .... ma sappia che chi parte con molto zelo apostolico e vuole rispolverare i molti strumenti di Santità che la Madre Chiesa ci ha donato nei secoli ..... NON può!!! sa' la nuova esegesi lo impedisce .
RispondiEliminaCredo che lei non abbia mai fatto catechismo in parrocchia e credo che non abbia la più pallida idea, di come funzionino certi corsi per catechiste .... e se una catechista decide che da ora in poi i cartelloni e i disegnini ( quelli si fanno a scuola durante le ore di educazione artistica), nella misera ora settimanale di catechismo in parrocchia non sa da fare!!..... allora la catechista cocciuta va' dal parroco ....e il parroco ti dice che tu devi seguire il programma catechetico imposto dalla pastorale della diocesi, quindi direttive del vescovo....che fai vai contro il vescovo? ....sia mai ..... e poi aggiungono tutta colpa dei "tradizionalisti" ....
La saluto
E quello che succede a certe catechiste .....succede al contrario a certi Sacerdoti ..... inutile negarlo sarebbe mentire!!!
RispondiEliminaLa conosce la Sindrome di Panurgo?
RispondiEliminaio non ne soffro. E Lei?
MD
Embè?
RispondiEliminaMD
Caro Bartimeo :) ..... perchè sputa nel piatto dove ha mangiato? ma al Cepu non escono sociologi come ella, impegnati nel sociale che accolgono tutti tranne quelli che gli fan domandine un po' scomode?
RispondiEliminafilosofia del linguaggio? quale quella imparata dai focolarini o fac simil? .....ah! beh! si beh!.....
Tradere uguale a tradire? ohibò un "preparatissimo" filosofico del linguaggio come lei, manca di ETIMOLOGIA ..... non si è accorto che il termine TRADERE (= CONSEGNARE)i si pone su due livelli?
primo livello:
TRADERE = tradire QUANDO? PERCHE? ..... il tradere in senso tradire deriva dal senso peggiorativo italiano derivato dalla tradizione Evangelica ossia tradotto, ha assunto questo livello peggiorativo dalla CONSEGNA ( TRADERE) di Gesù da parte di Giuda.
secondo livello:
TRADERE senza il senso peggiorativo di tradire DIVENTA TRADITIO ( genitivo di TRADIZIONIS)senza il appunto il senso peggiorativo del termine tradire cui sopra!!!
RIASSUMENDO quindi il TRADERE significa CONSEGNARE. Il TRADERE che ho inteso (basta leggere) si IDENTIFICA in CONSEGNA del DEPOSITO della FEDE così come ci è stato CONSEGNATO, e così da diventare TRADITIO o meglio TRADIZIONE .... ah! Bartimeo Bartimeo ......eppure io ti voglio bene lo stesso sai?
P.S. voglio vedere adesso se quando la chiamo focolarino o et simila si offende ..... sa sono essi movimenti (strani alla faccio quel che mi pare, ma urlo viva il Papa) in "piena comunione" della Chiesa .....purtroppo .....
Saluti
E lei lo conosce il MITO DELLA CAVERNA di Platone? io si e ne sono affascinata!!!! ;)
RispondiEliminaEmbè si be'.... proclamò il caro Bartimeo .......
RispondiEliminacarissimi!
RispondiEliminall rispetto per la scelta così giusta di un parroco così importante come il caro don Massimo è d'obbligo!
Rispetto per il Parroco non per la scelta. Stesso ragionamento di quelli che dicono che va rispettata la scelta di Englaro?
RispondiEliminaMD
Non la frequento più da 41 anni! Le consiglio di uscirne!
RispondiEliminaVedo che non ha trovato la sindrome di Panurgo su wiki! Cerchi, cerchi .. magari la trova citata in un libo di Schooyans!
MD
Carissimo
RispondiEliminahai ragione, ma non esiste solo il nero e il bianco.
carissimo! la scelta per me è giustisima. per se stesso, per le parrocchie e per la FSSPX.
RispondiEliminaun caro saluto
Ma che CRIBBIO dice Bartimeo? .... ma che sono paragoni da farsi? .....
RispondiElimina..... infatti io ne sono uscita mentre è lei che continua ad ammirare l'ombra riflessa nelle pareti di quella caverna.... io la sto' invitando ad uscire e respirare ossigeno ...ma lei che fa? rimane ancora li a fissare l'ombra che viene e che va.... e mi guarda dicendo pazzo ma che vuoi? .....Auguri amigos!!!
RispondiEliminaDon Pavesi non è propriamente un prete conciliare...
