Mons. Brunero Gherardini ci ha fatto avere queste sue riflessioni sulle prospettive future della FSSPX.
Durante un amichevole incontro, alcuni amici m’han chiesto quale potrebb’esser il domani della Fraternità S. Pio X, a conclusione dei colloqui in atto fra la medesima e la Santa Sede. Ne abbiam parlato a lungo ed i pareri eran discordi. Per questo esprimo il mio anche per iscritto, nella speranza – se non è presunzione e Dio me ne guardi! - che possa giovare non solo agli amici, ma anche alle parti dialoganti.
Rilevo anzitutto che nessuno è profeta né figlio di profeti. Il futuro è nelle mani di Dio. Qualche volta è possibile preordinarlo, almeno in parte; in altre, ci sfugge del tutto. Bisogna inoltre dare atto alle due parti, finalmente all’opera per una soluzione dell’ormai annoso problema dei “lefebvriani”, che fin ad oggi han lodevolmente ed esemplarmente mantenuto il dovuto silenzio sui loro colloqui. Tale silenzio, però, non aiuta a preveder i possibili sviluppi.
Di “voci”, peraltro, se ne sentono; e non poche. Quale sia il loro fondamento è un indovinello. Prenderò dunque in esame qualcuno dei pareri espressi nell’occasione predetta e dirò poi articolatamente il mio.
1 – Ci fu chi giudicava positivo un recente invito ad “uscire dal bunker nel quale s’è asserragliata durante il postconcilio per difendere la Fede dagli attacchi del neomodernismo”. Fu facile rilevare la difficoltà d’un giudizio a tale riguardo. Che la Fraternità sia stata per alcuni decenni nel bunker è evidente; purtroppo c’è ancora. Non è invece evidente se vi sia entrata da sé, o se vi sia stata da qualcuno, o dagli avvenimenti sospinta. A me pare che, se proprio vogliamo parlare di bunker, sia stato Mons. Lefebvre ad imprigionarvi la sua Fraternità quel 30 giugno 1998, quando, dopo due richiami ufficiali ed una formale ammonizione perché recedesse dal progettato atto “scismatico”, ordinò vescovi quattro dei suoi sacerdoti. Fu, quello, il bunker non dello scisma formalmente inteso, perché pur essendo “rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice” (CJC 751/2), mancò il dolo e l’intenzione di crear un’anti-chiesa, fu anzi determinato dall’amore alla Chiesa e da una sorta di “necessità” incombente per la continuità della genuina Tradizione cattolica, seriamente compromessa dal neomodernismo postconciliare. Ma bunker fu: quello d’una disobbedienza ai limiti della sfida, del vicolo chiuso e senza prospettive d’un possibile sbocco. Non quello della salvaguardia di valori compromessi.
E’ difficile capire in che senso, “per difendere la Fede dagli attacchi del neomodernismo”, fosse proprio necessario “asserragliarsi in un bunker”. Vale a dire: lasciar libero il passo all’irrompere dell’eresia modernista. E di fatto il passo fu ininterrottamente contrastato. Se pur in una posizione di condanna canonica, e quindi fuori dai ranghi dell’ufficialità ma con la consapevolezza di lavorare per Cristo e per la sua Chiesa, una santa cattolica apostolica e romana, la Fraternità attese anzitutto alla formazione del clero, questo essendo il suo compito specifico, fondò e diresse seminari, promosse e sostenne dibattiti teologici talvolta d’alto profilo, pubblicò libri di rilevante valore ecclesiologico, dette conto di sé mediante fogli d’informazione interna ed esterna: il tutto allo scoperto, dimostrando di quale forza – lasciata purtroppo ai margini - la Chiesa potrebbe avvalersi per la sua finalità d’universale evangelizzazione. Che gli effetti dell’attiva presenza lefebvriana possan esser giudicati modesti o che di fatto non sian molto appariscenti, può dipender da due ragioni:
dalla condizione canonicamente abnorme in cui opera,
e dalle sue dimensioni; si sa che la mosca tira il calcio che può.
Ma io son profondamente convinto che proprio per questo si dovrebbe ringraziare la Fraternità la quale, in un contesto di secolarizzazione ormai ai margini d’un’era post-cristiana, ed anche di non dissimulata antipatia verso di essa, ha tenuto e tiene ben alta la fiaccola della Fede e della Tradizione.
2 – Nell’occasione richiamata all’inizio, qualcuno riferì d’una conferenza durante la quale la Fraternità fu invitata ad aver maggior fiducia nel mondo ecclesiale contemporaneo, ricorrendo se necessario a qualche compromesso, perché la “salus animarum” esige – l’avrebbe detto un lefebvriano – che si corra anche questo rischio. Sì, ma non certamente il rischio di “compromettere” la propria e l’altrui eterna salvezza.
E’ probabile che le parole tradiscan le intenzioni. O che non si conosca il valore delle parole. Se c’è una cosa che, in materia di Fede, è doveroso evitare, è il compromesso. E il richiamarsi della Fraternità – così come d’ogni autentico seguace di Cristo - al “Sì sì, no no” di Mt 5,37 (Giac 5,12) è l’unica risposta alla prospettiva del compromesso. Il testo citato continua dicendo: “tutto il resto vien dal maligno”: dunque anche e segnatamente il compromesso. Almeno nella sua accezione di rinunzia ai propri principi morali ed alle proprie ragioni di vita.
A dir il vero, anche a me, da quando i colloqui tra Santa Sede e Fraternità ebbero inizio, era arrivata la voce d’un possibile compromesso. Cioè d’un comportamento indegno, dal quale la stessa Santa Sede immagino che rifugga per prima. Un compromesso su quanto non impegna la confessione dell’autentica Fede, è possibile e talvolta plausibile; non lo è mai ai danni dei valori non negoziabili. Sarebbe oltretutto una contraddizione in termini, perché anche il compromesso è un “negotium”. Ed un negozio a rischio: il naufragio della Fede. Mi ripugna, pertanto, il solo pensare che la Santa Sede lo proponga o l’accetti: otterrebbe molto meno d’un piatto di lenticchie e s’addosserebbe la responsabilità d’un illecito gravissimo. Mi ripugna del pari il pensiero d’una Fraternità che, dop’aver fatto della Fede senza sconti la bandiera della sua stessa esistenza, scivoli sulla buccia di banana del rifiuto della sua stessa ragion d’essere.
Aggiungo che, a giudicare da qualche indizio forse non del tutto infondato, la metodologia messa bilateralmente in atto non sembra aprire grandi prospettive. E’ la metodologia del punto contro punto: Vaticano II sì, Vaticano II no, o sì se. Cioè a condizione che dall’una o dall’altra parte, o da ambedue, s’abbassi la guardia. Una resa a discrezione? Per la Fraternità il mettersi nelle mani della Chiesa sarebbe l’unico comportamento veramente cristiano, se non ci fosse la ragione per cui nacque e per cui dette vita al suo Aventino. Cioè quel Vaticano II che, specie con alcuni dei suoi documenti sta letteralmente all’opposto di ciò in cui essa crede e per cui opera. Con tale metodologia, non s’intravede una via di mezzo: o la capitolazione, o il compromesso.
Un esito così esiziale potrebb’esser evitato seguendo una metodologia diversa. Il “punctum dolens” di tutt’il contenzioso si chiama Tradizione. Ad essa è costante il richiamo dell’una e dell’altra parte, che peraltro hanno, della Tradizione, un concetto nettamente alternativo. Papa Wojtyla dichiarò ufficialmente “incompleta e contraddittoria” la Tradizione difesa dalla Fraternità. Si dovrebbe pertanto dimostrar il perché dell’incompletezza e della contraddittorietà, ma ancor più impellente è la necessità che le parti addivengano ad un concetto comune, ossia bilateralmente condiviso. Un tale concetto diventa allora il famoso pettine al quale arrivan tutt’i problemi. Non c’è problema teologico e di vita ecclesiale che non abbia nel detto concetto la sua soluzione. Se, dunque, si continua a dialogare mantenendo, l’una e l’altra parte, il proprio punto di partenza, o si darà vita ad un dialogo fra sordi, o, per dimostrare che non si è dialogato invano, si darà libero accesso al compromesso. Soprattutto se accettasse la tesi dei “contrasti apparenti” perché determinati non da dissensi di carattere dogmatico, ma dalle sempre nuove interpretazioni dei fatti storici, la Fraternità dichiarerebbe la sua fine, miseramente sostituendo la sua Tradizione, ch’è quella apostolica, con la vaporosa ed inconsistente e disomogenea Tradizione vivente dei neomodernisti.
