Leggiamo da Zenit.it del 25 gennaio 2011 una pacata ma determinata relazione di padre Keith Newton, ex "Vescovo" anglicano e ora sacerdote cattolico, nonché primo Ordinario (sulla biografia, link) dell'Ordinariato di Walsingham (nella foto lo stemma)
Egli ha parlato con la BBC domenica di alcune delle questioni che i membri dell'Ordinariato stanno affrontando.
Se pur marginalmente, il padre risponde alle critiche mosse al Papa e alla Chiesa Cattolica da parte di alcuni pastori anglicani e apparse di recente sulle colonne del The Telegraph e assicura: "non c'è competizione", quindi nessuna razzie da predatori!
Egli ha parlato con la BBC domenica di alcune delle questioni che i membri dell'Ordinariato stanno affrontando.
Se pur marginalmente, il padre risponde alle critiche mosse al Papa e alla Chiesa Cattolica da parte di alcuni pastori anglicani e apparse di recente sulle colonne del The Telegraph e assicura: "non c'è competizione", quindi nessuna razzie da predatori!
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Ordinario di Walsingham: cattolici e anglicani non sono in competizione
Padre Newton considera le questioni iniziali per gli ex anglicani ,
ad appena 10 giorni di vita dell'Ordinariato.
Padre Newton considera le questioni iniziali per gli ex anglicani ,
ad appena 10 giorni di vita dell'Ordinariato.
LONDRA, martedì, 25 gennaio 2011 (ZENIT.org).-
L'Ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham è la prima risposta alla Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus del 2009 di Benedetto XVI, che permette agli anglicani di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica pur mantenendo elementi del proprio patrimonio anglicano. Essendo il primo, questo Ordinariato servirà da modello per le realtà che si creeranno in futuro negli altri Paesi.
Esodo?
La domanda che si pongono molti è: quante persone abbandoneranno la Chiesa d'Inghilterra e passeranno all'Ordinariato?
Per padre Newton (nella foto durante la sua ordinazione diaconale cattolica), non si possono fare pronostici.
“Ogni persona deve compiere una professione di fede individuale”, ha detto alla BBC. Per questo, è impossibile proporre dei numeri.
Il sacerdote ha suggerito che circa due dozzine di gruppi effettuerebbero il cambiamento, e le dimensioni di ogni gruppo potrebbero spaziare dai 10 ai 70 membri.
“Ma non avremo numeri certi finché la gente non prenderà davvero questo impegno”, ha dichiarato.
Tentativi
L'impegno non implica un passo significativo, e alcuni membri della Chiesa d'Inghilterra sperano ancora che gli anglicani delusi dai cambiamenti nella Comunione trovino una via per rimanere nel gregge piuttosto che diventare cattolici all'interno dell'Ordinariato.
Una dozzina di Vescovi della Chiesa d'Inghilterra ha diffuso questo lunedì una lettera pastorale spiegando le proprie speranze al riguardo e sostenendo di essere “alla ricerca di un modo che ci permetta con integrità di restare membri della Chiesa d'Inghilterra”.
Pur ammettendo di “non voler dare false speranze” e che tentativi precedenti di “persuadere la Chiesa d'Inghilterra a prendere quei provvedimenti che ci permetterebbero in buona coscienza di rimanere al suo interno sono stati contrastati”, i Vescovi hanno detto di avere “il dovere” di continuare a cercare “una via d'uscita dall'impasse”.
“Riconosciamo il grande cambiamento di cuore che dovrebbe avvenire per riuscire in questo”, hanno scritto.
In cammino
Nel frattempo, “The Telegraph” ha riferito questo lunedì che altri sette sacerdoti anglicani e 300 parrocchiani hanno annunciato la propria intenzione di unirsi all'Ordinariato. Il gruppo fa riferimento a tre parrocchie dell'Essex e tre nella zona orientale di Londra.
Per queste persone e altre come loro, in Quaresima inizierà un periodo di catechesi. Subito prima di Pasqua verranno accolte nella Chiesa cattolica, potendo partecipare alle liturgie del Triduo da cattoliche. Le catechesi continueranno poi nel periodo pasquale.