RispondiEliminaPertanto se Cajetan vuole ribattere a Milanese, credo debba scegliere altri esempi. Per ora resta il fatto che essere preti convinti è diverso dall'essere preti conciliari (almeno nell'accezione odierna del termine "conciliare").
Non ci sono perché le bombe continuano a metterle nelle chiese, non nelle moschee...
RispondiEliminaProprio perché sa cosa lascia...
RispondiEliminaParafrasando: non chi dice Papa, Papa...
RispondiEliminaRipeto che la Fsspx non seguì una volta sola un'ammonizione di tipo "amministrativo"... certi altri non seguono il diritto divino, eppure sono considerati "in piena comunione" e pure lodati per i continui disastri che combinano...
Valutate voi cosa è peggio.
E poi perché tutta questa smania per la Fsspx che non sarebbe nella Chiesa Romana... Non sapete che adesso non è più importante? Tanto basta non dire le parolacce e pregare tutti insieme. Oggi non è più "extra Ecclesiam nulla salus", ma anzi "extra Ecclesiam salus"!
XD "Professare quelle cose nelle parrocchie"?? Prima di tutto cosa sono "quelle cose"? Forse che don Massimo intendeva fondare un culto sugli extraterrestri o pensava che invece che consacrare del pane sarebbe stato meglio consacrare delle lasagne? Le ricordo che "quelle cose" sono dottrina cattolica, tranquillamente disattesa nella parrocchia media. Io, che già mi ritengo un fortunato, passavo le ore di catechismo a colorare i libri! Non parliamo poi dei seminari dove è PROIBITO ai seminaristi di portare la veste e dove ti guardano male se dici un Rosario. Hai voglia a "professare quelle cose". Piuttosto...lei cosa professa? Perché vorrei proprio sapere cosa sono quelle cose che "professiamo tutti"...io professo la Fede cattolica.
RispondiEliminacarissimi!
RispondiEliminascelta scelta giustissima:
per lui perchè la vita in parrocchia la viveva male
per i parrocchiami perchè vivendo male la vita in parrocchia, sempre tormentato nell'animo, non poteva tramettere la giusta positività
per la FSSPX per ovvie ragioni
pace e bene!
Ma non è della san pio x...
RispondiEliminaEh! caro Raffaello quì mi casca l'asino!!! Il suo ultimo intervento èsembrerebbe una provocazione, e NON risponde affatto alla realtà.
RispondiElimina1) Don Massimo NON viveva male la sua vita parrocchiale, tanto che il suo tormento interiore, che iniziò da quando ( quindi già da qualche anno) si rese conto che nella Chiesa, nella trasmissione della Fede sussistevano delle cose che non tornavano. Pur essendone consapevole cercò in tutte le maniere e in tutte le salse ( consentite dai suoi superiori), di allievare da parroco certe storture ma .... ahimè! sempre peggio! Persone che tenendolo d'occhio (la stessa cosa che successe a me, per anni al catechismo) gli mettevano il palo fra le ruote.
2) Don Massimo NON ha mai fatto vivere male il suo tormento interiore ai suoi parrocchiani, ma se per lei positività significa sorrisino da paresi facciale beh! allora le do' ragione. Quel tipo di "positività" non la trasmette se non nei casi in cui deve ridere o sorridere. Che brutto il lavaggio del cervello che si fa all'interno dei movimenti alla focolarini, rinnovamento neocatecumeni etc . scambiano la positivià spirituale e la trasmissione della Fede con un sorriso, chi sorride secondo loro è un santo (anche le iene sorridono prima di sbranare) e anametizzano chi non sorride, ma per cortesia....
3) passiamo al punto FSSPX quali sarebbero secondo lei le ovvie ragioni? a me sembra invece, che dopo tutto il male e le critiche le ingiurie che la FSSPX si è sorbita, in tutti questi anni (e ora non sono da meno), credo che per la FSSPX non sia stata una scelta di ovvie ragioni, sapendo benissimo a mio avviso che sarebbe stata ulteriormente attaccata dai suoi nemici di sempre.
pace e bene anche a lei Raffaello!!!
Non si nega? Si nega tutto la Chiesa di oggi è la Chiesa dipinta da Pio XII nel Humani Generis e quella a tinte fosche che ha dipinto il Card Siri in più scritti.
RispondiEliminaCarissima sorella Raffaella!
RispondiEliminaun sacerdote per svolgere appieno e bene il proprio compito (ma anche un professore, un astronauta, un banchiere) deve per prima cosa essere in pace con se stesso. ecco.. ora è intuibile che sia in pace con se stesso in FSSPX, quindi ora lo svolge con serenità il proprio compito.