3 – Un’ultima questione trattammo nel nostro amichevole incontro, esprimendo più speranze che previsioni concretamente fondate: il futuro della Fraternità. In argomento è sceso pure, recentemente, il sito “cordialiter” con un’idilliaca anticipazione del roseo domani che già arriderebbe alla Fraternità: un nuovo – nuovo? per ora, non ne ha mai avuto uno – “status” canonico, inizio della fine del modernismo, priorati presi d’assalto dai fedeli, Fraternità trasformata in “superdiocesi autonoma”. Anch’io mi riprometto molto dalla sperata composizione per la quale si sta lavorando, ma con i piedi un po’ più per terra.
Tento d’acuire lo sguardo e di vedere che cosa potrebbe domani accadere. Lo specifico della Fraternità, l’ho già ricordato, è la preparazione al sacerdozio e la cura delle vocazioni sacerdotali. Non dovrebbe aprirsi per essa un campo diverso da quello dei Seminari, questo essendo il suo vero campo di battaglia: propri e non propri, nei Seminari assai più che altrove o più che altrimenti potrebbero esprimersi la natura e le finalità della Fraternità.
Sotto quale profilo canonico? Non è facile prevederlo. Mi pare, comunque, che l’esser una Fraternità sacerdotale dovrebbe suggerirne l’assetto canonico in una forma di “Società Sacerdotale”, sotto il supremo governo della Congregazione “per gl’Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica”. Inoltre, l’aver essa già quattro Vescovi potrebbe suggerire, come soluzione, una “Praelatura” di cui la Santa Sede, al momento opportuno, potrà precisare l’esatta configurazione giuridica. Non mi sembra questo, tuttavia, il problema principale. Più importante è, senza dubbio, sia la composizione all’interno della Chiesa d’un contenzioso poco comprensibile nel tempo del dialogo con tutti, sia la liberalizzazione d’una forza compatta attorno all’idea e all’ideale della Tradizione, perché possa operare non dal bunker ma alla luce del sole e com’espressione viva ed autentica della Chiesa.
27 sett. 2010
Brunero Gherardini
....da inviare anche al card. Tettamanzi & Co., ovvero vescovi, preti e prelati molto-accoglienti verso i "diversamente credenti", sopratutto islamici, secondo caritatevole ecumenismo che rifiuta le chiese ai fedeli tradizionali e odiatissima-FSSPX !
RispondiElimina<span>Non voglio e non e' corretto che i musulmani vengano in chiesa quando e' il momento
RispondiEliminadell' Eucarestia'' . </span>
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e con l'andazzo accogliente-caritatevole che vediamo peggiorare di giorno in giorno, quale autorità mai civile o ecclesiastica farà rispettare questa sacrosanta sensibilità cattolica ?
la Chiesa continua a mettersi in ginocchio davanti ai seguaci di Beliar, dopo aver tanto dialogato con essi, per "cercare sempre ciò che ci unisce" !
.....ed ecco che fine farà il SS.mo Sacramento dell'Altare, il Corpo Divino di Nostro Signore, Pane di Vita eterna: profanato, sbeffeggiato, vilipeso e occultato (o <span>dissacrato chissà come.</span>...) nella sovrana imperturbabile indifferenza di tanti alti custodes : da quando fu permessa -e anche richiesta come preferibile (se non obbligatoria) in tante diocesi- la Comunione sulle mani !
Ciò che fino a 50 anni fa era ritenuto sacrilego oggi viene permesso e incoraggiato: e questa sarebbe la famosa continuità ?
Se la Comunione fosse stata amministrata nella forma stabilita dalle millenarie saggezza e prudenza della Chiesa, non si sarebbe evitato tutto ciò? A prescindere dalle pur centrali considerazioni di carattere teologico e liturgico, che evidenziano il valore dell'uso tradizionale, per giungere a tale conclusione basta ricordare che non conviene rendere difficile il facile con l'inutile. E' triste constatare che talora non solo è insufficiente la fede, ma addirittura il buon senso.
RispondiEliminaCordialità,
ms
E dire che mia mamma (che oggi non entra più in chiesa perchè non ci si trova più ...) mi ha sempre raccontato che se non entrava vestita in un certo modo e con un certo contegno in chiesa, il primo a darle 4 scappellotti era proprio mio nonno. Oggi non se ne può proprio più!!!
RispondiEliminachiedo scusa a tutti per l'OT: ma non è possibile rimanere indifferenti di fronte allo scempio qui sopr denunciato, mentre la FSSPX continua a rimanere ostracizzata e additata al disprezzo e anche alla condanna dei cattolici per lo più ignoranti di tutto ciò che si chiami Tradizione, indicata come scismatica e ribelle, proprio per essere l'incrollabile custode del Depositum Fidei e con esso del sommo rispetto che si deve alle Sacre Specie, dentro e fuori della Santa Messa, cominciando dall'Adorazione, doverosa e praticata in tutta la Chiesa nei secoli passati, in tutto l'orbe cattolico, con tutte le necessarie acortezze annesse di custodia prudente e piena di Sacro Timore reverenziale che a Dio in Persona è necessario tributare !
RispondiElimina....dicevo adorazione praticata in tutta la Chiesa : fino al 1962, ovviamente.
Ora continuiamo pure a parlare della FSSPX, i cui fedeli non sono degni del dialogo e dell'<span>accoglienza caritatevol-ecumenista riservata a tutti i vario-credenti !</span>
<span>chiedo scusa a tutti per l'OT: ma non è possibile rimanere indifferenti di fronte allo scempio qui sopra denunciato, mentre la FSSPX continua a rimanere ostracizzata e additata al disprezzo e anche alla condanna da parte delle masse di cattolici per lo più ignoranti di tutto ciò che si chiami Tradizione, indicata come scismatica e ribelle, proprio per essere l'incrollabile custode del Depositum Fidei e con esso del sommo rispetto che si deve alle Sacre Specie, dentro e fuori della Santa Messa, cominciando dall'Adorazione, doverosa e praticata in tutta la Chiesa nei secoli passati, in tutto l'orbe cattolico, con tutte le necessarie acortezze annesse di custodia prudente e piena di Sacro Timore reverenziale che a Dio in Persona è necessario tributare !
RispondiElimina....dicevo adorazione praticata in tutta la Chiesa : fino al 1962, ovviamente.
Ora continuiamo pure a parlare della FSSPX, i cui fedeli non sono degni del dialogo e dell'<span>accoglienza caritatevol-ecumenista riservata a tutti i vario-credenti !</span></span>
se me la danno in mano perché dovrei mangiarla subito? il ragionamento non fa una grinza.
RispondiElimina<span>chiedo scusa a tutti per l'OT: ma non è possibile rimanere indifferenti di fronte allo scempio qui sopra denunciato, mentre la FSSPX continua a rimanere ostracizzata e additata al disprezzo e anche alla condanna da parte delle masse di cattolici per lo più ignoranti di tutto ciò che si chiami Tradizione, indicata come scismatica e ribelle, proprio per essere l'incrollabile custode del Depositum Fidei e con esso del sommo rispetto che si deve alle Sacre Specie, dentro e fuori della Santa Messa, cominciando dall'Adorazione, doverosa e praticata in tutta la Chiesa nei secoli passati, in tutto l'orbe cattolico, con tutte le necessarie acortezze annesse di custodia prudente e piena di Sacro Timore reverenziale che a Dio in Persona è necessario tributare !
RispondiElimina....dicevo adorazione praticata in tutta la Chiesa : fino al 1962, ovviamente.
Ora continuiamo pure a parlare della FSSPX, i cui fedeli -come tutti i devoti alla Tradizione e alla Messa di s. Pio V- non sono degni del dialogo e dell'<span>accoglienza caritatevol-ecumenista riservata a tutti i vario-credenti, pagani, cristiani, pseudo-cristiani e anticristiani col massimo esponente !</span></span>
<span>chiedo scusa a tutti per l'OT: ma non è possibile rimanere indifferenti di fronte allo scempio qui sopra denunciato, mentre la FSSPX continua a rimanere ostracizzata e additata al disprezzo e anche alla condanna da parte delle masse di cattolici per lo più ignoranti di tutto ciò che si chiami Tradizione, indicata come scismatica e ribelle, proprio per essere l'incrollabile custode del Depositum Fidei e con esso del sommo rispetto che si deve alle Sacre Specie, dentro e fuori della Santa Messa, cominciando dall'Adorazione, doverosa e praticata in tutta la Chiesa nei secoli passati, in tutto l'orbe cattolico, con tutte le necessarie acortezze annesse di custodia prudente e piena di Sacro Timore reverenziale che a Dio in Persona è necessario tributare !
