Parrocchia di S. Pietro apostolo “Delle Due Acque”
Parrocchia Natività di Maria Vergine e S. Lucia
Diano Borganzo / Roncagli
S. MESSA IN RITO ANTICO
EXTRA ORDINARIO
“ di S. Pio V”
liberalizzata con il Motu Proprio Dato “SUMMORUM PONTIFICUM”
di S. S. Benedetto XVI P.P.
(7 luglio 2007)
Parrocchia Natività di Maria Vergine e S. Lucia
Diano Borganzo / Roncagli
S. MESSA IN RITO ANTICO
EXTRA ORDINARIO
“ di S. Pio V”
liberalizzata con il Motu Proprio Dato “SUMMORUM PONTIFICUM”
di S. S. Benedetto XVI P.P.
(7 luglio 2007)
Dopo le prime due esperienze vissute rispettivamente il 29 giugno 2010 nella Chiesa parrocchiale di S. Pietro apostolo con la Solenne Messa in rito antico celebrata dal Vicario Generale Mons. Giorgio Brancaleoni in occasione della festa patronale e il 24 settembre 2010 nella Chiesa Parrocchiale della Parrocchia Natività di Maria Vergine e S. Lucia in Diano Borganzo, nel triduo in preparazione alla festa dei SS. Cosma e Damiano martiri (celebrata dallo stesso Vicario Generale), iniziamo nelle due rispettive parrocchie un cammino di fede, di devozione e di riscoperta delle nostre radici cristiane con la celebrazione settimanale della S. Messa Gregoriana in rito antico “di S. Pio V”.
Le due occasioni precedenti ci hanno aiutati ad entrare nella profondità del Rito Antico (liberalizzato dal Motu Proprio “Summorum Pontificum” di S. S. Papa Benedetto XVI P.P.): due momenti molto sentiti e partecipati che, attraverso gli incontri di catechesi che hanno preceduto le due celebrazioni, ci ha fatto “gustare” la profondità del Mistero Eucaristico, Sacrifico dell’Unico ed Eterno Sacerdote Gesù Cristo, la sobrietà ed essenzialità del rito attraverso la riscoperta di gesti e “formule” ormai desuete, la grande e profonda dimensione del silenzio e dell’interiorità, non ultima la raffinatezza e la grande forza spirituale del canto gregoriano (proposto nelle due occasioni con l’esecuzione integrale delle parti del “Proprium”).
E’ nostra intenzione quindi riprendere in forma “regolare” questo cammino con la celebrazione settimanale della forma extraordinaria.
Anzitutto per offrire ai fedeli interessati, al clero e a tutti coloro che lo desiderano, l’occasione e gli strumenti per riscoprire questa seconda forma: non due riti separati ma “due forme dell’unico Rito della S. Messa (come ci ha ricordato il Papa): essendo regolare e ormai consolidata la celebrazione in rito ordinario “di Paolo VI” (celebrata regolarmente nelle nostre comunità) l’occasione vuole far entrare sempre più nella celebrazione antica e porre le due forme a compendio l’una dell’altra, affinché si esplichino e si integrino a vicenda, senza nessuna contrapposizione “qualitativa” e senza alcuna “ricerca archeologica” o strettamente “ritualistica”.
Il desidero di riscoprire la S. Messa con la sua centralità nel nostro cammino cristiano, la sua profondità come Sacrificio del Cristo perpetuato per mezzo dell’opera insostituibile e fondamentale del Sacerdote “alter Christus”, la sua unicità (data anche dalla riscoperta del rito stesso e dalle modalità di partecipazione alla stessa) pone come ulteriore obiettivo l’intento di riproporla in forma “regolare”: un modo per riscoprire il valore della S. Messa come parte integrante e insostituibile del nostro essere cristiano non “inventando” nuovi approcci particolari o religiosamente “deboli” ma guardando alle forme del passato per vivere il presente in modo più profondo e sentito, verso un futuro di interiorità e di maggiore ragionevolezza della nostra fede (in un mondo – inutile ricordarlo – sempre più individualista, relativista e contrario alla dimensione comunitaria e “oggettiva” della fede e della S. Messa stessa).