Per il terzo punto: le ovvie ragioni sono dovute al fatto che la Fraternità otterrà solo uno straordinario beneficio dall'ingresso, tanto è giusto e pio l'animo di don Massimo.
pace e bene!
Vincenzo l'è lì al Bar trippa a magnà pulenta...Dal duve te set ? Duve te vivet ? Te se staa a San Vitur per un cicinin d'ani ? Svolazzare in fantasie può essere bello, ma quando si è troppo discosti dalla realtà è pericoloso per la salute. Torna giù, Vincenzo !
RispondiEliminaRaffaella, Barti-la-mia-trippa, Tripparolo,Bartimeo è un provocatore che si diverte a sparar frasi per vedere l'effetto che fa...E' il libero spiritello vagante che ha bisogno di preci e messe di suffragio..
RispondiEliminaSpero caro fratello Raffaello che lei sia felice di tutto ciò, oppure devo pensare il contrario?
RispondiEliminapace e bene a lei!
E ha proprio ragione!! però mi stavo quasi affezionando a lui .... accidenti a me e alla mia passione per le trippe. 8-)
RispondiElimina13 gennaio 2011
RispondiEliminaFin dalla sua prima lettera ai parrochiani don Massimo non ha fatto mistero di quale fosse la sua visione della Chiesa, suscitando anche qualche perplessità. Ma la sua figura di Sacerdote integerrimo non è mai stata messa in dubbio.
La sua scelta merita certamente rispetto perché è dettata da un profondo intimo convincimento, anche se è brutto constatare che dopo 2000 anni nella Chiesa sono ancora più efficaci le spinte disgregatrici degli sforzi di unità tra i Cristiani.
Auguro a Don Massimo che il suo percorso di fede gli dia serenità e porti buoni frutti.
bravo Guido per il Quando en non Se
RispondiEliminaa proposito quando cio' avverrà cosa faranno barti/demetri ? si straccerànno le vesti ?
bravo Guido per il Quando en non Se
RispondiEliminaa proposito quando cio' avverrà cosa faranno barti/demetri ? si stracceranno le vesti ?
Pure Giuda consegna Cristo. Ergo tradere si traduce ( non in senso peggiorativo) ma in senso proprio tradire. Utilizzando il tuo cortocircuito logico, trasmettere significa tradere e tradere significa trasmettere, vale benissimo anche
RispondiEliminatradizione deriva da tradere, tradere significa consegnare, tradere significa tradire, tradizione significa tradire. Questo è il TUO metodo di ragionare.
Nel tradere non è implicito l'errore: ovverosia nel consegnare io posso sbagliare e quindi commetto un tradimento.
Resta da constatarne la volontarietà. Ed è la volontarietà, cioè ciò che viene prima del gesto, che determina il significato di TRADERE in senso peggiorativo, non la parola in sè che è chiara.
Cambia dizionario.
MD
PS quanto ti è costato CEPU?
La sindrome di Panurgo. Allora?
RispondiEliminaNon vada su wiki non la trova!
Dai, dai, che ce la fai ...
MD
Certo! Come il modernista chiede rispetto per la scelta di Englaro così il tradizionalist chiede rispetto per la scelta di don Massimo.
RispondiEliminaIo due errori non li rispetto, le persone sempre. Di Dio è il giudizio non di Eco ... ops! non mio!
MD
che un modernista come lei citi Mordini mi sembra quanto meno bizzarro. Ma ha mai letto veramente qualcosa di Attilio Mordini? Sa qualcosa della sua esperienza di vita? della sua militanza politica e religiosa?
RispondiEliminaModernista? va beh! Comunque di mordini ho letto tutto il pubblicato ( inclusi i testi di Cardini) perchè vede, caro il mio Signore, non avete l'esclusiva della capacità di lettura. Al massimo consto che , buona parte di voi, sia un ottimo utilizzatore di wiki!
RispondiEliminaQuando vuoi confrontarti su mordini sai dove trovarmi.
Apro a caso ... Verità del llinguaggio pg 161 ultimo paragrafo " se mythos significa novella ( si tenga presente che buona novella è detto appunto Vangelo), mitos è il liccio quel pezzo di stoffa vecchia a cui si attaca l'ordito per iniziare il nuovo tessuto".
Il segreto cristiano delle fiabe pg 23 " Un vedovo sposa una vedova. Lei ha già due figli". Il tempio del cristianesimo pg 71 :" Mai come in questi secoli, infatti, il mondo civile sentì il carattere sacro ed intangibile della propia unità ...".
