Finalmente ci siamo: si è aperto oggi l'incontro del Papa teologo coi suoi ex allievi sul tema centrale del suo pontificato, e della vita della Chiesa: l'interpretazione del Concilio. I danni causati da quel concilio, o se preferite dalla sua applicazione malsana (un filosofo idealista però obbietterebbe: ma che cos'è il concilio se non la sua concreta interpretazione da parte dello Zeitgeist, lo spirito del suo tempo?), sono talmente giganteschi, diffusi e in espansione, che solo la crisi ariana potrebbe reggere la comparazione con i nostri tempi. Benedetto XVI ne ha piena consapevolezza e cerca di correggere la rotta con tutte le sue forze, purtroppo indebolite da un ceto ecclesiastico che in larga misura ha perso il senso della realtà e della propria missione (ed è esattamente questo, per inciso, il danno incommensurabilmente più grave prodotto dalla temperie postconciliare).
Nessuno può sognarsi che un bel giorno la Chiesa ammetta che il Concilio sia caduto in errore: essa rinnegherebbe se stessa, se lo facesse, e violerebbe il proprio principio di non contraddizione, creando un pericolosissimo precedente e fomentando l'impressione che la dottrina della Chiesa sia soggetta a fluttuazioni e ripensamenti secondo la stagione: idea molto modernista, tra l'altro.
No: la soluzione è salvare il salvabile di quel concilio (che al 95%, peraltro, è inappuntabile e ripete la dottrina antecedente); intepretare le parti ambigue e problematiche secondo l'insegnamento di sempre, con i dovuti chiarimenti e disambiguazioni chiesti, ad esempio, da mons. Gherardini (il cui libro sul Concilio proprio a sollecitare quel chiarimento è dedicato); infine lasciar cadere, riaffermandone l'aspetto pastorale e quindi per definizione contingente e caduco, le - poche - parti che apparissero davvero in rottura con la dottrina cattolica.
Leggiamo l'articolo che segue sull'incontro di questi giorni, e ricordiamo che esso non può non avere come sfondo i problemi e gli spunti che negli ultimi mesi sono stati sollevati nel corso dei colloqui con la FSSPX, videoregistrati e quindi visionati quasi certamente dal Papa teologo.
Leggiamo l'articolo che segue sull'incontro di questi giorni, e ricordiamo che esso non può non avere come sfondo i problemi e gli spunti che negli ultimi mesi sono stati sollevati nel corso dei colloqui con la FSSPX, videoregistrati e quindi visionati quasi certamente dal Papa teologo.
Enrico
di Salvatore Izzo
(AGI) "Perche' la ricezione del Concilio, in grandi parti della Chiesa, finora si e' svolta in modo cosi' difficile?". A questa domanda che Benedetto XVI ha posto nel suo primo memorabile discorso alla Curia Romana, il 22 dicembre del 2005, tenteranno di rispondere da domani i teologi del "Ratzinger Schulerkreis", il circolo che raduna gli ex studenti di Joseph Ratzinger e che si riunisce ormai da decenni, seppur in forma diversa nel tempo, con il loro maestro ed ex professore di teologia nelle universita' di Tubinga e Ratisbona.
La pista indicata dal Papa all'inizio del suo Pontificato e' chiara: "i problemi - erano state le sue parole - sono nati dal fatto che due ermeneutiche contrarie si sono trovate a confronto e hanno litigato tra loro. L'una ha causato confusione, l'altra, silenziosamente ma sempre piu' visibilmente, ha portato e porta frutti". La prima interpretazione il Pontefice teologo l'ha chiamata "ermeneutica della discontinuita' e della rottura", la seconda "ermeneutica della continuita'", una linea che il Papa stesso sta concretizzando promuovendo nella Chiesa Cattolica un "rinnovamento nella tradizione".
All'incontro di Castelgandolfo sara' relatore il vescovo svizzero Kurt Koch, nuovo "ministro dell'ecumenismo" vaticano, un teologo ratzingeriano chiamato un mese fa a sostituire il card. Walter Kasper, seguace di una linea diversa.
Tra i partecipanti all'incontro, le cui sessioni saranno anche quest'anno a porte chiuse, l'Osservatore Romano elenca oggi il card. Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, il vescovo ausiliare di Amburgo Hans-Jochen Jaschke, docenti, parroci, religiosi, religiose e laici. "Nei giorni di venerdi' e sabato, dopo la relazione dell'arcivescovo Koch, si terra' - riferisce il giornale della Santa Sede - una libera discussione sull'argomento, alla quale prendera' parte anche il Pontefice.