Inoltre, in comunione con il Magistero del Sommo Pontefice con le modalità di applicazione dello stesso Motu Proprio esposte dal Magistero del nostro Vescovo Diocesano, ci sembra questa una occasione propizia per tutta la comunità parrocchiale, le comunità parrocchiali limitrofe, la vicaria foranea e tutta la comunità diocesana, offrendo nei diversi “spazi”della nostra diocesi (e non solo) opportune possibilità per coloro che si identificano in modo precipuo con questa forma. Offrire spazi di confronto (senza rendere assoluta né l’una né l’altra forma e senza nulla togliere alla celebrazione “ordinaria” della stessa Messa come è proposta nelle celebrazioni parrocchiali) e possibilità concrete di “avere la celebrazione della Messa antica” può sicuramente aiutare i fedeli anzitutto nella scelta di “come” vivere e “come” esplicare al meglio e liberamente il proprio “sensus fidei”; inoltre questa possibilità, integrata nel tessuto parrocchiale (vedi orari, modalità di celebrazione…) può essere di sicuro slancio e di testimonianza silenziosa ed efficace per tutti, anche per coloro che mai parteciperanno o mai aderiranno a tale forma o essere possibilità per coloro che saranno interessati (ma fino adesso non ne hanno avuto possibilità) a partecipare e a confrontarsi nella conoscenza dell’una o dell’altra forma come riterranno più opportuno.
CALENDARIO
S. MESSA IN RITO ANTICO “ di S. Pio V”
(La S. Messa assolve il precetto domenicale e richiede il digiuno eucaristico di tre ore precedenti la S. Messa).
DICEMBRE 2010
SABATO 4 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 11 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
ANNO 2011 - GENNAIO
SABATO 8 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 15 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
FEBBRAIO
SABATO 5 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 19 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
MARZO
SABATO 5 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 19 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
APRILE
SABATO 2 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 16 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
MAGGIO
SABATO 7 ore 17 Chiesa Parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
SABATO 21 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
GIUGNO
SABATO 4 ore 17 Chiesa Parrocchiale Natività Maria Vergine e S. Lucia (Diano Borganzo)
SABATO 18 ore 17 Santuario N. S. della Neve (Località Colla - Diano S. Pietro)
MERCOLEDI’ 29 GIUGNO ore 21 Chiesa parrocchiale S. Pietro apostolo (Diano S. Pietro)
La legge sul digiuno eucaristico è uguale per tutti: un'ora prima. Occorre distinguere tra la legge e il rito.
RispondiEliminaSulla questione digiuno eucaristico sono state apportate diverse modifiche nel corso del tempo: si e' passati dalla mezzanotte del giorno prima a tre ore poi ad un'ora. Si e' passati da un'estremo all'altro.
RispondiEliminaLa legge del digiuno eucaristico VIGENTE prescrive un'ora, non tre.
RispondiEliminaSiete fuori di testa.
Va bene precisare che oggi si prescrive un'ora.
RispondiEliminaEra invece necessario quel "siete fuori di testa"?
Sempre buone notizie da Oliveriland!!
RispondiEliminaE anche se la legge vigente prescrive un'ora, c'è forse qualcosa che mi vieta di offrire un pochetto di più di questo minimo a Nostro Signore?
RispondiEliminaVedo che altri hanno già fatto l'osservazione sul digiuno.
RispondiEliminaEvidentemente ad alcuni non basta l'antico e venerabile rito. Vorrebbero proprio tornare indietro nel tempo. Se la si vive così, non è liturgia, è un cosplay.
Ma ci mancherebbe altro. Anche perché a dirla tutta, ridurre il digiuno a un'ora ha significato, in molti casi, semplicemente abolirlo. Come del resto sta avvenendo purtroppo in Quaresima. Ahimé.
RispondiEliminaUna cosa è fare il digiuno eucaristico di tre ore come iniziativa personale; un'altra è imporlo come nel programma, contro le disposizioni canoniche.
RispondiEliminaChi ha scritto "siete fuori di testa" si è lasciato prendere la mano, ma l'indicazione del programma secondo cui questa messa nella forma straordinaria "richiede il digiuno eucaristico di tre ore precedenti la S. Messa" lascia interdetti e solleva rilevanti problemi, per esempio:
RispondiElimina1. "richiede" fa pensare ai fedeli che sia obbligatorio e non rispettando si commette un peccato grave
2. questo soprattutto se compare in un programma intestato a una Parrocchia e quindi a un parroco
3. fa pensare che non si conosca il diritto canonico in vigore o (in alternativa) che si consideri il Codice di Diritto Canonico del 1983 non valido (almeno per l'antico rito)
4. fa pensare, purtroppo, che ci sono preti che non sanno quello che devono sapere per insegnarlo ai cristiani; per carità non sono solo quelli di questa parrocchia, sono in tanti e anche fra quelli che dicono l'antica messa, ma questa è una magra consolazione.
Certo è possibile e anche desiderabile che un prete invece inviti i fedeli che possono a prolungare il digiuno eucaristico, alle tre ore se la messa è vespertina o anche da mezzanotte se la messa è di mattina, ma senza pasticci.