Quanto al clero, l'ordinazione al sacerdozio cattolico – per quanti verranno accettati – è attesa per la Pentecoste, seguita da altri due anni di formazione.
Incertezza
Una volta inseriti nell'Ordinariato, clero e fedeli affrontano le questioni che ci si potrebbero aspettare da una comunità alle prime armi, tra cui il luogo in cui praticare il culto e come si pagheranno i conti.
Circa la possibilità di una collaborazione continuata con la Chiesa d'Inghilterra, padre Newton ha chiarito alla BBC: “Non stiamo chiedendo un tetto sulla testa. Penso che la gente descriva la questione come se fossimo imprese in concorrenza; in realtà siamo tutti nella missione della Chiesa, in una varietà di modi, e penso che sarebbe una cosa piuttosto ecumenica per noi cercare di lavorare insieme”.
Ciò non vuol dire che non si tratti di un grande cambiamento, che richiede denaro.
Padre Newton ha affermato che la Chiesa cattolica di Inghilterra e Galles ha fatto una donazione di 250.000 sterline e altre hanno promesso contributi.
“Nel lungo periodo l'Ordinariato dovrà autofinanziarsi, ma ci vorrà un po' di tempo per arrivare a questo”, ha dichiarato.
I suoi sacerdoti affrontano poi una realtà per cui “i presbiteri cattolici sono pagati in modo molto diverso da quelli anglicani, quindi c'è tutto un nuovo sistema in cui dobbiamo entrare”.
Padre Newton ha anche espresso la speranza che “possiamo trovare qualche forma di lavoro part-time, soprattutto cappellanie nelle scuole, negli ospedali o nelle prigioni – qualcosa che sia legato alla vita sacerdotale e che i sacerdoti possano fare”.
“Dobbiamo capire come ogni singolo sacerdote possa avere risorse sufficienti per vivere in modo dignitoso”, ha dichiarato l'ordinario, “e ciò vale soprattutto se è un uomo sposato con una famiglia”.
Sui "tentativi", leggo:
RispondiElimina"Una dozzina di Vescovi della Chiesa d'Inghilterra ha diffuso questo lunedì una lettera pastorale spiegando le proprie speranze al riguardo e sostenendo di essere “alla ricerca di un modo che ci permetta con integrità di restare membri della Chiesa d'Inghilterra”.
Pur ammettendo di “non voler dare false speranze” e che tentativi precedenti di “persuadere la Chiesa d'Inghilterra a prendere quei provvedimenti che ci permetterebbero in buona coscienza di rimanere al suo interno sono stati contrastati”, i Vescovi hanno detto di avere “il dovere” di continuare a cercare “una via d'uscita dall'impasse”.
“Riconosciamo il grande cambiamento di cuore che dovrebbe avvenire per riuscire in questo”, hanno scritto.
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:-[ queste parole sono molto ambigue..... è come dire che si passa alla Chiesa Cattoilica NON per aver compreso LA CONVERSIONE ma perchè non si vuole semplicemente accettare l'ordinariato alle donne e agli omosessuali.... non si può ridurre la conversione esclusivamente ad un concetto di OPPORTUNISMO che farebbe pensare che senza l'ordinariato alle donne e agli omosessuali le cose andrebbero benissimo e la COMUNITA' d'Inghilterra fosse nella Chiesa....
il beato cardinale Newman che fu risparmiato da questi stravolgimenti della comunità anglicana, ci dice però l'essenza stessa del significato della comunità anglicana DISTACCATA DALLA CHIESA... essa può chiamarsi "Chiesa d'Inghilterra" dalle ragioni primitive di quel cristianesimo che ivi vi fondò una comunità cristiana OBBEDIENTE A ROMA tanto è vero che pochi sanno che il famoso OBOLO DI SAN PIETRO, la carità al Papa, nasce proprio dalla comunità CATTOLICA inglese, DALLA CHIESA IN INGHILTERRA....mentre, questa comunità anglicana ha perduto il diritto di chiamarsi CHIESA perchè volutamente fu distaccata dalla sede petrina....