Domenica mattina il momento culminante: gli ex allievi parteciperanno alla celebrazione eucaristica presieduta da Benedetto XVI al centro congressi Mariapoli. Dopo la prima colazione con il Papa, agli ex allievi si uniranno le nuove generazioni di coloro che hanno svolto la loro tesi di laurea su testi di Ratzinger, prenderanno parte anche all'Angelus nel cortile del Palazzo Pontificio di Castelgandolfo. [..]
Dopo l'elezione al Pontificato, Papa Ratzinger ha affrontato con gli ex allievi temi sempre molto impegnativi: "il concetto di Dio nell'islam" (2005), "Creazione ed evoluzione" (2006 e 2007), "il Gesu' storico e il Gesu' dei Vangeli" (2008), "la missione della Chiesa" (2009).
"Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica", scrive Gianni Valente nel suo bel libro "Ratzinger professore".
"Il suo ruolo - spiega il giornalista - era di carattere maieutico: si dedicava a chiarire le questioni, a suggerire degli spunti e delle piste di ricerca, secondo il
magistero dei grandi classici della teologia, primo tra tutti Sant' Agostino".
L'insegnamento di Ratzinger, prosegue ancora Valente, "affrontava le questioni nodali della cultura moderna in dialogo con la Sacra Scrittura e la tradizione della Chiesa e si distingueva per la ricchezza delle tesi e l'ampiezza dei dibattiti proposti".
Nel suo libro, Valente ricorda un commento dell'allora prefetto del seminario di Frisinga, Alfred Laepple, che riferiva le confidenze e l'obiettivo ultimo del Ratzinger docente: "Mentre fai lezione, il massimo e' quando gli studenti lasciano da parte la penna e ti stanno a sentire. Finche' continuano a prendere appunti su quello che dici vuol dire che stai facendo bene, ma non li hai sorpresi. Quando lasciano la penna e ti guardano mentre parli, allora vuol dire che forse hai toccato il loro cuore".
[..]
Fonte: dispaccio AGI, via Papa Ratzinger blog
ci siamo: al punto più dolente di tutta la storia della Chiesa ! se non si scioglie questo nodo cruciale, la Chiesa non si libererà da tutto ciò che intralcia il suo cammino verso il ritorno alla Tradizione.
RispondiEliminaMa solo la Verità sul Concilio e i suoi intricati avvenimenti, tutta la Verità su fatti e parole, la renderà libera !
Sono stato alunno di mons. Bruno Forte alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale: spero di non poter mai partecipare ad un raduno di suoi ex allievi a Castel Gandolfo!
RispondiEliminaUn commento esclusivamente logico sulla premessa di Enrico: se il concilio è inappuntabile al 95%, cioè non di una maggioranza assoluta ma di una maggioranza straqualificata - quasi si sfiora l'unanimità - per dirla in termini politici, diventa inconsistente tutta l'avversione al concilio poichè non è proporzionale cotanta avversione per dichiarare il 5% pastorale. Allora o bisogna ridurre la percentuale dell'inappuntabilità aumentando la pastoralità o bisogna ammettere la sproporzione dell'avversione.
RispondiEliminaVi confermo la mia stima ma, purtroppo, per esigenze di lavoro non posso intervenire facilmente: vi leggo sempre con interesse.
Penso si debba fare una distinzione tra il CVII e la sua applicazione. Il CVII non ha, di per se stesso prodotto danni, visto che con esso non é stata stravolta Liturgia, altari e quant'altro. Chi ha avuto l'incarico di "aggiornare" ha operato da incosciente ( e buono anche chi l'ha lasciato fare) producendo lo sconquasso che col passare del tempo diventa sempre più evidente.
RispondiEliminaUno può benissimo esser cattolico senza recepire in toto il Vaticano II....è un semplice concilio pastorale come il Laternense V e...fallito come quello!
RispondiEliminaBen altra rilevanza hanno i Concili dogmatici come il Vaticano I, Trento, Ferrara-Firenze e i primi VII concili ecumenici.
Del Vaticano II accettiamo quello che c'è di bello es. la Dei Verbum ecc....quello che non è in sintonia con la Tradizione col tempo cadrà da solo... come i rami secchi!