RispondiElimina....dicevo adorazione praticata in tutta la Chiesa : fino al 1962, ovviamente.
Ora continuiamo pure a parlare della FSSPX, i cui fedeli -come tutti i devoti alla Tradizione e alla Messa di s. Pio V- non sono degni del dialogo e dell'<span>accoglienza caritatevol-ecumenista riservata a tutti i vario-credenti, pagani, cristiani, pseudo-cristiani e anticristiani col massimo esponente !</span></span>
Ottimo mons. Gherardini, ottimo, ottimo.
RispondiEliminaUna sola sola annotazione, molto, ma molto interessante di quanto dice l'illustre canonico della Basilica di San Pietro, nonchè esimio teologo e insigne luterologo:
"la sua Tradizione, ch’è quella apostolica, [quella della FSSPX, n.d.r.] con la vaporosa ed inconsistente e disomogenea Tradizione vivente dei neomodernisti"
Queste poche parole dicono tutto, ma propio TUTTOOOOOOOOOOOO
infatti la Chiesa, permettendo queste abominevoli prassi dimostra di aver perso sia la Fede che la ragione, la quale senza la Fede, non resta che buia stoltezza auto-idolatra !
RispondiEliminaPapa Wojtyla dichiarò ufficialmente “incompleta e contraddittoria” la Tradizione difesa dalla Fraternità. Si dovrebbe pertanto dimostrar il perché dell’incompletezza e della contraddittorietà"
RispondiEliminaMi scusi Mons. Brunero, ma il perchè è evidente: perchè la Fraternità ammette un "vulnus" laddove per definizione evangelica e dottrinale NON PUO' ESSERCI e cioè nella retta trasmissione della dottrina da parte di Roma e, segnatamente, del Papa e del Concilio.
Un Papa, chiunque sia, non può ammettere che Cristo non sia più con la Chiesa, ossia che dottrinalmente parlando la Santa sede ( e il Papa e i vescovi in comunione con Lui, come certamente fu per la massima parte dei convenuti al Concilio) possa <span>avvelenare</span>, anzichè
ben pascere le sue pecorelle.
Che è precisamente ciò che la Fraternità afferma.
Nessuno dei Servi di Dio e dei Santi posteriori al Concilio (e ce ne sono!) si è mai sognato di abbandonare la Chiesa con gesti così eclatanti di disobbedienza.
Poi vi è la necessità di chiarire qualche punto, di intervenire nele strutture della formazione ecclesiastica, c'è la preghiera nel nascondimento, c'è la sofferenza per la guarigione delle piaghe della Chiesa, ma questa è un'altra cosa...
In nessun caso potrebbe giustificarsi uno scisma, quale fu quello di Mons.Lefevbre.
E non ci si scandalizzi, perchè le cose vanno chiamate con il loro nome, senza ipocrisia, con nettezza di giudizio.
E sarebbe anche il caso che la delicatezza con cui si cerca di coprire Mons. Lefevbre (per carità, dovuta e comprensibile) nel suo gravissimo atto scismatico, fosse applicata anche alle buone (anche se non sempre ben espresse) intenzioni di coloro che diedero vita agli atti conciliari.
Fermo restando i lati oscuri della loro applicazione nei decenni successivi.
Saluti
<span>infatti la Chiesa, permettendo queste abominevoli prassi, dimostra di aver perso sia la Fede che la ragione, la quale senza la Fede, non si riduce che a buia stoltezza auto-idolatra !</span>
RispondiEliminaaahhhh......ci risiamo !
RispondiEliminasi ricomincia con la ritrita storia dello scisma !
di nuovo .....e non se ne può più: ricominciare a ridare le già chilometriche spiegazioni, ancora .....
senza fine, senza speranza che le orecchie si aprano ad ascoltare le<span> spiegazioni stra-ripetute</span>, su questo blog e altrove, anche autorevoliossime !
*DONT_KNOW* ....non se ne può più di vedere che repetita non iuvant !
sisifo, non ti curar di loro, ma leggi..... e passa.
RispondiEliminaChe tristezza di argomenti! sempre la solfa dello scisma, quando non si ha la benché minima cognizione dell'essenza dello scisma. Perché non chiami scismatici gli altri fratelli separati, perché non aggredire (verbalmente s'intende) gli Ortodossi, mentre essi vengono lodati per la loro fedeltà alla tradizione. Non ci si accorge della patente contraddizione: loro fermi alla liturgia e alla teologia del primo millennio, noi con una graduale crescita liturgica e teologica. Loro scismatici perché hanno creato una chiesa parallela, separata da Roma, la Fraternità, invece non ha creato nulla di alternativo, i suoi vescovi non hanno giurisdizione, sono quindi ripettosi della giurisdizione del vescovo diocesano. Hanno agito per stato di necessità. Dobbiamo essere loro grati, senza la loro battaglia a quest'ora altro che Messa tradizionale.
RispondiEliminami permetto di inviare ai miei contatti, il link al presente testo, con accanto, a mo' di commento, una parabola/leggenda/aforisma turca
RispondiEliminama, don gianluigi,
RispondiEliminaè evidente che quel blogger (tra l'altro usando a sproposito grottesco il nick tratto dalla frase di Gesù, che andrebbe applicata invece proprio A CHI DIFENDE LA SUA DOTTRINA IMMUTATA, col <span>sì sì no no</span>, eroicamente ed esattamente come ha fatto la FSSPX: e mostra la stoltezza di chi rovescia spudoratamente la Verità per spirito di fazione!)
non ha alcun interesse a capire e a conoscere la Tradizione per quello che essa E': non gliene importa un fico secco nè della Tradizione, nè della Messa di sempre, a lui e a quelli che parlano come lui, per ostilità preconcetta e invincibile !
Che barba che noia mi sembra si dica in italiano, anche Papa Benedetto, nella sua lettera ai vescovi NON ha menzionato la parola scisma!
RispondiEliminaE, dolente, ma sì, purtroppo, certi vescovi sedicenti uniti al Papa avvelenano le pecorelle.
Sì<span>, e non si scandalizzi, il blogger alla citazione evangelica, "perchè le cose vanno chiamate con il loro nome, senza ipocrisia, con nettezza di giudizio".
</span>
Ancora con questa storia dello "stato di necessità"? L'accordo tra il Card. Ratzinger e Lefebvre del maggio 1988 (il testo integrale è pubblicato sul sito della Pontificia Comm. Ecclesia Dei) prevedeva la nomina pienamente legittima di un Vescovo. Non è stata la Santa Sede a rifiutare quell'accordo a pochi giorni dalla firma, ma Econe. Quindi non c'era alcun stato di necessità, sarebbe bastato rispettare i patti
RispondiEliminaperché ADESSO, in che stato siamo?
RispondiEliminaPiuttoso ora, proprio nel NECESSITA' dovrebbe indurre la Fraternità a continuare la sua battaglia con una soluzione canonica che potrebbe consentirle di proseguire la sua opera dell'interno. Chi ha conservato finora la Fede retta, con l'aiuto delllo Spirito Santo, continuerà a conservarla e trasmetterla
jo penso che sarebbe stupendo se arrivasse sulla scrivania del Papa la soluzione proposta da Mons. Gheradini. Chi riuscirà a tanto?
RispondiEliminaMa si, credo che certa gente lo faccia apposta di venire qua a dire "scisma"..e poi godersi divertito le reazioni.
RispondiEliminaL'unica risposta degna di queste bellinate è:
"...avvocato?!?... PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR* 8-) !"
:) non dopo una bella pernacchia... e un liberatorio "viva Mons. Lefebvre, viva il Papa!"
RispondiEliminagentile mic, tu credi che le opinioni del Papa, al riguardo, siano molto diverse da quelle espresse da mons. Gherardini?
RispondiEliminaaspettiamo, aspettiamo, che i dialoghi finiscano. vedrete che compromessi sul concetto di Tradiione e sulla Dottrina non ce ne saranno, anche perchè non gioverebbero a nessuno.
Potete sforzarvi di rispettare i 'diversamente pensanti'? Sarebbe molto apprezzabile, grazie.