E' amiguo e riduttivo ruotare attorno al fatto che se domani la comunità anglicana non ordinasse più le donne e gli omosessuali, le cose non cambierebbero più, ossia, quasi che NON fosse più importante la loro conversione alla Sede di Pietro....
senza dubbio che un passo del genere alimenterebbe BUONE speranze per il domani.... ma è anche vero che sarà sempre necessario riconoscere che tale comunità NON è affatto in comunione con Roma e che necessita di una conversione.... perchè i problemi non riguardano solo l'ordinazione delle donne e degli omosessuali, ma riguarda anche aspetti etici e morali, riguarda anche le catechesi, la Liturgia, i Sacramenti.... attualmente questa Comunità anglicana esercita il Sacramento della Confessione PUR RESTANDO ESSA STESSA IN DISOBBEDIENZA A PIETRO....
Può un cieco guidare un'altro cieco?
P.S.
RispondiEliminaChiesa IN Inghilterra" o Chiesa D'Inghilterra?
la differenza è notevole....
Nelle Lettere apostoliche dei pontefici passati, o anche di Predicatori, è caro sottolineare il termine corretto:
" Alla cara Chiesa CHE E' IN....." indicandone così il luogo, la cultura, la radice....
ora, quella "Chiesa IN Inghilterra" che era appunto cattolica.... da secoli NON è più Chiesa, ma è diventata una COMUNITA' dal momento che NON rappresentava più Roma, Pietro, ma se stessa e il suo imperatore....
la stessa "Chiesa d'Inghilterra" invece, che ci tiene a mantenere queste differenze, sottolinea che il suo senso di Chiesa non è più quella DEL CREDO APOSTOLICO.... ma è quello di una IDENTITA' TERRITORIALE....
per questo è necessario CONVERTIRSI e non semplicemente passare da una sponda all'altra o da una azienda all'altra.... ;)
Una cosa poi è certa: i preti cattolici sono assai più poveri rispetto ai presbiteri o pastori protestanti.... :-D
infatti, soprattutto per i pastori sposati E' LA COMUNITA' PARROCCHIALE CHE GLI PAGA L'AFFITTO E I CONSUMI, LE BOLLETTE....SPESSO LORO HANNO MANTENUTO LA DECIMA... e se è vero che non hanno l'8xmille, tranquilli, che non mancano di nulla perchè è la comunità che si fa carico di tutto.... mentre i nostri sacerdoti se la devono cavare con i 1200 euro al mese per i parroci che spesso scendono a 800 euro se la comunità è piccola....
Il sistema è anche diverso perchè le offerte ed altro va tutto riversato nelle casse della Diocesi la quale provvede poi alla distribuzione... è ovvio che i pastori anglicani SPOSATI, maturando l'idea di una conversione alla Chiesa cattolica, dovranno fare i conti del fatto che NON sarà più la comunità parrocchiale a MANTENERLI....
Ma possiamo davvero ridurre LA CONVERSIONE alle questioni materiali offuscando di gran lunga le problematiche SPIRITUALI che ci sepoarano?
:-[
Credo sia doveroso per tutta la comunità cattolica mantenere decorosamente tutta la famiglia dei presbiteri cattolici ex anglicani: non è una situazione ordinaria, ma c'è un valido sacramento coniugale e i diritti insopprimibili dei coniugi e dei figli. Se c'è da spendere bisognerà farlo, magari con l'aiuto della Chiesa e di Roma. Detto questo mi auguro che presto all'Ordinario venga concesso il titolo di monsignore: non è (né potrà essere) vescovo, ma ha molte funzioni di un vescovo e la situazione mi sembra degna di una maggior considerazione (le forme contano sempre, in Inghilterra di più).
RispondiElimina!escovi della Chiesa d'Inghilterra, Vescovi della Chiesa d'Inghilterra, Caterina ! Non scrivono così vescovi "cattolicizzati"...Leggi bene Caterina prima di spaziare more solito. :-E
RispondiEliminami pare che l'ordinario potra' portare le insene vescovili.
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