Benedetto XVI ne ha piena consapevolezza e cerca di correggere la rotta con tutte le sue forze
RispondiEliminaCome dimostrato dalla preghiera nella moschea blu di Instanbul nonché dalle visite alla sinagoga e al tempio luterano di Roma.
purtroppo indebolite da un ceto ecclesiastico che in larga misura ha perso il senso della realtà e della propria missione
Ceto ecclesiastico formato da uomini che nessuno si sogna di ammonire o di castigare.
Nessuno può sognarsi che un bel giorno la Chiesa ammetta che il Concilio sia caduto in errore: essa rinnegherebbe se stessa, se lo facesse, e violerebbe il proprio principio di non contraddizione, creando un pericolosissimo precedente e fomentando l'impressione che la dottrina della Chiesa sia soggetta a fluttuazioni e ripensamenti secondo la stagione: idea molto modernista, tra l'altro.
Infatti sto meditando di tornare ad essere agnostico.
E' tutto pastorale, la storia del 90% o 99% o dir si voglia è diversa.
RispondiEliminaAdesso scrivo un libro dove si dice che Welcome deve essere ucciso, i danni li fa chi poi mi legge e ti uccide davvero.
RispondiEliminaIl problema non si porrebbe, essendo un Concilio pastorale.
RispondiEliminaDiciamo che hai scritto un libro in cui si dice che bisogna far stare buono Welcome, poi qualcuno lo legge e invece di provare con il Tavor gli propina mezzo chilo di stricnina.
RispondiEliminaqui sta il problema
RispondiEliminaFin quando non sarà dichiarato (non dico SOLENNEMENTE, che sarebbe il minimo, alla luce di cosa insegna la morale in materia, ma almeno IMPLICITAMENTE) che considerare TUTTI & SINGOLI i documenti del Vat. II, ma, in specie DH, Unitatis Redintegratio e Nostra Aetatae, qualche cosa di diverso da puri & semplici elenchi di *CONSIGLI*, pertanto privi di valore vincolante, e dare di essi letture che li reputino diversamente da ciò, è TRADIRE lo spirito (=quello vero) del Concilio ed è contrario alla mente della Chiesa, i problemi resteranno.
Yesterday, 8.49.28
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RispondiElimina<p>è impressionante come siano pervicacemente attaccati all'idea delle errate interpretazioni tanti cattolici che aborrono la semplice idea<span> che un Concilio possa essere stato inutile, e anche dannoso, e nient'altro</span>: così, semplicemente.
</p><p>e un Concilio 21.mo convocato dalla Chiesa del 20.mo secolo, in questo modo è diventato un MITO, che per molto tempo farà apparire l'imbocco di una strada sbagliata come un'entità mitica, da conoscere ancora, -non si sa in quale tempo lontano futuro- quasi una persona "incompresa", tanto brava, tanto buona, dalla LINGUA INJCOMPRENSIBILE, mai sentita prima nella Chiesa Madre e Maestra di tutti, dotti e semplici vissuti in 1930 anni, ma che tutti,
</p><p>a quanto pare, hanno tradotto male.
</p></span>
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RispondiEliminaè impressionante come siano pervicacemente attaccati all'idea delle errate interpretazioni tanti cattolici che aborrono la semplice idea<span> che un Concilio possa essere stato inutile, e anche dannoso, e nient'altro</span>: così, semplicemente.
e un Concilio 21.mo convocato dalla Chiesa del 20.mo secolo, in questo modo è diventato un MITO, che per molto tempo farà apparire l'imbocco di una strada sbagliata come un'entità mitica, da conoscere ancora, -non si sa in quale tempo lontano futuro- quasi una persona "incompresa", tanto brava, tanto buona, dalla LINGUA INCOMPRENSIBILE, foriera di errori, confusioni e deviazioni (e che NON VOLEVA DIRE NIENTE DI NUOVO!...), lingua bivalente, mai sentita prima nella Chiesa Madre e Maestra di tutti, dotti e semplici vissuti in 1930 anni, ma che tutti,
a quanto pare, hanno tradotto male.
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<span>è impressionante come siano pervicacemente attaccati all'idea delle errate interpretazioni tanti cattolici che aborrono la semplice idea<span> che un Concilio possa essere stato inutile, e anche dannoso, e nient'altro</span>: così, semplicemente.