RispondiEliminaEnrico
<p><span>Sul futuro della FSSPX?</span>
RispondiElimina</p><p><span><span> </span></span>
</p><p><span>Attendo con ansia che la FSSPX entri in piena comunione con la Chiesa perché vedo in essa sia la bussola che <span> </span>è rimasta a segnalare<span> </span>‘sempre lo stesso nord’ per la cura delle anime (libera da metodi e attrazioni aggiuntivi), <span> </span>sia<span> </span>una sorta di ‘clinica spirituale’ di cui ne ha<span> </span>bisogno questa chiesa ferita e malata, però nella mia limitazione non vedo proprio l’uscita di come ciò possa essere possibile. Solo la fede mi porta a percepire che quel giorno arriverà e dal <span> </span>profondo del mio cuore posso solo pregare Dio affinché nella Sua infinita e sapiente ‘fantasia’ (che solo Lui ha) possa rendere questo il più presto possibile.</span>
</p><p><span>Intanto qui vorrei avvicinarmi e ascoltare</span>
</p><p><span></span>
<span><span>La Fraternità San Pio X</span></span><span><span>1970 - 2010:</span></span><span>Quarant’anni di battaglia al servizio della Chiesa</span>
</p><p><span><span><span>sotto la presidenza di</span></span></span>
<span><span>Mons. Bernard Fellay</span></span>
</p><p><span><span><span><span>Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X</span></span></span></span>
<span>Rimini 22, 23, 24 ottobre 2010</span></p>
Le vere ragioni che spinsero, con immenso dolore, mons Marcel Lefebvre a rifiutare la proposta della Santa Sede di un solo vescovo per una Fraternità diffusa in più parti del mondo, si possono scoprire nella bella e documentata biografia di mons Lefebvre scritta da mons Bernard Tissier de Mallerais, edita da Tabula Fati.
RispondiEliminaDispiace profondamente che da più parti, mons Lefebvre sia additato come "quel vescovo che è morto da scismatico". E tuttavia egli amò la Chiesa fino al punto di rifiutare quei compromessi assurdi e ricattatori che lo avrebbero portato a negare la fede cattolica per la quale egli ha vissuto ed è morto. Se l'ordinazione di quattro vescovi gli recarono la scomunica, ciò non toglie che egli rimase sempre un figlio obbediente della Chiesa e del Vicario di Cristo, fino alla morte.
Ho trasmesso ciò che ho ricevuto. Fu il suo motto, motto che purtroppo fa venire a molti il mal di pancia, incancreniti e fissati come sono nel perseverare a sognare una Chiesa diversa e svincolata dalla Tradizione.
Si spera che alla FSSPX e ai tanti fedeli, religiosi, religiose, monache e monaci che in essa si riconoscono e ad essa fanno riferimento, venga concesso il riconoscimento canonico dentro e non fuori la Chiesa. Si vocifera che ai dialoganti della FSSPX sia stato detto chiaramente della natura "vincolante" del Concilio Vaticano II: se tali voci sono vere, credo che quei colloqui non avranno l'esito positivo sperato. Solo il Santo Padre può risolvere questa questione, soltanto lui.
Siate più misericordiosi verso mons Lefebvre, non spetta a noi mortali esprimere giudizi o condanne verso di lui. Ciò che sappiamo è che amò la Chiesa e il Papa fino al suo ultimo respiro e dopo un'agonia tremenda per via di un brutto male. R.I.P.
Ah ah ah! "diversamente pensanti! Mi piace! Ma attenzione il diversamente è riferito all'oggetto del pensiero o al procedimento formativo dello stesso?
RispondiEliminaAd ogni modo noi pensiamo con la testa e col cuore; gli altri... non so!
Scusa Antonello, ma volevo dirtelo da tanto tempo e oggi non ce la fo a resistere: perché sistematicamente scrivi proPIo unvece di propRio? te lo segnalo senza la minima malizia, visti i miei strafalcioni.
RispondiEliminaPersino nell'originale della conferenza ai vescovi cileni del 1988 affermò che non voleva usare consapevolmente il termine errato scisma
RispondiEliminaDa Roma curiali affidabili l'avvisarono che era stata stesa una trappola. Ne parlò a più riprese mons. Spadafora e più recentemente ne ha accennato mons. Gherardini in un articolo su Divinitas. Il quadro preciso della trappola io non lo conosco: ma i vecchi curiali sì.
RispondiEliminaCaro Antonello. io credo che le posizioni del Papa e di mons. Gherardini siano effettivamente diverse. Mai il Papa accetterà quanto l'anziano ed illustre teologo, ultimo epigono della eccelsa scuola romana, propone nei suoi testi sull'argomento: altrimenti avrebbe risposto alla famosa supplica. Il Papa conitinuerà ad affermar che il Vaticano II è magistero - e lo è - ma mai riconoscerà che nella sua pastoralità possa nei suoi documenti non esser esente da errori ed ambiguità.
RispondiEliminaDa qui il timore di compromessi che non gioverebbero alla Fraternità perché svilirebbero la sua giusta battaglia per la difesa della vera Tradizione e della vera dottrina, ma neppure a Roma che non troverebbe altra occasione per dissipar i dubbi sul vero significato di Tradizione Vivente e sul valore del Concilio, continuando a lasciar i fedeli nelle ombre del dubbio.
"Propio" in luogo di "proprio" costituisce in idiotismo piemontese (come ben conosco, essendolo per metà).
RispondiElimina<span>"Propio" in luogo di "proprio" costituisce in idiotismo piemontese (come ben conosco, essendolo per metà). Che anche il Sig. Antonello vanti ascendenze da quella regione?</span>
RispondiEliminastiamo vivendo un dramma epocale, ma continuiamo a confidare nel Signore e a custodire la fede che abbiamo ricevuto
RispondiEliminaSe la memoria non mi inganna (ormai ogni tanto ci prova) non c'era nessuna trappola nel documento concordato con il Card. Ratzinger, ma furoni i vescovi svizzeri a soffiare nell'orecchio di Mons. Lefebvre che il Vaticano gli stava tendendo una trappola. Qualunque sia la verità, se mai si verrà a conoscere, è certo che i vescovi svizzeri brindarono (letteralmente, non metaforicamente) al mancato accordo.
RispondiEliminase mai il papa accetterà, cosa potrà succedere? Che gli eretici stanno dentro e i fedeli stanno fuori?
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p><span>Ma ditemi: i Neocatecumenali non sono “scismatici” di fatto? Mons. Filoni, sostituto del Card. Bertone in Vaticano e loro Protettore presso il Santo Padre, avrà qualche nozione teologica? </span>
</p></span>
<span>
RispondiElimina<p><span>Il Vescovo di Chieti, Mons. Bruno Forte, despota illuminato, la cui teologia “fumosa” è ben conosciuta negli ambienti Romani, nel suo seminario ha tenuto un corso straordinario <span> </span>e diffamatorio nei confronti della FSSPX per “abortire” le nascenti simpatie di un sostenuto gruppo di seminaristi. Della serie: “Non se ne parli …”. Chi non si è adeguato: Fuori! Pensate che il narcisista Mons. Forte aspira alla porpora …. a rimpiazzare Ravasi! </span>
</p></span>
davvero è tutto sacrificabile al dio-concilio?
RispondiEliminaHai ragione. Scusa.
RispondiEliminaMa affermare che quello di Lefebvre fu uno "scisma gravissimo" é una falsità ENORME.. non é un "pensiero diverso" ma egualmente degno d'esser espresso.
Posso non esser d'accordo con Mons. Lefebvre, ma non posso insultare la Sua memoria, ricoprendolo d'infamia accusandolo di scisma.
Se lo faccio, come minimo mi devo attendere delle reazioni vigorose.
O una pernacchia all'amarcord..
....e voi provaate a immaginare in quella povera diocesi prigioniera e imbavagliata quale può essere il livello di consapevolezza nella parrocchie, tra i semplici fedeli, della volontà del Papa di riedificazione della Liturgia perenne, del valore della Tradizione, della Messa imperitura di S. Pio V e di sempre....e quale può essere il grado di libertà di informazione e formazione dei fedeli e dei famosi "gruppi stabili"....e quale speranza possano essi coltivare di poter godere, in questa vita terrena, (se non sono giovanissimi) di ascoltare una Messa come sempre la Chiesa aveva celebrato: come Dio comanda !