Se vuoi vado avanti. pi possiamo parlare di Sertillanges, Hello, Garrigou Lagrange ( soprattutto perfezione cristiana e contemplazione) oppure Bertetti ( I tesori di Santommaso ) oppure Zacchi, Heiner ( LA DOTTRINA DEI MODERNISTI CONFUTATA!!!!!) , Delatte, Vogue, leclerq, Miquel, Rosmini, Del noce, Guardini, BXVI, PVI, GPII! quando vuoi parlarne citarne brani o farne sintesi! Quando vuoi!
Ma senza astio econiano! Forse se ogni tanto si iniziasse ad andare oltre il gossip ...
Matteo Dellanoce
caro don massimo sono stato tuo compagno di seminario e hai tutta la mia stima per una scelta profetica e coraggiosa sopratutto in una roccaforte del modernismo sessantottino idolatrato perche quando la vera fede scompare le ideologie diventano i nuovi idoli da adorare vincerai perche Maria regina delle vittorie e con te con affetto gabriele
RispondiEliminasignora raffalella
RispondiEliminaio faccio catechesi da anni in due parrocchie
conosco, perchè l'ho studiato, il concilio di Trento su cui baso il mio insegnamento di catechesi
e sulla dottrina non ho mai avuto problemi
quindi i suoi giudizi sono solo presunzione o altro
scelga lei
vincenzo borgogno
egregio e un po' sgradevole milanese,
RispondiEliminaio professo la dottrina cattolica quella che don Sbigeco ci ha indicato per punti , sintetizzando assai bene.
S io le ho chiamate 'cose' e lei ha capito benissimo e fa il finto (?) tonto , problemi suoi
Non capisco quali siano questi punti di dottrina cattolica che i parroci non ci lasciano professare e a catechisti come me, non lasciano anche insegnare.
quali sono queste sane dottrine 'proibite'?
parolo di dottrine
spero lei sappia distinguere
ciao
vincenzo borgogno
signor mardunolbo
RispondiEliminapiù limpido di cos'ì non poteva essere
io il bar non l'ho frequento ne l'ho mai frequentato, diversasemte da lei che mi pare sia tutto trippa e ciccia con i bar e i suoi frequentatori
sorvolo sulla sua polenta, che suppongo sia il suo cibo preferito
mi dica se ne è capace, dove ho svolazzato e poi parliamo sul serio, se ne è capace: ma il suo intervento è ben poca cosa sui contenuti
è chiaro che se lei mi ritiene solo un avanzo di galera, di san Vittore, allora forse non sono degno di parlare con lei preso da così tanta santità e purezza
saaalve
vincenzo borgogno
egregio bartimeo
RispondiEliminasul discorso englaro mi pare che la pensi come la chiesa, da sempre
se lei si azzarda a paragonarmi a coloro che invece dicono altro.
non è solo un provocatoe ( il che sarebbe poca cosa e anzi potebbe farle onore ) , ma è semplicemente un poco cristiano oltre che insano
vincenzo borgogno
Hai ragione Alberto
RispondiEliminasono d'accordo che ci sono troppe forze disgratrici nella Chiesa.
Poi quando dici che don Massimo ha suscitato qualche perplessità: e allora? chi è che non le ha suscitate?
perchè don Bosco non le ha suscitate' e sant'Ambrogio? o Teresa d'>Avila'
han tenuto duro ed hanno continuato
ciao
vincenzo borgogno
vinbor12@virgilio.it
Egregio Vincenzo,
RispondiEliminanon so a che cosa si riferisca. Ma Le assicuro che non era rivolto a Lei il post!
La mia insanità su certi argomenti è nota ... am non su aborto ed eutanasia!
Ha sbagliato a leggere l'ordine dei post!
MD
In bocca al lupo, Don Massimo, e continua a pregare per noi, come sto continuando a pregare per te! Sper che le nostre strade si reincontreranno ancora, presto!
RispondiEliminaGrazie di tutto!
<span></span><span></span>In bocca al lupo, Don Massimo, e continua a pregare per noi, come sto continuando a pregare per te! Spero che le nostre strade si reincontreranno ancora, a presto! Grazie di tutto!
RispondiEliminaIl Monaco di Bose, risulta incassare euro 5.000 per i suoi interventi al Festival biblico di Vicenza, sarà vero?? Pare che incassi in nero addirittura, mah, ci sa si più scrivasa
RispondiEliminaRimane il fatto incontrovertibile che l'unica Chiesa di Cristo è e rimane per sempre la Chiesa cattolica, apostolica sotto la guida di Pietro (ogni Papa eletto a tale ruolo. E la Chiesa cattolica romana, come in ogni tempo e in tutti i secoli del passato, si rinnova dall'interno e non fuggendo da essa. Don Giovanni Checchi - Collodi (PT9
RispondiElimina