RispondiEliminaE così.... un Concilio 21.mo convocato dalla Chiesa del 20.mo secolo, in questo modo è diventato un MITO, che per molto tempo farà apparire l'imbocco di una strada sbagliata come un'entità mitica, da conoscere ancora, -non si sa in quale tempo lontano futuro- quasi una persona "incompresa", tanto brava, tanto buona, dalla LINGUA INCOMPRENSIBILE, foriera di errori, confusioni e deviazioni (e che NON VOLEVA DIRE NIENTE DI NUOVO!...), lingua bivalente, mai sentita prima nella Chiesa Madre e Maestra di tutti, dotti e semplici vissuti in 1930 anni, ma che tutti,
a quanto pare, hanno tradotto male. </span>
<span>è impressionante come siano pervicacemente attaccati all'idea delle errate interpretazioni tanti cattolici che aborrono la semplice idea<span> che un Concilio possa essere stato inutile, e anche dannoso, e nient'altro</span>: così, semplicemente.
RispondiEliminaE così.... un Concilio 21.mo convocato dalla Chiesa del 20.mo secolo, in questo modo è diventato un MITO, che per molto tempo farà apparire l'imbocco di una strada sbagliata come un'entità mitica, da conoscere ancora, -non si sa in quale tempo lontano futuro- quasi fosse una persona "incompresa", tanto brava, tanto buona, dalla LINGUA INCOMPRENSIBILE, foriera di errori, confusioni e deviazioni (e che NON VOLEVA DIRE NIENTE DI NUOVO!...), lingua bivalente, mai sentita prima nella Chiesa Madre e Maestra di tutti, dotti e semplici vissuti in 1930 anni, ma che tutti,
a quanto pare, hanno presentato e tradotto male. </span>
<span>è impressionante come siano pervicacemente attaccati all'idea delle errate interpretazioni tanti cattolici che aborrono la semplice idea<span> che un Concilio possa essere stato inutile, e anche dannoso, e nient'altro</span>: così, semplicemente.
RispondiEliminaE così.... un Concilio 21.mo convocato dalla Chiesa del 20.mo secolo, in questo modo è diventato un MITO, che per molto tempo farà apparire l'imbocco di una strada sbagliata come un'entità mitica, da conoscere ancora, -non si sa in quale tempo lontano futuro- quasi fosse una persona "incompresa", tanto brava, tanto buona, dalla LINGUA INCOMPRENSIBILE, foriera di errori, confusioni e deviazioni (e che NON VOLEVA DIRE NIENTE DI NUOVO!...), lingua bivalente, mai sentita prima nella Chiesa Madre e Maestra di tutti, dotti e semplici vissuti in 1930 anni, ma che tutti,
a quanto pare, hanno presentato e tradotto male. </span>
Orsù dunque !
RispondiEliminasi faccia avanti sulla scena del mondo cattolico quel coraggioso e veritiero interprete che ci dia finalmente la traduzione esatta e verace -non più revocabile nè equivocabile!- di tutto ciò che quella brava persona strana e incompresa di nome "Concilio Vaticano II" ha detto effettivamente quando apparve e si impose sulla scena ecclesiale : stiamo aspettando da anni quell'autentico interprete del vero Concilio, che cacci via per sempre l'altrettanto mitico "paraconcilio" (il nemico che, a detta di alcuni, lo ha deturpato fin dalla sua stesura....) e ce ne faccia conoscere finalmente la reale fisionomia, senza deformazioni, nè volute nè involontarie:
lo stiamo aspettando da ben 45 anni ! Venga dunque: e sarà da tutti benedetto, per aver liberato la Chiesa da una così prolungata e letale confusione !
ma per dare solo consigli, e non vincolanti, c'era bisogno di un concilio ?
RispondiEliminaGrazie per il pensiero cristiano.
RispondiEliminase il CVII, come si dice qui sopra e da più parti, non fa altro che <span>ripetere la dottrina antecedente, qual era allora il suo scopo, oltre a questo <span>ripetere </span>? </span>
RispondiElimina<span>è stato raggiunto il suo scopo di ripetere dottrine già note ?</span>
<span>è stato raggiunto anche quel suo scopo misterioso che non ancora possiamo conoscere ?</span>
Exempli gratia...
RispondiEliminaRingrazio la Redazione per aver cancellato il mio post. Evidentemente limitarsi a riportare fatti ben noti è sentito come un insulto intollerabile. Se non è troppo disturbo potreste gentilmente dirmi cosa c'era che non andava nel mio intervento? Grazie.