RispondiElimina<span>....e voi provate a immaginare.... in quella povera diocesi prigioniera e imbavagliata quale può essere il livello di consapevolezza nella parrocchie, tra i semplici fedeli, della volontà del Papa di riedificazione della Liturgia perenne, del valore della Tradizione, della Messa imperitura di S. Pio V e di sempre....e quale può essere il grado di libertà di informazione e formazione dei fedeli e dei famosi "gruppi stabili"....e quale speranza possano essi coltivare di poter godere, in questa vita terrena, (se non sono giovanissimi) di ascoltare una Messa come sempre la Chiesa aveva celebrato: come Dio comanda !</span>
RispondiElimina<span><span><span>....e voi provate a immaginare.... in quella povera diocesi prigioniera e imbavagliata quale può essere il livello di consapevolezza nelle parrocchie, tra i semplici fedeli, riguardo alla volontà del Papa di riedificazione della Liturgia perenne, al valore della Tradizione, della Messa imperitura di S. Pio V e di sempre....e quale può essere il grado di libertà di informazione e formazione dei fedeli e dei famosi "gruppi stabili"....e quale speranza possano essi coltivare di poter godere, in questa vita terrena, (se non sono giovanissimi) di ascoltare una Messa come sempre la Chiesa aveva celebrato: come Dio comanda !</span></span></span>
RispondiElimina"Non la pace vi do' la mia pace" ... PAROLE SANTE!
RispondiEliminaMons. Lefebvre ha castrato quell'arricchimento della fede ( leggere "alle fonti del rinnovamento" GPII) che è possibile solo dall'incontro con il reale ( CHE è il creato e ciò che l'uomo trae dal creato). Si è comportato esattamente come la Chiesa hai tempi di Galileo. Un no precostituito, pauroso e per certi aspetti "volontà di potenza".
I "diversamente pensanti", ovverosia la minoranza creativa che si schiera con la Chiesa e con il Papa, hanno ben chiaro come tanto il far tarlare le Vesti quanto il buttarle ha lo stesso effetto: distruggere la tradizione!
Matteo Dellanoce
Mons. Gherardini dovrebbe al posto di proporre soluzioni mettere in pratica quelle che la persona cui deve obbedienza gli suggerisce ....
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
Se l'ordinazione di quattro vescovi gli recarono la scomunica, ciò non toglie che egli rimase sempre un figlio obbediente della Chiesa e del Vicario di Cristo, fino alla morte.
RispondiEliminaVABBE'! QUI L'INCONGUENZA E L'INCOERENZA SI COMMENTANO DA SOLE!
MD
Redazione ... quando si cita qualcuno e lo si denuncia è bene che il denunciante si firmi con nome e cognome. Rischo diffamazione. O ci sono le prove o la faccenda si fa grave.
RispondiEliminaMD
<span> minoranza creativa </span>
RispondiElimina<span> minoranza ???????????????????????????????</span>
ahahahahahahah ..... :-D :-D :-D :-D :-D :-D :-D
.......:(
ma che begli occhiali rosa indossa lei, sig. Bartimeo, complimenti ! ! !
grave ?
RispondiEliminama dica un po', Bartimeo, allora secondo lei c'è qualcosa di grave a manifestare ostilità verso la FSSPX ? non è quello che fa la stragrande maggioranza dei cattolici, dal 1988 ad oggi, dopo che è stata diffusa disinformazione anzi informazione drogata su mons. Lefebvre e tutti glieventi legati alla sua "disobbedienza per necessità" ?
se quasi tutti i cattolici hanno imparato a parlar male della FSSPX, lei allora vuole spiegare che c'è di nuovo a sentir dire che uno tra i tantissimi del clero continuia a farlo ?
non è semplicemente un "diverso pensiero" sulla FSSPX ? e lei pensa che si debba aprire un contenzioso sulla questione della FSSPX malvista, mal compresa e mal raccontata, da oltre vent'anni ?
siamo seri, per favore !.....
<span>grave ?
RispondiEliminama dica un po', Bartimeo, allora secondo lei c'è qualcosa di grave a manifestare ostilità verso la FSSPX ? non è quello che fa la stragrande maggioranza dei cattolici, dal 1988 ad oggi, dopo che è stata diffusa a 360° disinformazione anzi informazione drogata su mons. Lefebvre e tutti glieventi legati alla sua "disobbedienza per necessità" ?
se quasi tutti i cattolici hanno imparato a pensar tutto il male possibile della FSSPX, (come tanti di noi fino a qualche tempo fa) , lei allora vuole spiegare<span> che cosa c'è di nuovo</span> a sentir dire che uno tra i tantissimi del clero continui a farlo ?
non è questo che sentiamo raccontare semplicemente un episodio segno del "diverso pensiero" circa la FSSPX ? e lei pensa che si debba aprire un contenzioso sulla questione della FSSPX malvista, mal compresa e mal raccontata, da oltre vent'anni ?
ma siamo seri, per favore !.....</span>
<span>grave ?
RispondiEliminama dica un po', Bartimeo, allora secondo lei c'è qualcosa di grave a manifestare ostilità verso la FSSPX ? non è quello che fa la stragrande maggioranza dei cattolici, dal 1988 ad oggi, dopo che è stata diffusa a 360° disinformazione anzi informazione drogata su mons. Lefebvre e tutti gli eventi legati alla sua "disobbedienza per necessità" ?
se quasi tutti i cattolici hanno imparato a pensar tutto il male possibile della FSSPX, (come tanti di noi fino a qualche tempo fa) , lei allora vuole spiegare<span> che cosa c'è di nuovo</span> a sentir dire che uno tra i tantissimi del clero continui a farlo ?
non è questo che sentiamo raccontare semplicemente un episodio segno del "diverso pensiero" circa la FSSPX ? e lei pensa che si debba aprire un contenzioso sulla questione della FSSPX malvista, mal compresa e mal raccontata, da oltre vent'anni ?
ma siamo seri, per favore !.....</span>
<span>O ci sono le prove</span>
RispondiEliminale prove<span> di che cosa</span> ? parlare male della FSSPX è forse un reato ? non sono già vent'anni che sentiamo dire a destra e a manca che i seguaci di Lefebvre sono ribelli e scismatici (addirittura qualcuno li chiama protestanti, eretici, senza alcuna cognizione del lessico usato....) ? evidentemente alcuni pensano di doverlo ripetere, ancora e ancora, a vantaggio dei giovaniswsimi che non l'hanno ancora capito, o sentito dire, vero Bartimeo ?
<span><span>O ci sono le prove</span>
RispondiEliminale prove<span> di che cosa</span> ? parlare male della FSSPX è forse un reato ? non sono già vent'anni che sentiamo dire a destra e a manca che i seguaci di Lefebvre sono ribelli e scismatici (addirittura qualcuno li chiama protestanti, eretici, senza alcuna cognizione del lessico usato....) ? evidentemente alcuni pensano di doverlo ripetere, ancora e ancora, a vantaggio dei giovanissimi che non l'hanno ancora capito, o sentito dire, vero Bartimeo ?</span>
Lo è un po' dappertutto, specie nelle campagne.
RispondiEliminaNon so cosa dissero i vescovi svizzeri, ma le voci della trappola - che sarebbe stata non nel testo dell'accordo ma nella sua applicazione - venivan dalla Curia.
RispondiEliminaNo Bartimeo. Nessun rischio di diffamazione.
RispondiEliminaEnrico
Risposta a Figli di un Dio minore.
RispondiEliminaI fedeli sono necessariamnte tutti degli attempati che non hanno accesso ai mezzi di comunicazione e che non riescono a conoscere ciò che il Vicario fa, dice e testimonia? Ma per piacere?
E cosa gli ha suggerito? Nell'orecchio? In una lettera? Quale?
RispondiEliminaCredo che sia dovere di eminenti uomini di Chiesa e studiosi profondi della sua storia, ch'è anche storia di contrasti, scismi ed eresie, suggerire alla Commissione voluta dal papa ed al papa stesso soluzioni che possano giovare alla Chiesa.
Mons.Gherardini ritiene che la discussione punto per punto o non avrà esito alcuno o si svilirà in compromessi in materia di fede.
A mio avviso ha il pieno diritto di dissentire e proporre altra metodologia. O anche la metodologia d'una discussione dottrinale è dogma dinnanzi a cui si deve chinar il capo?
1) Si
RispondiElimina2) No
l'art. 595 c.p. opera autonomamente anche nel caso in cui la lesione all'onorabilità del soggetto abbia luogo attraverso la riproposizione di condotte offensive altrui, non potendo certo valere quest'ultima circostanza come esimente od attenuante del reato.
RispondiEliminaA Lei non rispondo perchè qualsiasi cosa post, pur rispettosa, viene censurata!
RispondiEliminaErgo! Buona notte! E redazione non dire di no perchè cponservo i post in cui contestavo il prof. Pastorelli e sono stati censurati. E se vuoi li posto tutti....
Matteo Dellanoce
Egregio Sig. Bartimeo, il contesto di cui alla mia citazione, anche sotto il profilo legale, era completamente diverso.
RispondiEliminaBartimeo, sei libero di rispondere a Pastorelli, se la risposta è seria, costruttiva, ben argomentata. La discussione è libera, se avviene nel rispetto delle regole. Non credo tu sia "vittima" di nessuno in particolare.
RispondiElimina<span>Bartimeo, sei libero di rispondere a Pastorelli, se la risposta è seria, costruttiva, ben argomentata. La discussione è libera, se avviene nel rispetto delle regole. Non credo tu sia "vittima" di nessuno in particolare.</span>
RispondiEliminaFrancesco
Attenzione: la Chiesa, in quanto Corpo Mistico di Cristo, non può "perdere la Fede".
RispondiEliminaFrancesco
ho letto una testimonianza diretta in francese sulla trappola, in cui erano spiegati esattamente i termini e i passaggi... appena la ripesco nei riparliamo
RispondiEliminamons. Lefebvre non mi pare che sia sia dichiarato 'fuori' lui: lo hanno scomunicato per un'azione disperata. Se fosse rimasto 'dentro' (ma chi è davvero 'dentro' la vera Chiesa?), il permesso di ordinare vescovi che gli veniva dilazionato fino all'inverosimile, con ogni probabilità non gli sarebbe mai stato dato e non ci sarebbe più il culto autentico a Dio, che grazie alla sua difficile e drammatica decisione, la FSSPX ha conservato, custodito e continuato a celebrare
RispondiEliminaMi pare che l'intervento di mons. Gherardini sia:
RispondiElimina1) Contradditorio in alcune sue parti (hanno fatto bene/ hanno fatto male nel 1988 etc.).
2) Inopportuno oggi che sono in corso i colloqui.
3) Non di aiuto a quella parte della FSSPX che vuole sinceramente una riconciliazione con il S. Padre.
4) A ridosso delle posizioni di mons. Wiliamson o di don Curzio Nitoglia
PS: al di la delle sicuramente buone intenzioni di Gherardini non vedo l'utilità di entrare a gamba tesa oggi, suggerendo di non fare alcun compromesso, primo perche mons. Fellay si sta sforzando di mantenere la barra verso Roma, secondo perchè in qualsiasi trattativa ognuno deve cedere qualcosa. Mi pare veramente inopportuno tutto ciò. E non entro nel merito della nota perchè mi pare sia non condivisibil in molte sue parti. Il nostro monsignore vuole forse che si arrivi a "canonizzzare" le sue tesi sulla Tradizione? Lo dico con grande simpatia per il "nostro, che però, oggi, mi pare abbia sbagliato grandemente
RispondiEliminaTu invece sei per la Tradizione?
RispondiEliminaUn no precostituito e 30 anni di isolamenti e sbeffeggiamenti perchè è evidente che c'era da guadagnarci facendo quel che ha fatto!
Ma ti rileggi quando scrivi?
Sai chi era e cosa ha fatto Mons. Lefebvre?
Cosa ci sarebbe di male ad esser vicini alle posizioni di Don Curzio e Mons. Williamson?
RispondiEliminaPerchè non prova a prenderi i commenti settimanali di Mons Williamson o gli articoli di Don Curzio e confutarli, se è capace?
1) si può trovare ogni contradditorietà in una vicenda di una complessità inaudita, aggravata dalla malafede e dagli inganni di chi rema contro
RispondiElimina2) inopportuno non direi, dato che illustra con dovizia, chiarezza e in un momento in cui i colloqui non si rivelano di imminente risoluzione, le ragioni per una equa soluzione, possibile ma stranamente ingarbugliata per chi è più fedele, quando per altri non si va tanto per il sottile
3) non possiamo pensare che non tutta la FSSPX voglia una soluzione canonica (che c'entra la riconciliazione col, Santro Padre?) la fraternità è in comunione, ha sempre celebrato una cum il Papa. Ci sono soli alcuni nodi da sciogliere, che tali sono non solo a dire della Fraternità, ma di molti cattolici
4) accostare Williamson e Don Curzio mi sembra quanto meno pretestuoso. Inoltre non risulta che essi abbiano visioni diverse (se non con sfumature più che altro di temperamento) dagli altri componenti la Fraternità. Forse sono meno propensi ai compromessi, ammesso che ci sia qualcuno propenso. Ma la parola 'compromesso' non credo piaccia a nessuno nella FSSPX. Inoltre, come sostiene lo stesso Mons. Gherardini il compromesso non giova a nessuno né alla Fraternità né alla Chiesa tutta, che perderebbe un'occasione d'oro per fare chiarezza
dove sarebbe l'entrata a gamba tesa? Io ho visto un'analisi realistica e serena e una proposta intelligente e praticabile.
RispondiEliminaLe tesi del monsignore sulla Tradizione non sono da canonizzare, sono già perfettamente canoniche.
Potrebbe ben tenersi la sua finta simpatia, condita di sottile veleno
piuttosto la sua, mi sembra una duplice entrata a gamba tesaa, su una questione così delicata e fondamentale per il bene della Chiesa tutta!
RispondiEliminaVeramente la lotta contro di lui cominciò quando "era dentro": è notoria l'ostilità dei vescovi francesi verso l'arcivescovo-vescovo di Tulle e poi dei vescovi svizzeri contro il vescovo fondatore del "seminario selvaggio" di Econe. S'attaccarono persino al giuramento antimodernista che a Paolo VI dettero ad intendere fosse un giuramento contro di lui! E il querulo Montini se la bevve come un caffé dolce rimproverando a Lefebvre nel loro incontro questa infame falsità.
RispondiElimina..ma sta scherzando, vero?.. Ha castrato l'arricchimento della Fede..??? Mi dispiace, ma quando qualcuno dice 'ste cose vedo solo Assisi '86 e un'infinità d'eresie spacciate per "incontro con il reale"
RispondiEliminaSe per "castrato" si intende che ha reso infecondo lo spirito da post.ribolo del post-concilio, c'è solo da essergli infinitamente grati. Basta entrare in una qualsiasi delle Sue opere (scuole, collegi, seminari, conventi e congregazioni unite alla Fsspx, terz'ordine..) per capire quale abisso ci sia tra un'atmosfera sanamente cattolica.. e il bordello.
Mons. Lefebvre fu (ed è) un grande strumento della Provvidenza. Va visto nel quadro completo della Storia della Chiesa, non nella parentesi degli ultimi 25 anni. E' un Vescovo della Chiesa, e PER la Chiesa.
cari Cajetan e Christus, invano vi affannate a mostrare la verità di fatti e opere incontrovertibili di un fedele servo del Signore quale fu Mons. Lefebvre : invano !
RispondiEliminaE' evidente che con certi interlocutori ci troviamo in quella frequente situazione di dialogo con<span> finti ascoltatori</span>, così evangelicamente descritta:
"Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" !
ed io l'applicherei, in questo caso, precisando: "Non c'è peggior ignorante di chi NON VUOL sapere come stanno le cose, poichè per pura e pervicace faziosita -ovvero partito preso- deve continuare a seminare la menzogna e la versione calunniosa e deformante dei fatti storici: fatti che SOLO OGGI, lentamente, vanno chiarendosi, mentre si deposita il polverone del terremoto post-CVII, e si comincia -con enorme fatica- a veder chiaro in questo <span>caos ribollente di menzogne</span> che circonda i poveri cattolici frastornati dal CICLONE che li ha travolti, in larga misura favorito dalla Chiesa docente a vari livelli (con le sue asserzioni ecumeniste e confusionarie, con annessi meetings dimostrativi, foriere di relativismo dottrinale....) : e gli occhi dei fedeli tentano di nuovo di distinguere il VERO DAL FALSO, IL GIUSTO DALL'INGIUSTO, come sempre avevano fatto nei secoli, e come da 45 anni è stato loro impedito di fare, col pessimo insegnamento ed esempio, proveniente dall'alto, da mille cattedre di confusione che hanno offuscato la loro vista interiore !
Finalmente,<span> come Dio volle</span>, il polverone si va dissipando, ecco si abbassa, cade al suolo, giorno dopo giorno, grazie alla SVOLTA provvidenziale (e inopinata) decretata da Papa Benedetto XVI con le due epocali decisioni:
Motu Proprio SP - revoca della scomunica alla FSSPX ; due eventi di enorme portata per la ricostruzione della Chiesa disastrata dopo il terremoto che l'ha demolita, (e che con i suoi sciami sismici continua da 45 anni, ancora....); due eventi che per quanto ancora insufficienti a risanarla, hanno permesso un risveglio del Gregge narcotizzato dal potere modernista prevaricante, tuttora egemone, e che OGGI, SOLO grazie a quella svolta, può ricominciare finalmente a vedere LA VERITA':
e a proclamarla ad alta voce, a fronte alta contro tutti gli spacciatori di menzogne variamente e malamente travestite DA FINTE E DIVERSE VERITA' !