RispondiEliminama nella realtà pratica, quello che non è in sintonia con la Tradizione, prima di cadere, continua a far danni, come qui rilevato nel suo aspetto più "dolorante":
RispondiElimina<span> "...un ceto ecclesiastico che in larga misura ha perso il senso della realtà e della propria missione (ed è esattamente questo, per inciso, <span>il danno incommensurabilmente più grave </span>prodotto dalla temperie postconciliare)."</span>
Saranno rimasti colpiti da 'Totò, Peppino e la malafemmena' uscito qualche anno prima: "...ma sì fai vedere che abbondiamo ... adbondandis adbondandum... che poi dicono che siamo provinciali, siamo tirati...".
RispondiElimina<span><span>La confusione derivata dal CVII è stata causata dalla tentazione di mischiare il Cattolicesimo con i principi del mondo moderno. </span>
RispondiElimina<span>La soluzione -l'USCITA DALLA CONFUSIONE- sta nel denunciare questi principi e rifiutare anche ogni minima mescolanza. Non possiamo però aspettarci che tutti i cattolici capiscano questo, o lo accettino, da un giorno all'altro. Essi sono abituati da 45 anni all'incertezza e alla contraddizione del <span>relativismo,</span> a cui il Concilio ha aperto le porte: ritengono che non vi sia più una Verità assoluta, che la Chiesa possiede e deve annunciare, ma tante verità, anche contraddittorie, e che tutte possano essere abbracciate (=cercare ciò che ci unisce, con tutto e tutti....)</span>, in nome dell'inclusività !
<span><span>Se il linguaggio del CVII è stato ambiguo, oggi è urgente, per risanare gli effetti di quell'ambiguità, che ha generato tanta CONFUSIONE, tornare alla CHIAREZZA insegnata da Nostro Signore:</span></span>
"Il vostro parlare sia SI' SI' NO NO".</span>
ma per dare solo consigli, e non vincolanti, c'era bisogno di un concilio ?
RispondiEliminaOvviamente no, ma ripensando a 'Totò, Peppino e la malafemmena' uscito qualche anno prima, avranno pensato: "...ma sì fai vedere che abbondiamo ... adbondandis adbondandum... che poi dicono che siamo provinciali, siamo tirati...".
:) .... :-D :-D :-D
RispondiEliminaPer Gianluca: la tua posizione è chiara nel momento che dici che il concilio sia stato tutto pastorale. La percentuale del 95% non è tutta un'altra storia. O si fa come te o si dice che è pastorale al 90 all'80 o al 70% ma non che è inappuntabile al 95%! Nessuna analisi può ignorare la logica!
RispondiEliminae lei invoca ancora la logica ? non si accorge che dopo il CVII siamo tenuti a rinunciare alla logica, e a dire che il bianco è bianco ma anche "diversamente nero" ? :)
RispondiEliminaio ho letto che Gesù Cristo dice:
RispondiElimina"Dai frutti li riconoscerete", intendendo gli alberi, come anche gli uomini.
Si può applicare questa verità evangelica al Concilio ? Io penso di sì. Ma la Chiesa docente che dice ?
Se i frutti sono cattivi, l'albero può essere buono ?
Oppure il mitico concilio 21.mo è al di fuori e al di sopra di questa Parola del Signore ? e dobbiamo fare atto di fede nella bontà del concilio, e della sua conformità alla Tradizione, anche se non la vediamo ?
http://cathcon.blogspot.com/2010/08/baptising-stealth-priestess-in-canada.html
RispondiEliminacfr Matteo 7 , 15-20
Per andare in cielo non c'è bisogno certo del Vaticano II...non bisogna dare troppaimportanza ad un evento che in sè non ha prodotto grandi frutti anzi...
RispondiEliminapapa Giovanni voleva aggiornare...ma cosa ,la Fede?
In se la parola è persino eretica perchè Cristo è sempre lo stesso,ieri,oggi e sempre e non si può aggiornare ciò che è Eterno!
<span> Matteo 7 , 15-20:</span>
RispondiEliminaera quello che stavo dicendo.
E in quel passo Nostro Signore dice:
<span>"Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco."</span>
Egli parla con semplicità e chiarezza: non ha bisogno di giri di parole, nè crea dubbi e confusione negli ascoltatori.