FINALMENTE: come Dio ha voluto, servendosi di Papa Benedetto; ed è suonata l'ora del ritorno della Chiesa alla Sacra Dottrina perenne, alla Liturgia Divina perenne, alla Sacra Tradizione iniziata da Gesù Cristo stesso.
ERA ORA.
Ma quanto beveva Montini!
RispondiElimina<span>veleno, </span>certo. denso e sottile e perciò più idoneo a penetrare nelle coscienze: si tratta di discorsi che vanno ad affiancarsi egregiamente a quelli del blogger Bartimeo, più sopra, dotati di potere altamente deformante della Verità di fatti e parole della storia, e potenti nell'offuscare la vista interiore e il <span>retto discernimento </span>nei fedeli più ignari e sprovveduti di solida formazione cristiano-cattolica.
RispondiElimina<span><span>veleno, </span>certo, denso e sottile, e perciò più idoneo a penetrare nelle coscienze: si tratta di discorsi che vanno ad affiancarsi egregiamente a quelli del blogger Bartimeo, più sopra, dotati di potere altamente deformante della Verità di fatti e parole della storia, e potenti nell'offuscare la vista interiore e il <span>retto discernimento </span>nei fedeli più ignari e sprovveduti di solida formazione cristiano-cattolica.</span>
RispondiEliminaMa forse amava ciò che beveva.
RispondiEliminaPreferisco ancora questa ipotesi a quella di un Papa ingenuo, debole e marionetta di cui altri tirano i fili.
Ho visto il nuovo santuario di Padre Pio: è la metafora della Chiesa dei nostri giorni: chiesa che volle P.Pio: Tradizionale devota fatta per pregare e quella "nuova" quella modern-a (ista), grande, influente, prepotente, incomprensibile, sfacciatamente opulenta nella miseria della nuova simbologia MA che ha imprigionato in se il CORPO DEL SANTO!
RispondiEliminaIl gregge di Dio non ama la "nuova Chiesa" ma ama il SANTO sì, ed è costretto a stare nella "nuova Chiesa" per stare vicino al CORPO DEL SANTO.
L'ottima soluzione giuridica arriverà, "come atto di sovrabbondante misericordia ratzingeriana", ma, sempre per la "sovrabbondante misericordia ratzingeriana", sarà accompagnato, magari, da una carta papale che farà intendere chiaramente che la Tradizione non è "l'unica chiave di lettura", insomma l'ingresso non sarà accompagnato da applausi ma da pernacchie e fischi per buona pace di tutto episcopato ufficiale che come B16 non vedrà in alcun modo pericolo nell'ingresso dei tradizionalisti, perchè ... il "corpo del SANTO" quello che la gente segue e ama, l'hanno "sequestrato" LORO!
<span>Che gli eretici stanno dentro e i fedeli stanno fuori?</span>
RispondiEliminaBeh, avviene regolarmente DA ANNI.
Ora non solo la Fraternità è disobbediente e scismatica.
RispondiEliminaMa pure Mons. Gherardini.
E, da pericoloso anarco insurrezionalista, farebbe meglio a star zitto..
Stiamo freschi.
Vorrei sapere, di grazia, DOVE Mons. Gherardini abbia mai mancato d'obbedienza al Sovrano Pontefice.
Fare un'analisi sulla situazione, ipotizzare delle vie d'uscita è "esser disobbedienti".. Mah..
Mons. Gherardini non è uno scassapagliare come Kiko o certi Vescovi austriaci, svizzeri, tedeschi, francesi e belgi..
E' uno specchio di correttezza e di filiale devozione al Santo Padre.
I suoi contributi aiutano di gran lunga non solo il dialogo tra Fsspx e la Santa Sede in sè, ma placano anche di molto le acque turbolente di alcune frange di fedeli della Fsspx che danno ormai la Roma conciliare per "apostata"
Mons. Gherardini fa capire quanto siano sciocche queste illazioni e quanto invece si debba rinfocolare quella corrispondenza d'amorosi sensi che unisce i cattolici militanti al loro Generale. E ci riesce molto, molto bene: chapeau, Monsignore!
<span>Ora non solo la Fraternità è disobbediente e scismatica.
RispondiEliminaMa pure Mons. Gherardini.
E, da pericoloso anarco-insurrezionalista, farebbe meglio a star zitto..
Ah, stiamo freschi.
Vorrei sapere, di grazia, DOVE Mons. Gherardini abbia mai mancato d'obbedienza al Sovrano Pontefice.
Fare un'analisi sulla situazione, ipotizzare delle vie d'uscita è "esser disobbedienti"..? Mah..
Mons. Gherardini non è uno scassapagliare come Kiko o certi Vescovi austriaci, svizzeri, tedeschi, francesi e belgi..
E' uno specchio di correttezza e di filiale devozione al Santo Padre.
I suoi contributi aiutano di gran lunga non solo il dialogo tra Fsspx e la Santa Sede in sè, ma placano anche di molto le acque turbolente di alcune frange di fedeli della Fsspx che danno ormai la Roma conciliare per "apostata"
Mons. Gherardini fa capire quanto siano sciocche queste illazioni e quanto invece si debba rinfocolare quella corrispondenza d'amorosi sensi che unisce i cattolici militanti al loro Generale. E ci riesce molto, molto bene: chapeau, Monsignore!</span>
Beh! la Santa Sede in questi 45 anni ha già proposto ad altri dei compromessi e si è ben visto che non hanno portato nulla di buono, solo la neutralizzazione di buoni intenti da parte di gruppi tradizionalisti caduti nella trappola, cioè caduti nel calderone ecumenico. Perciò nulla mi meraviglia, nemmeno che la Santa Sede proponga compromessi, come quello di accettare il CVII o la messa nuova. Il problema è che la Santa Sede non abiura i suoi ideali ecumenici, quelle idee malsane uscite dal CVII, dove c'è posto per tutti e pertanto non per la Verità che è una sola. Dunque a mio parere il problema continua se non ci sarà una vera presa di coscienza degli errori che impregnano la dottrina attuale, finchè la Santa Sede non vede e condanna i frutti del Concilio e oserei dire il Concilio stesso. La Fraternità non si è chiusa in un bunker, ma ha chiuso in uno scrigno prezioso ciò che di più prezioso hanno le anime, cioè il sacerdozio tramite il quale possiamo avere la S.Messa e i sacramenti. Srigno che la FSSPX apre alle anime assetate di Verità e di salvezza. Chi si è chiuso in un bunker dorato è stata proprio la Santa Sede, che ha tenuto fuori alle intemperie e agli attacchi dei lupi il gregge affidatogli da Gesù, il buon Pastore.
RispondiEliminaSe mi autorizzi ti posto quelle che mi ha censurato Sebastiano solo perchè andavano contro il mileu divin pastorelliano!
RispondiEliminaMD
In effetti lo hanno scomunicato per una azione disperata è FANTASTICO!
RispondiEliminaComunque non ha risposto alle domande!
Come al solito!
MD
Per la cronaca arricchimento della fede e tradizione vanno di pari passo!
RispondiEliminaIn 2000 anni tra evidenza del Mistero e cammino culturale e dogmatico la fede, fortunatamente, si è arricchita. Come l'uomo d'altra parte. Mi rendo conto che è difficile usare un certo linguaggio con chi è rimasto ai tempi della pietra!
MD
Don Camillo, il Papa certo deve provvedere, ma io penso che la legge canonica come la legge di Dio siano fatte per la salvezza delle anime, e non viceversa, dunque viene prima la legge o la salvezza delle anime? Forse che Gesù non guarì anche di sabato scandalizzando i farisei? Perciò non penso che la Confessione della FSSPX sia invalida dinnanzi ad una crisi della fede e dei sacramenti così grave, il buon Dio sono certa, mette la salvezza delle anime prima di ogni forma burocratica. La legge suprema è l'amore: ama Dio al di sopra di ogni cosa e il tuo prossimo come te stesso. Comunque sia è bene che il Papa intervenga, non solo per il bene dei fedeli della FSSPX, ma specialmente per quelli che non hanno la fortuna di avere dei buoni pastori come li abbiamo noi.
RispondiElimina"Arricchimento" della fede mi sembra un'espressione che può generare fraintendimenti. Mi sembra più opportuno parlare di un aumento dell'"intelligenza della fede" nella vita della Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo. E credo proprio che nessuno qui dentro abbia nulla da obiettare al riguardo.
RispondiEliminaFrancesco
Con rispetto parlando!
RispondiEliminaMa quando fu definito il dogma dell'immacolata concezione .... la fede si è arricchita o si è arricchita l'intelligenza? Oppure noi dobbiamo dre che fede ed intelligenza vanno di pari passo? Cosa mi fa il "separatista" tra fede e ragione?
se, con rispetto parlando, i Papi si difendessero a partire non solo dal giudizio superficiale in merito ai loro gesti ma soprattutto studiando il loro pensiero ( filosofico e teologico) forse si riuscirebbe a sposare il gesto al contenuto e, magari, scoprire che arricchimento della fede ( ergo progresso di tutti nella conoscenza di Dio) è termine usato più volte da GPII nel testo scritto al tempo del suo cardinalato polacco dal titolo "alle fonti del rinnovamento".
Ma capisco che certa gente ( e non mi riferisco a Lei in questo momento) sia ancora rimasta alla penna e calamaio .... mentre l'uomo va sulla luna!
I fraintendimenti ci sono ( o le ambiguità) solo ed esclusivamente se uno ce li vuole vedere. Altrimenti tutto fila liscio. Secondo la logica ( chiara e cristallina) dell'ermeneutica della continuità.
Arricchire, Egregio Francesco,vuol significare un aumento di ciò che si ha. Quindi il passato, nell'arricchimento, non è ne negato ne buttato! Così il rapporto con la tradizione nell'arricchimento non è ne negato ne disperso ma esaltato! Infatti senza la radice non ci sarebbe l'arricchimento. Capisco tuttavia che, nel mondo del cogito ergo sum, sia più facile sparare giudizi piuttosto che riflettersi sui sigificati.Già! E poi certo tradizionalismo si scaglia contro Cartesio ed Hegel ... poi scopri che fanno peggio! ( e non mi rivolgo a Lei)
Grazie
Matteo Dellanoce
Ah! Vedo che lei conviene con me! Siccome internamente mi hanno attaccato allora meglio scappare! La fuga di fronte al martirio o sbaglio?
RispondiEliminarispondere alla domanda senza stracciarsi le vesti! Grazie!
Domanda che riformulo:
Io ho la certezza di non essere nell'errore. Qualcuno mi attacca! Io scappo! Ergo dò a chi mi attacca la possibilità di dire " se ne è andato. abbiamo ragione noi.Infatti siamo gli unici a non abbandonare la Chiesa pur nelle difficoltà!" e la testimonianza di Lefebvre dove è?
Matteo Dellanoce
Nella parte a destra del blog alla voce "La trahison des clercs" troverai tutti gli arricchimenti del tuo modernismo da 30 denari.
RispondiEliminaSeparare fede e ragione? Mai!
RispondiEliminaIl fatto è che l'espressione "arricchimento della fede", senza ulteriori precisazioni, può essere fraintesa per "aggiunta al deposito della fede di nuove dottrine", e questo sappiamo che non è possibile: "ai successori di Pietro è stato promesso lo Spirito santo non perché per sua rivelazione manifestassero una nuova dottrina, ma perché con la sua assistenza custodissero santamente ed esponessero fedelmente la rivelazione trasmessa dagli apostoli, cioè il deposito della fede", secondo il Concilio Vaticano I.
Non voglio addentrarmi in campi che non mi competono, ma la proclamazione di un dogma non è precisamente un esempio di crescita nell'intelligenza della fede? Il dogma è già contenuto nella rivelazione, la Chiesa ne prende coscienza nel corso della sua storia e con la proclamazione lo riconosce come tale: non è così?
Poi, una volta sgombrato il campo da possibili equivoci, possiamo anche convenire che un aumento nell'intelligenza della fede è in fondo un arricchimento della fede stessa.
Francesco
Lascia stare. Sei solo un "copia ed incolla" ! La tua autonomia intellettuale è pari ad uno zero assoluto!
RispondiEliminaFai la polvere ai libri che è meglio!
MD
Ti ringrazio per la spiegazione!
RispondiEliminaPenso che rispetto al concetto di "arricchimento della fede" siamo in accordo.
Tuttavia, concedimelo, è triste ( e non mi rivolgo a te) dover continuamente fare "spelling" dei concetti quando si parla su un blog cattolico ... ah già! Il blog è cattolico! I frequentatatori spesso sono dei "copia ed incolla" !
Grazie
Matteo Dellanoce
Frequento le messe della FSSPX oramai da quasi 3 anni, primo con spirito assai fervente, ora da semplice fedele a cui piace il rito latino e non ha alternative per esso se non la FSSPX(come disposto dall' Ecclesia Dei). Posso quindi dire di conoscere la stessa FSSPX, nonchè di avere oramai molti amici fedeli della stessa.
RispondiEliminaHo apprezzato a suo tempo il Libro di Mons. Gherardini sul CVII, che oltretutto non fu per niente tenero in unn brevissimo passaggio nè con la soluzione teorica dei sedevacantisti, nè con quella pratica della FSSPX.
Usò, se non erro, il termine "deliranti".
Comunque...la scismaticità dell' atteggiamento(termine d' altronde utilizzato dall' ecclesia dei "atteggiamento scismatico") della FSSPX è palese. Non ha bisogno di alcuna spiegazione.
Chi riconosce l' autorità come tale ma le disobbedisce abitualmente(tutti i preti della fsspx non possono amministrare sacramenti eppure lo fanno ogni domenica) ha un atteggiamento scismatico.
Senza parlare di alcune soluzioni pratiche adottate negli anni dalla fsspx stessa. La commissione canonica della FSSPX annulla matrimoni e riduce allo stato laicale...
E questo non ha niente a che vedere con altri movimenti nella chiesa. Se tutti sono senza gambe, forse uno zoppo cessa di esser zoppo?
Sono assolutamente grato alla FSSPX per avermi fatto conoscere la messa in latino, voglio bene a molti suoi sacerdoti, ma proprio per questo non posso far notare qualcosa che è chiara come il sole.
Un saluto
Per fare un esempio di pochissimi giorni fa. Un sacerdote della FSSPX di lingua anglosassone ha scritto un articolo sull' anglicorum coetibus pochi giorni fa, denunciandola apertamente come un tentativo frettoloso di giungere ad una falsa unità che non sarebbe accettabile per i cattolici.
RispondiElimina<span>"Le conseguenze di questa urgente necessità di una falsa unità, con poco fondamento reale, non sono accettabili per lo spirito cattolico."</span>
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<span>Questo continuo riferimento a documenti papali come qualcosa da distinguere da "ciò che è accettabile per i cattolici" oltre a far sorridere(il figlio, che riconosce l' autorità paterna, ma ne denuncia giornalmente da 40 anni gli errati e velenosi insegnamenti) è atteggiamento classico della FSSPX e delle sue pubblicazioni fin dagli albori.</span>
<span>Per fare un esempio di pochissimi giorni fa. Un sacerdote della FSSPX di lingua anglosassone ha scritto un articolo sull' anglicorum coetibus pochi giorni fa, denunciandola apertamente come un tentativo frettoloso di giungere ad una falsa unità che non sarebbe accettabile per i cattolici.
RispondiElimina<span>"Le conseguenze di questa urgente necessità di una falsa unità, con poco fondamento reale, non sono accettabili per lo spirito cattolico."</span>
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<span>Questo continuo riferimento a documenti papali come qualcosa da distinguere da "ciò che è accettabile per i cattolici" oltre a far sorridere(il figlio, che riconosce l' autorità paterna, ma ne denuncia giornalmente da 40 anni gli errati e velenosi insegnamenti) è atteggiamento classico della FSSPX e delle sue pubblicazioni fin dagli albori.</span></span>
<span>Per fare un esempio di poco tempo fa. Un sacerdote della FSSPX di lingua anglosassone ha scritto un articolo sull' anglicorum coetibus a gennaio, denunciandola apertamente come un tentativo frettoloso di giungere ad una falsa unità che non sarebbe accettabile per i cattolici.
RispondiElimina<span>"Le conseguenze di questa urgente necessità di una falsa unità, con poco fondamento reale, non sono accettabili per lo spirito cattolico."</span>
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<span>Questo continuo riferimento a documenti papali come qualcosa da distinguere da "ciò che è accettabile per i cattolici" oltre a far sorridere(il figlio, che riconosce l' autorità paterna, ma ne denuncia giornalmente da 40 anni gli errati e velenosi insegnamenti) è atteggiamento classico della FSSPX e delle sue pubblicazioni fin dagli albori.</span></span>
Grazie, non saprei come fare senza i tuoi consigli! 8-)
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