Non complica ciò che è semplice, non offusca con parole ambigue ciò che è reale e innegabile, perchè la Verità è evidente, lampante, davanti agli occhi di chi La guarda.
Se sono aperti.
<span><span> Matteo 7 , 15-20:</span>
RispondiEliminaera quello che stavo dicendo.
E in quel passo Nostro Signore dice:
<span>"Un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco."</span>
Egli parla con semplicità e chiarezza: non ha bisogno di giri di parole, nè crea dubbi e confusione negli ascoltatori.
Non complica ciò che è semplice, non offusca con parole ambigue ciò che è reale e innegabile, perchè la Verità è evidente, lampante, davanti agli occhi di chi La guarda.
Se sono aperti.</span>
Il Papa è uno dei più grandi uomini di cultura viventi; e come tutti i grandi sa che ha bisogno del consiglio di tutti.
RispondiEliminaAl Sant'Uffizio chiedeva e ascoltava il parere e l'opinione di tutti i membri, a cominciare dai più giovani.
E poi tirava le conclusioni.
Riguardo al tema che affronterà con gli exallievi, Benedetto XVI ha le idde chiare, ma essendo un uomo di gran cultura, vuole ascoltare il parere altrui, perché sa che potrebbe trarne qualche spunto.
quindi tale incontro gli servirà per acquisire nuovi spunti e valutare nuove prospettive che però si concretizzeranno solo nel medio e lungo periodo. Non credo che BXVI interverrà con disposizioni formali; sta preparando su solide basi una correzione nell'interpretazione e nell'applicazione del Vaticano II che però si attuerà nei decenni a venire, quindi da altri, non da lui.
E la grandezza culturale dell'uomo Ratzinger sta propio in questo: lavorare per produrre "materiale" di altissimo livello da affidare ai suoi successori. Dal lavoro di Ratzinger nessun successore potrà staccarsi, a meno che non sia un pazzo.
Peccato però che poi c'è stata una grande morìa delle vacche, come voi ben sapete! 8-) :-D
RispondiElimina<span>.... la grandezza culturale dell'uomo Ratzinger....</span>
RispondiEliminama noi siamo piccoli, non-colti e abbiamo bisogno di tutela forte !
Il compito principale di un Papa -di ogni Papa che succede a Pietro-
è quello di confermare nella Fede tutti i cattolici, piccoli e grandi, colti e incolti, senza lasciarli travolgere dalle ondate storiche di dubbio e caos, come accadeva all'epoca di Ario e come nella presente epoca, ben peggiore di quella in cui la Chiesa rischiò di essere travolta dall'arianesimo.
Se il Papa ha le idee chiare, come lei afferma, riguardo al Concilio e a tutte le sue ambiguità, ha il dovere urgente di RENDERE LE IDEE CHIARE A TUTTE LE PECORE DEL GREGGE DI CRISTO, sbandate e immerse nello smog relativistico di satana, che ha invaso la Chiesa da ben 45 anni (e forse 48) !
-------------------
Tanti agnelli spauriti dal caos gemono e gridano dal fondo del Gregge, tra il "popolino" di Dio:
"Se il Papa non<span> riafferma con forza e chiarezza la Verità,</span> chi dovrà farlo ? uno di noi, un posteggiatore, forse ?...."
<span><span>.... la grandezza culturale dell'uomo Ratzinger....</span></span><span><span> </span></span><span><span> </span></span><span>
RispondiElimina<span>ma noi</span><span> </span><span>siamo piccoli, non-colti e abbiamo bisogno di tutela forte ! </span>
<span>Il compito principale di un Papa -di ogni Papa che succede a Pietro- </span>
<span>è quello di</span><span> </span><span>confermare nella Fede tutti i cattolici,</span><span> </span><span>piccoli e grandi,</span><span> </span><span>colti e incolti, senza lasciarli travolgere dalle ondate storiche di dubbio e caos, come accadeva all'epoca di Ario e come nella presente epoca, ben peggiore di quella in cui la Chiesa rischiò di essere travolta dall'arianesimo. </span>
<span>Se il Papa ha le idee chiare, come lei afferma, riguardo al Concilio e a tutte le sue ambiguità, ha il dovere urgente di RENDERE LE IDEE CHIARE A TUTTE LE PECORE DEL GREGGE DI CRISTO, sbandate e immerse nello smog relativistico di satana, che ha invaso la Chiesa da ben 45 anni (e forse 48) ! </span>
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<span>Tanti agnelli spauriti dal caos gemono e gridano dal fondo del Gregge, tra il "popolino" di Dio: </span>
<span>"Se il Papa non</span><span><span> </span></span><span><span>riafferma con forza e chiarezza la Verità, di cui la chiesa è stata sempre depositaria e trasmettitrice, senza equivoche enunciazioni fino al 1962,</span></span><span> </span><span>chi dovrà farlo ? uno di noi, un posteggiatore, forse ?....o una casalinga, una parrucchiera, un panettiere ?...."</span></span>
<span><span><span>.... la grandezza culturale dell'uomo Ratzinger....</span></span><span><span> </span></span><span><span> </span></span><span>
RispondiElimina<span>ma noi</span><span> </span><span>siamo piccoli, non-colti e abbiamo bisogno di tutela forte ! </span>
<span>Il compito principale di un Papa -di ogni Papa che succede a Pietro- </span>
<span>è quello di</span><span> </span><span>confermare nella Fede tutti i cattolici,</span><span> </span><span>piccoli e grandi,</span><span> </span><span>colti e incolti, senza lasciarli travolgere dalle ondate storiche di dubbio e caos, come accadeva all'epoca di Ario e come nella presente epoca, ben peggiore di quella in cui la Chiesa rischiò di essere travolta dall'arianesimo. </span>
<span>Se il Papa ha le idee chiare, come lei afferma, riguardo al Concilio e a tutte le sue ambiguità, ha il dovere urgente di RENDERE LE IDEE CHIARE A TUTTE LE PECORE DEL GREGGE DI CRISTO, sbandate e immerse nello smog relativistico di satana, che ha invaso la Chiesa da ben 45 anni, anzi 48 ! </span>
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<span>Tanti agnelli spauriti dal caos gemono e gridano dal fondo del Gregge, tra il "popolino" di Dio: </span>
<span>"Se il Papa non</span><span><span> </span></span><span><span>riafferma con forza e chiarezza la Verità perenne di Cristo, di cui la Chiesa è stata sempre depositaria e trasmettitrice, senza equivoche enunciazioni fino al 1962, </span></span><span> </span><span>chi dovrà farlo ?</span></span></span>
<span><span><span> uno di noi, un posteggiatore, forse ?....o una casalinga, una parrucchiera, un panettiere ?...."</span></span> </span>
"Il circolo di Joseph Ratzinger era una palestra di opinioni e confronti, in cui il maestro non si imponeva e non rinchiudeva tutte le idee in un unico sistema definito, ma garantiva la relazione con gli studenti, l'obiezione e la critica"
RispondiEliminaIo ho sempre saputo che il bravo maestro aiuta a saper distingure e perseguire il "vero" e distaccarsi dalla "falso"... fare il "Maurio Costanzo" nel "salotto" delle "opinioni", a mio avviso non è un bel modo di insegnare le cose di Dio. Niente di buono mi aspetto da questo incontro a "porte chiuse" poi se c'è pure Schoenborn... allora sarà la solita riunione della "combriccola"... finirà tutto a tarallucci.. parole... e cioia.., con "qualcosina" da correggere, ma con calma e sempre... facoltativamente.
:-D devo dire che don Camillo ha saputo riepilogare in due parole quello che pensavo ma che non sapevo come condividervi....
RispondiEliminae lui sa bene quanto io ami il Papa, quanta "cioia" mi procuri il parlare di lui, leggere ciò che scrive, ascoltarlo....ma qui sarà a PORTE CHIUSE... sarà un incontro fra amici, non parliamo neppure del magistero infallibile... mons. Schoenborn non è poi una garanzia...
i tarallucci saranno buonissimi, il vino anche...francamente ho anche un pò di tristezza ( da non confondersi con l'invidia) e di amerezza per non esserci anch'io fra questi amici di Papa Ratzinger... ergo, alla fine della fiera, non era quasi neppure una notizia "ecclesiale", il Papa in fondo sta in vacanza ed ha il diritto di vedere chi vuole e trascorrere il tempo con chi preferisce...
Senza dubbio preghiamo sempre affinchè (e chissà...) da questi incontri possa maturare nel Pontefice L'URGENTE NECESSITA' di apportare immediati cambiamenti alla grave crisi che la Chiesa sta vivendo...senza quel "falcoltativamente"...